Siamo partiti nel tardo pomeriggio, io e mio figlio Thomas (quasi tredici anni) e il suo coetaneo Andrea con i genitori Paolo e Marinella; teoricamente avrebbero dovuto raggiungerci anche un paio di altri ragazzini per continuare l'avventura di Dungeons and Dragons in un ambiente più "coinvolgente", ma vista la loro defezione sono riuscito a convincerli a fare un giro insieme in mtb! Dopo una bella notte di campeggio libero, i due "bimbi" disgraziati svegliano tutti all'alba pensando che i "celti" facessero il tributo al sole: invece facevano i tassi e russavano ancor più fragorosamente dei gruppi musicali che ci avevano allietato fino a poco prima!!! Alla fine riusciamo a recuperare ancora un pò di riposo e tra mille messe a punto e preparazioni varie partiamo io e i due mini bikers, Paolo ha ancora una caviglia dolorante grazie alla Vespa che gli si è appoggiata sopra e a malincuore decide di non venire...
Mentre ci avviciniamo all'albergo, oltrepassiamo le numerose bancarelle che vendono tipiche leccornie celtiche: idromele, oggetti in cuoio, coroncine di fiori, pane celtico e ... salami ed insaccati toscani!!! Proprio questi ultimi stranamente attirano l'attenzione dei giovani ciclisti, e pur di riuscire a ripartire mi lancio nella promessa di comprargliene al ritorno, ma solo se faranno tutta la salita: in pratica ero sicuro che non avrei sborsato un euro, visto il percorso che ci attendeva...
Giungiamo finalmente al vero inizio del giro, la sbarra di legno e le varie casette della forestale che sovrastano il Lago, foto di gruppo ancora belli freschi e...
Partenza!!!
...ma la strada si inerpica quasi subito, superiamo la prima indicazione per "Cappelletta" e cominciano immediatamente le litanie, gli sbuffi, i classici "ma quanta salita c'è ancora?" e via di seguito; Andrea prosegue con un buon passo, ha già qualche uscita nelle gambe fatta con suo padre Paolo mentre Thomas è più a digiuno di queste situazioni e così soffre vistosamente, complice anche un piccolo attacco allergico che rischia di rovinarci la festa, più o meno all'altezza della Pietra della Rebizzana.
Fortunatamente la situazione lentamente migliora così come la pendenza e riusciamo finalmente a giungere al ponticello di legno che segna l'inizio del bellissimo sentiero in saliscendi che ci permetterà di tagliare un pò di sterrata e di guadagnare quota con maggior soddifazione; ci fermiamo per fare ancora un'autoscatto e recuperare un pò di morale!!!
Qualche istante ci sentiamo chiamare, ci giriamo e vediamo Paolo con una bici da supermercato, le ciabatte infradito e la maglietta annodata al manubrio: lo stoico ci ha raggiunto in condizioni più che fantozziane e se aggiungiamo la sua caviglia che la sera prima gli impediva quasi di camminare, capirete lo stupore e l'ammirazione che provo per lui!!!
Visto che ci siamo riuniti, decido di fare un piccolo filmatino per consegnare ai posteri le nostre gesta:
Ormai siamo lanciati, i ragazzi si stanno divertendo e cominciano a capire cosa può essere davvero la mtb, lungo il sentiero il bosco ancora una volta è splendido e ci regala immagini fatate, qualche piccolo ostacolo o tratto impegnativo rendono l'avventura più completa e così alla fine arriviamo alla Cappella delle Lame senza neanche più un lamento!!!
Qualche momento di relax: Thomas prova a fare qualche saltino con la bici mentre Andrea scende dagli alberi come Indiana Jones, Paolo va per funghi con le infradito e io guardo tutti e tre dimenticando completamente di usare la macchina fotografica!!!
Rientriamo per lo stesso percorso perchè l'A2, che ci porterebbe più rapidamente al Lago, è ancora troppo impegnativo per i due ragazzi e la caviglia di Paolo, che nel frattempo si è risvegliata!!!
In discesa sento che affrontano i vari passaggi col dovuto rispetto e questo è un bene, vuol dire che sanno usare il cervello ed in futuro gli tornerà utile
Ritornati al ponticello risaliamo una cinquantina di metri e raggiungiamo un'altro sentiero (PNO) che anche lui inizia con un ponte, giusto per fare qualche foto e per permettere a Paolo di "gelare" la caviglia nel ruscello.
Rientrando verso il Lago riesco a convincere i due neobikers ad abbandonare la strada forestale e provare qualche taglio, giusto per fargli provare qualcosa di un pò più tecnico: sulle prime hanno delle difficoltà ad affrontre i passaggi, oggettivamente impegnativi, ma nonostante tutto non si demoralizzano e in un modo o nell'altro riusciamo a procedere; Paolo tira dritto per la sterrata perchè non ce la fà più, noi tagliamo ancora un paio di volte per la mulattiera dove il fondo finisce di shakerarci per bene, tanto che comincio a sentire qualche lamento di insofferenza... che comunque non gli impedirà a sera di provare con me il sentiero di rientro su Magnasco!!!
Siamo alla fine, lasciamo la foresta e rientriamo tra i Celti, oltrepassiamo la folla e le bancarelle ma non faccio più di due metri che mi viene ricordata la promessa!!! Potenza dell'insaccato!!! Ecco cos'era l'energia misteriosa che li aveva portati a superare i momenti di crisi e gli ostacoli oltre le loro possibilità!!! Altro che introspezione, yoga o meditazioni varie: panetti col salame e pedalare!!!
Tiro fuori i canonici 10 euro che ogni buon ciclista porta nel borsino sottosella e mercanteggio con l'ambulante, ottenendo in cambio due ottimi salamini che avranno vita breve ma intensa appena giunti alle tende: questi, uniti alla bisteccazza di Angus ed alla Guinness della sera prima, fanno da corollario ad un weekend vagamente selvatico ed avventuroso che ci ha coinvolto un pò tutti, grandi e meno grandi!!!
Ciao!!!
