Faie-Beigua-Faie
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Faie-Beigua-Faie
Sabato io, baldazen e simone (biker_simone del forum mtb-forum.it) siamo andati a fare un bel giro in zona Beigua. Doveva esserci anche Maxgastone che pero' a rinunciato per via delle previsioni del tempo avverse. Partiamo verso le dieci dalle Faie, un paesino sopra Varazze, tra Alpicella e l'Eremo del Deserto. Posteggiamo la macchina nel sagrato della chiesetta e inforchiamo le biciclette verso le dieci del mattino.
Si comincia a salire prima lungo la strada che passa dietro la chiesa. Dopo un breve tratto di asfalto la strada si fa sterrata. Seguiamo sempre la sterrata ignorando i vari bivi (x rossa, sentiero che porta al Beigua, linea rossa sentiero che sale a Prato Mollo, e il percorso Paleolitico). E' una salita molto piacevole, sempre pedalabile, e mai troppo ripida che porta alle pendici dello Sciguelo per poi con due tornanti salire al rifugio Prato Mollo. La giornata, nonostante le previsione meteorologiche infauste, e' buona, solo un po' di nebbia sul versante mare che pero' ogni tanto si dirada facendoci intuire la panoramicita' del percorso.
Arrivati al rifugio-albergo di pratomollo saliamo al Beigua su asfalto. Ormai in vista dei ripetitori mi viene una crisi di fame nera, i ripetitori si trasformano in salsicciotti succolenti e faccio una fatica immane a fare l'ultimo km che mi separa dalla vetta e dalla banana+cioccolata che mi rimettera' in sesto. Infatti arrivati dai ripetitori facciamo una breve sosta e io e baldazen diamo fondo alle nostre proviste. Sono un'ora e quaranta che siamo in bici. Dalle Faie sono circa 840 m di dislivello per un dozzina di km. Siamo andati su piano...
Da qui secondo simone dovremmo fare un "facile" single track attraverso la bella pineta del beigua per scendere praticamente sino ad Alpicella. Sulla parola facile dopo averlo fatto nutro qualche riserva...
Comunque dai ripetitori facciamo un breve tratto di Alta Via per poi prendere una deviazione segnata per Alpicella. Simone e Baldazen ogni tanto si fermano ad aspettarmi, ma diciamo che nella parte alta riesco bene o male a scendere dignitosamente. Attraversiamo una volta la strada asfaltata e qui il sentiero si fa propiamente una single trak che fa lo slalom tra i pini. Questo pezzo e' molto divertente, anche se le mie scarsissime doti di discesista mi obbligano a fare la massima attenzione per non finire secco contro un tronco. Attraversiamo la strada ancora una volta e il sentiero si fa piu' ripido ma sempre umano, a parte che ora oltre a stare attento agli alberi devo anche prestare attenzione ad evitare dei salti artificiali che qualche "sadico " a disseminato lungo il percorso aumentando il pericolo di morte per i poveri ciclisti della domenica come il sottoscritto. Attraversiamo un'altra volta la strada e quando i pini lasciano il posto ai castagni il sentiero, sempre piu' traccia per cinghiali, si fa sempre piu' ripido e cominciano ad essere molti i pezzi in cui prudentemente scendo dal sellino e per i miei amici si dilatano i tempi di attesa... la "facile " single track alla fine termina in una sterratona che in breve con una piccola rampetta riporta sulla strada asfaltata.
Qui abbiamo due opzioni: o proseguire la discesa verso alpicella su asfalto e poi sempre via asfalto risalire alle Faie oppure andare a prendere la x rossa e scendere di li'. Ora a detta di simone la x rossa e' un sentiero molto tecnico e visto che quello che abbiamo fatto a scendere doveva essere facile io decido di tornare alle faie per asfalto e lascio liberi simone e baldazen di divertirsi sul tecnico senza dover fermarsi ad aspettare me che probabilmente non avrei fatto neache un metro in sella.
Cosi' scendo ad Alpicella dove prendo la strada che prima in piano e poi in leggera salita mi riporta alle Faie. Scendendo verso alpicella sulla destra ho visto una riccia spuntare dal fitto bosco con una persona che arrampicava. E quello il famoso castellaro?
Si comincia a salire prima lungo la strada che passa dietro la chiesa. Dopo un breve tratto di asfalto la strada si fa sterrata. Seguiamo sempre la sterrata ignorando i vari bivi (x rossa, sentiero che porta al Beigua, linea rossa sentiero che sale a Prato Mollo, e il percorso Paleolitico). E' una salita molto piacevole, sempre pedalabile, e mai troppo ripida che porta alle pendici dello Sciguelo per poi con due tornanti salire al rifugio Prato Mollo. La giornata, nonostante le previsione meteorologiche infauste, e' buona, solo un po' di nebbia sul versante mare che pero' ogni tanto si dirada facendoci intuire la panoramicita' del percorso.
Arrivati al rifugio-albergo di pratomollo saliamo al Beigua su asfalto. Ormai in vista dei ripetitori mi viene una crisi di fame nera, i ripetitori si trasformano in salsicciotti succolenti e faccio una fatica immane a fare l'ultimo km che mi separa dalla vetta e dalla banana+cioccolata che mi rimettera' in sesto. Infatti arrivati dai ripetitori facciamo una breve sosta e io e baldazen diamo fondo alle nostre proviste. Sono un'ora e quaranta che siamo in bici. Dalle Faie sono circa 840 m di dislivello per un dozzina di km. Siamo andati su piano...
Da qui secondo simone dovremmo fare un "facile" single track attraverso la bella pineta del beigua per scendere praticamente sino ad Alpicella. Sulla parola facile dopo averlo fatto nutro qualche riserva...
Comunque dai ripetitori facciamo un breve tratto di Alta Via per poi prendere una deviazione segnata per Alpicella. Simone e Baldazen ogni tanto si fermano ad aspettarmi, ma diciamo che nella parte alta riesco bene o male a scendere dignitosamente. Attraversiamo una volta la strada asfaltata e qui il sentiero si fa propiamente una single trak che fa lo slalom tra i pini. Questo pezzo e' molto divertente, anche se le mie scarsissime doti di discesista mi obbligano a fare la massima attenzione per non finire secco contro un tronco. Attraversiamo la strada ancora una volta e il sentiero si fa piu' ripido ma sempre umano, a parte che ora oltre a stare attento agli alberi devo anche prestare attenzione ad evitare dei salti artificiali che qualche "sadico " a disseminato lungo il percorso aumentando il pericolo di morte per i poveri ciclisti della domenica come il sottoscritto. Attraversiamo un'altra volta la strada e quando i pini lasciano il posto ai castagni il sentiero, sempre piu' traccia per cinghiali, si fa sempre piu' ripido e cominciano ad essere molti i pezzi in cui prudentemente scendo dal sellino e per i miei amici si dilatano i tempi di attesa... la "facile " single track alla fine termina in una sterratona che in breve con una piccola rampetta riporta sulla strada asfaltata.
Qui abbiamo due opzioni: o proseguire la discesa verso alpicella su asfalto e poi sempre via asfalto risalire alle Faie oppure andare a prendere la x rossa e scendere di li'. Ora a detta di simone la x rossa e' un sentiero molto tecnico e visto che quello che abbiamo fatto a scendere doveva essere facile io decido di tornare alle faie per asfalto e lascio liberi simone e baldazen di divertirsi sul tecnico senza dover fermarsi ad aspettare me che probabilmente non avrei fatto neache un metro in sella.
Cosi' scendo ad Alpicella dove prendo la strada che prima in piano e poi in leggera salita mi riporta alle Faie. Scendendo verso alpicella sulla destra ho visto una riccia spuntare dal fitto bosco con una persona che arrampicava. E quello il famoso castellaro?
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
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Si hai ragione... Per discese intendevo dire "single track", cioè percorsi adatti alle bici o preparati apposta che scendono lungo un versante. E credo che loro abbiano fatto uno di quei "single track" di cui ho sentito parlare in zona Beigua.Ago wrote:Pazzaura wrote:Bel giro Dani! in quelle zone ci sono alcune discese, e sicuramente voi avete fatto una di quelle!
Mi sembra una affermazione lapalissiana
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
- Pazzaura
- Titano di Quotazero
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Lo so Dani... anche la mia spalla lo sa...
Ed era un saltino alto neanche mezzo metro... a volte se ne vedono di mostruosi!
Adesso credo che avrei proprio paura di fare salti.
Comunque qualche discesa in zona Beigua mi piacerebbe provarla. Appena mi sono ripreso un po di sicurezza, ci vado.
Ed era un saltino alto neanche mezzo metro... a volte se ne vedono di mostruosi!
Adesso credo che avrei proprio paura di fare salti.
Comunque qualche discesa in zona Beigua mi piacerebbe provarla. Appena mi sono ripreso un po di sicurezza, ci vado.
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
,,
,,,A parte la battute, vorrei approfittare per chiedere "lumi" sulla strada sterrata che parte proprio sotto al Castellaro, prosegue verso i "prati del prezzemolo" (..e le attuali pale eoliche) e poi,,,,
..per pigrizia non ho mai proseguito oltre, nè a piedi nè, tantomeno , in bici.
,,,Mi pare di poter affermare che "hai visto" ..il Castellaro,, ...ma si offende se lo chiami solo "roccia"..Scendendo verso Alpicella sulla destra ho visto una roccia spuntare dal fitto bosco con una persona che arrampicava. E quello il famoso Castellaro?...
,,,A parte la battute, vorrei approfittare per chiedere "lumi" sulla strada sterrata che parte proprio sotto al Castellaro, prosegue verso i "prati del prezzemolo" (..e le attuali pale eoliche) e poi,,,,
..per pigrizia non ho mai proseguito oltre, nè a piedi nè, tantomeno , in bici.
"E®ne" ...VECCHIA BELINA DOC.
- giorgio.mazzarello
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Re: Faie-Beigua-Faie
ALPICELLA – FAIE – PRARIONDO- BEIGUA – PIAN DI STELLA – ALPICELLA
Ciao a tutti,
Era già da un po’ di tempo che volevo ripercorrere la classica salita al Beigua dal versante sud, ma l’inverno particolarmente rigido di quest’anno con neve abbondante mi hanno sempre fatto temporeggiare in attesa di un sicuro scioglimento di tutta la neve.
Sabato scorso, vista l’ormai inoltrata stagione primaverile e le previsioni di una splendida giornata di sole, mi sono finalmente deciso.
Parto alle 7 da casa, assieme al mio amico Gianni (compagno di tanti giri in MTB del passato).
Alle 8 siamo ad Alpicella dove lasciamo l’auto in prossimità del cimitero.
Iniziamo a pedalare su asfalto, attraversiamo Alpicella e ci dirigiamo verso Le Faie. Superiamo la località Cappelletta Faie, dove, all’altezza della Cappelletta deviamo a SX seguendo il segnavia croce rossa. Il segnavia qualche decina di metri dopo lascia l’asfalto per andare a SX, mentre noi continuiamo su asfalto.
Oltrepassiamo la bella chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie ed iniziamo la vera e propria ascesa.
Raggiungiamo il primo tornante dove, poco dopo il grosso serbatoio dell’acquedotto, la strada diventa sterrata e si addentra nella valletta del Pietralunga. A quota 680m circa, in corrispondenza di un tornante a DX e di un’edicola votiva, incrociamo nuovamente il segnavia croce rossa che percorre per un breve tratto la sterrata e subito dopo lasciamo a SX.
Gli alberi, ancora spogli ma già con le gemme gonfie e pronte per la nuova vita, si lasciano attraversare dai tiepidi raggi solari della splendida giornata di sole.
In alto, sopra di noi, sua maestà il Beigua ci osserva placido e sornione.
Incontriamo un paio di bikers che stanno percorrendo anche loro la stessa via.
La strada procede in salita con fondo sempre ottimo, guadiamo alcuni rii che attraversano la strada con fondo localmente in pietre cementate, e poi un breve tratto in falsopiano ci regala un poco di respiro.
Raggiungiamo una radura dominata da un grande faggio in prossimità della Località Priata dove effettuiamo una breve sosta tecnica.
Proseguiamo sulla sterrata che, con fondo più sconnesso riprende a salire in modo deciso. Gli ultimi tornanti e raggiungiamo la sella nord del Monte Sciguello da dove in breve siamo al rifugio Prariondo.
Da Prariondo facciamo una breve deviazione lungo l’AV in direzione Faiallo. Poco dopo il Rifugio Minea una grossa e spessa lingua di neve che invade tutta la strada ci obbliga ad un tratto a piedi. Raggiungiamo la base del Bric Ressonnou dove ammiriamo il famigerato Block Field di Prato Ferretto e poi tornati a Prariondo procediamo su asfalto fino alla vetta del Beigua.
Un breve saluto alla “Regina Pacis” e poi imbocchiamo l’AV in direzione Giovo. L’idea è di raggiungere il Colle del Giovo e poi di scendere su Stella dove imboccare la strada per il “Parco Eolico” e quindi raggiungere Alpicella dal Monte castellaro, ma dopo le prime decine di metri di AV incontriamo ancora tanta neve che non permette di pedalare agevolmente. Accidenti, avrei forse dovuto aspettarmelo, se la zona dell’Argentea (vista dalle Webcam il giorno prima) era completamente sgombera di neve. Probabilmente in questo tratto, essendo più coperto dal bosco, la neve riesce a resistere.
Così a malincuore desistiamo di percorrere l’AV e decidiamo di “ritirare la squadra”.
Imbocchiamo il sentiero con segnavia cerchio vuoto barrato rosso fino a quando incrocia l’asfalto dove imbocchiamo la rotabile ed in breve raggiungiamo Alpicella.
NOTE:
Forse la più classica e conosciuta salita al Beigua dal versante sud. A parte il dislivello, non presentando particolari difficoltà tecniche è molto indicata per chi ha scarse doti tecniche.
LA CAPPELLETTA AL BIVIO PER LE FAIE
UNO DEI GUADI LUNGO LA STERRATA PER PRARIONDO
IL GRANDE FAGGIO CHE SI INCONTRA IN LOCALITA’ PRIATA
IL BEIGUA CI OSSERVA
PANORAMA SU L PORTICCIOLO DI VARAZZE E LA SUA DISCARICA
PANORAMA SULL’EREMO DEL DESERTO
L’ULTIMO TRATTO NEL VERSANTE OVEST DEL MONTE SCIGUELLO
UNA PAUSA RINFRESCANTE
PRESSO LA SELLA DEL MONTE SCIGUELLO
LA STRANA COPPIA
LINGUE DU NEVE LUNGO L’ALTA VIA VERSO PRATO FERRETTO
PRATO FERRETTO ED IL BRIC RESSUNNOU
REGINA PACIS
LA CROCE DEL BEIGUA
LUNGO LA DISCESA PER ALPICELLA
LE ROCCE DELLA PALESTRA DEL CASTELLARO
Distanza 30 km circa
Dislivello 1100 m circa
Tempo totale: 3 ore
LA CARTINA DEL PERCORSO
E QUI IL LINK ALLA CARTA IN ALTA DEFINIZIONE
http://www.quotazero.com/album/albums/u ... rta%29.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
Giorgio
Ciao a tutti,
Era già da un po’ di tempo che volevo ripercorrere la classica salita al Beigua dal versante sud, ma l’inverno particolarmente rigido di quest’anno con neve abbondante mi hanno sempre fatto temporeggiare in attesa di un sicuro scioglimento di tutta la neve.
Sabato scorso, vista l’ormai inoltrata stagione primaverile e le previsioni di una splendida giornata di sole, mi sono finalmente deciso.
Parto alle 7 da casa, assieme al mio amico Gianni (compagno di tanti giri in MTB del passato).
Alle 8 siamo ad Alpicella dove lasciamo l’auto in prossimità del cimitero.
Iniziamo a pedalare su asfalto, attraversiamo Alpicella e ci dirigiamo verso Le Faie. Superiamo la località Cappelletta Faie, dove, all’altezza della Cappelletta deviamo a SX seguendo il segnavia croce rossa. Il segnavia qualche decina di metri dopo lascia l’asfalto per andare a SX, mentre noi continuiamo su asfalto.
Oltrepassiamo la bella chiesetta dedicata alla Madonna delle Grazie ed iniziamo la vera e propria ascesa.
Raggiungiamo il primo tornante dove, poco dopo il grosso serbatoio dell’acquedotto, la strada diventa sterrata e si addentra nella valletta del Pietralunga. A quota 680m circa, in corrispondenza di un tornante a DX e di un’edicola votiva, incrociamo nuovamente il segnavia croce rossa che percorre per un breve tratto la sterrata e subito dopo lasciamo a SX.
Gli alberi, ancora spogli ma già con le gemme gonfie e pronte per la nuova vita, si lasciano attraversare dai tiepidi raggi solari della splendida giornata di sole.
In alto, sopra di noi, sua maestà il Beigua ci osserva placido e sornione.
Incontriamo un paio di bikers che stanno percorrendo anche loro la stessa via.
La strada procede in salita con fondo sempre ottimo, guadiamo alcuni rii che attraversano la strada con fondo localmente in pietre cementate, e poi un breve tratto in falsopiano ci regala un poco di respiro.
Raggiungiamo una radura dominata da un grande faggio in prossimità della Località Priata dove effettuiamo una breve sosta tecnica.
Proseguiamo sulla sterrata che, con fondo più sconnesso riprende a salire in modo deciso. Gli ultimi tornanti e raggiungiamo la sella nord del Monte Sciguello da dove in breve siamo al rifugio Prariondo.
Da Prariondo facciamo una breve deviazione lungo l’AV in direzione Faiallo. Poco dopo il Rifugio Minea una grossa e spessa lingua di neve che invade tutta la strada ci obbliga ad un tratto a piedi. Raggiungiamo la base del Bric Ressonnou dove ammiriamo il famigerato Block Field di Prato Ferretto e poi tornati a Prariondo procediamo su asfalto fino alla vetta del Beigua.
Un breve saluto alla “Regina Pacis” e poi imbocchiamo l’AV in direzione Giovo. L’idea è di raggiungere il Colle del Giovo e poi di scendere su Stella dove imboccare la strada per il “Parco Eolico” e quindi raggiungere Alpicella dal Monte castellaro, ma dopo le prime decine di metri di AV incontriamo ancora tanta neve che non permette di pedalare agevolmente. Accidenti, avrei forse dovuto aspettarmelo, se la zona dell’Argentea (vista dalle Webcam il giorno prima) era completamente sgombera di neve. Probabilmente in questo tratto, essendo più coperto dal bosco, la neve riesce a resistere.
Così a malincuore desistiamo di percorrere l’AV e decidiamo di “ritirare la squadra”.
Imbocchiamo il sentiero con segnavia cerchio vuoto barrato rosso fino a quando incrocia l’asfalto dove imbocchiamo la rotabile ed in breve raggiungiamo Alpicella.
NOTE:
Forse la più classica e conosciuta salita al Beigua dal versante sud. A parte il dislivello, non presentando particolari difficoltà tecniche è molto indicata per chi ha scarse doti tecniche.
LA CAPPELLETTA AL BIVIO PER LE FAIE
UNO DEI GUADI LUNGO LA STERRATA PER PRARIONDO
IL GRANDE FAGGIO CHE SI INCONTRA IN LOCALITA’ PRIATA
IL BEIGUA CI OSSERVA
PANORAMA SU L PORTICCIOLO DI VARAZZE E LA SUA DISCARICA
PANORAMA SULL’EREMO DEL DESERTO
L’ULTIMO TRATTO NEL VERSANTE OVEST DEL MONTE SCIGUELLO
UNA PAUSA RINFRESCANTE
PRESSO LA SELLA DEL MONTE SCIGUELLO
LA STRANA COPPIA
LINGUE DU NEVE LUNGO L’ALTA VIA VERSO PRATO FERRETTO
PRATO FERRETTO ED IL BRIC RESSUNNOU
REGINA PACIS
LA CROCE DEL BEIGUA
LUNGO LA DISCESA PER ALPICELLA
LE ROCCE DELLA PALESTRA DEL CASTELLARO
Distanza 30 km circa
Dislivello 1100 m circa
Tempo totale: 3 ore
LA CARTINA DEL PERCORSO
E QUI IL LINK ALLA CARTA IN ALTA DEFINIZIONE
http://www.quotazero.com/album/albums/u ... rta%29.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
Giorgio
- rikkytikkytavi
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Re: Faie-Beigua-Faie
Bel giro!
Problemi di neve a parte , come dovrebbe essere il pezzo che collega il Beigua al Giovo?
Problemi di neve a parte , come dovrebbe essere il pezzo che collega il Beigua al Giovo?
Tanto lavoro e niente spasso il morale scende in basso!
- giorgio.mazzarello
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Re: Faie-Beigua-Faie
E' un percorso non tutto ciclabile con alcuni tratti sconnessi e difficili (io ovviamente li faccio a piedi), ma non essendoci quasi tratti in salita (a parte qualche saliscendi limitato e breve) è abbastanza fattibile senza grossa fatica. Si svolge in gran parte nel bosco ed è molto meno panoramico del crinal Beigua-Faiallo.rikkytikkytavi wrote:Problemi di neve a parte , come dovrebbe essere il pezzo che collega il Beigua al Giovo?
La mia idea iniziale era di scendere sul Giovo, e quindi su Stella S.Bernardo attraverso Casa Rezecche. Da li volevo raggiungere S.Giustina lungo li percorso X rossa e poi avrei imboccato la strada lungo il Sansobbia che sale verso il parco eolico e poi costeggia li Monte Castellaro e ritorna ad Alpicella.
Il tratto meno ciclabile sarebbe appunto stato l'Alta Via Beigua-Giovo.
Giorgio
Re: Faie-Beigua-Faie
Ciao Giorgio! Ed ecco qui uno dei bikers che hai incontrato sul percorso! (quello più in difficoltà)!!!!giorgio.mazzarello wrote:
Incontriamo un paio di bikers che stanno percorrendo anche loro la stessa via.
L’ULTIMO TRATTO NEL VERSANTE OVEST DEL MONTE SCIGUELLO
PRESSO LA SELLA DEL MONTE SCIGUELLO
Gran bel giro e bella descrizione!
Ciao Fabio