Da Calizzano a Romaggi....
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Da Calizzano a Romaggi....
Ieri era la giornata dedicata al freeride in quel di Calizzano (SV): risalite in furgone e discese a gogo…
Partenza fissata alle 6:30 a Chiavari, ma sulla comitiva incombe un dubbio: un SMS misterioso della sera prima ci preannunciava fango e condizioni dei sentieri pessimi. Dopo un breve conciliabolo tra i partecipanti alla gita, decidiamo di partire ugualmente e strada facendo contattare Fulvio, l’organizzatore, per chiarire la situazione… Io e Gu sulla sua furgonetta ci diamo appuntamento all’autogrill di Varazze con Hervè, Frezza e Francesco che in macchina con Giancarlo, passeranno a prendere a Sestri ponente Claudio.
All’autogrill facciamo colazione e veniamo a sapere, da una telefonata di Fulvio, che i sentieri a Calizzano sono davvero impercorribili a causa delle pioggie diffuse dei giorni scorsi. Un momento di sconforto assale la compagnia: e ora che facciamo?? Qualcuno propone un 7 passi, qualcuno un ippovia, qualcuno il super G… qualcuno il mt. Fasce… ecco… il monte Fasce, per la cresta sud.
Decisa la meta ripartiamo: io e Gu andiamo avanti, ci vedremo sul piazzale appena sotto il mt. Fasce con gli altri che nel frattempo andranno a prendere la macchina di Claudio da lasciare a Quinto e permetterci il recupero poi delle altre. Riuniti sul piazzale, ci cambiamo, scarichiamo le bici partiamo attaccando la breve ma tosta salita asfaltata che porta alla cima. Il tempo di mettere il casco, una foto di rito e via… si scende.
Il sentiero scende molto ripido, pieno di scogli e pietre mobili. L’itinerario segue la cresta sud, si scende dalla bici un paio di volte, spingendo per un centinaio di metri.
Fa molto caldo, non l’ideale per casco integrale e pettorina…
Il panorama è fantastico, mare di fronte città in basso e monti ai lati….
L’attenzione non viene mai meno, qualche rischio ma riusciamo ad arrivare a Montemoro incolumi. Da lì si riparte con un bellissimo single-track misto terra e placche di roccia…
Ormai siamo quasi in c.so Europa, alle nostre spalle il punto di partenza evidenzia il dislivello affrontato…
Una sosta per tirare il fiato e con l’ultimo pezzo di sentiero, sempre tecnico e divertente, arriviamo sull’asfalto.
In C.so Europa ci aspetta un oretta di sosta in attesa che Claudio, Gu e Giancarlo vadano a recuperare le macchine. Nel frattempo pensiamo a cosa fare dopo. L’idea sarebbe di mangiare qualcosa e fare un altro paio di discese… Al rientro degli altri l’idea si concretizza con telefonata a Romaggi per prenotare in trattoria e prosecuzione in bici per fare i 7 passi….
Trasferimento in macchina fino a Romaggi dove facciamo onore ad antipasto e ravioli....
vino rosso, bianco fresco e caffe…
"Post prandium stabis...." viene preso alla lettera e raggiunto il passo di Romaggi ci riposiamo un pochetto. Complice l'abbiocco e il caldo abbiamo abbandonato l'idea dell'impegnativo 7 passi ripiegando sul Bosco Nero...
Si parte spingendo per i primi 200 metri e per saliscendi continui che mettono a dura prova la digestione. Raggiungiamo il passo dell'Anguilla da dove inizia il sentiero del Bosco Nero.
I passaggi più tecnici vengono affrontati con disinvoltura, fino ad arrivare sulla sterrata che torna a Romaggi.
Breve relax e si riparte per la sterrata, un po' pedalando un po' recuperati dalle auto, fino a risalire al passo. Secondo giro con discesa per il "ginepraio", sentiero in ottime condizioni che ci riporta fino a S.Martino del Vento.
Recuperati dalle auto, dopo aver preso anche due gocce d'acqua, rientriamo a Chiavari non prima delle 19:00, stanchi morti ma credo tutti felici e contenti...
Visto come si era messa la giornata non è andata neanche male: tre belle discese, ottima compagnia e raviolata come intemezzo...
Alla prossima
Partenza fissata alle 6:30 a Chiavari, ma sulla comitiva incombe un dubbio: un SMS misterioso della sera prima ci preannunciava fango e condizioni dei sentieri pessimi. Dopo un breve conciliabolo tra i partecipanti alla gita, decidiamo di partire ugualmente e strada facendo contattare Fulvio, l’organizzatore, per chiarire la situazione… Io e Gu sulla sua furgonetta ci diamo appuntamento all’autogrill di Varazze con Hervè, Frezza e Francesco che in macchina con Giancarlo, passeranno a prendere a Sestri ponente Claudio.
All’autogrill facciamo colazione e veniamo a sapere, da una telefonata di Fulvio, che i sentieri a Calizzano sono davvero impercorribili a causa delle pioggie diffuse dei giorni scorsi. Un momento di sconforto assale la compagnia: e ora che facciamo?? Qualcuno propone un 7 passi, qualcuno un ippovia, qualcuno il super G… qualcuno il mt. Fasce… ecco… il monte Fasce, per la cresta sud.
Decisa la meta ripartiamo: io e Gu andiamo avanti, ci vedremo sul piazzale appena sotto il mt. Fasce con gli altri che nel frattempo andranno a prendere la macchina di Claudio da lasciare a Quinto e permetterci il recupero poi delle altre. Riuniti sul piazzale, ci cambiamo, scarichiamo le bici partiamo attaccando la breve ma tosta salita asfaltata che porta alla cima. Il tempo di mettere il casco, una foto di rito e via… si scende.
Il sentiero scende molto ripido, pieno di scogli e pietre mobili. L’itinerario segue la cresta sud, si scende dalla bici un paio di volte, spingendo per un centinaio di metri.
Fa molto caldo, non l’ideale per casco integrale e pettorina…
Il panorama è fantastico, mare di fronte città in basso e monti ai lati….
L’attenzione non viene mai meno, qualche rischio ma riusciamo ad arrivare a Montemoro incolumi. Da lì si riparte con un bellissimo single-track misto terra e placche di roccia…
Ormai siamo quasi in c.so Europa, alle nostre spalle il punto di partenza evidenzia il dislivello affrontato…
Una sosta per tirare il fiato e con l’ultimo pezzo di sentiero, sempre tecnico e divertente, arriviamo sull’asfalto.
In C.so Europa ci aspetta un oretta di sosta in attesa che Claudio, Gu e Giancarlo vadano a recuperare le macchine. Nel frattempo pensiamo a cosa fare dopo. L’idea sarebbe di mangiare qualcosa e fare un altro paio di discese… Al rientro degli altri l’idea si concretizza con telefonata a Romaggi per prenotare in trattoria e prosecuzione in bici per fare i 7 passi….
Trasferimento in macchina fino a Romaggi dove facciamo onore ad antipasto e ravioli....
vino rosso, bianco fresco e caffe…
"Post prandium stabis...." viene preso alla lettera e raggiunto il passo di Romaggi ci riposiamo un pochetto. Complice l'abbiocco e il caldo abbiamo abbandonato l'idea dell'impegnativo 7 passi ripiegando sul Bosco Nero...
Si parte spingendo per i primi 200 metri e per saliscendi continui che mettono a dura prova la digestione. Raggiungiamo il passo dell'Anguilla da dove inizia il sentiero del Bosco Nero.
I passaggi più tecnici vengono affrontati con disinvoltura, fino ad arrivare sulla sterrata che torna a Romaggi.
Breve relax e si riparte per la sterrata, un po' pedalando un po' recuperati dalle auto, fino a risalire al passo. Secondo giro con discesa per il "ginepraio", sentiero in ottime condizioni che ci riporta fino a S.Martino del Vento.
Recuperati dalle auto, dopo aver preso anche due gocce d'acqua, rientriamo a Chiavari non prima delle 19:00, stanchi morti ma credo tutti felici e contenti...
Visto come si era messa la giornata non è andata neanche male: tre belle discese, ottima compagnia e raviolata come intemezzo...
Alla prossima
Last edited by Ninja on Fri May 30, 2008 20:45, edited 2 times in total.
- Alexander
- Trentesimo quotazerino
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Re: ...
....leggere commenti tipo questo ti fa davvero piacere:
...fra tre settimane la tenteranno in molti!!!
La tua cresta sud del Fasce diventa un classico freeride!!
...fra tre settimane la tenteranno in molti!!!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
- Alexander
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....
...penso anche molti altri giorni... quando leggerai la descrizione secondo me ti vereà ancora di più la'cquolina in bocca... ci sono varianti evitabili... ma altre invece da ricercare... ad un certo punto per esempio... (per chi vuole)... c'è un salto accompagnato di 3 metri... che ti perdi se non lo sai...
...quando capitano queste cose adoro il mio mestiere!!!
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Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Re: ...
In effetti il commento era stato fatto in privato ma merita la pubblicazione... da quando abbiamo fatto la prima discesa ho subito pensato di rifarla, magari con fondo perfettamente asciutto, e portarci i miei soci di scorribande.Alexander wrote:....leggere commenti tipo questo ti fa davvero piacere:
La tua cresta sud del Fasce diventa un classico freeride!!
...fra tre settimane la tenteranno in molti!!!
Ha avuto molto successo, sia per il percorso in se che per la panoramicità del tracciato...
Adesso, come ti dicevo, vorrei provare a scendere dal Cordona e fare quella che i freeriders genovesi credo chiamino "la porcilaia". Mi hanno detto che non merita come la cresta sud ma vorrei provarla lo stesso.
Claudio "Taximan" ha fatto in scioltezza il ripidone che dicevi , mentre gli altri erano gia troppo avanti per provarlo...
Re: Da Calizzano a Romaggi....
Bel giro e gran belle foto...
Li conosco questi ravioli!!! Eccome se li conosco!!!
Li conosco questi ravioli!!! Eccome se li conosco!!!
Ninja wrote:Trasferimento in macchina fino a Romaggi dove facciamo onore ad antipasto e ravioli....
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Una considerazione: sulle strade di montagna vedo molto più spesso che in passato furgonette con rimorchio e MTB, in Francia oltre il col di Tenda non ne parliamo...è pieno!
Mi sorge pertanto una domanda (senza intento di polemica ovviamente) agli amanti del downhill: ma se il tratto di accesso al tracciato in discesa lo faceste in bici? è vero, si farebbero una o due discese anzichè 3 o 4,e si farebbe più fatica, però:
1) l'allenamento di chi pratica la downhill ne guadagnerebbe in modo vertiginoso
2) soprattutto l'ambiente ne gioverebbe - un automezzo che arranca e sgasa per 20km su un colle alpino in seconda/terza inquina molto...
Ma forse sono io che non comprendo appieno questo modo di andare in bicicletta
Mi sorge pertanto una domanda (senza intento di polemica ovviamente) agli amanti del downhill: ma se il tratto di accesso al tracciato in discesa lo faceste in bici? è vero, si farebbero una o due discese anzichè 3 o 4,e si farebbe più fatica, però:
1) l'allenamento di chi pratica la downhill ne guadagnerebbe in modo vertiginoso
2) soprattutto l'ambiente ne gioverebbe - un automezzo che arranca e sgasa per 20km su un colle alpino in seconda/terza inquina molto...
Ma forse sono io che non comprendo appieno questo modo di andare in bicicletta
- Alexander
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...
...guarda che NON è down hill questo... ma all mountain ...le discese in quesitone sono fatte dopo aver praticato le salite in sella e pedalando!
Le bici da down hill pesano 18 kg... le loro pesano 12-13... e le salite te le pedali tutte. Voglia il caso che combinazione questa salita sia stata effettuata con pulmino... ma è un caso... le discese postate da ninja e tweedledee sono tutte eseguite dopo splendide e DURE salite... o con percorsi ad anello con sali scendi...
Ci sono delle salite come quella a passo del gatto od altre che sono più dure di qualsiasi tratto io abbia fatto di corsa... non c'è paragone. fortunatamente i kilometraggi sono smepre abbastanza contenuti anche perchè altrimenti ti verrebbe un collasso... ma non tutti...
per fare ad esempio la concatenazione settepassi-ramaceto... mamma mia... ci vuole un cuore tipo pompa idraulica... sia per la lunghezza sia per resistere alle emozioni dello stupefacente e davvero meraviglioso itinerario!
Le bici da down hill pesano 18 kg... le loro pesano 12-13... e le salite te le pedali tutte. Voglia il caso che combinazione questa salita sia stata effettuata con pulmino... ma è un caso... le discese postate da ninja e tweedledee sono tutte eseguite dopo splendide e DURE salite... o con percorsi ad anello con sali scendi...
Ci sono delle salite come quella a passo del gatto od altre che sono più dure di qualsiasi tratto io abbia fatto di corsa... non c'è paragone. fortunatamente i kilometraggi sono smepre abbastanza contenuti anche perchè altrimenti ti verrebbe un collasso... ma non tutti...
per fare ad esempio la concatenazione settepassi-ramaceto... mamma mia... ci vuole un cuore tipo pompa idraulica... sia per la lunghezza sia per resistere alle emozioni dello stupefacente e davvero meraviglioso itinerario!
Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
Vero....gabry wrote:Una considerazione: sulle strade di montagna vedo molto più spesso che in passato furgonette con rimorchio e MTB, in Francia oltre il col di Tenda non ne parliamo...è pieno!
Premeso che normalmente ci guadagnamo la discesa pedalando, ogni tanto, diciamo una volta al mese o anche meno, sfruttiamo una struttura come quelle di Calizzano o Finale giusto per divertirci un po' facendo solo discesa... giusto per fare 7-8 discese altrimenti impossibili da fare. Se vedi i miei post precedenti, che raccontano di un paio di uscite della settimana precedente, non c'è traccia di furgoni o altri mezzi per risalire.....gabry wrote:Mi sorge pertanto una domanda (senza intento di polemica ovviamente) agli amanti del downhill: ma se il tratto di accesso al tracciato in discesa lo faceste in bici? è vero, si farebbero una o due discese anzichè 3 o 4,e si farebbe più fatica, però:
L'allenamento, giusto quello necessario per divertirci senza scoppiare, lo facciamo appunto in quelle uscite pedalate che sono quasi la normalità. Alcuni di noi pedalano anche su strada con la bdc, alcuni praticano lo spinning.....gabry wrote:1) l'allenamento di chi pratica la downhill ne guadagnerebbe in modo vertiginoso
Mah... non credo che senza le nostre poche uscite motorizzate la qualità dell'aria sarebbe molto differente. Tieni conto che la maggior parte delle risalite viene fatta su strade asfaltate aperte alla normale circolazione e nel caso della scorribanda in topic sono state utilizzate normali autovetture....gabry wrote:2) soprattutto l'ambiente ne gioverebbe - un automezzo che arranca e sgasa per 20km su un colle alpino in seconda/terza inquina molto...
Rispetto il tuo modo di vedere... ricorda comunque che uscite come quella di martedì sono per noi un'eccezione.gabry wrote:Ma forse sono io che non comprendo appieno questo modo di andare in bicicletta
Last edited by Ninja on Fri May 30, 2008 16:17, edited 1 time in total.
sì certo che non è solo downhill "pura" (lo dice anche ninja nel post che hanno effettuato salite) - non mi riferivo allo specifica gita descritta...è solo che leggendo dei pulmini etc mi sono venute in mente queste considerazioni/domande...
Certo è che i posti sono davvero bellissimi e non sembra di trovarsi a due passi dalla città
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- Alexander
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Gabry aspetta, non vorrei che il mio intervento fosse sembrato una sorta di critica od altro... ero molto enfatico non per criticare... hai espresso giuste considerazioni è che con amici tipo DGM ecc... più volte si è espresso questo punto.gabry wrote:sì certo che non è solo downhill "pura" (lo dice anche ninja nel post che hanno effettuato salite) - non mi riferivo allo specifica gita descritta...è solo che leggendo dei pulmini etc mi sono venute in mente queste considerazioni/domande...
Certo è che i posti sono davvero bellissimi e non sembra di trovarsi a due passi dalla città
L'all mountain è molto diverso dal down hill... personalmente non sopporto cose come lo stravolgimento che ha avuto Pila (ad esempio) con gente che sale con la seggiovia e scende con le bici che sembrano motociclette e chi va a piedi che è alletrato da cartelli... il bosco già martoriato ora è segnato da canali di scolo fatti per le bici-moto e gente che centra molto con le bici ma molto poco con la montagna ha la precedenza su chi è li da 20 o 40 o 60 anni e che prima ci saliva a piedi da aosta perchè non esisteva la strada...
detto questo... per dire che capisco la questione... ed anche il riferimento ai pulmini... il loro stile di bici non è quello di chi pratica down hill e nemmeno quello del cicloturista... come c'è chi pratica l'escursionismo E e c'è chi pratica l'EE... loro sono gli avventurieri della bici.. gli EEE della bici... che vanno sul tecnico sia in salita sia in discesa...
in questo caso hanno fatto discesa... ma negli altri, in tutti gli altri, fanno salita+discesa...
Siamo sulla stessa lunghezza d'onda!
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Re: ...
Che avventure, grande Alexander!!!Alexander wrote: ... salite come quella a passo del gatto od altre ...
la concatenazione settepassi-ramaceto... mamma mia... ci vuole un cuore tipo pompa idraulica... sia per la lunghezza sia per resistere alle emozioni dello stupefacente e davvero meraviglioso itinerario!
Ma quand'è che ti ritagli un pò di spazio per rimontare in sella? in fondo ti basterebbe saltare due o tre notti di sonno, che vuoi che sia per te?
P.s. devo ancora farmi ridare il bullone da Stefanino...
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Re: Da Calizzano a Romaggi....
...quando ho letto il titolo "da Calizzano a Romaggi..." mi è venuto un colpo!!! Subito ho pensato: "ma 'sti qui che due gambe hanno?!?!?"Ninja wrote: ... l’idea si concretizza con telefonata a Romaggi per prenotare in trattoria e prosecuzione in bici per fare i 7 passi….
Trasferimento in macchina fino a Romaggi dove facciamo onore ad antipasto e ravioli....
vino rosso, bianco fresco e caffe…
Poi ho visto le foto ed ho capito che si trattava non di due ma di quattro robuste gambe, di legno e del tavolo!!!!!!!!
Bel giro, il Fasce sembra proprio bello, bisogna che prima o poi ci vada anch'io.
Ciao ragassuoli!!!
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...risposta uno... beh leggi la mail... vedrai che alla fine verrà u bel topic... non questo ma quello dedicato...
...risposta due... il fasce è davvero bello... è una splendida discesa... DEVI farla!
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Alexander - "Non ditemi che non lo posso fare" (Lost).
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Premesso che il mio intervento si riferisce alla downhill o freeride in ambito generale e non a questo specifico topic (in pratica: esclusi i presenti... )
Gli "amatori" invece suppliscono ad una minore preparazione fisica e/o disponibilità di tempo con surrogati meccanici (furgoni, seggiovie, ecc.); generalmente però la "Salita" culturalmente non fa parte del loro modo di vivere la bici e la montagna, così come c'è chi scia (la maggioranza) e chi fa scialpinismo (pochi...)
Hai perfettamente ragione, considera però che chi pratica downhill a livelli agonistici ha una preparazione atletica notevole, si allena e pedala moltissimo anche in salita, magari però non con il "cancello" da discesa!!!gabry wrote: Una considerazione: sulle strade di montagna vedo molto più spesso che in passato furgonette con rimorchio e MTB, in Francia oltre il col di Tenda non ne parliamo...è pieno!
Mi sorge pertanto una domanda (senza intento di polemica ovviamente) agli amanti del downhill: ma se il tratto di accesso al tracciato in discesa lo faceste in bici? è vero, si farebbero una o due discese anzichè 3 o 4,e si farebbe più fatica, però:
1) l'allenamento di chi pratica la downhill ne guadagnerebbe in modo vertiginoso
Gli "amatori" invece suppliscono ad una minore preparazione fisica e/o disponibilità di tempo con surrogati meccanici (furgoni, seggiovie, ecc.); generalmente però la "Salita" culturalmente non fa parte del loro modo di vivere la bici e la montagna, così come c'è chi scia (la maggioranza) e chi fa scialpinismo (pochi...)
Vero, purtroppo; ma vale per tutti veicoli... difficile non pensare anche allo sport invernale... Ho paura che questo sia un discorso molto spinosogabry wrote: 2) soprattutto l'ambiente ne gioverebbe - un automezzo che arranca e sgasa per 20km su un colle alpino in seconda/terza inquina molto...
Non sei l'unico, se la cosa ti può essere di confortogabry wrote: Ma forse sono io che non comprendo appieno questo modo di andare in bicicletta
ride for ride's sake