Hansjörg Küster, “Storia dei boschi”, Torino 2009
La storia ecologica e culturale dei boschi, dai primi alberi del Carbonifero alle odierne politiche di tutela. La trattazione è incentrata quasi esclusivamente sulla Germania e l'Europa Centrale (un intero capitolo è dedicato al nazismo). Qui il valore culturale dei boschi selvaggi è positivo e profondamente diverso che in Italia. È costruito sul ribaltamento dei fraintendimenti della <em>Germania</em> di Tacito, dove il mondo dei barbari era visto in opposizione ai valori dell'antichità classica, piuttosto che sulla loro effettiva conoscenza. Beneficia inoltre di molte amnesie storiche, che l'autore analizza a fondo. La maggior parte degli escursionisti italiani che conosco, invece, connota negativamente il bosco selvaggio, preferendovi in genere i boschi coltivati o la montagna dal piano alpino in su. Vi sono tuttavia anche delle similitudini con la nostra situazione, come ad esempio i grandi rimboschimenti successivi all'abbandono dell'agricoltura sui terreni marginali, che dall'Europa centrale sono arrivati qui insieme all'industrializzazione, seppure in ritardo.
Sarebbe interessante un libro sulla situazione italiana.
Per la cronaca: la foto di copertina e altre nel testo sono dei boschi dell'alta val Bormida, nelle Alpi Liguri.
Küster, “Storia dei boschi”
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