Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ovest
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Sì mi ha detto Sub Comandante, mi è spiaciuto molto..
Comunque, se qualcun altro del forum fosse in Ayas il 26 dicembre sera, è assolutamente invitato a partecipare.
Proietterò anche immagini, perché dispongono di un nuovissimo proiettore..
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Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
che sfortuna, bastava solo un giorno dopo e ci saremmo stati...Marco S. wrote:Sì mi ha detto Sub Comandante, mi è spiaciuto molto..
Comunque, se qualcun altro del forum fosse in Ayas il 26 dicembre sera, è assolutamente invitato a partecipare.
Proietterò anche immagini, perché dispongono di un nuovissimo proiettore..
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Lo so, e mi dispiace davvero molto...Sub-Comandante wrote:che sfortuna, bastava solo un giorno dopo e ci saremmo stati...Marco S. wrote:Sì mi ha detto Sub Comandante, mi è spiaciuto molto..
Comunque, se qualcun altro del forum fosse in Ayas il 26 dicembre sera, è assolutamente invitato a partecipare.
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Comunque, per chi volesse, il libro è già in vendita presso "Livres et Musique", il ben noto negozio di Champoluc.
Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
almeno se non riusciamo a recuperarlo, a capodanno lo possiamo prendere!Marco S. wrote:Lo so, e mi dispiace davvero molto...Sub-Comandante wrote:che sfortuna, bastava solo un giorno dopo e ci saremmo stati...Marco S. wrote:Sì mi ha detto Sub Comandante, mi è spiaciuto molto..
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Ah, meno male! Ora vedo cosa riesco a combinare, però in ogni caso so che lì c'è!Marco S. wrote:Lo so, e mi dispiace davvero molto...Sub-Comandante wrote:che sfortuna, bastava solo un giorno dopo e ci saremmo stati...Marco S. wrote:Sì mi ha detto Sub Comandante, mi è spiaciuto molto..
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Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Per chi invece va in Valle del Lys a trascorrere le vacanze, il libro è disponibile presso la libreria "ABC" di Pont-Saint-Martin, nonché presso la nota cartolibreria Guindani di Gressoney Saint-Jean.
In Valle del Lys sta riscuotendo un buon successo..
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Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Sono felice per te!Marco S. wrote:Per chi invece va in Valle del Lys a trascorrere le vacanze, il libro è disponibile presso la libreria "ABC" di Pont-Saint-Martin, nonché presso la nota cartolibreria Guindani di Gressoney Saint-Jean.
In Valle del Lys sta riscuotendo un buon successo..
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Sono riuscita a farmi annullare l'ordine su bol.it!
A questo punto conto di riuscire a prendere il libro su in Val d'Ayas! (tanto mancano pochi giorni!! )
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di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Ottimo, grazie!
Fammi poi sapere se ti piace...
Mi spiace ancora per questo strano inconveniente su Bol.it - riassumendo, dicevano di non trovare il libro perché di difficile reperibilità, quando il mio editore (che spedisce in tempo zero ed è molto disponibile) non li aveva nemmeno mai sentiti.
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Mi spiace ancora per questo strano inconveniente su Bol.it - riassumendo, dicevano di non trovare il libro perché di difficile reperibilità, quando il mio editore (che spedisce in tempo zero ed è molto disponibile) non li aveva nemmeno mai sentiti.
Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Il 26 dicembre...chissà, magari, (sono a corto di Fontina)Marco S. wrote:Sì mi ha detto Sub Comandante, mi è spiaciuto molto..
Comunque, se qualcun altro del forum fosse in Ayas il 26 dicembre sera, è assolutamente invitato a partecipare.
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Chi combatte rischia di perdere, chi non combatte ha già perso!!
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Ciao a tutti,
vi ricordo che il 26 dicembre, Santo Stefano, presenterò questo libro a Brusson alle ore 21.00, al Salone Manifestazioni.
Nel caso qualche Quotazerino potesse venire, me lo faccia sapere prima o dopo la serata - sarà bello conoscere qualche altro utente del forum!
Nel frattempo ancora auguri a tutti.
Marco
vi ricordo che il 26 dicembre, Santo Stefano, presenterò questo libro a Brusson alle ore 21.00, al Salone Manifestazioni.
Nel caso qualche Quotazerino potesse venire, me lo faccia sapere prima o dopo la serata - sarà bello conoscere qualche altro utente del forum!
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Marco
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Ho finito di leggere ieri questo libro: complimenti a Marco S.!!
Vi lascio una serie di miei impressioni..
Il lettore “medio” di testi storici tende spesso a lasciarsi scoraggiare dall’ampiezza dei volumi che ha di fronte: la prima impressione da cui si è colpiti alla fine della lettura di Operation Pointblank è lo stupore di aver letto 411 pagine senza che queste siano risultate pesanti o noiose. Tutto ciò perché quello che Marco Soggetto ci presenta non è un prodotto finito, il risultato di una ricerca spiegato in modo cattedratico ma è LA sua ricerca.
Già dall’inizio, a partire dalle prime voci e dicerie sulla presenza di un aereo precipitato in un punto imprecisato delle montagne issimesi, autore e lettore iniziano un percorso che si snoda tra le insidie della Storia e della Montagna e proprio per questo non si procede mai a passo sicuro, niente è mai dato per scontato. A momenti di gioia e di emozione per i progressi, si alternano momenti di sconforto e scoraggiamento, però il filo conduttore è sempre la passione tenace per il vero, fino ai minimi particolari: una volta appurata la verità infatti la quête non è ancora conclusa, sono molti i dettagli su cui far luce.
Questo lavoro è stato un ottimo banco di prova per un giovane storico come lui: non è facile riuscire a parlare di fatti di micro-storia in maniera veritiera, puntuale, documentata e senza dar credito alle ipotesi che si presentano come già assodate, però ce l’ha fatta e ne sono testimoni il corposo apparato delle fonti e il bell’epilogo.
La maggior parte di noi è abituata ad un approccio alla Storia molto “scolastico”, da manuale, costituito da una grande babele di date ed eventi ad esse associate, collocati nel passato e in qualche punto dello spazio: proprio per questo è affascinante leggere il racconto di un aereo e dei suoi uomini che terminano la loro esistenza tra le vette delle valli valdostane che noi siamo soliti considerare come luoghi ameni, ma che qua diventano teatro di un dramma.
Nella grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale si punta la lente di ingrandimento su uno dei tanti piccoli tasselli che l’hanno composta, una “micro-tragedia” di persone provenienti da angoli diversi del mondo, separate dalle rispettive nazionalità ma unite dal fatto stesso di essere uomini.
Quindi non posso far altro che aggiungere..Bravo, continua così!!
Vi lascio una serie di miei impressioni..
Il lettore “medio” di testi storici tende spesso a lasciarsi scoraggiare dall’ampiezza dei volumi che ha di fronte: la prima impressione da cui si è colpiti alla fine della lettura di Operation Pointblank è lo stupore di aver letto 411 pagine senza che queste siano risultate pesanti o noiose. Tutto ciò perché quello che Marco Soggetto ci presenta non è un prodotto finito, il risultato di una ricerca spiegato in modo cattedratico ma è LA sua ricerca.
Già dall’inizio, a partire dalle prime voci e dicerie sulla presenza di un aereo precipitato in un punto imprecisato delle montagne issimesi, autore e lettore iniziano un percorso che si snoda tra le insidie della Storia e della Montagna e proprio per questo non si procede mai a passo sicuro, niente è mai dato per scontato. A momenti di gioia e di emozione per i progressi, si alternano momenti di sconforto e scoraggiamento, però il filo conduttore è sempre la passione tenace per il vero, fino ai minimi particolari: una volta appurata la verità infatti la quête non è ancora conclusa, sono molti i dettagli su cui far luce.
Questo lavoro è stato un ottimo banco di prova per un giovane storico come lui: non è facile riuscire a parlare di fatti di micro-storia in maniera veritiera, puntuale, documentata e senza dar credito alle ipotesi che si presentano come già assodate, però ce l’ha fatta e ne sono testimoni il corposo apparato delle fonti e il bell’epilogo.
La maggior parte di noi è abituata ad un approccio alla Storia molto “scolastico”, da manuale, costituito da una grande babele di date ed eventi ad esse associate, collocati nel passato e in qualche punto dello spazio: proprio per questo è affascinante leggere il racconto di un aereo e dei suoi uomini che terminano la loro esistenza tra le vette delle valli valdostane che noi siamo soliti considerare come luoghi ameni, ma che qua diventano teatro di un dramma.
Nella grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale si punta la lente di ingrandimento su uno dei tanti piccoli tasselli che l’hanno composta, una “micro-tragedia” di persone provenienti da angoli diversi del mondo, separate dalle rispettive nazionalità ma unite dal fatto stesso di essere uomini.
Quindi non posso far altro che aggiungere..Bravo, continua così!!
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
bene ora che lo hai finito viene il mio turno!
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Martu wrote:Ho finito di leggere ieri questo libro: complimenti a Marco S.!!
Vi lascio una serie di miei impressioni..
Il lettore “medio” di testi storici tende spesso a lasciarsi scoraggiare dall’ampiezza dei volumi che ha di fronte: la prima impressione da cui si è colpiti alla fine della lettura di Operation Pointblank è lo stupore di aver letto 411 pagine senza che queste siano risultate pesanti o noiose. Tutto ciò perché quello che Marco Soggetto ci presenta non è un prodotto finito, il risultato di una ricerca spiegato in modo cattedratico ma è LA sua ricerca.
Già dall’inizio, a partire dalle prime voci e dicerie sulla presenza di un aereo precipitato in un punto imprecisato delle montagne issimesi, autore e lettore iniziano un percorso che si snoda tra le insidie della Storia e della Montagna e proprio per questo non si procede mai a passo sicuro, niente è mai dato per scontato. A momenti di gioia e di emozione per i progressi, si alternano momenti di sconforto e scoraggiamento, però il filo conduttore è sempre la passione tenace per il vero, fino ai minimi particolari: una volta appurata la verità infatti la quête non è ancora conclusa, sono molti i dettagli su cui far luce.
Questo lavoro è stato un ottimo banco di prova per un giovane storico come lui: non è facile riuscire a parlare di fatti di micro-storia in maniera veritiera, puntuale, documentata e senza dar credito alle ipotesi che si presentano come già assodate, però ce l’ha fatta e ne sono testimoni il corposo apparato delle fonti e il bell’epilogo.
La maggior parte di noi è abituata ad un approccio alla Storia molto “scolastico”, da manuale, costituito da una grande babele di date ed eventi ad esse associate, collocati nel passato e in qualche punto dello spazio: proprio per questo è affascinante leggere il racconto di un aereo e dei suoi uomini che terminano la loro esistenza tra le vette delle valli valdostane che noi siamo soliti considerare come luoghi ameni, ma che qua diventano teatro di un dramma.
Nella grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale si punta la lente di ingrandimento su uno dei tanti piccoli tasselli che l’hanno composta, una “micro-tragedia” di persone provenienti da angoli diversi del mondo, separate dalle rispettive nazionalità ma unite dal fatto stesso di essere uomini.
Quindi non posso far altro che aggiungere..Bravo, continua così!!
Ciao carissima!,
mi ero scandalosamente perso la tua recensione, finora.
Che dire.. Grazie! Non ho parole. Molto molto lieto che tu lo abbia apprezzato così tanto, grazie davvero.
Sono più che altro sollevato dall'essere riuscito a presentare in modo degno la ricerca, la storia alle spalle di quel libro: era questo l'importante, raccontare bene una storia che c'era già. Il libro ne è solo la conseguenza.
A proposito, lo presenterò domani sera (sabato 5 febbraio) alle ore 17.30 a Piedicavallo, in via Roma 10, presso il ristorante albergo "La Rosa Bianca".
Se qualcuno fosse nei paraggi...
Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Ho visto che ora il tuo libro è disponibile anche su lafeltrinelli.it, penso che sia un bel passo avanti!
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Sì, avevo notato anch'io!, bene... E guarda di chi è la recensione..Martu wrote:Ho visto che ora il tuo libro è disponibile anche su lafeltrinelli.it, penso che sia un bel passo avanti!
Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Marco S. wrote:Sì, avevo notato anch'io!, bene... E guarda di chi è la recensione..Martu wrote:Ho visto che ora il tuo libro è disponibile anche su lafeltrinelli.it, penso che sia un bel passo avanti!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Marco S. wrote:Sì, avevo notato anch'io!, bene... E guarda di chi è la recensione..Martu wrote:Ho visto che ora il tuo libro è disponibile anche su lafeltrinelli.it, penso che sia un bel passo avanti!
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
nel frattempo ieri sera ho finito di leggerlo!
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Io ne ho venduto uno oggi.. en passant.Sub-Comandante wrote:nel frattempo ieri sera ho finito di leggerlo!
Spero ti sia piaciuto!
Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
certo!!!Marco S. wrote:Io ne ho venduto uno oggi.. en passant.Sub-Comandante wrote:nel frattempo ieri sera ho finito di leggerlo!
Spero ti sia piaciuto!
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Volevo ringraziare Marco per la bella serata di presentazione di Venerdí a Sestri Ponente..... 2 ore passate in un attimo ascoltando un resoconto avvincente e vivace delle vicende del libro....
Grazie Marco!!
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Grazie per la serata. Pensavo di dover lavorare, invece uno spostamento dell'ultimo minuto mi ha fatto liberare e sono riuscito ad esserci.
E' stata una presentazione diversa dal solito, la storia e la presentazione sono state molto avvincenti!!!
Bravo
E' stata una presentazione diversa dal solito, la storia e la presentazione sono state molto avvincenti!!!
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C'è chi pensa che le montagne debbano rimanere una cosa per pochi. C'è chi si sente vivo solo correndo dei rischi inutili.
Per tutti gli altri c'è ... SPIT
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Grazie, grazie davvero!,
mi fa molto piacere.
Questa ricerca (che viene prima del libro) è nata da un sussulto di sdegno e di "rabbia" per il fatto che alcuni poveretti, che all'epoca immaginavo miei coetanei (e che in realtà erano ben più giovani) fossero stati dimenticati da tutti, da quasi 70 anni. Volevo che, nel mio piccolo, qualcuno tornasse quantomeno a conoscere la loro storia. Bene, direi che la bella serata genovese è andata proprio in questo modo, dunque sono particolarmente lieto.
mi fa molto piacere.
Questa ricerca (che viene prima del libro) è nata da un sussulto di sdegno e di "rabbia" per il fatto che alcuni poveretti, che all'epoca immaginavo miei coetanei (e che in realtà erano ben più giovani) fossero stati dimenticati da tutti, da quasi 70 anni. Volevo che, nel mio piccolo, qualcuno tornasse quantomeno a conoscere la loro storia. Bene, direi che la bella serata genovese è andata proprio in questo modo, dunque sono particolarmente lieto.
Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
è giunto il momento di esprimere un po' le mie considerazioni sul libro.
Quello che più mi ha affascinato della riecerca di Marco è il riportare alla luce una verità storica, una verità che con gli anni era così caduta nell'oblio da diventare quasi leggenda. Questo mi fa riflettere sulla questione che un fatto storico è tale se la sua conoscenza può essere condivisa da una stragrande maggioranza di persone, troppe "verità" sono sepolte negli archivi che invece di conservarle le seppelliscono.
La scelta di Marco di non limitarsi a raccontare la sua scoperta, ma soprattutto di narrare la sua ricerca è stata una scelta vincente!
Quello che più mi ha affascinato della riecerca di Marco è il riportare alla luce una verità storica, una verità che con gli anni era così caduta nell'oblio da diventare quasi leggenda. Questo mi fa riflettere sulla questione che un fatto storico è tale se la sua conoscenza può essere condivisa da una stragrande maggioranza di persone, troppe "verità" sono sepolte negli archivi che invece di conservarle le seppelliscono.
La scelta di Marco di non limitarsi a raccontare la sua scoperta, ma soprattutto di narrare la sua ricerca è stata una scelta vincente!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
..a parte la ricerca, mi ha colpito molto la giovate età di quei poveri aviatori...ora per volare c'è GPS radar torre controllo etc..loro nulla solo un altimetro baromerico ...Marco S. wrote:Grazie, grazie davvero!,
per il fatto che alcuni poveretti, che all'epoca immaginavo miei coetanei (e che in realtà erano ben più giovani) fossero stati dimenticati da tutti, da quasi 70 anni.
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
non immagino la paura di volare senza visibilità...amadablam wrote:..a parte la ricerca, mi ha colpito molto la giovate età di quei poveri aviatori...ora per volare c'è GPS radar torre controllo etc..loro nulla solo un altimetro baromerico ...Marco S. wrote:Grazie, grazie davvero!,
per il fatto che alcuni poveretti, che all'epoca immaginavo miei coetanei (e che in realtà erano ben più giovani) fossero stati dimenticati da tutti, da quasi 70 anni.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Sì, eppure sono andati avanti fino alla fine, e con loro molti altri...
In una incursione dall'Inghilterra, stormi di bombardieri del Bomber Command dovevano superare le Alpi per colpire Milano. Alcuni come i Wellingtons potevano volare sopra le catene, ma altri, come gli Short Stirlings (che avevano un grave difetto di portanza per la ridotta lunghezza delle ali) no. In quella occasione c'era bufera e nuvolaglia sulle Alpi, e dovettero buttarsi dentro alla cieca. Ho visto alcuni reports degli equipaggi, ho scritto al figlio di un pilota, che poi morì su Ploiesti durante il famosissimo raid. Bene, lanciarsi in massa dentro le nuvole, sapendo che lì si nascondono le vette più alte d'Europa, richiede un'abnegazione ed un coraggio mirevoli.
Ah, ovviamente, il Bomber Command volava quasi sempre di notte.
In una incursione dall'Inghilterra, stormi di bombardieri del Bomber Command dovevano superare le Alpi per colpire Milano. Alcuni come i Wellingtons potevano volare sopra le catene, ma altri, come gli Short Stirlings (che avevano un grave difetto di portanza per la ridotta lunghezza delle ali) no. In quella occasione c'era bufera e nuvolaglia sulle Alpi, e dovettero buttarsi dentro alla cieca. Ho visto alcuni reports degli equipaggi, ho scritto al figlio di un pilota, che poi morì su Ploiesti durante il famosissimo raid. Bene, lanciarsi in massa dentro le nuvole, sapendo che lì si nascondono le vette più alte d'Europa, richiede un'abnegazione ed un coraggio mirevoli.
Ah, ovviamente, il Bomber Command volava quasi sempre di notte.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
iao Marco, l'altra sera, leggendo il tuo lebro, ho avuto un flash..... quando ero piccolo leggevo spesso un fumetto, guerra d'eroi, e mi é venuto in mente un numero che mi aveva entusiasmato..... parlava di un equipaggio di un aereo inglese della WWII e delle sue imprese.......... ti mando il link che ho trovato su internet, potrebbe interessarti
http://cgi.ebay.it/GUERRA-DEROI-n-386-1 ... 0086014510
Federico
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Ma tu pensa...
Grazie davvero! appena rientro alla base, lo compro. Qui non ho la paypal né la carta di credito.
Grazie per la segnalazione, mi ha molto incuriosito. A saperlo prima, l'avrei sicuramente citato nel libro. Una fonte così.. è un peccato non averlo saputo prima.
Grazie grazie grazie!
Grazie davvero! appena rientro alla base, lo compro. Qui non ho la paypal né la carta di credito.
Grazie per la segnalazione, mi ha molto incuriosito. A saperlo prima, l'avrei sicuramente citato nel libro. Una fonte così.. è un peccato non averlo saputo prima.
Grazie grazie grazie!
Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
essermelo ricordato é giá tanto!!!!! sai ormai da 44enne rinco...... hehehehehehe
cmq il fumetto era molto bello, se riesci ad acquistarlo mi piacerebbe molto rileggerlo.......
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Vediamo, dai!
Se riesco a prenderlo, lo fotografo o scannerizzo.
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Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Grazie Marco!
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Ciao a tutti,
mi hanno invitato a presentare il libro in quel di Brusson (Val d'Ayas), Salone Manifestazioni.
La presentazione si terrà mercoledì 17 agosto 2011, non so ancora l'ora esatta ma sarà di certo di sera, verso le 21.00.
Io anticipo l'invito, poi ovviamente farò memoria più avanti...
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La presentazione si terrà mercoledì 17 agosto 2011, non so ancora l'ora esatta ma sarà di certo di sera, verso le 21.00.
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Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
peccato non ci siamo in quel periodo...Marco S. wrote:Ciao a tutti,
mi hanno invitato a presentare il libro in quel di Brusson (Val d'Ayas), Salone Manifestazioni.
La presentazione si terrà mercoledì 17 agosto 2011, non so ancora l'ora esatta ma sarà di certo di sera, verso le 21.00.
Io anticipo l'invito, poi ovviamente farò memoria più avanti...
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
credo proprio che invece ci sarò,
sto leggendo - per l'esattezza divorando - il libro proprio in questi giorni, lo leggo 'sotto il banco' durante le lunghe giornate in commissione agli esami scolastici...
ho visto la tua foto pubblicata oggi
download/file.php?id=5991&mode=view
nella foto la zona dell'impatto dovrebbe essere nel triangolo del Voghel che ha come base la linea orizzontale all'altezza del colletto Voghel-Vlou (o poco sotto), come lato sx la cresta S del Voghel e come lato dx la cresta E, quella che nella foto divide una zona grigia (S) da una bianca (N) (spero di essermi spiegato)
Ps ma il bianco a N del Voghel è ancora neve
ciao e grazie, nonostante la ricchezza di dati, date, nomi, documenti. il libro è veramente appassionante e in qualche pagina - commovente!
(permettimi) sei veramente un ragazzo in gamba
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nella foto la zona dell'impatto dovrebbe essere nel triangolo del Voghel che ha come base la linea orizzontale all'altezza del colletto Voghel-Vlou (o poco sotto), come lato sx la cresta S del Voghel e come lato dx la cresta E, quella che nella foto divide una zona grigia (S) da una bianca (N) (spero di essermi spiegato)
Ps ma il bianco a N del Voghel è ancora neve
ciao e grazie, nonostante la ricchezza di dati, date, nomi, documenti. il libro è veramente appassionante e in qualche pagina - commovente!
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.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
quoto!!!wolf wrote: (permettimi) sei veramente un ragazzo in gamba
Lungi i pensieri foschi! Se non verrà l'amore
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
Di quali aromi opimo odore non si sa:
di resina? di timo? o di serenità?... (G.Gozzano, Le due strade)
che importa? Giunge al cuore il buon odor dei boschi.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Martu wrote:quoto!!!wolf wrote: (permettimi) sei veramente un ragazzo in gamba
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
Beh così mi imbarazzate,
è la storia pazzesca che c'era, e c'è dietro, ad essere davvero affascinante.. Ho avuto fortuna ad incappare in tutto ciò e, soprattutto, nel riuscire a riportarla alla luce.
Grazie per la recensione e l'apprezzamento, fa molto piacere!
Ne approfitto per ricordare ancora che, chi volesse, può fare un salto il 17 agosto a Brusson e vedere tutto ciò dal vivo, con proiezione di fotografie, cartine, documenti etc. etc.
è la storia pazzesca che c'era, e c'è dietro, ad essere davvero affascinante.. Ho avuto fortuna ad incappare in tutto ciò e, soprattutto, nel riuscire a riportarla alla luce.
Grazie per la recensione e l'apprezzamento, fa molto piacere!
Ne approfitto per ricordare ancora che, chi volesse, può fare un salto il 17 agosto a Brusson e vedere tutto ciò dal vivo, con proiezione di fotografie, cartine, documenti etc. etc.
Marco S.
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Re: Operation Pointblank. Bombardamenti alleati nel Nord-Ove
In un angolo recondito dell’Europa in fiamme del 1943, in una buia e tempestosa sera di novembre un aereo si inerpica rombando sopra un impervio vallone incuneato tra aspre giogaie rocciose; passa sopra un gruppo di baite dove alcuni valligiani si sono appena ritirati a dormire e, poco dopo, si schianta, disintegrandosi, contro una parete.
Per chi conosce la storia della terribile guerra mondiale che ha insanguinato e seminato lutti per quasi sei lunghi anni, ma anche per un “profano” non particolarmente conoscitore dei fatti consumatisi tra il primo settembre 1939 e lo stesso giorno del 1945, questo evento potrebbe sembrare insignificante. E allora? Durante una guerra, un apparecchio militare inviato per un’azione di bombardamento non è rientrato alla base… Un fatto normale verrebbe quasi voglia di dire. Mario Silvestri, nel secondo volume del suo “La decadenza dell’Europa Occidentale” ci fa sapere che le sole forze alleate hanno perduto sui vari teatri di operazioni più di 36000 aerei. Che cos’ha di così tanto straordinario la caduta che abbiamo appena narrato?
Qualcosa c’è: questo aereo, un Vickers Wellington della RAF, si è perso sul Monte Voghel, nella “nostra” Valle d’Aosta. E’ rilevante notare che la Vallée, durante il grande conflitto, pur avendo esercitato un ruolo attivo nella Resistenza, è andata pressoché immune da grandi azioni di guerra (se si esclude il bombardamento di Pont Saint Martin del 1944). Purtuttavia, la Valle d’Aosta non è lontana dai centri del grande triangolo industriale (e da Torino, in particolare) da non poter non essere considerata, almeno perifericamente, coinvolta nelle vicende belliche. Il libro Operazione Pointblank, del nostro amico Marco Soggetto, è il punto di arrivo di una lunga indagine su questo fatto che, appunto, potrebbe essere considerato insignificante e puramente casuale, ma che acquista per noi risonanza e interesse proprio per la cornice geografica in cui è avvenuto. Il punto di partenza del tema trattato da Marco è il ritrovamento di alcune parti del relitto di questo apparecchio militare durante un'incredibile ascensione al Monte Voghel (Marco ha espressamente deciso di non pubblicare sul suo sito la relazione di questa salita) e lo svolgimento è un immenso lavoro di ricucitura di tanti piccoli pezzi di storia, di ricerca di fonti, di comunicazione con persone del mondo intero, dall’Italia fino all’Australia, al solo scopo di accertare una verità mai chiarita prima, anzi, frettolosamente interpretata in precedenza da altri autori con un metodo che poi si rivelerà impreciso e, soprattutto, conducente a inesatte conclusioni. E' il libro di Marco che ci riconsegna questa verità lunga più di 400 pagine che si leggono quasi di un fiato. E, naturalmente, agli appassionati della montagna e della Valle d’Aosta in particolare, dà anche un sapore di “già conosciuto” che però, date le circostanze storiche, si ricicla in qualcosa di completamente nuovo. La ricchezza di documentazione iconografica e storica, la rigorosità della ricerca, l’ampio spettro di rapporti umani creatosi durante questo percorso non possono non colpire. Un esempio: l’aereo perdutosi sul Voghel faceva parte di una squadra diretta a colpire Torino, in una notte in cui le condizioni meteorologiche sono terribili. Il velivolo si perde e si schianta. Marco non si accontenta delle testimonianze ufficiali (e ufficiose), vuole essere certo che, in quella notte, il tempo fosse davvero pessimo. Ebbene, eccolo recarsi in Biblioteca a consultare i giornali di allora alla ricerca di questa conferma. Un lavoro da certosino che viene però premiato.
Ciò che colpisce, nel lungo dipanarsi di questa storia, è il taglio che Marco ha voluto dare all’impianto della sua narrazione. Il lettore viene preso per mano e invitato a leggere un vero e proprio diario personale che non si limita a raccontare le peregrinazioni, le ricerche bibliografiche, la corrispondenza epistolare, il tracciamento della rete. La rigorosità di questo percorso è anche un diario “dell’anima” che coinvolge pagina dopo pagina e alla fine rende “attore” ed emozionalmente partecipe chi percorre con lui questo sentiero, come in una grande escursione dove il camminatore, salendo piano e costantemente, vede il panorama allargarsi sempre più fin quando, giunto sulla vetta, può ammirare la visione d’insieme e più completa. C’è un sottile filo psicologico che lega ogni aspetto di questa escursione. Marco è un profondo conoscitore della Valle d’Aosta e della Valle d’Ayas in particolare, è un divulgatore appassionato degli aspetti naturalistici, storici, alpinistici di questa regione, ma così come non si limita, nelle sue guide escursionistiche, ad anonime e pallide descrizioni, anche in questo libro trasmette le motivazioni profonde che lo hanno spinto a compiere questa ricerca, comunica le sue sensazioni davanti alle scoperte che fa, esalta e sottolinea la cospicuità dei valori umani che ogni contatto da lui cercato e stabilito gli hanno dato. Il risultato è un affresco di vita vissuta, di sforzi, speranze, qualche delusione, di pervicace inseguimento della verità, un non fermarsi alla superficie ma un andare “nel profondo”. E’ un dialogo con se stesso e gli altri attori di questa vicenda, uno scambio fecondo con gli amici che l’hanno aiutato nella sua ricerca.
Insomma, quasi ci fa “toccare con mano” i reperti, i documenti, i luoghi, ci fa quasi parlare con i protagonisti, con i loro discendenti e con tutto coloro i quali ancora oggi mantengono la memoria di quei tempi oramai lontani; ci fa ripercorrere azioni quotidiane che qualche volta anche noi facciamo, come entrare in una biblioteca, o semplicemente sedersi di fronte a un computer per navigare in Internet dandocene la dimensione psicologica con una forza insolita.
Prendiamo, a esempio, la narrazione della salita al Voghel che ha fruttato il ritrovamento di alcuni rottami del bimotore inglese: via via che si scorrono le pagine, sembra di entrare in un film in cui anche chi legge è lassù a camminare, a inoltrarsi tra quelle pietre, a provare gli stessi brividi del ritrovamento in un ambiente così selvaggio; un film che trasmette una carica incredibile di curiosità e infonde poi una voglia vera di ripercorrere le sue tracce, di rifare quella strada, quasi come volere confermare una realtà che risulta subito chiara e limpida anche per chi non ha mai frequentato quei valloni, quelle creste e non ha mai messo le mani su quelle rocce.
In questo racconto, diciamolo, c’è anche molto “mestiere” … Chi possiede le guide escursionistiche pubblicate da Marco (in particolare “Le Vette della Valle d’Ayas – L’Escursionista Editore) e chi lo conosce di persona, ne apprezza la prosa vivida che rifugge dalla retorica, si sente accompagnato in ogni passo nei luoghi che egli descrive.
Anche la narrazione delle lunghe serate passate a studiare documenti, a confrontare testimonianze, a cercare contatti, esce dagli schemi asciutti e a volte aridi che le narrazioni storiche troppo spesso ci regalano. Qui ogni idea, ogni atto sono il risultato di una meditazione preventiva, e ogni fatto presentato è circostanziato, presentato a 360 gradi, in ogni sua pur minima implicazione.
Una lettura davvero appassionante (chi scrive, la sera del giorno in cui ha avuto il libro, prima di addormentarsi, ne ha lette in tre intensissime ore 140 pagine …) e un consiglio per tutti gli appassionati e amanti della Valle d’Aosta. Leggetelo!
Per chi conosce la storia della terribile guerra mondiale che ha insanguinato e seminato lutti per quasi sei lunghi anni, ma anche per un “profano” non particolarmente conoscitore dei fatti consumatisi tra il primo settembre 1939 e lo stesso giorno del 1945, questo evento potrebbe sembrare insignificante. E allora? Durante una guerra, un apparecchio militare inviato per un’azione di bombardamento non è rientrato alla base… Un fatto normale verrebbe quasi voglia di dire. Mario Silvestri, nel secondo volume del suo “La decadenza dell’Europa Occidentale” ci fa sapere che le sole forze alleate hanno perduto sui vari teatri di operazioni più di 36000 aerei. Che cos’ha di così tanto straordinario la caduta che abbiamo appena narrato?
Qualcosa c’è: questo aereo, un Vickers Wellington della RAF, si è perso sul Monte Voghel, nella “nostra” Valle d’Aosta. E’ rilevante notare che la Vallée, durante il grande conflitto, pur avendo esercitato un ruolo attivo nella Resistenza, è andata pressoché immune da grandi azioni di guerra (se si esclude il bombardamento di Pont Saint Martin del 1944). Purtuttavia, la Valle d’Aosta non è lontana dai centri del grande triangolo industriale (e da Torino, in particolare) da non poter non essere considerata, almeno perifericamente, coinvolta nelle vicende belliche. Il libro Operazione Pointblank, del nostro amico Marco Soggetto, è il punto di arrivo di una lunga indagine su questo fatto che, appunto, potrebbe essere considerato insignificante e puramente casuale, ma che acquista per noi risonanza e interesse proprio per la cornice geografica in cui è avvenuto. Il punto di partenza del tema trattato da Marco è il ritrovamento di alcune parti del relitto di questo apparecchio militare durante un'incredibile ascensione al Monte Voghel (Marco ha espressamente deciso di non pubblicare sul suo sito la relazione di questa salita) e lo svolgimento è un immenso lavoro di ricucitura di tanti piccoli pezzi di storia, di ricerca di fonti, di comunicazione con persone del mondo intero, dall’Italia fino all’Australia, al solo scopo di accertare una verità mai chiarita prima, anzi, frettolosamente interpretata in precedenza da altri autori con un metodo che poi si rivelerà impreciso e, soprattutto, conducente a inesatte conclusioni. E' il libro di Marco che ci riconsegna questa verità lunga più di 400 pagine che si leggono quasi di un fiato. E, naturalmente, agli appassionati della montagna e della Valle d’Aosta in particolare, dà anche un sapore di “già conosciuto” che però, date le circostanze storiche, si ricicla in qualcosa di completamente nuovo. La ricchezza di documentazione iconografica e storica, la rigorosità della ricerca, l’ampio spettro di rapporti umani creatosi durante questo percorso non possono non colpire. Un esempio: l’aereo perdutosi sul Voghel faceva parte di una squadra diretta a colpire Torino, in una notte in cui le condizioni meteorologiche sono terribili. Il velivolo si perde e si schianta. Marco non si accontenta delle testimonianze ufficiali (e ufficiose), vuole essere certo che, in quella notte, il tempo fosse davvero pessimo. Ebbene, eccolo recarsi in Biblioteca a consultare i giornali di allora alla ricerca di questa conferma. Un lavoro da certosino che viene però premiato.
Ciò che colpisce, nel lungo dipanarsi di questa storia, è il taglio che Marco ha voluto dare all’impianto della sua narrazione. Il lettore viene preso per mano e invitato a leggere un vero e proprio diario personale che non si limita a raccontare le peregrinazioni, le ricerche bibliografiche, la corrispondenza epistolare, il tracciamento della rete. La rigorosità di questo percorso è anche un diario “dell’anima” che coinvolge pagina dopo pagina e alla fine rende “attore” ed emozionalmente partecipe chi percorre con lui questo sentiero, come in una grande escursione dove il camminatore, salendo piano e costantemente, vede il panorama allargarsi sempre più fin quando, giunto sulla vetta, può ammirare la visione d’insieme e più completa. C’è un sottile filo psicologico che lega ogni aspetto di questa escursione. Marco è un profondo conoscitore della Valle d’Aosta e della Valle d’Ayas in particolare, è un divulgatore appassionato degli aspetti naturalistici, storici, alpinistici di questa regione, ma così come non si limita, nelle sue guide escursionistiche, ad anonime e pallide descrizioni, anche in questo libro trasmette le motivazioni profonde che lo hanno spinto a compiere questa ricerca, comunica le sue sensazioni davanti alle scoperte che fa, esalta e sottolinea la cospicuità dei valori umani che ogni contatto da lui cercato e stabilito gli hanno dato. Il risultato è un affresco di vita vissuta, di sforzi, speranze, qualche delusione, di pervicace inseguimento della verità, un non fermarsi alla superficie ma un andare “nel profondo”. E’ un dialogo con se stesso e gli altri attori di questa vicenda, uno scambio fecondo con gli amici che l’hanno aiutato nella sua ricerca.
Insomma, quasi ci fa “toccare con mano” i reperti, i documenti, i luoghi, ci fa quasi parlare con i protagonisti, con i loro discendenti e con tutto coloro i quali ancora oggi mantengono la memoria di quei tempi oramai lontani; ci fa ripercorrere azioni quotidiane che qualche volta anche noi facciamo, come entrare in una biblioteca, o semplicemente sedersi di fronte a un computer per navigare in Internet dandocene la dimensione psicologica con una forza insolita.
Prendiamo, a esempio, la narrazione della salita al Voghel che ha fruttato il ritrovamento di alcuni rottami del bimotore inglese: via via che si scorrono le pagine, sembra di entrare in un film in cui anche chi legge è lassù a camminare, a inoltrarsi tra quelle pietre, a provare gli stessi brividi del ritrovamento in un ambiente così selvaggio; un film che trasmette una carica incredibile di curiosità e infonde poi una voglia vera di ripercorrere le sue tracce, di rifare quella strada, quasi come volere confermare una realtà che risulta subito chiara e limpida anche per chi non ha mai frequentato quei valloni, quelle creste e non ha mai messo le mani su quelle rocce.
In questo racconto, diciamolo, c’è anche molto “mestiere” … Chi possiede le guide escursionistiche pubblicate da Marco (in particolare “Le Vette della Valle d’Ayas – L’Escursionista Editore) e chi lo conosce di persona, ne apprezza la prosa vivida che rifugge dalla retorica, si sente accompagnato in ogni passo nei luoghi che egli descrive.
Anche la narrazione delle lunghe serate passate a studiare documenti, a confrontare testimonianze, a cercare contatti, esce dagli schemi asciutti e a volte aridi che le narrazioni storiche troppo spesso ci regalano. Qui ogni idea, ogni atto sono il risultato di una meditazione preventiva, e ogni fatto presentato è circostanziato, presentato a 360 gradi, in ogni sua pur minima implicazione.
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