VAL PONCI PONCI PON PON PON.

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psiconauta
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VAL PONCI PONCI PON PON PON.

Post by psiconauta »

02/02/2024

Buondì a tutti/e.
Vista la mia ultima passeggiata davvero soddisfacente in quel di Finale/Verezzi, decido di fare un bis.
Poichè Locontim ha postato qualcosa sulle Manie, comincio a curiosare sulla carta lì intorno, alla fine decido di fare un giro partendo da Verzi, anche se la Val Ponci l'ho già vista anni addietro facendo appunto il percorso dei ponti sino alla Colla di Magnone e ritorno nel bosco.
Solo successivamente venni a conoscenza dell'Arma delle Fate e altre grotte in zona, perciò mi ripromisi di ritornarci.
Il mio personale problema è che di solito preparo un tragitto con vari waypoint utilizzando Brouter, solo che poi quando trasferisco la traccia su Oruxmaps, quest'ultimo mi mostra pochissimi toponimi (non capisco perchè, se le carte usate sono quelle di opencyclemap...) perciò mi ritrovo un percorso pieno di deviazioni che non ricordo minimamente dove conducano.
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Se questo lascia un certo grado di sorpresa e stupore nel percorso, d'altro canto a volte solo tornato a casa mi rendo conto di aver saltato qualcosa di interessantissimo e/o fondamentale.
Vabbè, questo è, per ora, finchè non capirò come risolvere questo problema (se qualcuno ha delle dritte...)
Dopo varie elucubrazioni decido di utilizzare come punto di partenza il Ponte delle Fate, nei pressi del quale parcheggio ad un'ora già vergognosa (purtroppo ero di umore così così, perciò diciamo che non ho avuto quello scatto bruciante al risveglio, più tipo Paperino....).
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Attraverso subito il rio Ponci secco/fossile, e comincio a salire il versante della Rocca di Corno aggirandolo sulla sx.

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Mi perdo l'Arma della Perseveranza, ad esempio, anche se qui non avevo indicazioni chiarissime, e sulla mappa non mi compare nemmeno (questa volta non ne ho neppure una cartacea...vergogna!),
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perciò non persevero nella ricerca e nel giro di relativamente poco con un'ultima breve deviazione

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e un paio di saltini attrezzati con corde

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sono sulla cima della Rocca (attenzione ai precipizi), da cui si gode una bella vista sia verso il mare, sia su una bella fetta di interno.

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Torno quindi sul sentiero e mi dirigo in direzione della Rocca degli Uccelli, sulla quale ad esempio mi sarei riproposto di salire, ma alla fine ho deciso che il mio contributo sarebbe stato minimo, inoltre di antenne ne ho abbastanza, e tra poco anche molti di voi, secondo me, quando i limiti di emissioni elettromagnetiche si innalzeranno da 6 V/m ai 15 V/m e potremo sperimentare sulla nostra pelle i benefìci certificati delle stesse.
Proseguendo su questo sentiero incrocerei il Ciappo del Sale, che mi manca tra i ciappi rupestri, però io decido a tavolino di raggiungerlo non così, direttamente, che sarebbe banale, ma tornando prima a valle verso il Rio Ponci,

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il che mi permette di vedere una grotticella presumibilmente denominata fantasiosamente Grotta del Corno,

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e poi sbucare dal bel Ponte delle Fate.

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Qui seguo la stradina che costeggia un agriturismo del quale sono già tentato per la seconda volta di assaggiare il vino, ma non vedo nessuno in circolazione, perciò lascio perdere.
Poco dopo l'agriturismo, sulla sx, sto quasi per perdermi il bivio che mi ero segnato (nessuna indicazione in loco), che percorre la Valle dei Frassini, davvero interessante e direi non frequentata da parecchio, vista la quantità di alberi caduti e shangaizzati Image lungo la traccia che la percorre.

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Riesco così a vedere almeno quella che dovrebbe essere detta Grotta Inferiore dei Frasci, molto interessante, su due livelli, con un muretto a secco finestrato che chiude una profonda fessura nella parete rocciosa;

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nei pressi dovrebbe esserci anche una grotta superiore che però mi perdo tranquillamente, a meno che l'ingresso non fosse uno dei tanti anfratti che si affacciano tra la boscaglia selvaggia.
Sbuco quindi sul percorso di crinale che scende dalla Rocca del Corno, che regala qualche piccola visuale, ed in breve sono al Ciappo del Sale, o meglio a quello che credo sia, visto che un cartello esplicativo (come al solito discutibile) lo trovo rancato e stramugato (da "stramugò", come dicevano i miei in dialetto della Val Curone) parecchio più in basso, nei pressi di un rudere poco prima della cosiddetta Cappelletta di Portio.
Il Ciappo del Sale è davvero molto interessante e meriterebbe ricerche più approfondite, oltre che forse una pulizia non troppo invasiva per apprezzarne meglio le incisioni, che sono davvero molte vista l'ampia superficie (leggo di 110 segni cruciformi, circa 800 coppelle e una decina di figure antropomorfe).

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Qui un link al decreto di tutela con annessa relazione e rilievo :

https://srvcarto.regione.liguria.it/dtu ... 070546.pdf
(trovato solo dopo a gita effettuata, naturalmente)

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Vista la bella giornata, l'ora, e la temperatura perfetta, approfitto dela bella location per sedermi in un angolino a divorare un panetto e bere qualcosa.
Dopo di che continuo sul sentiero, che passa a fianco di un rudere

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per poi giungere al trivio della Cappelletta,

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dove io prendo a dx un sentierino che procede nel bosco tra piccoli muretti e un altro rudere

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per giungere in breve a Cà du Poncin, presso il Ponte dell'Acqua

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(dovrebbe esserci una fonte, ma mi sono scordato di controllare).

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nessuna notizia trovata su questo Cambiaso Giacomo, se ne avete...... :smt102

Da qui imbocco in direzione Sud la cosiddetta Via Julia Augusta,

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sino ad incontrare una deviazione indicata da un cartello malpreso, verso le "Cave Romane",

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dove ero già stato, ma dovrebbe essere presente una grotta che non ero sicuro di aver visto,

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e non lo sono nemmeno stavolta, ma propenderei per il NO; ciò di cui son sicuro è che mi sono infrascato di brutto cercandola, maledicendo ad altissima voce la salsapariglia strappabraghe (ma avrà qualche virtù sta pianta, oltre che per i Puffi? ) Image

tanto che ad un certo punto ho avuto proprio visioni horror del bosco che mi ghermiva... :smt103
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Sopravvissuto all'Eco-Vengeance, torno sulla Via Julia Augusta che percorro sino al Ponte delle Voze,

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dove piglio a sx in direzione Manie,

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su un sentiero dal fondo piuttosto fangoso,

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facendo una piccola deviazione verso quella che scoprirò essere la Grotta dei Ciliegi, nella quale sono in corso scavi archeologici della Sovrintendenza, con tanto di cartello, cancellata e lucchetto.

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uscita grottino ciliegi

Mi ero segnato deviazioni verso la Grotta dell'Andrassa e la Fondega du Lujante, ma lascio perdere vista l'ora; mi perdo pure l'Arma del Rucà che chissà dov'era, ma quel che è peggio è che, non so come, mi perdo pure l'Arma delle Manie
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che, voglio dire, piccola non è.....questo perchè appunto su Oruxmaps non mi compare il nome e credevo fosse una deviazione verso una cosa qualunque; ho così proseguito verso il toponimo Manie, convinto che fosse lì, solo per rendermi conto dopo circa 1 km di asfalto, quando giungo sulla provinciale, che no, qualcosa non torna, ma ormai non ho più voglia di tornare indietro ed è già una certa; in ogni caso l'avevo già vista millemila anni fa giungendovi in auto, ma sicuramente oggidì l'avrei vista con altri occhi.
Poco più avanti dell'Osteria (che ho fotografato senza capire che era sopra l'Arma delle Manie),

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la chiesetta di San Giacomo, dove una lapide ricorda dei caduti in guerra;

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se qualcuno, come me, fosse mosso da curiosità verso quel "treno armato" di Ventimiglia, ecco qua un link :
https://uomini-in-guerra.blogspot.com/2 ... gedia.html
Giunto sulla provinciale procedo per circa 500 metri per poi buttarmi verso una deviazione sconosciuta che si rivelerà la Grotta delle Spine (qualcosa me lo lasciava supporre....) poi torno sul sentiero principale sino a intravedere di nuovo la provinciale, che aborro buttandomi a dx su una traccia che dopo poco costeggia una falesia con piccoli anfratti e finalmente, l'Arma delle Fate, che se stiamo a vedere era la mia meta iniziale e che visito brevemente trovando il cancelletto aperto.
Risalendo all'interno della grotta, sulla dx c'è una apertura affacciandosi sulla quale si intravede un cunicolo discendente davvero appetitoso per uno speleologo, immagino,

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ma sono da solo, è tardi, e soprattutto mi sembra forse difficile da risalire, perciò lascio perdere e continuo la discesa nel bosco sino a giungere al Ponte Muto, dove zitto zitto prendo a sx e in dieci minuti sono all'auto.
Non m'ero nemmeno mai accorto che nei pressi del Ponte delle Fate ci fossero delle Marmitte dei Giganti nel letto del Rio Fossile
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Mangio un pezzettino di panettone genovese donatomi a natale da una collega e un paio di clementine che mi erano rimaste, per poi salire in macchina e rientrare, non prima di essermi fermato, non appena ricomincia l'asfalto a Verzi, per dare un'occhiata al cosiddetto "Menhir di Verzi", o statua del dio Pen,

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una roccia presumibilmente lavorata dall'uomo, molto molto vagamente antropomorfa,

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che sembra davvero guardare verso la Rocca di Corno, così come la guardo anch'io un'ultima volta nella luce del tramonto,

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prima di tornare in autostrada a leggere i cartelli di code a partire da Masone. :roll:
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Aloha : Indian:



P.S. a confermare l'infinitudine del Finalese, ho scoperto poco fa un giro di Sound (qui: viewtopic.php?f=40&t=13907&p=314329&hil ... A0#p314329) dove lui e Stefs compiono un'escursione a chiocciola comprendente praticamente tutte le deviazioni che ho saltato in questo, Arma Manie compresa !
Cioè, sovrapponendo i tragitti, questi si incrociano in pratica presso i tre ponti (questo in effetti giustifica il PON PON PON)
Buffo.
Prossimamente, quindi, senz'altro mi dedicherò a seguire le loro orme (anche se sta già per diventare troppo caldo)
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...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
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daniele64
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Re: VAL PONCI PONCI PON PON PON.

Post by daniele64 »

=D> =D> =D> Senza dubbio alcuno il Finalese è uno scrigno quasi infinito di cose interessanti da vedere . Dovrei sfruttarlo molto di più di quello che fatto finora ... :pensoso:
:smt006
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
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