Uscita del 20 ottobre 2012
Dislivello: 830+100
Tempo di salita: 3h 20' (2h 40' il ritorno)
Quando Pierpaolo ha prospettato la salita dal Passaggio Nord-ovest ho subito pensato alla cresta che dal Passo dell’Incisa sale alla cima est.
Solo dopo aver ricevuto copia della relazione scovata da Pier su internet ho capito che si trattava di tutt’altra cosa.
Devo dire che i percorsi attrezzati non mi piacciono ma, aldilà di questo, i quasi 12 anni di assenza da questa bella montagna e la possibilità di provare una nuova via mi hanno convinto.
Scegliamo di salire dalla Gola di Gouta seguendo il percorso dell’ Alta Via.
Volendo si può lasciare la macchina al Passo Muratone (sterrata discreta), tre chilometri circa dalla fine dell’asfalto.
E’ un percorso piuttosto lungo. Si segue una stretta sterrata che risale le pendici orientali del Monte Lega, diventa poi sentiero e perviene al Passo del Corvo; successivamente con un lunghissimo arco taglia delle balze rocciose (tratti attrezzati) e sbuca sugli ampi pascoli a sud-est della cima del Toraggio.
Con alcuni lunghi tornanti prende lentamente quota e tocca infine il Passo di Fonte Dragurina (2h 30’ di salita e 655 m. di dislivello).
Breve sosta per mangiare e perdere un componente della “spedizione”
; Pierpaolo , che aveva lanciato l'idea, si ritira adducendo problemi fisici 
. Decide di salire, tranquillamente, per la via normale: appuntamento in cima.Con Gianfranco lasciamo il colletto, passiamo oltre la Fonte Dragurina ed in breve raggiungiamo il cartello per il Passaggio Nord-Ovest.
La traccia risale un pendio ripido e raggiunge una crestina (breve tratto attrezzato con cavo di acciaio di piccolo diametro, che risulta solo di intralcio), per svoltare dopo 40 metri a sinistra e con un traverso, prima in piano e poi in salita, arriva alla base del roccioso e ripido canalino di salita.
I cavi di acciaio che lo risalgono sono due, uno di piccolo diametro ed uno di più adeguato spessore. La roccia del canalino è umida e moooolto scivolosa ed anche il tratto successivo, su terra e roccia, in quanto a scivolosità, non sarà da meno.
Vista la situazione tralasciamo l'idea di salire senza usare cavi o corde (almeno quando possibile). Non ci resta che utilizzare il cavo più consistente per il canalino (uno dei fittoni passacavo tra l’altro si è staccato dalla roccia) e le corde di canapa e cavetto di acciaio posizionate all’uscita dello stesso e nel tratto successivo, sino a sbucare a pochi metri dalla croce di vetta (3h 20’ – disl. 830 m.) e ricongiungerci con Pierpaolo.
Una variante che mi ha lasciato molto deluso.
Molto meglio la salita dalla “normale”, divertente nel tratto del canalino ed aerea nella parte finale, che presenta difficoltà simili.
Lunga sosta in cima e poi ritorno per la "normale". Ritornati al passo del Corvo, anzichè proseguire sul versante italiano, passiamo su quello francese, percorso forse leggermente più lungo ma anche molto più "fresco" in un bel bosco.
Ecco alcune foto:
Dalle pendici del M. Lega: il Toraggio
Vicinanze Passo del Corvo: sullo sfondo i Balconi di Marta
La cima dai pratoni del Toraggio
Vicinanze Passo di Fonte Dragurina: visuale verso il Monte Lega e Cima di Logambon
La Fonte Dragurina
Il Monte Pietravecchia tagliato in centro dalla Rampa Salesi
Il canalino attrezzato (la foto non rende la ripidità)
Gianfranco all'uscita del canalino
... quasi in cima, mentre Pier ci osserva
La cima orientale
ùAutoscatto in vetta
Saluti
E' qualche anno che non vado in vetta. 
dovrebbe esserci il racconto con foto in qualche topic...