Due settimane fa, saltato ahimè un bel week-end lungo tra Valle Stura e Maira, ci siamo dovuti accontentare di una sola giornata in montagna nel giorno che sembrava meno peggio.
La gita è stata comunque appagante, la Valle Pesio ha tanto da offrire e i posti sono molto belli (nonché abbastanza vicini a Genova, rispetto alle altre Valli che siamo soliti frequentare!).
La mattina saliamo a Pian delle Gorre, ci chiedono 3 euro per il parcheggio, ma tutto sommato fanno bene se ciò contribuisce al mantenimento e alla cura dei sentieri e dell'area intorno al rifugio.
Ci inoltriamo in un bellissimo bosco di conifere che costeggia un ruscello, fino a raggiungere il Gias Fontana e da lì in breve la bella cascata della Fontana. In poco più di mezz'ora raggiungiamo anche il sentiero che porta sotto il Pis del Pesio che con un salto se non spettacolare quantomeno suggestivo si tuffa nella vallata sottostante!
Torniamo sui nostri passi per raggiungere il sentiero principale e saliamo ancora per raggiungere il Gias Vaccarile sottano e proseguiamo verso il soprano. Tutto il tempo non faccio che chiedere ad Alec dove si trova il Monte Iurin e mentre lui indica a sinistra mi chiedo come mai noi continuiamo a salire a destra, con non poca preoccupazione... mi piacerebbe soffermarmi a fotografare l'esplosione gialla di fritillarie che hanno invaso la zona sottostante il Gias, ma Alec mi concede ben poco perchè il giro è lungo. E' strano come alcuni fiori si trovino quasi esclusivamente in certi posti. Forse avevo già visto un paio di esemplari di fritillaria nella mia vita, ma così tante tutte insieme certamente no!!
Il cielo è ancora soleggiato, ma tempo di raggiungere il Gias soprano ed ecco avanzare delle nuvole, per fortuna non troppo minacciose. Attraverso un sentierino che si perde un po' nei prati... e difatti lo abbiamo perso... tagliando per i prati
arriviamo al Colle Vaccarile. Da qui si percorre tutto il bel crinale (vista sulla Val Vermenagna) che, verifichiamo sulla cartina, tocca la Punta Melasso la cima Baban, e il Monte Iurin, la nostra meta. Come potete immaginare Alec è ben contento di calcare i due brufoletti che precedono il Iurin, così a sorpresa conquista 3 vette al prezzo di una!Mentre camminiamo sento all'improvviso un fragoroso batter d'ali, mi giro di scatto e faccio ancora in tempo a vedere un gallo forcello che fugge oltre il crinale! Che meraviglia! E' la prima volta che ne vedo uno ed era un mio desiderio! Al secondo svolazzo fuggente di un altro gallo mi convinco che valga la pena di venire ad appostarsi una volta per vedere se si riescono ad avvistare meglio!!
Di fronte a noi fa capolino la Torre del Cros. Ricordo che quando ero là con Ale guardavo giù e pensavo che mi sarebbe piaciuto trovarmi su quei dolci declivi... dove adesso sto camminando!
Dopo aver percorso la simpatica breve crestina del Monte Baban, ancora qualche passo sulla neve e arriviamo sul Monte Iurin, cerchiamo un posto riparato per mangiare sotto alcune rocce (fantastico, pietre disposte a poltrona con tanto di poggia piedi e nicchia nel muro!!! che meraviglia quando trovi questi salottini naturali
).E fin qui la parte tranquilla della gita.... di fronte a noi invece la neve ha ancora il pieno possesso dei monti e dei sentieri. Alec vuole fare un anello passando dal passo del Duca, ma c'è la possibilità di svalicare il passo di Baban. Lo convinco di passare dal secondo, visto che il sentiero dal Passo del Duca lo avevamo già percorso, così ci mettiamo un po' meno e facciamo un sentiero nuovo.
Scendiamo dalla cima per andare a riprendere il sentiero, sotto però c'è un valloncello coperto dalla neve, perciò traversiamo fin sotto un breve ma ripido pendio che risaliamo senza troppi problemi fino al Colle del Carbone. Lì c'è un tratto scoperto e riprendiamo il sentiero che passa in prossimità del Gias dell'Ortica fino a trovare il cartello che indica da una parte il passo del Duca e dall'altra quello di Baban. Purtroppo, poco dopo la neve ricopre ancora una volta il sentiero e ci induce in errore facendoci scendere di un centinaio di metri per scoprire che non saremmo arrivati da nessuna parte... così torniamo su, avevamo adocchiato una cengia e sospettavamo che il sentiero potesse passare da lì, infatti tornati al colletto vediamo la traccia che traversa verso sinistra e la seguiamo. Si tratterebbe di fare un lungo traverso che riporta sotto al Gias Vaccarile, per riprendere il sentiero dell'andata. Putroppo alcune gole sono ancora piene di neve e ci tocca attraversarle con un po' di apprensione, soprattutto l'ultima più ripida, ma tutto fila liscio e possiamo tirare un respiro di sollievo quando vediamo che non ci sono più ostacoli tra noi e il regno delle fritillarie.
Mentre molta gente ancora sale su per i sentieri nonostante il tempo non più tanto bello e qualche tuono in lontananza, ce ne torniamo soddisfatti per la bella giornata al Pian delle Gorre.
cascata della Fontana
il salto del Pis del Pesio
Monti prati e fritillarie
primule marginate e Testa di Murtel
Crochi sotto il colle Vaccarile
paesaggi suggestivi... fiori, neve, nuvole, galli forcelli, come si può non desiderare di esserci...
Alec, Baban, Iurin
sì, stavamo posando per una rivista di moda montagnina
varietà di colori, tra una gola innevata e l'altra, non conosco ancora il nome di questo fiore, se lo sapete sputate il rospo
mini incontri sul sentiero!
Sono in costante lotta con la bilancia e vince sempre lei 
, complimenti 
)
