Monte Bertrand ( 2484 m. )
Moderator: Moderatori
Monte Bertrand ( 2484 m. )
Da un po' di tempo avevo messo nel mirino il lungo crinale tra il Saccarello ed il Bertrand , anche perchè mi mancavano nel curriculum quelle tre cimette minori al centro del tracciato ... Così provo a coinvolgere Steop nell' iniziativa , ma c' è un grosso problema logistico . Bisogna partire molto presto per evitare il rischio caldazza e soprattutto per raggiungere Monesi con l' unica , lunghissima strada aperta , quella che passa da Upega . Finisce così che mi organizzo da solo ... Domenica 16 giugno mi alzo presto e dalla finestra trovo il cielo di Imperia e dell' entroterra completamente coperto di basse nuvolone grigie compatte ... Prima di rinunciare ho il colpo di genio di cercare qualche web cam in rete . L' unica connessa è quella della benemerita Pro Loco di Piaggia , che mostra un cielo azzurrissimo sopra al paese . Mi preparo e parto di corsa ma nonostante la mia prestazione da driver di Formula 1 , per la strada tortuosa e per il fondo malconcio dell' ultimo tratto , arrivo al punto di partenza per le 8,15 . In compenso la giornata è davvero magnifica e non ancora calda , mentre verso la costa un mare di nuvole basse copre l' orizzonte .
Dal bivio vicino alla Margheria Loxe salgo lungo i tanti tornanti , facendo qualche taglio
e mettendo nel mirino la prima destinazione , la grande statua del Redentore , in alto sul crinale .
Raggiunto il Passo Basera , si apre la vista sulla valle Roya contornata dalla corona delle Marittime innevate
In pochi minuti sono al Redentore , in scenografica posizione davanti al Saccarello
e con bei panorami sull' alta Valle Argentina , con i minuscoli borghi di Verdeggia e di Realdo , con il mare di nubi sullo sfondo .
Da quassù c' è pure una parziale visione della cima del Monviso che spunta da un' insellatura dietro al Bertrand
Mi avvio verso il Saccarello , raggiungendo la stele trilingue installata qualche anno fa poco sotto la cima
e poco dopo la vetta vera e propria ( 2200 m.) , con l' obelisco in memoria dei 5 alpini morti sotto una valanga nel dicembre del 1890 .
Fantastica è la visuale della lunga dorsale che voglio percorrere sino al roccioso Bertrand , con le cime maggiori sullo sfondo .
Scendo il crinale toccando l' anonimo Monte Tanarello ( 2094 m.) , attraversando prati di bianchi narcisi fioriti
e di gialli tarassachi .
Arrivo al Passo del Tanarello ( 2045 m. , casermette ) e salgo verso la soprastante Cima Ventosa ( 2137 m.)
da cui mi godo i verdi panorami verso il passo e verso il Saccarello
e verso le regine delle Liguri , sopra le quali svetta il Marguareis .
Continuo sul roccioso crinale verso Punta Farenga e Cima Missun
incontrando qualche residua linguetta di neve e spettacolari scorci sulle Marittime
oltre ad abbondanti e varie fioriture , come questa di narcisi ( ? ) e viole
Superata Punta Farenga ( 2209 m.) , mi gusto le visuali sulla strada già fatta
e su quella da fare , sino alla vistosa Cima Missun .
Tra altre spettacolari fioriture ,
arrivo alla croce di vetta di Cima Missun ( 2356 m.) , con qualche nube che comincia ad addensarsi .
Raggiungo quindi la Colla Rossa ed aggiro lungamente ad est il massiccio e ripido Monte Betrand , incontrando ancora tratti innevati ,
prima di tornare sulla dorsale dove si trovano altri vistosi cumuli di neve . Arrivo alla poco pronunciata Cima di Velega ( 2384 m.)
con bei panorami su Gelas e Clapier e sulle altre Marittime
e poi torno indietro sul facile crinale , pestando un pochino di neve , fino a raggiungere la cima del Monte Bertrand ( 2484 m. )
che , nonostante il peggioramento del tempo , è ancora assai panoramico verso l' Argentera e le Marittime .
Dopo un' altra sosta a scopi alimentari , scendo dalla ripida via normale che conduce alla sottostante Colla Rossa , mentre le nubi sembrano aumentare e farsi più minacciose ...
Ma non succederà niente . Per non ripercorrere la strada dell' andata , a questo punto , imbocco una traccia che ,seguendo un lungo costolone di rocce rossicce e qualche tratto fiorito,
mi fa arrivare sulla Monesi - Limone , che dovrò seguire noiosamente per parecchi chilometri per giungere ancora alla Margheria Loxe , con le sue mucche al pascolo .
Il giro , più lungo e faticoso di quanto pensassi , mi risulta superiore ai 25 km di sviluppo e con circa 1200 metri di dislivello totale . Temperatura gradevole e pochissimi moscerini in circolazione .
Dal bivio vicino alla Margheria Loxe salgo lungo i tanti tornanti , facendo qualche taglio
e mettendo nel mirino la prima destinazione , la grande statua del Redentore , in alto sul crinale .
Raggiunto il Passo Basera , si apre la vista sulla valle Roya contornata dalla corona delle Marittime innevate
In pochi minuti sono al Redentore , in scenografica posizione davanti al Saccarello
e con bei panorami sull' alta Valle Argentina , con i minuscoli borghi di Verdeggia e di Realdo , con il mare di nubi sullo sfondo .
Da quassù c' è pure una parziale visione della cima del Monviso che spunta da un' insellatura dietro al Bertrand
Mi avvio verso il Saccarello , raggiungendo la stele trilingue installata qualche anno fa poco sotto la cima
e poco dopo la vetta vera e propria ( 2200 m.) , con l' obelisco in memoria dei 5 alpini morti sotto una valanga nel dicembre del 1890 .
Fantastica è la visuale della lunga dorsale che voglio percorrere sino al roccioso Bertrand , con le cime maggiori sullo sfondo .
Scendo il crinale toccando l' anonimo Monte Tanarello ( 2094 m.) , attraversando prati di bianchi narcisi fioriti
e di gialli tarassachi .
Arrivo al Passo del Tanarello ( 2045 m. , casermette ) e salgo verso la soprastante Cima Ventosa ( 2137 m.)
da cui mi godo i verdi panorami verso il passo e verso il Saccarello
e verso le regine delle Liguri , sopra le quali svetta il Marguareis .
Continuo sul roccioso crinale verso Punta Farenga e Cima Missun
incontrando qualche residua linguetta di neve e spettacolari scorci sulle Marittime
oltre ad abbondanti e varie fioriture , come questa di narcisi ( ? ) e viole
Superata Punta Farenga ( 2209 m.) , mi gusto le visuali sulla strada già fatta
e su quella da fare , sino alla vistosa Cima Missun .
Tra altre spettacolari fioriture ,
arrivo alla croce di vetta di Cima Missun ( 2356 m.) , con qualche nube che comincia ad addensarsi .
Raggiungo quindi la Colla Rossa ed aggiro lungamente ad est il massiccio e ripido Monte Betrand , incontrando ancora tratti innevati ,
prima di tornare sulla dorsale dove si trovano altri vistosi cumuli di neve . Arrivo alla poco pronunciata Cima di Velega ( 2384 m.)
con bei panorami su Gelas e Clapier e sulle altre Marittime
e poi torno indietro sul facile crinale , pestando un pochino di neve , fino a raggiungere la cima del Monte Bertrand ( 2484 m. )
che , nonostante il peggioramento del tempo , è ancora assai panoramico verso l' Argentera e le Marittime .
Dopo un' altra sosta a scopi alimentari , scendo dalla ripida via normale che conduce alla sottostante Colla Rossa , mentre le nubi sembrano aumentare e farsi più minacciose ...
Ma non succederà niente . Per non ripercorrere la strada dell' andata , a questo punto , imbocco una traccia che ,seguendo un lungo costolone di rocce rossicce e qualche tratto fiorito,
mi fa arrivare sulla Monesi - Limone , che dovrò seguire noiosamente per parecchi chilometri per giungere ancora alla Margheria Loxe , con le sue mucche al pascolo .
Il giro , più lungo e faticoso di quanto pensassi , mi risulta superiore ai 25 km di sviluppo e con circa 1200 metri di dislivello totale . Temperatura gradevole e pochissimi moscerini in circolazione .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Bertrand ( 2484 m. )
bello bravo bravo
peccato non esserci stata, anche se mi sa' che sarei morta tipo a meta' strada
peccato non esserci stata, anche se mi sa' che sarei morta tipo a meta' strada
Re: Monte Bertrand ( 2484 m. )
In effetti come lunghezza ho un po' esagerato ma parecchi km ( gli ultimi 7 ! ) sono stati su facile sterrata pianeggiante ... ma mi bollivano i piedisteop wrote:bello bravo bravo
peccato non esserci stata, anche se mi sa' che sarei morta tipo a meta' strada
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Bertrand ( 2484 m. )
si pero' si sommavano a tutti quelli piu' impegnativi
Re: Monte Bertrand ( 2484 m. )
anni fa siamo andati sul Missun e un altra volta sul Bertrand ...
Bei ricordi...
Re: Monte Bertrand ( 2484 m. )
, loco .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Bertrand ( 2484 m. )
Bravooooo
FRANKIE@
FRANKIE@
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
Amedeo Modigliani
Re: Monte Bertrand ( 2484 m. )
, FRANKIE .FRANKIE@ wrote: Bravooooo
FRANKIE@
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Bertrand ( 2484 m. )
Lunedì 16 agosto , sempre con il problema di trovare nuovi itinerari per destinazioni già raggiunte , decido di partire per un bell' anello con meta centrale il Monte Bertrand . Oltre all' intenzione di toccare l' inviolata Cime de l' Eveque , uno dei motivi che mi hanno spinto versa questa meta era il cercare di vedere i grifoni fotografati da Ratasuira pochi giorni prima in zona . Al suono della sveglia il cielo imperiese appare grigio e coperto , ma con l'aiuto delle webcam più acconce , alle prime luci dell' alba vedo che in alta Val Tanaro invece è tutto sereno ... La partenza del mio anello è da Upega , verso le 7,30 , e decido di compiere il giro in senso antiorario perchè così il percorso di salita risulta meno ripido . Imbocco il sentiero in direzione delle Case Nivorina , approfittando del fatto che il sole non picchia ancora in zona . La cima del Bertrand però è già in vista in pieno sole .
Arrivo ai pochi ruderi delle Case Nivorina insieme al sole , ma subito dopo il sentiero svolta a sinistra ed entra nel bel bosco delle Navette , salendo abbastanza dolcemente . Il terreno è molto secco ma la verdeggiante foresta è ricca di frutti di bosco , soprattutto lamponi e ( più in alto ) mirtilli . Giungo quindi in una bella radura sovrastata dal Col de l' Eveque .
Qui il tracciato svolta a destra e si sposta su di una dorsale boscosa che sale più ripida . Con un po' di fatica sbuco quindi sulla Monesi - Limone , che seguo verso destra per pochi minuti , arrivando al Colle delle Selle Vecchie ( 2099 m.) . Qui raggiungo il soprastante sentiero e faccio appena in tempo a fare una foto del passo e di Cima Pertegà
che sono " avvicinato " da tre maremmani ringhianti ... E' evidente che non mi vogliono da quelle parti ed io capisco l' antifona ... Abbandono il sentiero e mi sposto pochi metri sotto la dorsale , camminando sullo scosceso pendio pieno di arbusti per circa 200 metri . A pericolo scampato , torno quindi sul crinale e sull' ampio e panoramico sentierone che sale verso il Col de l' Eveque .
Il prossimo obbiettivo è la celeberrima Cime de l' Eveque , che manca al mio curriculum , raggiungibile con una breve deviazione dal sentiero principale . La vetta ( 2238 m. ) è abbastanza anonima ma davvero molto panoramica .
Poscia riprendo il sentiero e mi dirigo alla soprastante Cima di Velega ( 2384 m. ) , con vista diretta sul Bertrand .
Non mi rimane che percorrere l' ultimo bel tratto di dorsale per raggiungere la meta principale della mia gita .
Sul crinale e sulla cima del Bertrand ( 2484 m. ) soffia un venticello frescolino , che mi convince a fare la pausa pranzo al riparo del cippo di vetta .
Nel frattempo nel cielo volteggiano diversi rapaci , alcuni decisamente grandi ed altri un po' più piccoli . Probabilmente i primi sono i famosi grifoni , ma io non riesco a fare loro una foto decente ... Giungono anche tre escursionisti che si fermano a chiacchierare poco distante ma non socializzano molto con me . La parte più lunga della gita è oramai alle spalle , non mi resta che iniziare la discesa verso Upega . Scendo quindi per la via diretta verso la Colla Rossa
e da lì imbocco l' ampio sentierone ben segnalato che scende verso Poggio Lagone .
Anche dopo il laghetto , il sentiero è ben indicato , almeno sino al Pian Formigola , dove si biforca .
Entrambe le frecce indicano Upega ed io imbocco il sentiero più a destra , che dovrebbe portarmi ad uscire sulla Provinciale poco sopra alla Madonna della Neve . E così infatti succede . Devo però segnalare che in questo tratto , peraltro parecchio ripido e ritracciato di fresco , mancano del tutto i segnavia biancorossi . Nessun problema comunque , il sentiero in basso si inserisce in una carrareccia inerbita e sbuca effettivamente dove pensavo , in presenza dei cartelli indicatori , 300 metri dopo la chiesetta . Ancora qualche tratto di sentiero a tagliare il tornante e sono di nuovo ad Upega .
Ne è venuto fuori un bell' anellone che su Strava mi risulta di 16,5 km ( 10,5 di salita e 6 di discesa ) per 1250 metri di dislivello . Il caldo non si è fatto sentire troppo grazie al tracciato in gran parte boscoso , moscerini pochi o niente , gente ancora meno , ottimi panorami , tanti frutti di bosco . Insomma , tutto molto bene . Peccato solo per i maremmani ...
Arrivo ai pochi ruderi delle Case Nivorina insieme al sole , ma subito dopo il sentiero svolta a sinistra ed entra nel bel bosco delle Navette , salendo abbastanza dolcemente . Il terreno è molto secco ma la verdeggiante foresta è ricca di frutti di bosco , soprattutto lamponi e ( più in alto ) mirtilli . Giungo quindi in una bella radura sovrastata dal Col de l' Eveque .
Qui il tracciato svolta a destra e si sposta su di una dorsale boscosa che sale più ripida . Con un po' di fatica sbuco quindi sulla Monesi - Limone , che seguo verso destra per pochi minuti , arrivando al Colle delle Selle Vecchie ( 2099 m.) . Qui raggiungo il soprastante sentiero e faccio appena in tempo a fare una foto del passo e di Cima Pertegà
che sono " avvicinato " da tre maremmani ringhianti ... E' evidente che non mi vogliono da quelle parti ed io capisco l' antifona ... Abbandono il sentiero e mi sposto pochi metri sotto la dorsale , camminando sullo scosceso pendio pieno di arbusti per circa 200 metri . A pericolo scampato , torno quindi sul crinale e sull' ampio e panoramico sentierone che sale verso il Col de l' Eveque .
Il prossimo obbiettivo è la celeberrima Cime de l' Eveque , che manca al mio curriculum , raggiungibile con una breve deviazione dal sentiero principale . La vetta ( 2238 m. ) è abbastanza anonima ma davvero molto panoramica .
Poscia riprendo il sentiero e mi dirigo alla soprastante Cima di Velega ( 2384 m. ) , con vista diretta sul Bertrand .
Non mi rimane che percorrere l' ultimo bel tratto di dorsale per raggiungere la meta principale della mia gita .
Sul crinale e sulla cima del Bertrand ( 2484 m. ) soffia un venticello frescolino , che mi convince a fare la pausa pranzo al riparo del cippo di vetta .
Nel frattempo nel cielo volteggiano diversi rapaci , alcuni decisamente grandi ed altri un po' più piccoli . Probabilmente i primi sono i famosi grifoni , ma io non riesco a fare loro una foto decente ... Giungono anche tre escursionisti che si fermano a chiacchierare poco distante ma non socializzano molto con me . La parte più lunga della gita è oramai alle spalle , non mi resta che iniziare la discesa verso Upega . Scendo quindi per la via diretta verso la Colla Rossa
e da lì imbocco l' ampio sentierone ben segnalato che scende verso Poggio Lagone .
Anche dopo il laghetto , il sentiero è ben indicato , almeno sino al Pian Formigola , dove si biforca .
Entrambe le frecce indicano Upega ed io imbocco il sentiero più a destra , che dovrebbe portarmi ad uscire sulla Provinciale poco sopra alla Madonna della Neve . E così infatti succede . Devo però segnalare che in questo tratto , peraltro parecchio ripido e ritracciato di fresco , mancano del tutto i segnavia biancorossi . Nessun problema comunque , il sentiero in basso si inserisce in una carrareccia inerbita e sbuca effettivamente dove pensavo , in presenza dei cartelli indicatori , 300 metri dopo la chiesetta . Ancora qualche tratto di sentiero a tagliare il tornante e sono di nuovo ad Upega .
Ne è venuto fuori un bell' anellone che su Strava mi risulta di 16,5 km ( 10,5 di salita e 6 di discesa ) per 1250 metri di dislivello . Il caldo non si è fatto sentire troppo grazie al tracciato in gran parte boscoso , moscerini pochi o niente , gente ancora meno , ottimi panorami , tanti frutti di bosco . Insomma , tutto molto bene . Peccato solo per i maremmani ...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Bertrand ( 2484 m. )
Ed ecco la solita mappetta del mio tracciato registrato da Stava ...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]