Monte Acquarone 733 m

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awretus
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Monte Acquarone 733 m

Post by awretus »

Pubblico oggi questa gita, condotta nel giorno di Pasqua di qualche anno fa.

Una gita varia, che parte e finisce tra le fasce (terrazzamenti) coltivate a ulivi, attraversa querceti per raggiungere i pascoli sommitali e ha il culmine nell'incantevole borgo di Lucinasco, con il poco distante santuario della Maddalena.

I percorsi normalmente pubblicizzati per raggiungere la cima dal versante est partono da Lucinasco, a mezzacosta, ma è possibile salire direttamente dal fondovalle, da Chiusavecchia. In cambio di un po' di marcia in più, si possono ammirare tutte le sudate fasce, che circondano la bella borgata posta al loro culmine.
Dalla statale che attraversa Chiusavecchia si scende verso il torrente e lo si varca su un ponte in pietra a schiena d'asino. Seguendo le abbondanti indicazioni, si risale Borgoratto e quindi ci si immerge nel mare di ulivi che ricoprono la collina. È un incessante sovrapporsi di muri a secco, in parte restaurati recentemente con uso di cemento, segno che il lavoro secolare continua ancora oggi. I tronchi modellati dagli anni e dalle potature sono sculture plastiche e ardite. Ogni tanto si incontra qualche casella, le costruzioni pastorali in pietra a secco tipiche di questa zona della Liguria, dal monte Carmo di Loano fino a qui. E poi c'è quel verde, che adoro, dei prati che crescono attorno agli olivi.
Il sentiero sale diretto tagliando le fasce. Le rocce calcaree che vi fanno da fondo sono amiche degli ulivi, un po' meno degli escursionisti, perché sono scivolose anche da asciutte. Dopo aver attraversato la strada asfaltata, più in alto il sentiero confluisce in una delle piste cementate, che hanno sostituito le vecchie mulattiere selciate, per consentire ai mezzi meccanici di raggiungere i terrazzamenti. Una serie di ripide svolte conduce al borgo di Lucinasco.

Lo si attraversa in direzione est, senza percorso obbligato, godendosi i vicoli, la chiesa, i bassorilievi sopra le architravi delle porte, i numerosi gatti randagi, che si radunano in un vicolo attorno a ciotole colme di crocchette. È quasi mezzogiorno: da un ristorante proviene un invitante profumo di carne arrosto. Incuriositi e coi primi morsi della fame, troviamo sulla porta un articolo di un giornale del luogo in tedesco, con tanto di foto della coppia che lo gestisce, che decanta le prelibatezze del locale. Molti tedeschi hanno comprato casa in borghi come questo: non è raro trovare nomi teutonici sui campanelli delle case. Dietro di noi intanto si materializza il tipo della foto, che sghignazzando ci consiglia di allontanarci al più presto, se vogliamo completare l'escursione…
Al margine del paese si trova la settecentesca chiesa di Santo Stefano. È molto semplice. Ai suoi piedi è stato ricavato un torbido laghetto che assomiglia assai ad un acquario domestico fuori scala: è pieno di pesci rossi e sulla riva non mancano le tartarughe, che si riscaldano al sole. Ci fermiamo a goderci il posto, che è pressoché deserto.
Proseguiamo sulla stradina che conduce al santuario di Santa Maria Maddalena, una bella chiesa quattrocentesca da cui si vede Lucinasco stagliarsi contro le bianche Alpi Liguri. In questo tratto la vegetazione è dominata dalle querce: sempre alberi termofili, come gli ulivi, ma ambiente selvatico. In realtà resti di terrazzamenti mostrano che anche questa zona doveva essere in parte coltivata.
Il pianoro ai cui margini sorge la chiesa è davvero incantevole. Non sono da meno le essenziali forme dell'edificio. Di calcare arancione, a tre navate, rosone, un bassorilievo con la Madonna che porge il seno a Gesù Bambino. Un'apertura sulla porta consente di vederne l'abside.

Si prosegue quindi in piano lungo un sentiero, che confluisce in una mulattiera che sale da Olivastri. Questa può essere una via alternativa di salita, perché Olivastri è raggiungibile da Borgoratto per una strada bianca. Bisogna solo prevedere la deviazione per la Maddalena, mentre non si perde Lucinasco, perché vi si passa il pomeriggio. La mulattiera che sale dal basso ha un aspetto assai antico e maestoso, per via delle lastre in pietra che la delimitano. A monte invece è rimasta solo una traccia evidente. Proseguendo, il bosco si fa più rado e lascia spazio alla macchia e quindi ai pascoli, che sono ancora usati, ma sono invasi dagli arbusti che tentano di ricolonizzarli, per portali al loro stato naturale di macchia mediterranea.
Arrivati sulla dorsale sommitale, il panorama di apre a 360°, dal mare alla neve, passando per i mille borghi disseminati su queste colline che salgono verso le Alpi. Superato un primo dosso, si giunge sull'arrotondata vetta dell'Acquarone, dove le vestigia di una stele diroccata ricordano chissà cosa. Da qui si vedono anche i borghi sul versante opposto della montagna, con le loro belle chiese (Montegrazie su tutte, che però da qui è nascosta).

Intanto abbiamo appena avuto il tempo di pranzare, prima che il cielo si copra di nuvole nere e comincia spirare un vento teso e gelido. Per fortuna l'altimetro se se sta quieto alla quota esatta e così confidiamo che questo marzo atlantico almeno oggi ci risparmi. Peccato che l'aria si sia fatta più fosca proprio mentre dobbiamo percorrere il tratto più panoramico del giro.
Oltre la chiesa della Madonna dell'Acquarone non ci sono più segnavia né cartelli, ma è impossibile sbagliare, perché basta seguire la traccia della cresta dolcemente ondulata, che prosegue in direzione nord-ovest verso il Monte dei Prati, il punto più alto del percorso. Questa zona in passato era stata trasformata in pascolo e viene ancora impiegata a questo scopo, immagino per la mezza stagione, ma gli arbusti stanno riconquistando il terreno che apparteneva loro prima dell'intervento dell'uomo. Solo in zone limitate, dove resistono resti di muri a secco, si riesce a immaginare com'erano queste zone quando la pastorizia era fiorente. Oggi, invece, in certi tratti il sentiero è l'unica sottile striscia percorribile, in una macchia di rovi e ginestre altrimenti impenetrabile. Per di più, in questi giorni è particolarmente viscido e fangoso, a causa delle piogge incessanti del mese passato. Senza contare i ricordini delle mucche strategicamente piazzati negli unici posti in cui si potrebbero poggiare i piedi…
Intanto però gli addensamenti del primo pomeriggio si vanno diradando e compare di nuovo il caldo sole. Tocca persino cambiarsi gli occhiali. La vista torna a spaziare fino al Parrasio, isola rossa tra la distesa verde degli ulivi e quella blu del mare. Di qui decidiamo di proseguire per la cresta ovest fino a trovare la strada cementata che ci porterà a Lucinasco. L'alternativa sarebbe quella di scendere a est verso l'evidente azienda agricola più in basso, su un percorso più diretto ma decisamente più impervio.
Ora sguazzare nel fango si fa davvero divertente, perché in discesa i problemi di equilibrio si fanno più acuti: non si può certo camminare e guardare il panorama. Riusciamo comunque a non fare sciaf col sedere. Lungo la discesa costeggiamo una quercia solitaria. Sono sempre affascinato da questi alberi isolati: le ramificazioni spoglie delle querce, poi, sono opere d'arte frattali.

Alla strada, il tepore del sole ci motiva a fare la merenda e pure il pisolino. Quando stiamo per rimetterci in moto, vediamo una famiglia a piedi ridiscendere la strada da monte. Il papà al telefono spiega all'interlocutore che stanno facendo due passi, per smaltire il pantagruelico pranzo di Pasqua: sono ormai le 17 e dev'essere stata dura resistere a tavola fino a metà pomeriggio. Non appena ci hanno superato, la figlia sbotta: «Ma dovevamo venire fin qua a camminare in mezzo alla *****?». E sono sull'asfalto! Facciamo appena in tempo a partire, che hanno già fatto dietrofront per riappoggiare la chiappe sul sedile.
Per la strada scendiamo verso Lucinasco. Quando passiamo nei pressi dell'azienda agricola che vedevamo dall'alto, da cui arriva un forte odore di capra, un pastore maremmano abruzzese di guardia al gregge ci abbaia e ci insegue. L'ultimo del gruppo già si vede il polpaccio a brandelli, senonché il gigante bianco si mette a scodinzolare e a leccargli la mano: vuole solo un po' di coccole, che riceve in abbondanza. Anche la femmina ci raggiunge e pretende la sua razione.
Al lago di Santo Stefano troviamo un po' di gente vestita a festa che si aggira ad appesantito ritmo da passeggio. Attraversiamo il paese e ci immergiamo nell'uliveto della mattina. Le nuvole hanno nascosto il sole, che ogni tanto fa capolino e inonda le foglie e i tronchi di una magnifica luce serale. Non si fa in tempo a pensare «Oooh!» che si è già dissolta. Anziché lo scivoloso sentiero, seguiamo le piste cementate, che ci portano lo stesso fino a Borgoratto.
Al ponte un'amica mi indica un passaggio per scendere sull'argine del torrente, da cui posso fotografare l'arcata. Ringrazio e faccio l'ultimo scatto della giornata. Peccato solo che il sole sia appena scomparso dietro la collina e sia svanita la bella luce che doveva esserci fino a poco fa.


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Borgoratto e Chiusavecchia

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Santo Stefano

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Lago di Santo Stefano

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Santuario della Maddalena

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Lucinasco

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Santuario della Maddalena

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Santuario della Maddalena: bassorilievo

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Santuario della Maddalena: abside

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Lucinasco

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Quercia sul Monte dei Prati

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Quercia sul Monte dei Prati

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Il ponte di Chiusavecchia
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Re: Monte Acquarone 733 m

Post by FRANKIE@ »

: Ok : Complimenti una gran bella escursione fatta proprio dalle mie parti, con un percorso nuovo che non avevo mai preso in considerazione negli anni passati. C'è sempre qualcosa da scoprire e imparare : Thumbup : e questa, non solo me la sono "segnata", ma ho scaricato pure la cartina seguendola man mano che mi leggevo la tua relazione, molto ben fatta, come pure notevoli e particolari le tue foto.

Sei anche riuscito a far concordare la Pasqua dell'escursione con quella della pubblicazione :shock: =D> =D>

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Ciao : Thumbup :
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Re: Monte Acquarone 733 m

Post by daniele64 »

=D> =D> =D> Bella gita in posti che conosco piuttosto bene , per vari motivi . Innanzitutto il laghetto di Lucinasco ( ed il sottostante grande campo da calcio erboso ) era uno dei miei posti prediletti per i pic nic primaverili ( rigorosamente in auto ! :imbarazzo: ) . E poi la bella chiesa della Maddalena ed il suo magnifico bosco di querce è invece uno dei punto più frequentato dagli scout imperiesi , gruppo di cui i miei figli facevano parte . Segnalo che meno di duecento metri dietro alla chiesa c'è una roccia molto panoramica a picco sulla valle Impero e sul dirimpettaio Pizzo d' Evigno . Se ci capitate , fateci un salto ... non dallla roccia , eh ! :risataGrassa: Infine il Monte Accquarone ha un altro lontano ricordo per me : quando ero un ragazzotto , credo intorno ai 15 anni , io e due miei amici , ci siamo fatti portare a Lucinasco in auto e dopo , possando dall' Acquarone e seguendo tutto l' assolato crinale , siamo scesi ad Imperia , raggiungendo direttamente le nostre case . E' stata la mia prima , vera escursione montana , ma soprattutto è stata una gran bella avventura : ne ho un ottimo ricordo ma non possiedo nemmeno una foto che la documenti ... :evil1: Bei tempi ... :pensoso:
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Re: Monte Acquarone 733 m

Post by daniele64 »

Negli ultimi giorni del 2021 le belle giornata sono state decisamente carenti , così per chiudere l' annata escursionistica mi sono dovuto accontentare di una giornata così così , con cieli velati ( specialmente sul mare ) ma temperatura decisamente calda per la stagione , cosa che mi ha consentito di fare quasi tutto il giro in maniche corte . : Thumbup : Per rievocare gli oltre 40 anni di una gita fatta con alcuni amici nei lontanissimi anni '70 , giovedì 30 dicembre mi sono recato in auto a Sant' Agata , frazione collinare di Imperia , pochi km sopra all' ospedale cittadino . Alle prime case del borgo lascio la macchina ed imbocco la strada a sinistra che porta a Montegrazie . Sono circa 400 metri di salita decisa per raggiungere il crinale al Passo Scoppelino ( 310 m. ) , dove si trova un quadrivio . Presa la via più a destra , dopo pochi metri la lascio proprio davanti alla prima casetta gialla che incontro . Alla sinistra del villino scorgo infatti un sentiero che si inerpica lungo il crinale , passando accanto ad altre casette , prima di immergersi in una pineta seguendo la traccia del metanodotto . Il tracciato è palesemente usato spesso dalle bici e dalle moto ...

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Si passa accanto ad un grosso traliccio e si tocca l' anonimo Monte Pozzu ( 374 m. ), cercando di mantenersi sempre sul crinale . Lasciando la zona più antropizzata , si trovano alcune diramazioni ma tutte conducono nella giusta direzione e poi confluiscono , mentre cominciano ad apparire begli scorci dei dintorni via via che si esce dal bosco .

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Il sentiero è segnato da frequenti tacche gialle ma appaiono sempre più frequenti ormai pure i classici segnavia biancorossi , anche piuttosto freschi . : Thumbup : Successivamente ci si innesta brevemente sull' asfalto , seguendolo per un centinaio di metri , per poi imboccare la stradina lastricata di accesso ad un villino a sinistra . Subito prima del cancello , a destra , riparte il sentiero segnato , che tra la macchia mediterranea ci porta verso il Villaggio San Giacomo , una curioso piccolo gruppo di villini costruito sul crinale , non so in base a quale piano regolatore ... :pensoso:

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Presso la prima casa si trova una lapide partigiana e quindi ci si innesta ancora sul sottile nastro di asfalto per circa 200 metri , lasciandolo nei pressi dell' ultima casetta , dove si svolta a sinistra sempre sulla dorsale . Seguendo i segnavia sull' evidentissimo sentiero si arriva presto sul Monte Croce ( 538 m. ) , da cui possiamo vedere bene la lontana Corsica

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e pure il crinale ondulato che dobbiamo seguire sino al Monte Acquarone .

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La dorsale è ovviamente molto panoramica e , toccando il Monte del Camione , un dossetto di 512 metri , mi fermo a gustarmi i panorami sui due lati . : Thumbup :

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Dopo aver superato l' avvallamento della Colla Bassa ed un campo di addestramento per cani da caccia , arrivo al Passo di Vasia , dove attraverso la Provinciale Vasia - Villa Guardia e riprendo a salire sul lato opposto . Arrivo così al Monte Pian Cavallè ( 578 m. ) , la cui anonima cima è decorata da artistici pilastrini di pietre .

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L' itinerario continua sempre sulla dorsale , con bella vista della sottostante Vasia , con il Faudo sullo sfondo .

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Dopo un po' mi innesto sulla Provinciale Vasia - Lucinasco e la seguo per circa 400 metri prima di trovare a destra le indicazioni per l'evidente cima del Monte Acquarone ( 735 m. ) , su cui svetta una croce sistemata lì giusto 2 anni fa .

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Scendo poi sul versante nord sino alla sottostante bianca chiesina dedicata alla Madonna , presso la quale pascolano alcune mucche .

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Potrei anche chiudere qui la gita , visto il lungo percorso di ritorno che mi aspetta , ma lungo il crinale ci sono ancora due cime che voglio raggiungere . Il sentiero prosegue , sempre evidentissimo ma non ci sono più i segnavia . Arrivo comunque sul vicino Monte Pissibinelli ( o Pizzo Binelli , 737 m. )

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da cui vedo bene l' ormai prossimo obbiettivo del Monte dei Prati .

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Arrivato infine sulla sua cima ( 784 m. ) , su cui svetta una bella croce lignea , mi fermo per fare il doveroso spuntino sotto il tiepido sole , visto che è ormai mezzogiorno e mezzo .

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Sono così assorto sul cibo che non mi accorgo nemmeno che alle mie spalle sta arrivando qualcuno ... Ad un certo punto mi trovo a 50 cm dal muso di un cane maremmano !! Non ho un buon rapporto con questi animali , quindi mi alzo di scatto e mi accorgo che insieme a lui c'è un gregge di capre , scortato da altri 4 cagnoni della stessa razza . :imbarazzo: Per fortuna sembrano tutti piuttosto tranquilli , mi guardano e mi annusano senza nemmeno abbaiare . Naturalmente io , per non sbagliare , raccolgo velocemente tutte le mie carabattole e mi allontano lentamente dalla vetta ... Subito sotto , incontro una coppia di escursionisti dall' accento piemontese che mi raccontano la brutta esperienza di uno di loro , morso di recente al polpaccio dai maremmani in zona Colle di Nava . :angry1: Loro aspettano che gli animali smammino dalla cima per poter proseguire il loro anello con destinazione Lucinasco . Io invece torno indietro , mi fermo a finire il mio pasto vicino alla chiesina , e quindi riprendo la via per tornare a Sant' Agata , magari evitando le cime che si possono aggirare , gustandomi sempre qualche bella visuale sui dintorni .

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Quando raggiungo l' auto sono quasi le 16 . Durante la mia camminata ho incontrato una dozzina di escursionisti ( tutti in coppia ) e sette od otto motociclisti ( parecchi senza targa ! ) a spasso sui sentieri , che in effetti in alcuni tratti sono scavati e rovinatissimi , oltre che pieni di pozzangherone . :evil1: Il giro mi risulta di poco più di 20 km per un dislivello complessivo di circa 900 metri .

:smt006
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Re: Monte Acquarone 733 m

Post by daniele64 »

Ed ecco l' immancabile mappetta con il mio percorso registrato da Strava ...
Acquarone.PNG
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Re: Monte Acquarone 733 m

Post by FRANKIE@ »

: Ok : : Thumbup : Hai finito l'anno con un'escursione bella e lunga. Ottime foto. Zone che conosco bene e che frequento, talvolta da solo, quando devo fare un poco di "gamba" o, come oggi pomeriggio, per provare un paio di pedule nuove "dell'anno passato" (come diceva Govi nei "Manezzi" :risataGrassa: ).
Oggi finalmente niente nebbia se pure con nuvole sparse e sprazzi di sole. Temperatura calda. Tre ore di passeggiata di cui avevo prorio bisogno :roll: .

Saluti : Thumbup :

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Re: Monte Acquarone 733 m

Post by awretus »

Quando portai il CAi Torino sull'Acquarone, al rientro a Lucinasco due maremmani ci corsero dietro. L'ultimo della fila già vedeva i suoi polpacci a brandelli, invece questi gli saltarono addosso per giocare!
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Re: Monte Acquarone 733 m

Post by daniele64 »

: Thanks : , FRANKIE .
Ci tenevo a ripercorrere questo bel crinale dopo tanti anni . :pensoso:
Adesso che mi ci fai pensare anch' io dovrei cominciare a guardare qualche scarponcino nuovo , perchè gli attuali stanno mostrando i primi cedimenti ... :risata:
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Re: Monte Acquarone 733 m

Post by daniele64 »

awretus wrote:Quando portai il CAi Torino sull'Acquarone, al rientro a Lucinasco due maremmani ci corsero dietro. L'ultimo della fila già vedeva i suoi polpacci a brandelli, invece questi gli saltarono addosso per giocare!
Effettivamente questi maremmani del Monte dei Prati mi sono sembrati parecchio tranquilli : si sono avvicinati in silenzio , hanno annusato i miei biscotti ( che ero ormai rassegnato a cedere ... :risata: ) e non hanno nemmeno provato ad abbaiare . Magari fossero tutti così . : Thumbup :
:smt006
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Re: Monte Acquarone 733 m

Post by FRANKIE@ »

MONTE ACQUARONE (733 m. slm.)

Prima uscita del 2022 (8 gennaio) insieme a Jannie, Sandro, Gianfranco e Pierpaolo.
Sviluppo dell'escursione: Chiusavecchia > Borgoratto > Lucinasco > Chiesa di Santo Stefano > Santuario (Chiesa?) di S.Maria Maddalena > Cresta SO > Monte Acquarone > Cappelleta del Monte Acquarone. Ritorno: cresta SO > Olivastri > Chiusavecchia.
Durata e dislivello: 5h 55' totali con lunga sosta il cima; 3h 30' sino alla cima. Dislivello 830 m.
Bella giornata con clima mite e qualche transito di nuvole sparse.

Il percorso scelto ricalca esattamente quello di Awretus : Thumbup : , almeno sino alla cima e poi alla cappelletta.
Per il ritorno abbiamo ripercorso la cresta sud/ovest per poi proseguire in discesa sino ad Olivastri e quindi a Chiusavecchia.
Ottima escursione sotto tutti i punti di vista, sia paesaggistico che storico/culturale, con ampie vedute sul territorio circostante estese sino alle cime della Val Tanaro.

Per il resto rimando alla relazione di Awretus, come al solito precisa, dettagliata ed esauriente =D> =D> .

Ecco alcune foto:


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Chiusanico e. sullo sfondo, il Pizzo d'Evigno
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Prime case di Lucinasco
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A sinistra il Monte Acquarone, al centro la Cappelletta
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Al centro il Monte Grande
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Laghetto nei pressi della Chiesa di Santo Stefano
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Chiesa di Santo Stefano
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In primo piano Lucinasco, sullo sfondo il Galero
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Il Santuario (Chiesa?) di S. Maria Maddalena
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Passando dietro al Santuario e scendendo per circa 200 metri (lineari) si raggiunge un costone a strapiondo da dove si gode una grande vista. In loco anche una casella in ottimo stato e un'imposta di caccia in pietra.


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La Cappelletta de Monte Acquarone
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In cima: da sinistra il Mongioie, Bric di Conoglie, Cima delle Roccate e Pizzo d'Ormea
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Saluti a tutti :!: :risata:


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Re: Monte Acquarone 733 m

Post by daniele64 »

=D> =D> Un bel giretto nel primo entroterra , anche con un dislivello superiore a quello che credevo ... Belle le foto : Thumbup :
:smt006
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