Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

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scinty
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Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by scinty »

Che giornata… ora lo posso dire. Poche ore fà ero più nell’ottica di pensare come poter affrontare la notte!!! :shock:
Oggi io e il granitico alec, siamo partiti per una gita proposta da me, trovata su una guida sagep che si chiama “Nei parchi della Liguria, trekking e gite per tutti” a cura di Fabrizio Calzia (avrei qualcosa da dirgli… :roll: ). La gita in questione si svolge sull’Altipiano di San Bernardino, luogo davvero suggestivo. Non ero mai stata in quelle zone e mi incuriosiva molto sia per la novità sia per la presenza di tracce del passato, anfratti naturali e ruderi di antiche case nonchè i “ciappi”, larghi ripiani calcarei dove sono presenti incisioni rupestri.
Siamo partiti dalla chiesa di San Cipriano (molto carina, conserva un bel campanile romanico del XII secolo), raggiungibile dall’abitato di Calvisio (se riuscite a farvi spiegare dai locali come raggiungere la chiesa!!! :lol: ). Dalla bella chiesa dove abbiamo lasciato l’auto, si segue il quadrato rosso vuoto per raggiungere il piccolo borgo di Lacremà, agglomerato tipicamente mediterraneo.

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Lacremà. Sulla destra si vede la Rocca di Corno.

Qui iniziano i problemi… avremmo dovuto seguire tre bolli rossi messi a triangolo ma di essi non vi era traccia! Cerca che ti cerca…optiamo per seguire il rombo rosso dopo la fine del borgo (evitando la strada che si staccava salendo sulla sinistra, quadrato rosso vuoto) visto che era contemplato dalla nostra guida, sperando di trovarci sulla strada giusta. Incontriamo un gruppetto di mountain bikers (il percorso è molto apprezzato anche da loro) con una splendida cartina, che ci illuminano: stiamo andando verso la Casa del Vacchè. E’ corretto, ma i tre bolli rossi ci avrebbero portato lì attraverso Camporotondo, definita dalla guida “una piccola Stonehenge ligure dai misteri insoluti” … Peccato, ci accontentiamo di proseguire per andare a vedere il Ciappo dei Ceci e quello delle Conche. Infatti, proseguendo sempre praticamente in piano raggiungiamo, attraverso meravigliosi boschi scuri e umidi e prati pascolivi con vecchi ruderi, il Ciappo dei Ceci. Su di esso si possono vedere incisioni rupestri a forma di coppelle con gli scoli per l’acqua. Davvero molto suggestivo… Continuiamo seguendo il quadrato rosso per raggiungere il Ciappo delle Conche.

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alec davanti a una delle "vaschette" scavate in tempi remoti

E’ bellissimo… un lastrone calcareo con coppelle, scoli, vaschette quadrate e incisioni ancestrali ma… anche incisioni dei soliti imbecilli patentati che hanno pensato bene di scolpire il calcare scrivendo gli affari loro su quel pezzo di storia, rovinando tutto :evil: . Da lì si scorgono tra i boschi tutte le rocce bianche che spuntano, di fronte a noi ce n’è una e proviamo a fare il giro intorno per salirci sopra. Ci riusciamo e da lì scattiamo una foto del Ciappo delle Conche in tutta la sua interezza:

Image

...solo che non riusciamo più a tornare, perdendoci nel solito ravanage con tanto di liane dette “strappabraghe” perché se ti avvinghiano non ti liberi più (e pungono pure)… perdendoci, però, scoviamo l’ennesimo anfratto naturale, una bellissima grotta nascosta tra gli alberi, con un muretto costruito davanti. Infatti queste grotte venivano sfruttate anticamente a scopi abitativi. Riusciamo infine a tornare sul Ciappo e io comincio a proporre rapidamente un ritorno… difatti siamo partiti tardi e si sa… in inverno le giornate sono corte… si sa, si sa… ma quando si è babbi… e pensare che volevo portare la frontale!!! :? #-o La guida da il giro per 6 ore che secondo noi sono veramente esagerate… Siamo arrivati in quei luoghi in poco tempo e senza alcuna fatica, e siamo a metà giro, secondo la superficiale cartina del libro. Ma ci sono i boschi da superare…la giornata è nuvolosa…cala la sera… :paranoid:
Ci incamminiamo, tornando sulla strada del rombo rosso (ovvero il sentiero che ci aveva condotto dapprima al Ciappo dei Ceci) e come previsto, dopo un po’, la situazione si fa sempre più oscura! :smt120
Abbiamo due possibilità: tornare seguendo il rombo sulla stessa strada o tentare il sentiero identificato coi tre bolli rossi che avevamo incrociato all’andata (cercando quindi di recuperare in parte l’idea originaria), sul nostro cammino. Come se avessimo tempo da perdere (babbi al quadrato :smt011 ), optiamo per la seconda scelta. Così magari vediamo questa misteriosa piccola Stonehenge… è buio nei boschi… si comincia a vaneggiare di farsi luce con gli schermi dei telefonini…
Finalmente sbuchiamo in quest’arena naturale, io pensavo di vedere monoliti o cose simili ma niente. Solo un grosso prato. Bello però. Soprattutto affascinante, così in poca luce, col bosco tutto intorno… :o nel frattempo mi ritorna sempre più in mente il film “the blair witch project”… dietro al prato, tra gli alberi, spuntano ruderi e muri, porte e finestre misteriose e nere… siamo nell’oblio! :shock:
Dove sono i tre bolli rossi? Da lì comincio a scaricare la tensione (che per poco non si è trasformata in follia omicida :lol: ) lamentandomi, al solito, che non troveremo la strada del ritorno... perché stiamo andando di qui? Dove l’hai vista la tacca? Che forma aveva? Non ci si capisce niente! Accendi il cellulare! Mia madre mi uccide! Cos’era questo rumore!!???? :shock: Aaaaaah!!! :shock: :shock: :smt088
Sperando che il granitico mi porti in salvo, lo seguo nell’oscurità dietro a tracce vaghe di riquadro rosso vuoto. Siamo in un bosco buio dove si intravedono solo le bianche rocce calcaree (ora che posso dirlo…stupendo :o )… frasche che si spostano e si spezzano, civette che gridano, gufi… e io che pensavo a come dire a mia mamma che avrei passato la notte in un anfratto naturale (se mi andava bene) in mezzo a rumori sinistri e streghe assetate di sangue e di escursionisti sprovveduti!!! :shock:
A un tratto, triangolo rosso con cerchietto sul vertice. La guida ne parlava, lo seguiamo (nel senso che imbocchiamo il sentiero col simbolo sperando di non perdere mai la traccia [-o< ) scendendo nel buio totale, meno male che il potente cellulare ultima generazione del granitico ha una luce con la quale riusciamo a muoverci e vedere il sentiero ed eventuali simboli. Infine, troviamo tra alcune titubanze il sentiero con la linea rossa. Quella che dovrebbe riportarci alla chiesa di San Cipriano. Io non sono affatto tranquilla e il granitico mi deride… ma che c’avrà da ridere!!! :arrow: :roll: :!:
Finalmente, come da commedia dantesca, uscimmo a rivedere le stelle! Che in realtà stelle non erano ma una splendida visuale su Finale illuminata e sul mare! E più avanti la chiesa col campanile romanico!!! :P
Salvi! Gita bella in ambiente molto particolare, appena posso vorrei riproporla come gita con alcuni quotazerini e perché no, anche col ritorno al buio ma questa volta muniti di frontali!!! :wink:

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scinty in un anfratto scavato nel calcare da madre natura...
Last edited by scinty on Sun Nov 25, 2007 23:13, edited 1 time in total.
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Alec
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Post by Alec »

che racconto particolareggiato e pittoresco... :lol:

è stata una bella gita con attrattive di varia natura

divertente il ritorno nell'oscurità...con la scinty bella tranquilla... :smt043 :smt044

(in effetti sembrava davvero di essere in un film dell'orrore...)
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Post by Pazzaura »

Belin, bella gita... avrei voluto vedere la Scinty...

Ma Alec... Escursionista?? :lol:
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Alec
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Post by Alec »

Pazzaura wrote:Belin, bella gita... avrei voluto vedere la Scinty...
meglio di no... :lol:
Pazzaura wrote:Ma Alec... Escursionista?? :lol:
ci sono giorni per il Cervino e giorni per una passeggiata in buona compagnia...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

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Post by Pazzaura »

alec wrote:
Pazzaura wrote:Belin, bella gita... avrei voluto vedere la Scinty...
meglio di no... :lol:
Pazzaura wrote:Ma Alec... Escursionista?? :lol:
ci sono giorni per il Cervino e giorni per una passeggiata in buona compagnia...
Ma certo :smt023
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scinty
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Post by scinty »

Ho messo qualche foto :wink:
Tra le altre cose: ho portato la macchina con DUE batterie entrambe SCARICHE e pure alec aveva la macchina che ogni foto che scattava bisognava sperare non si spegnesse!!! :smt011


Per informazione, da Wikipedia (in riferimento al Ciappo delle Conche):

"I graffiti sono profondi e fatti su una roccia con una superficie aspra. L'altezza delle figure varia da pochi centimetri a più di un metro e si distinguono in tre categorie:

- segni cruciformi, interpretate come immagini simboliche dell'uomo
adunate in gruppi come se fossero gruppi famigliari, di 20-20 cm. d'altezza.
- una figura unica alta 1,30 metri, raffigurante forse un guerriero
figure di significato ignoto, a forma di rette e curve
- sistemi di vaschette, per raccogliere acqua piovana o altri liquidi."


:wink:
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Post by Conte Ugolino »

beliccite Scinty ma ci vuoi tu a seguire quella guida :roll:.
Chi conosce un pochino l'ambito delle guide, il mondo dei parchi e la realtà editoriali sa che sono imprecise sia in senso scientifico sia, ancordipiù in senso escursionistico.
altro non posso dire

Ah a occhio e croce non avevate una cartina ma solo la guida, giusto? :wink:

Per la prossima volta se volete farvi una escursione bella ma ben indicata ( ovvero a prova di Badde!!!!!) :lol: andate in zona Velva ( Castiglione Chiavarese) a farvi l'anello del S. Nicolao
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Post by paolo59 »

Bravi bel giretto....anche le liane "strappabraghe" :shock:
Paolo

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scinty
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Post by scinty »

Conte Ugolino wrote:beliccite Scinty ma ci vuoi tu a seguire quella guida :roll:.
....sono imprecise sia in senso scientifico sia, ancordipiù in senso escursionistico.
altro non posso dire
:smt102 con quella guida avevo già fatto l'anello della Val Gargassa ed era andata bene... ma non mi fiderò più, mi procurerò più cartine... solo che ci vorrebbero cartine come quella dei bikers che abbiamo incontrato, dove ogni sentiero era affiancato dal suo bel simboletto!!! :wink:
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Post by paolo59 »

scinty wrote:
Conte Ugolino wrote:beliccite Scinty ma ci vuoi tu a seguire quella guida :roll:.
....sono imprecise sia in senso scientifico sia, ancordipiù in senso escursionistico.
altro non posso dire
:smt102 con quella guida avevo già fatto l'anello della Val Gargassa ed era andata bene... ma non mi fiderò più, mi procurerò più cartine... solo che ci vorrebbero cartine come quella dei bikers che abbiamo incontrato, dove ogni sentiero era affiancato dal suo bel simboletto!!! :wink:
:roll:
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Post by scinty »

paolo59 wrote:
:roll:
Che pensi? :lol:
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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

scinty wrote:
Conte Ugolino wrote:beliccite Scinty ma ci vuoi tu a seguire quella guida :roll:.
....sono imprecise sia in senso scientifico sia, ancordipiù in senso escursionistico.
altro non posso dire
:smt102 con quella guida avevo già fatto l'anello della Val Gargassa ed era andata bene... ma non mi fiderò più, mi procurerò più cartine... solo che ci vorrebbero cartine come quella dei bikers che abbiamo incontrato, dove ogni sentiero era affiancato dal suo bel simboletto!!! :wink:

Normalmente le cartine sono affiancate dal Simboletto sennnò che cartina è :shock: ?
eee cambiare guida no?????? :wink: guarda che per quanto riguarda l'Appennino ce ne sono di ben fatte 8)
ma anche sul savonese.
(io tempo fa avevo buttato giù tre righe in un topic) ma se voi andate a scegliere quella roba là, che poi, come ho detto, è imprecisa anche dal punto di vista scientifico allora, buonanotte Badde. :wink:

Riepilogando, per Savonese ed Imperiese "Passeggiate a ponente" di F. Fantini E G.C.Ascoli, Blu edizioni, 2007
16 E
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Post by scinty »

Conte Ugolino wrote: Normalmente le cartine sono affiancate dal Simboletto sennnò che cartina è :shock: ?

Riepilogando, per Savonese ed Imperiese "Passeggiate a ponente" di F. Fantini E G.C.Ascoli, Blu edizioni, 2007
16 E
Magari pensavo alla cartina della Val Maira, dove alcuni sentieri (Cavallero, Icardi, Percorsi Occitani, GTA...) hanno riportato il nome, però non viene indicato da nessuna parte il colore della segnaletica. Ci vorrebbe sempre la cartina con un libro che ti descrive la gita e la forma/colore dei simboli... no? :roll:

La guida della sagep che possiedo descriveva con un po' di confusione la gita fatta ieri...
Meno male che avevamo dietro anche la guida di Parodi a schiarirci le idee... schiarire... era poi quello il principale problema... :lol:

Grazie per i consigli :wink:
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Conte Ugolino
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Post by Conte Ugolino »

scinty wrote:. Ci vorrebbe sempre la cartina con un libro che ti descrive la gita e la forma/colore dei simboli... no? :roll:
beh direi visto che i sentieri segnalati hanno un nome ( indica la tratta) e il segnavia. Nel savonese e Genovese cambiano le forme ma i colori son sempre due, giallo sul versante padano e rosso su quello tirrenico.

Se ti interessa, anche se non aggiornatissimo, vai sul sito della Prov di Savona dove trovi un pò di cartografia escursionistica
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Post by Dani80 »

Mi sembra un ottimo spunto per una bella gita nel Finalese... Non ho capito pero' se vi siete trovati a ravanare solo perche' vi siete trovati a camminare fuori sentiero o se anche i sentieri segnati sono un po' sporchi?
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Post by scinty »

Dani80 wrote:Mi sembra un ottimo spunto per una bella gita nel Finalese... Non ho capito pero' se vi siete trovati a ravanare solo perche' vi siete trovati a camminare fuori sentiero o se anche i sentieri segnati sono un po' sporchi?
I sentieri sono pulitissimi, è solo perchè siamo andati a curiosare le rocce! :)
Il giro merita davvero. Sono luoghi molto belli. :wink:
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Post by Dani80 »

:smt023
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Post by Conte Ugolino »

uh il Granitico sulla calcarenite, ti pareva che non cercasse roccia :lol:
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Post by Walter1 »

nel finalese uscire dai sentieri è quasi immergersi nella jungla .... :shock:
a volte cercando le falesie anche i locals si "perdono" :lol:

cmq secondo me è un po il fascino di questa zona, perdersi in mezzo alla macchia e magari all'improvviso sbucare fuori ed avere davanti un panorama incantevole.
Boh forse a me piace proprio questo, "perdemi" e ad ogni angolo dire: "andiamo a vedere cosa c'è dietro, vediamo dove va a finire questa traccia"
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Post by scinty »

Walter1 wrote: cmq secondo me è un po il fascino di questa zona, perdersi in mezzo alla macchia e magari all'improvviso sbucare fuori ed avere davanti un panorama incantevole.
Boh forse a me piace proprio questo, "perdemi" e ad ogni angolo dire: "andiamo a vedere cosa c'è dietro, vediamo dove va a finire questa traccia"
Concordo pienamente! :D
Infatti mi è molto piaciuto e ci vorrei tornare... e quando mi sono trovata davanti a quelle rocce... ti viene da metterci subito mani e piedi sopra! :lol:
Last edited by scinty on Mon Nov 26, 2007 13:19, edited 1 time in total.
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Post by paolo59 »

scinty wrote:
paolo59 wrote:
:roll:
Che pensi? :lol:
Pensavo quello che ti ha risposto sopra il Conte...... :wink:
Paolo

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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by soundofsilence »

scinty wrote:e pensare che volevo portare la frontale!!! :?
La frontale, magari attaccata a un casco, nel finalese è bene portarla sempre, almeno per le grotte, non tutte sono visitabili senza, come la Casa del Vacchè e gli anfratti attorno a Camporotondo...

Se ti piace il finalese ti consiglierei vivamente il giro attorno al Bric del Frate, non come descritto sulle guide però, ti perderesti il meglio; ci sono una quindicina di deviazioni da fare lungo il percorso e non conosco una guida che le riporti tutte....

Se ti interessa posso darti le indicazioni necessarie...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by scinty »

soundofsilence wrote: Se ti piace il finalese ti consiglierei vivamente il giro attorno al Bric del Frate, non come descritto sulle guide però, ti perderesti il meglio; ci sono una quindicina di deviazioni da fare lungo il percorso e non conosco una guida che le riporti tutte....

Se ti interessa posso darti le indicazioni necessarie...
:D Sìììì!!!! Graaazieee!!!!!! :smt041 :smt041 :smt041
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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by soundofsilence »

scinty wrote: :D Sìììì!!!! Graaazieee!!!!!! :smt041 :smt041 :smt041
Ok, l'hai voluto tu....

Avvicinamento in auto: Uscita al Casello di Finale e deviazione a sinistra per Finalborgo, qui bisogna fare la prima scelta: se siete partiti presto e intendete camminare veloce potete parcheggiare qua, nel parcheggio a fianco a Porta Testa, io consiglierei però di proseguire in auto, il giro non è lungo ma le deviazioni, soprattutto le grotte, prendono parecchio tempo, e tutto sommato così facendo vi perdete solo la vista di Castel San Giovanni. Se decidete di parcheggiare qua, il sentiero parte dalla Piazza del Tribunale ed è segnato con 2 pallini rossi, altrimenti proseguite in auto fino alla svolta sulla destra (non tanto visibile, a dir la verità, almeno finche non la si è passata...) per la Chiesa di Perti e Castel Gavone. Davanti alla Chiesa di Perti potete parcheggiare e seguire i 2 pallini rossi all'indietro (verso sud) per fare una breve visita a Castel Gavone e alla bellissima Torre dei Diamanti (così detta per bugne sfaccettate che la coprono tutta), dopodichè potete tornare indietro alla macchina. Qui si prospetta un'altra ardua decisione, proseguire a piedi, allungando così il percorso, tra andata e ritorno, di circa 3 Km di strada asfaltata, oppure proseguire fino a Case Valle (non facendo caso al divieto di transito per i non residenti, che d'altronde, nessuno rispetta senza alcuna conseguenza...) per il parcheggio definitivo (ammesso che siate partiti presto e troviate ancora posto, in questo caso potete proseguire ancora in macchina e qualsiasi parcheggio fino alla fine della strada asfaltata va bene), cosa che, di nuovo, vi consiglio, a patto che diate un'occhiata, mentre passate alla splendida chiesetta di Nostra Signora di Loreto (Detta normalmente dei 5 Campanili), a patto che siano finiti i lavori di restauro. Arrivati a Case Valle, riconoscibile perchè è l'unico agglomerato di case presente sulla strada, lasciate definitivamente la macchina e prendete il sentiero che entra tra le case ed è segnato con 3 pallini rossi. Appena usciti dalle case occorre fare attenzione e svoltare a destra in salita, la deviazione non è molto evidente, ma se non vedete più i pallini rossi è segno che non l'avete presa...
Il sentiero sale per un centinaio di metri di dislivello e poche decine di metri prima di scollinare, appena superata una bastionata rocciosa affiorante, c'è la prima deviazione da fare: si prende una evidente traccia in discesa che passa poi tra 2 rocce formanti una piccola strettoia e si arriva quindi all'ingresso della Grotta dell'Edera. La risalita della grotta è assolutamente consigliabile, ma non facile, almeno per le mie scarse doti alpinistiche....
C'è una corda però che aiuta nell'impresa e c'è però anche un sottile strato di fango che invece non aiuta tanto...
In ogni caso, se l'ho fatto io più volte, anche se sempre con un pò di apprensione, lo può fare chiunque....
La vista dell'arco naturale che sovrasta le pareti a pozzo della camera superiore ripaga però dell'impresa....
Tornati, forse, sani e salvi al sentiero vi è subito sopra una deviazione meno evidente che porta sulla base del finestrone della camera superiore della grotta, seguendo questa deviazione è possibile anche prendere a destra in salita, in corrispondenza di una depressione sul terreno, e in leggera arrampicata, seguendo con un po’ di senso di orientamento le varie esili tracce di avvicinamento alle pareti usate dai rocciatori, arrivare in cima al pozzo della camera superiore della grotta e volendo camminare anche sull’arco.
Tornati, nuovamente, al sentiero principale, si prosegue ancora qualche metro in salita e in corrispondenza dello scollinamento si fa una nuova breve deviazione a destra in salita per vedere i miseri resti del Castrum Perticae e, soprattutto la bella Chiesa di Sant'Antonino, costruita, tra l'altro su una grotta-cunicolo di 60 metri di sviluppo. Dalla cripta della Chiesa è possibile accedere all'interessante grotta, ma si tratta, in questo caso, di una grotta al limite della speleologia, dove oltre alla lampada frontale e il casco, sarebbe consigliabile l'uso di una tuta e, magari, sempre parametrandosi alle mie capacità alpinistiche di una corda...
Tornati al sentiero principale lo si percorre fino al bivio segnato con cartello sulla sinistra dove occorrerà prendere il sentiero segnato con 2 rombi vuoti per il Bric del Frate, prima però ci sono alcune cose che è possibile e direi quasi doveroso fare in questo tratto di sentiero...
Innanzitutto ci sono due grotte di facile percorrenza, con lampada e casco comunque: la grotta dell'Acqua e la Grotta del Morto. Per trovarle la cosa migliore è tenere gli occhi aperti lungo il sentiero e individuare sulla roccia i segni ad u rovesciata, che indicano appunto l'inizio delle deviazioni per le grotte.
Purtroppo la Grotta del Morto non è più bella come una volta: come altre grotte nel finalese, è diventata recentemente, forse in ossequio al nome, una grotta morta, cioè non più percorsa dall'acqua e le stalattiti e le concrezioni non brillano più come una volta; inoltre scavi speleologici nel tratto terminale hanno distrutto alcune belle colonnine.... In ogni caso qualcosa resta ancora da vedere, sempre che ci si accorga (e non è facilissimo) che la grotta prosegue sulla sinistra (guardando verso l'interno) e non si limita al solo camerone d'ingresso....
Arrivati quindi al bivio predetto, invece di prenderlo subito, occorre procedere poche decine di metri per arrivare prima ad un belvedere sui frati (sono 3 o 2, a seconda delle interpretazioni, arditi pinnacoli di roccia) e quindi ai frati stessi, di cui uno si può scalare facilmente e l'altro, il più bello, si può, anzi direi si deve, osservare da tutte le angolazioni, grazie a una traccia che permette di farne il giro; a fianco ai frati vi è anche una comoda radura (con tra l'altro una piccola grotticella a fianco) dove è possibile fermarsi a mangiare.
Tornati indietro e imboccato il sentiero per il Bric del Frate contrassegnato dai due rombi rossi si presenta dopo qualche centinaio di metri un'altra ardua scelta:
sulla sinistra vi è una deviazione segnata in blu che porta direttamente a Pian Marino, tagliando via il Bric del Frate, che viene comoda se si è in ritardo, ma che non è per niente interessante, se si eccettua la presenza della Grotta della Pozzanghera poco prima di arrivare a Pian Marino, appunto. E' quindi consigliabile non prendere la deviazione blu e, se proprio si vuole vedere la predetta Grotta, fare una deviazione da Pian Marino, raggiunto invece passando dal Bric del Frate. La Grotta della Pozzanghera si trova in fondo a una depressione ed è facilmente percorribile (con lampada) anche se un pò scivolosa perchè ricoperta di fango per tutto il centinaio di metri circa di sviluppo. Proseguendo invece sui rombi rossi si incontra prima un sentiero (quasi una strada, se ricordo bene) sulla sinistra che scende direttamente a Pian Marino, evitando la vetta del Bric del Frate, ma non è certo la scelta da fare, e, poi, sulla destra, poche centinaia di metri prima della vetta una evidente deviazione in discesa che porta, se non si sbaglia strada, alla Grotta del Frate, che vale sicuramente la pena di visitare, se non altro per la bella finestra in parete sormontata da un oblò naturale... Per giungere alla Grotta del Frate occorre scendere qualche centinaio di metri per la predetta deviazione e poi seguire una traccia a sinistra e seguire sentiero che costeggia parete e dopo pochi metri si giunge alla grotta, forse....
Ritornati indietro si guadagna la vetta del Bric del Frate, altro bel posto dove si può mangiare. Si prosegue quindi in discesa per il bel sentiero di crinale (leggermente esposto in qualche punto, ma senza difficoltà) che scende a Pian Marino.
Fine Prima parte.

Per il momento mi fermo qua, perchè devo andare a mangiare e, così, ti dò anche l'occasione di dirmi se ti ho stufato abbastanza....
In caso contrario dopo mangiato vedo di finire questo mio sproloquio...

In ogni caso, per il momento, ti saluto, sempre che riesci ad arrivare a leggere fin qua...

P.S.: I segnavia spero siano giusti, visto le tue precedenti esperienze a Camporotondo; io non me li ricordavo e me li son fatti dire per telefono da mia moglie, comunque stasera controllo....
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scinty
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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by scinty »

soundofsilence wrote: P.S.: I segnavia spero siano giusti, visto le tue precedenti esperienze a Camporotondo; io non me li ricordavo e me li son fatti dire per telefono da mia moglie, comunque stasera controllo....
:P Grazie infinite, sembra molto interessante, appena posso me lo leggo bene.

In quanto a Camporotondo, quando siamo arrivati lì non si poteva più vedere niente!!! :shock:
Con calma, invece, si trova tutto.
Grazie, spero di farmici un giretto presto nel frattempo aspetto la seconda parte! :wink:
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soundofsilence
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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by soundofsilence »

scinty wrote:nel frattempo aspetto la seconda parte! :wink:
Seconda parte:

Riassunto Puntate precedenti:

Scherzavo..... :lol:

Siamo a Pian Marino, altro ottimo posto per fare una sosta e magari anche per una partita a calcio..... si tratta di uno dei più bei prati della Liguria; da qui volendo, come prima descritto, si può fare una deviazione per la Grotta della Pozzanghera e quindi riprendere i 2 pallini rossi verso sud. Si prosegue lungo il sentiero in discesa fino a che si incontra una piccola salita, una cinquantina di metri dopo questo punto si può fare una deviazione verso la Grotta Sant'Eusebio, forse la più difficile da trovare, ma si dovrebbe essere aiutati nell'impresa da un segno di grotta inciso sulla corteccia (le ultime volte che sono passato non l'ho più visto però...) di una albero e successive frecce su successivi alberi, mentre si sale verso le pareti rocciose seguendo una evanescente traccia tra la vegetazione... La Grotta Sant'Eusebio, come la successiva Arma do Prinsipaa è chiusa da un bel muro, ma è meno scenografica di questa. Tornati sul sentiero si prosegue in discesa fino ad incontrare un bivio, anzi un trivio, sulla destra la strda segnata con i 2 pallini rossi che riporta alle macchine, sulla sinistra un piccolo sentierino che volendo, porterebbe anch'esso alle macchine, solo con qualche difficoltà e tempo in più, mentre sempre a sinistra un poco più indietro, rispetto alla direzione in cui stiamo andando, sale il sentiero per l'Arma Pollera, deviazione da non perdere. L'Arma Pollera è una delle grotte più importanti del Finalese e anche tra le più lunghe, percorrerla per intero richiede se non abilità speleologiche e una corda di sicurezza per lo scivolo iniziale (ma c'è chi dice che non serve) almeno andare con qualcuno che la conosce per non perdersi... La visita della sola parte iniziale è comunque interessante per l'imponente arco posto all'ingresso e l'elegante colonna nel vano iniziale. Ridiscendendo verso il sentiero principale si può deviare a sinistra in corrispondenza di alcuni gradini scolpiti nella roccia, circa a metà della discesa, e raggiungere in una cinquantina di metri l'Arma do Rian. Purtroppo anche questa grotta non ha più le colorazioni rossastre di qualche anno fa, non essendo più percorsa dall'acqua, vi è comunque qualche concrezione morta e una seconda parte accessibile con un cunicolo, che purtroppo non ho ancora fatto, ma mi riprometto prima o poi di fare, quando capita l'occasione e mi ricordo di portarmi la tuta...
Ridiscesi a valle si prende l'altra deviazione di sinistra in piano per andare all'Arma do Prinsipaa, la si segue per alcune decine di metri fino a trovare un bivio, dove occorre prendere la traccia a sinistra che va seguita per alcune altre decine di metri fino a trovare il segno di grotta su una roccia e quindi si segue la ripida deviazione sulla sinistra fino alla grotta; vicino alla grotta vi è la bella e caratteristica parete gialla dell’alveare caratterizzata da miriadi di buchi simili a cellette delle api, per raggiungerla si prende uscendo dalla grotta la traccia a sinistra per qualche decina di metri, fino a quando si intravede, in alto, la macchia gialla dell’alveare e, quindi, si sale alcune decine di metri e infine in leggera arrampicata la si raggiunge; poco sotto l‘alveare seguendo il sentiero in discesa si trova una stretta voragine nella roccia di cui non si vede il fondo. Questa era l'ultima deviazione, ammesso che non ci si perda....
Tornati al sentiero principale, seguendo sempre le 2 palle rosse, si arriva in breve prima al parcheggio (da dove partono anche i sentieri per la Rocca di Perti, ma questa è un'altra storia...) e poi si segue la strada asfaltata per circa un km per tornare alle macchine a Case Valle, ammesso che si sia parcheggiato lì...
Come accennato prima è anche possibile continuare sulla traccia presa per andare all'Arma do Prinsipaa, ma ci mette molto più tempo per la vegetazione, i saliscendi e la probabilità di perdersi (grazie a vari bivi non segnalati), anche se esistono vari punti in cui si può scendere a valle, tenendo però di riferimento le pareti rocciose come guida da seguire non dovrebbe essere troppo difficile ritornare alla Grotta dell'Edera e da qui a Case Valle. Interessante, se si decide di seguire questa traccia incerta è la possibilità di visitare l'Arma del Buio, anche se per entrarvi occorrerebbe una muta da sub o una tuta speleo in una stagione più calda dell'attuale, visto che già dall'ingresso la grotta è completamente allagata; a parte l'acqua la grotta non dovrebbe presentare altre difficoltà, a meno che non si voglia arrivare fino al collegamento con la Pollera, ma anche questa è una grotta che ho nel taccuino delle cose che vorrei fare prossimamente...

THE END

Spero di non essere stato abbastanza chiaro e non troppo noioso, posso semmai tentare di rimediare inviandoti una cartina scannerizzata o, magari, imprestandoti direttamente l'originale, a parte questo resta solo che vi accompagniamo....
sinceramente non ve lo consiglio, siamo altrettanto noiosi di persona come a scrivere (almeno io, mia moglie poverina non ne può niente)....

Ciao.
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scinty
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Post by scinty »

Grazie grazie!!! :D :D :D
Ma che noioso (non mi conosci :lol: )!
Quasi quasi una cartina... ora ti mando mp! :wink:
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Fed7
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Post by Fed7 »

Ragazzi ... molto bello ... ma quanto scrivete :shock: .... non ho tempo di leggere tutto :cry:
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soundofsilence
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Post by soundofsilence »

Ah, dimenticavo due foto di quello che non si può più vedere.... :cry:

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Dani80
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Post by Dani80 »

Ieri io, Lara e una nostra amica, ispirati dal racconto di Scinty, siamo andati al Ciappo delle Conche facendo un bell'anello.

Posteggiata la macchina sul sagrato di San Cipriano, la chiesa di Calvisio vecchia, abbiamo imboccato il sentiero segnato FIE da una linea rossa. La parte iniziale sale per
delle fasce ancora coltivate ad ulivi, per poi entrare in un fitto bosco di lecci. Appena entrati nel bosco seguiamo una brevissima deviazione che ci porta davanti a una grotta, chiusa in parte da un muretto a secco, chiara testimonianza di come le grotte siano state utilizzate come ripari. Vista la grotta che non sembrava continuare in profondita'
ritoniamo sul sentiero principale. Il sentiero e' molto ben segnato, ma bisogna comunque prestare attenzioni ai segni viste le numerose tracce di cinghiale che incrociano il sentiero che possono facilmente sviare dalla retta via. Dopo un tratto in falsopiano si comincia a salire decisamente risalendo una serie di fasce con muretti a secco, alcuni dei quali hanno delle curiose nicchie alte quanto un'uomo e profonde un metro, un metro e mezzoche ipotizzo servissero come riparo per gli attrezzi di lavoro. Non avevo mai visto dei simili ripari costruiti dentro un muretto a secco...

In breve si giunge a dei ruderi (case Vacche' ?) dove si incontra il sentiero segnato con un rombo rosso. Lo seguiamo in salita e in breve ci ricongiungiamo con un'altro sentiero
segnato da un quadrato rosso che prendiamo a destra. Il bosco qui e' un po' meno fitto ed intricato e ogni tanto lascia dei begli scorci su vallette e falesie che ci stanno sotto.
L'aspetto e' quello di un bosco primordiale, a pochi passi da finale si e' completamente immersi nella natura, molto bello.

Proseguendo lungo il sentiero segnato rombo rosso, quadrato rosso giungiamo prima al Ciappo dei Ceci, prima radura con le caratteristiche incisiuni rupestri sul fondo e poi dopo qualche sali e scendi al piu' grande Ciappo delle Conche. Dalla chiesa abbiamo impiegato un'ora e mezza comprese le soste. Qui dopo aver osservato le numerose e curiose incisioni mangiamo. Dopo mangiato, sotto indicazioni di un gruppo di escursionisti con cui abbiamo condiviso il Ciappo andiamo a visitare una grotta subito a nord del ciappo raggiungibile con un sentierino che si stacca sulla destra dal sentiero segnato dal quadrato giallo propio subito dopo il Ciappo. Piu' che una grotta e' una fessura profonda piu' di un metro e alta in alcuni tratti quasi due che e' stata utilizzata in tempi antichi come dimora e riparo. A testimonianza di questo sono sedili scavati nella roccia rune incise alle pareti.

Finita la visita, torniamo sino alle case Vacche' seguendo il sentiero di andata. Qui invece di ridiscendere per la traccia dell'andata continiamo a seguire il rombo rosso che in breve, scendendo per un fitto bosco ci porta a case Lacrema' e quindi alla chiesa di San Cipriano.

Per finire do' qualche indicazione piu' precisa per raggiungere la chiesa di San Cipriano in macchina, cosa in cui ieri ho incontrato qualche problema. Dall'uscita dell'autostrada di Finale, si scende a Final Pia. Da Final Pia si prendono seguono le indicazioni per Calvisio. Arrivati a Calvisio bisogna fare molta attenzione a imboccare una stretta stradina sulla sinistra. Presa la stradina dopo pochi metri c'e' un bivio, bisogna seguire la deviazione che sale decisamente sulla destra. Dopo breve c'e' un'ulteriore deviazione, qui bisogna continuare a salire sulla destra e dopo una cinquantina di metri ci si trova di fronte alla chiesa. La parte piu' difficile e imboccare la stradina che sale da Calvisio. Per dare un punto di riferimento e' un 300 metri prima del ponte per Verzi.
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Post by Pazzaura »

Gran giro Dani!! :wink:
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Post by scinty »

:D Sono contenta che anche voi abbiate trovato bello il giro e soprattutto di avervi ispirato!
Anche noi abbiamo trovato qualche problema per raggiungere la chiesa di San Cipriano! :lol:
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Dani80
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Post by Dani80 »

Usciti dall'autostrada alle dieci, posteggiato dalla chiesa alle undici!!!! :( Stavo iniziando a rinunciare al giro...
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Alexander
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Post by Alexander »

:D ....molto bello!
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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by pria »

scinty wrote: Image
Se si aggira lo speroncino da dove e' stata fatta questa foto,lasciandolo a destra, si arriva dopo 30metri ad una cavita' naturale lavorata dall'uomo.

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Ci hanno anche scavato l'antenato del frigobar...
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scinty
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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by scinty »

pria wrote:Se si aggira lo speroncino da dove e' stata fatta questa foto,lasciandolo a destra, si arriva dopo 30metri ad una cavita' naturale lavorata dall'uomo.
Image
Ci hanno anche scavato l'antenato del frigobar...
Forte! :D
Spero di ricapitarci per curiosare e per mille altre esplorazioni... prima o poi... :roll:
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teo-85
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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by teo-85 »

Due venerdì fa (10 Marzo...) riesco a organizzare un giretto nella zona del ciappo delle Conche, vuoi per l'interesse di mia madre e mio padre che da diversi giorni mi chiedeva di osservare le fatidiche incisioni dei ciappi del Finalese, vuoi per interesse mio sulla natura dell'altipiano di San Bernardino...
Comunque, il giro progettato parte dal lato nord dell'altipiano, dalla zona del monte Cucco, e quindi una volta usciti al casello di Orco Feglino, raggiungiamo proprio l'antico paese di Orco, e lasciamo l'auto nel piccolo posteggio vicino all'edificio della comunità montana/sala conferenze (credo...) e ci incamminiamo per una sterrata verso sud, ma ce ne distacchiamo poco dopo per seguire un antico sentiero vagamente lastricato segnalato con un quadrato rosso, che si inerpica sui contrafforti; questo ogni tanto offre belle vedute sul paese di Orco e sulla antica chiesa di San Lorenzino
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il sentiero così continua per mezza costa, e supera una prima deviazione marcata con tre pallini rossi (diretto verso il riparo delle Fascette), continuando invece verso sud est, aggirando praticamente il monte stesso; la risalita verso l'altipiano avviene morbidamente, dopo le iniziali rampe, e il sentiero ci conduce dapprima all'interno della lecceta, e dopo un largo impluvio sbuca improvvisamente alla radura del Ciappo delle Conche (h 0,45)
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Qua troviamo i fatidici graffiti e incisioni, di cui alcuni certamente datati storicamente :esclamativo: ... ed altri sulla cui origine invece meglio stendere un velo pietoso #-o
Da questo enorme ciappo il sentiero continua dapprima in direzione ovest, poi piega man mano verso sud, inoltrandosi nella fitta vegetazione mediterranea, dove in certi punti il sole fa fatica a filtrare, nonostante una giornata spaziale senza una nube...Il sentiero rimane però sempre molto ben pulito 8)
In radi punti la visuale offro ottimi spunti, magari verso il vicino Carmo, o verso l'interno...
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Il sentiero continua e, oltrepassato un "artigianale" cancelletto alla ligure, si arriva all'altro Ciappo, quello dei Ceci, ove finisce il quadrato rosso(h 1,40) , poco distante dal successivo, quello di Pianarella; anche qui nuove incisioni e canalette con vaschette testimonia la sacralità di questi antichi luoghi...
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Per raggiungere il terzo ciappo, deviamo poco dopo il Ciappo dei Ceci verso destra, abbandonando quindi il sentiero con il rombo rosso appena rintracciato, per inboccare invece una traccia ben ripulita e semplicemente segnata da alcune tacche, che sempre attraverso la macchia, ci conduce al Ciappo di Pianarella; lì avremo modo di sfruttare la distesa in modo "poco ortodosso" per imitare le lucertole e goderci il pranzo al sole caldo :risata: :risata: la cucina è modesta: panino con insalata trevigiana, formaggetta di capra, e frittata di zucca e cipolle :risataGrassa:
Dopo il thè caldo del thermos, riprendiamo il cammino seguendo sempre il sentiero tracciato, fino ad un punto in cui si incrocia una sorta di carrareccia, che seguiamo adesso verso nord-ovest, in lieve discesa, fino ad incappare in una zona di recente esbosco, comunque molto limitato, e successivamente, dopo aver sceso un terrapieno, arrivare in una ampia zona dove svettano alcune pareti utilizzate per, immagino, arrampicare;
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siamo nella zona delle pareti di roccia del Cucco, vicino al Campo-Base Monte Cucco, che difatti raggiungiamo poco dopo (da Pianarella circa h 1); oltrepassato lo spiazzo del posteggio, prendiamo il largo sentiero, che qui è attrezzato come percorso vita, per raggiungere la zona nord delle falesie,
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e in breve ritorniamo al punto di partenza ove abbiamo lasciato l'auto (da campo base h 0,25)
In definitiva, bel giro in una zona che mi ero promesso di andarci da anni (anche per far contenti i miei... :risata: ), ma che rimandavo appunto da troppo... Devo dire che mi ha colpito molto la zona, e son sicuro che ho tralasciato altre cose del''altopiano...
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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by daniele64 »

=D> =D> Bravo teo , bel giretto molto istruttivo. : Thumbup :
Mi hai fatto venire in mente un ricordo di quando ero ragazzino e mi dilettavo di archeologia . Ero partito da Imperia in motorino :!: per arrivare ad Orco nel primo pomeriggio ( i miei credevano fossi al mare con gli amici ... :risata: ). Avevo chiesto ai locali la strada per il Ciappo delle Conche ma ad un certo punto credo di aver sbagliato sentiero , sono andato nel pallone e sono tornato indietro per paura di perdermi a 60 km da casa ... :evil1:
Alla fine mi sono dovuto accontentare di andare a visitare il bel Museo Archeologico di Finalborgo . : Thumbup :
Beata incoscienza giovanile ! :lol:
Adesso potrebbe essere giunto il momento di vendicare quell'escursione andata male !
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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by teo-85 »

: Thanks : Daniele... in effetti perdersi nel bel mezzo dell'altipiano non è difficile... se non si guarda bene il sentiero; immagino come avrai sudato freddo, per non finire fuori tempo massimo al ritorno a casa :risataGrassa: Ti consigliere comunque di girarlo tutto l'altipiano, magari anche partendo dalla frazione di san Bernardino sopra Finale Marina, così da concatenare i dolmen...
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Re: Finale Ligure - Altopiano di San Bernardino

Post by paolocerreta »

Che bel giro Teo! E soprattutto molto molto interessante la valenza storica-sacrale del luogo :esclamativo:
Grazie mille, mi hai fatto incuriosire, lo metto in lista : Thumbup :
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