Monti Saccarello e Fronté da Monesi

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Dirty Harry
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Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Dirty Harry »

The Black Bomber Hits Again
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Il buon dì si vede dal mattino.
Ed infatti, la sveglia non suona. Nel dormiveglia, intravvedo inorridito che il display marca la bellezza delle 05.29. Scatto quasi felino. Mi catapulto dal letto e, come il buon vecchio Fantozzi, in 3’ netti salgo sulla Bianchina. Mentre mi sto compiacendo con me stesso, mi rendo conto che in casa sono rimasti – in ordine sparso – Gromit, ramponi e colazione estraibile.

Rapido dietro front. Rimonto rapidamente le scale. Per ramponi e biscotti non c’è problema. Per Gromit, ovviamente, sì. Lo chiamo dolcemente, sussurrandogli inenarrabili promesse di torridi momenti con S., ma il malmostoso fa vedere da subito di essere in giornata, e sfodera il meglio del suo repertorio. Il quattrozampe non spunta fuori da nessuna parte. Lo cerco, inutilmente, negli angoli più reconditi della casa, ma tant’è. Proprio mentre (non troppo dispiaciuto) sto tentando di filarmela all’inglese, vengo sgamato da mia moglie che, semiaddormentata mi borbotta: "è qui". Il fedifrago finge squallidamente di dormire con la testa infilata sotto al letto (se non vedi, non puoi essere visto); ma, repentinamente agganciato al guinzaglio, non può proseguire ulteriormente la manfrina e mi segue, rassegnato, come un vitellino al macello. Irrrorati spocchiosamente i cerchi in lega della turbinosa, mi guarda con espressione disgustata. Anch’io lo guardo. Tutti e due ci guardiamo. Alla fine, con uno scatto lo prendo di peso e lo carico nel bagagliaio. L’ultimo sguardo non prometteva nulla di buono. E infatti, a Nervi ha già sganciato la prima delle innumerevoli e dispettose puzzette che benediranno il viaggio sia all’andata che al ritorno.
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Intanto sono le 6 e cinque; S., preoccupato dalla vaghezza del nostro appuntamento, telefona per chieder lumi. Assicuro che sono quasi a Genova Est e che arriverò in pochi attimi in Corso de Stefanis. Imboccato il quale, lo vedo - alquanto allampanato - consultare una cartina stradale in cerca del più veloce itinerario a piedi verso Monesi. Lo recupero mentre si sta dirigendo con fare deciso verso La Spezia. Con poche, ma sagge parole lo convinco a salire; ci precipitiamo a recuperare l’ormai rassegnato A. Siamo, intanto, quasi alla mezza. Poco male. Certo di recuperare il tempo perduto, imbocco baldanzosamente l’autostrada.

Preso dalle chiacchiere e stordito dalle proditorie esalazioni del quattro zampe, mi dimentico che l’ A6 comincia a Savona e tiro dritto. Dopo accurati calcoli, concludiamo che a quel punto tanto vale uscire ad Albenga, cosa che facciamo in men che non si dica. Certi della bontà della nostra scelta, andiamo decisi verso Garessio e poi verso la Colla di Caprauna. La strada, nel frattempo, si restringe sempre più sino a diventare un budello tortuoso. Dopo 456123874 curve e tornanti sbuchiamo poco sotto al Colle di Nava, dove appare il primo rettilineo di giornata.
Peccato che nel frattempo qualcuno abbia avuto la strampalata idea di chiudere la strada per Monesi. I dannati navigatori sono spenti negli zaini. Consultiamo carte e cartine e, avviliti, andiamo in cerca del percorso alternativo che ci porterà a Monesi con soli 8 km in più di demenziali serpentine per colli, valli e paesini dimenticati da Dio.
Un’ampia discussione ci porta a concludere che, nel frattempo, la mia idea di fare l’ alta via da S. Bernardo al Passo Tanarello è irrealizzabile. Umiliato, abbozzo.

La ricerca dell’attacco del sentiero è presto risolta da un cartello stradale che indica il Saccarello. Imbocchiamo la strada che, imperterrita, continua ad essere asfaltata. Appena l’asfalto finisce, ingenuamente scendiamo e, completato il travestimento da escursionisti, iniziamo a camminare. Sono le 9.
Il neofita A. ingenuamente decide di abbandonarsi a inopportune confidenze con Gromit. Che ne trae, ovviamente, spunto per passare a vie di fatto appena un paio di tornanti sopra.
Dietro la curva, lo sterro finisce e la strada prosegue bellamente lastricata di cemento. Mentre Gromit fa gli omaggi della casa ad A. (senza trascurare S., che, fornito di apposita trappetta dimostra di non saperla usare) comincio a fare i conti con uno stato psicofisico alquanto scadente. Una lente a contatto si accartoccia nell’occhio, la cervicale non mi dà tregua, mi gira la testa, mi fanno male le spalle ed il ginocchio; appena accelero al di sopra del passo da pensionato in cerca di panchina, partono tachicardia e male lo stomaco. Dietro una gamba sento un leggero dolore; e sono certo di essermi fatto uno strappo. Per completare la sofferenza, noto un gruppetto di ineffabili gitanti parcheggiare almeno 3-4 chilometri e 300 metri di dislivello sopra di noi. Le mie maledizioni servono a qualcosa, in quanto i furbastri, che cercano di seguirci, vengono stroncati dal nostro ritmo furibondo e rientrano alla Panda con la coda tra le gambe.
Stoicamente raggiungo il Passo Tanarello, quotato ben 2045 metri, dove lascio andare amici e cane su tale Cima Ventosa. Ripresa la retta via, con un piccolo saliscendi (che ci fa probabilmente passare sull’ irrilevabile M. Tanarello) arriviamo a pestare la neve dura che ci porterà sino alla prestigiosa conquista della vetta più alta della Liguria.
S. manifesta subito la sua idiosincrasia per l’infido terreno minacciando di tirar fuori le 7 paia di ramponi che riempiono il suo 90 litri; A. incede rassegnato; Gromit progetta nuovi attacchi; io controllo sagacemente il ritmo come il buon vecchio Anquetil sul Pordoi.

O di riffa o di raffa arriviamo nei pressi del Redentore, dove abbiamo il piacere di imbatterci in due fuoristrada da 50.000 € pilotati da due idrocefali afflitti da evidente sproporzioni tra portafogli e capacità di guida.
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I due Kankkunen de noantri completano un' improponibile inversione ad U nel tornantino prima della vetta; dopodiché sgommano via, soddisfatti dell’eroica impresa d’esser arrivati sin lassù grazie a trazione integrale e pneumatici del costo di una villetta in riviera. Il quadretto viene poi completato da un paio di semiritardati con moto e quad che, grazie a Dio, si levano dai piedi abbastanza alla svelta da lasciarci godere atmosfera e panorama.
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Neutralizzato il John Holmes a quattrozampe, mangiamo al sole. Altri due forumisti sbucano dall’Alta Via; provengono da San Bernardo.
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Terminati convenevoli e chiacchiere, li salutiamo e ci dirigiamo stoicamente verso il Fronté.
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Superato il Rif. Sanremo
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(rigorosamente chiuso), sbuchiamo al Passo Garlenda. C’è un bel sole caldo, il panorama sulle Liguri dal Pizzo al Marguareis è spettacolare. Rammento che da Aprile ad oggi solo una volta ho salito anche la seconda cima di giornata; e, usando la scaramanzia come scusa, mi piazzo al sole mentre gli inesausti cacciatori di vette salgono in punta seguiti dal canide, che in preda a foie di selvaggia lussuria li segue, inesauribile ed inesorabile.
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Ricompattato il gruppo, scendiamo alla bell’e meglio alla macchina.
La pratica sarebbe chiusa, se non fosse per Gromit che, acuegatosi a debita distanza dalla Zafira, entra in modalità sfinge. Anche la soluzione più estrema, già tentata con successo in altre situazioni (la pista di biscotti che termina nei pressi del portellone) non ottiene risultato alcuno. Ad ogni tentativo di avvicinarsi, l’indisponente risponde spostandosi di un paio di passi più in là. S. propone la tattica del branco di lupi, già utilizzata con successo dagli u-boot tedeschi durante la battaglia dell’Atlantico. Accerchiato, il perfido fa una mossa sbagliata e arriva nei pressi di S, il quale, stupito, non sa che pesci prendere. Gli spiego che potrebbe convenientemente approfittare del collare di Mr. Houdini. Con sagace mossa, S. lo brinca e, trionfante me lo consegna. Visibilmente seccato, Gromit è costretto ad imbarcasi in macchina.
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Il ritorno si svolge in modo regolare, a parte il piccolo dettaglio di un’allungatoia da 15 km spesi nei bricchi tra Monesi e Upega. Naufraghiamo in un bar-pasticceria di Ormea dove la Moretti di turno va incontro al suo destino.

Alle 8 sono a casa. Tento, speranzoso, di raggiungere la TV padronale per gustarmi il posticipo; ma è in corso la finale di non so che stramaledetto torneo di tennis, e vengo spedito sotto la doccia in attesa dalla ormai imminente fine del match. Riemergo tranquillo da lavaggio e ravioli, in fondo siamo si e no alla mezz’ora – e che volete che sia successo? Noi le partite le vinciamo nel secondo tempo!
Accendo. Il televisore inquadra Ibra, che si sta signorilmente scaccolando. L’inquadratura si allarga, è rigore. Bene! Ho acceso appena in tempo… Lo zingaro spara in porta una cannonata tanto spaventosa quanto irresponsabile. Il tempo di esultare e lo sguardo di posa in alto a destra. Penso ad un errore, e mi avvicino. Siamo 4-0. Beh, in fondo mi sono perso solo 3 gol.
Con la coda tra le gambe, rinuncio al seguito e vado a collassare tra le lenzuola.
Entro in camera. Acciambellato, Gromit sogghigna e sgancia l’ultima puzza.

The black bomber hits again.
Davvero un gran giornata.
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mazzysan
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by mazzysan »

:risata:
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by serena »

il racconto è come sempre esilarante :risata: :risata:
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
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amadablam
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by amadablam »

:feliceModerato: :feliceModerato: :feliceModerato: :D :D :risata:
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)

Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Maury76
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Maury76 »

:ahah: Un mito! :risata:
Quindi Gromit ,per non farvi sentire l' ormai prolungata assenza di Lusciandro, ha cercato di colmarlo con eguali esalazioni :risataGrassa:
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soundofsilence
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by soundofsilence »

avrei pronta anche la mia versione dei fatti, un poco diversa da quella dell'avvocato, bravo come al solito a far apparire 'colpevole' chi vuole lui senza stravolgere sostanzialmente i fatti, e la giuria potrà constatare come nell'innegabile realtà di quanto successo le responsabilità vadano invece attribuite alla controparte.
Chiedo però, confidando nella benevolenza della corte, un rinvio dell'udienza per poter presentare anche le prove documentali e, cioè le foto, di cui mi debbo ancora occupare...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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scinty
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by scinty »

Bene bene, aspettiamo qualcosa di sostanzioso.

Io però non posso parteggiare per te visto che non hai scritto il racconto sull'Antoroto.... :diavoletto: :risataGrassa: :risata:
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Maury76
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Maury76 »

soundofsilence wrote:avrei pronta anche la mia versione dei fatti, un poco diversa da quella dell'avvocato, bravo come al solito a far apparire 'colpevole' chi vuole lui senza stravolgere sostanzialmente i fatti, e la giuria potrà constatare come nell'innegabile realtà di quanto successo le responsabilità vadano invece attribuite alla controparte.
Chiedo però, confidando nella benevolenza della corte, un rinvio dell'udienza per poter presentare anche le prove documentali e, cioè le foto, di cui mi debbo ancora occupare...
Attendiamo con ansia l'altra versione dei fatti....o misfatti o ancora ,nel tuo caso, disfatti :risataGrassa:
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Maury76 »

scinty wrote:Io però non posso parteggiare per te visto che non hai scritto il racconto sull'Antoroto.... :diavoletto: :risataGrassa: :risata:
Giusto.....questa manchevolezza verrà sicuramente tenuta a mente nel momento del giudizio finale :risata:
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Sub-Comandante »

:risata: :risata:
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by keiji1976 »

:ahah: S P E T T A C O L O :ahah:
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La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti. Per questo il suo breve tempo le basta..
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FRANKIE@
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by FRANKIE@ »

:ahah: :ahah: : Thumbup :
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".

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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Littletino »

Il racconto, oltre che divertente (as usual), sembra verosimile e accurato nei dettagli.

Belle le foto, che portano testimonianza visiva di quanto affermato per iscritto.

Attendiamo replica, che immagino non sarà da meno. :risataGrassa:
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
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gecko
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by gecko »

:ahah: :ahah: Gromit è un mito
Bellissimo il racconto, da lacrime agli occhi.......per il ridere ovviamente!! : Thumbup :
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
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soundofsilence
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by soundofsilence »

Domenica 27 novembre 2011: Monesi - partenza seggiovia 3 Pini (1560 m.) – Passo Tanarello (2045) – Cima Ventosa (2136) – Passo Tanarello (2045) – Monte Tanarello (2094) – Monte Saccarello (2199) – Passo Garlenda (2021) – Monte Frontè (2152) – Passo Garlenda (2021) – Monesi – partenza seggiovia 3 Pini (1560 m).

Partecipanti: Aldo51, Dirty Harry e Soundofsilence (e Gromit!).

Lunghezza: 19,5 Km circa.

Dislivello: 950 m. circa.

Difficoltà: Tutto E, unica difficoltà la discesa, in parte senza traccia, dal Passo Garlenda alla partenza della seggiovia, ma il terreno è facile e permette di passare pressochè dappertutto e perdersi è difficile, al massimo si può arrivare un po’ più in basso del previsto dovendo così risalire alla macchina.

Percorso in macchina: a riuscire a farlo la soluzione migliore sarebbe andare da Genova in A10 fino a Savona e quindi sulla Savona-Torino fino a Ceva. Da ceva si prende per Garessio, Ormea e Colle di Nava. Raggiunta Ormea si continua verso il Colle di Nava. Giunti a Ponte di Nava, si svolta sulla ss28 per il colle, 1,5 Km prima del quale si svolta a destra sulla SP100 per Monesi. Giunti a Monesi si prende la strada sulla sinistra che sale agli impianti di risalita (segnalazioni per il Saccarello). Si continua su questa strada finche non diventa sterrata, all’incirca presso la partenza della seggiovia 3 Pini (l’unica seggiovia comunque) e si parcheggia in uno slargo della strada.

Percorso a piedi: dal parcheggio si prosegue sulla sterrata fino ad arrivare ad un bivio: la sterrata di sinistra si dirige in salita e a tornanti verso il Passo Tanarello, mentre un’altra sterrta continua dritta a destra verso il lontano Colle delle Vecchie. Si prende quindi a sinistra e si inizia la non ripida salita verso il Passo Tanarello. Giunti al passo si può salire brevemente alla cima sulla destra (Cima Ventosa) seguendo il crinale su traccia incerta ma facile e quindi ridiscendere al passo per prendere il crinale opposto, alcuni metri sopra il Passo (crinale che costituisce anche la vetta del Tanarello) e seguirlo fin sotto il Saccarello. Qui, dato il ghiaccio presente, abbiamo preso la strada, invece di seguire la più breve e panoramica cresta. La strada porta a una forcella tra la vetta del Saccarello e la vetta del Redentore; prendiamo quindi a destra per la vetta e poi torniamo verso il Redentore, dal quale si prosegue sull’AVML raggiungendo prima il Rifugio Sanremo e poi il Passo Garlenda. Dal Passo Garlenda si taglia alla base tutta la cupola sommitale del Frontè per giungere al Passo Frontè, da dove si piega a destra e si risale la cresta fino in vetta. Si ritorna quindi al Passo Garlenda e da qui si prende il sentiero per Monesi (Cartello). Lo si segue per un po’, fino ad un ampio pianoro con ruderi di costruzioni e poi ci si dirige a sinistra senza traccia, nella speranza di arrivare un po’ più in alto di Monesi, avendo lasciato la macchina 260 metri di dislivello sopra… La cosa riesce abbastanza bene, dato il terreno semplice e la buona visibilità, anche se la strada sottostante non si riesce a vedere fino all’ultimo; possono servire da riferimento anche i piloni della seggiovia che, però, anche questi, si nascondono spesso alla vista. Più sotto incontriamo una strada che porta a duecento metri circa di distanza verso Monesi da dove abbiamo parcheggiato: la seguiamo per un tratto e poi decidiamo che è meglio ravanare nel bosco per arrivare più vicini alla macchina; guadagnamo così circa 20 metri di distanza evitando inoltre di perderne 5 di dislivello al prezzo modico di una buona ravanata… Si giunge così, in un modo o nell’altro, sulla strada e la si risale brevemente per arrivare alla macchina.

Racconto:
La disfida da burletta:
Appuntamento alle 6 dal ristorante Edilio in Corso de Stefanis. Dopo gli ultimi poco lusinghieri commenti sulla sound-mobile scendo in campo deciso a riscattarne l’onore….
Telefono quindi ad Harry e disfido la gromit-mobile ad arrivare prima di me al luogo dell’appuntamento.
Sportivo sì, ma scemo del tutto no, quindi lascio la sound-mobile nel box e affronto la disfida a piedi….
Non c’è partita: vinco di 500 metri e 10 minuti….
Solito teatrino, quindi, di puerili recriminazioni post-partita: se il ristorante fosse stato aperto, se avesse guidato Gromit….
Ma io sono superiore e mi godo il meritato trionfo senza infierire.
E qui sta l’errore.
Mentre sogno di spingere (letteralmente…) la sound-mobile a prossime prestigiose vittorie, Harry ne approfitta per attuare il suo piano di riscatto….
Si tratta in realtà di una patetica imitazione delle mie brillanti variazioni sul campo al programma prestabilito della gita; forse Harry non ha colto che il succo della variazione non sta nel vagare 4 ore per arrivare nello stesso posto in ritardo, quanto piuttosto nel vagare 4 ore per arrivare in un posto 4 ore più distante dalla meta….
Ma, si sa, la classe e l’esperienza non sono acqua e,quindi, faccio finta di niente e lo perdono.
Così, dopo aver percorso tutta la riviera e la costa azzurra, arriviamo alla meta, inspiegabilmente, da nord.
La salita alla vetta su schifosa e riarsa sterrata è per fortuna allietata da uno show motoristico degno del rally dei “mille laghi”: due Loebtomizzati muniti di fuoristrada approfittano astutamente di un tornante ghiacciato per dimostrare le qualità dei loro mezzi e quella del loro cervello…
Assistiamo quindi a una brillante inversione ad U nel tornante, che permette ai due di percorrerlo in retromarcia in discesa, astuto stratagemma per non vedersi di fronte il vertiginoso precipizio mentre scendono….
Soddisfatti di un simile spettacolo che non capita certo tutti i giorni giungiamo rapidamente in vetta.
Qui veniamo raggiunti da un altro quotazerino, Dani80 (e compagno), che non riesce a trattenere una smorfia di disappunto, evidentemente sorpreso di trovarci proprio nel posto esatto dove avevamo dichiarato di andare, eventualità, in effetti, mai verificatasi prima….
Già dopo averci incontrato alla Rocca dell’Abisso il poveretto non è più riuscito a convincere la sua ragazza/compagna/concubina/amica/parente/moglie/amante/sconosciuta incontrata per caso/collega/vittima (metto tutte le possibili varianti per non incorrere in una probabile gaffe) a seguirlo in montagna e si è dovuto accontentare di un surrogato maschile (d’altronde chi si contenta gode…), chissà se dopo il nuovo infausto incontro perderà anche lui…
Resterebbe da dire di Gromit: avrei preferito sorvolare, ma il dovere di cronaca non mi permette di ignorare la prestazione del miglior in campo della giornata….
Credevo ormai di conoscerlo profondamente (per fortuna il contrario non si è ancora realizzato pienamente) ma quanto successo in cima al Frontè ha superato quanto di peggio sarei riuscito ad immaginare…
Mentre Harry se ne lava biecamente le mani e si ferma al Passo Garlenda dedicandosi a divertenti ‘Giochi senza Frontè’ col suo Blackberry, in vetta Gromit aggredisce, neanche da dirlo alle spalle, prima me, poi Aldo e, infine, non ancora sazio, si arrampica sulla statua della Madonna….
Io distolgo lo sguardo per non vedere profanato ciò in cui più credo, ma direi che, a questo punto, è necessario quantomeno un esorcismo…
Tornati alla macchina mi prendo anch’io una piccola rivalsa, e, nel nome della legge del taglione, dente per dente e oculo per oculo, aggiro Gromit mentre tenta di sfuggire al suo padrone e lo prendo da dietro senza pietà, per consegnarlo quindi ad Harry che, senza esitazione, ingabbia la ria belva.
Torniamo quindi a Genova omettendo qualsiasi commento su questi truci avvenimenti.

Conclusioni: Gita panoramica e poco faticosa, date anche le modeste pendenze della strada che porta in vetta. Non il mio genere di ambiente preferito, troppo poco roccioso, ma sicuramente apprezzabile, specie di questa stagione, quando i panorami sono nitidi e consentano un magnifico colpo d’occhio sulla Val Tanaro. Avrei comunque preferito salire da Mendatica, passando per le bellissime cascate dell’Arroscia e il borgo abbandonato di Poilarocca, ma la mia idea non ha trovato tanti proseliti e mi sono rassegnato a questa gita, più panoramica forse, ma anche un po’ più monotona; differenze analoghe direi alla salita da Realdo, da me fatta 2 anni fa, che permette oltre alla visita del magnifico Borgo (uno dei più belli della liguria per la posizione scenografica) di godere della vista dell’imponente parete sud del Saccarello.


Link a tutte le foto:
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78 - Gromit e Aldo tornano dal Frontè.jpg
83 - Cime con Armetta e Guardia emergenti da mare nuvole da parcheggio seggiovia.jpg
76 - Rocca Garba e Mongioie dal Frontè primo piano.JPG
65 - Nuvole e mare d'oro guardando a ovest dal Frontè.jpg
60 - Versante innevato Frontè e sullo sfondo crinali nebbia e mare d'oro.jpg
46 - Obelisco di vetta Saccarello e Marittime con Bego sulla sinistra più da vicino.JPG
41 - Missun e Marguareis dal Saccarello.JPG
36 - Neve in vetta Saccarello e serie di crinali verso il mare.jpg
04 - Marittime con Rocca dell'Abisso al centro salendo a Cima Ventosa.jpg
03 - Mongioie salendo alla Cima Ventosa.JPG
Last edited by soundofsilence on Wed Nov 30, 2011 13:33, edited 2 times in total.
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by scinty »

:risata: =D>
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Maury76 »

:risataGrassa:
soundofsilence wrote:Credevo ormai di conoscerlo profondamente (per fortuna il contrario non si è ancora realizzato pienamente)
[-X Eh no ti sbagli....e' lui che ti conosce profondamente, molto profondamente :risata:
soundofsilence wrote: ma quanto successo in cima al Frontè ha superato quanto di peggio sarei riuscito ad immaginare…
in vetta Gromit aggredisce, neanche da dirlo alle spalle, prima me, poi Aldo e, infine, non ancora sazio, si arrampica sulla statua della Madonna….
:shock: :ahah:
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Post by Dirty Harry »

soundofsilence wrote: aggiro Gromit mentre tenta di sfuggire al suo padrone e lo prendo da dietro senza pietà,
No comment.
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Maury76 »

Dirty Harry wrote:
soundofsilence wrote: aggiro Gromit mentre tenta di sfuggire al suo padrone e lo prendo da dietro senza pietà,
No comment.
Beh...un pò per uno non fa male a nessuno..........o a tutti e due...... :risata:
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by soundofsilence »

Maury76 wrote: Beh...un pò per uno non fa male a nessuno..........
Parli per esperienza diretto?
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Maury76
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Maury76 »

soundofsilence wrote:
Maury76 wrote: Beh...un pò per uno non fa male a nessuno..........
Parli per esperienza diretto?
OTIn questo genere di cose l'esperianza di-retto ce l'hai solo tu :risata:
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Littletino »

Come immaginavo la replica è stata assolutamente degna della versione di Harry.
A questo punto ci siamo fatti un'idea precisa di cosa è accaduto domenica.:risataGrassa:

La proposta di esorcismo per Gromit mi sembra estrema ma necessaria. :ahah:
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Dani80 »

Come anticipato da Sound anch'io due domenica fa ero sul Saccarello con il mio amico Maurizio. Noi siamo partiti da Case Pinna seguendo l'itinerario descritto nella guida "Vette delle Alpi dalla Liguria al Monviso" di Andrea Parodi. Per arrivare a Case Pinna occorre percorrere un tratto di sterrata abbastanza sconnessa che inizia a San Bernardo di Mendatica (penso sia un tratto della strada dell'amicizia). Il percorso però rimane sempre aperto e molto panoramico. Inserisco qualche foto qui anche se forse non è il topic più indicato visto che non sono partito da Monesi.
Salendo al Passo Frontè
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L'ultimo tratto di cresta per arrivare sul Frontè
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Il Monviso visto dal Saccarello
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L'obelisco in cima al Saccarello
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Panoramica sui monti della Valle delle Meraviglie
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Larici sparsi
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Le nubi salgono dal mare
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Al Passo Frontè
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Case Pinna
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L'Armetta o Atlantide?
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Tramonto sul mare di nubi
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Cosi' va la vita
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by lupo della steppa »

foto stupende : Groupwave :
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)

"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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gecko
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by gecko »

le ultime due in particolar modo =D> =D> =D>
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Littletino
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Littletino »

Le foto sono assolutamente bellissime Dani, specie le ultime con le nubi. =D> =D>

Permettimi solo una piccola precisazione: le Case si chiamano "Penna" non Pinna. :strizzaOcchio::
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Maury76
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by Maury76 »

=D> =D> =D>
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by scinty »

Something incredible! :o
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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daniele64
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by daniele64 »

Sabato 24 giugno , con tutte le previsioni del tempo a mio favore :risata: , parto con destinazione Monesi per effettuare un bell' anello che tocca tutta la dorsale tra il Frontè ed il Saccarello , le due massime elevazioni liguri . Il punto di partenza che ho scelto per risparmiare un minimo di dislivello , è quasi 2 km sopra Monesi , nella curva in cui si stacca a sinistra una sterrata di servizio alla soprastante malga ( quota 1530 m. circa ) . La giornata è serena ma già più calda dello sperato , con 15° alle 8 . Per accedere al percorso bisogna spostare la fettuccia ( elettrificata ? ) che chiude la strada , mentre un paio di cartelli avvisano della presenza di cani da pastore e spiegano come comportarsi con loro ... :pensoso: Dopo pochi minuti incontro la prima mandria bovina e subito un paio di maremmani acquattati si destano a darmi un sonoro benvenuto :diavoletto: .

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Mi allontano immediatamente dalla zona e loro non insistono , avendo già raggiunto il loro obbiettivo . Proseguendo la salita incontro il pastore in fuoristrada e raggiungo subito lo spiazzo in cui sorge la Margheria Sottana di Tanarello , dove c'è un' altra piccola mandria sorvegliata da un altro maremmano . Anche questo mi ringhia addosso per pochi secondi e poi mi lascia andare per la mia strada . Pure stavolta mi è andata bene ... : Thumbup : Dopo la malga , la sterrata si inerbisce ma sale attraverso i verdi prati verso i ruderi della successiva Margheria Panizzi .

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Qui si riduce a sentiero e tende a sparire nell' erba già alta . La direzione ( pur in assenza di segnavia ) è però sempre evidente , visto che bisogna superare il pianoro in cui sorgeva la Margheria Soprana di Tanarello e puntare alla sommità del vallonetto .

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E' presente una grande quantità di bellissimi rododendri in fiore e tra i cespugli il sentiero ritorna molto evidente .

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Poco sopra il sentiero si biforca , sempre senza indicazioni : a destra sale per raggiungere il Passo Garlenda , mentre diritto prosegue verso il Passo Frontè . Secondo la mappa , quest' ultimo è leggermente più corto per arrivare alla cima del Frontè e soprattutto rimane parzialmente all' ombra . Quindi lo scelgo , ma non sarà una cosa troppo azzeccata .... Comunque mi godo i panorami sul vallone di salita ed incontro un paio di camosci : Thumbup : .

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Purtroppo il tracciato dopo un po' si infrasca sempre di più e deve superare anche due piccole frane . Evidentemente è ben poco frequentato ed in questa stagione arbusti ed alberelli sono cresciuti nel percorso , rendendone difficile l' individuazione :evil1: . Con un po' di fatica , arrivo comunque ai ruderi delle casermette del Passo Frontè e a da lì alla vicina vetta omonima ( 2151 m. ) .

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La statua della Madonna è ancora nelle stesse condizioni di 2 anni fa , con il basamento danneggiato da un fulmine , ma i panorami sono almeno discreti .

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Dopo una breve sosta , prendo la strada lungo il crinale , godendomi le belle visuali e cercando di toccare tutte le elevazioni della dorsale .

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Giungo quindi alla grande statua del Redentore , sull' anticima del Saccarello . Ci sono già un po' di ciclisti e sta arrivando anche un nutrito gruppo di motociclisti torinesi .

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In effetti da qui in avanti ci sarà un sacco di gente in giro , arrivata in tutti i modi : a piedi , in bici , in auto ed in moto . Sopra di noi volteggiano 3 grossi grifoni , che però non riesco a fotografare decentemente . Visto l' affollamento , mi sposto subito sulla vera sommità del Saccarello ( 2200 m. ) e lì mi fermo anche a mangiare . Sadicamente :imbarazzo: , mi diverto anche ad assistere alle manovre di qualche impacciato motociclista che cerca di raggiungere la cima con grosse moto Gran Turismo o con scooteroni cittadini .... :risata:

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Dopo la pausa , inizio la discesa lungo i pendii fioriti della dorsale e poi tagliando i tornanti della sottostante sterrata . Nelle margherie dei dintorni si notano veramente tante mandrie bovine ed altri capi stanno arrivando con diversi camion per il trasporto animale .

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L' ultimo tratto per arrivare alla macchina è sulla carrareccia Monesi Limone , approfittando fortunatamente di qualche frequente taglio . Quando giungo all' auto , assisto poi ad un curioso incidente : nel prato sopra la strada , in presenza del pastore , alcuni maremmani stanno inseguendo una grossa mucca che fugge da loro strappando il filo di recinzione e poi si mette a trotterellare lungo la strada che scende verso Monesi senza che nessuno cerchi di inseguirla .... :shock: Dopo aver sorpassato con attenzione :risata: la mucca in fuga , mi fermo quindi al bar di Monesi a bermi una rinfrescante birretta ghiacciata :risataGrassa: : Thumbup : . Riepilogando , una bella gita in una giornata un po' calda ma non troppo , ancora senza tante mosche in giro . Ne è uscito un anellone di circa 15 km per meno di 900 metri di dislivello .

:smt006
Last edited by daniele64 on Wed Jun 28, 2023 10:33, edited 1 time in total.
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by daniele64 »

Ed ecco la traccia del mio anello
saccarello 23.png
:smt006
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by resina65 »

daniele64 wrote:... . Riepilogando , una bella gita in una giornata un po' calda ma non troppo , ancora senza tante mosche in giro . Ne è uscito un anellone di circa 15 km per meno di 900 metri di dislivello .

:smt006
oddio.... bella gita....
ci sarebbe da parlarne per un po'.... con i pastori ...con chi è stato morso dai maremmani... con chi tollera il filo elettrificato (o no) che taglia sentieri storici segnati sulle carte.... con i motociclisti che ravanano ben fuori dalle aree loro concesse ... con i guardiaparco (anche se tu eri ancora fuori)...

purtroppo la zona è molto bella , ma ormai l'affollamento di troppi diversi generi di frequentatori fa sì che IO non mi riesca più a godere in tranquillità tutto ciò che mi circonda.

"ultimamente in montagna vedo tantissima gente alla quale non frega niente della montagna"
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by daniele64 »

Beh , rimarcando che la zona è bella ed io mi sono divertito ( nonostante sia forse la sesta volta che salgo sul Saccarello ) , il resto del discorso è molto lungo , vario e complicato .... Oramai in Italia ( e magari non solo qui ) le regole sono viste come un fastidio inutile e tantissimi se ne fregano :evil1: . Tanto nessuno controlla :angry1: :angry1: ! E su questo ci sono casi eclatantissimi che riempiono quotidianamente la cronaca .... Io posso tollerare alcune " storture " come i sentieri chiusi con fili elettrificati ( frequentissimi ) o i cani maremmani liberi ( che personalmente detesto per paura :imbarazzo: ma sono utili ) . Molto meno i motociclisti sui sentieri . Il Saccarello credo :?: sia liberamente raggiungibile dai mezzi motorizzati che se la sentono di salire . Personalmente io vieterei l' ultimo tratto dopo l'ex casetta della Finanza . Anche l' altro giorno c' erano carovane di auto e di moto dirette al Redentore :diavoletto: . Che bisogno c' è allora di far passare le moto anche sui sentieri escursionistici ?? Mentre scendevo su stretto sentiero erboso mi sono trovato dietro 5 moto da enduro guidate da gente di mezza età . Io non mi sono spostato e non li ho lasciati passare finche il sentiero non è confluito nella sterrata .... :risata: Mi hanno guardato male ma non hanno fiatato . Poi c'è la questione della Monesi Limone a pedaggio . I comuni affamati di soldi vendono il diritto di passaggio in una zona che meriterebbe maggiori tutele , ma forse almeno così si favoriscono le poche attività commerciali ( i rifugi ) che sicuramente lavorano di più .... Ci sarebbero senza dubbio molte altre cose da dire ( magari sulla manutenzione dei sentieri ) in un discorso più vasto ed articolato , ma tanto sono lamentele che lasciano il tempo che trovano .... :evil1:
E comunque la prima parte del mio giro , almeno fino al rifugio La Terza , è stata in completo isolamento ed assoluta tranquillità , come piace anche a me ... :risataGrassa: : Thumbup :
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by awretus »

Quanti rododendri! Mai viste distese così vaste. Sono però anche un segnale di abbandono, perché i pastori una volta li bruciavano, in quanto sottraggono spazio al prato (questo fatto sconvolse molto una signora tedesca con cui parlai in un rifugio). L'ho visto fare ancora di recente attorno a un alpeggio.

I maremmani non stanno particolarmente simpatici neanche a me, soprattutto se incustoditi dal pastore. Tuttavia le Alpi sotto i 2500 m come le conosciamo esistono perché c'è la pastorizia, altrimenti sarebbero una distesa di boschi impenetrabili senza sentieri (leggete la salita di Darwin alla cima nella Terra del Fuoco per capire come sarebbero)

Purtroppo il Saccarello è accessibile ai mezzi motorizzati e pubblicizzato come tale. Con la diffusione delle bici (moto) elettriche tale stato non potrà che peggiorare ed estendersi in futuro. Ricordo come al don Barbera, dove hanno la strada a pochi metri, erano sconfortati dalla cosa
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by daniele64 »

Ricordo di aver letto da qualche parte che le fioriture di rododendri del Saccarello sono le più estese dì tutta Europa ! :shock: Naturalmente non so se è vero o se è la solita diceria per farsi un po' di pubblicità ... C' è da dire che gli ammassi più grandi sono sui pendii più ripidi , che non so se sono adatti come pascolo . In zona una volta c' erano tante margherie e comunque pure adesso quelle attive non sono poche . Stavolta ho visto davvero moltissime mucche in zona , non ne ricordavo così tante !
Riguardo alle bici elettriche , in grande diffusione , perlomeno non fanno rumore e non emettono fumi puzzolenti .... :diavoletto: Sai che io credevo che ai rifugisti ( compresi quelli del Don Barbera ) non dispiacesse troppo il passaggio di tanti clienti motorizzati ( o elettrificati ... :risata: )... :roll:
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Re: Monti Saccarello e Fronté da Monesi

Post by resina65 »

faccio una ultima considerazione:
le aree adibite a pascoli son sicuramente aumentate rispetto a venti anni addietro (sarà perché la pastorizia rende di più, sarà perché si ottengono finanziamenti, sarà per qualche altro motivo che ignoro);

se ti può consolare (daniele64) io quando sono in mtb resto sempre in mezzo alla strada fino all'ultimo perché i mezzi motorizzati DEVONO rallentare così come io dò la precedenza ai pedoni sui sentieri;

non credo che ai gestori della Terza e del Barbera dispiacciano i mezzi motorizzati e bici elettriche: d'altra parte basta pensare a quanta gente saliva in tali luoghi ....prima ...;

hanno pubblicizzato i rododendri che ci sono ancora naturalmente, ma non posso più pubblicizzare .. le marmotte o le lepri o i camosci che certo ci sono ancora, ma non più avvistabili con i numeri e la facilità precedenti
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