Mongioie e cresta delle Colme.
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Mongioie e cresta delle Colme.
Sabato 3 Marzo 2012: Viozene (1250) – Bocchin delle Scaglie (2325) – Mongioie (2630) – Bocchino delle Scaglie (2325) – Cima delle Colme (2407) – Passo del Cavallo (2230) – Viozene (1250).
Partecipanti: Lusciandro e Soundofsilence.
Lunghezza: 15 Km circa.
Dislivello: 1500 circa.
Difficoltà: in condizioni estive il percorso è praticamente tutto E, tranne la gola delle Scaglie, che, per la pendenza del ghiaione e la traccia poco evidente in alcuni punti, è sicuramente un EE. Forse EE anche l’attraversamento del ripido passo del Cavallo, ma, comunque, facile, anche se necessita di un minimo di attenzione.
Nelle condizioni in cui l’abbiamo trovato noi, e, cioè, con neve ghiacciata solo dalle Scaglie al Mongioie, necessita dell’uso dei ramponi e quindi va classificato EEA, ma, correttamente attrezzati non vi sono particolari difficoltà, né pericoli; il discorso può cambiare quando la quantità di neve è decisamente maggiore, occorre quindi informarsi adeguatamente prima di decidere una salita invernale.
Percorso in macchina: Da Genova fino a Savona e quindi all’uscita di Ceva sulla Savona-Torino. Da ceva si prende per Garessio, Ormea e Colle di Nava. Raggiunta Ormea si continua verso il Colle di Nava. Giunti a Ponte di Nava, invece di svoltare sulla ss28 per il colle, si prosegue dritti per Viozene sulla sp154. In 10 Km si arriva a Viozene e si parcheggia di fronte a una chiesa/cappella sulla strada principale, dove sono presenti numerosi posti e anche cartelli indicatori dei sentieri.
Percorso a piedi: Da Viozene si sale per la ripida stradina cementata a fianco della chiesetta e, quindi, dopo 100 metri, all’incrocio con una stradina asfaltata che attraversa il paese, si prende a destra in salita. In breve la strada si trasforma in sentiero. Si segue il sentiero segnato fino a sboccare su un vasto pianoro, dove, svoltando a sinistra, si raggiunge, in breve, il già visibile Rifugio Mongioie. Dal Rifugio cartelli indicatori indicano il sentiero per il Bocchino delle Scaglie. Il sentiero, dopo un breve tratto in direzione nord, piega a sinistra e compie un lungo traverso, per poi ridirigersi a destra verso l’imboccatura della Gola delle Scaglie; noi, in realtà, per evitare alcune lingue di neve, abbiamo fatto un percorso più diretto, salendo per i prati senza traccia, il che, comunque, con buona visibilità, è decisamente facile da farsi. La ripida gola delle Scaglie viene poi risalita su vaghe tracce che non siamo riusciti a seguire per intero, il che ci ha fatto affrontare alcuni metri un po’ disagevoli per la ripidità dell’instabile ghiaione: faticoso, ma non difficile.
Giunti al Bocchino, subito a destra parte il sentiero segnato per il Mongioie, che si segue senza difficoltà fino alla vetta.
Si ritorna al Bocchino delle Scaglie per la stessa strada e qui si prosegue sul sentiero verso nord per poco più di un centinaio di metri e, quindi, si prende il sentiero sulla sinistra (ovest), che si dirige verso la vetta dell’evidente collinetta soprastante poco più di una cinquantina di metri. Non ci siamo fermati una decina di metri prima della vetta (credo sia una delle Cime delle Colme) causa l’eccessiva quantità di neve (unico punto in tutta la gita dove ce n’era tanta) che rendeva assai difficile proseguire; sarebbe stato facile comunque, raggiungere la cresta da ovest e da qui, tornando indietro, la cima, ma non l’abbiamo fatto. In ogni caso, dalla cima si procede verso ovest in cresta, seguendo i segnavia, e puntando alla maggiore elevazione verso ovest (Cima delle Colme anch’essa). Dalla Cima si continua sul sentiero segnato verso ovest fino a raggiungere un bivio con alcuni cartelli. A sinistra si scende verso il Passo del Cavallo e a destra si continua verso ovest per il Passo delle Saline; la seconda soluzione era la nostra idea originaria, avendo anche lasciato una bicicletta a Carnino per concludere il giro più brevemente che con il sentiero che passa per le Vene, ma, avendo trovato questo sentiero, di cui non conoscevamo l’esistenza abbiamo preferito tornare da lì.
Il sentiero verso il Passo del Cavallo, in realtà non esiste, solo alcuni paletti segnano la via lungo i prati che portano alla stretta gola che costituisce il predetto passo, superato il quale si continua per prati molto pendenti seguendo sempre paletti più che un traccia, che inizia, invece, dopo un lungo traverso verso est che porta a ricongiungersi col sentiero in discesa dal Bocchino delle Scaglie, col quale si torna a Viozene ripercorrendo i passi dell’andata.
Racconto: con l’esperienza si affinano sempre più le tecniche organizzative e si riesce a venire incontro alle esigenze di tutti, con semplici accorgimenti ai quali sembra impossibile non aver pensato prima.
Niente più, quindi, estenuanti discussioni sull’orario di partenza: perché mai dovremmo partire tutti alla stessa ora? Ognuno ha le sue esigenze e abitudini ed è giusto rispettarle, l’importante è che la media degli orari prescelti corrisponda all’ora di partenza ideale.
Dunque, se la matematica, non è un’opinione, si può sostituire una partenza alle 6 con una alle 5 e una alle 7, e così facciamo.
Per essere una prima innovativa applicazione del metodo la cosa funziona fin troppo bene, solo trovo necessario un piccolo aggiustamento: la prossima volta sarò io a partire alle 7…
Per coerenza applico lo stesso criterio matematico anche ai mezzi di locomozione e infilo la bicicletta nel bagagliaio, quale media tra l’andare in macchina e a piedi; l’operazione non avrà lo stesso successo e la bici rimarrà tutto il giorno ad aspettarci a Carnino, mentre noi rientreremo a Viozene, centrando, proprio quando non era previsto, il ritorno nello stesso posto di partenza, per la prima volta nella mia carriera escursionistica…
Anche Lusciandro affascinato dalla mia brillante scoperta la applicherà in tutti i panifici, bar e autogrill incontrati durante il percorso, dove facendo la media tra io che non ho mangiato niente e quello che invece ha ingurgitato lui veniva quasi un pasto normale….
Dopo 3 ore di matematica, quindi, iniziamo finalmente, all’alba delle 10, la salita da Viozene.
Giornata splendida: nitida e senza una nuvola, non c’è vento e la temperatura è gradevole, tanto che saliamo in maniche corte. E’ proprio quando tutto va bene, però, che dobbiamo pensare ai meo fortunati di noi: i compianti Harry e Maury, costretti da spietate aguzzine, che loro chiamano con rassegnazione mogli, a trascorrere una settimana sulla malefica kryptonite bianca, alla cui crudele sete di sangue il povero maury ha già avuto occasione di sacrificare un dito nei crepacci del ‘ghiacciaio’ di Cima Bertrand.
In onore del povero monco decidiamo quindi di portare la sua picozza, lasciataci in eredità prima di-partire, in vetta alla Cima delle Colme, dove la piantiamo in sua memoria.
Chissà se così l’arido collezionista di vette, nonché monco, se la potrà smarcare...
In effetti da ciò nasce un interessante quesito da girare a tutti gli squallidi collezionisti di vette:per essere considerata valida, una vetta deve essere raggiunta dall'alpinista intero, o basta che un qualsiasi pezzo giunga in vetta? E per pezzi dell'alpinista si deve intendere solo la sua 'dotazione' corporea, o anche l'equipaggiamento, che, comunque, contiene sicuramente qualche cellula dell'alpinista stesso? Nel caso quindi della Picozza del povero Maury è probabile che abbiamo portato in vetta anche una parte del proprietario, dunque quale percentuale del proprietario deve essere ritenuta sufficiente per ritenere che la vetta sia stata conquistata validamente? E se la percentuale risultasse insufficiente, tagliando qualche pezzo inutile di Maury (e qualcosa mi viene pure in mente...), tale percentuale potrebbe crescere, o bisognerebbe tener conto delle dimensioni di Maury al momento dell'avvenuta conquista?
Soddisfatti quindi per la buona azione e meditando di portare, per la prossima escursione, un bottiglia di Moretti da piantare in vetta, onde onorare degnamente anche l’altrettanto compianto Harry, ce ne torniamo alla macchina, quindi a riprendere la bicicletta, e quindi a casa.
Conclusioni: Per la prima volta riesco a vedere il panorama dal Mongioie (vi sono salito almeno altre 3 volte ma non ho mai visto niente) e, devo dire, che merita sicuramente soprattutto verso est, dove il Pizzo d’Ormea è protagonista, ma anche verso nord e nord-ovest, grazie a belle vette come Brignola, Durand e Cima Cars e, in lontananza il Monviso; meno bello, invece, a mio parere, verso ovest, ma non è un grave difetto perché salendo alla cima si hanno ottime viste anche in questa direzione, penalizzata un po’ dal fatto che Cima delle Saline soprattutto, risalta meglio se vista più dal basso. E’ stato bello anche vedere, per la prima volta, questa zona innevata, seppur non eccessivamente e, devo dire, che alcune cime rendono bene anche in queste condizioni che non amo particolarmente, ciò non toglie che valga altrettanto la pena di una visita in condizioni estive, ad ammirare le fantastiche carsificazioni qui presenti. Non altrettanto bella la discesa dal Passo del Cavallo: panoramicamente non mi pare aggiungere molto, se non la vista di alcuni bei campi carreggiati (soprattutto impressionanti quelli su un grande masso al centro del sentiero), credo sarebbe stato più bello continuare per il Passo delle Saline come preventivato. In conclusione è comunque una gita che merita molto, sia in condizioni estive che invernali, anche se non è la più bella che si possa fare in zona (io prediligo il percorso Scaglie-Brignola).
Link a tutte le foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... /Colme.htm
Partecipanti: Lusciandro e Soundofsilence.
Lunghezza: 15 Km circa.
Dislivello: 1500 circa.
Difficoltà: in condizioni estive il percorso è praticamente tutto E, tranne la gola delle Scaglie, che, per la pendenza del ghiaione e la traccia poco evidente in alcuni punti, è sicuramente un EE. Forse EE anche l’attraversamento del ripido passo del Cavallo, ma, comunque, facile, anche se necessita di un minimo di attenzione.
Nelle condizioni in cui l’abbiamo trovato noi, e, cioè, con neve ghiacciata solo dalle Scaglie al Mongioie, necessita dell’uso dei ramponi e quindi va classificato EEA, ma, correttamente attrezzati non vi sono particolari difficoltà, né pericoli; il discorso può cambiare quando la quantità di neve è decisamente maggiore, occorre quindi informarsi adeguatamente prima di decidere una salita invernale.
Percorso in macchina: Da Genova fino a Savona e quindi all’uscita di Ceva sulla Savona-Torino. Da ceva si prende per Garessio, Ormea e Colle di Nava. Raggiunta Ormea si continua verso il Colle di Nava. Giunti a Ponte di Nava, invece di svoltare sulla ss28 per il colle, si prosegue dritti per Viozene sulla sp154. In 10 Km si arriva a Viozene e si parcheggia di fronte a una chiesa/cappella sulla strada principale, dove sono presenti numerosi posti e anche cartelli indicatori dei sentieri.
Percorso a piedi: Da Viozene si sale per la ripida stradina cementata a fianco della chiesetta e, quindi, dopo 100 metri, all’incrocio con una stradina asfaltata che attraversa il paese, si prende a destra in salita. In breve la strada si trasforma in sentiero. Si segue il sentiero segnato fino a sboccare su un vasto pianoro, dove, svoltando a sinistra, si raggiunge, in breve, il già visibile Rifugio Mongioie. Dal Rifugio cartelli indicatori indicano il sentiero per il Bocchino delle Scaglie. Il sentiero, dopo un breve tratto in direzione nord, piega a sinistra e compie un lungo traverso, per poi ridirigersi a destra verso l’imboccatura della Gola delle Scaglie; noi, in realtà, per evitare alcune lingue di neve, abbiamo fatto un percorso più diretto, salendo per i prati senza traccia, il che, comunque, con buona visibilità, è decisamente facile da farsi. La ripida gola delle Scaglie viene poi risalita su vaghe tracce che non siamo riusciti a seguire per intero, il che ci ha fatto affrontare alcuni metri un po’ disagevoli per la ripidità dell’instabile ghiaione: faticoso, ma non difficile.
Giunti al Bocchino, subito a destra parte il sentiero segnato per il Mongioie, che si segue senza difficoltà fino alla vetta.
Si ritorna al Bocchino delle Scaglie per la stessa strada e qui si prosegue sul sentiero verso nord per poco più di un centinaio di metri e, quindi, si prende il sentiero sulla sinistra (ovest), che si dirige verso la vetta dell’evidente collinetta soprastante poco più di una cinquantina di metri. Non ci siamo fermati una decina di metri prima della vetta (credo sia una delle Cime delle Colme) causa l’eccessiva quantità di neve (unico punto in tutta la gita dove ce n’era tanta) che rendeva assai difficile proseguire; sarebbe stato facile comunque, raggiungere la cresta da ovest e da qui, tornando indietro, la cima, ma non l’abbiamo fatto. In ogni caso, dalla cima si procede verso ovest in cresta, seguendo i segnavia, e puntando alla maggiore elevazione verso ovest (Cima delle Colme anch’essa). Dalla Cima si continua sul sentiero segnato verso ovest fino a raggiungere un bivio con alcuni cartelli. A sinistra si scende verso il Passo del Cavallo e a destra si continua verso ovest per il Passo delle Saline; la seconda soluzione era la nostra idea originaria, avendo anche lasciato una bicicletta a Carnino per concludere il giro più brevemente che con il sentiero che passa per le Vene, ma, avendo trovato questo sentiero, di cui non conoscevamo l’esistenza abbiamo preferito tornare da lì.
Il sentiero verso il Passo del Cavallo, in realtà non esiste, solo alcuni paletti segnano la via lungo i prati che portano alla stretta gola che costituisce il predetto passo, superato il quale si continua per prati molto pendenti seguendo sempre paletti più che un traccia, che inizia, invece, dopo un lungo traverso verso est che porta a ricongiungersi col sentiero in discesa dal Bocchino delle Scaglie, col quale si torna a Viozene ripercorrendo i passi dell’andata.
Racconto: con l’esperienza si affinano sempre più le tecniche organizzative e si riesce a venire incontro alle esigenze di tutti, con semplici accorgimenti ai quali sembra impossibile non aver pensato prima.
Niente più, quindi, estenuanti discussioni sull’orario di partenza: perché mai dovremmo partire tutti alla stessa ora? Ognuno ha le sue esigenze e abitudini ed è giusto rispettarle, l’importante è che la media degli orari prescelti corrisponda all’ora di partenza ideale.
Dunque, se la matematica, non è un’opinione, si può sostituire una partenza alle 6 con una alle 5 e una alle 7, e così facciamo.
Per essere una prima innovativa applicazione del metodo la cosa funziona fin troppo bene, solo trovo necessario un piccolo aggiustamento: la prossima volta sarò io a partire alle 7…
Per coerenza applico lo stesso criterio matematico anche ai mezzi di locomozione e infilo la bicicletta nel bagagliaio, quale media tra l’andare in macchina e a piedi; l’operazione non avrà lo stesso successo e la bici rimarrà tutto il giorno ad aspettarci a Carnino, mentre noi rientreremo a Viozene, centrando, proprio quando non era previsto, il ritorno nello stesso posto di partenza, per la prima volta nella mia carriera escursionistica…
Anche Lusciandro affascinato dalla mia brillante scoperta la applicherà in tutti i panifici, bar e autogrill incontrati durante il percorso, dove facendo la media tra io che non ho mangiato niente e quello che invece ha ingurgitato lui veniva quasi un pasto normale….
Dopo 3 ore di matematica, quindi, iniziamo finalmente, all’alba delle 10, la salita da Viozene.
Giornata splendida: nitida e senza una nuvola, non c’è vento e la temperatura è gradevole, tanto che saliamo in maniche corte. E’ proprio quando tutto va bene, però, che dobbiamo pensare ai meo fortunati di noi: i compianti Harry e Maury, costretti da spietate aguzzine, che loro chiamano con rassegnazione mogli, a trascorrere una settimana sulla malefica kryptonite bianca, alla cui crudele sete di sangue il povero maury ha già avuto occasione di sacrificare un dito nei crepacci del ‘ghiacciaio’ di Cima Bertrand.
In onore del povero monco decidiamo quindi di portare la sua picozza, lasciataci in eredità prima di-partire, in vetta alla Cima delle Colme, dove la piantiamo in sua memoria.
Chissà se così l’arido collezionista di vette, nonché monco, se la potrà smarcare...
In effetti da ciò nasce un interessante quesito da girare a tutti gli squallidi collezionisti di vette:per essere considerata valida, una vetta deve essere raggiunta dall'alpinista intero, o basta che un qualsiasi pezzo giunga in vetta? E per pezzi dell'alpinista si deve intendere solo la sua 'dotazione' corporea, o anche l'equipaggiamento, che, comunque, contiene sicuramente qualche cellula dell'alpinista stesso? Nel caso quindi della Picozza del povero Maury è probabile che abbiamo portato in vetta anche una parte del proprietario, dunque quale percentuale del proprietario deve essere ritenuta sufficiente per ritenere che la vetta sia stata conquistata validamente? E se la percentuale risultasse insufficiente, tagliando qualche pezzo inutile di Maury (e qualcosa mi viene pure in mente...), tale percentuale potrebbe crescere, o bisognerebbe tener conto delle dimensioni di Maury al momento dell'avvenuta conquista?
Soddisfatti quindi per la buona azione e meditando di portare, per la prossima escursione, un bottiglia di Moretti da piantare in vetta, onde onorare degnamente anche l’altrettanto compianto Harry, ce ne torniamo alla macchina, quindi a riprendere la bicicletta, e quindi a casa.
Conclusioni: Per la prima volta riesco a vedere il panorama dal Mongioie (vi sono salito almeno altre 3 volte ma non ho mai visto niente) e, devo dire, che merita sicuramente soprattutto verso est, dove il Pizzo d’Ormea è protagonista, ma anche verso nord e nord-ovest, grazie a belle vette come Brignola, Durand e Cima Cars e, in lontananza il Monviso; meno bello, invece, a mio parere, verso ovest, ma non è un grave difetto perché salendo alla cima si hanno ottime viste anche in questa direzione, penalizzata un po’ dal fatto che Cima delle Saline soprattutto, risalta meglio se vista più dal basso. E’ stato bello anche vedere, per la prima volta, questa zona innevata, seppur non eccessivamente e, devo dire, che alcune cime rendono bene anche in queste condizioni che non amo particolarmente, ciò non toglie che valga altrettanto la pena di una visita in condizioni estive, ad ammirare le fantastiche carsificazioni qui presenti. Non altrettanto bella la discesa dal Passo del Cavallo: panoramicamente non mi pare aggiungere molto, se non la vista di alcuni bei campi carreggiati (soprattutto impressionanti quelli su un grande masso al centro del sentiero), credo sarebbe stato più bello continuare per il Passo delle Saline come preventivato. In conclusione è comunque una gita che merita molto, sia in condizioni estive che invernali, anche se non è la più bella che si possa fare in zona (io prediligo il percorso Scaglie-Brignola).
Link a tutte le foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... /Colme.htm
Last edited by soundofsilence on Wed Mar 07, 2012 17:17, edited 1 time in total.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
E ancora:
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
E infine:
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
E infine di nuovo:
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Tie' ....scusate, ma una toccatina ai zebedei non me la leva nessuno....soundofsilence wrote:in vetta alla Cima delle Colme, dove la piantiamo in sua memoria.
Belle foto!
Ma com'e' che le gite belle le fate quando non ci sono e quando ci sono mi riservi schifezze come l'Abellio? Bisogna cambiar registro.....
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Prima bisogna che li trovi....Maury76 wrote:Tie' ....scusate, ma una toccatina ai zebedei non me la leva nessuno....soundofsilence wrote:in vetta alla Cima delle Colme, dove la piantiamo in sua memoria.
Belle foto!
Ma com'e' che le gite belle le fate quando non ci sono e quando ci sono mi riservi schifezze come l'Abellio? Bisogna cambiar registro.....
Per quanto riguarda la risposta alla seconda parte del tuo post è più che ovvia:
se ti avessi proposto questa gita non saresti venuto perchè sul Mongioie ci sei già stato e le Colme non sono una vetta abbastanza rinomata per te...
Senza contare che hai fatto obiezioni anche senza venire, dicendoci, insieme ad Harry, che andavamo incontro a morte certa....
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Bellissima cavalcata e altrettanto belle foto
Giornata stupenda, non una nuvola....io ero sulle Saline e credo di essere quel puntino nero vicino alla croce, nella prima foto della cima delle Saline che hai pubblicato
Giornata stupenda, non una nuvola....io ero sulle Saline e credo di essere quel puntino nero vicino alla croce, nella prima foto della cima delle Saline che hai pubblicato
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Si sul Mongioie non sarei venuto ma sulle Colme sì.......soundofsilence wrote:Per quanto riguarda la risposta alla seconda parte del tuo post è più che ovvia:
se ti avessi proposto questa gita non saresti venuto perchè sul Mongioie ci sei già stato e le Colme non sono una vetta abbastanza rinomata per te...
No ,ho detto che mi sembrava strano che proprio te che odii la neve e non ne apprezzi la visione ,che a dir tuo ,tutto ricopre rendendo tutto uguale.....normalmente di sti periodi fai gite in spiaggia e non a 2600 metri...tutto qui...soundofsilence wrote:Senza contare che hai fatto obiezioni anche senza venire, dicendoci, insieme ad Harry, che andavamo incontro a morte certa....
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Immaginavo, avevo notato il tuo post in proposito, anche se ho una certa repulsione per le salite alpinistiche...acdie81 wrote:Bellissima cavalcata e altrettanto belle foto
Giornata stupenda, non una nuvola....io ero sulle Saline e credo di essere quel puntino nero vicino alla croce, nella prima foto della cima delle Saline che hai pubblicato
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Bellissime foto con bellissimo cielo in bellissimi posti... ahhh.. meraviglia!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Mentre noi "vagolavamo" nella nebbia del Beigua voi ve la spassavate in una giornata splendida.
Belle le foto, complimenti
Belle le foto, complimenti
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
questa è la stagione migliore per andare sulle Liguri!!!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Bellissime foto: le ho guardate molto volentieri!!
Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio.
(Bertolt Brecht)
(Bertolt Brecht)
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Con il io solito ritardo posto qualche foto della gita che tre settimane fa ho fatto con Simona. In realtà eravamo partiti con l'idea di salire dalla Gola delle Scaglie e scendendo dal Bocchin dell'Aseo. Ci siamo però imbattuti in dei pastori maremmani, alquanto combattivi, che ci hanno fatto desistere l'intento di dirigerci verso le scaglie e ci hanno "gentilmente" consigliato di salire dal Bocchin dell'Aseo. I pastori maremmani erano a guardia di una mandria di mucche al pascolo nei pratoni sotto la cresta delle Colme (ma perchè dei pastori maremmani a guardia delle mucche? i lupi non attaccano le mucche). Così una volta saliti sul Mongioie per non tornare dallo stesso itinerario della salita e nello stesso tempo per aggirare la mandria di mucche e non trovarci di nuovo di fronte i maremmani abbiamo deciso di scendere verso le colme e percorrere tutta la cresta per poi scendere dal Passo del Cavallo. A dire il vero questa deviazione non è servita per evitare un secondo scontro con i pastori maremmani che nel frattempo, a nostra insaputa, si erano posizionati a difesa del Rifugio Mongioie dove ci hanno teso un'imboscata. Fortunatamente grazie ai bacchetti siamo riusciti a tenerli a distanza e a non farci morsicare le terga e, successivamente, l'intervento del pastore propietario della mandria ci ha permesso di proseguire la nostra discesa verso Viozene.
Ecco alcune foto della giornata:
Bacche di rosa canina lungo il sentiero che da Viozene sale al Rifugio Mongioie
Primi colori d'autunno
Una bella baita ottimamente restaurata con dietro le pareti del Mongioie
Un cespuglio di rosa canina e il Mongioie nella piana dove sorge il rifugio Mongioie
Salendo al Bocchin d'Aseo
Conoia, Pizzo e sullo sfondo tra le nubi il Galero dalla cima del Mongioie
Panoramica verso le Liguri dalla cima del Mongioie
Uno scorcio della vertiginosa parete del Mongioie vista in cima alla Gola delle Scaglie
Lungo la Cresta delle Colme
Sempre sulla Cresta delle Colme
Le Saline dalla Cresta delle Colme
Altre foto della gita le trovate qui
Ecco alcune foto della giornata:
Bacche di rosa canina lungo il sentiero che da Viozene sale al Rifugio Mongioie
Primi colori d'autunno
Una bella baita ottimamente restaurata con dietro le pareti del Mongioie
Un cespuglio di rosa canina e il Mongioie nella piana dove sorge il rifugio Mongioie
Salendo al Bocchin d'Aseo
Conoia, Pizzo e sullo sfondo tra le nubi il Galero dalla cima del Mongioie
Panoramica verso le Liguri dalla cima del Mongioie
Uno scorcio della vertiginosa parete del Mongioie vista in cima alla Gola delle Scaglie
Lungo la Cresta delle Colme
Sempre sulla Cresta delle Colme
Le Saline dalla Cresta delle Colme
Altre foto della gita le trovate qui
Cosi' va la vita
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Belle foto
bei ricordi
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(Bertolt Brecht)
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
bel giro e belle foto
p.s.di questo problema dei maremmani si parla anche sull'ultimo numero di Alpidoc,pare abbiano infastidito parecchie persone..
p.s.di questo problema dei maremmani si parla anche sull'ultimo numero di Alpidoc,pare abbiano infastidito parecchie persone..
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Le foto di Dani80 sono sempre spettacolari ....
Per quanto riguarda i maremmani ...io li ho incontrati in Val Varaita la scorsa estate e ...non è stato proprio un incontro dei più gradevoli anche se devo dire che siamo passati abbastanza agevolmente.
Va detto che c'erano anche i pastori in zona quindi può darsi che i cani fossero particolarmente tranquilli anche per questa ragione....
Per quanto riguarda i maremmani ...io li ho incontrati in Val Varaita la scorsa estate e ...non è stato proprio un incontro dei più gradevoli anche se devo dire che siamo passati abbastanza agevolmente.
Va detto che c'erano anche i pastori in zona quindi può darsi che i cani fossero particolarmente tranquilli anche per questa ragione....
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
@Dani80
Rispetto ad altre gire non c'e` poi tutto questo ritardo.
Comunque giro e foto bellissimi.
Rispetto ad altre gire non c'e` poi tutto questo ritardo.
Comunque giro e foto bellissimi.
- Maury76
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
In effetti ...io sto ancora aspettando quelle del vostro giro fatto in terra Svizzera (Barrhorn se non sbaglio)em wrote:@Dani80
Rispetto ad altre gire non c'e` poi tutto questo ritardo.
http://www.finoincima.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.facebook.com/finoincima" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Per i maremmani del Mongioie, dopo morsicate profuse anche ad amici miei, il pastore mi rassicuro' dicendomi che quello cattivo e' stato messo alla catena. Evidentemente a fine stagine e' stato rimesso in liberta'
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
marvellous..................
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
il brutto è che fanno branco, mentre uno ti si para davanti l'altro ti abbaia da dietro...Piervi wrote:Per i maremmani del Mongioie, dopo morsicate profuse anche ad amici miei, il pastore mi rassicuro' dicendomi che quello cattivo e' stato messo alla catena. Evidentemente a fine stagine e' stato rimesso in liberta'
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Sto programmando un'escursione da Carnino>Vene>passo del Cavallo>cresta fino a Cima Saline.
Se qualcuno avesse da prestarmi la traccia GPS del sentiero al passo del Cavallo gliene sarei grato.
Mi serve per vedere quanto e' lunga l'escursione non avendo una cartina dove e' segnato sto benedetto Cavallo!!
Se qualcuno avesse da prestarmi la traccia GPS del sentiero al passo del Cavallo gliene sarei grato.
Mi serve per vedere quanto e' lunga l'escursione non avendo una cartina dove e' segnato sto benedetto Cavallo!!
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Non ho esattamente la traccia gps che cerchi ma forse qualche indicazione utile puoi trovarla nelle foto che ti allego.
Esattamente un anno fa abbiamo "girozolato" in zona e partendo dal rif Mongioe e facendo un giro largo siamo arrivati sulla cresta delle colme attraversando il passo del Cavallo. Noi abbiamo seguito inizialmente una sterrata e poi risalito i pratoni (troppo faticosi) fino ad incrociare il sentiero segnato che arriva direttamente dal rifugio (vedi etichetta inizio sentiero tracciato). Segui i segnavia ed attraversando il p d Cavallo arrivi alla palina che vedi nella seconda foto, con l'indicazione dei tempi che vedi.
Il passo non è difficile ma si attaraversa un grosso canale, abbastanza ripido, che la neve caduta mercoledì (29/5) potrebbe aver reso pericoloso.
Per il giro che voui fare metti in conto anche una perdita di quota di + o - 300 m dalla quota del Pian Comune per arrivare al passo delle saline.
Zona sconsigliatissima in caso di nebbia.
Divertiti
Esattamente un anno fa abbiamo "girozolato" in zona e partendo dal rif Mongioe e facendo un giro largo siamo arrivati sulla cresta delle colme attraversando il passo del Cavallo. Noi abbiamo seguito inizialmente una sterrata e poi risalito i pratoni (troppo faticosi) fino ad incrociare il sentiero segnato che arriva direttamente dal rifugio (vedi etichetta inizio sentiero tracciato). Segui i segnavia ed attraversando il p d Cavallo arrivi alla palina che vedi nella seconda foto, con l'indicazione dei tempi che vedi.
Il passo non è difficile ma si attaraversa un grosso canale, abbastanza ripido, che la neve caduta mercoledì (29/5) potrebbe aver reso pericoloso.
Per il giro che voui fare metti in conto anche una perdita di quota di + o - 300 m dalla quota del Pian Comune per arrivare al passo delle saline.
Zona sconsigliatissima in caso di nebbia.
Divertiti
- Lusciandro
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Il Cavallo benedetto lo trovi quiPiervi wrote:Sto programmando un'escursione da Carnino>Vene>passo del Cavallo>cresta fino a Cima Saline.
Se qualcuno avesse da prestarmi la traccia GPS del sentiero al passo del Cavallo gliene sarei grato.
Mi serve per vedere quanto e' lunga l'escursione non avendo una cartina dove e' segnato sto benedetto Cavallo!!
La traccia (se di traccia si può parlare, essendo un percorso tracciato solo da paletti senza un vero senso logico - a mio parere ovviamente) è poco visibile in caso di nebbia.
Le distanze sono le seguenti. Dati presi dal servizio http://www.openrouteservice.org" onclick="window.open(this.href);return false; dallo stesso sito puoi anche esportare la traccia GPX
Dal parcheggio di Carnino inf. alla Grotta delle Vene sono circa 2,4km
Dalla Grotta al Rifugio Mongioie circa 2,5km
Dal Rifugio al Passo del Cavallo circa 2,6km
dal Cavallo alle Saline (via Pian Comune - Passo delle Saline) circa 3,1km
Lusciandro
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
@Lusciandro:grazie mille per il kmetraggio, piu' o meno quello che mi ero scritto a occhio.
@Casper: grazie per la cartina
Mi pare di ricordare che dalla grotta delle vene non sia necessario andare al rifugio Mongioie.
Basta salire dritto per dritto per prati, tenendo un po la destra per arivare ai ghiaioni del passo del Cavallo:
vi risulta cio?
Certo che in caso di nebbia sarebbe problematico; e' per questo che cerco una traccia gps di chi c'e' stato.
Cmq la mutua non mi obbliga a salire il Cavallo, posso sempre ripiegare sul GTA Carnino-Passo Saline: li non mi perdo pero' e' un po corta
@Casper: grazie per la cartina
Mi pare di ricordare che dalla grotta delle vene non sia necessario andare al rifugio Mongioie.
Basta salire dritto per dritto per prati, tenendo un po la destra per arivare ai ghiaioni del passo del Cavallo:
vi risulta cio?
Certo che in caso di nebbia sarebbe problematico; e' per questo che cerco una traccia gps di chi c'e' stato.
Cmq la mutua non mi obbliga a salire il Cavallo, posso sempre ripiegare sul GTA Carnino-Passo Saline: li non mi perdo pero' e' un po corta
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- mett_costabalenae
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
grazie, date tante belle indicazioni a piervi che quello mi porta a perdere....
date un calcio all'impossibile
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
"Mi pare di ricordare che dalla grotta delle vene non sia necessario andare al rifugio Mongioie.
Basta salire dritto per dritto per prati, tenendo un po la destra per arivare ai ghiaioni del passo del Cavallo:
vi risulta cio?..."
non vorrei sbagliarmi, ma NON mi pare che ci sia questa possibilità...
vedi per un altra mappa, schematica ma abbastanza completa, al link...
viewtopic.php?f=40&t=7720" onclick="window.open(this.href);return false;
saluti
Basta salire dritto per dritto per prati, tenendo un po la destra per arivare ai ghiaioni del passo del Cavallo:
vi risulta cio?..."
non vorrei sbagliarmi, ma NON mi pare che ci sia questa possibilità...
vedi per un altra mappa, schematica ma abbastanza completa, al link...
viewtopic.php?f=40&t=7720" onclick="window.open(this.href);return false;
saluti
- Lusciandro
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- Location: GE - Pianderlino
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Guardando la mappa opencyclemap che ha anche le curve di livello e guardando anche il giro segnato da Casper, personalmente proverei (l'ho indicato in blu) ad iniziare la salita fuori sentiero circa 300m dopo il bivio che scende a Viozene (palina con indicazioni: Rifugio Mongioie 35'; Viozene 35'; Colla di Carnino 50') a quota 1500 circa e puntando sempre a Nord; in questo modo non dovresti salire troppo sul ripido e intercettare la traccia 50-100m prima del Passo del Cavallo.Piervi wrote:Mi pare di ricordare che dalla grotta delle vene non sia necessario andare al rifugio Mongioie.
Basta salire dritto per dritto per prati, tenendo un po la destra per arivare ai ghiaioni del passo del Cavallo:
vi risulta cio?
Certo che in caso di nebbia sarebbe problematico; e' per questo che cerco una traccia gps di chi c'e' stato.
Ovviamente sono tutti augelli senza zucchero vostri a vostro rischio e pericolomett_costabalenae wrote:grazie, date tante belle indicazioni a piervi che quello mi porta a perdere....
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Fuori sentiero............
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
[quote="Lusciandro"Ovviamente sono tutti augelli senza zucchero vostri a vostro rischio e pericolo [/quote]
Che tradotto in francese significa sont coqs amers
Che tradotto in francese significa sont coqs amers
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Tu stai zitto, non rompermi le uova nel paniere!mett_costabalenae wrote:grazie, date tante belle indicazioni a piervi che quello mi porta a perdere....
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Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Scusate il ritardo nella risposta, se dalle vene volete evitare di raggiungere il rifugio Mongioie conviene comunque prendere il sentiero verso il rifugio fino ad uscire dal bosco e salire per prati, in pratica questo è, spannometricamente, quello che ha precisamente indicato Lusciandro. Non credo sia possibile tagliare direttamente dalle vene, rischiate di infilarvi in qualche canalone franoso senza riuscire ad andare ne avanti ne indietro. Potreste fare il giro al contrario salendo alle colme dal passo delle Saline, arrivereste al passo del cavallo dall'alto e sarebbe più agevole individuare il sentiero. Oppure raggiungre le colme dalla deviazione che sale appena dopo la gola delle saline, indicazione Mongioie su un masso, se non ricordo male.
Se vuoi poi posso passarti, a tuo rischio, la traccia gps della cartina che ho postato, anche se Lusciandro ha già provveduto a fornire indicazioni più precise.
Quando pensate di andare?
Se vuoi poi posso passarti, a tuo rischio, la traccia gps della cartina che ho postato, anche se Lusciandro ha già provveduto a fornire indicazioni più precise.
Quando pensate di andare?
Re: Mongioie e cresta delle Colme.
Grazie, Casper.
Al contrario non si puo' fare perche' abbiamo intenzione di andare a bivaccare vicino al Seracco Volante per poi, il giorno dopo, salire il Marguareis dal passo delle capre indi chiudere l'anello verso Carnino.
Andiamo il fine settimana intorno al 22 luglio (mi pare, se il tempo e' bello).
Se vuoi unirti siamo gia' parecchi.
Si potrebbe andare anche a salire dalle scaglie, ma mi piaceva l'idea del Cavallo...
Puo' essere che vada in avanscoperta...
Grazie per la traccia... io prendo tutto
Al contrario non si puo' fare perche' abbiamo intenzione di andare a bivaccare vicino al Seracco Volante per poi, il giorno dopo, salire il Marguareis dal passo delle capre indi chiudere l'anello verso Carnino.
Andiamo il fine settimana intorno al 22 luglio (mi pare, se il tempo e' bello).
Se vuoi unirti siamo gia' parecchi.
Si potrebbe andare anche a salire dalle scaglie, ma mi piaceva l'idea del Cavallo...
Puo' essere che vada in avanscoperta...
Grazie per la traccia... io prendo tutto
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