La bellissima mattinata si era andata corrompendo dopo il mezzogiorno; nubi si spostavano tra le cime che ci attorniavano.
Il meteo per l'indomani era previsto bello, in programma la Nasta, ma a girarsi cartina e guida tra le mani non ti vien proprio da star fermo a guardare gli stambecchi... per un po' sì, ma poi
Elena si riposa al sole e io: "faccio due passi per sfasciumi"
la Cima vista dal colle di Nasta
La normale alla Cima Paganini dal Colle di Nasta è data come EE dalla famigerata guida "In Cima".
Dal Remondino si segue l'itinerario per il passo dei detriti ma nel percorrere la pietraia, non appena superato il torrione Querzola del nodo della Nasta si devia sulla destra per risalire il cono detritico che discende evidente dal colle di Nasta.
Dalla base del canalone la guida da' 40 minuti.
percorrere lo sfasciume non è "rilassante" ne' in salita ne' in discesa, massi della dimensione di scatole da scarpe che scendono mentre tu sali rotolandoti addosso... già dissero di questo in altro topic autorevoli utenti del forum
Io avevo un po' voglia di ridurre i tempi e con abbastanza grinta l'ho salito dritto per dritto ovviando all'instabilità dei massi con una progressione a quattro zampe, stile poco elegante ma utile per distribuire meglio il mio peso, puntando a togliermi velocemente dalla situazione.
Scendendo ho notato invece che l'itinerario migliore è quello di tenersi a sinistra salendo fino a addossarsi nella parte terminale alle placche che discendono dalla Paganini.
dal colle di Nasta alla cima sale la rotta cresta, facilmente percorribile tenendosi sul versante nord. (20 minuti dal colle)
In vetta firmo il libro e non sosto molto, voglio essere giù da Elena alle 17.00 non più tardi, e poi le nuvole mi impediscono la visuale sulle cime maggiori che mi circondano. Ambiente comunque di grande fascino
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dal colle di Nasta (2939 m) vista sulla catena della Madre di Dio. Da sinistra: Madre di Dio, Maubert, de Cessole e Cima dei Camosci
