Pointe de la Cote de l'Ane (2916) e Fort Carra (2840)

Moderator: Moderatori

Post Reply
User avatar
soundofsilence
Riesploratore
Posts: 6792
Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
Location: genova - marassi
Contact:

Pointe de la Cote de l'Ane (2916) e Fort Carra (2840)

Post by soundofsilence »

Mercoledì 23/9/2009: Valloar – Refuge Gialorgues – Lacs des Gialorgues – Col de la Roche Troueé – Pointe de la Cote de l’Ane – Fort Carra – discesa per la Breche di Fort Carra – Valloar

Partecipanti: Enrico e Davide

Gita nata il 14 agosto sul Tenibres: dalla vetta è amore a prima vista per l’incomparabile, seppur distante, profilo del simil-forte e, come tutti i colpi di fulmine deve essere bruciato in fretta, così nel giro di poco più di un mese riesco a identificare la zona, decidere il percorso e, cosa molto più difficile, trovare un altro innamorato…
A questo punto non restava che trovare una giornata di sicuro bel tempo, per non sprecare il lungo viaggio di 4 ore e non rischiare di perdersi, dati i previsti lunghi tratti senza sentiero…
Partenza da Genova – Corso de Stefanis alle 5, percorso in autostrada fino a Mondovì e quindi in Francia attraverso il Colle della Lombarda per arrivare a Saint-Dalmas-le-Selvage intorno alle 9. Da Saint-Dalmas (quota 1500) occorre fare 5 Km di sterrata per guadagnare 450m di quota che sicuramente vengono bene, data la lunghezza della gita. La sterrata non è però in buone condizioni e ci fa perdere quasi mezz’ora di tempo, però offre un gran bel panorama, purtroppo non più visibile dal susseguente sentiero, su Bec du Chateau, Fort Carra e Pointe de la Cote de l’Ane, che, da qua si mostrano in tutta la loro stupefacente verticalità e imponenza. Noi abbiamo parcheggiato in corrispondenza del primo tornante, a quota 1950, un duecento metri prima che la sterrata si biforchi. Il posto per parcheggiare non è molto, ma si può proseguire fino al cartello d’inizio sentiero e rimediare qualche altro parcheggio. Alla sopraccitata biforcazione si prende a sinistra e, dopo pochissimo, si stacca sulla destra un sentiero segnalato da un cartello che indica 1,30 al Refuge de Gialorgues. Noi ci metteremo, invece 45 minuti: Il Rifugio, incustodito, sorge in una bellissima e rilassante piana prativa a 2280 metri di quota, sormontata dalla imponente muraglia di Fort Carra. Da qui in poi il sentiero sarà un po’ da inventare: occorre infatti lasciare la traccia segnata che continua per il Col de Gialorgues per girare, perpendicolarmente rispetto al sentiero segnato, a destra (ovest), verso i 3 laghi Gialorgues. Cercando con un po’ di impegno si riesce a trovare anche qualche ometto di pietra e, proseguendo, si riesce ad individuare anche una traccia abbastanza evidente. Si arriva a una zona acquitrinosa dove conviene, ma non è obbligatorio, seguire una traccia (ometti) sulla sinistra che porta in breve al primo dei Laghi di Gialorgues, che, proseguendo dritti si salta (ed è un peccato…). I 3 laghi, uno sopra all’altro sono resi unici dalla particolarità delle cime che vi si specchiano e dalle bizzarre rocce del Col della Roche Troueè, verso il quale occorre dirigersi decisamente partendo dalla sponda sud del 3° lago, sempre aiutati da una vaga traccia. Salendo si evidenziano le belle sfumature di colore dei 3 laghi con il Monviso che spunta sullo sfondo. Alle 11,30, dopo due ore di cammino e 100 foto siamo al Colle della Roche Troueé (2583): qui la già vaga traccia sparisce del tutto ed occorre guardarsi un po’ in giro per trovare la miglior via di discesa sul versante opposto. La discesa avviene su una scomoda, ma non difficile pietraia, e, a patto d’aver individuato la via giusta, dopo poco compaiono gli ometti a guidare il cammino che in duecento metri di distanza e 100 di dislivello portano ad incrociare il sentiero che sale dalla Cabane della Sanguiniere. Il sentiero traversa in orizzontale ed è quindi difficile mancarlo, tanto più che, in questo tratto, è una vera e propria autostrada larga più di un metro e lastricata con mirabile lavoro. Raggiunto il predetto sentiero lo si prende verso destra (nord) e lo si segue per circa 700 metri scendendo verso valle (ma si scende veramente poco) fino ad incontrare una evidente deviazione in salita sulla destra che occorre imboccare. Il sentiero sale molto lentamente e senza difficoltà verso la Pointe du Trou de l’Ane che dovrebbe essere la nostra prima vetta della giornata (ne abbiamo in programma 3). Ormai giunti sotto la vetta stiamo quasi per abbandonare il sentiero e salire per vaghe tracce, ma, consultato il GPS, vedo che la deviazione ufficiale è più avanti e decidiamo di proseguire. Proseguendo e riproseguendo però la deviazione non la vediamo e continuiamo invece sull’evidente traccia che si dirige verso la Pointe de la Cote de l’Ane nell’errata convinzione che la prima delle due cime di quest’ultima vetta sia invece la Pointe du Trou de l’Ane (che per chi non mastica il francese e, a scanso di equivoci, si traduce Punta del Buco dell’Asino e non del Mulo, come qualcuno potrebbe pensare…). Così facendo alle 13 siamo in vetta ai 2903 metri della cima minore della Pointe de la Cote dell’Ane. Panorama ampio e vario, ma vista sulle cime vicine non del tutto soddisfacente: soprattutto Fort Carra non si mostra certo dal suo lato migliore…
Dalla vetta ci rendiamo conto dell’errore, ma tornare indietro per salire la Pointe du Trou non ci sembra valga la pena: probabilmente il panorama sarebbe ancora più ristretto e coperto dalla vetta su cui siamo in cima… La nostra attenzione quindi è rivolta alla cima principale della Cote de l’Ane e a Fort Carra , il cui versante nord, proprio quello da cui passa la via di salita, è preoccupantemente chiazzato di neve…Scendere dalla prima vetta e salire alla principale è un attimo (15 minuti circa, siamo in vetta intorno alle 14) e non presenta difficoltà. Tra le 2 cime osserviamo 2 canaloni di sfasciumi, dei quali il secondo sembra percorribile come possibile via di ritorno che conduce prima in fondo al Trou dell’Ane (Ampio circo glaciale) e, quindi, sulla parte iniziale del sentiero di andata. La vetta principale della Pointe de la Cote de l’Ane (2916) ci dà sicuramente maggiore soddisfazione, dalla bella terrazza di vetta, che precipita in modo impressionante e assolutamente verticale verso nord, Fort Carra comincia a prendere corpo e anche le verticali stratificazioni della cima secondaria della Cote e quelle della Pointe du Trou fanno la loro bella figura e, sporgendosi un poco verso est, bella vista anche sui laghi multicolori dominati dalla Cresta Kerbrat-Metge. Dopo una breve sosta, data anche l’ora (14,20) che si sta facendo, scendiamo brevemente dalla vetta e traversiamo subito sulla cresta verso
Est sempre guidati da ometti verso la Breche di Fort Carra, nostra prossima meta. La discesa verso la Breche offre panorami sempre più splendidi su Fort Carra visto di spigolo, ma che dalla Breche vera e propria non sono più godibili perché ci si trova troppo sotto alla parete est della cima in questione. Dalla Pointe de l’Ane alla Breche ci vogliono circa 20 minuti di discesa, dovuti anche al terreno un po’ impervio, ma mai particolarmente difficile (si resta sempre su difficoltà di livello EE), problema principale è, semmai, individuare la miglior strada di discesa e/o seguire gli ometti non sempre individuabili facilmente, ma con un minimo di attenzione e esperienza non ci sono problemi. Dalla Breche si può andare in 4 direzioni: quella percorsa da noi (ovest), verso Fort Carra (nord-est) e 2 opposte vie per tornare a Valloar: verso nord attraverso il già citato Trou de l’Ane (per un canalone di sfasciumi sicuramente percorribile, perché alla Breche incontriamo 2 francesi che di lì sono saliti, nonostante una buona presenza di neve) e verso est scendendo per prati alla piana del Rifugio Gialorgues. Noi andiamo verso Fort Carra, ma commettiamo subito l’errore di mantenerci leggermente sotto il filo di cresta e ci troviamo su un terreno infido e pericolante, risaliamo quindi subito, portandoci immediatamente sotto la parete nord di Fort Carra; bisogna quindi fare attenzione dalla Breche e portarsi subito in cresta e non passare sotto come suggerirebbe una vaga traccia, all’uopo abbiamo aggiunto un ometto, sperando sia più visibile di quelli già presenti….
La salita a Fort Carra si effettua costeggiando prima la parete nord fino a circa metà della stessa e, poi, aiutati da frecce blu per individuare il percorso migliore (ma soprattutto in alto, anche altri sono possibili), scavalcando 5-6 gradoni di roccia, intervallati dal percorso sulle cengie da questi formate per cercare il miglior punto di passaggio.
La salita che in tutto copre appena una ventina di metri di dislivello, grazie ai gradoni, non è mai particolarmente esposta, presenta però passaggi sicuramente di 2° grado e, forse, anche qualcosina in più ed è valutabile come un F+; da tenere presenta anche il terreno decisamente infido: la roccia è sempre meno solida di quello che sembra e dove non c’è roccia vi sono sfasciumi che, anch’essi, pur sembrando anche abbastanza compatti, hanno invece la strana tendenza di cedere improvvisamente e crollare giù… Forse senza neve e con il terreno asciutto ci sarebbero stati meno problemi, ma non ne abbiamo la controprova…
Siamo in vetta alle 15, dopo circa 20 minuti di salita: la terrazza di vetta è bellissima e caratterizzata da ‘funghi rocciosi’ e cataste di blocchi regolari che la rendono ancor più particolare, senza parlare poi degli altissimi ometti di pietra ‘artistici’ costruiti sopra le bizzarre formazioni rocciose, quasi ad esaltarle ancora di più…
Alle 15,10 riscendiamo e in altri 20 minuti siamo nuovamente alla Breche, dalla quale decidiamo di intraprendere la via del ritorno attraverso quella che sembra la via più semplice, se non la più breve. Scendiamo quindi verso est e verso la piana dei Gialorgues. Il canale di discesa si biforca subito e bisogna seguire, guidati dagli ometti, quello di sinistra che presenta subito un breve tratto su roccia che termina con un passo leggermente più impegnativo (qualcuno parla anche qua di 2° grado) se affrontato con tecnica alpinistica, ma che, invece, affrontato con tecnica da bambini sullo scivolo dei giardinetti non crea alcun problema, data anche l’assoluta mancanza di esposizione…
Dimostrata quindi la nostra tecnica (di scivolamento, s’intende…) ci troviamo subito su ampi e ripidi simil-prati (in effetti l’erba non è poi molta…) che scendono verso la piana dei Gialorgues. Da qui in poi gli ometti non li seguiamo né vediamo più, cerchiamo solo di dirigerci verso valle nel punto più conveniente per evitare la vasta pietraia che abbiamo a destra sul fondovalle. Riusciremo in effetti nell’intento e tenendoci abbastanza al centro del pendio riusciremo, in fondo, a ritrovare una chiara traccia ‘omettata’ che, in breve (alle 16,15 in circa 45 minuti di discesa, comprese numerose foto voltandosi indietro ad ammirare ancora la sovrastante muraglia di Fort Carra) ci riporta sul sentiero percorso all’andata, circa 800 metri più a valle del Rifugio. Da qui in meno di mezz’ora ritorniamo alla macchina. Un discorso a parte merita il pendio di discesa che abbiamo percorso dalla Breche: anche qui il terreno, pur in parte erboso, è infido e si muove sotto i piedi anche stando fermi, mentre, muovendosi, non può essere percorso in agilità come pietraie di ugual pendenza, perché non vi è possibilità di frenare… Noi però l’abbiamo fatto lo stesso e siamo caduti, complessivamente, 3 volte e molte di più abbiamo rischiato….
In conclusione il percorso scelto non è certo il più breve per salire la Pointe de la Cote de l’Ane e Fort Carra, ma è sicuramente il più bello il più panoramico e il più completo ed è lungo circa 19 Km per, sempre circa, 1300 metri di dislivello, ma occorre tener presente che il terreno a tratti impervio, la mancanza di chiare segnalazioni e la presenza di lunghi tratti di piano, ne allungano notevolmente i tempi di percorrenza e ne sconsigliano l’effettuazione in caso di brutto tempo/cattiva visibilità; la valutazione globale rimane comunque un EE a parte la salita a Fort Carra che, come detto, ci è parsa un F+. Nonostante queste difficoltà resta un giro che consiglio a tutti per l’incomparabile bellezza e particolarità dei luoghi che, oltrettutto, hanno il pregio di essere rimasti praticamente selvaggi e incontaminati, data la scarsa frequentazione.
La salita è possibile anche partendo dalla Cabane de la Sanguiniere (Estenc), partendo da circa 2000 metri e effettuando un percorso diretto fino alle cime, senza dovervi gira intorno come abbiamo fatto noi, e seguendo praticamente integralmente un sentiero segnato, ma rinunciando ai laghi, al bellissimo colle della Roche Troueè e alle stupenda vista della parete meridionale di Fort Carra…
Volendo invece abbreviare il percorso dal versante dei Gialorgues si può anche salire direttamente alla Breche di Fort Carra e scendere dal Trou de l’Ane (o viceversa), rinunciando però, a mio parere, sempre a qualche cosa, cosa comunque rimediabile con un’altra gita, cosa sicuramente consigliabilissima in questo splendido circondario che merita sicuramente più di una visita…

[web]http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... tCarra.htm[/web]
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
User avatar
topo
mus musculus januensis mont.
Posts: 3803
Joined: Tue Apr 10, 2007 14:46
Location: qui

Post by topo »

posto a me sconosciuto e di grandissimo fascino.

e che girone avete fatto!

belle foto (al solito in sovrabbondanza) e bella la giornata che settembre vi ha regalato :D

' sta zona me la segno
User avatar
gabry
Utente Molto Attivo
Posts: 437
Joined: Wed Dec 27, 2006 12:33
Location: CN

Post by gabry »

complimenti, bella gita e belle foto!! la zona di St. Dalmas le Selvage è davvero un "nomen omen..."
User avatar
soundofsilence
Riesploratore
Posts: 6792
Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
Location: genova - marassi
Contact:

Post by soundofsilence »

topo wrote:posto a me sconosciuto e di grandissimo fascino.
Non sei il solo che non lo conosce, anzi a giudicare dai (e usare il plurale è già un'esagerazione...) siti internet che ne parlano non lo conosce praticamente nessuno, ed è anche assai strano che non ci sia un vero e proprio sentiero almeno fino ai laghi, che sono bellissimi e adattissimi anche alle famiglie; si vede che tanta gente non ci va e anche il rifugio, in bellissimi prati verdi, non è custodito....
topo wrote:e che girone avete fatto!
Spero che tu riferisca al giro a piedi, anche se abbiamo fatto più ore in macchina....
Ma andando fin là volevamo vedere il più possibile....

topo wrote:belle foto (al solito in sovrabbondanza) e bella la giornata che settembre vi ha regalato :D
Sulle foto hai ragione, ma non riesco mai a decidere quale tenere e quale no e alla fine faccio prima a tenerle tutte (o quasi)....
La giornata l'abbiamo scelta accuratamente...
topo wrote:' sta zona me la segno
Se ti serve il tracciato GPS o, magari, se non ce l'hai, un file immagine del percorso da usare come simil-cartina o qualche altra informazione fammi sapere...
In ogni caso, se pensi di andare l'anno prossimo, magari avvisami, se ti fa piacere, penso che ci tornerei volentieri...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
User avatar
soundofsilence
Riesploratore
Posts: 6792
Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
Location: genova - marassi
Contact:

Post by soundofsilence »

gabry wrote:complimenti, bella gita e belle foto!! la zona di St. Dalmas le Selvage è davvero un "nomen omen..."
Accidenti ancora latino, dopo tutte le versioni che mi fa fare mio figlio.... e per fortuna che non ha ancora studiato la perifrastica...

A parte gli scherzi, grazie, la conoscevi già?
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
User avatar
scinty
Amministratore
Posts: 12276
Joined: Mon Apr 30, 2007 21:42
Location: Genova

Post by scinty »

Stracomplimenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :D :D :D

Che gita, che posti, che foto!!!

Mi esaltano questi posti!!! :smt026

Mi metto in lista 8)
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
User avatar
soundofsilence
Riesploratore
Posts: 6792
Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
Location: genova - marassi
Contact:

Post by soundofsilence »

scinty wrote:Stracomplimenti!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :D :D :D
Grazie :oops: ....
scinty wrote:Mi metto in lista 8)
Benvenuta :D

Oggi abbiamo visto la tua bandiera, sai che la usano senza pagarti il copyright? :lol:
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
User avatar
scinty
Amministratore
Posts: 12276
Joined: Mon Apr 30, 2007 21:42
Location: Genova

Post by scinty »

soundofsilence wrote:Oggi abbiamo visto la tua bandiera, sai che la usano senza pagarti il copyright? :lol:
eeehh... :roll: oramai è un 'abitudine diffusa.... :lol: :lol: :lol:

W gli occitani!!! :smt038
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
User avatar
Alec
Moderatore di Sezione
Posts: 5937
Joined: Sun Oct 22, 2006 15:04
Location: Genova

Post by Alec »

Bei posti che anche a me piacerebbe visitare.

Scinty magari ci facciamo la Cote de l'Ane... :wink:
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
User avatar
soundofsilence
Riesploratore
Posts: 6792
Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
Location: genova - marassi
Contact:

Post by soundofsilence »

alec wrote:Bei posti che anche a me piacerebbe visitare.

Scinty magari ci facciamo la Cote de l'Ane... :wink:
Sarebbe cortesia, rispondere anche a te, ma non so proprio cosa dire....
Anzi, più che altro, ho paura di quel che potrei dire, non potremmo spostare il discorso su Fort Carra?
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
User avatar
Alec
Moderatore di Sezione
Posts: 5937
Joined: Sun Oct 22, 2006 15:04
Location: Genova

Post by Alec »

soundofsilence wrote:
alec wrote:Bei posti che anche a me piacerebbe visitare.

Scinty magari ci facciamo la Cote de l'Ane... :wink:
Sarebbe cortesia, rispondere anche a te, ma non so proprio cosa dire....
Anzi, più che altro, ho paura di quel che potrei dire, non potremmo spostare il discorso su Fort Carra?
temo di aver fatto una gaffe :lol:
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
User avatar
soundofsilence
Riesploratore
Posts: 6792
Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
Location: genova - marassi
Contact:

Post by soundofsilence »

alec wrote:
soundofsilence wrote:
alec wrote:Bei posti che anche a me piacerebbe visitare.

Scinty magari ci facciamo la Cote de l'Ane... :wink:
Sarebbe cortesia, rispondere anche a te, ma non so proprio cosa dire....
Anzi, più che altro, ho paura di quel che potrei dire, non potremmo spostare il discorso su Fort Carra?
temo di aver fatto una gaffe :lol:
No dai, magari sono io che sono un pò perverso...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
User avatar
scinty
Amministratore
Posts: 12276
Joined: Mon Apr 30, 2007 21:42
Location: Genova

Post by scinty »

e io la solita babba che non capisce mai :oops:
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
User avatar
soundofsilence
Riesploratore
Posts: 6792
Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
Location: genova - marassi
Contact:

Post by soundofsilence »

scinty wrote:e io la solita babba che non capisce mai :oops:
Molto meglio così....
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Post Reply

Return to “Escursionismo”