Cime Cluot de la Vieille anello per l’Hameau d’Amen dalle Gorges Daluis

Moderator: Moderatori

Post Reply
User avatar
soundofsilence
Riesploratore
Posts: 6792
Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
Location: genova - marassi
Contact:

Cime Cluot de la Vieille anello per l’Hameau d’Amen dalle Gorges Daluis

Post by soundofsilence »

Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/1/ ... ges+Daluis

Cime Cluot de la Vieille anello per l’Hameau d’Amen dalle Gorges Daluis

Domenica 24 Marzo 2024:Parcheggio Gorges Daluis (820) – Pont de la Marièe (780) – Hameau d’Amen (1345) – Clue d’Amen (1050) – Cime du Cluot de la Vieille (1417) – Passerella sul Var (665) – Pont Bertheou (780) – Tete de Femme (805) - Parcheggio Gorges Daluis (820).
Partecipanti: Ornella, Daniela, Ivonne, Maury76 e soundofsilence.
Lunghezza: 22,5 Km.
Dislivello: 1200 m. circa.
Difficoltà: tutto E, per escursionisti medi, tranne qualche piccola variante non obbligatoria e direi anche la prima parte della discesa del ritorno, non tanto per le difficoltà tecniche, quanto per la difficoltà a seguire il pur segnato sentiero e pur dotati di traccia GPS, nonché la salita alla vetta, anch’essa comunque facoltativa, che è ripida e senza alcuna traccia, quindi EE, per escursionisti esperti.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada A10 fino al confine di Ventimiglia, quindi si continua sull’autostrada francese A8 fino a Nizza, uscita 52, dove si prende per Grenoble e Digne, seguendo lungamente il corso del fiume Var. Seguiamo quindi il fiume Var, e la direzione Grenoble, fino a Touet sur Var, subito dopo il quale troviamo la deviazione a destra per Beuil e le Gorges du Cians, che ignoriamo, per proseguire lungo il corso del Var, giungendo quindi a Puget Theniers e a Entrevaux. Passata Entrevaux, prendiamo a destra la D2202, sempre seguendo il Var, con la quale giungiamo al bivio a sinistra per Daluis, che ignoriamo, per continuare sulla strada principale fino alla località Pont Bertheou, poco meno di 3,5 Km dopo il bivio, dove ho parcheggiato in altra occasione, mentre in questa ho continuato per altri 3 Km., quasi esatti, fino al parcheggio da dove parte il sentiero che scende al Var e alla Cascade d’Amen (scritta segnaletica).
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo su asfalto arrivando in breve ad un bivio tra strade asfaltate, dove ci teniamo a destra, lasciando a sinistra la strada che sale a Villeplane. Continuiamo quindi su asfalto, tenendo sempre la destra quando la strada si biforca per ciascun senso di circolazione (a sinistra si passa nei tunnel), finche giungiamo in vista del Pont de la Marièe sulla destra. Scendiamo quindi verso il ponte, facendo prima una deviazione sulle scalette metalliche a sinistra che portano ad un punto panoramico sullo stesso pone. Visitato il punto panoramico attraversiamo quindi il ponte sulla Gorges, quindi attraversiamo un paio di brevi tunnel e continuiamo su stradina asfaltata che presenta più avanti un altro paio di tunnel. Seguiamo la stradina asfaltata in piano fino ad un bivio sulla destra, segnalato da cartelli, dove imbocchiamo il sentiero segnato verso L’Hameau d’Amen. Dopo poco più di 200 metri lasciamo il sentiero principale per prendere a sinistra una scorciatoia non segnalata, che ci permette di risparmiare i 500 metri circa di un lungo tornante. Con la scorciatoia giungiamo ad intercettare nuovamente la mulattiera principale e subito la scorciamo di nuovo. Proseguiamo quindi lungamente in falsopiano fino a giungere ad un ponticello su una cascata. Passato il ponticello il sentiero comincia a salire più ripidamente, fino a giungere ad un bivio segnalato a quota 1115 circa. Qui noi prendiamo a sinistra per l’Hameau d’Amen, ma sarebbe stato meglio prendere a destra, in quanto il sentiero di destra, oltre a farci risparmiare duecento metri di dislivello, è decisamente più interessante, mentre il sentiero che abbiamo seguito è da seguire solo per visitare il resti dell’antico paese di Amen, comunque interessanti. In ogni caso prendendo a sinistra saliamo fino ai resti della Borgata di Amen, dove comunque la Chiesa è ben conservata. Attraversata Amen iniziamo a scendere verso destra a tornanti fino a giungere ad un bivio, dove si riimette, da destra, il sentiero che non abbiamo preso a quota 1115, mentre a sinistra si scende ad un ponte sul torrente Clue d’Amen. Qui abbiamo deciso di fare una deviazione a destra perché il tratto di sentiero che abbiamo saltato è decisamente spettacolare, seguiamo quindi il predetto sentiero per circa 600 metri in piano, superando un ponticello e quindi fermandoci su uno sperone di roccia, proteso vero il sottostante Clue d’Amen e i suoi torrioni rossi. Torniamo quindi al bivio e scendiamo al ponte sul Clue d’Amen (io in realtà sono sceso al torrente e l’ho guadato per poi risalire al ponte), per iniziare quindi la risalita sull’altro versante. Guadiamo quindi un piccolo affluente del Clue d’Amen e poi saliamo a tornanti fino a quota 1280 circa. Qui, dove il pendio soprastante a sinistra lo consente, tagliamo brevemente per il bosco raggiungendo in breve una sterrata, che imbocchiamo verso sinistra (questo se vogliamo raggiungere la vetta, altrimenti possiamo proseguire direttamente sul sentiero principale). Proseguiamo quindi sulla sterrata per circa 700 metri, fino a quando sembra iniziare a scendere, e qui la lasciamo per risalire a destra la ripa boschiva verso la vetta, dove ci sembra di vedere un passaggio tra la vegetazione. Risaliamo così fino al crinale, quindi prendiamo a sinistra, giungendo in breve sulla non evidente vetta. Torniamo quindi sui nostri passi prima sulla sterrata e quindi al sentiero che avevamo lasciato a quota 1280 circa e lo imbocchiamo verso sinistra. Subito arriviamo ad un punto panoramico, indicato anche da un pannello fotografico. Qui dovremmo trovare un bivio, dove un sentiero scende sulla destra, mentre il principale continua dritto a sinistra, ma, in realtà, il sentiero in discesa sulla destra non è per niente chiaro ed abbiamo fatto fatica a seguirlo, consiglierei quindi di continuare a sinistra fino a trovare un bivio a destra da imboccare (percorso più lungo, ma sicuramente più chiaro ed interessante per alcune formazioi rocciose rosse che attraversa). Prendendo invece a destra ci manteniamo sul margine destro di un bel prato, quindi troviamo una traccetta che iniziamo a seguire (assolutamente consigliabile avere traccia GPS da seguire, altrimenti diventa assai difficile trovare il sentiero). Seguendo la traccia, che presenta anche qualche segnavia giallo stinto, ci siamo trovati però in una zona assai scomoda, quasi una palude sospesa caratterizzata da dune erbose e buchi acquosi, nel tentativo di uscire dalla quale abbiamo perso per un tratto la traccia giusta, ritrovandola un poco più in basso, non senza difficoltà, dato l’ambiente intricato in cui trovare un passaggio non è facile; probabilmente avremmo dovuto mantenerci più in alto e non scendere subito. In ogni caso, ritrovato il sentiero, stiamo attenti a non perderlo più, cosa che adesso riesce più facile dato i numerosi ometti e qualche tacca gialla, ma occorre sempre stare attenti, che perdere la traccia è assai facile. Dopo lo sbaglio di sentiero giungiamo in breve ad un bivio, dove da sinistra, attraverso pittoresche formazioni rocciose, proviene il sentiero che avremmo fatto meglio a seguire, mentre noi dobbiamo piegare a destra, sempre seguendo gli ometti. Scendiamo quindi lungamente fino a giungere ad una passerella sospesa sul fiume, praticamente un ponte tibetano, che dobbiamo attraversare. Attraversata la passerella risaliamo col sentiero sull’altro versante, fino a raggiungere la strada asfaltata, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi la spettacolare strada asfaltata, tenendo sempre la destra dove si biforca, per evitare le gallerie, fino a giungere al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina.
Conclusioni: unico rammarico non aver indovinato il percorso giusto in 2 punti, giusto perché sarebbe risultato decisamente più bello e anche perché avrebbe evitato dislivello in più (200 metri) e sbagli di percorso, nella descrizione spiego comunque quale sarebbe secondo me il percorso migliore. A parte questo bellissimo giro che permette di vedere le stupende Gorges e le altre formazioni rocciose rosse che caratterizzano la zona.

Image
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Post Reply

Return to “Escursionismo”