Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

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scinty
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Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by scinty »

Littletino, inizia ad aprire la cartina... che poi è quello che anche noi abbiamo fatto più volte durante la gita, piuttosto inutilmente.

Mi è impossibile descrivere questa escursione perchè vi manderei a perdere, ma soprattutto perchè del primo pezzo ricordo molto poco... tuttavia la gita è riuscita e ci si può fare un'idea dei posti.

Sabato 16 giugno, Valle Stura. Aisone. Alla scoperta di itinerari selvaggi e poco frequentati. Andiamo a parcheggiare l'auto in quel di Goletta Sottana, 840 m, poiché Alec da mesi ha studiato questo giro sulle mie cartine, per propormi un bel pacchetto gita... che all'inizio sembrava solo un pacco e basta. Un anello tra Vallone della Valletta e Vallone di Palla con salita al Monte Gias Vei (alias Monte Alivè, 2420 m) e al Lago Soprano della Valletta.

A monte dell'abitato, una sterrata entra nel bosco. Un cane ci segue. E' abbastanza comune che un cane segua gli escursionisti di passaggio, tuttavia penso che presto tornerà indietro.

Dopo poco arriviamo nei pressi di una cascatella artificiale dove un ruscello scorre tra muri a secco e non vediamo più il sentiero. Iniziamo bene... Alec consulta la cartina, dice che bisogna attraversare, non ci sono ponti, non ci sono segnavia, niente di niente. Dove il guado è più comodo, anzi meno scomodo, ci arrabattiamo alla bell'e meglio e passiamo dalla parte opposta approfittando di un punto in cui il muro offre un varco. Oltre, scavalcata una canaletta dove scorre l'acqua, troviamo una traccia e la seguiamo, iniziando a salire in un bosco di castagni, alcuni molto vecchi.

Il cane continua a seguirci.

Questi sentieri non segnati lasciano sempre il gusto del mistero, chissà se saremo sulla strada giusta, “la direzione è questa” dice Alec e non avendo alternative proseguiamo mentre il cane, che ho battezzato Ingegner Cane, va avanti e indietro nel bosco, sparisce poi torna ma non ci molla mai.

“Il cane non sa o non dice” sostiene Alec, mentre Ingegner Cane continua il suo via vai frenetico su e giù per il bosco, tanto che il granitico deve ammonirlo affinchè non sprechi tutte le sue energie: dal momento che ha deciso di seguirci, dovrà avere tanta forza perchè la camminata è lunga e in questo modo pare stancarsi parecchio.

Ci chiediamo se sia maschio o femmina, la cosa certa è che puzza parecchio ma è così simpatico.
Poco dopo, dal modo in cui fa pipì, capisco che è femmina, pertanto non posso continuare a chiamarla Ingegner Cane! Così la ribattezzo Gorgia, in onore di una Cima che sta proprio lì nella zona... la Gorgia Cagna :lol:

Il sentiero nel bosco che ora è diventato una faggeta sbuca su una larga sterrata, dove ci sono due larghi sentieri, uno che scende a sinistra e uno che sale a destra. Dobbiamo raggiungere l'inizio del Vallone della Valletta, per cui andiamo a destra. La strada dovrebbe portarci a un paese, o per lo meno su una strada asfaltata da dove poi riprendere il sentiero per il Vallone. Gorgia scorrazza infischiandosene dei nostri consigli e a un certo punto si lancia di corsa davanti a noi, sentiamo abbaiare. Alec dice “c'è un altro cane”, io alzo gli occhi incuriosita e mentre la nostra amica si tuffa giù nel bosco tra un frusciar di foglie, qualcosa ci viene incontro saltellando sulla strada... è un piccolo capriolo!!! E' piccolissimo e stupendo, io rimango a bocca aperta mentre mi passa a fianco e va a nascondersi nel bosco! Più in su ne vediamo un altro! E' la cagnetta che li ha stanati, ora che si è divertita torna sulla strada e si rimette in cammino.

Cammina cammina, ci troviamo a traversare sempre in piano in una direzione che non può essere quella giusta. Bivi non ne abbiamo visto (potrebbe essere colpa della distrazione nel guardare un camoscio che corre nel bosco, sempre scovato da Gorgia) e non ci resta che proseguire, dubbiosi. Nel frattempo una coppia di picchi attraversa il cielo sopra la nostra testa.

A un tratto il sentiero sembra finire, forse è solo molto sporco, non sappiamo più cosa fare. Tentiamo la fortuna. Mentre risaliamo prendendo a bastonate le ortiche, si fa strada nella testa di Alec che ci troviamo nel Vallone di Palla, mentre nella mia si insidia il timore che questa gita non ci porterà molto lontano a vedere quei posti di cui lui mi ha parlato... Tuttavia sulla cartina, sulla quale non riponiamo più molta fiducia, sembra che (individuato dal fiuto di Alec il punto in cui potremmo essere) più in alto passi un sentiero che ci potrebbe portare nella giusta direzione. Certo abbiamo perso un bel po' di tempo.

Gorgia è sempre con noi.

Incredibilmente ci troviamo a camminare su una traccia. Sarà solo una traccia di caprioli? Fatto sta che sbuchiamo su un largo pianoro, siamo usciti dal bosco, ora il sole richiede che io mi cosparga di crema, mentre Alec va in avanscoperta, nell'erba alta. Non c'è niente di niente che ci possa far capire dove siamo e come fare a continuare la nostra escursione e soprattutto a ritrovare la via di casa in caso fossimo obbligati a lasciar perdere.

Tuttavia dal centro del pianoro, dove le valanghe scese dai pendii intorno hanno buttato giù diversi alberi, non riusciamo a vedere sentieri e optiamo quindi per attraversare il prato seguendo la direzione in cui siamo arrivati. La fortuna aiuta gli audaci... il bosco ricomincia e noi ritroviamo un sentiero. Non ricordo come... ma ci troviamo a salire su una traccia sottile, su per un bosco un po' ripido. Ricorda molto il bosco per escursionisti ripidisti percorso nel giro di Celle Macra, forse è meno ripido, forse mi sono scaldata i muscoli, fatto sta che questa volta la salita va meglio.

Il mio angelo custode ogni tanto si gira, si ferma e mi aspetta. Ma no, non Alec, la cagnetta!

Da quel punto del bosco Alec scorge il Gias Vei. Non so come faccia a sapere che è il Gias Vei ma ora che lo abbiamo individuato, ora che dice “questo è il sentiero per la Rocca del Dado, poi c'è la cresta per il Gias Vei”, ci rincuoriamo molto. Dentro di me penso che si chiami Rocca del Dado perchè in quei posti per sapere dove devi andare non ti resta che tirare a sorte...

Ma ora siamo in carreggiata. E se il Gias Vei non è poi così lontano come sembra dovremmo anche riuscire a concludere tutta la gita come da programma (anche se al contrario, perchè dal Vallone di Palla dovevamo scendere al ritorno).

I rami dei larici sono piuttosto bassi e un po' insidiosi, mi carezzano il collo e i capelli e a volte mi trattengono, eh non devono vederne molte di ragazze da queste parti, ma Alec non è geloso, non sono certo questi i fusti che lo preoccupano! Mentre io mi divincolo dai larici marpioni lui prosegue per verificare la situazione.

Con Gorgia alle calcagna, tutta all'erta per vedere se spunta qualche animale con cui giocare.

Finalmente arriviamo in cresta, da lì vediamo Rocca la Paur, il Matto, le Cime di Valrossa, nonostante le nubi che ogni tanto si abbassano per mostrare la corona di monti intorno.

Inizio a essere un po' stanca, fino al Gias Vei sono 1580 metri di dislivello! Sono anche preoccupata per Gorgia, non abbiamo più trovato corsi d'acqua e avrà molta sete... beh, in cima faremo tutti una bella pausa e le daremo da bere, dal canto mio inizio a sentire anche un certo languore!!

Ma lei si arrangia benissimo, trova in una chiazza di neve tutto ciò che le occorre a soddisfare la sua sete e contemporaneamente un bel refrigerio, rotolandosi allegramente nella macchia bianca e granitosa!!!

Finalmente in vetta! E' carino il Gias Vei. Un luogo pieno di pace. E di camosci! Non devono essere tanto abituati a vedere gente, più di una volta li vediamo molto vicini, lanciano il loro verso di allarme ma ci fissano per un bel po' prima di allontanarsi (il più delle volte messi in fuga dalla vispa cagnetta, che devo dire mi stupisce tantissimo per l'incredibile resistenza, con le sue corse si sarà fatta sicuramente il doppio del nostro dislivello!!!).

Ci sediamo un attimo, beviamo tutti e tre e Alec offre a Gorgia un po' del suo panino. Anche io cerco di tappare la voragine che si è aperta nel mio stomaco con un paio di bocconi del mio panino che lascio comunque per dopo.

E' mezzogiorno.

Credevo fosse più tardi.

Dopo la pausa scendiamo lungo il crinale in direzione del passo del Gias Vei, sempre con lo sguardo proteso alla ricerca di camosci. Secondo la cartina (ehm...) dal passo occorre scendere un po' per prendere un sentiero che porta verso il Lago Soprano della Valletta, in modo da non dover scendere fino in fondo verso il Lago Sottano dove sale il sentiero che passa nei pressi del Casotto del Parco e di conseguenza perdere un bel po' di dislivello. Noi però non vediamo nessun sentiero. Scendiamo un po' nel pendio seguendo quella che potrebbe essere una traccia ma altro non è che il pendio un po' spelacchiato... di sentieri neppure l'ombra. A quel punto proviamo a scavalcare il costone ma vediamo dei salti rocciosi... insomma alla fine ci tocca raggiungere il sentiero più in basso. E sono ancora oltre 300 metri di dislivello da risalire... Sono un po' scoraggiata, spero che il tempo regga, le previsioni davano poca pioggia alle 17; si tratta solo di un po' di pioggia, ma se resta così, con sole e nuvole, è meglio... Saliamo, saliamo, spero di vedere il lago, proprio dove pare esserci un avallamento... invece, per citare una nota forumista, troviamo “uno schifo riarso”... persino il ruscello che pure scende da bellissime cascate, si rifiuta di continuare a scorrere in quel valloncello passando chissà dove...
Alec, vagamente innervosito dall'attendibilità della cartina, cerca di incoraggiarmi per raggiungere il Lago che dev'essere molto bello... ma ho fame, vorrei finalmente mangiare il resto del mio panino in pace, guardo la bastionata rocciosa e le cascate sopra di noi... “se non è lì quel ***** di lago io non proseguo!!!”. Tengo il passo e sbuffo per la fatica, solo Gorgia non si lamenta di nulla, beve quando vuole e continua a seguirci, stando sempre più vicino a noi.
Arriviamo sopra le cascate... ancora niente Lago! Basta! Basta! Svengo su un bel pietrone e collasso (meno male che mi sono portata i sali minerali!!). Alec mi sprona un'ultima volta: vedrai che ne vale la pena. E ripartiamo!

Questa volta però l'unico cartello della giornata (!) parla chiaro: Lago Soprano della Valletta, 20 minuti. Saranno i 20 minuti più lunghi della mia vita... tornante dopo tornante, il lago non arriva mai fino a che... sasso dopo sasso, i nostri passi ci portano su un risalto, il sentiero sotto di noi scende per raggiungere le sponde di quella meravigliosa e immensa distesa d'acqua incastonata tra le montagne... Alec scende veloce e si va a sedere sulla sponda. Gorgia sta sempre a equa distanza tra noi due. Scatto qualche foto, raggiungo lei, poi lui. La serenità del luogo si diffonde nel mio animo e riesco a fare pace col mondo e a riconciliarmi col granitico. Il Lago è davvero grande.

Siamo a 2231 metri.

Ci sediamo comodamente sull'erba e diamo fondo alle poche riserve, dividendo con la nostra amica, cui siamo sempre più affezionati. Lei non ficca il muso nei nostri zaini, non si avvicina al panino lasciato poggiato su una pietra, non chiede nulla. Ha solo deciso di farsi un giro in compagnia per spezzare la noia, chissà. Ha voglia di amicizia. Non le importa dei nostri panini. Se ne sta seduta composta e con quel muso dolce guarda un po' noi un po' la natura. Io mi allungo a più non posso scavalcando Alec per porgerle un po' del mio panino. Lo mangia volentieri, ma non fa il minimo sforzo per raggiungere la mia mano. E' tranquilla.

Dopo aver mangiato, approfitto di quel bel lago per rinfrescarmi un po' i piedi. Ci sono anche dei pesciolini nell'acqua. Alec segue il mio esempio e da lì a poco veniamo imitati alla perfezione anche da Gorgia, che seduta sulla sponda immerge le zampette anteriori nel lago! Una scena davvero da ridere!

Ma è l'ora di ripartire. Questa volta siamo tranquilli, il sentiero è segnato fino a Pinet, poi ci sarà l'ultima sfida: trovare il sentiero che ci riporti a Goletta. Che riporti Gorgia a casa. Ma il padrone sarà arrabbiato? Magari si preoccupa, siamo in giro dalle 7 di stamattina, arriveremo la sera... ci sarà abituato, vedrà la macchina che non conosce parcheggiata e capirà, ci vorrà sparare.... mah.

Nel frattempo ci godiamo il bel Vallone della Valletta, prima passiamo davanti al Lago Sottano della Valletta e al Casotto del Parco, poi scendiamo sempre molto gradualmente, il sentiero non scende mai decisamente tanto che comincio a dubitare che arriveremo all'auto in tempi.. utili.

Comincio a dire addio ai biscotti che volevo comprare a Demonte, alle sfiziosità da acquistare a Gaiola, ma il gelato di Aisone quello lo sto già pregustando, non me lo toglie nessuno! Sarà la mia cena!

In ambienti sempre molto belli, tra cascate, marmotte, boschi ombrosi e camosci, ci lasciamo avvolgere dalla dolcezza della luce del tardo pomeriggio, mentre Gorgia ancora non ha perso la voglia di gettarsi all'inseguimento di qualcosa...

Arrivati finalmente a Pinet, da dove inizia una strada sterrata che scende verso Aisone, proviamo inutilmente a trovare il sentiero della cartina. Scendiamo ma ci ritroviamo subito sulla strada sterrata. Risaliamo nuovamente decisi a trovare il sentiero che ci farebbe risparmiare tempo. Non lo troviamo, scendiamo nel bosco alla ricerca, ma niente. “Il cane non sa o non dice” insiste Alec.

Avvistata nuovamente la sterrata, mentre ci arrabattiamo tra i faggi, capiamo di essere completamente fuori strada e per evitare di perderci ulteriormente (del resto quel sentiero non lo abbiamo trovato né in salita né in discesa) la raggiungiamo sconsolati chiedendoci cosa ci toccherà ancora, a che ora arriveremo... Scendi scendi scendi... tagliamo la strada per pendii che sono stati puliti e dove ci sono delle linee taglia fuoco, la sterrata diventa asfaltata, e non si arriva mai.

Fino a che la fortuna ci presenta una casetta con un signore e un cane lupo (perciò, avvertendo la presenza del cane, in quest'ultimo tratto ho legato Gorgia al mio bastoncino): il signore ci conferma che continuando ancora un poco sulla strada troviamo una sterrata che ci riporta a Goletta! Era l'ultima opzione, quella che ci avrebbe fatto risalire un po', ma meglio che niente... una l'abbiamo trovata!!!

E così, cammina cammina, allungando un po' il passo perchè non vedevo l'ora di arrivare, ci troviamo a sbucare dalla “strada che scende a sinistra” quando la mattina siamo saliti a destra!!!

Era quindi quella l'unica possibilità per risalire il Vallone della Valletta, ma considerando la lunghezza del percorso sono ben felice che ci siamo persi nel Vallone di Palla, siamo saliti così in maniera piuttosto diretta al Gias Vei lasciando tutto il tratto lungo e con poca pendenza per il ritorno. A chi interessasse il Lago Soprano della Valletta (che merita molto, peccato non aver avuto il tempo di fare qualche foto da più in alto, intorno al lago non c'è un sentiero perchè i pendii vi si tuffano ripidamente, ma magari qualche spunto di può trovare!) consiglio quindi di partire da Pinet (c'è un pezzo di sterrata ma si può percorrere, in cima c'è anche la P di parcheggio) e percorrere tutto il Vallone della Valletta. Il dislivello da lì è di circa 800 metri.

E Gorgia?

Dopo l'ultimo tratto avventuroso percorso con lei attaccata al mio bastoncino, incastrandoci tra gli alberi caduti sul muro di contenimento del ruscello dove ci siamo arrampicati, dopo l'ultimo guado su pietre scivolose prima di raggiungere le case... in preda all'imbarazzo per l'incontro con il padrone... è l'ora di salutarci. Suono alla prima casa, sembra che qualcuno ci sia. Forse il campanello non funziona, salgo le scale che conducono al terrazzino urlando “permesso”! Lei mi precede sicura. Si affaccia un signore con la faccia buona che esclama “ah eccoti lazzarona!”. E così, le spiegazioni, i complimenti, che bella, che brava, come si chiama... “eh, lo fa di seguire la gente.. un inverno ha seguito due genovesi... c'erano due metri di neve.. è stata via tre giorni poi è tornata..”. “Arrivederci!”.

Sono le 19. Mentre ci sciacquiamo alla fontana, prima di goderci una bella e meritata coppazza di gelato di Capriccio ad Aisone, Alec mi dice “eravamo io e Roberto i genovesi. Lei ci ha seguito per un pezzo ma poi ha desistito”.

Cara amica, si è fatta con noi 12 ore di gita per 2000 metri di dislivello... una vera potenza, sempre accanto a noi o a rincorrere animali, rotolarsi nella neve, pucciare le zampe a bagno... sedersi all'ombra di un albero con la lingua penzoloni mentre consultavamo la cartina, seguire quasi ogni mossa che facevamo... sarebbe bello avere un cane così.

E mentre eravamo in autostrada, nella stanchezza che ti coglie dopo una giornata simile, con la testa che ti penzola dal sonno e gli occhi che si riaprono all'improvviso per vedere dove ti trovi, mi veniva in mente il suo bel musetto, pensando che in fondo, tutta quella fatica, quell'ultimo tratto verso il Lago che non arrivava mai... quei tratti dove sembrava che ci fossimo persi senza via d'uscita... tutto è sembrato più semplice e più lieto, perchè lei era con noi. Davanti a noi, a farci strada, ma il più delle volte dietro di noi a incoraggiarci. Fedele, come fosse stata nostra davvero.

sul crinale per monte Gias Vei
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aaahhhh, refrigerio....
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scendendo al passo del Gias Vei
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Passo del Gias Vei
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il Lago Soprano della Valletta
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pediluvio in compagnia per le signore... :lol:
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Lago Sottano della Valletta
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rientro nel Vallone della Valletta
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by Littletino »

Non ci provo nemmeno ad aprire la cartina...
perchè dolce m'è stato perdermi, con voi e la simpaticissima cagnetta, in quei posti meravigliosi.

Che bel racconto hai fatto Scinty. =D>
L'ho letto di un fiato. :o


Il Lago Soprano della Valletta è stupendo.

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L'ho intravisto lo scorso anno dal Colle della Valletta,

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raggiunto risalendo il vallone della Meris, e ne sono rimasto affascinato.

Tutta quella zona è magica: e prima o poi farò la traversata S.Anna di Valdieri - Pinet , con ritorno dai laghi di Valrossa.
E' un mio sogno.

Bravi, bravissimi.
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by Pazzaura »

Che avventura! Sarebbe bello avere le tracce GPS di queste vostre gite. :wink:
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by FRANKIE@ »

Complimenti : Ok : belle queste rava-escursioni un pochino "random" :risataGrassa:
che evocano l'eterno dilemma "chi siamo?" ma specialmente "dove siamo??" e "dove andiamo???" 8)
Belle le foto come pure i posti : Thumbup :

Bravissimi. =D>
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by amadablam »

..(sono sincera NON ho letto tutto il resoconto...) ...che bello essere incompagnia di un 4 zampe ..la foto di lei con scinty è tenerissima...(quella dal lago, non il pediluvio) :D
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
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Tibet libero!!!
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by Alec »

Bellissimo racconto :D

E' stata una gita complicata e faticosa ma di grande soddisfazione. Come la Scinty consiglio, a chi volesse salire al Gias Vei e al lago, di partire da Pinet.

La simpatica cagnetta ci ha fatto una graditissima compagnia :D Un cane intelligente e di incredibile forza e resistenza :shock: :o
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by serena »

Alec wrote:Bellissimo racconto :D

E' stata una gita complicata e faticosa ma di grande soddisfazione. Come la Scinty consiglio, a chi volesse salire al Gias Vei e al lago, di partire da Pinet.

La simpatica cagnetta ci ha fatto una graditissima compagnia :D Un cane intelligente e di incredibile forza e resistenza :shock: :o

anche a noi è successo anni fa di essere seguiti da una cagnolina..
eravamo a Upega e volevamo salire al M.Bertrand..
ma ci siamo persi e abbiamo fatto un giro assurdo.
alla fine la cagnolina era stravolta.....
tra l'altro siamo transitati in una zona in cui i cani dovevano essere tenuti al guinzaglio ed abbiamo incontrato il guardiacaccia che voleva farci la multa...
ho faticato non poco per convincerlo che la cagnolina non era la mia .....anche perchè quella mi saltava addosso festante per giocare (o forse per mangiarsi il panino con la bresaola di Vittorio...non lo sapremo mai....)
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by scinty »

serena wrote:ho faticato non poco per convincerlo che la cagnolina non era la mia .....anche perchè quella mi saltava addosso festante per giocare (o forse per mangiarsi il panino con la bresaola di Vittorio...non lo sapremo mai....)
anche io ho temuto che accadesse questo... al ritorno pensavo "ma non è che i cani non possono accedere a queste zone?" e un cartello verso fine percorso me lo ha confermato. Neppure al guinzaglio!

: Thanks : a tutti :feliceModerato:
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Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by Dirty Harry »

CANCELLATE IL TOPIC PRIMA CHE LO LEGGA SOUND
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by keiji1976 »

Che spettacolo...davvero molto molto bello...mi piacerebbe molto condividere con Enrica una gita simile...faticosa, ma spensierata... :strizzaOcchio::
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by scinty »

Dirty Harry wrote:CANCELLATE IL TOPIC PRIMA CHE LO LEGGA SOUND
:ahah:

Keiji ti auguro di cuore di fare una gita così, magari non così lunga, ma spensierata, con Enrica! :wink:
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by Maury76 »

Ho aspettato stamane che avevo meno da fare per leggermi questo lungo ma davvero piacevole racconto : Thumbup :
Gran bella ravanata.....un consiglio: leva le cartine ad Alec :risata:
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Re: Anello del Monte Gias Vei - Lost in the Palla

Post by Alec »

Maury76 wrote:un consiglio: leva le cartine ad Alec :risata:
:smt036
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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