Tete de Pelouse dal Lac de Sagnes

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soundofsilence
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Tete de Pelouse dal Lac de Sagnes

Post by soundofsilence »

Apro un nuovo topic e non uso quello di Frankie perchè mettere questa gita sotto "Tete de Pelouse dal vallone del Lauzanier" sarebbe improprio e riduttivo, tanto più che si tratta di una gita di esplorazione e di un percorso inedito, contro il percorso più o meno classico, di una vetta comunque, a torto, poco frequentata.

Lunedì 31 Luglio 2017: Lac de Sagnes (1900) – Col du Quartier d’Aout (2650) – Bosse du Lauzanier (2790) – Lacs des Hommes (2620) – Tete de Pelouse (2920) – Col de la Petite Cavale (2770) – Lac de Pelouse (2450) – Lac de Sagnes (1900).

Partecipanti: soundofsilence.

Lunghezza: io ho fatto circa 17 Km., ma senza fare la cresta verso la Pelouse si può risparmiare almeno un Km. Da considerare comunque che i tempi sono più lunghi di quello che la distanza potrebbe far sembrare perché la grande maggioranza del percorso si svolge senza sentiero.

Dislivello: 1500 m. circa.

Difficoltà: E dal Lac de Sagnes al bivio per il Col du Quartier d’Aout, EE la salita al Col du Quartier d’Aout senza sentiero, su prati ripidissimi e in cui necessita capacità di orientamento e di scegliere il percorso migliore. EE la cresta della Bosse du Lauzanier, in particolare vi è un passaggio delicato subito sotto la cima su sfasciumi assai instabili, non esposto però. Il resto della cresta è più semplice ma sempre EE. EE la discesa verso i Lacs des Hommes, sempre senza sentiero, ripida e con la necessità di scegliere il percorso migliore, attraverso anche una pietraia. EE la salita alla Tete de Pelouse, perlomeno fino al colle sottostante la cima, ripida e senza sentiero, ma comunque semplice e senza percorso obbligato. Dal colle alla vetta rientriamo direi nell’E, il crinale è largo e semplice. E dal bivio per la Tete al Col de la Petite Cavale, EE la discesa dal colle fino al bivio per il Lac de Pelouse; E dal predetto bivio fino al Lac de Sagnes, tenendo presente che anche qui, per la stragrande maggioranza del percorso non vi è né sentiero, né ometti, ma il terreno è semplice trattandosi di dolci pendii prativi e l’orientamento, con visibilità, è altrettanto semplice.

Percorso in macchina: Da Genova fino a Savona sull’Autostrada dei Fiori, poi fino a Mondovì sulla Savona Torino. Da Mondovì si segue per Cuneo e, poi, per Borgo San Dalmazzo e il Colle della Maddalena. Si segue la strada per il Colle della Maddalena e si svalica in Francia dove si giunge a Larche prima e Meyronnes dopo; si giunge quindi a un bivio dove prendiamo a sinistra (a destra si va Saint-Paul-sur-Ubaye) e giungiamo in breve a La Condamine-Chatelard e quindi a Jausiers, dove prendiamo a sinistra per il Col de la Bonnette. Al quinto tornante del Colle (1380 m. circa di altitudine), e poco dopo aver superato gli Chalets Cocody, prendiamo una sterrata sulla sinistra (cartello Route de Sagnes). Dopo 180 metri circa troviamo un bivio, dove prendiamo a sinistra e continuiamo quindi dritti sulla sterrata per circa 10 Km. fino al Lac de Sagnes. La sterrata non è in buonissimo stato e va percorsa quindi lentamente e con attenzione, ma non è neanche delle peggiori, certo è molto lunga.

Percorso a a piedi: Dal parcheggio ci dirigiamo sulla sponda sinistra del lago e seguiamo l’unica traccia ivi presente. Costeggiato il lago il sentiero inizia a salire e giunti poco oltre quota 2000, in corrispondenza di parecchi alberi abbattuti sulla destra, possiamo notare sulla sinistra un accenno di sentiero con anche una specie di ometto. L’accenno di sentiero sparisce subito appena il pendio comincia a salire, occorre quindi dirigersi verso il canale a sinistra delle insormontabili barre rocciose che vediamo invece più sulla destra. La prima parte del pendio è molto ripida ma si può passare dove si vuole, seguendo anche vari sentierini creati dal passaggio di animali, poi, entrando nel canale, il pendio diventa ancora più ripido e occorre scegliere con più attenzione dove passare, su erba sulla destra, o su rocce e/o sfasciumi al centro. Giunti a quota 2245 circa siamo sopra le barre rocciose che sbarravano la strada sulla destra e possiamo dirigerci quindi in tale direzione, lasciando il canale che stavamo salendo e che, più in alto, diventa probabilmente impercorribile. Traversiamo quindi facilmente al di sopra di una piccola pietraia e giungiamo in vista del successivo canale\valle molto più ampio e con pendio prativo decisamente più abbordabile. Per non perdere quota scendendo nell’avvallamento, continuiamo a traversare su pietraia appena sotto le pareti rocciose fino a raggiungere in diagonale il centro della valle\canale. Da qui in poi saliamo direttamente lungo la massima pendenza, con percorso sempre semplice e non obbligato. Giunti alla base del pendio detritico e prativo che chiude la vallata, lo iniziamo a salire verso sinistra, dove vi è più erba e il pendio è anche meno erto. Verso la cima del pendio ho pure incontrato degli ometti e un sentiero abbastanza chiaro, che non si capisce bene però da dove possa venire o se nasca lì; in breve giungiamo quindi al Col du Quartier d’Aout, dal quale prendiamo a destra la traccia di crinale, segnata comunque con grossi bolli verdi. Seguiamo quindi la traccia fino in vetta alla Bosse du Lauzanier, dalle quale i bolli verdi prendono a destra su un ripido canale di sfasciumi, da percorrere con prudenza, in alternativa è possibile seguire direttamente il filo di cresta che non sembra molto difficile, ma che comunque richiede attenzione e scelta del percorso giusto. Seguendo i bolli verdi, dopo la ripida discesa su sfasciumi, risaliamo presso il filo di cresta, anzi, per la precisione, io mi sono ritrovato tra due fili di cresta e ho pensato bene di passare nel mezzo, ma sarebbe stato uguale seguirne uno qualsiasi dei due; a questo punto però i segni verdi sono spariti, probabilmente in direzione dei Lacs des Hommes, cosa che potrebbe anche essere logico fare, ma la cresta successiva può comunque meritare una visita per la sua panoramicità. Io ho continuato quindi in cresta verso la Tete de Pelouse, sperando di poterla raggiungere. Superate però alcune elevazioni della cresta le ultime due si rivelano assai difficilmente superabili, presentando passaggi di arrampicata piuttosto delicati in discesa e su roccia marcia, essendo solo ho preferito non provare, in ogni caso penso che si sconfini nell’alpinismo, anche se mi è rimasta la voglia di provare, magari in salita, facendo il percorso in senso contrario, che, detto tra parentesi, penso sarebbe comunque meglio. Sono quindi tornato indietro sulla cresta per circa 250 metri e ho iniziato a scendere verso i Lacs des Hommes nel primo punto in cui mi sembrava possibile. La discesa si effettua traversando su ripidi prati in direzione dei laghi per poi invertire direzione, a quota 2680 circa, onde non tornare troppo indietro e dirigersi quindi verso la Tete de Pelouse. Per raggiungere il sentiero in fondovalle occorre però attraversare una abbastanza scomoda pietraia, al termine della quale raggiungiamo infine gli ometti che segnano il sentiero. Seguiamo quindi il sentiero di fondovalle per neanche 200 m. e deviamo quindi a destra verso il colletto sottostante a destra la Tete de Pelouse. Il percorso non è obbligato ma si trovano comunque, prima o poi, alcuni ometti. Giungiamo quindi, sempre più ripidamente al predetto colletto, dal quale pieghiamo a sinistra salendo più facilmente fino in vetta. Ritorniamo quindi sui nostri passi fino al sentiero di fondovalle che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi gli ometti fino all’evidente Col de la Petite Cavale, dal quale prendiamo a destra il sentiero in ripida discesa su ghiaietto scivoloso.
Scendiamo quindi sul sentiero segnato fino a quota 2540 circa, quasi la quota più bassa prima che il sentiero inizi a risalire. Il punto esatto in cui lasciare il sentiero si scegli in base ai pendi sottostanti, scegliendo il prato meno inclinato per una più comoda discesa. Scendendo per prati traversiamo leggermente verso sinistra (sud-ovest) sperando di scorgere il prima possibile il vicino Lac de Pelouse, che dobbiamo raggiungere. Giunti al Lago seguiamo il sentierino sulla sponda sinistra, dopodichè continuiamo paralleli al torrente emissario, senza una traccia precisa, ma trovando ogni tanto (e tanto è la parola esatta) qualche ometto, in ogni caso seguendo la valle non ci si può sbagliare. Più avanti gli ometti, e, finalmente, una parvenza di traccia, ci guidano sul versante destro della vallata (ma credo sia lo sstesso proseguire in fondovalle), ma, dopo aver attraversato vari rii laterali, la traccia si perde nuovamente; riscendiamo quindi in fondovalle (non che fossimo alti più di qualche poche decine di metri) e continuiamo finche il sentiero, che ogni tanto appare, ci riporta a destra. Qui ormai la traccia diventa evidente e troviamo pure un cartello del parco, non resta quindi che seguirla fino al Lac de Sagnes e al parcheggio.

Conclusioni: gita in ambiente selvaggio e senza sentieri, una vera e propria esplorazione, resa comunque abbastanza agevole dal percorso sempre intuitivo e dai pendii non impossibili, anzi decisamente dolci per tutto il ritorno dal Lac de Pelouse in poi. Strano in effetti che simili posti con bei laghie prati, siano rimasti così vergini, ma credo sia una buona notizia. Premesso questo direi anche che sarebbe meglio effettuare il giro in senso contrario per godere della vista del Bonnet Carrè salendo verso il Lac de Pelouse e anche perché la discesa dal Col du Quartier d’Aout è sicuramente più comoda che la salita. Io ho fatto il giro in questo senso per fare subito la parte più incerta, non avendo appunto notizie di come e se si potesse salire al Col du Quartier d’Aout, ma una volta che si conosca il percorso è sicuramente meglio fare il contrario, con l’avvertenza che se, invece non lo si conosce, è più difficile capire il percorso da seguire in discesa dal Colle in questione. In ogni caso si tratto di un giro panoramicamente molto bello e appagante, condito per di più dal gusto dell’esplorazione. Molto belli tutti i laghi, stupenda la vista del Bonnet Carrè e il panorama sulle grandi cime dal Monviso all’Oronaye, tutte molto “plastiche”, se così si può dire, ed evidenti lungo quasi tutto il percorso.

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Lac e Tour de Sagnes più da vicino

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Lac e Tour de Sagnes

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Lac e Tour de Sagnes più da vicino

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Lac e Tour de Sagnes

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Primo piano Lac e Tour de Sagnes

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Lac e Tour de Sagnes più da vicino

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Abete Tour e Lac de Sagnes

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Sentiero Tour e Lac de Sagnes

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Lac de Sagnes sotto Le Gerbier

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Lac de Sagnes guardando indietro

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Lac de Sagnes guardando indietro più da vicino

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Torrent d'Abries e Tour de Sagnes

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Torrent d'Abries presso Lac de Sagnes

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Salendo il ghiaione per il Col du Quartier d'Aout

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Lac de Sagnes salendo verso il Col du Quartier d'Aout

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Ghiaione salito andando verso il Col du Quartier d'Aout

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Traverso verso valle discendente da Col Quartier d'Aout

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Barre rocciose sovrastanti traverso verso valle discendente da Col Quartier d'Aout

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Col du Quartier d'Aout salendovi

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Col du Quartier d'Aout salendovi più da vicino

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Rampa finale per il Col du Quartier d'Aout

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Tete de Parassac dal Col du Quartier d'Aout

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Monviso e Oronaye dal Col du Quartier d'Aout

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Bosse du Lauzanier dal Col du Quartier d'Aout

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Oronaye dal Col du Quartier d'Aout

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Monte Cassorso Rocca Brancia e Oserot dal Quartier d'Aout

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Col du Quartier d'Aout salendo alla Bosse du Lauzanier

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Brec de Chambeyron e Sautron salendo alla Bosse du Lauzanier

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Enchastraye Tre Vescovi e Lacs des Hommes salendo alla Bosse du Lauzanier

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Enchastraye e Tre Vescovi salendo alla Bosse du Lauzanier

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Enchastraye Tre Vescovi e Lacs des Hommes salendo alla Bosse du Lauzanier

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Lacs des Hommes salendo alla Bosse du Lauzanier

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Pietraia in cresta Bosse du Lauzanier

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Lac des Hommes nord salendo alla Bosse du Lauzanier

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Lac des Hommes sud dalla Bosse du Lauzanier

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Fort Carra dalla Bosse du Lauzanier più da vicino

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Lacs des Hommes dalla Bosse du Lauzanier

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Cresta in discesa dalla Bosse du Lauzanier

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Monte Siguret dalla Bosse du Lauzanier

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Passaggio delicato scendendo da Bosse du Lauzanier

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Monviso e Oronaye scendendo dalla Bosse du Lauzanier

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Bosse du Lauzanier percorrendo la cresta della Pelouse

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Lac des Hommes nord con Monviso e Oronaye sullo sfondo da cresta Pelouse

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Lacs des Hommes con Monviso e Oronaye sullo sfondo da cresta Pelouse

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Lac des Hommes sud da cresta Pelouse

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Lacs des Hommes con Monviso e Oronaye sullo sfondo da cresta Pelouse

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Enchastraye e Rocca Tre Vescovi da cresta Pelouse

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Testa dell'Ubac e Tenibres sulla destra da cresta Pelouse

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Tete de Pelouse seminascosta dalla cresta

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Lacs des Hommes con Monviso e Oronaye sullo sfondo da cresta Pelouse

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8 Stambecchi da cresta Pelouse

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Cresta e Tete de Pelouse

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Lac des Hommes da cresta Pelouse

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Lacs des Hommes con Monviso e Oronaye sullo sfondo da cresta Pelouse

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Avvicinandosi a ultime elevazioni su cresta Pelouse

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Ultime due elevazioni su cresta e Tete de Pelouse

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Tete de Pelouse da penultima elevazione cresta

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Lacs des Hommes con Sautron Monviso e Oronaye sullo sfondo scendendovi

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Pendio di pietraie verso Tete de Pelouse

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Lacs des Hommes con sullo sfondo Brec Chambeyron e Sautron salendo a Tete Pelouse

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Vista su cresta Pelouse da colle sotto la cima

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Cresta verso la Tete de Pelouse

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Lacs des Hommes e Lauzanier salendo alla Tete de Pelouse

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Tour e Lac des Sagnes salendo alla Tete de Pelouse

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Lacs des Hommes e Lauzanier salendo alla Tete de Pelouse più da lontano

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Lacs des Hommes e Lauzanier salendo alla Tete de Pelouse

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Lac du Lauzanier salendo alla Tete de Pelouse

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Ometto vetta Tete de Pelouse con Enchastraye e Rocca Tre Vescovi sullo sfondo

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Lac du Lauzanier da Tete de Pelouse

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Lacs des Hommes e Lauzanier da Tete de Pelouse

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Lacs des Hommes da Tete de Pelouse

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Lacs des Hommes e Lauzanier da Tete de Pelouse

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Chambeyron e Sautron da Tete de Pelouse

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Lacs des Hommes e Lauzanier da Tete de Pelouse

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Lacs des Hommes con sullo sfondo Chambeyron e Sautron scendendo da Pelouse

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Pas de la Petite Cavale andandovi

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Vista sud dal Pas de la Petite Cavale

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Bonnet Carrè e Pelousette scendendo dalla Petite Cavale

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Castel de la Tour Bonnet Carrè e Pelousette scendendo dalla Petite Cavale

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Bonnet Carrè e Pelousette scendendo dalla Petite Cavale

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Sentiero e Pas de la Petite Cavale

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Bonnet Carrè e Pelousette andando al Lac de Pelouse

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Bonnet Carrè Cime Pelousette e discesa verso il Lac de Pelouse

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Bonnet Carrè e Pelousette scendendo al Lac de Pelouse

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Lac de Pelouse

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Lac de Pelouse Bonnet Carrè e Cime Pelousette

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Lac de Pelouse Castel de la Tour e Bonnet Carrè

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Lac de Pelouse Castel de la Tour e Bonnet Carrè più da lontano

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Bonnet Carrè scendendo al Lac de Sagnes

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Bonnet Carrè e Torrent d'Abries

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Valle d'Abries scendendo al Lac de Sagnes

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Ometto di pietra e Val d'Abries

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Val d'Abries con Tete Siguret sullo sfondo

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Carrareccia in val d'Abries

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Tete de Siguret e Tete du Coin de l'Ours

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Canalone da risalire per il Col du Quartier d'Aout

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Immissario in Lac de Sagnes con Tete de Siguret sullo sfondo

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Immissione Torrent d'Abries in Lac de Sagnes

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Lac de Sagnes con Tete de Siguret sullo sfondo

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Abete Tour e Lac de Sagnes

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Lac e Tour de Sagnes

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Alberi Lac e Tour de Sagnes

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Lac e Tour de Sagnes
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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daniele64
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Re: Tete de Pelouse dal Lac de Sagnes

Post by daniele64 »

=D> =D>
Che bello il Bonnet Carrè ! E pure i laghi non sono malaccio ... : Thumbup :
:smt006
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teo-85
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Re: Tete de Pelouse dal Lac de Sagnes

Post by teo-85 »

Gran bella escursione oltralpe Sound : Thumbup : : Thumbup : Molto scenografico e panoramico tutto l'itinerario, e con il pizzico dell'avventura nel ricercare la traccia :D Zone con pura "wilderness" come direbbero tutt'oggi, da veri intenditori... certo da effettuare con meteo stabile, non oso immaginare in caso di un po' di maltempo...non mi pare di aver visto punti di appoggio e/o malghe nel percorso
Complimenti ancora!!
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soundofsilence
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Re: Tete de Pelouse dal Lac de Sagnes

Post by soundofsilence »

teo-85 wrote:non mi pare di aver visto punti di appoggio e/o malghe nel percorso
Complimenti ancora!!
Hai visto bene, non c'è niente, neppure i sentieri.....
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psiconauta
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Re: Tete de Pelouse dal Lac de Sagnes

Post by psiconauta »

..........ottimo e abbondante, come al solito ! :feliceModerato: : Thumbup :

condivido l'apprezzamento per la (o il? machissene, tra l'altro) Bonnet Carrè, sembra quasi una costruzione, nelle sue linee geometriche....=D>
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...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
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soundofsilence
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Re: Tete de Pelouse dal Lac de Sagnes

Post by soundofsilence »

psiconauta wrote:..........ottimo e abbondante, come al solito ! :feliceModerato: : Thumbup :

condivido l'apprezzamento per la (o il? machissene, tra l'altro) Bonnet Carrè, sembra quasi una costruzione, nelle sue linee geometriche....=D>
Molto bello le (così risolviamo il problema...) Bonnet Carrè, ma dovresti vedere Fort Carra e i suoi vicini in tema di costruzioni geometriche....
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