Dome de Barrot

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soundofsilence
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Dome de Barrot

Post by soundofsilence »

Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://luoghidasogno.altervista.org/ar ... icolo=3702

Dome de Barrot anello per Col Du Mont e du Pras da Auvare

Sabato 13 aprile 2024:Auvare (1130) – Col du Mont (1283) – Guado Pontier (1140) – Col Vigude (1594) – Bivio Col de Sui (1750) – Dome de Barrot (2135) – Guado Arbanal (1835) - Bivio Col de Sui (1750) - Col Vigude (1594) – Col de Pras (1527) – Baisse Fleirel (1360) – Cimitero Auvare (1095) – Auvare (1130).
Partecipanti: Stella Polare, Laura, Leonardo e soundofsilence.
Lunghezza: 18,5 Km. circa.
Dislivello: 1350 m. circa.
Difficoltà: E, per escursionisti medi, il sentiero segnato fino a quando lo si lascia per seguire il crinale verso Col Vigude. Il crinale verso Col Vigude è in genere EE, per escursionisti esperti, sia perché non è sempre facile seguire la traccia (traccia comunque a volte assente), specie nella seconda parte, sia per la ripidità del percorso, a volte su terreno instabile, sempre soprattutto nella seconda parte. A questo va aggiunta una breve paretina da superare (II grado), un po’ delicata per gli appigli poco sicuri (F, alpinistico facile). Dal Col de Vigude alla vetta si torna nell’E, mentre la discesa da noi effettuata senza sentiero è sicuramente EE, soprattutto il primo breve canalino di I grado, da affrontare in discesa, mentre nel successivo percorso le principali difficoltà sono di orientamento, data la traccia non esistente, e per la ripidità, comunque mai eccessiva, della discesa. Il successivo tratto dal Bivio per il Col de Sui fino al parcheggio è invece E, non presentando difficoltà di sorta, se non quelle dovute alla presenza di alcune insidiose lingue di neve.
Percorso in macchina: da Genova in autostrada A10 fino al confine di Ventimiglia, quindi si continua sull’autostrada francese A8 fino a Nizza, uscita 52, dove si prende per Grenoble e Digne, seguendo lungamente il corso del fiume Var. Seguiamo quindi il fiume Var, e la direzione Grenoble, fino a Touet sur Var, subito dopo il quale troviamo la deviazione a destra per Beuil e le Gorges du Cians, che ignoriamo, per proseguire lungo il corso del Var, giungendo quindi a Puget Theniers, dove prendiamo a destra il bivio per Puget-Rostang. Subito prima di giungere al paese, curviamo a sinistra, continuando sulla D216 per Auvare. Proseguiamo quindi sulla lunga stradina stretta ed ad ampi tornanti, fino a giungere ad un parcheggio presso uno slargo dove si può invertire marcia, presenti anche bidoni immondizia in un casotto apposito, dove parcheggiamo negli spazi appositi sulla destra (attenzione allo strapiombo sotto il basso muretto stradale).
Percorso a piedi: dal parcheggio seguiamo la strada asfaltata fino ad entrare in paese, quindi passiamo davanti alla chiesa e saliamo verso sinistra seguendo i segnavia biancorossi e le segnalazioni per Col du Mont e Mihubi. Usciti dal paese ci troviamo ad attraversare una zona quasi lunare, caratterizzata da calanchi e stratificazioni rocciose. Saliamo quindi nel pieno di questo paesaggio lunare fino a giungere al più verde Col du Mont, dove troviamo un bivio a destra per il Col Fleirel (cartello in legno), ed uno a sinistra per la Croix-sur-Roudoule, mentre noi proseguiamo al centro verso Mihubi. Dal Col du Mont il sentiero procede prima in piano e poi in discesa, ed inizia ad essere caratterizzato da terra e roccia rosse. Scendiamo quindi fino al torrente Pontier, che guadiamo. Iniziamo quindi la risalita sull’altro versante, piuttosto articolata, forse per passare in mezzo a delle belle formazioni rocciose. Attraversiamo quindi un nuovo torrente, l’Albarea (di cui, presso il guado, possiamo visitare un piccolo canyon) e saliamo in mezzo ad interessanti formazioni rocciose rosse (tratto un po’ ripido, forse EE). Dopo la risalita proseguiamo per un buon tratto in falsopiano, fino a giungere, presso una costruzione sopra il sentiero, al punto in cui la traccia curva decisamente a destra, per scendere in breve a guadare il Torrente Serre Long. Qui possiamo in effetti scendere a visitare il torrente, ma in realtà dobbiamo lasciare il sentiero segnato che prosegue verso il paese di Mihubi (e poi con un lungo giro arriva al Col de Sui) per imboccare una traccetta sulla destra che segue il crinale. La traccetta non è evidentissima ma si riesce comunque a seguire senza troppi problemi con la vegetazione. Arriviamo quindi ad una rete metallica che scavalchiamo facilmente, per poi continuare la salita attraverso spettacolari formazioni rocciose rosse. Qui la traccia si perde abbastanza e senza GPS (con traccia da seguire) diventa difficile orientarsi, e anche spiegare il percorso non è facile. Occorre in ogni caso seguire la direzione nord-est (noi abbiamo fatto una deviazione a destra per poi rientrare a sinistra, per visitare alcune formazioni rosse) cercando di passare dove risulta più facile, dati i vari tratti ripidi e su ghiaietto instabile e scivoloso). Si giunge quindi ad una parte più ripida, dove dobbiamo risalire ad uno sbarramento roccioso, che costeggiato verso sinistra, presenta un canalino (a destra di una piccola grotta) che permette di superare le rocce (passaggi di II per 3-4 metri su roccia instabile, meglio usare alberi e radici per arrampicare). Superato il canalino il sentiero diventa decisamente più facile, ma indubbiamente non molto chiaro, si mantiene comunque la direzione nord-est su terreno che si fa via via assai ripido, ma mai difficile, fino a giungere ad una sommità erbosa. Seguiamo quindi il crinale erboso fino ad affacciarci sul sottostante Col Vigude, al quale dobbiamo scendere. Giunti al Col Vigude ritroviamo il sentiero segnato e cartelli indicatori, proseguiamo quindi dritti verso il Dome de Barrot, lasciando a destra i sentieri per Rubi e quello che percorreremo al ritorno. Saliamo quindi fino ad un colletto, dove a sinistra si diparte il sentiero per il Col de Sui, mentre noi continuiamo a destra sul sentiero segnato (tacche gialle) per il Dome de Barrot. Passiamo quindi sulla sinistra di alcune graziose cascatelle e continuiamo a seguire il sentiero verso la cima, che piega verso destra. Continuiamo quindi verso destra fino a giungere al crinale, dove troviamo cartelli segnaletici, che imbocchiamo verso sinistra. Seguiamo quindi il sentiero ed il crinale fino in vetta. Dalla vetta proseguiamo sul crinale per circa 80 metri, quindi pieghiamo a sinistra scendendo un canalino (con alcune scritte, mi pare gialle) che permette una abbastanza facile discesa seguendone il ramo di sinistra. Superato il canalino scendiamo ripidamente e senza traccia, ma anche senza difficoltà, più o meno in direzione sud, prendendo come riferimento il solco del torrentello (Ravin d’Arbanal) con le cascatelle a cui siamo passati a fianco in salita; ci teniamo quindi sulla destra del predetto solco, man mano avvicinandovisi, anche a seconda del terreno, così facendo arriviamo ad intercettare il sentiero per il Col de Sui, che imbocchiamo verso sinistra, subito guadando il Ravin d’Arbanal. Seguiamo quindi il nuovo sentiero fino a riimmetterci sul percorso dell’andata, che seguiamo fino al Col Vigude. Giunti al Col Vigude prendiamo il sentiero a sinistra, non il primo a sinistra che scende verso Rubi, ma il secondo, che procede in piano. Il nuovo sentiero procede lungamente in piano aggirando l’elevazione soprastante, comunque sempre tra curiose formazioni rossastre. Giungiamo infine presso dei ruderi, dove imbocchiamo, con brevissima risalita, una sterrata sulla destra. Imbocchiamo quindi la sterrata verso sinistra e la seguiamo per circa 1,6 Km fino al Col de Pras, dove la lasciamo, per imboccare il sentiero sulla destra verso Auvare, come da segnalazioni. Iniziamo quindi finalmente a perdere quota, raggiungendo dopo un Km. la Baisse de Fleirel, dove troviamo nuovi cartelli segnaletici; qui proseguiamo dritti per Auvare, lasciando a destra il sentiero per il Col de Mont. La discesa si fa più ripida e sassosa fino a raggiungere il Cimitero di Auvare, oltre il quale passiamo su un ponte e saliamo al paese di Auvare, dal quale torniamo sul percorso dell’andata, in breve, alla macchina.
Conclusioni: giro tra tante curiosità geologiche, sempre interessanti, ma mai eclatanti come invece le vicine Gorges du Cians e Daluis, che porta ad una vetta molto panoramica. Il percorso proposto all’andata aggiunge 300 metri di dislivello rispetto ad andare e tornare sul percorso del ritorno, ma permette di passare nei punti più interessanti, consiglio però di effettuarlo in salita, che in discesa risulterebbe più scomodo; in alternativa, è possibile anche seguire il sentiero segnato, senza abbandonarlo per il crinale, ma il giro ne risulterebbe assai più lungo e sicuramente meno interessante.

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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