Monte Bego
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Monte Bego
Venerdì 10 Settembre 2010: Jas du Basto – Baisse di Valmasque – Monte Bego – Lac des MeschesPartecipanti: Aldo, Enrico, Lusciandro e Davide.
Lunghezza: 20,5 Km circa + 6 Km.di asfalto per chiudere l’anello, percorsi da me in bicicletta per andare a riprendere la macchina.Dislivello: 1350 m. circa + 300 m. in bicicletta.
Difficoltà: EE solo la traversata del Monte Bego (che però costituisce una buona parte del percorso..): la salita della cupola terminale per qualche passaggio ripido e leggermente esposto, anche se senza reali difficoltà (attenzione però ad eventuale presenza di ghiaccio: noi abbiamo trovato qualche placca, tra l’altro poco visibile perché in ombra…), la discesa per notevolissimi problemi di orientamento. Già dalla vetta è facile sbagliare, dopo i primi evidenti ometti, e seguire fedelmente la cresta, incontrando così anche qualche passaggio quasi alpinistico (I grado al massimo) invece di passare poco sotto sulla destra; poi, dopo un tratto di evidente sentiero, da quando sulla destra si diparte la deviazione verso il Rifugio des Merveilles, il sentiero non esiste più, solo distanti ometti di pietra non sempre visibili, Il primo tratto di questa discesa senza sentiero non crea però eccessivi problemi, in caso di buona visibilità, in quanto il percorso è decisamente intuitivo seguendo la facile cresta erbosa; quando però si inizia a scendere nel bosco i problemi aumentano parecchio, non essendoci più un percorso logico (a parte quello di scendere a valle…) e anzi essendoci, a volte, ometti in più direzioni e una costante assenza di qualsiasi traccia… Il resto del percorso non presenta invece nessun problema ed è classificabile E.
Percorso in macchina: Da genova fino a Ventimiglia sull’A10, da Ventimiglia si imbocca la Val Roya passando prima Olivetta San Michele, poi da Breil sur Roya e quindi arrivare a Saint-Dalmas-de-Tende, dove si volta a sinistra per la Val des Merveilles e Casterino. Arrivati presso il Lac des Mesches si sale ancora qualche centinaio di metri per lasciare il primo mezzo (noi abbiamo lasciato una bicicletta, ma, indubbiamente, si può fare anche con 2 macchine o, anche, ‘rassegnarsi’ a fare questi ulteriori 6 Km. a piedi…) in corrispondenza dell’inizio sentiero e quindi si prosegue col secondo mezzo fino a Casterino e quindi al Jas du Basto dove una sbarra impedisce di continuare il percorso.
Percorso a piedi: Dal Jas du Basto si segue la strada a sinistra (indicazioni per il Refuge Valmasque) che sale molto lentamente verso il Rifugio. Dopo 3,5 Km. di strada cartelli (per il Refuge e la Baisse de Valmasque) indicano di svoltare a sinistra su sentiero, abbandonando la strada, che si ritroverà più avanti, che continua sulla destra. Poco dopo essere ritornati sulla strada, si incontra il bivio per il Refuge de Valmasque sulla destra e si continua invece a sinistra, evitando di scendere al vicino Rifugio. Si passa quindi accanto ai 3 grandi laghi (Vert, Noir e du Basto) con un lungo percorso in piano, per poi salire fino alla Baisse de Valmasque. Dalla Baisse si prende l’unico evidente sentiero a sinistra che porta verso il Monte Bego. Con qualche saliscendi e con percorso più lungo di quello che ci aspettavamo dalla Baisse si arriva in vetta. Poco sotto la vetta un grosso ometto di pietra verso sud, oltre a svelare un bel panorama sui laghi intorno al Refuge des Merveilles; indica il percorso da seguire per il ritorno. Per evitare però qualche difficoltà occorre spostarsi leggermente più in basso, verso destra, poco sotto la cresta che presenta, appunto, alcuni passaggi in cui potrebbe essere necessario usare le mani. Dopo circa 500 metri di sentiero si incontra il bivio sulla destra per il Refuge des Merveilles, proseguendo invece dritti e superando uno sbarramento di pietre che sembrerebbe indicare, non a torto, che sarebbe meglio girare per il predetto rifugio ci si trova a scendere senza alcuna traccia ma con qualche ometto di pietra, ogni tanto, ad indicare il percorso. Più che seguire gli ometti, che fanno soltanto perdere tempo nel cercarli, conviene piuttosto puntare dritti verso un restringimento della cresta erbosa chiaramente visibile qualche centinaio di metri più in basso. Qui, data la minore ampiezza della zona si ritrovano facilmente gli ometti e, da qui in poi, può convenire seguirli con maggiore attenzione; così facendo ci si immette in una zona dove la spoglia prateria incomincia a far spazio a qualche albero e a cespugli bassi e, in breve, si giunge a un bivio: ometti segnano il percorso sia a sinistra in discesa, ma in senso contrario a quello in cui stavamo andando, sia a destra in leggera salita. Noi prendiamo a sinistra, avendo una traccia GPS che pare puntare più in quella direzione e, per fortuna, più avanti il sentiero curva e riprende la giusta direzione. Siamo però ormai in un bosco, per fortuna rado, sempre senza alcuna traccia, e seguire gli ometti è sempre più difficile. Dopo molto vagare però, a quota circa 1900, incontriamo finalmente un sentiero: occorre prenderlo verso sinistra, verso destra, infatti, il sentiero si dirige sì, all’inizio in discesa, verso la valle della Miniere (quella del Lac des Mesches), ma poi (dopo un guado) prende a salire, facendo supporre di dirigersi verso le Refuge des Merveilles. Prendendo invece a sinistra, nel giro di 150 metri ci si immette sul sentiero in discesa dal Vallone di Fontanalba e dalla Baisse de Vallaurette che, a sua volta, in un Km. circa porta sul sentiero del Vallon de la Miniere che, in 3 Km circa, porta alla strada poco sopra il Lac des Mesches.
Racconto: Dover condensare in una sola giornata un trekking che molte guide danno effettuabile in 3 o 4 giorni necessita alcuni astuti accorgimenti che mettono alla prova anche un EE (escursionista eccentrico) come me…Decido così, innanzitutto, di ricorrere alla bici per percorrere i 6 Km di asfalto che separano il Lac des Mesches dal Jas du Basto. Astutamente deciderò di farli in salita per non perdermi i divertenti tratti al 20% e onde non rovinare la media del percorso a piedi con un veloce tratto in discesa… Fin qui naturalmente potrebbe arrivare anche un escursionista normale, ma io non mi farò mancare neanche stavolta il mio consueto colpo di genio che consisterà nello spostare, nel rimontare la bici portata senza ruote nel bagagliaio, un poco i tacchetti dei freni, quel tanto che basta per farli strisciare sul cerchione, in modo che nessuno possa permettersi di dire che è comodo fare le escursioni in bicicletta…Altra azzeccata decisione sarà quella di tagliare un poco il percorso passando per il Monte Bego, tagliando così la discesa per la Valmasque e buona parte del Vallon de la Miniere, dopotutto cosa sono mai 400 metri di dislivello in più? Pensando però di aver accorciato un po’ troppo, non ci faremo mancare 3 Km di ravanaggio nel sottobosco senza alcun sentiero, cercando disperatamente, senza riuscirci peraltro, di seguire a piedi una traccia GPS di scialpinisismo, altro vero colpo di genio di cui vado giustamente fiero…Forse perderà un po’ di importanza rispetto alle precedenti ragguardevoli realizzazioni testè descritte, ma credo meriti, infine, una citazione anche l’essere riusciti a girare tutta la Valle delle Meraviglie senza vedere neanche un graffito…
Conclusioni: Molto meglio, dal Bego, scendere al Refuge des Merveilles e farsi per intero il Vallon de la Miniere: certo un po’ più lungo, ma decisamente più veloce (la stessa differenza che c’è tra un’autostrada e la statale che porta al Passo dello Stelvio…) e più panoramica. Per chi invece fosse amante dell’avventura (per non dire masochista) e volesse fare come noi, il consiglio può essere quello di non perdere di vista il torrente e seguire più quello piuttosto che cercare gli ometti, fino a trovare il guado sopra descritto a quota 1900 circa dove si incrocia il sentiero che porta, in breve a quello segnato in discesa dalla Baisse de Vallaurette. Dal punto di vista panoramico sono belli sicuramente i 3 grandi laghi che si costeggiano all’andata (peccato per le dighe) e quelli che si ammirano dall’alto nel Vallon de la Miniere, la vista più bella resta comunque quella che si ha dal Bego sull’aguzza Maledia e sul Gelas e il Clapier che la contornano. In conclusione però il panorama è inferiore da quello che si gode da molte vette nel ‘cuore’ delle marittime, dove si incontrano anche laghetti, spesso, più suggestivi di quelli che abbiamo incontrato noi. Sicuramente una visita ai laghi che si incontrano nella parte che abbiamo saltato, tra la Baisse de Valmasque e il Refuge des Merveilles, avrebbe aumentato il valore panoramico della gita, ma resta il fatto che, a mio parere, la Val des Merveilles, pur bella, non abbia niente di eccezionale, paragonata ad altre zone delle Marittime, a parte i graffiti, che, però, facendo il percorso testè descritto, non si vedono…
Link alle foto:
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Difficoltà: EE solo la traversata del Monte Bego (che però costituisce una buona parte del percorso..): la salita della cupola terminale per qualche passaggio ripido e leggermente esposto, anche se senza reali difficoltà (attenzione però ad eventuale presenza di ghiaccio: noi abbiamo trovato qualche placca, tra l’altro poco visibile perché in ombra…), la discesa per notevolissimi problemi di orientamento. Già dalla vetta è facile sbagliare, dopo i primi evidenti ometti, e seguire fedelmente la cresta, incontrando così anche qualche passaggio quasi alpinistico (I grado al massimo) invece di passare poco sotto sulla destra; poi, dopo un tratto di evidente sentiero, da quando sulla destra si diparte la deviazione verso il Rifugio des Merveilles, il sentiero non esiste più, solo distanti ometti di pietra non sempre visibili, Il primo tratto di questa discesa senza sentiero non crea però eccessivi problemi, in caso di buona visibilità, in quanto il percorso è decisamente intuitivo seguendo la facile cresta erbosa; quando però si inizia a scendere nel bosco i problemi aumentano parecchio, non essendoci più un percorso logico (a parte quello di scendere a valle…) e anzi essendoci, a volte, ometti in più direzioni e una costante assenza di qualsiasi traccia… Il resto del percorso non presenta invece nessun problema ed è classificabile E.
Percorso in macchina: Da genova fino a Ventimiglia sull’A10, da Ventimiglia si imbocca la Val Roya passando prima Olivetta San Michele, poi da Breil sur Roya e quindi arrivare a Saint-Dalmas-de-Tende, dove si volta a sinistra per la Val des Merveilles e Casterino. Arrivati presso il Lac des Mesches si sale ancora qualche centinaio di metri per lasciare il primo mezzo (noi abbiamo lasciato una bicicletta, ma, indubbiamente, si può fare anche con 2 macchine o, anche, ‘rassegnarsi’ a fare questi ulteriori 6 Km. a piedi…) in corrispondenza dell’inizio sentiero e quindi si prosegue col secondo mezzo fino a Casterino e quindi al Jas du Basto dove una sbarra impedisce di continuare il percorso.
Percorso a piedi: Dal Jas du Basto si segue la strada a sinistra (indicazioni per il Refuge Valmasque) che sale molto lentamente verso il Rifugio. Dopo 3,5 Km. di strada cartelli (per il Refuge e la Baisse de Valmasque) indicano di svoltare a sinistra su sentiero, abbandonando la strada, che si ritroverà più avanti, che continua sulla destra. Poco dopo essere ritornati sulla strada, si incontra il bivio per il Refuge de Valmasque sulla destra e si continua invece a sinistra, evitando di scendere al vicino Rifugio. Si passa quindi accanto ai 3 grandi laghi (Vert, Noir e du Basto) con un lungo percorso in piano, per poi salire fino alla Baisse de Valmasque. Dalla Baisse si prende l’unico evidente sentiero a sinistra che porta verso il Monte Bego. Con qualche saliscendi e con percorso più lungo di quello che ci aspettavamo dalla Baisse si arriva in vetta. Poco sotto la vetta un grosso ometto di pietra verso sud, oltre a svelare un bel panorama sui laghi intorno al Refuge des Merveilles; indica il percorso da seguire per il ritorno. Per evitare però qualche difficoltà occorre spostarsi leggermente più in basso, verso destra, poco sotto la cresta che presenta, appunto, alcuni passaggi in cui potrebbe essere necessario usare le mani. Dopo circa 500 metri di sentiero si incontra il bivio sulla destra per il Refuge des Merveilles, proseguendo invece dritti e superando uno sbarramento di pietre che sembrerebbe indicare, non a torto, che sarebbe meglio girare per il predetto rifugio ci si trova a scendere senza alcuna traccia ma con qualche ometto di pietra, ogni tanto, ad indicare il percorso. Più che seguire gli ometti, che fanno soltanto perdere tempo nel cercarli, conviene piuttosto puntare dritti verso un restringimento della cresta erbosa chiaramente visibile qualche centinaio di metri più in basso. Qui, data la minore ampiezza della zona si ritrovano facilmente gli ometti e, da qui in poi, può convenire seguirli con maggiore attenzione; così facendo ci si immette in una zona dove la spoglia prateria incomincia a far spazio a qualche albero e a cespugli bassi e, in breve, si giunge a un bivio: ometti segnano il percorso sia a sinistra in discesa, ma in senso contrario a quello in cui stavamo andando, sia a destra in leggera salita. Noi prendiamo a sinistra, avendo una traccia GPS che pare puntare più in quella direzione e, per fortuna, più avanti il sentiero curva e riprende la giusta direzione. Siamo però ormai in un bosco, per fortuna rado, sempre senza alcuna traccia, e seguire gli ometti è sempre più difficile. Dopo molto vagare però, a quota circa 1900, incontriamo finalmente un sentiero: occorre prenderlo verso sinistra, verso destra, infatti, il sentiero si dirige sì, all’inizio in discesa, verso la valle della Miniere (quella del Lac des Mesches), ma poi (dopo un guado) prende a salire, facendo supporre di dirigersi verso le Refuge des Merveilles. Prendendo invece a sinistra, nel giro di 150 metri ci si immette sul sentiero in discesa dal Vallone di Fontanalba e dalla Baisse de Vallaurette che, a sua volta, in un Km. circa porta sul sentiero del Vallon de la Miniere che, in 3 Km circa, porta alla strada poco sopra il Lac des Mesches.
Racconto: Dover condensare in una sola giornata un trekking che molte guide danno effettuabile in 3 o 4 giorni necessita alcuni astuti accorgimenti che mettono alla prova anche un EE (escursionista eccentrico) come me…Decido così, innanzitutto, di ricorrere alla bici per percorrere i 6 Km di asfalto che separano il Lac des Mesches dal Jas du Basto. Astutamente deciderò di farli in salita per non perdermi i divertenti tratti al 20% e onde non rovinare la media del percorso a piedi con un veloce tratto in discesa… Fin qui naturalmente potrebbe arrivare anche un escursionista normale, ma io non mi farò mancare neanche stavolta il mio consueto colpo di genio che consisterà nello spostare, nel rimontare la bici portata senza ruote nel bagagliaio, un poco i tacchetti dei freni, quel tanto che basta per farli strisciare sul cerchione, in modo che nessuno possa permettersi di dire che è comodo fare le escursioni in bicicletta…Altra azzeccata decisione sarà quella di tagliare un poco il percorso passando per il Monte Bego, tagliando così la discesa per la Valmasque e buona parte del Vallon de la Miniere, dopotutto cosa sono mai 400 metri di dislivello in più? Pensando però di aver accorciato un po’ troppo, non ci faremo mancare 3 Km di ravanaggio nel sottobosco senza alcun sentiero, cercando disperatamente, senza riuscirci peraltro, di seguire a piedi una traccia GPS di scialpinisismo, altro vero colpo di genio di cui vado giustamente fiero…Forse perderà un po’ di importanza rispetto alle precedenti ragguardevoli realizzazioni testè descritte, ma credo meriti, infine, una citazione anche l’essere riusciti a girare tutta la Valle delle Meraviglie senza vedere neanche un graffito…
Conclusioni: Molto meglio, dal Bego, scendere al Refuge des Merveilles e farsi per intero il Vallon de la Miniere: certo un po’ più lungo, ma decisamente più veloce (la stessa differenza che c’è tra un’autostrada e la statale che porta al Passo dello Stelvio…) e più panoramica. Per chi invece fosse amante dell’avventura (per non dire masochista) e volesse fare come noi, il consiglio può essere quello di non perdere di vista il torrente e seguire più quello piuttosto che cercare gli ometti, fino a trovare il guado sopra descritto a quota 1900 circa dove si incrocia il sentiero che porta, in breve a quello segnato in discesa dalla Baisse de Vallaurette. Dal punto di vista panoramico sono belli sicuramente i 3 grandi laghi che si costeggiano all’andata (peccato per le dighe) e quelli che si ammirano dall’alto nel Vallon de la Miniere, la vista più bella resta comunque quella che si ha dal Bego sull’aguzza Maledia e sul Gelas e il Clapier che la contornano. In conclusione però il panorama è inferiore da quello che si gode da molte vette nel ‘cuore’ delle marittime, dove si incontrano anche laghetti, spesso, più suggestivi di quelli che abbiamo incontrato noi. Sicuramente una visita ai laghi che si incontrano nella parte che abbiamo saltato, tra la Baisse de Valmasque e il Refuge des Merveilles, avrebbe aumentato il valore panoramico della gita, ma resta il fatto che, a mio parere, la Val des Merveilles, pur bella, non abbia niente di eccezionale, paragonata ad altre zone delle Marittime, a parte i graffiti, che, però, facendo il percorso testè descritto, non si vedono…
Link alle foto:
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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- Maury76
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Re: Monte Bego
Bravi ,bella escursione masochistico/ravanatoria
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- soundofsilence
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Re: Monte Bego
Scorgo una punta d'invidia tra le righe..MAURY76 wrote:Bravi ,bella escursione masochistico/ravanatoria
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Monte Bego
soundofsilence wrote:Scorgo una punta d'invidia tra le righe..MAURY76 wrote:Bravi ,bella escursione masochistico/ravanatoria
A parte gli scherzi mi avrebbe fatto sicuramente piacere essere dei vostri
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- Lusciandro
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Re: Monte Bego
sottotitolo: andare sino in Francia per ravanare come i pazzi
Lusciandro: (dopo mezz'ora di ravanamento) dove l'hai trovata?
Sound: da un sito francese, i randonnes persi
Lusciandro:
Piccoli inconvenienti (che noi ripeteremo diabolicamente nella gita successiva) che nulla tolgono alla bellezza dei luoghi Lusciandro
e già qui vedere un bivio in una curva con una grossa pietra che sbarra il passaggio .....soundofsilence wrote:si incontra il bivio sulla destra .... e superando uno sbarramento di pietre che sembrerebbe indicare, non a torto, che sarebbe meglio girare
qui correggere in: visto che si ritrovano una miriade di ometti sparsi a caso da folletti dispettosisoundofsilence wrote:si ritrovano facilmente gli ometti
Sound dice con pronuncia alla Fantozzi quando ne spara una gigantesca: "ho io una traccia di un sentiero che scende più diretto".soundofsilence wrote:avendo una traccia GPS che pare puntare più in quella direzione
Lusciandro: (dopo mezz'ora di ravanamento) dove l'hai trovata?
Sound: da un sito francese, i randonnes persi
Lusciandro:
Piccoli inconvenienti (che noi ripeteremo diabolicamente nella gita successiva) che nulla tolgono alla bellezza dei luoghi Lusciandro
Re: Monte Bego
Belin Lusciandro, lo sai che sound nei suoi giri riserva sempre delle sorprese!!!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Monte Bego
Quando è che impari il francese? il sito parlava di Rando-perso, che vorrebbe significare passeggiate perso-nalizzate...Lusciandro wrote:Sound: da un sito francese, i randonnes persi
L'unico piccolo problema è che era una traccia di scialpinismo....
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- Lusciandro
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Re: Monte Bego
Vai tranquilla che io gli tengo testa, gli propongo delle stuzzicanti varianti e lui spesso abbocca (con la gita di ieri gli ho fatto battere qualche suo record personale)gecko wrote:Belin Lusciandro, lo sai che sound nei suoi giri riserva sempre delle sorprese!!!!!
Aaahhhh bè, che c....o, pensate se l'avesse presa da un sito di deltaplanistisoundofsilence wrote:Quando è che impari il francese? il sito parlava di Rando-perso, che vorrebbe significare passeggiate perso-nalizzate...Lusciandro wrote:Sound: da un sito francese, i randonnes persi
L'unico piccolo problema è che era una traccia di scialpinismo....
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Re: Monte Bego
Facevamo sicuramente prima...Lusciandro wrote:Vai tranquilla che io gli tengo testa, gli propongo delle stuzzicanti varianti e lui spesso abbocca (con la gita di ieri gli ho fatto battere qualche suo record personale)gecko wrote:Belin Lusciandro, lo sai che sound nei suoi giri riserva sempre delle sorprese!!!!!
Aaahhhh bè, che c....o, pensate se l'avesse presa da un sito di deltaplanistisoundofsilence wrote:Quando è che impari il francese? il sito parlava di Rando-perso, che vorrebbe significare passeggiate perso-nalizzate...Lusciandro wrote:Sound: da un sito francese, i randonnes persi
L'unico piccolo problema è che era una traccia di scialpinismo....
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Re: Monte Bego
belle foto e bella la Maledia vista da quel profilo, molto ardita!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Monte Bego
Troppo....scinty wrote:bella la Maledia vista da quel profilo, molto ardita!
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Re: Monte Bego
Perchè vorresti salirci?soundofsilence wrote:Troppo....scinty wrote:bella la Maledia vista da quel profilo, molto ardita!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Monte Bego
Una mezza idea c'è, perlomeno di arrivare al laghetto, che mi piace tanto, ne stiamo parlando per luglio prossimo....scinty wrote:Perchè vorresti salirci?
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Re: Monte Bego
Gliel'avevo proposta per il giro di ieri ma ha minacciato di ricorrere all'esorcista per estirpare da me qualsivoglia mira pseudoalpinisticascinty wrote:Perchè vorresti salirci?soundofsilence wrote:Troppo....scinty wrote:bella la Maledia vista da quel profilo, molto ardita!
Lusciandro
Re: Monte Bego
potremmo organizzare un gruppetto per il prossimo giugno/luglio, mi piacerebbe tornarci con la scinty anche se ci sono già stato due volte.Lusciandro wrote:Gliel'avevo proposta per il giro di ieri ma ha minacciato di ricorrere all'esorcista per estirpare da me qualsivoglia mira pseudoalpinisticascinty wrote:Perchè vorresti salirci?soundofsilence wrote:Troppo....scinty wrote:bella la Maledia vista da quel profilo, molto ardita!
Lusciandro
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
- soundofsilence
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Re: Monte Bego
Volete incastrarmi?
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Re: Monte Bego
Lusciandro wrote:Vai tranquilla che io gli tengo testa, gli propongo delle stuzzicanti varianti e lui spesso abbocca
Ne so qualcosa
Bravo Luscia' ,belle foto, soprattutto quella della Maledia
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Re: Monte Bego
quasi quasi, se lavoro e famiglia nel prossimo giugno/luglio lo consentiranno, mi unirei volentieri al gruppo....soundofsilence wrote:Volete incastrarmi?
La Maledìa è accessibile anche in versione EE, anche se a giugno/luglio bisogna superare ancora tratti innevati, non difficili né esposti. Pernottamento caldamente consigliato - (anche se c'è chi sale Maledìa e Gelas in giornata da Genova )
E poi, a differenza di voi vagabondi inquieti sempre alla ricerca di nuove mete, a me piace ritornare sempre negli stessi posti, sulle stesse montagne: ne ho alcune che per me riassumono in sé l'essenza stessa della montagna: la zona Clapier Maledìa Gelàs è tra queste
.
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
.
...a predicar la pace
ed a bandir la guerra
la pace tra gli oppressi
la guerra all'oppressor
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Re: Monte Bego
Mi piacerebbe conoscerti, non ti ho incrociato molte volte sul forum, ma non sono mai stati incontri banali...wolf wrote:quasi quasi, se lavoro e famiglia nel prossimo giugno/luglio lo consentiranno, mi unirei volentieri al gruppo...
Mi piace questo gioco al ribasso... Siamo passati dal Pd all'F e adesso all'EE, qualcuno rilancia E? O devo aggiudicare sull'EE?wolf wrote:La Maledìa è accessibile anche in versione EE, anche se a giugno/luglio bisogna superare ancora tratti innevati, non difficili né esposti.
In vetta naturalmente....wolf wrote:Pernottamento caldamente consigliato
Beh sì l'ansia del nuovo, la fuga da ciò che si conosce e dalla vita di tutti i giorni può anche diventare una droga, una fuga dalla realtà che ci fa sentire, per pochi attimi, al di sopra delle umane miserie, limitazioni e sofferenze....wolf wrote:E poi, a differenza di voi vagabondi inquieti sempre alla ricerca di nuove mete, a me piace ritornare sempre negli stessi posti, sulle stesse montagne: ne ho alcune che per me riassumono in sé l'essenza stessa della montagna: la zona Clapier Maledìa Gelàs è tra queste
Però io apprezzo anche tornare negli stessi luoghi, dove trovo serenità e nostalgia, d'altronde chi altro qui nel forum può dire di essere stato una decina di volte sul Monte Forato o sul Castellermo?
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Monte Bego
soundofsilence wrote:Mi piacerebbe conoscerti, non ti ho incrociato molte volte sul forum, ma non sono mai stati incontri banali...wolf wrote:quasi quasi, se lavoro e famiglia nel prossimo giugno/luglio lo consentiranno, mi unirei volentieri al gruppo...
Mi piace questo gioco al ribasso... Siamo passati dal Pd all'F e adesso all'EE, qualcuno rilancia E? O devo aggiudicare sull'EE?wolf wrote:La Maledìa è accessibile anche in versione EE, anche se a giugno/luglio bisogna superare ancora tratti innevati, non difficili né esposti.
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Re: Monte Bego
soundofsilence wrote:Però io apprezzo anche tornare negli stessi luoghi, dove trovo serenità e nostalgia, d'altronde chi altro qui nel forum può dire di essere stato una decina di volte sul Monte Forato o sul Castellermo?
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Re: Monte Bego
rilancio con TMAURY76 wrote:soundofsilence wrote:Mi piacerebbe conoscerti, non ti ho incrociato molte volte sul forum, ma non sono mai stati incontri banali...wolf wrote:quasi quasi, se lavoro e famiglia nel prossimo giugno/luglio lo consentiranno, mi unirei volentieri al gruppo...
Mi piace questo gioco al ribasso... Siamo passati dal Pd all'F e adesso all'EE, qualcuno rilancia E? O devo aggiudicare sull'EE?wolf wrote:La Maledìa è accessibile anche in versione EE, anche se a giugno/luglio bisogna superare ancora tratti innevati, non difficili né esposti.
dai l'anno prossimo bel gruppo sulla Maledia!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Monte Bego
Bel gruppo??? Evidentemente Maury non l'hai mai visto...alec wrote:bel gruppo sulla Maledia!
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Re: Monte Bego
allora l'anno prossimo brutto gruppo sulla maledia!soundofsilence wrote:Bel gruppo??? Evidentemente Maury non l'hai mai visto...alec wrote:bel gruppo sulla Maledia!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
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Re: Monte Bego
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Re: Monte Bego
soundofsilence wrote:Bel gruppo??? Evidentemente Maury non l'hai mai visto...alec wrote:bel gruppo sulla Maledia!
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Re: Monte Bego
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Re: Monte Bego
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Re: Monte Bego
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Re: Monte Bego
Piantila un po' su......siamo abbondantemente OT ,non rovinare questo bel topic con le tue stupidate
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Re: Monte Bego
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Re: Monte Bego
per dirlas come i cugini d'oltralpe...putain quel tour!!! bel giretto, mi ricordo un'avventura con amici e famiglia intorno ai 14-15 anni finita allo stesso modo..sarà il posto...
Il coraggio non è mai stato non avere paura,gli uomini coraggiosi affrontano le loro incertezze e le ribaltano a loro vantaggio per diventare ancora più forti
Re: Monte Bego
Mercoledì scorso , 18 luglio , sono riuscito a togliermi lo sfizio dell' ascesa al famoso Monte Bego . Previsioni buone con forti probabilità di addensamenti a metà giornata , ma in zona non sono una novità ...
Per arrivare in vetta ( la salita è lunga ) senza nubi decido di partire prestissimo con sveglia addirittura alle 4,30 , in modo di essere alla partenza verso 6,30 ed in cima presumibilmente intorno alle 10,30 -11 . Ma avevo fatto i conti senza l'oste e gli imprevisti erano in agguato ...
Per cominciare bene , la sveglia entra in sciopero e non suona , così mi sveglio alle 6 , incavolato come una jena ridens a cui hanno appena rubato la carogna che si rosicchiava . Faccio il viaggio smoccolando come un turco , ma la giornata non migliora ed in Val Roya incontro un megacantiere nelle gallerie di Airole con senso unico alternato e relativa coda di 10 minuti , poi due autotreni a passo d'uomo insorpassabili e per finire un altro cantiere semaforico al Lac de les Mesches ( vuoto per lavori di rinforzo alla diga ) . Insomma alla fino son partito che erano quasi le 8,30 ....
Per lo meno la giornata era splendida e dal Lac de la Miniere si vedeva la mole del Bego con una chiazza di neve in vetta
Lunga camminata veloce lungo il tracciato nel bosco del Vallone de la Miniere , sino ad uscire dalla foresta in vista della Cime des Lacs
ed all'apparizione dei primi ameni laghetti incastonati nel verde ,
arrivando subito dopo al Refuge des Merveilles sulle rive del Lac Long .
Mi sposto sulla sponda opposta passando sulla diga ( sarebbe vietato , ma sono italiano ... ) e mi innesto sul sentiero che si inerpica con tornanti e tornantini sulle pendici del Bego . Cominciano a comparire i bei panorami sui numerosi laghi sottostanti
via via sempre più ampi .
E pure le tante alte vette dei dintorni si lasciano ammirare nella loro maestosità , come la Cime du Diable , con il contorno del Capelet Superieur .
Verso est si vede il Vallone de la Miniere , dominato dal verde Pian Tendasco .
Arrivo così all' anticima , da cui salgo sulla facile e breve cresta rocciosa che richiede l'uso delle mani . Sono ora in prossimità della vetta
che raggiungo subito dopo senza difficoltà .
Sono stato fortunato , sono le 12,15 e la giornata è ancora magnifica ! Mi fermo molto a lungo a godermi il sole ed i panorami e gustandomi il meritato , lauto pasto . Mi raggiungono dopo un poco , tre giovani francesi saliti dalla Valmasque e poi due italiani che hanno fatto la mia stessa strada . Si forma qualche nube su alcuni dei rilievi del circondario , ma la vista è sempre eccellente sul vicino Grand Capelet
e sul massiccio del Gelas
con lo sperone della Maledia in splendida evidenza .
Ottima la visuale pure sulle lontane Alpi Liguri e sulla Rocca dell' Abisso .
Dopo oltre un' ora , quando se ne sono andati già via tutti , anch' io mi decido a scendere , per la stessa via dell'andata . Evito il tratto di cresta perchè vedo a destra un facile sentiero che la aggira senza difficoltà . Riesco quindi finalmente ad avere un incontro leggermente ravvicinato con una delle tante marmotte fischianti ma timide dei dintorni . Anche questa si nasconde al mio passaggio , ma in maniera meno efficace ...
Seguendo una traccia , taglio il pezzo che costeggia i laghi e mi innesto nella carrareccia pù in basso . Poi , con calma , giù sino al Lac de les Mesches ed all'auto , soddisfatto dell' ottimo risultato dell' escursione , nonostante i presupposti negativi iniziali ....
Nel complesso , un giro di circa 22 chilometri con quasi 1500 metri di dislivello , valido soprattutto per i bei panorami dalle pendici del Bego .
Per arrivare in vetta ( la salita è lunga ) senza nubi decido di partire prestissimo con sveglia addirittura alle 4,30 , in modo di essere alla partenza verso 6,30 ed in cima presumibilmente intorno alle 10,30 -11 . Ma avevo fatto i conti senza l'oste e gli imprevisti erano in agguato ...
Per cominciare bene , la sveglia entra in sciopero e non suona , così mi sveglio alle 6 , incavolato come una jena ridens a cui hanno appena rubato la carogna che si rosicchiava . Faccio il viaggio smoccolando come un turco , ma la giornata non migliora ed in Val Roya incontro un megacantiere nelle gallerie di Airole con senso unico alternato e relativa coda di 10 minuti , poi due autotreni a passo d'uomo insorpassabili e per finire un altro cantiere semaforico al Lac de les Mesches ( vuoto per lavori di rinforzo alla diga ) . Insomma alla fino son partito che erano quasi le 8,30 ....
Per lo meno la giornata era splendida e dal Lac de la Miniere si vedeva la mole del Bego con una chiazza di neve in vetta
Lunga camminata veloce lungo il tracciato nel bosco del Vallone de la Miniere , sino ad uscire dalla foresta in vista della Cime des Lacs
ed all'apparizione dei primi ameni laghetti incastonati nel verde ,
arrivando subito dopo al Refuge des Merveilles sulle rive del Lac Long .
Mi sposto sulla sponda opposta passando sulla diga ( sarebbe vietato , ma sono italiano ... ) e mi innesto sul sentiero che si inerpica con tornanti e tornantini sulle pendici del Bego . Cominciano a comparire i bei panorami sui numerosi laghi sottostanti
via via sempre più ampi .
E pure le tante alte vette dei dintorni si lasciano ammirare nella loro maestosità , come la Cime du Diable , con il contorno del Capelet Superieur .
Verso est si vede il Vallone de la Miniere , dominato dal verde Pian Tendasco .
Arrivo così all' anticima , da cui salgo sulla facile e breve cresta rocciosa che richiede l'uso delle mani . Sono ora in prossimità della vetta
che raggiungo subito dopo senza difficoltà .
Sono stato fortunato , sono le 12,15 e la giornata è ancora magnifica ! Mi fermo molto a lungo a godermi il sole ed i panorami e gustandomi il meritato , lauto pasto . Mi raggiungono dopo un poco , tre giovani francesi saliti dalla Valmasque e poi due italiani che hanno fatto la mia stessa strada . Si forma qualche nube su alcuni dei rilievi del circondario , ma la vista è sempre eccellente sul vicino Grand Capelet
e sul massiccio del Gelas
con lo sperone della Maledia in splendida evidenza .
Ottima la visuale pure sulle lontane Alpi Liguri e sulla Rocca dell' Abisso .
Dopo oltre un' ora , quando se ne sono andati già via tutti , anch' io mi decido a scendere , per la stessa via dell'andata . Evito il tratto di cresta perchè vedo a destra un facile sentiero che la aggira senza difficoltà . Riesco quindi finalmente ad avere un incontro leggermente ravvicinato con una delle tante marmotte fischianti ma timide dei dintorni . Anche questa si nasconde al mio passaggio , ma in maniera meno efficace ...
Seguendo una traccia , taglio il pezzo che costeggia i laghi e mi innesto nella carrareccia pù in basso . Poi , con calma , giù sino al Lac de les Mesches ed all'auto , soddisfatto dell' ottimo risultato dell' escursione , nonostante i presupposti negativi iniziali ....
Nel complesso , un giro di circa 22 chilometri con quasi 1500 metri di dislivello , valido soprattutto per i bei panorami dalle pendici del Bego .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Monte Bego
Bravo in solitaria sul Bego che è una gran bella montagna.
Non sono mai salito dalla via che hai fatto tu ma da Vallaurette, prendendo a destra dal Lago della Miniera e seguendo più o meno l'itinerario di scialpinismo (in stile "ravanage" in quanto il sentiero va al colle di Vallauretta - vedi cartina traccia blu).
Se non erro tu hai seguito il sentierino che dal Lac Long sup. risale il versante ovest (traccia rosa in parte).
In un caso sono ritornato dalla traccia nord-ovest che passa vicino a Cima Pollini e scende sulla Bassa di Valmasca facendo un bellissimo circuito.
Ciao
Non sono mai salito dalla via che hai fatto tu ma da Vallaurette, prendendo a destra dal Lago della Miniera e seguendo più o meno l'itinerario di scialpinismo (in stile "ravanage" in quanto il sentiero va al colle di Vallauretta - vedi cartina traccia blu).
Se non erro tu hai seguito il sentierino che dal Lac Long sup. risale il versante ovest (traccia rosa in parte).
In un caso sono ritornato dalla traccia nord-ovest che passa vicino a Cima Pollini e scende sulla Bassa di Valmasca facendo un bellissimo circuito.
Ciao
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
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Re: Monte Bego
, FRANKIE .FRANKIE@ wrote:Bravo in solitaria sul Bego che è una gran bella montagna.
Non sono mai salito dalla via che hai fatto tu ma da Vallaurette, prendendo a destra dal Lago della Miniera e seguendo più o meno l'itinerario di scialpinismo (in stile "ravanage" in quanto il sentiero va al colle di Vallauretta - vedi cartina traccia blu).
Se non erro tu hai seguito il sentierino che dal Lac Long sup. risale il versante ovest (traccia rosa in parte).
In un caso sono ritornato dalla traccia nord-ovest che passa vicino a Cima Pollini e scende sulla Bassa di Valmasca facendo un bellissimo circuito.
Ciao
E' vero , io sono salito dal facile sentiero che passa dal Lac Long superieur e sale lungamente a tornantini sulle pendici del Bego ( nero vicino a traccia rosa ) . So che esiste una traccia non facile da seguire che sale nel bosco da Vallaurette ma non ho voluto rischiare di perdere altro tempo a cercarla visto il ritardo già accumulato . Devo ammettere che dalla cima non pareva per niente difficile , la dorsale rocciosa appariva invitante ed il tratto nel bosco non sembrava lungo . Ma da solo e senza gps non mi sono fidato . Allego una foto da cui si vede in basso a destra la dorsale in oggetto .
Visto che i francesi incontrati in vetta erano saliti dalla Bassa di Valmasca , ho pure io ipotizzato una discesa da quella parte ( sembrava facile ) ma ho temuto che poi fosse vietato il passaggio senza guida nella Valle delle Meraviglie per riscendere al Lac Long ... così sono tornato in pratica sulla stessa via dell'andata . Sai com'è , a volte quando ho azzardato poi me ne sono pentito ( come per la Punta Bartivolera ) , così non ho rischiato .
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Re: Monte Bego
eh, il Bego..........prima o poi mi toccherà, immagino....
anche se è un po' distante....
ma quindi voi alla fine che percorso consigliereste per salirci ?
anche se è un po' distante....
ma quindi voi alla fine che percorso consigliereste per salirci ?
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
Re: Monte Bego
Sicuramente quella che ho fatto io , dal Lago delle Mesce al Rifugio e poi dritti alla vetta . E' la via più semplice ( impossibile da sbagliare ) e soprattutto più corta ( 11 km solo andata ! )...
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Re: Monte Bego
.....alla faccia del corto !
va beh, se è impossibile da sbagliare.....
va beh, se è impossibile da sbagliare.....
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
Re: Monte Bego
psiconauta wrote:.....alla faccia del corto !
va beh, se è impossibile da sbagliare.....
Il brutto di 'ste montagne è che sono assai distanti dalla strada .... però se sei fortunato magari fai l'autostop per i fuoristrada che salgono al Rifugio delle Meraviglie ... Del resto è un po' che vorrei provare il Grand Capelet ( anche se dalle foto la vetta non pare un granchè ) ma rimando sempre perchè il percorso a piedi è ancora più lungo e faticoso del Bego ...
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