Domenica, con alcuni amici di Imperia, sono andato su questa bella cima delle alpi marittime.
Partiti da Boreon ( valle de la Vesubie), circa 1h di macchina da nizza, siamo arrivati in vetta in poco meno di 4 ore.
Bellissimo il monte. Abbiamo anche trovato alcuni stambecchi che si sono lasciati avvicinare tranquillamente.
Panorama mozzafiato in cima: la Cime du mercantour, il Gelas e l' Argentera sembrano così vicini da poterli toccare!
Durante la salita abbiamo incontrato una coppia francese che andava ad arrampicare.. a giudicare da quanto abbiamo visto, ci doveva essere un discreto traffico sulla parete: abbiamo visto almeno 4 cordate.
Noi comunque non potevamo che limitarci alla parte escursionistica, affrontando solamente la crestina che sale da passo alla cima, ma vista la mia esperienza alpinistica nulla, non saprei proprio se abbiamo sconfinato nel facile alpinismo o siamo rimasti nell'escursionismo...
la crestina che dal passo porta alla vetta
lo stupendo colpo d'occhio sulla maestosa parete..
piacevoli incontri
un componente di una delle cordate impegnate in parete
Argentera..
Cougourde
Moderator: Moderatori
Cougourde
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono...
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Re: Cougourde
Vetta originale, bravo Giumork.
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
Re: Cougourde
Quoto, bellissima cima!Ramingo wrote:Vetta originale, bravo Giumork.
La "zucca" dal basso sembra quasi inaccessibile, poi in realtà dopo il rifugio del Boreon se ne scopre il "lato debole"
Come difficoltà siamo sull' EE/F quindi "al confine" con l'alpinismo.
L'ho salita nel corso di un allenamento trail nel 2010 da S.Giacomo di Entracque, passando per il Pas des Ladres e rientrando in Italia dal colle della Rovina e poi dal colle di Fenestrelle: giornata che ricordo con piacere per i paesaggi, ed un pò meno per le apprensioni che la discesa dal colle della Rovina mi aveva riservato (c'era ancora neve a destra, quindi dietro incauto consiglio di un local presente al colle avevo disarrampicato gli espostissimi risalti rocciosi a dx per scendere poi "a naso" sui ghiaioni fino al sentiero per il rif. Genova...)
In zona meritano la visita anche cime più isolate come la Testa della Rovina ed il Cayre Agnel...
Re: Cougourde
Concordo sulla bellezza dell'ambiente e della cima
La mia salita risale al "secolo scorso" (fine secolo ovviemente 1990) ed avevo avuto modo di osservare alcuni esemplari di mufloni. Chissà se ci sono ancora
Complimenti
La mia salita risale al "secolo scorso" (fine secolo ovviemente 1990) ed avevo avuto modo di osservare alcuni esemplari di mufloni. Chissà se ci sono ancora
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"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
Amedeo Modigliani
Re: Cougourde
Molto bello, piace anche a me, spero un giorno...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- amadablam
- Sherpani di Quotazero
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Re: Cougourde
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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- soundofsilence
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Re: Cougourde
Mercoledì 30 Agosto 2017: Le Boreon (1625) – Refuge Cougourde (2080) – Lac des Sagnes (2210) – Baisse de Cougourde (2810) – Cime de Cougourde (2910) - Baisse de Cougourde (2810) - Lac des Sagnes (2210) – Refuge Cougourde (2080) - Le Boreon (1625).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 14,5 Km. circa.
Dislivello: 1300 m. circa.
Difficoltà: E fino al Lac des Sagnes, dopo il sentiero che risale le balze prative e rocciose sul versante destro della valle, presenta tratti in cui usare le mani e anche un passaggio esposto e un poco delicato, EE in generale, il singolo passaggio quasi F, essendo su lastre di primo grado piuttosto esposte e insidiose. Vi sono poi i ghiaioni che portano alla Baisse de Cougourde, sicuramente EE per la ripidità, l’instabilità e le non chiarissime segnalazioni (sono presenti in effetti più percorsi segnalati, scarsamente, con ometti, forse il più chiaroed agevole è quello che passa più attaccato alle pareti a sinistra e che ho seguito al ritorno). F decisamente la salita alla Baisse de Cougourde su un canalino di I+\II-, scegliete voi quando ci andrete, data un po’ di esposizione e i passaggi non proprio elementari. Infine EE la salita alla cima, da fare comunque con attenzione per il terreno molto ripido e in cui basta sbagliare poco la strada per trovarsi in difficoltà maggiori.
Percorso in macchina: da Genova a Ventimiglia sulla A10, quindi si passa il confine sempre in autostrada (A8) e si continua fino all’uscita 52, Nice-Saint-Isidore (indicazioni, in verde che in Francia, al contrario dell’Italia non indica le autostrade, anche per Grenoble e Digne). Usciti dall’autostrada alla rotonda prendiamo subito a destra seguendo i cartelli verdi per Digne e Grenoble, e proseguiamo dritti sulla D6202 a destra del Fiume Var fino a Saint-Martin-du-Var e quindi a Le-Plan-du-Var, dove, a una rotonda subito dopo un ponte, prendiamo a destra per Lantosque, Roquebilliere e Vallèe de la Vesubie. Procediamo quindi sulla D2565 fino a Saint-Martin-de-Vesubie e, 2,5 Km circa dopo il paese, ci troviamo ad un bivio dove prendiamo a destra per Le Boreon. Proseguiamo quindi fino ad un grande spiazzo dove iniziamo i sentieri e vi sono vari cartelli indicatori e qua parcheggiamo (in realtà sarebbe stato possibile continuare per quasi un Km. per raggiungere il parcheggio alto che avrebbe permesso di risparmiare una sessantina di metri di dislivello e più di mezzo Km., più di uno col ritorno, di percorso).
Percorso a piedi: dal parcheggio si prende a destra la sterrata diretta verso alcune baite, seguendo le indicazioni per il Refuge de Cougourde, e, dopo 130 metri circa , in corrispondenza delle predette baite, ci troviamo ad un bivio, dove prendiamo a destra un sentiero\carrareccia che ci porta in breve al parcheggio alto. Dal parcheggio alto continuiamo su sterrata per circa 300 metri, poi la sterrata compie un tornante a destra, mentre noi continuiamo dritti su sentiero verso il Refuge de Cougourde. Seguiamo quindi il sentiero verso il Rifugio, che prende ben poca quota nella prima parte, per salire un po’ di più nella seconda, ma mai effettivamente molto ripidamente, tanto che la strada per raggiungerlo risulta assai lunga (2,30 ore nelle indicazioni sui cartelli). Giunti finalmente in vista del Rifugio, possiamo lasciarlo tranquillamente a sinistra e proseguire dritti (a destra indicazioni per il Lac Trecolpas) verso nord seguendo non più segnavia, ma soltanto ometti. Dopo oltre 400 metri dal rifugio giungiamo al Lac des Sagnes, che vediamo sulla sinistra e che si può raggiungere con una breve deviazione, per poi piegare a destra, sempre seguendo gli ometti, e iniziare a salire più ripidamente su balze prative e rocciose nella prima parte anche un po’ esposte. Più in alto poi occorre prestare attenzione a seguire gli ometti (non su un’unica traccia a dire il vero…) per non dover trovarsi ad usare le mani o, peggio, a seguire una traccia che finisce in un precipizio (almeno una c’è in effetti). Superato questo tratto un po’ confuso ci troviamo in vista dei ghiaioni che ci porteranno alla Baisse de Cougourde; anche qui esistono varie tracce e vari ometti, ma la via più comoda ed evidente consiste nel tenersi sulla traccia immediatamente a ridosso delle pareti di sinistra, per poi, una volta giunti quasi in cima, traversare un po’ verso destra dirigendosi al punto in cui la cresta rocciosa risulta più bassa (la Baisse de Cougourde appunto…), poco a destra delle pareti della Cima di Cougourde, qui un ometto un poco più evidente indica il punto in cui iniziare la breve arrampicata. Si sale quindi una breve paretina tra il I e il II grado, giungendo ad un terrazzino da dove esistono due opzioni: un canalino a sinistra o scavalcare continuando dritti la vicina cresta; più facile indubbiamente la seconda opzione, ma all’andata ho usato invece la prima. Scavalcando comunque la cresta e scesi leggermente sull’altro versante dovremmo poi trovare ometti (non così evidenti) che ci guidano verso la vetta a sinistra, ma è comunque possibile salire a vista, magari affrontando qualche difficoltà superiore all’EE, ma non più di F. La discesa avviene sullo stesso percorso, ma io ho fatto una breve deviazione al Lac des Sagnes, per tornare dal quale senza tornare indietro occorre attraversare una pietraia non facilissima (EE).
Conclusioni: gita non entusiasmante, ma che poteva probabilmente essere meglio facendo la deviazione al Lac Trecolpas e/o facendo la parte iniziale del percorso sul GR52, che corre parallelo al sentiero da me percorso sull’altra sponda del Torrente Boreon e che avrebbe consentito di vedere le cascate di Peirastreche. Per il resto bel panorama di vetta sul gruppo dell’Argentera e belle viste salendo sulla Cima 4 della Cougourde, indubbiamente impressionante, ma non molto di più. Ho poi pure trovato il Lac des Sagnes praticamente asciutto e pure non molto bel tempo, insomma non una gita memorabile, ma comunque sempre piacevoli ore trascorse in montagna alla scoperta del mondo e di sé stessi, piuttosto che ad annoiarsi a casa.
Palafitta a Le Boreon
Caire 4 de Cougourde e Cime des Gaisses a destra andando al Refuge
Laghetto in torrente Boreon
Caire 4 de Cougourde e Cime des Gaisses andando al Refuge
Primo piano Caire 4 de Cougourde andando al Refuge
Primo piano Caire de l'Agnel andando al Refuge
Caire e Cime de l'Agnel e Caire 4 de Cougourde dal Refuge
Primo piano Caire 4 de Cougourde dal Refuge
Torrente Boreon sotto Testa della Rovina Caire e Cime de l'Agnel
Caire 4 de Cougourde salendo dal Lac des Sagnes più da lontano
Passaggio esposto da sopra salendo a Baisse de Cougourde
Testa della Rovina e Caire de l'Agnel salendo a Baisse de Cougourde
Caire 4 de Cougourde salendo a Baisse de Cougourde
Testa della Rovina Caire de l'Agnel e Cime de l'Agnel salendo a Baisse de Cougourde
Mont Pelago Mont Archas Cayre des Erps e Cime de Baissette salendo a Baisse de Cougourde
Caire 4 de Cougourde salendo a Baisse de Cougourde
Caire 4 de Cougourde salendo a Baisse de Cougourde
Stambecco salendo a Baisse de Cougourde più da vicino
Stambecco salendo a Baisse de Cougourde più da vicino
Stambecco su cengia salendo a Baisse de Cougourde
Baisse de Cougourde andandovi
Baisse de Cougourde andandovi più da vicino
Canalino da scalare per Baisse de Cougourde
Seconda parte canalino per Baisse de Cougourde
Gelas e Cime des Gaisses salendo alla Cougourde
Vetta Cougourde da sotto
Mont Pelago Mont Archas Cayre des Erps Cime de Baissette e Testa Rovina da Cougourde
Argentera dalla Cougourde
Argentera dalla Cougourde più da vicino
Brocan e Baus dalla Cougourde
Argentera dalla Cougourde
Vetta Cougourde dalla cresta
Cime des Gaisses e Mont Neiglier dalla Cougourde
Asta e Oriol dalla Cougourde
Vetta Cougourde e Punta Ciamberline
Pendio sommitale Cougourde scendendolo
Pendio terminale Cougourde dalla Baisse
Cime des Gaisses scendendo da Baisse de Cougourde
Baisse de Cougourde
Canalino da scendere dalla Baisse de Cougourde
Giovane stambecco scendendo dalla Baisse de Cougourde
Sentiero in discesa da Baisse de Cougourde
Cayre 4 de Cougourde di profilo scendendo dalla Baisse
Cayre 4 de Cougourde scendendo dalla Baisse
Caire de l'Agnel scendendo da Baisse Cougourde
Testa della Rovina scendendo da Baisse Cougourde
Placche esposte scendendo da Baisse Cougourde parte inferiore da sotto
Lac des Sagnes dall'alto
Lac des Sagnes dalla sponda
Lac des Sagnes dalla sponda
Camoscio tornando a Le Boreon
Camoscio in fuga tornando a Le Boreon
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 14,5 Km. circa.
Dislivello: 1300 m. circa.
Difficoltà: E fino al Lac des Sagnes, dopo il sentiero che risale le balze prative e rocciose sul versante destro della valle, presenta tratti in cui usare le mani e anche un passaggio esposto e un poco delicato, EE in generale, il singolo passaggio quasi F, essendo su lastre di primo grado piuttosto esposte e insidiose. Vi sono poi i ghiaioni che portano alla Baisse de Cougourde, sicuramente EE per la ripidità, l’instabilità e le non chiarissime segnalazioni (sono presenti in effetti più percorsi segnalati, scarsamente, con ometti, forse il più chiaroed agevole è quello che passa più attaccato alle pareti a sinistra e che ho seguito al ritorno). F decisamente la salita alla Baisse de Cougourde su un canalino di I+\II-, scegliete voi quando ci andrete, data un po’ di esposizione e i passaggi non proprio elementari. Infine EE la salita alla cima, da fare comunque con attenzione per il terreno molto ripido e in cui basta sbagliare poco la strada per trovarsi in difficoltà maggiori.
Percorso in macchina: da Genova a Ventimiglia sulla A10, quindi si passa il confine sempre in autostrada (A8) e si continua fino all’uscita 52, Nice-Saint-Isidore (indicazioni, in verde che in Francia, al contrario dell’Italia non indica le autostrade, anche per Grenoble e Digne). Usciti dall’autostrada alla rotonda prendiamo subito a destra seguendo i cartelli verdi per Digne e Grenoble, e proseguiamo dritti sulla D6202 a destra del Fiume Var fino a Saint-Martin-du-Var e quindi a Le-Plan-du-Var, dove, a una rotonda subito dopo un ponte, prendiamo a destra per Lantosque, Roquebilliere e Vallèe de la Vesubie. Procediamo quindi sulla D2565 fino a Saint-Martin-de-Vesubie e, 2,5 Km circa dopo il paese, ci troviamo ad un bivio dove prendiamo a destra per Le Boreon. Proseguiamo quindi fino ad un grande spiazzo dove iniziamo i sentieri e vi sono vari cartelli indicatori e qua parcheggiamo (in realtà sarebbe stato possibile continuare per quasi un Km. per raggiungere il parcheggio alto che avrebbe permesso di risparmiare una sessantina di metri di dislivello e più di mezzo Km., più di uno col ritorno, di percorso).
Percorso a piedi: dal parcheggio si prende a destra la sterrata diretta verso alcune baite, seguendo le indicazioni per il Refuge de Cougourde, e, dopo 130 metri circa , in corrispondenza delle predette baite, ci troviamo ad un bivio, dove prendiamo a destra un sentiero\carrareccia che ci porta in breve al parcheggio alto. Dal parcheggio alto continuiamo su sterrata per circa 300 metri, poi la sterrata compie un tornante a destra, mentre noi continuiamo dritti su sentiero verso il Refuge de Cougourde. Seguiamo quindi il sentiero verso il Rifugio, che prende ben poca quota nella prima parte, per salire un po’ di più nella seconda, ma mai effettivamente molto ripidamente, tanto che la strada per raggiungerlo risulta assai lunga (2,30 ore nelle indicazioni sui cartelli). Giunti finalmente in vista del Rifugio, possiamo lasciarlo tranquillamente a sinistra e proseguire dritti (a destra indicazioni per il Lac Trecolpas) verso nord seguendo non più segnavia, ma soltanto ometti. Dopo oltre 400 metri dal rifugio giungiamo al Lac des Sagnes, che vediamo sulla sinistra e che si può raggiungere con una breve deviazione, per poi piegare a destra, sempre seguendo gli ometti, e iniziare a salire più ripidamente su balze prative e rocciose nella prima parte anche un po’ esposte. Più in alto poi occorre prestare attenzione a seguire gli ometti (non su un’unica traccia a dire il vero…) per non dover trovarsi ad usare le mani o, peggio, a seguire una traccia che finisce in un precipizio (almeno una c’è in effetti). Superato questo tratto un po’ confuso ci troviamo in vista dei ghiaioni che ci porteranno alla Baisse de Cougourde; anche qui esistono varie tracce e vari ometti, ma la via più comoda ed evidente consiste nel tenersi sulla traccia immediatamente a ridosso delle pareti di sinistra, per poi, una volta giunti quasi in cima, traversare un po’ verso destra dirigendosi al punto in cui la cresta rocciosa risulta più bassa (la Baisse de Cougourde appunto…), poco a destra delle pareti della Cima di Cougourde, qui un ometto un poco più evidente indica il punto in cui iniziare la breve arrampicata. Si sale quindi una breve paretina tra il I e il II grado, giungendo ad un terrazzino da dove esistono due opzioni: un canalino a sinistra o scavalcare continuando dritti la vicina cresta; più facile indubbiamente la seconda opzione, ma all’andata ho usato invece la prima. Scavalcando comunque la cresta e scesi leggermente sull’altro versante dovremmo poi trovare ometti (non così evidenti) che ci guidano verso la vetta a sinistra, ma è comunque possibile salire a vista, magari affrontando qualche difficoltà superiore all’EE, ma non più di F. La discesa avviene sullo stesso percorso, ma io ho fatto una breve deviazione al Lac des Sagnes, per tornare dal quale senza tornare indietro occorre attraversare una pietraia non facilissima (EE).
Conclusioni: gita non entusiasmante, ma che poteva probabilmente essere meglio facendo la deviazione al Lac Trecolpas e/o facendo la parte iniziale del percorso sul GR52, che corre parallelo al sentiero da me percorso sull’altra sponda del Torrente Boreon e che avrebbe consentito di vedere le cascate di Peirastreche. Per il resto bel panorama di vetta sul gruppo dell’Argentera e belle viste salendo sulla Cima 4 della Cougourde, indubbiamente impressionante, ma non molto di più. Ho poi pure trovato il Lac des Sagnes praticamente asciutto e pure non molto bel tempo, insomma non una gita memorabile, ma comunque sempre piacevoli ore trascorse in montagna alla scoperta del mondo e di sé stessi, piuttosto che ad annoiarsi a casa.
Palafitta a Le Boreon
Caire 4 de Cougourde e Cime des Gaisses a destra andando al Refuge
Laghetto in torrente Boreon
Caire 4 de Cougourde e Cime des Gaisses andando al Refuge
Primo piano Caire 4 de Cougourde andando al Refuge
Primo piano Caire de l'Agnel andando al Refuge
Caire e Cime de l'Agnel e Caire 4 de Cougourde dal Refuge
Primo piano Caire 4 de Cougourde dal Refuge
Torrente Boreon sotto Testa della Rovina Caire e Cime de l'Agnel
Caire 4 de Cougourde salendo dal Lac des Sagnes più da lontano
Passaggio esposto da sopra salendo a Baisse de Cougourde
Testa della Rovina e Caire de l'Agnel salendo a Baisse de Cougourde
Caire 4 de Cougourde salendo a Baisse de Cougourde
Testa della Rovina Caire de l'Agnel e Cime de l'Agnel salendo a Baisse de Cougourde
Mont Pelago Mont Archas Cayre des Erps e Cime de Baissette salendo a Baisse de Cougourde
Caire 4 de Cougourde salendo a Baisse de Cougourde
Caire 4 de Cougourde salendo a Baisse de Cougourde
Stambecco salendo a Baisse de Cougourde più da vicino
Stambecco salendo a Baisse de Cougourde più da vicino
Stambecco su cengia salendo a Baisse de Cougourde
Baisse de Cougourde andandovi
Baisse de Cougourde andandovi più da vicino
Canalino da scalare per Baisse de Cougourde
Seconda parte canalino per Baisse de Cougourde
Gelas e Cime des Gaisses salendo alla Cougourde
Vetta Cougourde da sotto
Mont Pelago Mont Archas Cayre des Erps Cime de Baissette e Testa Rovina da Cougourde
Argentera dalla Cougourde
Argentera dalla Cougourde più da vicino
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Baisse de Cougourde
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
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Re: Cougourde
Direi anche io che sarebbe stato meglio passare dal Lac Trecolpas, con il suo bell'isolotto, sperando non fosse mezzo asciutto anche quello.
Una possibilita` alternativa sarebbe partire dalla Madone de Fenestre passando per il Pas de Ladres.
Una possibilita` alternativa sarebbe partire dalla Madone de Fenestre passando per il Pas de Ladres.