Cima delle Lose (mt 2813)- Punta Incianao (mt 2575)

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serena
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Cima delle Lose (mt 2813)- Punta Incianao (mt 2575)

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Martedì 20 settembre 2011
Stamattina al momento della sveglia (mia…) la temperatura in campeggio a Demonte è di 2°C e noi avremmo deciso di salire sulla Cima delle Lose.
Per raggiungere la Cima delle Lose, si lascia l’auto a Bersezio, nel parcheggio antistante il bivio per Ferrere (mt 1600 circa).
Dal parcheggio, si sale fino ad un edificio a fianco del quale sorge una ben visibile statua del Redentore.
Da qui, si guadagna la strada per Ferrere.
In corrispondenza del primo tornante che incontriamo, abbandoniamo la strada asfaltata e ci inoltriamo lungo una sterrata che si inoltra in un bel lariceto.
La sterrata sale con ampi tornanti e non è mai troppo ripida.
All’incirca a quota 1800 metri, si incontra un primo, importante bivio.
Si trascura la strada che prosegue- pianeggiante- in direzione di Argentera (palina) e si sale (sulla nostra sinistra) in direzione del Colle Incianao.
La strada raggiunge – sempre con ampi tornanti- i mt 2292 del Colle Incianao (io a dire la verità ho spesso tagliato nel bosco perché camminare sulle sterrate mi annoia un po’), dove arriva anche la seggiovia.
Sempre seguendo la carrareccia, si attraversa l’ampio altipiano pascolivo dell’Andelplan fino a quota 2490, dove la carrareccia termina in corrispondenza dell’arrivo di un impianto sciistico.
Sulla nostra sinistra vediamo anche i ruderi di un ex ricovero militare.
Poco prima che la carrareccia termini, la si abbandona e si guadagna il sentiero segnalato da ometti che corre nella conca sottostante.
Esso risale la china terminale della conca e, dapprima, raggiunge l’importante quota mt 2632, dalla quale si gode di una bella vista sul vallone che da Grange di Argentera sale al Colle Puriac.
A quota, si svolta a sinistra e si segue un sempre evidente ma molto ripido sentierino che raggiunge, dapprima, l’anticima alta mt 2797 e contrassegnata da un grosso ometto.
La salita è resa più difficile e faticosa dal fatto che le abbondanti piogge dei giorni scorsi hanno reso il pendio un po’ scivoloso.
Dall’anticima la situazione sembra complicarsi ma in realtà non è così in quanto non bisogna seguire la cresta: un sentierino – stretto ma sempre visibile- consente di portarsi a pochi metri dalla vetta dove (a questo punto sì) occorre scalare le ultime (facili) rocce della cresta.
Facciamo una lunga sosta in vetta …visto che le rigide temperature del mattino si sono notevolmente alzate.
Poi iniziamo la discesa.
Tornati nel vallone dell’Andelplan, ci fermiamo ancora un po’ a chiacchierare con il pastore che ci racconta della nascita- questa mattina- di due agnellini.
Io osservo con un certo quale interesse la Punta Incianao.
Lasciamo il pastore e proseguiamo lungo la sterrata in direzione del Colle.
Io osservo tutti i canalini erbosi alla ricerca di quello che può essere il più adatto ad essere risalito.
Ci sono circa 300 metri di dislivello.
Pochi.
Ne individuo uno bello ripido e decido di aggredirlo (naturalmente Vittorio non è minimamente intenzionato a seguirmi ….ma si offre volontario per custodire il mio zaino).
Purtroppo la scelta del canalino non si rivela la migliore possibile.
Il canalino è ripido. Molto ripido. Nella parte centrale, nello sfasciume, si fatica a stare in piedi.
Nella parte terminale la pendenza aumenta ancora ma almeno mi trovo su erba e quindi riesco ad avere un migliore equilibrio.
A tutti i modi io sono tenace e proseguo.
Il canalino termina a pochissimi metri dalla vetta della Punta Incianao, che facilmente raggiungo.
Purtroppo la discesa si rivela ben più problematica della salita.
Mi rendo anche conto del fatto che sarebbe più conveniente scendere direttamente al Colle Incianao ma so che Vittorio mi sta aspettando alla base del canalino e quindi non ho altra scelta che scendere da dove sono venuta.
Con estrema cautela.
Quando raggiungo Vittorio….questi (che nel frattempo si è riposato e rifocillato e goduto il panorama) mi chiede come mai non sono scesa al Colle Incianao visto che appariva la più logica via di discesa.
Ripartiamo quasi subito alla volta del Colle, dove decido di sostare per mangiare qualcosa (belin consumo anche io, non mi nutro di aria!!).
La mia scelta di sostare ci regala la possibilità di avvistare tre aquile che volteggiano sulle nostre teste.
Dopo la pausa tecnica rientriamo all’auto e al campeggio……
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Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Re: Cima delle Lose (mt 2813)- Punta Incianao (mt 2575)

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Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
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Re: Cima delle Lose (mt 2813)- Punta Incianao (mt 2575)

Post by serena »

...il piccolo puntino nero che vedete nelle ultime tre foto al centro del ripido canale .....sono io :risata: :risata:
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
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soundofsilence
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Re: Cima delle Lose (mt 2813)- Punta Incianao (mt 2575)

Post by soundofsilence »

Sul mio sito la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... e/Lose.htm

Domenica 22-8-2021: Ferere di sopra (1995) - Croce anticima Lose (2785) – Punta del Briccas (2717) – Croce anticima Lose (2785) – Cima delle Lose (2813) – Bassa Colombart (2460) - Ferere di sopra (1995).

Partecipanti: Em, Ornella, Daniela e soundofsilence.

Lunghezza: 14 Km circa.

Dislivello: 950 m. circa.

Difficoltà: EE (per escursionisti esperti), fino al colletto a quota 2575, il percorso è semplice ma in gran parte senza traccia ed occorre quindi un minimo di capacità di orientamento. Dal Colletto in poi sarebbe sempre EE per la ripidità della traccia su ghiaietto, ma io ho seguito la cresta sulla destra, che è F (alpinistico facile), per alcuni passaggi di I e II grado, mai esposti, ma che bisogna in qualche punto scegliere con attenzione per la cattiva qualità della roccia. EE poi la discesa al Briccas, su cresta non difficile ma che richiede un minimo di attenzione. EEA la salita alla vetta, su breve ferrata aerea ma facile, si può affrontare anche senza attrezzatura date le numerose staffe a cui aggrapparsi, ma non bisogna soffrire assolutamente di vertigini. EE poi anche la cresta dalla croce fino alla vera vetta, su traccia esile ed a tratti su ghiaia scivolosa, possibile anche seguire il filo di cresta e non il sentierino sotto, il che rende il percorso leggermente più difficile, ma direi sempre nell’EE. Gli ultimi metri per la vetta sono in un ripido canalino costituito da due saltini di un paio di metri con passaggi di I, volendo si può salire più brevemente dalla cresta, ma con un passo esposto di II+. La discesa dal colletto a quota 2575 alla Bassa Colombart è E (per escursionisti medi), tranne una ripida discesa su ghiaietto dove il sentiero è appena tracciato e che occorre affrontare con attenzione (EE). Tutto il resto E.

Percorso in macchina: Da Genova a Savona con l’A10, quindi con la Savona-Torino fino a Mondovì. Da Mondovì si segue per Cuneo e, poco prima di entrarvi, si svolta a sinistra per Borgo San Dalmazzo. A Borgo San Dalmazzo si prende a destra per Demonte, dove si arriva dopo una quindicina di Km.; si prosegue quindi verso il colle della Maddalena e, giunti a Bersezio, si prende a sinistra per Ferrere. Poco prima di scendere in paese vi è un bivio dove occorre prendere a destra e fare pochi metri di sterrata fino ad uno slargo, dove si parcheggia.

Percorso a piedi: dal parcheggio si prosegue su sterrata per circa 600 metri, giungendo ad una selletta erbosa sulla destra, qui lasciamo il sentiero per salire il crinale erboso sulla destra, a lato di un filo di recinzione per il bestiame.
Saliamo quindi seguendo il filo di cresta erbosa fino a raggiungere l’altipiano dell’Andelplan, quindi passiamo a destra dell’ultimo risalto erboso, attraversando anche una facile pietraia, poco oltre la quale incontriamo un sentierino che iniziamo a seguire in direzione ovest. Il sentierino ci porta a raggiungere una strada campestre, che imbocchiamo verso sinistra. Seguiamo quindi la strada campestre fino praticamente al suo termine, magari scorciandone i tornanti, incontrando quindi un sentiero segnato che prosegue sempre nella stessa direzione (ovest), puntando ad un colletto sulla cresta della Cima delle Lose. Il predetto sentiero, passato sotto i ruderi di una caserma, sale verso il filo di cresta sulla sinistra, restandovi però qualche metro sotto. Qui conviene comunque portarsi sulla facile cresta per ammirare i sottostanti torrioni, visti i quali ci riportiamo sul sottostante sentiero, che taglia sotto un evidente rilievo della cresta, posto subito sopra al colletto a cui puntiamo. Giunti al colletto possiamo poi piegare a sinistra per raggiungere la vetta della predetta elevazione, ancora panoramica sui torrioni. Visitata la vetta torniamo al colletto ed iniziamo a salire il crinale verso la cima, ma il sentiero, dopo poco, se ne discosta un po’ verso sinistra, così ho preferito invece seguire il filo che presenta alcuni passaggi di I e II grado su roccia marcia, ma che con un po’ di attenzione nella scelta del percorso possono essere superati senza difficoltà. Dalla cresta si arriva così direttamente alla croce sull’anticima, mentre il sentiero segnato vi arriva da dietro. Dalla croce prendiamo quindi a destra in discesa seguendo il filo di cresta verso l’evidente dente roccioso della Punta Briccas, già visibile in lontananza. Arrivati sotto la punta la scaliamo direttamente sfruttando le provvidenziali attrezzature che in pochi metri portano in vetta. Dalla vetta torniamo quindi sui nostri passi fino alla croce, dalla quale imbocchiamo la cresta verso nord che porta alla vera Cima delle Lose. All’andata seguo fedelmente la cresta, lasciando poco sotto ed a sinistra l’esile sentierino che ne evita i tratti leggermente esposti, ma non difficili. Giungiamo quindi facilmente ad una prima anticima e poi ad una seconda poco prima della vetta, da dove la discesa va fatta con un po’ più di attenzione. Infine continuiamo per cresta fin sotto alla vetta, dove troviamo anche una targa, da qui con passo di II un po’ esposto e scomodo raggiungiamo la vetta. La discesa avviene sul versante opposto, tramite sentierino che scende un ripido e breve canalino, per poi continuare sempre sotto e a destra del filo di cresta, fino a raggiungere nuovamente la Croce. Dalla Croce torniamo sui nostri passi fino al Colletto, dove prendiamo a destra una traccia che scende verso i sottostanti prati. Attraversiamo quindi i prati su chiara traccia, tenendoci alla destra del crinale, fino a giungere al limitare degli stessi, dove la traccia precipita in un ripido pendio da affrontare con un attenzione, anche perché i tornanti del sentiero che affrontano il ripido ghiaietto non sono sempre chiarissimi. Passato questo breve pendio ripido traversiamo su cresta erbosa fino a raggiungere la Bassa di Colombart, dove prendiamo a sinistra la sterrata. Scendiamo quindi fino ad una zona pianeggiante, dove troviamo a destra il bivio per Ferrere, mentre noi continuiamo a sinistra sulla sterrata, che traversa in piano i prati adiacenti al Gias Colombart, per poi piegare a destra ed iniziare la lunga discesa verso il parcheggio, distante circa 3,5 Km da qui.

Conclusioni: gita resa interessante dai bei torrioni che sorreggono le bastionate di Cima delle Lose di cui si possono avere interessanti viste dall’alto, nonché dalla belle creste verso il Briccas e la Cima delle Lose, caratteristico anche l’altipiano in quota chiamato Andelplan, un po’ noioso invece il ritorno su sterrata.

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Ferrere dalla sterrata

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Inizio cresta per Cima delle Lose

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Monte Peiron salendo cresta verso Cima delle Lose

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Calanchi sottostanti Punta Incianao

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Punta Incianao e calanchi sottostanti salendo cresta verso Cima Lose

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In salita su cresta verso Cima Lose

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Oronaye spunta dall'Andelplan

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Elevazione sulla cresta e Punta Briccas

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Andelplan e Punta Briccas

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Serie di crinali guardando indietro da cresta verso Cima delle Lose

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Vanclava Scaletta e Rocca Peroni spuntano dall'Andelplan

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Cima delle Lose e Punta Briccas

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Oserot sopra Andelplan

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Cima delle Lose e Punta Briccas ancora più da vicino

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Oserot sopra Andelplan più da vicino

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Ruderi caserma andando alla Cima Lose

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Cima delle Lose andandovi

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Sentiero e colletto per Cima delle Lose

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Bastionate turrite Cima delle Lose

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Torrione sottostante da sentiero per Cima Lose

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Creste dirupate sotto sentiero Cima Lose e Tete Carrèe sullo sfondo

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Cresta e torrione sottostante a sentiero salendo a Cima delle Lose

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Cima delle Lose da torrione sottostante sentiero

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Creste dirupate Cima Lose e Tete Carrèe sullo sfondo da torrione sottostante sentiero

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Creste dirupate Cima Lose e Tete Carrèe sullo sfondo da torrione sottostante sentiero più da vicino

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Creste dirupate e torrione sottostanti sentiero salendo a Cima Lose

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Doppio torrione sottostante al sentiero salendo a Cima Lose più da vicino

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Torrioni sottostanti sentiero salendo a Cima Lose primo piano

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Sentiero e Cima delle Lose salendovi

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Tete Carrèe Rocca 3 Vescovi e Enciastraia salendo a Cima delle Lose

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Torrioni e creste sottostanti da elevazione sopra colletto Cima delle Lose

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Monte Aiga da elevazione sopra colletto Cima delle Lose

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Torrioni e creste sottostanti da elevazione sopra colletto Cima delle Lose

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Colletto e Cima delle Lose da elevazione soprastante

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Torrioni salendo cresta Cima delle Lose

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Sporgenza rocciosa e vista verso Marittime salendo a Cima delle Lose

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Cresta e Cima delle Lose salendola

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Torrione e cresta Cima delle Lose salendola

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Piccolo torrioncino salendo cresta Cima delle Lose più da lontano

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Piccolo torrioncino salendo cresta Cima delle Lose

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Cresta con piccolo torrioncino salendo cresta Cima delle Lose

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Profilo cresta Cima delle Lose salendola più da lontano

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Tratto finale cresta per Cima Lose

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Croce vetta Cima Lose e Oronaye

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Anticima Cima delle Lose dalla Croce

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Oronaye da croce vetta Cima Lose

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Cima di Ball e Aiga da Croce vetta Cima Lose

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Tete Carrèe e Enciastraia da croce vetta Cima Lose più da vicino

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Punta del Briccas da croce vetta Cima Lose più da lontano

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Anticima e Cima delle Lose

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Cresta e Punta del Briccas scendendovi

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Anticima e Cima delle Lose scendendo al Briccas

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Cresta e Punta del Briccas scendendovi con Monviso e Oserot sullo sfondo

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Oronaye e Briccas andandovi

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Oronaye e Briccas andandovi più da vicino

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Oronaye e Briccas andandovi più da vicino primo piano

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Punta del Briccas iniziando a salirla

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Punta del Briccas salendola

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Enrico su ferrata Punta Briccas da sotto

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Cresta sottostante da Punta Briccas più da lontano

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Cima delle Lose dal Briccas

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Staffe in ferrata Punta Briccas

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Cresta verso Cima delle Lose percorrendola

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Anticima e Cima delle Lose dalla cresta

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Anticima e Cima delle Lose dalla cresta più da vicino

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Cima delle Lose e Oronaye da anticima

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Cima delle Lose e Oronaye da anticima più da vicino

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Risalto in cresta e Cima delle Lose

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Oronaye da cresta Cima delle Lose

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Vetta Cima delle Lose da anticima

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Cima delle Lose e Oronaye da anticima ancora più da vicino

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Primo piano castello vetta Cima delle Lose

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Primo piano cresta e Cima delle Lose che spunta

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Strapiombo in cresta Cima delle Lose

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Licheni arancioni in vetta Cima delle Lose e Oronaye

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Licheni arancioni in vetta Cima delle Lose e Oronaye più da vicino

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Funghi di roccia in cresta sottostante a Cima delle Lose

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Parete Cima delle Lose da sotto

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Funghi di roccia scendendo da Cima delle Lose

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Altopiano prativo scendendo a Bassa Colombart con Enciastraia sullo sfondo

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Tratto ripido scendendo a Bassa Colombart

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Rocca 3 Vescovi e Enciastraia scendendo a Bassa Colombart

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Calanchi sottostanti scendendo a Bassa Colombart

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Oronaye e campana alla Bassa Colombart

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Torrioni Cima delle Lose tornando a Ferrere
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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