Punta Rasciassa dalla Madonna della Neve.

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soundofsilence
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Punta Rasciassa dalla Madonna della Neve.

Post by soundofsilence »

Domenica 12 giugno 2011: Madonna della Neve – Louserot – Lago di Luca – Colle di Luca – Punta Rasciassa – Madonna della Neve.

Partecipanti: Dirty Harry, Lusciandro, Marco e Soundofsilence.

Lunghezza: 11,4 Km. circa.

Dislivello: 1050 circa.

Difficoltà: Tutto E, direi anche la salita alla vetta dal Colle di Luca, a patto di seguire la traccia giusta e in assenza di neve, anche con la poca neve residua che abbiamo trovato noi a difesa della cresta terminale, direi si possa parlare di un EE, a patto di indovinare il percorso giusto, se si sbaglia penso si possa arrivare anche a una valutazione F.

Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Savona, poi si prende la A6 (Torino-Savona) e si esce a Fossano. Da Fossano si procede per Villafaletto e, quindi, Costigliole Saluzzo e, infine, Sampeyre. Passata Sampeyre si prende una stradina a destra per Calchesio e Foresto. Si prosegue poi per Pui e infine Colletto di sopra su strada sterrata abbastanza disagevole (ma, per fortuna, in corso di asfaltatura). Giunti a Colletto si prosegue ancora quel tanto da permettere di trovare un parcheggio (non facilissimo) nei pressi della capella con croce (Madonna della neve) che sovrasta il paesino.

Percorso a piedi: Dalla Madonna della neve si prosegue brevemente sulla sterrata (50 metri) e si prende una scorciatoia segnata sulla destra che, dopo 250 metri, riporta sulla strada sterrata. Ancora poco più di 200 metri di sterrata e si imbocca un bivio sulla sinistra individuabile grazie anche a una sbarra che blocca l’accesso ai veicoli. La traccia imboccata diventa presto piuttosto vaga e si confonde con molte altre, pur mantenendo un segnavia e qualche ometto di pietra, in ogni caso basta tenere come riferimento il rio al centro della vallata e seguire le tracce che salgono parallelamente. Raggiunto un primo pianoro dove è possibile vedere cavalli al pascolo, la traccia diventa man mano più evidente e porta prima nei pressi di un acquitrino chiamato Louserot e, quindi all’ampio Lago di Luca. Dal Lago si prende a destra una tra le tracce che risalgono la ripa fiancheggiante il predetto lago, cercando di indovinare quella segnata. Superata la rampa si continua in salita fino a oltre 2500 di quota, per poi ridiscendere verso il Colle di Luca. Dal colle si prende un’esile traccia sul versante sud della Punta Rasciassa che prosegue (tra l’altro segnata in biancorosso) a mezzacosta senza guadagnare granchè quota per circa 300 metri. Percorsi questi 300 metri la traccia finisce e occorre girare a sinistra, sulla massima pendenza, guidati, volendo, da rari ometti di pietra. Si giunge quindi su una prima cresta, dalla quale si incomincia a intravvedere la cima; si prosegue quindi verso la medesima e si raggiunge la cresta terminale, se si riesce seguendo gli ometti di pietra (noi non ne abbiamo più visti, forse anche a causa della presenza di neve), oppure secondo la via più logica/semplice. Dalla cresta si giunge in pochi metri in vetta. Si ridiscende quindi per la stessa, più o meno, via della salita al Colle di Luca. Al colle si prende a sinistra e si segue il sentiero segnato fino a quando si ricongiunge con la sterrata iniziale.

Conclusioni: Il pezzo forte doveva essere il panorama di vetta, ma, siccome non abbiamo visto niente mi è difficile pronunciarmi…. Bello il lago di Luca anche se col bel tempo forse sarebbe stato meno grigio, ma siamo riusciti ad apprezzare poco altro, forse i bei pascoli sottostanti il lago.

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Lusciandro
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Re: Punta Rasciassa dalla Madonna della Neve.

Post by Lusciandro »

Aggiungo solo un paio di foto perchè del racconto c'è poco da aggiungere. Peccato perchè si è in faccia al Monviso e col bello la vista dev'essere spettacolare
fiore sotto il Colle di Luca.jpg
scendendo su pietraia dalla Rasciassa.JPG
Lusciandro
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Dirty Harry
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Re: Punta Rasciassa dalla Madonna della Neve.

Post by Dirty Harry »

Dopo una squalifica che solo Ibra, il fedifrago Gromit – riabilitato d’ufficio dalla mia dolce metà -torna finalmente in campo. Trattasi, come noto, di attore consumato: da due mesi finge comportamenti esemplari. Molto italianamente, fa del vittimismo un’ arte: se potesse parlare direbbe che sono comunista e che questa è la causa di tutti i suoi mali. Completa la recita rinunciando a fare resistenza all’ imbarco sulla Zafira, malgrado siano le 4 del mattino.
S., coprotagonista di questo amore interrotto, e L. salgono a Staglieno. M., cui ho richiesto di portare idonea trappetta, a Voltri. All’ autogrill di Altare, L. ingoia cannoli, focaccia e pizza (in ordine sparso); richiesto di spiegazioni, si giustifica con un singolo episodio di calo di zuccheri da lui sofferto in una precedente era geologica. Seguendo la petulante voce del navigatore raggiungiamo Sampeyre, dove azzecchiamo fortunosamente l’imbocco di un budello che con alcuni tornanti supera i 4500 metri di dislivello che ci separano dalla Madonna della Neve.
Il meteo è rivoltante. Nubi basse e nebbia tolgono ogni sentimento. Gioco la carta della disperazione. Lascio, volutamente, la reflex in macchina, sul presupposto che le più belle giornate escono proprio quando la dimentichi a casa. Il sacrificio, evidentemente, commuove Giove Pluvio, che ci grazierà per l’intera giornata.
Con grande dignità ci mettiamo in marcia nella direzione sbagliata. Una relazione risalente alla prima guerra punica racconta infatti di una sbarra da cui si staccherebbe il sentiero; peccato che quella che incontriamo non sia la sbarra giusta. Non dubitiamo dell’esattezza del nostro percorso e decidiamo coraggiosamente di completarlo affidandoci a qualcosa di simile ad un azimuth fatto col GPS. Strisciamo su per un pendio erboso seguendo due tizi che in realtà non sanno nemmeno loro che pesci prendere. Ci vedono seguirli e si convincono d’esser sulla strada giusta; noi li vediamo andare avanti e ci convinciamo d’ esser sulla strada giusta. Li rivedremo poi, giustamente persi, vagare su un’ innocua cresta che nulla ha a che vedere con alcuna destinazione umanamente concepibile.
Gromit, intanto, porge i saluti della ditta al povero S., che risolve la questione defilandosi a centrogruppo. Il romanticone, deluso, rinuncia, rimuginando tra sé sulle sue pene d’amor perdute: un mese e mezzo da Penelope per poi scoprire che il suo amato lo evita. L. rimpiazza S. a far l’ andatura. Gromit parte all’ assalto ma viene punito immediatamente e desiste. M., per sicurezza, gli sventola la trappetta sotto il naso.
Spuntino al lago di Luca, dove – nostro malgrado – ci ritroviamo sull’ itinerario. Cerchiamo di perderlo salendo alla sperindio ma ci ritroviamo inspiegabilmente sul segnavia.
Primo caso in 40 anni di valico preso al mascone, il colle di Luca ci guarda sornione ad ore 2. Per arrivarci, macchie di neve che, nella prospettiva distorta dalla maccaja, evocano le tragedie dell’ alpinismo dei pionieri. Traversiamo impavidamente ed arriviamo al colle.
Per la Rasciassa, si va sulla fiducia: nebbia e nubi lasciano solo intuire l’esistenza del conoide. L. e S., impavidi, partono all’attacco dell’ immonda colata di sfasciumi. Io e M., dato il panorama imprendibile decidiamo per la fuga a valle. Rinunciamo, per mancanza di attrezzi, ad affrontare la meringa del Colle di Luca, inopinato muro di neve alto un paio di metri (!); aggirata la terminale scendiamo tranquillamente a valle e raggiungiamo la macchina.
Decidiamo finalmente di guardare la cartina e scopriamo di aver cappellato tutta la salita, ma chissenefrega: S. e L. arrivano in tempo per garantire la rituale birretta di finegita.
Il viaggio di ritorno è la degna prosecuzione della gita. Decido di rinunciare al navigatore, e nel giro di un quarto d’ora compiliamo il catasto delle strade senza sbocco dell’alto cuneese. Riattacchiamo il GPS e la donnina, offesa, ci fa percorrere un improponibile giro che, solo dopo una generale ribellione, riusciamo a concludere al casello di Mondovì – che, per chi non lo sapesse, è certamente l’entrata giusta dell’ A6 per chi scenda dalla Val Varaita.
Veniamo graziati della coda. Procedura di sbarco, e verso le sette sono a casa. A tornare ci abbiamo messo appena quattro ore e mezza.
Tanto, non c’era mica fretta.
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Re: Punta Rasciassa dalla Madonna della Neve.

Post by Littletino »

soundofsilence wrote:Conclusioni: Il pezzo forte doveva essere il panorama di vetta, ma, siccome non abbiamo visto niente mi è difficile pronunciarmi…. Bello il lago di Luca anche se col bel tempo forse sarebbe stato meno grigio, ma siamo riusciti ad apprezzare poco altro, forse i bei pascoli sottostanti il lago
Peccato davvero, con un tempo così infame ogni percorso diventa scialbo.
I laghi poi sono terribili: con la nebbia acquistano un fascino sinistro, io li preferisco di gran lunga col sole.

Eravate proprio sotto il Monviso mannaggia alle nuvole, e poi anche di neve ne avete trovata abbastanza.

Direi che è sicuramente da ripetere col tempo bello, e magari con altro percorso. :roll:
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Re: Punta Rasciassa dalla Madonna della Neve.

Post by Littletino »

Dirty Harry wrote: Riattacchiamo il GPS e la donnina, offesa, ci fa percorrere un improponibile giro che, solo dopo una generale ribellione, riusciamo a concludere al casello di Mondovì – che, per chi non lo sapesse, è certamente l’entrata giusta dell’ A6 per chi scenda dalla Val Varaita.
Ma se è per quello a me è invece capitato più di una volta di prendere fortunosamente la A6 a Fossano tornando dalla Val Maira, dopo aver vagato a lungo nella buia campagna delle ormai corte giornate di inizio novembre. :risata:

NO GPS + NO Navigatore = e gli Dei si divertono alle tue spalle trasformando ogni viaggio in un'Odissea! :risataGrassa: :risataGrassa:
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Re: Punta Rasciassa dalla Madonna della Neve.

Post by Sub-Comandante »

belli i cavalli al pascolo, non ne ho mai visti in montagna! : Thumbup :
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Punta Rasciassa dalla Madonna della Neve.

Post by soundofsilence »

Sub-Comandante wrote:belli i cavalli al pascolo, non ne ho mai visti in montagna! : Thumbup :
Abbiamo rischiato anche noi di non vederli....
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Re: Punta Rasciassa dalla Madonna della Neve.

Post by Maury76 »

Dirty Harry wrote:Dopo una squalifica che solo Ibra, il fedifrago Gromit
Eh si.....Gromit e' proprio come Ibra....malgrado le ripetute squalifiche , queste non gli servono mai da lezione e ci ricasca ogni santa volta... :risata:
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