Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
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Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
...Perchè a noi i sentieri non ci piacciono
Da tempo con Alec avevamo in mente questa escursione "di nicchia”, come da tradizione.
In realtà gran parte della gita è addirittura segnata con bolli di vernice, sia a salire che a scendere, sebbene in diversi punti il sentiero non sia pulito; ma facendo attenzione i segnavia si vedono e permettono di compiere questo interessante anello!
Bisogna essere solo disposti a infrascarsi un po'... meno del solito però
Partiamo da Camoglieres e seguiamo il sentiero per la Ferrata o meglio, le indicazioni per la Cima che si raggiunge alla fine della ferrata (cartelli “alla Cima – Ritorno”). Già dall'inizio il panorama è superlativo con i contrasto tra il verde dei boschi e le pareti rosate che sovrastano la borgata.
Arriviamo a un bivio dove un cartello indica il Vallone di Dragonetto anche se sulla mappa non esiste un vallone con un nome simile, c'è invece Droneretto che è la comba che ospita l'omonima grangia a quota 1429 m, che dovremmo raggiungere perdendo circa 200 m di dislivello per poi risalire al Colle Agnelliera, forse il cartello riporta il nome sbagliato. Prima di intraprendere il sentiero proseguiamo per la cima, allo scopo di verificare che il nostro sentiero non sia da quella parte, ma si arriva solo sulla piccola vetta con la croce, dal nome Crocetta Soprana.
Perciò torniamo sui nostri passi e imbocchiamo il sentiero per il Vallone di Dragonetto/Droneretto in un bel bosco di un verde lussureggiante. Dopo un po' il sentiero si nasconde nell'erba alta, ma i bolli rossi sono evidenti sugli alberi e sulle pietre e non è difficile continuare sul percorso giusto. Meno male che qualcuno ha messo quei segnavia. In compenso l'abbondante rugiada ci infradicia tutte le scarpe e le calze, i pantaloni... pazienza sono così felice di essere qui... un po' d'acqua nei piedi non sarà un problema.
Arriviamo a un colletto (presidiato da un albero di maggiociondolo in piena fioritura!) dove due tronchi incrociati su un mucchio di pietre portano due scritte in rosso: Droneretto e Punta Piatta, una piccola elevazione di 1623 m a destra del colle. Noi dovremmo scendere a Droneretto e poi risalire al colle Agnelliera, 2062 m. Ma Alec, che sta schiattando di caldo e nonostante l'invecchiamento precoce ancora ama il gusto dell'avventura, mi propone, anzi mi impone, di provare a seguire la cresta che da quel colletto prosegue fino in vetta alla Roccia Agnelliera. L'aspetto della cresta è arcigno, severo, roccioso, e poco mi convince Ale quando tenta di convincermi "ma non vedi sono tutte rocce abbattute, ci saranno passaggi di I grado e saltini di roccia interrotti dall'erba...". Sono scettica.
Lamentandomi proseguo per la cresta che in un primo tempo è tranquilla e camminabile e quando più avanti diventa più severa si rivela aggirabile sui lati, per la maggior parte sulla destra. Quando si è obbligati ad abbandonare il filo di cresta, si passa a fianco a un gendarme per scendere verso il bosco dove c'è anche una stretta ma evidente traccia; dopo un po' si arriva in un punto dove si vede la cresta che si impenna e prosegue solcata da un ripido canalino erboso; anche qui siamo scesi un poco a destra incontrando una stretta traccia proprio sotto le rocce e in mezzo a un bel bosco. Stai a vedere che davvero arriviamo in vetta senza problemi... l'ambiente è bellissimo e selvaggio, sarebbe un successo riuscire a proseguire ancora per cresta. Invece, arrivati a uno spigolo (dalla cartina direi che potrebbe essere un punto sotto la quota 1798), lo aggiriamo per constatare che la nostra avventura termina lì. La traccia svanisce, alla nostra sinistra si alzano pareti molto ripide (forse non insuperabili, ma per niente rassicuranti) mentre andando avanti ci troveremmo su ripidi pendii erbosi con salti rocciosi. Si potrebbe provare a salire lo spigolo, o magari ci sarebbe stata l'ipotesi di salire il canale erboso citato prima, ma non desidero cacciarmi nei guai e poi non sappiamo come sarà sopra... se ci fossero difficoltà, scendere potrebbe essere pericoloso. A questo punto, nonostante i borbottii di Alec (che solo dopo ammetterà che è stata una scelta saggia) non ci resta che abbassarci verso il fondo del Vallone di Droneretto, dove pascolano mucche e pecore.
Si vede la strada sterrata che risale il vallone, mentre più in alto nei pascoli un lungo muretto di confine sale e poi fa una curva. Io punto in direzione di quella curva, perchè sembra che seguendo il muretto si possa arrivare al sentiero che conduce al colle.
Guidata da un istinto non proprio caratteristico, prendo in mano la situazione e mi invento la traccia migliore giù nel bosco allo scopo di scendere perdendo meno dislivello possibile. Raggiunto il muretto di confine, individuo quasi subito una traccia che va proprio in direzione del colle e la seguo finchè non si perde nell'erba. A quel punto si naviga a vista, tuttavia poco sopra, nei prati, emergono dei segni gialli sulle pietre. Tutto questo ha un senso. In ogni caso il Colle Agnelliera è proprio lì sopra e mentre Alec si lamenta del caldo io ammiro la moltitudine di fiori che colorano i pascoli.
Proseguendo a sinistra del colle, in breve si arriva sulla vetta della Roccia Agnelliera, 2130 m. Un paio di camosci si allontanano di corsa. L'ambiente è meraviglioso peccato per la nebbia che non lascia intravedere il panorama e a tratti nemmeno la vetta, che raggiungiamo alle 13:25 per meritarci i sempre ottimi panini di Dronero (lardo, soppressata e Toma d'Elva ).
Si sta bene lì ed è una sensazione troppo bella alla quale non sono più tanto abituata, ultimamente. Purtroppo non essendo arrivati prestissimo e avendo ancora un bel po' di strada da affrontare con l'incognita del collegamento Colle – sentiero di discesa, non abbiamo molto tempo da perdere e alle 14 ci alziamo per riprendere il cammino.
Dal colle Agnelliera, puntiamo a una baita isolata nei pressi della quale pascolano le mucche (sulla cartina quota 1749 m). Da quelle parti dovremmo trovare una traccia per scendere. Purtroppo la nebbia sta coprendo tutto, ma una volta individuata la baita non è troppo problematico tentare di avvicinarvisi. Vediamo dei paletti bianchi con il filo tirato per le mucche e proprio mentre lo stiamo scavalcando, inizia a gocciolare. E poi a piovere. I campanacci delle mucche si sono quietati. Raggiungiamo la baita e poco sotto in uno spiazzo c'è una colonna di pietra (un pezzo di muro, qualcosa di simile, la pioggia ha cancellato il ricordo ) con un bollo di vernice rossa. Ci guardiamo intorno, sembra di vedere una traccia più in alto e troviamo infatti degli altri bolli che portano in quella direzione (da lì è visibile un paletto con un cartello “divieto di caccia”... beh non è che si legge... si vede che c'è un paletto all'altezza di quello che "dovrebbe" essere il sentiero ). Così saliamo nei pendii, per raggiungere quella che dovrebbe essere la traccia: da sotto si vedeva una linea che tagliava il costone, ma ora che ci siamo sopra non è molto evidente, tuttavia i bolli rossi ci sono sempre e portano in direzione del colle a quota 1788 m (nei pressi di Roccia Castello): fino a lì la vegetazione ha invaso il sentiero in particolare poco prima del colle dove, già bagnati dalla pioggia, veniamo benedetti anche dagli alberelli carichi di acqua, tra i quali ci facciamo spazio.
Dal colle il sentiero inizia a scendere, prendendo abbastanza alla larga il costone che aggira, la traccia migliora (e anche il meteo!) e ci porterà al collegamento con un Percorso Occitano, seguendo il quale arriviamo a borgata Langra e da lì in breve a Caricatori dove, seguendo lo stupendo sentiero dei Ciclamini, torniamo a Camoglieres.
In definitiva: giro stupendo, fattibile grazie alla presenza dei bolli; l'unico punto scomodo fuori sentiero è dal Colle Agnelliera alla traccia che si raggiunge nei pressi della baita. Dal colle bisogna scendere pendii un po' ripidi, abbiamo anche attraversato una pietraia con pietre molto mobili (quei posti dove non devi fidarti nemmeno delle pietre più grosse perchè non sono stabili). Si può incorrere in qualche scivolone, niente più. Alec era sempre col sedere a terra
Tempo di salita 4 ore e mezza, tempo di discesa 4 ore. In salita, rallentamento causa digressione cresta (non so però quanto ci avremmo messo facendo correttamente il sentiero dal colle a Droneretto, né posso dirvi in che condizioni è il sentiero per scendere nel bosco). In discesa rallentamento per individuare il sentiero sotto al Colle Agnelliera e causa nebbia / pioggia.
Inutile dire che più giri strani fai, più ne faresti, per setacciare ogni centimetro quadrato calpestabile di questa valle adorata e meravigliosa.
la vista da Crocetta Soprana
all'inizio della cresta con la nuvolaglia in agguato...
uno dei punti dove la cresta si aggira di lato, nel bosco, chi ha buona vista vede Alec sotto all'albero
la nebbia che mi piace. Viene, va, nasconde e rivela... ecco il Colle Agnelliera
dopo la pioggia arriva il sereno... ecco la bellissima Roccia Agnelliera che da vicino non avevamo potuto ammirare così bene...
e pur zuppi e dispersi, non possiamo non continuare ad amare, anzi sempre più, questa valle stupenda, poi ti giri e vedi questo... un verde e un blu da capogiro... e ti viene voglia di risalire!
ma continui a scendere tra i tanti cespugli di lavanda selvatica, che caratterizzano questa zona..
e antiche borgate a volte un po' dimenticate...
che ti fanno ribollire dentro certe idee, ti fanno tremare il cuore e risvegliano sogni mai assopiti...
una tavolozza di colori.. e pensare che questi sono solo un campione di quelli che ho potuto vedere durante tutta la gita...
Da tempo con Alec avevamo in mente questa escursione "di nicchia”, come da tradizione.
In realtà gran parte della gita è addirittura segnata con bolli di vernice, sia a salire che a scendere, sebbene in diversi punti il sentiero non sia pulito; ma facendo attenzione i segnavia si vedono e permettono di compiere questo interessante anello!
Bisogna essere solo disposti a infrascarsi un po'... meno del solito però
Partiamo da Camoglieres e seguiamo il sentiero per la Ferrata o meglio, le indicazioni per la Cima che si raggiunge alla fine della ferrata (cartelli “alla Cima – Ritorno”). Già dall'inizio il panorama è superlativo con i contrasto tra il verde dei boschi e le pareti rosate che sovrastano la borgata.
Arriviamo a un bivio dove un cartello indica il Vallone di Dragonetto anche se sulla mappa non esiste un vallone con un nome simile, c'è invece Droneretto che è la comba che ospita l'omonima grangia a quota 1429 m, che dovremmo raggiungere perdendo circa 200 m di dislivello per poi risalire al Colle Agnelliera, forse il cartello riporta il nome sbagliato. Prima di intraprendere il sentiero proseguiamo per la cima, allo scopo di verificare che il nostro sentiero non sia da quella parte, ma si arriva solo sulla piccola vetta con la croce, dal nome Crocetta Soprana.
Perciò torniamo sui nostri passi e imbocchiamo il sentiero per il Vallone di Dragonetto/Droneretto in un bel bosco di un verde lussureggiante. Dopo un po' il sentiero si nasconde nell'erba alta, ma i bolli rossi sono evidenti sugli alberi e sulle pietre e non è difficile continuare sul percorso giusto. Meno male che qualcuno ha messo quei segnavia. In compenso l'abbondante rugiada ci infradicia tutte le scarpe e le calze, i pantaloni... pazienza sono così felice di essere qui... un po' d'acqua nei piedi non sarà un problema.
Arriviamo a un colletto (presidiato da un albero di maggiociondolo in piena fioritura!) dove due tronchi incrociati su un mucchio di pietre portano due scritte in rosso: Droneretto e Punta Piatta, una piccola elevazione di 1623 m a destra del colle. Noi dovremmo scendere a Droneretto e poi risalire al colle Agnelliera, 2062 m. Ma Alec, che sta schiattando di caldo e nonostante l'invecchiamento precoce ancora ama il gusto dell'avventura, mi propone, anzi mi impone, di provare a seguire la cresta che da quel colletto prosegue fino in vetta alla Roccia Agnelliera. L'aspetto della cresta è arcigno, severo, roccioso, e poco mi convince Ale quando tenta di convincermi "ma non vedi sono tutte rocce abbattute, ci saranno passaggi di I grado e saltini di roccia interrotti dall'erba...". Sono scettica.
Lamentandomi proseguo per la cresta che in un primo tempo è tranquilla e camminabile e quando più avanti diventa più severa si rivela aggirabile sui lati, per la maggior parte sulla destra. Quando si è obbligati ad abbandonare il filo di cresta, si passa a fianco a un gendarme per scendere verso il bosco dove c'è anche una stretta ma evidente traccia; dopo un po' si arriva in un punto dove si vede la cresta che si impenna e prosegue solcata da un ripido canalino erboso; anche qui siamo scesi un poco a destra incontrando una stretta traccia proprio sotto le rocce e in mezzo a un bel bosco. Stai a vedere che davvero arriviamo in vetta senza problemi... l'ambiente è bellissimo e selvaggio, sarebbe un successo riuscire a proseguire ancora per cresta. Invece, arrivati a uno spigolo (dalla cartina direi che potrebbe essere un punto sotto la quota 1798), lo aggiriamo per constatare che la nostra avventura termina lì. La traccia svanisce, alla nostra sinistra si alzano pareti molto ripide (forse non insuperabili, ma per niente rassicuranti) mentre andando avanti ci troveremmo su ripidi pendii erbosi con salti rocciosi. Si potrebbe provare a salire lo spigolo, o magari ci sarebbe stata l'ipotesi di salire il canale erboso citato prima, ma non desidero cacciarmi nei guai e poi non sappiamo come sarà sopra... se ci fossero difficoltà, scendere potrebbe essere pericoloso. A questo punto, nonostante i borbottii di Alec (che solo dopo ammetterà che è stata una scelta saggia) non ci resta che abbassarci verso il fondo del Vallone di Droneretto, dove pascolano mucche e pecore.
Si vede la strada sterrata che risale il vallone, mentre più in alto nei pascoli un lungo muretto di confine sale e poi fa una curva. Io punto in direzione di quella curva, perchè sembra che seguendo il muretto si possa arrivare al sentiero che conduce al colle.
Guidata da un istinto non proprio caratteristico, prendo in mano la situazione e mi invento la traccia migliore giù nel bosco allo scopo di scendere perdendo meno dislivello possibile. Raggiunto il muretto di confine, individuo quasi subito una traccia che va proprio in direzione del colle e la seguo finchè non si perde nell'erba. A quel punto si naviga a vista, tuttavia poco sopra, nei prati, emergono dei segni gialli sulle pietre. Tutto questo ha un senso. In ogni caso il Colle Agnelliera è proprio lì sopra e mentre Alec si lamenta del caldo io ammiro la moltitudine di fiori che colorano i pascoli.
Proseguendo a sinistra del colle, in breve si arriva sulla vetta della Roccia Agnelliera, 2130 m. Un paio di camosci si allontanano di corsa. L'ambiente è meraviglioso peccato per la nebbia che non lascia intravedere il panorama e a tratti nemmeno la vetta, che raggiungiamo alle 13:25 per meritarci i sempre ottimi panini di Dronero (lardo, soppressata e Toma d'Elva ).
Si sta bene lì ed è una sensazione troppo bella alla quale non sono più tanto abituata, ultimamente. Purtroppo non essendo arrivati prestissimo e avendo ancora un bel po' di strada da affrontare con l'incognita del collegamento Colle – sentiero di discesa, non abbiamo molto tempo da perdere e alle 14 ci alziamo per riprendere il cammino.
Dal colle Agnelliera, puntiamo a una baita isolata nei pressi della quale pascolano le mucche (sulla cartina quota 1749 m). Da quelle parti dovremmo trovare una traccia per scendere. Purtroppo la nebbia sta coprendo tutto, ma una volta individuata la baita non è troppo problematico tentare di avvicinarvisi. Vediamo dei paletti bianchi con il filo tirato per le mucche e proprio mentre lo stiamo scavalcando, inizia a gocciolare. E poi a piovere. I campanacci delle mucche si sono quietati. Raggiungiamo la baita e poco sotto in uno spiazzo c'è una colonna di pietra (un pezzo di muro, qualcosa di simile, la pioggia ha cancellato il ricordo ) con un bollo di vernice rossa. Ci guardiamo intorno, sembra di vedere una traccia più in alto e troviamo infatti degli altri bolli che portano in quella direzione (da lì è visibile un paletto con un cartello “divieto di caccia”... beh non è che si legge... si vede che c'è un paletto all'altezza di quello che "dovrebbe" essere il sentiero ). Così saliamo nei pendii, per raggiungere quella che dovrebbe essere la traccia: da sotto si vedeva una linea che tagliava il costone, ma ora che ci siamo sopra non è molto evidente, tuttavia i bolli rossi ci sono sempre e portano in direzione del colle a quota 1788 m (nei pressi di Roccia Castello): fino a lì la vegetazione ha invaso il sentiero in particolare poco prima del colle dove, già bagnati dalla pioggia, veniamo benedetti anche dagli alberelli carichi di acqua, tra i quali ci facciamo spazio.
Dal colle il sentiero inizia a scendere, prendendo abbastanza alla larga il costone che aggira, la traccia migliora (e anche il meteo!) e ci porterà al collegamento con un Percorso Occitano, seguendo il quale arriviamo a borgata Langra e da lì in breve a Caricatori dove, seguendo lo stupendo sentiero dei Ciclamini, torniamo a Camoglieres.
In definitiva: giro stupendo, fattibile grazie alla presenza dei bolli; l'unico punto scomodo fuori sentiero è dal Colle Agnelliera alla traccia che si raggiunge nei pressi della baita. Dal colle bisogna scendere pendii un po' ripidi, abbiamo anche attraversato una pietraia con pietre molto mobili (quei posti dove non devi fidarti nemmeno delle pietre più grosse perchè non sono stabili). Si può incorrere in qualche scivolone, niente più. Alec era sempre col sedere a terra
Tempo di salita 4 ore e mezza, tempo di discesa 4 ore. In salita, rallentamento causa digressione cresta (non so però quanto ci avremmo messo facendo correttamente il sentiero dal colle a Droneretto, né posso dirvi in che condizioni è il sentiero per scendere nel bosco). In discesa rallentamento per individuare il sentiero sotto al Colle Agnelliera e causa nebbia / pioggia.
Inutile dire che più giri strani fai, più ne faresti, per setacciare ogni centimetro quadrato calpestabile di questa valle adorata e meravigliosa.
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uno dei punti dove la cresta si aggira di lato, nel bosco, chi ha buona vista vede Alec sotto all'albero
la nebbia che mi piace. Viene, va, nasconde e rivela... ecco il Colle Agnelliera
dopo la pioggia arriva il sereno... ecco la bellissima Roccia Agnelliera che da vicino non avevamo potuto ammirare così bene...
e pur zuppi e dispersi, non possiamo non continuare ad amare, anzi sempre più, questa valle stupenda, poi ti giri e vedi questo... un verde e un blu da capogiro... e ti viene voglia di risalire!
ma continui a scendere tra i tanti cespugli di lavanda selvatica, che caratterizzano questa zona..
e antiche borgate a volte un po' dimenticate...
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solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- psiconauta
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Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
superbelin !
meraviglia la galleria floreale !
meraviglia la galleria floreale !
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
La fioritura in questa stagione Superba
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Proverbio Tuareg
Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Davvero bellissima la carrellata di fiori...
La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti. Per questo il suo breve tempo le basta..
Profilo Instagram: keiji76
- paolocerreta
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Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Bello bello bello
La composizione floreale è stupenda, con i colori messi in scala poi... ma anche la foto dell'albero (ma dove è andato a crescere??)
Anche quelle della borgata hanno il loro significato...mi incuriosisce la seconda, dove in un contesto di abbandono spicca la catasta di legna perfettamente impilata...
Complimenti per giro e foto
La composizione floreale è stupenda, con i colori messi in scala poi... ma anche la foto dell'albero (ma dove è andato a crescere??)
Anche quelle della borgata hanno il loro significato...mi incuriosisce la seconda, dove in un contesto di abbandono spicca la catasta di legna perfettamente impilata...
Complimenti per giro e foto
"Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall'erba ho imparato ad apprezzare la persistenza."
[Hal Borland]
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Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Bravi e tenaci Certo, il passaggino lungo la cresta è delicato... più che altro l'orientamento, ma mi sembra che siete stati abili nel disegnarvi il tracciato
Belle anche le antiche borgate!
Complimenti per il giro
Belle anche le antiche borgate!
Complimenti per il giro
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Grazie a tutti
In realtà borgata Langra che dovrebbe essere quella della foto precedente è quasi totalmente disabitata e abbandonata, scendendo dal sentiero si incontrano delle baite in rovina, poi altre, forse è un po' sfortunata perchè è un po' infossata... solo una casa con un bel giardinetto sembra essere curata da qualcuno. La foto che hai notato è invece a Camoglieres e la casa bellissima ritratta è proprio in mezzo alle altre abitate
che occhio!paolocerreta wrote:...mi incuriosisce la seconda, dove in un contesto di abbandono spicca la catasta di legna perfettamente impilata...
In realtà borgata Langra che dovrebbe essere quella della foto precedente è quasi totalmente disabitata e abbandonata, scendendo dal sentiero si incontrano delle baite in rovina, poi altre, forse è un po' sfortunata perchè è un po' infossata... solo una casa con un bel giardinetto sembra essere curata da qualcuno. La foto che hai notato è invece a Camoglieres e la casa bellissima ritratta è proprio in mezzo alle altre abitate
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Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
ahhh Grazie della dettagliata spiegazionescinty wrote:Grazie a tutti
che occhio!paolocerreta wrote:...mi incuriosisce la seconda, dove in un contesto di abbandono spicca la catasta di legna perfettamente impilata...
In realtà borgata Langra che dovrebbe essere quella della foto precedente è quasi totalmente disabitata e abbandonata, scendendo dal sentiero si incontrano delle baite in rovina, poi altre, forse è un po' sfortunata perchè è un po' infossata... solo una casa con un bel giardinetto sembra essere curata da qualcuno. La foto che hai notato è invece a Camoglieres e la casa bellissima ritratta è proprio in mezzo alle altre abitate
"Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall'erba ho imparato ad apprezzare la persistenza."
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Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Grande uscita e foto molto belle; bisogna che iniziamo anche noi (io e soci ) a farci qualche giro in zona.
Molto interessanti le borgate: benchè quasi tutte abbandonate risvegliano in me quel senso di comunità ormai del tutto assente nella nostra società "moderna"
Ciao
Molto interessanti le borgate: benchè quasi tutte abbandonate risvegliano in me quel senso di comunità ormai del tutto assente nella nostra società "moderna"
Ciao
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
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- Littletino
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Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Bella ravanata in posti belli e solitari, complimenti.
Lo scorso luglio avevamo pernottato alla Locanda del Silenzio di Camoglieres, dopo aver fatto il sentiero dei Ciclamini.
E avevamo notato come l'entroterra fosse piuttosto selvaggio ed infrascato, sebbene il proprietario della Locanda ci avesse garantito la percorribilità dei sentieri, da lui recentemente segnati con vernice.
I Ciclamini invece è impeccabile, e ci sono pure i medesimi.
Lo scorso luglio avevamo pernottato alla Locanda del Silenzio di Camoglieres, dopo aver fatto il sentiero dei Ciclamini.
E avevamo notato come l'entroterra fosse piuttosto selvaggio ed infrascato, sebbene il proprietario della Locanda ci avesse garantito la percorribilità dei sentieri, da lui recentemente segnati con vernice.
I Ciclamini invece è impeccabile, e ci sono pure i medesimi.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Brava scinty . Bel giro molto avventuroso mi è piaciuta molto la tua dettagliata descrizione del percorso , peccato che sia un po' lontano dalle mie "zone di caccia" ! E poi per questi giri esplorativi ed improvvisati è sempre meglio essere almeno in due , mentre io vado quasi sempre da solo ...
Complimentissimi a tutti e due .
Complimentissimi a tutti e due .
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Bellissima gita di scoperta come da nostra tradizione!
Peccato non aver completato la cresta ma ci sarebbe voluta la corda...era meglio dar retta alla mogliettina e scendere nel vallone di Droneretto
La pioggia non ha dato fastidio anzi ci ha rinfrescato e ha pulito l'aria!
Peccato non aver completato la cresta ma ci sarebbe voluta la corda...era meglio dar retta alla mogliettina e scendere nel vallone di Droneretto
La pioggia non ha dato fastidio anzi ci ha rinfrescato e ha pulito l'aria!
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
- Littletino
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- Location: Arenzano
Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Finalmente mi sono messo di buzzo buono e, armato di cartina (quella di Brun Rusan), ho ripercorso il vostro avventuroso giro.
Bravi, sempre stimolanti nella ricerca di percorsi un pò nuovi ma sempre bellissimi.
Avei solo una domanda per il capo gita:
quando siete scesi a vista alla baita quota 1749m avete seguito a dx dei bolli rossi in salita fino ad un colle a quota 1788m, da qui siete scesi a Langra per poi risalire brevemente a Caricatori, e infine via Ciclamini ve ne siete tornati a Camoglieres.
Tuttavia sulla carta (e su OSM) è indicato anche un sentiero (sempre bolli rossi, è sempre lui) che dalla baita (Grange del Piano) scende diretto a Caricatori senza aggirare la Rocca Castello.
Anzi, da sopra Caricatori è possibile imboccare i Ciclamini già dal tratto alto dove si trova l'area pic-nic.
avete deliberatamente allungato la gita oppure, dato l'infrascamento, altro non si vedeva che la traccia a salire?
Sempre dalla cartina, volendo ripetere l'itinerario in modo meno rambesco, non converrebbe dal Colle Agnelliera procedere verso la Strada dei Cannoni, farne un pezzo verso ovest, e poi discendere alle Grange del Piano?
allego piccola mappa con segno blu.
Lo so che è facile parlare davanti ad una tastiera e una cartina sul tavolo, metre voi eravate nella nebbia e con la pioggia in arrivo, ma era per chiarire meglio un itinerario che potrebbe interessare anche noi.
Che cerchiamo una scusa per tornare alla Locanda del Silenzio.
Bravi, sempre stimolanti nella ricerca di percorsi un pò nuovi ma sempre bellissimi.
Avei solo una domanda per il capo gita:
quando siete scesi a vista alla baita quota 1749m avete seguito a dx dei bolli rossi in salita fino ad un colle a quota 1788m, da qui siete scesi a Langra per poi risalire brevemente a Caricatori, e infine via Ciclamini ve ne siete tornati a Camoglieres.
Tuttavia sulla carta (e su OSM) è indicato anche un sentiero (sempre bolli rossi, è sempre lui) che dalla baita (Grange del Piano) scende diretto a Caricatori senza aggirare la Rocca Castello.
Anzi, da sopra Caricatori è possibile imboccare i Ciclamini già dal tratto alto dove si trova l'area pic-nic.
avete deliberatamente allungato la gita oppure, dato l'infrascamento, altro non si vedeva che la traccia a salire?
Sempre dalla cartina, volendo ripetere l'itinerario in modo meno rambesco, non converrebbe dal Colle Agnelliera procedere verso la Strada dei Cannoni, farne un pezzo verso ovest, e poi discendere alle Grange del Piano?
allego piccola mappa con segno blu.
Lo so che è facile parlare davanti ad una tastiera e una cartina sul tavolo, metre voi eravate nella nebbia e con la pioggia in arrivo, ma era per chiarire meglio un itinerario che potrebbe interessare anche noi.
Che cerchiamo una scusa per tornare alla Locanda del Silenzio.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Ciao, noi avevamo la cartina Fraternali, ed il tracciato che scende diretto dalle grange è indicato come percorso scialpinistico...sentieri non ne abbiamo visti...è già tanto se abbiamo trovato quello fattoLittletino wrote:Finalmente mi sono messo di buzzo buono e, armato di cartina (quella di Brun Rusan), ho ripercorso il vostro avventuroso giro.
Bravi, sempre stimolanti nella ricerca di percorsi un pò nuovi ma sempre bellissimi.
Avei solo una domanda per il capo gita:
quando siete scesi a vista alla baita quota 1749m avete seguito a dx dei bolli rossi in salita fino ad un colle a quota 1788m, da qui siete scesi a Langra per poi risalire brevemente a Caricatori, e infine via Ciclamini ve ne siete tornati a Camoglieres.
Tuttavia sulla carta (e su OSM) è indicato anche un sentiero (sempre bolli rossi, è sempre lui) che dalla baita (Grange del Piano) scende diretto a Caricatori senza aggirare la Rocca Castello.
Anzi, da sopra Caricatori è possibile imboccare i Ciclamini già dal tratto alto dove si trova l'area pic-nic.
avete deliberatamente allungato la gita oppure, dato l'infrascamento, altro non si vedeva che la traccia a salire?
Sempre dalla cartina, volendo ripetere l'itinerario in modo meno rambesco, non converrebbe dal Colle Agnelliera procedere verso la Strada dei Cannoni, farne un pezzo verso ovest, e poi discendere alle Grange del Piano?
allego piccola mappa con segno blu.
Lo so che è facile parlare davanti ad una tastiera e una cartina sul tavolo, metre voi eravate nella nebbia e con la pioggia in arrivo, ma era per chiarire meglio un itinerario che potrebbe interessare anche noi.
Che cerchiamo una scusa per tornare alla Locanda del Silenzio.
Anch'io avevo pensato all'alternativa di fare un pezzo di strada dei cannoni fino al colle Rastcias, ma direi che è più lungo e comunque anche su di lì sentieri non se ne vedevano...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Il bello della differenza tra teoria e pratica.Alec wrote: Ciao, noi avevamo la cartina Fraternali, ed il tracciato che scende diretto dalle grange è indicato come percorso scialpinistico...sentieri non ne abbiamo visti...è già tanto se abbiamo trovato quello fatto
Anch'io avevo pensato all'alternativa di fare un pezzo di strada dei cannoni fino al colle Rastcias, ma direi che è più lungo e comunque anche su di lì sentieri non se ne vedevano...
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
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Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Forse ne avevo già parlato ma lo scorso anno, quando percorremmo il sentiero dei Ciclamini, arrivati alla sua estremità superiore, quando praticamente "torna indietro" sopra Caricatori poco a monte di un'area attrezzata, fummo incuriositi dal fatto che un sentiero continuava ad inoltrarsi nel selvaggio vallone, marcato con "bolli rossi" piuttosto recenti.
Percorsi un centinaio di metri, e verificato l'infrascamento del sentiero ed il cattivo stato del suo fondo, e dovendo completare in nostro giro ciclamino prima del temporale, tornammo sui nostri passi. Ma avevamo comunque visto più in alto una chiara traccia di sentiero che saliva in modo audace per la ripida e rocciosa parete del vallone.
La sera, alla Locanda del Silenzio, parlando col proprietario, gli facemmo cenno a quanto sopra, e lui ci disse che se avessimo proseguito sul sentiero questo poi sarebbe migliorato, e più in alto avremmo trovato dei passi suggestivi scavati nella roccia. Lo diceva perchè aveva posto lui i segni recentemente.
Era luglio, tanta vegetazione, e il solito temporale del pomeriggio che ci attendeva.
Sarebbe da rifare a settembre-ottobre.
Percorsi un centinaio di metri, e verificato l'infrascamento del sentiero ed il cattivo stato del suo fondo, e dovendo completare in nostro giro ciclamino prima del temporale, tornammo sui nostri passi. Ma avevamo comunque visto più in alto una chiara traccia di sentiero che saliva in modo audace per la ripida e rocciosa parete del vallone.
La sera, alla Locanda del Silenzio, parlando col proprietario, gli facemmo cenno a quanto sopra, e lui ci disse che se avessimo proseguito sul sentiero questo poi sarebbe migliorato, e più in alto avremmo trovato dei passi suggestivi scavati nella roccia. Lo diceva perchè aveva posto lui i segni recentemente.
Era luglio, tanta vegetazione, e il solito temporale del pomeriggio che ci attendeva.
Sarebbe da rifare a settembre-ottobre.
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Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
ma belloooo... potremmo andare insieme! In effetti sono zone un po' calde meglio andare in autunno... dunque non so se ho capito bene il punto che dici, noi poco dopo Caricatori abbiamo visto che il sentiero proseguiva verso l'interno però mi pareva ci fosse una palina con scritto sentiero dei ciclamini, tanto che ho detto ad Ale "ma dove bisogna andare ora??". Noi abbiamo svoltato a destra per proseguire in piano verso Camoglieres. Non so se quella deviazione fosse un pezzo aggiuntivo/alternativo del SDC o se mi ricordo male io o cosa... Di tratto attrezzato ne ho ben presente uno molto carino sotto agli alberi ma più avanti del bivio che ho appena detto, è forse quello dove hai visto i bolli rossi? L'unica cosa certa è che il sentiero l'ho fatto un po' di fretta (mio malgrado!!! era da goderselo!) perchè avevo paura che mi chiudesse il negozietto a Dronero dove avevo fatto la spesa la mattina e dovevo ritirarlaLittletino wrote:Forse ne avevo già parlato ma lo scorso anno, quando percorremmo il sentiero dei Ciclamini, arrivati alla sua estremità superiore, quando praticamente "torna indietro" sopra Caricatori poco a monte di un'area attrezzata, fummo incuriositi dal fatto che un sentiero continuava ad inoltrarsi nel selvaggio vallone, marcato con "bolli rossi" piuttosto recenti.
Percorsi un centinaio di metri, e verificato l'infrascamento del sentiero ed il cattivo stato del suo fondo, e dovendo completare in nostro giro ciclamino prima del temporale, tornammo sui nostri passi. Ma avevamo comunque visto più in alto una chiara traccia di sentiero che saliva in modo audace per la ripida e rocciosa parete del vallone.
La sera, alla Locanda del Silenzio, parlando col proprietario, gli facemmo cenno a quanto sopra, e lui ci disse che se avessimo proseguito sul sentiero questo poi sarebbe migliorato, e più in alto avremmo trovato dei passi suggestivi scavati nella roccia. Lo diceva perchè aveva posto lui i segni recentemente.
Era luglio, tanta vegetazione, e il solito temporale del pomeriggio che ci attendeva.
Sarebbe da rifare a settembre-ottobre.
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Roccia Agnelliera, anello da Camoglieres
Eccomi.
Ottima idea quella di tornare insieme in quelle zone, in una stagione meno calda, per quanto ieri in Val Varaita abbiamo trovato temperature settembrine e i residui di una nevicata coi fiocchi
Inoltre, scavando nel web, ho trovato la soluzione del mistero : Il Cammino della Montagna https://cuneotrekking.com/2015/12/21/il ... lle-maira/" onclick="window.open(this.href);return false;
E' proprio come diceva il gestore del "Silenzio": un sentiero che parte dall'apice dei Ciclamini (voi avete svoltato prima per la variante breve, ma in realtà il percorso continua fino all'area pic nic) e risale il selvaggio vallone con suggestivi passaggi scavati nella roccia, tipo sentiero degli Alpini al Toraggio.
Una volta arrivato nella zona delle baite, dove voi siete scesi per prati, si perde un pò e qui si taglia a vista fino al colletto dietro la Rocca Castello.
Rientro per Langra.
Tutto molto bello, e un'ottima scusa per tornare a Camoglieres.
Appuntamento all'autunno allora.
Ottima idea quella di tornare insieme in quelle zone, in una stagione meno calda, per quanto ieri in Val Varaita abbiamo trovato temperature settembrine e i residui di una nevicata coi fiocchi
Inoltre, scavando nel web, ho trovato la soluzione del mistero : Il Cammino della Montagna https://cuneotrekking.com/2015/12/21/il ... lle-maira/" onclick="window.open(this.href);return false;
E' proprio come diceva il gestore del "Silenzio": un sentiero che parte dall'apice dei Ciclamini (voi avete svoltato prima per la variante breve, ma in realtà il percorso continua fino all'area pic nic) e risale il selvaggio vallone con suggestivi passaggi scavati nella roccia, tipo sentiero degli Alpini al Toraggio.
Una volta arrivato nella zona delle baite, dove voi siete scesi per prati, si perde un pò e qui si taglia a vista fino al colletto dietro la Rocca Castello.
Rientro per Langra.
Tutto molto bello, e un'ottima scusa per tornare a Camoglieres.
Appuntamento all'autunno allora.
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