PUNTA SEA BIANCA m. 2721
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PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Domenica gita gradevole anche se nebbiosa, panorama piu' immaginato che visto. Ritorno piacevole grazia a una astuta e provvidenziale deviazione: a Savona coda gia' dal casello per Genova!!
ALDO51
Togliete le serrature dalle porte! Togliete anche le porte dai cardini! ( Allen Ginsberg-Jukebox all'idrogeno )
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Ciao Aldo.
Non si sarà visto lontano ma vicino hai saputo osservare
Non si sarà visto lontano ma vicino hai saputo osservare
Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Ciao Aldo!
Beh insomma io mi rodevo per aver scelto di non venire ma alla fine, a parte la compagnia, non mi sono persa molto (beh però camoscio e salamandrina sono tanto carini...). Sabato sono caduta in letargo, domenica mi sono ripresa e ne ho approfittato per portare avanti alcuni lavoretti...
Spero in una prossima occasione per potervi incontrare (e portare dolcetti!)
Beh insomma io mi rodevo per aver scelto di non venire ma alla fine, a parte la compagnia, non mi sono persa molto (beh però camoscio e salamandrina sono tanto carini...). Sabato sono caduta in letargo, domenica mi sono ripresa e ne ho approfittato per portare avanti alcuni lavoretti...
Spero in una prossima occasione per potervi incontrare (e portare dolcetti!)
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- Dirty Harry
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Il Porto delle Nebbie
24 giugno 2012
S. è ancora contumace. Senza troppe discussioni, io L. ed A. decidiamo per la Sea Bianca. Quota adatta alla stagione, dislivello accettabile, e quindi favorevole al rientro agonistico di L. Gli agiografi pubblicizzano, poi, un panorama da urlo sul dirimpettaio Monviso.
Prezzo per tutto questo bendiddio, un viaggio che rischia di presentarsi alquanto complicato specialmente al rientro, essendo prevedibile la solita coda da Savona a Genova.
L. si incarica di studiare possibili alternative. Preannuncia telefonicamente un astruso percorso nella terre selvagge intorno a Millesimo. Per imbroccarlo, programma e porta seco un tablet da lui stesso realizzato installando nel telaio di un fornetto del Mulino Bianco circuiti ricavati dal Piccolo Chirurgo. L’apparato, miracolosamente, funziona; peccato, però, che lo faccia a modo suo. Dopo averci imperiosamente invitato ad estrarre i saccottini, il display mostra prima l’andamento dei titoli di stato kirhghizi e, subito dopo, una puntata di Gianni e il magico Alverman; seccato per il nostro disinteresse illumina infine il nasone rosso e passa in modalità solitario di Windows.
In ogni caso, il viaggio d’andata non richiede supporti tecnologici. Atlante stradale alla mano, imbocchiamo con precisione chirurgica la Valle Po e la risaliamo trionfanti sino al Pian del Re.
Il tempo è quanto di peggio. Non piove e quindi non abbiamo nessuna scusa per infilarci in trattoria; la maccaja, in compenso, è densa come il catrame. L’energumeno che gestisce il posteggio garantisce con sicumera che il sole sta per uscire e intasca così i suoi 5 euro.
Rinfrancati – o intimoriti – dal neandertaliano sgommiamo alla bell’e meglio su per il sentiero.
Il Monviso ci sfotte comparendo per un attimo,dopodiché se ne torna tra le nubi. Non lo rivederemo più.
Solo segno di vita in tutta la salita, una sorta di salamandra nera.
Saliamo verso la vetta con rassegnata tranquillità.
Per rompere la monotonia della salita decidiamo di passare – del tutto inutilmente – dai pressi del Colle della Gianna e di affrontare un ardito cocuzzolo dalla cui insignificante sommità rischiamo caviglie e ginocchia per tornare al sentiero che – beffardamente – passa negli innocui pendii o sottostanti.
Poco sotto la vetta, la nebbia si infittisce. Da dietro la cresta spunta, improvviso quanto inequivocabile, un paio di fiere corna bovine. L., in preda agli spasmi della fame, afferra un magollo e, al riparo del pendio, appioppa vigliaccamente una tremenda mazzata al malcapitato ruminante. Si ode uno strano rumore di ferraglia; le corna spariscono in basso. Baldanzosi, saltiamo al di là della cresta per procedere a macellazione e cottura. Una prima sommaria indagine rivela però che le corna non sono attaccate ad una fiorentina, ma ad un ridicolo elmetto da vichingo. Pochi metri più in là, il proprietario, con abbigliamento in stile e sguardo ebete vacilla farfugliando frasi sconnesse su valchirie e idromele. L. gli appioppa un sonoro ceffone. Il triste figuro torna in sé e declina le generalità. Trattasi del Trota, il quale confusamente afferma che il suo destino si è compiuto e di voler raggiungere il Dio Odino annegandosi nelle sorgenti del Padre Po. Dimostriamo il nostro entusiasmo per la sua idea lodandolo e cercando, con non poche difficoltà, di fargli capire che il fiume si trova nell’altra valle e dandogli la nostra disponibilità ad accompagnarlo direttamente in loco. La spiega viene interrotta dall’arrivo di un altro ominide con addosso solo un perizoma tarzanato e un paio di Rayban spiegazzati. L’anello di congiunzione, senza profferir parola, assalta l’aspirante suicida azzannandolo alla nuca. L. prova ad offrirgli un tramezzo con l’insalata russa, ma non riesce a distoglierlo.
Richiesto di chiarimenti dall’ineffabile A., mr. Ray-Ban ci guarda in tralice e motteggia:
Tu dei saper ch'i' fui Umberto lombardo
Dei leghisti capo sino a ieri
E or rovinato da questo b@§^@rdo.
Ciò detto, il folle si scaraventa nuovamente sulla vittima. A quel punto, vista soprattutto la non commestibilità della mal assortita coppia di legaioli, lasciamo l’improvvisato Conte Ugolino al suo fiero pasto e riprendiamo il cammino verso la vetta.
Dopo una serie di foto alla nebbia circostante ed un frugale pranzo, torniamo a valle.
Il miracoloso tablet Clementoni ci porta a Saluzzo, Savigliano, Asti. Di lì tornare a casa è un gioco da ragazzi.
Bella gita, interessanti incontri, panorama – appunto – imprendibile.
24 giugno 2012
S. è ancora contumace. Senza troppe discussioni, io L. ed A. decidiamo per la Sea Bianca. Quota adatta alla stagione, dislivello accettabile, e quindi favorevole al rientro agonistico di L. Gli agiografi pubblicizzano, poi, un panorama da urlo sul dirimpettaio Monviso.
Prezzo per tutto questo bendiddio, un viaggio che rischia di presentarsi alquanto complicato specialmente al rientro, essendo prevedibile la solita coda da Savona a Genova.
L. si incarica di studiare possibili alternative. Preannuncia telefonicamente un astruso percorso nella terre selvagge intorno a Millesimo. Per imbroccarlo, programma e porta seco un tablet da lui stesso realizzato installando nel telaio di un fornetto del Mulino Bianco circuiti ricavati dal Piccolo Chirurgo. L’apparato, miracolosamente, funziona; peccato, però, che lo faccia a modo suo. Dopo averci imperiosamente invitato ad estrarre i saccottini, il display mostra prima l’andamento dei titoli di stato kirhghizi e, subito dopo, una puntata di Gianni e il magico Alverman; seccato per il nostro disinteresse illumina infine il nasone rosso e passa in modalità solitario di Windows.
In ogni caso, il viaggio d’andata non richiede supporti tecnologici. Atlante stradale alla mano, imbocchiamo con precisione chirurgica la Valle Po e la risaliamo trionfanti sino al Pian del Re.
Il tempo è quanto di peggio. Non piove e quindi non abbiamo nessuna scusa per infilarci in trattoria; la maccaja, in compenso, è densa come il catrame. L’energumeno che gestisce il posteggio garantisce con sicumera che il sole sta per uscire e intasca così i suoi 5 euro.
Rinfrancati – o intimoriti – dal neandertaliano sgommiamo alla bell’e meglio su per il sentiero.
Il Monviso ci sfotte comparendo per un attimo,dopodiché se ne torna tra le nubi. Non lo rivederemo più.
Solo segno di vita in tutta la salita, una sorta di salamandra nera.
Saliamo verso la vetta con rassegnata tranquillità.
Per rompere la monotonia della salita decidiamo di passare – del tutto inutilmente – dai pressi del Colle della Gianna e di affrontare un ardito cocuzzolo dalla cui insignificante sommità rischiamo caviglie e ginocchia per tornare al sentiero che – beffardamente – passa negli innocui pendii o sottostanti.
Poco sotto la vetta, la nebbia si infittisce. Da dietro la cresta spunta, improvviso quanto inequivocabile, un paio di fiere corna bovine. L., in preda agli spasmi della fame, afferra un magollo e, al riparo del pendio, appioppa vigliaccamente una tremenda mazzata al malcapitato ruminante. Si ode uno strano rumore di ferraglia; le corna spariscono in basso. Baldanzosi, saltiamo al di là della cresta per procedere a macellazione e cottura. Una prima sommaria indagine rivela però che le corna non sono attaccate ad una fiorentina, ma ad un ridicolo elmetto da vichingo. Pochi metri più in là, il proprietario, con abbigliamento in stile e sguardo ebete vacilla farfugliando frasi sconnesse su valchirie e idromele. L. gli appioppa un sonoro ceffone. Il triste figuro torna in sé e declina le generalità. Trattasi del Trota, il quale confusamente afferma che il suo destino si è compiuto e di voler raggiungere il Dio Odino annegandosi nelle sorgenti del Padre Po. Dimostriamo il nostro entusiasmo per la sua idea lodandolo e cercando, con non poche difficoltà, di fargli capire che il fiume si trova nell’altra valle e dandogli la nostra disponibilità ad accompagnarlo direttamente in loco. La spiega viene interrotta dall’arrivo di un altro ominide con addosso solo un perizoma tarzanato e un paio di Rayban spiegazzati. L’anello di congiunzione, senza profferir parola, assalta l’aspirante suicida azzannandolo alla nuca. L. prova ad offrirgli un tramezzo con l’insalata russa, ma non riesce a distoglierlo.
Richiesto di chiarimenti dall’ineffabile A., mr. Ray-Ban ci guarda in tralice e motteggia:
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E or rovinato da questo b@§^@rdo.
Ciò detto, il folle si scaraventa nuovamente sulla vittima. A quel punto, vista soprattutto la non commestibilità della mal assortita coppia di legaioli, lasciamo l’improvvisato Conte Ugolino al suo fiero pasto e riprendiamo il cammino verso la vetta.
Dopo una serie di foto alla nebbia circostante ed un frugale pranzo, torniamo a valle.
Il miracoloso tablet Clementoni ci porta a Saluzzo, Savigliano, Asti. Di lì tornare a casa è un gioco da ragazzi.
Bella gita, interessanti incontri, panorama – appunto – imprendibile.
`Cause tramps like us, baby we were born to run
il mio blog: http://stellainaltomare.blogspot.com
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Che spasso i tuoi racconti!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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- roby49
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Abbiamo approfittato del bel tempo di domenica scorsa per salire la Sea Bianca. Bella gita, panorama da urlo..
Tempo splendido, neve ottima, abbiamo usato i ramponi nel tratto finale.
Stranamente, nonostante fosse domenica e bel tempo, pochissima gente in giro e nessuno sulla Sea.
altre foto sul nostro sito
http://www.robyrobiglio.it/gite_2013/012_sea/index.htm
Tempo splendido, neve ottima, abbiamo usato i ramponi nel tratto finale.
Stranamente, nonostante fosse domenica e bel tempo, pochissima gente in giro e nessuno sulla Sea.
altre foto sul nostro sito
http://www.robyrobiglio.it/gite_2013/012_sea/index.htm
...se hai soggezione di qualcuno, immaginalo seduto sul cesso.... Tiziano Terzani.
Cerchiamo di costruire parchi per i nostri bambini, non parcheggi per le nostre auto..
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- Sub-Comandante
- Sub-Titano Valdostano
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
avete fatto bene ad approfittare della finestra e soprattutto delle temperature in calo!
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Già in altra occasione riportai :
"... perchè non son io co' miei pastori?"
E visto che ci sono la riporto tutta perchè rende un po' lo stato d'animo :
Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?
Gabriele D'Annunzio
Alcyone - Sogni di terre lontane
I Pastori
Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Già in altra occasione riportai :
"... perchè non son io co' miei pastori?"
E visto che ci sono la riporto tutta perchè rende un po' lo stato d'animo :
Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... bianca.htm
Domenica 19 novembre 2017: Pian della Regina (1740) – Punta Sea Bianca (2720) – Pian della Regina (1740).
Partecipanti: Maury76 (http://www.finoincima.altervista.org/), Stefy, Gheroppa, Kay e soundofsilence.
Lunghezza: 8,4 Km circa.
Dislivello: 1000 m. circa.
Difficoltà: E tutto il percorso in estate, in condizioni invernali occorre essere dotati di ciaspole e/o ramponi, a seconda delle condizioni della neve. Nella traccia percorsa da noi ci sono poi uno o due tratti un po’ ripidi in cui con le ciaspole si può trovare qualche difficoltà, specie in discesa.
Percorso in macchina: Da Genova fino a Savona con la A12 e quindi si prende la Savona-Torino fino all’uscita di Marene; da Marene si prende per Savigliano e Saluzzo. Giunti a Saluzzo si iniziano a seguire le indicazioni per Pian del Re, e, giunti a Crissolo si inizia a salire per giungere fino al parcheggio di Pian della Regina, oltre il quale non si può proseguire nella stagione invernale.
Percorso a piedi: dal Pian della Regina si imbocca subito una sterrata (segnavia GTA) verso nord-ovest, che taglia un pezzo di strada asfaltata per Pian del Re, per attraversarla poi a quota 1770 e compiere quindi un nuovo taglio fino a quota 1820; qui percorriamo un nuovo taglio, sempre seguendo i segnavia biancorossi GTA (se visibili), per raggiungere un’ultima volta la strada a quota 1905 circa. Attraversiamo dunque la strada e continuiamo a seguire il segnavia GTA (e le eventuali tracce di passaggio sulla neve) fino a quota 2215 circa, dove lasciamo a sinistra i segnavia che conducono al colle della Gianna, per seguire a destra le tracce su neve che compiono un percorso più diretto. A quota 2620 circa raggiungiamo il crinale ed il sentiero proveniente dal Colle della Gianna, che seguiamo verso destra. Attraversiamo quindi un tratto pianeggiante e quindi giungiamo sotto la cupola sommitale che, in breve, ci porta in vetta. Il ritorno avviene per la stessa via.
Conclusioni: breve ma ripida ciaspolata con bellissimi panorami sul gruppo del Monviso, molto belli i disegni del vento sulla neve, ma non è detto siano sempre uguali.
Monviso e Visolotto da Pian della Regina
Viso Mozzo Monviso Visolotto Punta Gastaldi e Roma salendo da Pian della Regina
Strada per Pian del Re e vista da Monviso a Punta Venezia
Monviso Visolotto e Punta Gastaldi salendo a Punta Sea Bianca
Sul sentiero GTA per la Punta Sea Bianca
Vista verso la pianura salendo a Punta Sea Bianca più da vicino
In salita verso la Sea Bianca
Salendo a Punta Sea Bianca
Viso Mozzo Monviso Visolotto Punta Gastaldi Roma e Udine salendo alla Sea Bianca
Onde di neve e Viso Mozzo sullo sfondo
Onde di neve e sullo sfondo Viso Mozzo Monviso Visolotto e Punta Gastaldi
Onde di neve e sullo sfondo Cima di Crosa e Punta Rasciassa
Onde di neve e Viso Mozzo sullo sfondo
Onde di neve salendo alla Punta Sea Bianca
In salita verso Punta Sea Bianca
Avallamenti nevosi salendo alla Punta Sea Bianca
Cima di Crosa e Punta Rasciassa salendo alla Punta Sea Bianca
Viso Mozzo Monviso Visolotto Punta Gastaldi Roma e Udine salendo alla Sea Bianca
In salita verso Punta Sea Bianca
Vista verso pianura con Alpi Liguri salendo alla Sea Bianca
Avvicinandosi alla cresta della Sea Bianca
Viso Mozzo Monviso Visolotto Punta Gastaldi Roma Udine e Venezia
Vista verso pianura da cresta Sea Bianca
Punta Sea Bianca dalla cresta
Monte Meidassa salendo alla Sea Bianca
Pendio sommitale Punta Sea Bianca
Monte Frioland e Briccas dalla Sea Bianca
Monte Frioland e Briccas dalla Sea Bianca
Primo piano Frioland dalla Sea Bianca
Vista su pianura e Alpi Liguri dalla Sea Bianca
Vista da Monviso alla Punta di Marte dalla Sea Bianca
Vista da Punta Roma a Monte Manzol dalla Sea Bianca
Vista da Monviso alla Punta Venezia dalla Sea Bianca
Ometto vetta Sea Bianca e Monte Frioland
Monte Frioland e Briccas dalla Sea Bianca
Alpi Marittime con Matto e Argentera dalla Sea Bianca
Bufera di vento su cresta Sea Bianca con vista da Viso Mozzo a Punta Venezia
Bufera di vento su cresta Sea Bianca con vista da Punta Roma a Meidassa
Vista da Viso Mozzo a Punta Roma dopo il tramonto
Domenica 19 novembre 2017: Pian della Regina (1740) – Punta Sea Bianca (2720) – Pian della Regina (1740).
Partecipanti: Maury76 (http://www.finoincima.altervista.org/), Stefy, Gheroppa, Kay e soundofsilence.
Lunghezza: 8,4 Km circa.
Dislivello: 1000 m. circa.
Difficoltà: E tutto il percorso in estate, in condizioni invernali occorre essere dotati di ciaspole e/o ramponi, a seconda delle condizioni della neve. Nella traccia percorsa da noi ci sono poi uno o due tratti un po’ ripidi in cui con le ciaspole si può trovare qualche difficoltà, specie in discesa.
Percorso in macchina: Da Genova fino a Savona con la A12 e quindi si prende la Savona-Torino fino all’uscita di Marene; da Marene si prende per Savigliano e Saluzzo. Giunti a Saluzzo si iniziano a seguire le indicazioni per Pian del Re, e, giunti a Crissolo si inizia a salire per giungere fino al parcheggio di Pian della Regina, oltre il quale non si può proseguire nella stagione invernale.
Percorso a piedi: dal Pian della Regina si imbocca subito una sterrata (segnavia GTA) verso nord-ovest, che taglia un pezzo di strada asfaltata per Pian del Re, per attraversarla poi a quota 1770 e compiere quindi un nuovo taglio fino a quota 1820; qui percorriamo un nuovo taglio, sempre seguendo i segnavia biancorossi GTA (se visibili), per raggiungere un’ultima volta la strada a quota 1905 circa. Attraversiamo dunque la strada e continuiamo a seguire il segnavia GTA (e le eventuali tracce di passaggio sulla neve) fino a quota 2215 circa, dove lasciamo a sinistra i segnavia che conducono al colle della Gianna, per seguire a destra le tracce su neve che compiono un percorso più diretto. A quota 2620 circa raggiungiamo il crinale ed il sentiero proveniente dal Colle della Gianna, che seguiamo verso destra. Attraversiamo quindi un tratto pianeggiante e quindi giungiamo sotto la cupola sommitale che, in breve, ci porta in vetta. Il ritorno avviene per la stessa via.
Conclusioni: breve ma ripida ciaspolata con bellissimi panorami sul gruppo del Monviso, molto belli i disegni del vento sulla neve, ma non è detto siano sempre uguali.
Monviso e Visolotto da Pian della Regina
Viso Mozzo Monviso Visolotto Punta Gastaldi e Roma salendo da Pian della Regina
Strada per Pian del Re e vista da Monviso a Punta Venezia
Monviso Visolotto e Punta Gastaldi salendo a Punta Sea Bianca
Sul sentiero GTA per la Punta Sea Bianca
Vista verso la pianura salendo a Punta Sea Bianca più da vicino
In salita verso la Sea Bianca
Salendo a Punta Sea Bianca
Viso Mozzo Monviso Visolotto Punta Gastaldi Roma e Udine salendo alla Sea Bianca
Onde di neve e Viso Mozzo sullo sfondo
Onde di neve e sullo sfondo Viso Mozzo Monviso Visolotto e Punta Gastaldi
Onde di neve e sullo sfondo Cima di Crosa e Punta Rasciassa
Onde di neve e Viso Mozzo sullo sfondo
Onde di neve salendo alla Punta Sea Bianca
In salita verso Punta Sea Bianca
Avallamenti nevosi salendo alla Punta Sea Bianca
Cima di Crosa e Punta Rasciassa salendo alla Punta Sea Bianca
Viso Mozzo Monviso Visolotto Punta Gastaldi Roma e Udine salendo alla Sea Bianca
In salita verso Punta Sea Bianca
Vista verso pianura con Alpi Liguri salendo alla Sea Bianca
Avvicinandosi alla cresta della Sea Bianca
Viso Mozzo Monviso Visolotto Punta Gastaldi Roma Udine e Venezia
Vista verso pianura da cresta Sea Bianca
Punta Sea Bianca dalla cresta
Monte Meidassa salendo alla Sea Bianca
Pendio sommitale Punta Sea Bianca
Monte Frioland e Briccas dalla Sea Bianca
Monte Frioland e Briccas dalla Sea Bianca
Primo piano Frioland dalla Sea Bianca
Vista su pianura e Alpi Liguri dalla Sea Bianca
Vista da Monviso alla Punta di Marte dalla Sea Bianca
Vista da Punta Roma a Monte Manzol dalla Sea Bianca
Vista da Monviso alla Punta Venezia dalla Sea Bianca
Ometto vetta Sea Bianca e Monte Frioland
Monte Frioland e Briccas dalla Sea Bianca
Alpi Marittime con Matto e Argentera dalla Sea Bianca
Bufera di vento su cresta Sea Bianca con vista da Viso Mozzo a Punta Venezia
Bufera di vento su cresta Sea Bianca con vista da Punta Roma a Meidassa
Vista da Viso Mozzo a Punta Roma dopo il tramonto
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Splendida gita in versione invernale Panorama molto ampio, e al cospetto del "Re di Pietra" Mi pare che il vento aveva lavorato molto la neve quando siete andati... ora mi immagino ci sia una "montagna" di neve
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Bella gita , ma troppo freddo e troppa neve per i miei gusti ...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
- soundofsilence
- Riesploratore
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- Location: genova - marassi
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
anche per me.daniele64 wrote:Bella gita , ma troppo freddo e troppa neve per i miei gusti ...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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- awretus
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Per quanto riguarda la gita estiva, segnalo che dalla cima si può proseguire lungo la cresta tra Pellice e Po, fino al Frioland. Il percorso non ha sentiero, ma non presenta difficoltà, se la visbilità è buona. C'è solo una discesa da una cima intermedia, che è di tipo alpinistico, ma il passaggio è facilmente aggirabile tagliando nei prati sotto la cima.
Ci sono andato in un giorno di nuvole basse autunnali ed è stato uno spettacolo.
Ci sono andato in un giorno di nuvole basse autunnali ed è stato uno spettacolo.
«Vai finché sei giovane, perché da vecchio puoi solo andare al ricovero» (Saggezza occitana)
Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Complimenti per le foto! Sei anche un carpista o sbaglio?awretus wrote:Per quanto riguarda la gita estiva, segnalo che dalla cima si può proseguire lungo la cresta tra Pellice e Po, fino al Frioland. Il percorso non ha sentiero, ma non presenta difficoltà, se la visbilità è buona. C'è solo una discesa da una cima intermedia, che è di tipo alpinistico, ma il passaggio è facilmente aggirabile tagliando nei prati sotto la cima.
Ci sono andato in un giorno di nuvole basse autunnali ed è stato uno spettacolo.
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Un pescatore? Assolutamente no! Da dove hai ricavato questa notizia?Roger wrote:Complimenti per le foto! Sei anche un carpista o sbaglio?
«Vai finché sei giovane, perché da vecchio puoi solo andare al ricovero» (Saggezza occitana)
Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
avevo visto un rodpod in queste foto....awretus wrote:Un pescatore? Assolutamente no! Da dove hai ricavato questa notizia?Roger wrote:Complimenti per le foto! Sei anche un carpista o sbaglio?
http://www.cronoescursioni.it/crono.php ... o#20171212" onclick="window.open(this.href);return false;
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- Maury76
- Fotomodello delle vette
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Re: PUNTA SEA BIANCA m. 2721
Vabhe aggiungo anch'io qualche foto:
Qui tutte le altre foto: https://photos.google.com/share/AF1QipM ... hOVm1jVjB3" onclick="window.open(this.href);return false;
Qui la descrizione : http://www.finoincima.altervista.org/Se ... Bianca.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Qui tutte le altre foto: https://photos.google.com/share/AF1QipM ... hOVm1jVjB3" onclick="window.open(this.href);return false;
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