Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
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Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
La mattinata è iniziata per me nel migliore dei modi.
Come di consueto Alec mi viene a prendere e in occasione del pacchetto “gita tranquilla” decide di vestirsi da canarino.
Vestito di tale sgargiante colore, non gli si può negare di essere un “ragazzo solare” come mi fece notare una cara amica 3 anni or sono…
Il migliore dei modi cui mi riferivo qualche riga sopra non è naturalmente il colore dei vestiti di Alec, opposti al mio più sobrio grigio/bianco, ma le tre mini brioche alla marmellata e al cioccolato che ho ingurgitato al bar di Caraglio; con la scusa che sono mini…
Seduti comodamente al tavolino ci deliziamo con un’ottima colazione. A dire la verità è la prima volta che prima di una gita vedo Alec seduto al tavolino di un bar con caffè e brioche! Lui colazione non la fa mai e nelle rare occasioni (difficilmente prima di una gita) preferisce il salato; capisco che da uno che si è vestito da canarino senza alcun ritegno ci si possa aspettare di tutto!
Rifocillati e felici, ripartiamo alla volta di Colletto (1272 m).
Si parcheggia nella piazzetta del paese, piazza Federico Mistral (dove si trova una fontana) e si torna indietro sulla strada fino al bivio sulla destra con le indicazioni dei sentieri.
Noi seguiamo quello per L’Arbona (Narbona). Siamo partiti presto, per le 7:40, proprio in previsione della visita al paese. Il sentiero, raggiunto un pilone votivo affrescato, si inoltra in un bellissimo vallone dall’aspetto selvaggio, ripidi versanti verdi precipitano sul fondo verso un tranquillo ruscello, il cui canto accompagna i nostri passi lungo i fianchi della montagna, i segni delle valanghe sono evidenti.
Osservando la Comba di Narbona si capisce come mai tutti i racconti parlino di un paese isolato per buona parte dell'anno... Davanti a noi, più in alto, il sole illumina altri pendii, la cui dolcezza è interrotta sovente da affiorazioni rocciose, che danno “movimento” al paesaggio, come avremo modo di osservare durante tutta l’escursione.
Ci addentriamo in un bel bosco e tra i canti dei cuculi raggiungiamo Narbona (1495 m) in poco più di un'ora. Ogni paese è speciale in queste vallate, ogni casa ha un dettaglio diverso dalle altre, così con gran curiosità ci addentriamo nelle stanze dal pavimento più solido, nelle stalle, ci inerpichiamo per i viottoli ricoperti dalle macerie delle case in rovina e invasi dalle ortiche. Narbona, ennesimo esempio della maestria e dell’arte nel costruire le abitazioni. E noi oggi possiamo solo stare a guardare un paese che viene giù pezzo dopo pezzo, stagione dopo stagione. C’è anche un quaderno appoggiato su una madia verde, in una casa, in una splendida stanza dal pavimento di pietra, messo lì apposta per lasciare le proprie firme.
Incontriamo un escursionista che cerca di capire come proseguire la sua gita. Abbiamo perso molto tempo tra le case ed è proprio l’ora di ripartire, ma ad ogni angolo vorresti vedere cosa c’è dietro quell’arco, dove porta quella scala… lasciamo Narbona intorno alle 10:30 – 10:45, per lo meno ci proviamo...
Da Narbona si può andare verso Valliera e il Colle della Margherita oppure verso San Magno, il percorso scelto da noi. Il cartello esiste, c'è scritto proprio “Monte Crosette, San Magno e Monte Tibert”, tuttavia.... Cerchiamo il sentiero tra le case e non può essere che uno, quello indicato da un cartello di legno poco sopra (passando sulle rovine) attaccato al muro di una casa, che riporta “Casalas”. Consultiamo la cartina: in effetti per ricongiungersi al sentiero Gta che va verso San Magno il sentiero o presunto tale passa dalle grange Casalas. Piccolo dettaglio: il sentiero indicato con puntini rossi è presente nella cartina della Val Maira (1:25.000) nell'estremo angolo in basso a destra, mentre sulla cartina della Valle Grana (1:50.000) da Narbona non si prosegue affatto né verso San Magno né verso Valliera! Nella ricerca del sentiero, riusciamo a dare un’ultima occhiata dentro a una casa inesplorata e vi troviamo con sorpresa la scuola, che non eravamo riusciti ad individuare prima nell'affannosa ricerca delle abitazioni più interessanti. E’ proprio la casa con affisso il cartello di legno.
Sia noi che l’escursionista, poco dopo ci troviamo fermi poiché il sentiero si interrompe subito. Sulla cartina è segnato con dei puntini rossi, il che non è di conforto. Qui non si tratta di tracce di sentiero ma di sentiero completamente assente! Lui decide di passare più in basso e si rivelerà la scelta giusta (ma solo per aver azzeccato la direzione, in realtà tale scelta si rivelerà inutile come la nostra). Noi individuiamo delle baite più in alto, ricavate al di sotto di alcune rocce, crediamo siano le Casalas e cerchiamo di raggiungerle. Con fatica risaliamo i ripidi prati, attraversiamo un ruscello e su pendii sempre più ripidi saliamo diretti alle grange. Il nulla…
Tiriamo fuori la cartina e scopriamo di essere arrivati alla grangia la Sella (1790 m)! Ovvero completamente fuori rotta rispetto Casalas. Alec cade nello sconforto, io più di lui, ma nulla abbatte il granitico benché oggi in versione Titti e visto che sulla cartina, in linea d’aria sopra grangia la Sella si incontra la Gta… “oramai abbiamo fatto 300 metri di dislivello a questa maniera, ne faremo altri!”. La sua logica non fa una piega, ma ci tocca risalire i prati verticali ancora per 400 metri! L’unica cosa che mi rincuora è la presenza di tanti bei fiori che mi mettono allegria, per il resto non vedo l’ora di arrivare a un qualunque sentiero… meno male che era una gita tranquilla… del resto il sentiero non c’è più; da quella posizione guardiamo giù e sentieri che salgono non se ne vedono! Solo tracce e tratturi di mucche e animali selvatici…
Saliamo decisi inventandoci degli stretti tornanti tra i ciuffi d’erba e poco più sopra riconosciamo l’escursionista, anche lui impegnato nella risalita diretta dei “prati inclinati nel senso sbagliato” per citare Dirty Harry. Quindi anche la scelta di andare verso le vere grange Casalas si è rivelata infruttuosa… evidentemente, non trovando il sentiero, anche lui si è arreso a salire in verticale...
Per questo motivo chi volesse proseguire da Narbona su qualche vetta lì sopra, che sia la Cernauda o altro, in caso non amasse ravanare tra i ciuffi d’erba dei prati verticali (in compagnia delle vipere), può scegliere di prendere il sentiero per Valliera che dovrebbe essere pulito. Ma su questo non posso garantire. C'è da dire che tirando dritto da Narbona verso la Gta come abbiamo fatto noi abbiamo tagliato un bel pezzo di sentiero che avremmo dovuto percorrere se tutto fosse andato per il verso giusto!
Finalmente spiana, non sembra vero, riconosco la Rocca della Cernauda (2284 m), riconosco il crinale già calcato nelle mie visite alla grangia Tibert, pieghiamo verso destra continuando a salire lievemente ma oramai il più è fatto. Il crinale è vicino e in breve possiamo tirare il fiato! Opposti alla Cernauda si vedono il Tibert e il Tempesta con ormai poca neve, in basso alle nostre spalle i prati si tuffano nella Comba di Narbona, dalla quale siamo saliti faticosamente.
Ci dirigiamo verso la nostra prima vetta tra anemoni, genziane e viole, mentre un’aquila ci sorvola, e arrivati in cima alle 13:30 ci fermiamo per mangiare i panini, accompagnati da un’aria piuttosto fresca…
Da lì seguendo l’indicazione per il Colle della Margherita (anche se il percorso da fare, essendo tutto in cresta, è palese) scendiamo per risalire sulla Rocca Albert (2139 m), c’è un sentiero che la aggira completamente per evitare il tratto esposto sulla cresta, io per libera scelta voglio, devo salire sulla Rocca Albert, non ne posso fare a meno, quelle roccette miste ad erba scivolosa sono troppo invitanti e trascino Alec su per l’ennesimo pendio erto e senza sentiero, al fine di aggirare un salto roccioso (ingannevole poiché erboso dalla parte da cui venivamo, tanto da sembrare l’anticima) e raggiungere il colletto dal quale si guadagna rapidamente la vetta. Noi abbiamo abbandonato i segni che conducevano su un ripido traverso sull’erba e siamo saliti su dritti per le roccette.
Dalla Rocca Albert per andare verso il Monte Plum si percorre una cresta facile ma esposta. Si cammina proprio sul filo della montagna. A sinistra i soliti prati che rotolano verso il fondovalle, a destra la parete rocciosa dell’Albert. Alec mi invita a stare tranquilla come se camminassi su un marciapiede, io tanto tranquilla non sono, il marciapiede ha tot metri di vuoto a fianco a me… per cui mi muovo molto cautamente. Terminata la cresta scendiamo per poi risalire nuovamente verso il Plum (2091 m), sul cui crinale si incontra un caratteristico enorme masso isolato con una spaccatura che sembra il rifugio ideale per un eremita in cerca di concentrazione e meditazione… lo avevo già adocchiato dalla Bassa di Narbona quando ero andata a fare il burro al Tibert, mi incuriosiva molto e finalmente ho potuto vederlo da vicino! Peccato per la foschia, in giornate limpide da lì si ha una vista aerea sulla pianura! Alec sostiene poi di aver calcato la vetta del Bars la Chiau ma sulle mie cartine non ne ho il riscontro!
Verso le 16:00 siamo ormai in arrivo al Colle di Margherita (1984 m), da dove il sentiero ridiscende verso Colletto, ma se vuoi guadagnarti il ritorno all’auto, insegna Alec, non puoi mancare l’ascesa sul monte Chialmo (2021 m), vetta più importante del gruppo del Chialmo (chissà come mai) !
Liberi dagli zaini in una decina di minuti siamo in vetta. Alec si guarda intorno bramoso, sembra annusare l’aria come fanno gli animali quando sentono una presenza, ma una volta appurato che non esistono vette più alte nei dintorni si rassegna a tornare indietro mentre io (già da un bel po’ in realtà) penso agli acquisti gastronomici da fare a valle!
Tornati al Colle di Margherita scendiamo in direzione di Valliera (1 ora e 30 per Colletto), su un sentiero molto bello in un ambiente incantevole. Un camoscio si lancia giù dai prati e sparisce in un battibaleno. Arrivati a Grange Sarià scendiamo un pezzo sulla sterrata per Valliera, dove incrociamo una viperona, fino ad incontrare il sentiero per Colletto indicato da una palina (manca un’ora, ci siamo quasi).
Inutile dire che anche il sentiero che ci riporta a Colletto, prima tra larici e poi in ombroso bosco di latifoglie, è particolarmente suggestivo, anche per il fatto di attraversare un altro villaggio abbandonato, Campofei, pieno di case stupende. Un po’ di terreno pulito intorno e i segni di un cingolato ci lascia ben sperare che qualcuna di queste si salvi…
Alle 17:30 siamo di ritorno alla macchina. Giro lungo (sicuramente allungato a dismisura dal girovagare tra le borgate abbandonate) in ambienti spettacolari, nei posti che mi fanno stare bene. In primavera o in autunno, consigliatissima la camminata da Colletto a Narbona. Da lì se non si ha voglia di perdersi si può provare a salire al Colle di Margherita e da lì al Chialmo e o/al Plum passando per il grosso masso. Ma dovrei avere delle prove!
inizio del sentiero
pilone votivo
Comba di Narbona
Narbona
scuola di Narbona
Grangia la Sella
i ripidi pendii, sotto la roccia c'è la grangia fotografata in precedenza
Rocca della Cernauda
il percorso dalla Cernauda al Chialmo per il Colle di Margherita
Rocca Albert, verso il Plum
il masso tra il Plum e Bars la Chiau
Dio li fa e poi li accoppia...
Alec e dietro di lui in fondo il Chialmo
verso grangia Sarià
Grangia Sarià con alle spalle Rocca Albert
Campofei
Come di consueto Alec mi viene a prendere e in occasione del pacchetto “gita tranquilla” decide di vestirsi da canarino.
Vestito di tale sgargiante colore, non gli si può negare di essere un “ragazzo solare” come mi fece notare una cara amica 3 anni or sono…
Il migliore dei modi cui mi riferivo qualche riga sopra non è naturalmente il colore dei vestiti di Alec, opposti al mio più sobrio grigio/bianco, ma le tre mini brioche alla marmellata e al cioccolato che ho ingurgitato al bar di Caraglio; con la scusa che sono mini…
Seduti comodamente al tavolino ci deliziamo con un’ottima colazione. A dire la verità è la prima volta che prima di una gita vedo Alec seduto al tavolino di un bar con caffè e brioche! Lui colazione non la fa mai e nelle rare occasioni (difficilmente prima di una gita) preferisce il salato; capisco che da uno che si è vestito da canarino senza alcun ritegno ci si possa aspettare di tutto!
Rifocillati e felici, ripartiamo alla volta di Colletto (1272 m).
Si parcheggia nella piazzetta del paese, piazza Federico Mistral (dove si trova una fontana) e si torna indietro sulla strada fino al bivio sulla destra con le indicazioni dei sentieri.
Noi seguiamo quello per L’Arbona (Narbona). Siamo partiti presto, per le 7:40, proprio in previsione della visita al paese. Il sentiero, raggiunto un pilone votivo affrescato, si inoltra in un bellissimo vallone dall’aspetto selvaggio, ripidi versanti verdi precipitano sul fondo verso un tranquillo ruscello, il cui canto accompagna i nostri passi lungo i fianchi della montagna, i segni delle valanghe sono evidenti.
Osservando la Comba di Narbona si capisce come mai tutti i racconti parlino di un paese isolato per buona parte dell'anno... Davanti a noi, più in alto, il sole illumina altri pendii, la cui dolcezza è interrotta sovente da affiorazioni rocciose, che danno “movimento” al paesaggio, come avremo modo di osservare durante tutta l’escursione.
Ci addentriamo in un bel bosco e tra i canti dei cuculi raggiungiamo Narbona (1495 m) in poco più di un'ora. Ogni paese è speciale in queste vallate, ogni casa ha un dettaglio diverso dalle altre, così con gran curiosità ci addentriamo nelle stanze dal pavimento più solido, nelle stalle, ci inerpichiamo per i viottoli ricoperti dalle macerie delle case in rovina e invasi dalle ortiche. Narbona, ennesimo esempio della maestria e dell’arte nel costruire le abitazioni. E noi oggi possiamo solo stare a guardare un paese che viene giù pezzo dopo pezzo, stagione dopo stagione. C’è anche un quaderno appoggiato su una madia verde, in una casa, in una splendida stanza dal pavimento di pietra, messo lì apposta per lasciare le proprie firme.
Incontriamo un escursionista che cerca di capire come proseguire la sua gita. Abbiamo perso molto tempo tra le case ed è proprio l’ora di ripartire, ma ad ogni angolo vorresti vedere cosa c’è dietro quell’arco, dove porta quella scala… lasciamo Narbona intorno alle 10:30 – 10:45, per lo meno ci proviamo...
Da Narbona si può andare verso Valliera e il Colle della Margherita oppure verso San Magno, il percorso scelto da noi. Il cartello esiste, c'è scritto proprio “Monte Crosette, San Magno e Monte Tibert”, tuttavia.... Cerchiamo il sentiero tra le case e non può essere che uno, quello indicato da un cartello di legno poco sopra (passando sulle rovine) attaccato al muro di una casa, che riporta “Casalas”. Consultiamo la cartina: in effetti per ricongiungersi al sentiero Gta che va verso San Magno il sentiero o presunto tale passa dalle grange Casalas. Piccolo dettaglio: il sentiero indicato con puntini rossi è presente nella cartina della Val Maira (1:25.000) nell'estremo angolo in basso a destra, mentre sulla cartina della Valle Grana (1:50.000) da Narbona non si prosegue affatto né verso San Magno né verso Valliera! Nella ricerca del sentiero, riusciamo a dare un’ultima occhiata dentro a una casa inesplorata e vi troviamo con sorpresa la scuola, che non eravamo riusciti ad individuare prima nell'affannosa ricerca delle abitazioni più interessanti. E’ proprio la casa con affisso il cartello di legno.
Sia noi che l’escursionista, poco dopo ci troviamo fermi poiché il sentiero si interrompe subito. Sulla cartina è segnato con dei puntini rossi, il che non è di conforto. Qui non si tratta di tracce di sentiero ma di sentiero completamente assente! Lui decide di passare più in basso e si rivelerà la scelta giusta (ma solo per aver azzeccato la direzione, in realtà tale scelta si rivelerà inutile come la nostra). Noi individuiamo delle baite più in alto, ricavate al di sotto di alcune rocce, crediamo siano le Casalas e cerchiamo di raggiungerle. Con fatica risaliamo i ripidi prati, attraversiamo un ruscello e su pendii sempre più ripidi saliamo diretti alle grange. Il nulla…
Tiriamo fuori la cartina e scopriamo di essere arrivati alla grangia la Sella (1790 m)! Ovvero completamente fuori rotta rispetto Casalas. Alec cade nello sconforto, io più di lui, ma nulla abbatte il granitico benché oggi in versione Titti e visto che sulla cartina, in linea d’aria sopra grangia la Sella si incontra la Gta… “oramai abbiamo fatto 300 metri di dislivello a questa maniera, ne faremo altri!”. La sua logica non fa una piega, ma ci tocca risalire i prati verticali ancora per 400 metri! L’unica cosa che mi rincuora è la presenza di tanti bei fiori che mi mettono allegria, per il resto non vedo l’ora di arrivare a un qualunque sentiero… meno male che era una gita tranquilla… del resto il sentiero non c’è più; da quella posizione guardiamo giù e sentieri che salgono non se ne vedono! Solo tracce e tratturi di mucche e animali selvatici…
Saliamo decisi inventandoci degli stretti tornanti tra i ciuffi d’erba e poco più sopra riconosciamo l’escursionista, anche lui impegnato nella risalita diretta dei “prati inclinati nel senso sbagliato” per citare Dirty Harry. Quindi anche la scelta di andare verso le vere grange Casalas si è rivelata infruttuosa… evidentemente, non trovando il sentiero, anche lui si è arreso a salire in verticale...
Per questo motivo chi volesse proseguire da Narbona su qualche vetta lì sopra, che sia la Cernauda o altro, in caso non amasse ravanare tra i ciuffi d’erba dei prati verticali (in compagnia delle vipere), può scegliere di prendere il sentiero per Valliera che dovrebbe essere pulito. Ma su questo non posso garantire. C'è da dire che tirando dritto da Narbona verso la Gta come abbiamo fatto noi abbiamo tagliato un bel pezzo di sentiero che avremmo dovuto percorrere se tutto fosse andato per il verso giusto!
Finalmente spiana, non sembra vero, riconosco la Rocca della Cernauda (2284 m), riconosco il crinale già calcato nelle mie visite alla grangia Tibert, pieghiamo verso destra continuando a salire lievemente ma oramai il più è fatto. Il crinale è vicino e in breve possiamo tirare il fiato! Opposti alla Cernauda si vedono il Tibert e il Tempesta con ormai poca neve, in basso alle nostre spalle i prati si tuffano nella Comba di Narbona, dalla quale siamo saliti faticosamente.
Ci dirigiamo verso la nostra prima vetta tra anemoni, genziane e viole, mentre un’aquila ci sorvola, e arrivati in cima alle 13:30 ci fermiamo per mangiare i panini, accompagnati da un’aria piuttosto fresca…
Da lì seguendo l’indicazione per il Colle della Margherita (anche se il percorso da fare, essendo tutto in cresta, è palese) scendiamo per risalire sulla Rocca Albert (2139 m), c’è un sentiero che la aggira completamente per evitare il tratto esposto sulla cresta, io per libera scelta voglio, devo salire sulla Rocca Albert, non ne posso fare a meno, quelle roccette miste ad erba scivolosa sono troppo invitanti e trascino Alec su per l’ennesimo pendio erto e senza sentiero, al fine di aggirare un salto roccioso (ingannevole poiché erboso dalla parte da cui venivamo, tanto da sembrare l’anticima) e raggiungere il colletto dal quale si guadagna rapidamente la vetta. Noi abbiamo abbandonato i segni che conducevano su un ripido traverso sull’erba e siamo saliti su dritti per le roccette.
Dalla Rocca Albert per andare verso il Monte Plum si percorre una cresta facile ma esposta. Si cammina proprio sul filo della montagna. A sinistra i soliti prati che rotolano verso il fondovalle, a destra la parete rocciosa dell’Albert. Alec mi invita a stare tranquilla come se camminassi su un marciapiede, io tanto tranquilla non sono, il marciapiede ha tot metri di vuoto a fianco a me… per cui mi muovo molto cautamente. Terminata la cresta scendiamo per poi risalire nuovamente verso il Plum (2091 m), sul cui crinale si incontra un caratteristico enorme masso isolato con una spaccatura che sembra il rifugio ideale per un eremita in cerca di concentrazione e meditazione… lo avevo già adocchiato dalla Bassa di Narbona quando ero andata a fare il burro al Tibert, mi incuriosiva molto e finalmente ho potuto vederlo da vicino! Peccato per la foschia, in giornate limpide da lì si ha una vista aerea sulla pianura! Alec sostiene poi di aver calcato la vetta del Bars la Chiau ma sulle mie cartine non ne ho il riscontro!
Verso le 16:00 siamo ormai in arrivo al Colle di Margherita (1984 m), da dove il sentiero ridiscende verso Colletto, ma se vuoi guadagnarti il ritorno all’auto, insegna Alec, non puoi mancare l’ascesa sul monte Chialmo (2021 m), vetta più importante del gruppo del Chialmo (chissà come mai) !
Liberi dagli zaini in una decina di minuti siamo in vetta. Alec si guarda intorno bramoso, sembra annusare l’aria come fanno gli animali quando sentono una presenza, ma una volta appurato che non esistono vette più alte nei dintorni si rassegna a tornare indietro mentre io (già da un bel po’ in realtà) penso agli acquisti gastronomici da fare a valle!
Tornati al Colle di Margherita scendiamo in direzione di Valliera (1 ora e 30 per Colletto), su un sentiero molto bello in un ambiente incantevole. Un camoscio si lancia giù dai prati e sparisce in un battibaleno. Arrivati a Grange Sarià scendiamo un pezzo sulla sterrata per Valliera, dove incrociamo una viperona, fino ad incontrare il sentiero per Colletto indicato da una palina (manca un’ora, ci siamo quasi).
Inutile dire che anche il sentiero che ci riporta a Colletto, prima tra larici e poi in ombroso bosco di latifoglie, è particolarmente suggestivo, anche per il fatto di attraversare un altro villaggio abbandonato, Campofei, pieno di case stupende. Un po’ di terreno pulito intorno e i segni di un cingolato ci lascia ben sperare che qualcuna di queste si salvi…
Alle 17:30 siamo di ritorno alla macchina. Giro lungo (sicuramente allungato a dismisura dal girovagare tra le borgate abbandonate) in ambienti spettacolari, nei posti che mi fanno stare bene. In primavera o in autunno, consigliatissima la camminata da Colletto a Narbona. Da lì se non si ha voglia di perdersi si può provare a salire al Colle di Margherita e da lì al Chialmo e o/al Plum passando per il grosso masso. Ma dovrei avere delle prove!
inizio del sentiero
pilone votivo
Comba di Narbona
Narbona
scuola di Narbona
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i ripidi pendii, sotto la roccia c'è la grangia fotografata in precedenza
Rocca della Cernauda
il percorso dalla Cernauda al Chialmo per il Colle di Margherita
Rocca Albert, verso il Plum
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Alec e dietro di lui in fondo il Chialmo
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- Littletino
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Bellissimo giro, complimenti per il percorso originale ed interessante.
Per capirlo meglio devo armarmi di cartina e pazienza, perchè in val Grana, oltre al Tibert e alla Rocca Parvo (e il Castelmagno of course), conosco nulla.
Ma melo segno, che è un pò di tempo che vorrei fare gite del genere in val Grana e Maira, ma poi le cime più famose (prepotenti) hanno avuto la precedenza, e queste (povere ma belle) si rimandano.
Ora invece, facendo di necessità virtù, è giunto per me il momento di fare giustizia.
Tuttavia, poichè l'esercizio della nobile arte del Ravanage mi è in questo periodo sconsigliata, seguirò solo tracce continue: i puntini possono attendere.....
Per capirlo meglio devo armarmi di cartina e pazienza, perchè in val Grana, oltre al Tibert e alla Rocca Parvo (e il Castelmagno of course), conosco nulla.
Ma melo segno, che è un pò di tempo che vorrei fare gite del genere in val Grana e Maira, ma poi le cime più famose (prepotenti) hanno avuto la precedenza, e queste (povere ma belle) si rimandano.
Ora invece, facendo di necessità virtù, è giunto per me il momento di fare giustizia.
Tuttavia, poichè l'esercizio della nobile arte del Ravanage mi è in questo periodo sconsigliata, seguirò solo tracce continue: i puntini possono attendere.....
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
- Littletino
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Dimenticavo due cose:
1) le foto sono molto belle, rendono bene l'idea della serenità dei luoghi.
2) Il completino di Alec è perfetto per il genere di gita: vestirsi di nero non avrebbe senso, come portarsi una piccozza...
1) le foto sono molto belle, rendono bene l'idea della serenità dei luoghi.
2) Il completino di Alec è perfetto per il genere di gita: vestirsi di nero non avrebbe senso, come portarsi una piccozza...
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
che bei posti!!!!!!!!!!!!!!!!
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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- Maury76
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Bravi bella gita un'unico neo: il completino di Alec...
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Il mio completino giallo è bellissimo
E' stata una gita veramente interessante, per l'ambiente intatto e selvaggio, per le due splendide borgate visitate, per le molte vette toccate (ben 5, compreso l'arditissimo Bars la Chiau ).
Oltre all'alternativa descritta da Scinty (da Narbona andare a Valiera e poi al colle Margherita) dovrebbe anche essere possibile da Valiera salire a Bituira e quindi direttamente sulla Cernauda seguendo la Cresta Balou.
Fa impressione vedere come delle persone (e probabilmente anche tante persone) potessero abitare in un luogo selvaggio come Narbona, isolati per tutto l'inverno e forse anche in primavera da enormi valanghe (c'era neve di valanga anche domenica, fin sotto i 1300 m, anche in un periodo come questo di scarsità di neve!). Ed è incredibile come possano aver costruito delle case veramente impressionanti per bellezza e tecnica costruttiva. Purtroppo la loro posizione le ha condannate alla rovina
E' stata una gita veramente interessante, per l'ambiente intatto e selvaggio, per le due splendide borgate visitate, per le molte vette toccate (ben 5, compreso l'arditissimo Bars la Chiau ).
Oltre all'alternativa descritta da Scinty (da Narbona andare a Valiera e poi al colle Margherita) dovrebbe anche essere possibile da Valiera salire a Bituira e quindi direttamente sulla Cernauda seguendo la Cresta Balou.
Fa impressione vedere come delle persone (e probabilmente anche tante persone) potessero abitare in un luogo selvaggio come Narbona, isolati per tutto l'inverno e forse anche in primavera da enormi valanghe (c'era neve di valanga anche domenica, fin sotto i 1300 m, anche in un periodo come questo di scarsità di neve!). Ed è incredibile come possano aver costruito delle case veramente impressionanti per bellezza e tecnica costruttiva. Purtroppo la loro posizione le ha condannate alla rovina
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Merito di AleLittletino wrote:Bellissimo giro, complimenti per il percorso originale ed interessante.
Sì non è consigliabile se devi stare attento (al ginocchio mi pare di ricordare) ravanare su quei pendii... da Colletto si ha comunque la possibilità di andare in cresta nel senso inverso al nostro anche fino a Rocca della Cernauda. Sarebbe bello passare da Narbona ma, come ho detto, bisogna assicurarsi che il sentiero da Narbona per Valliera esista ancora!Littletino wrote:Tuttavia, poichè l'esercizio della nobile arte del Ravanage mi è in questo periodo sconsigliata, seguirò solo tracce continue: i puntini possono attendere.....
Maury76 wrote: il completino di Alec...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
....come pigiama.....Alec wrote:Il mio completino giallo è bellissimo
Belin che invidia...........Alec wrote:le molte vette toccate (ben 5, compreso l'arditissimo Bars la Chiau ).
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Conplimenti ad entrambi per la determinazione, le cinque vette (biechi collezionisti? ) , e le belle foto.
Molto bella quella della scuola, con i suoi banchi, ............... fa riflettere !
Molto bella quella della scuola, con i suoi banchi, ............... fa riflettere !
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
Amedeo Modigliani
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Che gitone!!!!! Complimenti!!!
Foto bellissime in particolare quella della scuola di Narbona.....deformazione professionale
Foto bellissime in particolare quella della scuola di Narbona.....deformazione professionale
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Grazie
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
che bel giro ...
molto molto originale...io non avevo mai letto nulla nè in rete nè sulle varie guide della zona.....
complimenti!!!
molto molto originale...io non avevo mai letto nulla nè in rete nè sulle varie guide della zona.....
complimenti!!!
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Grazie! I posti meritano tantissimo, poi certo dipende dai gusti, io di quei posti sono innamorata!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
scinty wrote:Grazie! I posti meritano tantissimo, poi certo dipende dai gusti, io di quei posti sono innamorata!
anche io
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
- indianodivalle
- Matricola
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- Joined: Tue Sep 13, 2011 0:42
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Ciao a tutti,
ho letto con interesse (visto che parlano praticamente di "casa mia") questo blog e le vostre peripezie,
probabilmente adesso la vostra gita sarebbe stata meno incasinata:
http://www.castelmagno-oc.com/pres_cast ... mp_arb.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Considerato che sto allestendo altri itinerari approfitto per chiederti se posso (dichiarando la fonte)
usare alcune foto presenti in queste pagine.
Ezio, web-master sito http://www.castelmagno-oc.com/" onclick="window.open(this.href);return false;
Arveise a tuchi da l'ousitanìo...
ho letto con interesse (visto che parlano praticamente di "casa mia") questo blog e le vostre peripezie,
probabilmente adesso la vostra gita sarebbe stata meno incasinata:
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Considerato che sto allestendo altri itinerari approfitto per chiederti se posso (dichiarando la fonte)
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Arveise a tuchi da l'ousitanìo...
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Oh, wow, quindi adesso il sentiero è pulito!!?indianodivalle wrote:Ciao a tutti,
ho letto con interesse (visto che parlano praticamente di "casa mia") questo blog e le vostre peripezie,
probabilmente adesso la vostra gita sarebbe stata meno incasinata:
http://www.castelmagno-oc.com/pres_cast ... mp_arb.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Considerato che sto allestendo altri itinerari approfitto per chiederti se posso (dichiarando la fonte)
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Ezio, web-master sito http://www.castelmagno-oc.com/" onclick="window.open(this.href);return false;
Arveise a tuchi da l'ousitanìo...
Certo che puoi, se vuoi posso passarti le foto in originale, ti mando un messaggio privato.
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- soundofsilence
- Riesploratore
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- Location: genova - marassi
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Qui la traccia Gps: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... rnauda.htm
Sabato 6-6-2020: Campomolino (1195) – Narbona (1510) – Colle Labastia (1665) – Cresta del Balou (1165-2200) – Rocca Cernauda (2280) – Rocca Bert (2170) – Finestra del Diaul (2075) – Il Passetto (1845) – Campofei (1510) – Il Colletto (1295) – Campomolino (1195).
Partecipanti: Em, Anna e soundofsilence.
Lunghezza: 15,5 Km.
Dislivello: 1250 m. circa.
Difficoltà: sostanzialmente tutto E, tranne la salita e la discesa dalla Rocca Bert, dove in particolare la cresta è decisamente esposta e su traccia non marcata e quindi sicuramente EE, EE anche la scorciatoia non programmata che ci ha fatto tagliare via il Col Margherita, su ripidi prati, ma più facile del precedente tratto nominato. Per il resto la prima parte del sentiero, con numerosi guadi e a tratti stretta e non chiarissima, può essere ai limiti dell’EE, ma direi ancora E.
Percorso in macchina: da genova a Savona sull’A10 e quindi fino all’uscita di Mondovì sulla Savona-Torino.A Mondovì si segue per Cuneo e, poco prima di entrarvi, si prende a sinistra in una rotonda seguendo le indicazioni per la Val Maira (per la Val Grana non ricordo se ci sono). Arriviamo quindi a Caraglio dove si prende a sinistra per la Val Grana, giungendo quindi a Pradleves e infine a Campomolino, dove parcheggiamo nella piazza del municipio.
Percorso a piedi: dal parcheggio si prosegue su asfalto fino al primo tornante, dove si imbocca il sentiero segnato per Narbona. Il sentiero prosegue a fianco al torrente, a volte pure dentro, e compie parecchi guadi non sempre segnalati chiaramente, fino ad innestarsi sul sentiero proveniente dal Colletto, che si imbocca verso sinistra.
Col nuovo sentiero arriviamo abbastanza in breve agli imponenti ruderi del paese di Narbona che risaliamo, per poi, ad un bivio, continuare verso destra. Il sentiero si fa quindi sterrata, attraversiamo quindi un guado, e giungiamo al bivio per la Grange Colbertrand, distante comunque pochi metri dal nostro sentiero e da questo visibile. Continuiamo comunque sulla sterrata fino a giungere al Colle La Bastia, dove questa comincia a scendere. 70 metri del colle, avremmo comunque potutto imboccare una sterrata sulla sinistra, ma noi invece abbiamo proseguito fino al predetto colle e da qui saliti direttamente per la cresta erbosa a sinistra, che, dopo un’ottantina di metri, si ricollega sul crinale alla predetta sterrata. Saliamo ora per un ripido crinale erboso, chiamato Cresta del Balou, fino a giungere sulla cresta sommitale, che imbocchiamo verso sinistra per giungere in breve sulla vetta della Rocca Cernauda, che aggiriamo da dietro. Torniamo quindi sui nostri passi fino alla fine della Cresta del Balou e continuiamo quindi sul crinale sommitale in direzione est, ma, dopo neanche 300 metri, troviamo un bivio segnalato in giallo e ci dirigiamo quindi a sinistra, sul ripido versante erboso, provando a seguire i segni gialli, ma si tratta comunque di raggiungere il filo di cresta e poi seguirlo verso destra. Sulla cresta ritroviamo quindi i segni gialli, che aggirano la vetta della Rocca Bert sulla sinistra e, dalla vetta, continuiamo sul crinale, in direzione sud-est, faticando un poco a ritrovare i segni gialli che poi ricompaiono. Attraversata quindi una zona di cresta affilata ed esposta, giungiamo a dei comodi prati che ci riportano in breve sul sottostante sentiero segnato, che imbocchiamo verso sinistra. In breve giungiamo alle pendici del Monte Plum, che, complice la nebbia, abbiamo mancato, seguendo la traccia segnata che ne taglia la vetta, soprastante comunque una quindicina di metri. Superato il predetto monte giungiamo quindi in vista dell’imponente roccione denominato Finestra del Diaul, che visitiamo compiendone il giro. Il sentiero passa quindi sul versante nord, dal quale scorgiamo un sottostante, ma distante, laghetto e quindi torniamo sul crinale e giungiamo in vista dei resti di un abbeveratoio o qualcosa di simile. Qui sarebbe occorso girare a sinistra seguendo il sentiero segnato, ma noi non abbiamo visto la svolta e siamo proseguiti fino ad un salto di roccia poche decine di metri più avanti. Da qui, o si torna indietro cercando la svolta, o, come abbiamo fatto noi, si prende a sinistra, scendendo per ripidi prati, che tagliamo sempre verso sinistra, per incrociare quindi il sottostante sentiero, che imbocchiamo verso destra. Giungiamo quindi a cambiare versante in corrispondenza di un intaglio di roccia chiamato il Passetto, dal quale scendiamo fino alla sottostante sterrata.
Qui imbocchiamo il sentiero segnato in discesa per il Colletto e arriviamo quindi alle case di Campofei, alcune abitate, che attraversiamo, scendendo ad una sottostante sterrata, che ancora attraversiamo, sempre seguendo le indicazioni per il Colletto e giungendo in breve ad un bivio, dove prendiamo a sinistra, seguendo sempre le predette indicazioni, qui però poste un poco dopo il bivio.
Dopo 160 metri circa troviamo un nuovo bivio, dove abbiamo preso a destra, seguendo sempre le indicazioni per il Colletto, ma probabilmente era più rapido andare dritti, che il sentiero in questione compie un tornante molto ampio, per giungere quindi alle predetta località, da dove scendiamo alla strada asfaltata, che imbocchiamo verso sinistra.
Al secondo tornante quindi imbocchiamo una scorciatoia che ce ne fa saltare un altro, per poi immetterci nella strada per Campomolino, che imbocchiamo in salita verso destra, giungendo in breve al parcheggio.
Conclusioni: giro più interessante del previsto per le belle marmitte e cascatelle nel torrente Narbona, che rendono interessante la prima parte, e anche per l’aerea cresta della Rocca Bert, che non era in programma in effetti. Anche il resto comunque merita, sia la Finestra del Diaul, che la Bercha, nonché i suggestivi paesi più o meno abbandonati, peccato non aver potuto godere molto del panorama di vetta per la nebbia.
Roccione sopra Maggiociondoli da Campomolino
Torrente Narbona
Bercha del Diaul dal torrente Narbona
3 Gigli bianchi risalendo il Narbona
Cascata nel torrente Narbona vista da sopra
Bercha del Diaul dal torrente Narbona vista di profilo
Cascatella nel Torrente Narbona
Cascate sovrapposte in Torrente Narbona
Larga cascata in Torrente Narbona dall'alto
Larga cascata in Torrente Narbona da sopra
Larga cascata in Torrente Narbona da sopra più da lontano
Marmitte in Torrente Narbona spuntano dalla vegetazione
Marmitte in Torrente Narbona
Marmitte in Torrente Narbona primo piano
Bercha del Diaul dal torrente Narbona vista di profilo più da vicino
Laghetto colorato in Torrente Narbona
Laghetto colorato in Torrente Narbona più da vicino
Piccole marmitte in Torrente Narbona
Laghetto colorato in Torrente Narbona primo piano
Laghetto colorato e cascatella in Torrente Narbona
3 Gigli bianchi più da vicino risalendo il Narbona
Rapide in torrente Narbona
Torrente Combaliere più da lontano
Torrioni in Monte Crosetta andando a Narbona più da vicino
Torrioni in Monte Crosetta andando a Narbona
Ruderi Narbona tra la vegetazione
Ruderi Narbona tra la vegetazione più da vicino
Casa a Narbona
Rudere con caminetto a Narbona
Torrioni Monte Crosetta a Narbona
Rudere a Narbona
Interno rudere a Narbona
Bercha del Diaul da Narbona
Torrione spunta da prati salendo da Narbona
Grange Colbertrand andando a Colle Labastia
Torrente Combaliere andando a Colle Labastia
Bercha del Diaul andando a Colle Labastia più da vicino
Bercha del Diaul e torrione con Monte Bram sullo sfondo
Torrione Bercha del Diaul con Monte Bram e Punta dell'Omo sullo sfondo
Bercha del Diaul e torrione con Monte Bram sullo sfondo primo piano
Valliera dal Colle Labastia
Enrico in salita su prati Cresta del Balou
Asfodeli in Cresta del Balou
Asfodeli e Cresta del Balou
Cresta del Balou e Rocca Bert
Tibert e Tempesta salendo Cresta del Balou
Ranuncolo in Cresta del Balou
Rocca Bert dalla Cresta del Balou
Cresta del Balou salendola
Crinale verso Rocca Cernauda più da vicino
Rocca Bert e nebbia incipiente salendo alla Rocca Cernauda
Ranuncoli e viole salendo alla Rocca Cernauda
Enrico in vetta alla Rocca Cernauda
Due Tulipani in vetta alla Rocca Cernauda
Contrafforti Rocca Cernauda con Tibert e Tempesta che spuntano dalla nebbia
Contrafforti Rocca Cernauda con Tibert e Tempesta che spuntano dalla nebbia più da lontano
Bivio per Rocca Bert
Rocca Bert da sotto
Rocca Bert salendola
Enrico in vetta a Rocca Bert
Crinale Rocca Bert
Croce vetta Rocca Bert
Enrico in crinale in discesa da Rocca Bert
Crinale scendendo da Rocca Bert
Enrico e crinale Rocca Bert
Crinale a strapiombo Rocca Bert
Enrico su crinale a strapiombo Rocca Bert
Enrico su crinale a strapiombo Rocca Bert più da vicino
Parete a strapiombo scendendo da Rocca Bert
Enrico su cresta esposta Rocca Bert
Parete a strapiombo scendendo da Rocca Bert più da vicino
Enrico su sommità crinale a strapiombo in discesa da Rocca Bert
Enrico su sommità crinale a strapiombo in discesa da Rocca Bert più da lontano
Piante grasse incastonate in lame di roccia scendendo da Rocca Bert
Finestra del Diaul
Finestra del Diaul più da lontano
Buco e Finestra del Diaul
Buco e Finestra del Diaul più da vicino
Buco Finestra del Diaul
Buco Finestra del Diaul più da vicino
Buco laterale in Finestra del Diaul più da lontano
Doppio buco in Finestra del Diaul
Guglia abbattuta andando verso Col Margherita
Lago Paglieres andando verso Col Margherita
Castello di roccia andando verso Col Margherita
Guglia di roccia andando verso il Passetto
Sentiero verso il Passetto
Versante erboso sottostante il Passetto
Sentiero in discesa verso Campofei
Rudere avvicinandosi a Campofei
Prime case Campofei
Casa con balconata in legno a Campofei
Il Colletto
Sabato 6-6-2020: Campomolino (1195) – Narbona (1510) – Colle Labastia (1665) – Cresta del Balou (1165-2200) – Rocca Cernauda (2280) – Rocca Bert (2170) – Finestra del Diaul (2075) – Il Passetto (1845) – Campofei (1510) – Il Colletto (1295) – Campomolino (1195).
Partecipanti: Em, Anna e soundofsilence.
Lunghezza: 15,5 Km.
Dislivello: 1250 m. circa.
Difficoltà: sostanzialmente tutto E, tranne la salita e la discesa dalla Rocca Bert, dove in particolare la cresta è decisamente esposta e su traccia non marcata e quindi sicuramente EE, EE anche la scorciatoia non programmata che ci ha fatto tagliare via il Col Margherita, su ripidi prati, ma più facile del precedente tratto nominato. Per il resto la prima parte del sentiero, con numerosi guadi e a tratti stretta e non chiarissima, può essere ai limiti dell’EE, ma direi ancora E.
Percorso in macchina: da genova a Savona sull’A10 e quindi fino all’uscita di Mondovì sulla Savona-Torino.A Mondovì si segue per Cuneo e, poco prima di entrarvi, si prende a sinistra in una rotonda seguendo le indicazioni per la Val Maira (per la Val Grana non ricordo se ci sono). Arriviamo quindi a Caraglio dove si prende a sinistra per la Val Grana, giungendo quindi a Pradleves e infine a Campomolino, dove parcheggiamo nella piazza del municipio.
Percorso a piedi: dal parcheggio si prosegue su asfalto fino al primo tornante, dove si imbocca il sentiero segnato per Narbona. Il sentiero prosegue a fianco al torrente, a volte pure dentro, e compie parecchi guadi non sempre segnalati chiaramente, fino ad innestarsi sul sentiero proveniente dal Colletto, che si imbocca verso sinistra.
Col nuovo sentiero arriviamo abbastanza in breve agli imponenti ruderi del paese di Narbona che risaliamo, per poi, ad un bivio, continuare verso destra. Il sentiero si fa quindi sterrata, attraversiamo quindi un guado, e giungiamo al bivio per la Grange Colbertrand, distante comunque pochi metri dal nostro sentiero e da questo visibile. Continuiamo comunque sulla sterrata fino a giungere al Colle La Bastia, dove questa comincia a scendere. 70 metri del colle, avremmo comunque potutto imboccare una sterrata sulla sinistra, ma noi invece abbiamo proseguito fino al predetto colle e da qui saliti direttamente per la cresta erbosa a sinistra, che, dopo un’ottantina di metri, si ricollega sul crinale alla predetta sterrata. Saliamo ora per un ripido crinale erboso, chiamato Cresta del Balou, fino a giungere sulla cresta sommitale, che imbocchiamo verso sinistra per giungere in breve sulla vetta della Rocca Cernauda, che aggiriamo da dietro. Torniamo quindi sui nostri passi fino alla fine della Cresta del Balou e continuiamo quindi sul crinale sommitale in direzione est, ma, dopo neanche 300 metri, troviamo un bivio segnalato in giallo e ci dirigiamo quindi a sinistra, sul ripido versante erboso, provando a seguire i segni gialli, ma si tratta comunque di raggiungere il filo di cresta e poi seguirlo verso destra. Sulla cresta ritroviamo quindi i segni gialli, che aggirano la vetta della Rocca Bert sulla sinistra e, dalla vetta, continuiamo sul crinale, in direzione sud-est, faticando un poco a ritrovare i segni gialli che poi ricompaiono. Attraversata quindi una zona di cresta affilata ed esposta, giungiamo a dei comodi prati che ci riportano in breve sul sottostante sentiero segnato, che imbocchiamo verso sinistra. In breve giungiamo alle pendici del Monte Plum, che, complice la nebbia, abbiamo mancato, seguendo la traccia segnata che ne taglia la vetta, soprastante comunque una quindicina di metri. Superato il predetto monte giungiamo quindi in vista dell’imponente roccione denominato Finestra del Diaul, che visitiamo compiendone il giro. Il sentiero passa quindi sul versante nord, dal quale scorgiamo un sottostante, ma distante, laghetto e quindi torniamo sul crinale e giungiamo in vista dei resti di un abbeveratoio o qualcosa di simile. Qui sarebbe occorso girare a sinistra seguendo il sentiero segnato, ma noi non abbiamo visto la svolta e siamo proseguiti fino ad un salto di roccia poche decine di metri più avanti. Da qui, o si torna indietro cercando la svolta, o, come abbiamo fatto noi, si prende a sinistra, scendendo per ripidi prati, che tagliamo sempre verso sinistra, per incrociare quindi il sottostante sentiero, che imbocchiamo verso destra. Giungiamo quindi a cambiare versante in corrispondenza di un intaglio di roccia chiamato il Passetto, dal quale scendiamo fino alla sottostante sterrata.
Qui imbocchiamo il sentiero segnato in discesa per il Colletto e arriviamo quindi alle case di Campofei, alcune abitate, che attraversiamo, scendendo ad una sottostante sterrata, che ancora attraversiamo, sempre seguendo le indicazioni per il Colletto e giungendo in breve ad un bivio, dove prendiamo a sinistra, seguendo sempre le predette indicazioni, qui però poste un poco dopo il bivio.
Dopo 160 metri circa troviamo un nuovo bivio, dove abbiamo preso a destra, seguendo sempre le indicazioni per il Colletto, ma probabilmente era più rapido andare dritti, che il sentiero in questione compie un tornante molto ampio, per giungere quindi alle predetta località, da dove scendiamo alla strada asfaltata, che imbocchiamo verso sinistra.
Al secondo tornante quindi imbocchiamo una scorciatoia che ce ne fa saltare un altro, per poi immetterci nella strada per Campomolino, che imbocchiamo in salita verso destra, giungendo in breve al parcheggio.
Conclusioni: giro più interessante del previsto per le belle marmitte e cascatelle nel torrente Narbona, che rendono interessante la prima parte, e anche per l’aerea cresta della Rocca Bert, che non era in programma in effetti. Anche il resto comunque merita, sia la Finestra del Diaul, che la Bercha, nonché i suggestivi paesi più o meno abbandonati, peccato non aver potuto godere molto del panorama di vetta per la nebbia.
Roccione sopra Maggiociondoli da Campomolino
Torrente Narbona
Bercha del Diaul dal torrente Narbona
3 Gigli bianchi risalendo il Narbona
Cascata nel torrente Narbona vista da sopra
Bercha del Diaul dal torrente Narbona vista di profilo
Cascatella nel Torrente Narbona
Cascate sovrapposte in Torrente Narbona
Larga cascata in Torrente Narbona dall'alto
Larga cascata in Torrente Narbona da sopra
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Marmitte in Torrente Narbona spuntano dalla vegetazione
Marmitte in Torrente Narbona
Marmitte in Torrente Narbona primo piano
Bercha del Diaul dal torrente Narbona vista di profilo più da vicino
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Piccole marmitte in Torrente Narbona
Laghetto colorato in Torrente Narbona primo piano
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Rapide in torrente Narbona
Torrente Combaliere più da lontano
Torrioni in Monte Crosetta andando a Narbona più da vicino
Torrioni in Monte Crosetta andando a Narbona
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Ruderi Narbona tra la vegetazione più da vicino
Casa a Narbona
Rudere con caminetto a Narbona
Torrioni Monte Crosetta a Narbona
Rudere a Narbona
Interno rudere a Narbona
Bercha del Diaul da Narbona
Torrione spunta da prati salendo da Narbona
Grange Colbertrand andando a Colle Labastia
Torrente Combaliere andando a Colle Labastia
Bercha del Diaul andando a Colle Labastia più da vicino
Bercha del Diaul e torrione con Monte Bram sullo sfondo
Torrione Bercha del Diaul con Monte Bram e Punta dell'Omo sullo sfondo
Bercha del Diaul e torrione con Monte Bram sullo sfondo primo piano
Valliera dal Colle Labastia
Enrico in salita su prati Cresta del Balou
Asfodeli in Cresta del Balou
Asfodeli e Cresta del Balou
Cresta del Balou e Rocca Bert
Tibert e Tempesta salendo Cresta del Balou
Ranuncolo in Cresta del Balou
Rocca Bert dalla Cresta del Balou
Cresta del Balou salendola
Crinale verso Rocca Cernauda più da vicino
Rocca Bert e nebbia incipiente salendo alla Rocca Cernauda
Ranuncoli e viole salendo alla Rocca Cernauda
Enrico in vetta alla Rocca Cernauda
Due Tulipani in vetta alla Rocca Cernauda
Contrafforti Rocca Cernauda con Tibert e Tempesta che spuntano dalla nebbia
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Bivio per Rocca Bert
Rocca Bert da sotto
Rocca Bert salendola
Enrico in vetta a Rocca Bert
Crinale Rocca Bert
Croce vetta Rocca Bert
Enrico in crinale in discesa da Rocca Bert
Crinale scendendo da Rocca Bert
Enrico e crinale Rocca Bert
Crinale a strapiombo Rocca Bert
Enrico su crinale a strapiombo Rocca Bert
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Parete a strapiombo scendendo da Rocca Bert
Enrico su cresta esposta Rocca Bert
Parete a strapiombo scendendo da Rocca Bert più da vicino
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Finestra del Diaul
Finestra del Diaul più da lontano
Buco e Finestra del Diaul
Buco e Finestra del Diaul più da vicino
Buco Finestra del Diaul
Buco Finestra del Diaul più da vicino
Buco laterale in Finestra del Diaul più da lontano
Doppio buco in Finestra del Diaul
Guglia abbattuta andando verso Col Margherita
Lago Paglieres andando verso Col Margherita
Castello di roccia andando verso Col Margherita
Guglia di roccia andando verso il Passetto
Sentiero verso il Passetto
Versante erboso sottostante il Passetto
Sentiero in discesa verso Campofei
Rudere avvicinandosi a Campofei
Prime case Campofei
Casa con balconata in legno a Campofei
Il Colletto
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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- soundofsilence
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
doppio messaggio per errore
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Gran bel giro Sound
Molto caratteristici i villaggi abbandonati, e le formazioni rocciose, come anche le marmitte... peccato per la nebbia sul crinale...
Molto caratteristici i villaggi abbandonati, e le formazioni rocciose, come anche le marmitte... peccato per la nebbia sul crinale...
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Bel giro , però così non va bene ... Avete mancato il mitico Monte Plum !
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
sono l'unico che non vede nessuna immagine?
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
E' vero . In questo momento non si vedono più le foto , che prima c'erano ...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
- soundofsilence
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
io le vedo
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Il tuo sito è trafficato quasi come l' A10....
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Troppo traffico ha ricevuto il sito di soundofsilence !
Video e foto panoramiche a 360° in Montagna e non solo --> Colsub.it
Colsub TV in onda 24 ore su 24
-----------------------------
Do you speak English?
Belandi!
(by Origone)
- soundofsilence
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Dovrebbe essere a posto adesso.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
infatti:soundofsilence wrote:Dovrebbe essere a posto adesso.
così mi sono potuto godere la cascata di foto!
itinerario da segnarsi
- psiconauta
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Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
segnato, infatti !
me l'ero perso questo topic ! gran bei posti !
Sound, non ti sta più dietro neanche Altervista !
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...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
- Littletino
- Quotazerino doc
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- Joined: Tue Jan 29, 2008 15:41
- Location: Arenzano
Re: Anello di Rocca Cernauda da Colletto - Valle Grana
Belle zone davvero, solamente afflitte da un meteo più spesso nebbioso e piovoso rispetto alle adiacenti Valli Stura e Maira.
In zona eravamo stati nello scorso mese di ottobre, con i "Granitici" Alec e Scinty, per una gita gastronomica al rifugio Valliera. Molto consigliato.
Lo scopo principale era mangiare per cui ci limitammo ad una breve passeggiata nei dintorni del rifugio, tanto per aumentare il già buon appetito che per fortuna non manca mai.
Lasciata l'auto al bivio tra le borgate di Valliera e la soprastante Batuira abbiamo imboccato la strada sterrata che raggiunge quest'ultima e che poi prosegue al colle La Bastia. Bei panorami sul vallone di Narbona, e sui vari monti della zona.
Qui, dovendo obbligatoriamente conquistare una vetta per far contento Alec, abbiamo seguito il suddetto per una labile traccia che aggirando a sinistra il primo spuntone ci ha portato proprio sulla vetta della Rocca Bercia. Un vero pulpito sulla vallata con una visuale libera in ogni direzione, anche sotto i piedi.
A quel punto la fame di vette era sazia mentre quella di cibo si faceva sentire prepotentemente, e così abbiamo ripercorso di buon passo la strada verso la tavola che ci attendeva.
Ma è rimasto il proposito di ritornare in zona per vedere da vicino la borgata di Narbona e raggiungere il crinale con la val Maira, magari in autunno.
Aggiungo qualche foto fatta col cellulare.
In zona eravamo stati nello scorso mese di ottobre, con i "Granitici" Alec e Scinty, per una gita gastronomica al rifugio Valliera. Molto consigliato.
Lo scopo principale era mangiare per cui ci limitammo ad una breve passeggiata nei dintorni del rifugio, tanto per aumentare il già buon appetito che per fortuna non manca mai.
Lasciata l'auto al bivio tra le borgate di Valliera e la soprastante Batuira abbiamo imboccato la strada sterrata che raggiunge quest'ultima e che poi prosegue al colle La Bastia. Bei panorami sul vallone di Narbona, e sui vari monti della zona.
Qui, dovendo obbligatoriamente conquistare una vetta per far contento Alec, abbiamo seguito il suddetto per una labile traccia che aggirando a sinistra il primo spuntone ci ha portato proprio sulla vetta della Rocca Bercia. Un vero pulpito sulla vallata con una visuale libera in ogni direzione, anche sotto i piedi.
A quel punto la fame di vette era sazia mentre quella di cibo si faceva sentire prepotentemente, e così abbiamo ripercorso di buon passo la strada verso la tavola che ci attendeva.
Ma è rimasto il proposito di ritornare in zona per vedere da vicino la borgata di Narbona e raggiungere il crinale con la val Maira, magari in autunno.
Aggiungo qualche foto fatta col cellulare.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".