Si lascia l’auto nel parcheggio che c’è all’inizio di Sestriere provenendo da Pinerolo, a quota mt 2013.
Dal parcheggio si prende la strada sterrata che costeggia il campo da golf salvo abbandonarla dopo poco quando si incontra, in un tornante, una palina che indica la Diga del Chisonetto (la diga comunque si può raggiungere anche proseguendo per un pò su sterrato e poi imboccando, a sinistra, una stradina asfaltata ma interdetta al transito delle auto).
Presso la diga del Chisonetto, si incontra la palina che indica la Punta Rognosa di Sestriere e il Passo delle Rocce di San Giacomo.
Secondo la relazione che abbiamo deciso di seguire, la via più semplice e più sicura per raggiungere la Punta Rognosa di Sestriere è attraverso il Passo delle Rocce di San Giacomo. Alternativamente esisterebbe anche un altro sentiero più breve e più diretto ma classificato “per esperti”.
Per essere sicuri di arrivare in vetta, abbiamo scelto il percorso apparentemente più facile
Poco dopo la diga, se si guarda in alto a destra, si vede il Passo delle Rocce di San Giacomo, in cima ad un ripido pendio erboso.
Il sentiero però non sale su diritto. Prosegue nel vallone, puntando decisamente verso la Punta Rognosa di Sestriere (che è sempre ben visibile) salvo poi .....tornare indietro !!!!
Infatti, ad un bivio la paleria indica a sinistra (in direzione della Punta) il Monte Banchetta e a destra (nella direzione opposta) il Passo delle Rocce di San Giacomo.
Noi abbiamo seguito le indicazioni per il passo, ben sapendo che questo ci avrebbe portati ad allontanarci molto dalla nostra meta ma sperando di percorrere così il percorso più facile.
Abbiamo raggiunto con un pò di fatica (perchè la pendenza è sempre notevole) il Passo e la panoramica cresta.
Mentre aspettavo Vittorio al Passo, ho incontrato un gruppo proveniente da Sestriere direttamente per prati che mi ha messo un pò di ansia in quanto mi ha parlato di difficoltà alpinistiche presenti nella cresta che io onestamente non ho mai incontrato (tra l’altro non c’è bisogno che altri mi spaventino perchè ci riesco benissimo anche da sola e spesso senza motivo
).Il percorso di cresta che porta dal Passo delle Rocce di San Giacomo alla Punta Rognosa è piuttosto lungo. Non è segnalato da tacche di vernice ma da abbondanti ometti, che consentono sempre di evitare le asperità della cresta.
Per me il percorso di cresta (parliamo di una cresta sempre molto ampia) che abbiamo fatto è stato divertente e anche rilassante, benchè un pò più lungo e mi sentirei di consigliarlo a chi volesse salire su questa montagna.
Vittorio non la pensa così
. Secondo lui il percorso è esposto e pericoloso e infatti quando siamo arrivati al colletto sottostante il Monte Sotto Rognosa ha deciso di fermarsi, spergiurando che mai e poi mai avrebbe ripercorso la cresta in senso contrario.Questo colletto si trova a quota 2745 circa ed è il punto di arrivo del sentiero “per esperti”.
Dunque, Vittorio si è fermato al colletto e si è messo bello comodo ....
Io invece ho proseguito, accelerando anche un pò visto che mi sentivo bene.
Dal colletto di quota 2745 si sale su detriti.
Si raggiunge prima il monte Sottorognosa (3009 mt). Praticamente ci si transita sopra senza accorgersene. Però lo classificano come monte ....quindi io ....me lo segno!!!!
Poi si raggiunge il Colletto della Rognosa (3005 mt).
Al Colletto in pratica ho raggiunto anche le persone che avevo precedentemente incontrato al Passo (le quali evidentemente viaggiavano un pò più lente di me) e che si sono persino un pò sorprese di trovarmi lì ...da sola
La risalita dell’ultimo pendio detritico, sempre segnalata da abbondanti ometti, è abbastanza infinita...
Comunque sia ...in vetta...alla fine ci si arriva.....quindi bene così
Purtroppo, allungare e non di poco il percorso ha fatto sì che prima di me sono arrivate le nuvole e sfortunatamente il panorama ne ha risentito (dicono che dalla vetta della Punta Rognosa ci sia una bellissima vista....)
Dopo la meritata sosta in vetta, sono ridiscesa al Colletto della Rognosa. Qui, c’è già un sentiero che scende ein direzione della Diga del Chisonetto senza ripassare per la cresta ma non l'ho potuto nemmeno prendere in considerazione perchè intanto io dovevo tornare al colletto di quota 2745 dove mi aspettava Vittorio.
Da qui, siamo scesi seguendo il sentiero per esperti. Io sinceramente non ho ben capito perchè sia classificato per esperti. C’è solo un punto in cui è un pelo più ripido e occorre fare attenzione a non scivolare.....ma non c’è mai esposizione e al limite se si scivola ....si cade lì e ci si rialza.......
C'è dello sfasciume, è ripido ma c'è sempre un'ottima traccia
Bisogna più che altro fare attenzione a non smuovere sassi nel caso ci fossero persone sotto.....
Seguendo questo sentiero in breve ci siamo ricongiunti a quello percorso all’andata, che ci aveva condotti al Passo delle Rocce di San Giacomo.
Se avessimo seguito il sentiero “per esperti” anche all’andata avremmo fatto molto prima ma onestamente ...dal mio punto di vista è stato meglio così perchè il sentiero per esperti, benchè più diretto, è decisamente più noioso del percorso di cresta........
Comunque , facendo la necessaria attenzione e procedendo lentamente , arrivo al vicino Passo di San Giacomo ( 2639 m. ) e posso apprezzare l' asprezza del Querellet .
Inoltre si rivela assai contorto e lungo prima di incrociare il sentiero che scende dal Passo di San Giacomo e di arrivare al fondovalle . 
