Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
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Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Val Maira miaaa... lontan da teee non si può staaar...
ah non faceva così la canzone? Vabeh fa lo stesso!!!
Quinto pezzetto del puzzle. Questa sembra una battuta di caccia... ai sentieri!!!
Avevo detto che il prossimo obiettivo sarebbe stato il Pertus? Non abbiamo perso tempo... purtroppo questa volta Little non può esser dei nostri, ma c'è Alessandra che ci tiene compagnia, non solo nella gita e negli acquisti gastronomici ma persino nella tosse e nel raffreddore: di tre non ne facciamo uno ma sapete come va in questi casi, o scoppi o ti passa!
Dunque sono molto felice di questa gita perchè mi ha permesso, oltre che percorrere nuovi sentieri e non sentieri, di conoscere anche le borgate di Caudano e Centenero (very happy )
Si parte dalla borgata di Caudano, 1131 m (famosa per il lazzaretto del 1400 e raggiungibile da Stroppo prendendo il bivio per Morinesio) e si intraprende il sentiero che sale in direzione delle Grange Cucet, 1481 m (nel valloncello del rio Venines). Sopra le grange si prosegue ancora in salita fino a raggiungere uno spazio aperto con radi alberi e tronchi abbattuti. Qui il sentiero principale piega decisamente verso sinistra per andare verso Santa Maria di Morinesio, mentre il nostro percorso deve proseguire verso destra per la Rocca Pertus. Tuttavia in quel tratto il sentiero è praticamente scomparso, ma senza problemi traversiamo il versante boscoso prima in salita e poi senza più variazioni di dislivello, intuendo la linea migliore e più comoda per raggiungere la vetta che difatti tocchiamo senza alcun problema, in due ore e mezza dalla partenza.
Ora il nostro compito, dalla vetta del Pertus, caratterizzata da pareti precipiti sul versante SE, è proprio quello di vederlo, 'sto pertus
Lo avevamo individuato durante le altre gite, comparire in cima a una paretaccia rocciosa, proprio sotto il testone della Rocca Pertus, ma appare da subito piuttosto evidente che anche da questa posizione la situazione non cambia di molto. Sul versante opposto difatti, il buco si affaccia nuovamente su una parete ripida e rocciosa. Si tratta dunque di una vera e propria cresta di roccia. Il crinale della Rocca Pertus, tuttavia, si sviluppa verso ovest con una cresta erbosa a picco su una bellissima e lunga parete: percorrendo il crinale sul filo di cresta, si può raggiungere la quota più bassa e mano a mano che ci si allontana dalla vetta, si può scorgere il buco nella roccia, sulla cresta che si protende nel vuoto, alla nostra sinistra! Non è di immediata visualizzazione poichè, se dall'altro lato (crinale della Punta Gardiola) si staglia contro il cielo, da questo fa da "mirino" sui valloni sottostanti, perchè dal nostro punto di osservazione si è più alti, perciò i colori dietro al buco (soprattutto ora che è tutto giallo) si mimetizzano tra le rocce che lo definiscono. Ma una volta allenato l'occhio, il buchetto, tondo tondo, è proprio lì davanti. Ma non si può raggiungere. Almeno così pare.
Risaliamo perciò fino alla vetta e torniamo al colletto da dove una vecchia traccia dovrebbe condurci fino al collegamento con la gita dell'ultima volta (viewtopic.php?f=42&t=13322&p=309504#p309504" onclick="window.open(this.href);return false;), ovvero proprio alla Punta Gardiola sopracitata.
La nostra cartina indica un tracciato segnato con un tratteggio e un triangolo con punto esclamativo, il che non è rassicurante. Si tratta di traversare per una mezz'ora o poco più dei ripidi pendii erbosi, sotto ai quali si alternano salti di roccia, perciò occorre solo fare un po' di attenzione. Una vecchia e vaga traccia ci aiuta. Mentre si traversa, dei ripidi canali dove scorazzano camosci invitano a scendere verso i larici gialli e una coppia di baite che vorrei proprio raggiungere per il pranzo, ma terminiamo il nostro traverso fino a superare l'ultimo sperone roccioso e da lì, senza raggiungere il sentiero, scendiamo dritti lungo il pendio erboso fino a raggiungere le baite che vedevamo prima (Grange Casalie, 1568 m). Quel bel pendio erboso con l'erba secca rivolta all'ingiù... invita a riposare le ginocchia a favore di un metodo di discesa poco ortodosso, lungi dall'essere elegante come la corsa dei camosci ma non meno disinvolto ...sotto lo sguardo incuriosito di Alessandra, del granitico e temo persino dei camosci, eccomi scivolare giù sul fondoschiena sull'erbetta secca come fossi su uno slittino, stando solo attenta alle pietre sporgenti: è davvero divertente
Arriviamo alle baite, un'ora dalla Rocca Pertus, e pranziamo. Si sta benissimo. Nonostante le previsioni gelide.. tira vento è vero, ma le temperature non sono così basse. E la mattina ci siamo lasciati alle spalle la nebbia per sbucare in poco tempo al di sopra, verso la luce e verso il sole... che meraviglia!!! E a Genova piove
Ripartiamo riprendendo il sentiero che dalla Punta Gardiola scende sul percorso occitano e, arrivati in fondo, questa volta voltiamo in sù verso destra per ritornare a Centenero e da lì a Caudano. Bisogna risalire a un colletto, 20 minuti dal bivio, ma non si è ancora arrivati all'inizio della discesa. Si traversa un po', si risale ancora a un altro colletto (almeno altri 15 minuti) e finalmente si inizia a scendere in mezzo a scenari sempre fiabeschi. Poi con questa luce del pomeriggio... arrivati a Centenero non possiamo fare a meno di ammirare i bellissimi prati dove pascolano alcune pecore e le case... mentre a Caudano, dove recupereremo l'auto, ci fermiamo a vedere il lazzaretto e a parlare con un simpatico signore raccontandogli il nostro giro. Lui dice che qualcuno sostiene di essere stato dal buco... chissà se è vero... magari approfondiremo più avanti... ma anche no
In totale circa sei ore con soste, pranzo, chiacchierata!
la nebbia che ci accompagna dall'autostrada per tutta la valle...
ora si dirada lasciando spazio al celeste...
e lasciando spazio ai soliti sogni... una baitina di Heidi... dove rifugiarsi...
nel dubbio mi sono già preparata il lettino
la banda del buco
alle mie spalle la Rocca Pertus, le sue pareti..
viste anche da sotto la vetta
per continuare l'anello si traversa con attenzione fino a sopra l'ultimo spuntone roccioso evidente nella foto
questo è il buco, già dal versante di discesa
bello tondetto
e i soliti bei colori ci accompagnano, quest'anno ne ho fatto scorpacciata, mi considero sazia e felice
il maestoso Chersogno...
l'imponente Oronaye..
sono i nomi delle mie fiabe preferite...
Là dietro fa capolino il Rubbio
mentre noi ci dirigiamo a Centenero (sentite come suona.. "c'era una volta a Centenero...")
tra voli di uccelli...
crepitii di pigne sotto ai piedi
e immagini che ti riportano indietro nel tempo, o in una dimensione parallela, di pace interiore... estrema
un tuffo nella storia, due parole coi locali.. e via verso casa, con il nostro raffreddore che magari non è passato.. ma tanta bellezza acquistata!!! E altre nuove bontà...
ah non faceva così la canzone? Vabeh fa lo stesso!!!
Quinto pezzetto del puzzle. Questa sembra una battuta di caccia... ai sentieri!!!
Avevo detto che il prossimo obiettivo sarebbe stato il Pertus? Non abbiamo perso tempo... purtroppo questa volta Little non può esser dei nostri, ma c'è Alessandra che ci tiene compagnia, non solo nella gita e negli acquisti gastronomici ma persino nella tosse e nel raffreddore: di tre non ne facciamo uno ma sapete come va in questi casi, o scoppi o ti passa!
Dunque sono molto felice di questa gita perchè mi ha permesso, oltre che percorrere nuovi sentieri e non sentieri, di conoscere anche le borgate di Caudano e Centenero (very happy )
Si parte dalla borgata di Caudano, 1131 m (famosa per il lazzaretto del 1400 e raggiungibile da Stroppo prendendo il bivio per Morinesio) e si intraprende il sentiero che sale in direzione delle Grange Cucet, 1481 m (nel valloncello del rio Venines). Sopra le grange si prosegue ancora in salita fino a raggiungere uno spazio aperto con radi alberi e tronchi abbattuti. Qui il sentiero principale piega decisamente verso sinistra per andare verso Santa Maria di Morinesio, mentre il nostro percorso deve proseguire verso destra per la Rocca Pertus. Tuttavia in quel tratto il sentiero è praticamente scomparso, ma senza problemi traversiamo il versante boscoso prima in salita e poi senza più variazioni di dislivello, intuendo la linea migliore e più comoda per raggiungere la vetta che difatti tocchiamo senza alcun problema, in due ore e mezza dalla partenza.
Ora il nostro compito, dalla vetta del Pertus, caratterizzata da pareti precipiti sul versante SE, è proprio quello di vederlo, 'sto pertus
Lo avevamo individuato durante le altre gite, comparire in cima a una paretaccia rocciosa, proprio sotto il testone della Rocca Pertus, ma appare da subito piuttosto evidente che anche da questa posizione la situazione non cambia di molto. Sul versante opposto difatti, il buco si affaccia nuovamente su una parete ripida e rocciosa. Si tratta dunque di una vera e propria cresta di roccia. Il crinale della Rocca Pertus, tuttavia, si sviluppa verso ovest con una cresta erbosa a picco su una bellissima e lunga parete: percorrendo il crinale sul filo di cresta, si può raggiungere la quota più bassa e mano a mano che ci si allontana dalla vetta, si può scorgere il buco nella roccia, sulla cresta che si protende nel vuoto, alla nostra sinistra! Non è di immediata visualizzazione poichè, se dall'altro lato (crinale della Punta Gardiola) si staglia contro il cielo, da questo fa da "mirino" sui valloni sottostanti, perchè dal nostro punto di osservazione si è più alti, perciò i colori dietro al buco (soprattutto ora che è tutto giallo) si mimetizzano tra le rocce che lo definiscono. Ma una volta allenato l'occhio, il buchetto, tondo tondo, è proprio lì davanti. Ma non si può raggiungere. Almeno così pare.
Risaliamo perciò fino alla vetta e torniamo al colletto da dove una vecchia traccia dovrebbe condurci fino al collegamento con la gita dell'ultima volta (viewtopic.php?f=42&t=13322&p=309504#p309504" onclick="window.open(this.href);return false;), ovvero proprio alla Punta Gardiola sopracitata.
La nostra cartina indica un tracciato segnato con un tratteggio e un triangolo con punto esclamativo, il che non è rassicurante. Si tratta di traversare per una mezz'ora o poco più dei ripidi pendii erbosi, sotto ai quali si alternano salti di roccia, perciò occorre solo fare un po' di attenzione. Una vecchia e vaga traccia ci aiuta. Mentre si traversa, dei ripidi canali dove scorazzano camosci invitano a scendere verso i larici gialli e una coppia di baite che vorrei proprio raggiungere per il pranzo, ma terminiamo il nostro traverso fino a superare l'ultimo sperone roccioso e da lì, senza raggiungere il sentiero, scendiamo dritti lungo il pendio erboso fino a raggiungere le baite che vedevamo prima (Grange Casalie, 1568 m). Quel bel pendio erboso con l'erba secca rivolta all'ingiù... invita a riposare le ginocchia a favore di un metodo di discesa poco ortodosso, lungi dall'essere elegante come la corsa dei camosci ma non meno disinvolto ...sotto lo sguardo incuriosito di Alessandra, del granitico e temo persino dei camosci, eccomi scivolare giù sul fondoschiena sull'erbetta secca come fossi su uno slittino, stando solo attenta alle pietre sporgenti: è davvero divertente
Arriviamo alle baite, un'ora dalla Rocca Pertus, e pranziamo. Si sta benissimo. Nonostante le previsioni gelide.. tira vento è vero, ma le temperature non sono così basse. E la mattina ci siamo lasciati alle spalle la nebbia per sbucare in poco tempo al di sopra, verso la luce e verso il sole... che meraviglia!!! E a Genova piove
Ripartiamo riprendendo il sentiero che dalla Punta Gardiola scende sul percorso occitano e, arrivati in fondo, questa volta voltiamo in sù verso destra per ritornare a Centenero e da lì a Caudano. Bisogna risalire a un colletto, 20 minuti dal bivio, ma non si è ancora arrivati all'inizio della discesa. Si traversa un po', si risale ancora a un altro colletto (almeno altri 15 minuti) e finalmente si inizia a scendere in mezzo a scenari sempre fiabeschi. Poi con questa luce del pomeriggio... arrivati a Centenero non possiamo fare a meno di ammirare i bellissimi prati dove pascolano alcune pecore e le case... mentre a Caudano, dove recupereremo l'auto, ci fermiamo a vedere il lazzaretto e a parlare con un simpatico signore raccontandogli il nostro giro. Lui dice che qualcuno sostiene di essere stato dal buco... chissà se è vero... magari approfondiremo più avanti... ma anche no
In totale circa sei ore con soste, pranzo, chiacchierata!
la nebbia che ci accompagna dall'autostrada per tutta la valle...
ora si dirada lasciando spazio al celeste...
e lasciando spazio ai soliti sogni... una baitina di Heidi... dove rifugiarsi...
nel dubbio mi sono già preparata il lettino
la banda del buco
alle mie spalle la Rocca Pertus, le sue pareti..
viste anche da sotto la vetta
per continuare l'anello si traversa con attenzione fino a sopra l'ultimo spuntone roccioso evidente nella foto
questo è il buco, già dal versante di discesa
bello tondetto
e i soliti bei colori ci accompagnano, quest'anno ne ho fatto scorpacciata, mi considero sazia e felice
il maestoso Chersogno...
l'imponente Oronaye..
sono i nomi delle mie fiabe preferite...
Là dietro fa capolino il Rubbio
mentre noi ci dirigiamo a Centenero (sentite come suona.. "c'era una volta a Centenero...")
tra voli di uccelli...
crepitii di pigne sotto ai piedi
e immagini che ti riportano indietro nel tempo, o in una dimensione parallela, di pace interiore... estrema
un tuffo nella storia, due parole coi locali.. e via verso casa, con il nostro raffreddore che magari non è passato.. ma tanta bellezza acquistata!!! E altre nuove bontà...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Heidi!!!!!!!
Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Ti sorridono i monti... ciao Ago!!
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- Littletino
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Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Ah che bel giro avete fatto: mi mangio le mani per non esserci stato.
E avrei anche avuto le carte in regola: tosse e raffreddore non mi mancavano.
E invece ho dovuto stare qui al grigio e sotto la pioggerella mentre voi scivolavate allegri sugli erti pendii erbosi della Val Maira godendovi il sole e i colori autunnali.
E meno male che mi avete portato qualcosa di buono dai pusher di Dronero, e lo squisito dolcetto di pasta frolla. La delusione è stata meno amara.
E avrei anche avuto le carte in regola: tosse e raffreddore non mi mancavano.
E invece ho dovuto stare qui al grigio e sotto la pioggerella mentre voi scivolavate allegri sugli erti pendii erbosi della Val Maira godendovi il sole e i colori autunnali.
E meno male che mi avete portato qualcosa di buono dai pusher di Dronero, e lo squisito dolcetto di pasta frolla. La delusione è stata meno amara.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
- Littletino
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Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Tra le altre bellissima la foto del Chersogno: ma la chiesa è il Santuario di S.Maria di Morinesio?
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Penso proprio di si...magari il prossimo giroLittletino wrote:Tra le altre bellissima la foto del Chersogno: ma la chiesa è il Santuario di S.Maria di Morinesio?
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Bella la foto della nocciolaia (mi pare )
Complimenti per la gita
Complimenti per la gita
"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
Amedeo Modigliani
Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
si è lei! Stavo fotografando il paesaggio quando ho sentito un rumore (è meraviglioso il rumore delle ali e dei voli di uccelli nel silenzio assoluto!) ed era proprio la nocciolaia che è andata ad appoggiarsi su un albero alle nostre spalleFRANKIE@ wrote:Bella la foto della nocciolaia (mi pare )
Complimenti per la gita
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- Maury76
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Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Bellissime foto
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Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Tutto bellisssimo !
Se penso che quasi non sono mai stato in Val Maira...
Se penso che quasi non sono mai stato in Val Maira...
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
- paolocerreta
- Quotazerino
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- Joined: Mon Feb 02, 2015 22:05
- Location: Valbrevenna
Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Quanto mi piace questa foto...che colori,che contrasti, che ambiente... trasmette un senso di pace incredibile..sembra un quadro
"Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall'erba ho imparato ad apprezzare la persistenza."
[Hal Borland]
[Hal Borland]
Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Un giorno, come già detto in altro topic, potrei offrirmi con Maira operatordaniele64 wrote:Tutto bellisssimo !
Se penso che quasi non sono mai stato in Val Maira...
tutti dietro a scinty come anatroccoli a scoprire le bellezze di questo angolo di paradiso
eeeh.. lo so.. a chi lo dici........paolocerreta wrote:Quanto mi piace questa foto...che colori,che contrasti, che ambiente... trasmette un senso di pace incredibile..sembra un quadro
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Re: Rocca Pertus (1793 m) da Caudano, Stroppo
Bravissimi e splendidi posti Mi son piaciute molto le foto del Chersogno e la prima, molto mistica con la nebbia...
E i colori han reso vivacità alle lunghe ombre autunnali,
preludio dell'inverno
e di ciò che morirà
e di ciò che nascerà
nella sucessiva primavera...
E i colori han reso vivacità alle lunghe ombre autunnali,
preludio dell'inverno
e di ciò che morirà
e di ciò che nascerà
nella sucessiva primavera...
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...