Lasciamo l'auto in paese a Pradleves in uno spiazzo a fianco a uno spaccio di formaggi (Lo Scoiattolo); si torna un poco indietro sulla strada fino a un bivio con paline escursionistiche che introducono nel Vallone del Gerbido, noi dobbiamo raggiungere località Grange, dove volendo si può arrivare anche in auto. Si seguono i cartelli per il Monte Cauri, per poi svoltare a sinistra per Grange. Nonostante la bella giornata di sabato mattina e il ponte del 25 aprile, nella bella borgata non si sente ronzare una mosca, ma intorno orti e prati sono curati.
La sensazione di pace è sovrannaturale. Non c'è anima viva, per lo meno umana, poichè appena imboccato il sentiero che passa subito in mezzo ad alcuni alberi, un paio di scoiattolini furbetti giocano a nascondino per non farsi vedere da noi, uno più distante del quale restiamo incantati ad ascoltare il verso e l'altro proprio sul tronco a fianco a noi, che naturalmente si sposta con innata agilità dalla parte opposta alla nostra, finchè non riesco a beccarlo con la compattina... ad avere tempo e pazienza sarebbe uscito anche qualche scatto fortunato, non ero mai riuscita a fotografare uno scoiattolo prima d'ora. Ogni tanto durante la gita riguardo la foto e sorrido intenerita, mi viene da accarezzarlo con il dito sullo schermo!
Da Grange, il sentiero è quello che passa nel Vallone di Cauri per arrivare al Colle Arpet, ovvero tra la Punta del Mezzogiorno (2006 m), già meta di una nostra gita passata, e Punta Freura (1901 m).
Ci risulta che il sentiero sia stato ripulito da pochi anni, si inerpica ripido tra bellissime faggete fino ad uscire allo scoperto poco sotto al colle nei pressi di minuscoli resti di baite.
Dal colle per raggiungere Punta Freura si prosegue a sinistra. Arriviamo in vetta in poco piu di due ore da Grange (consideriamo il tempo perso per lo scoiattolo
), dall'auto sono circa 3 ore; restiamo sulla cima un bel po' a godere la pace che regna tutto intorno. I pochi escursionisti li vediamo raggiungere Punta del Mezzogiorno. Noi ci godiamo il silenzio interrotto solo dai moschini e dai torrenti che precipitano a valle rinforzati dallo scioglimento della neve sulle cime. E' uno spettacolo senza prezzo. L'aria è fresca ma il sole scalda... un ottimo pranzo con pane fatto in casa farcito di insalata russa casalinga (come la faceva mia mamma... la prima volta che la faccio ed è venuta uguale 
) e poi un riposino sdraiata a pancia sotto su quell'erba corta e morbida... tanto che mi viene da rotolarmici come se avessi dodici anni 
Nonostante la modestia della vetta, il panorama è fantastico.
Finito lo svacco di vetta, secondo i piani di Alec ci tocca salire... o meglio scendere a Rocca Caire, salvo poi accorgersi a casa che forse la Rocca era ancora più bassa... beh ad ogni modo seguiamo le indicazioni di Cuneo trekking e scendiamo direttamente nel canale tra le due cime per raggiungere di nuovo in fondo il sentiero... solo che l'erba è schiacciata e compatta, scivolosissima! Mentre scendiamo goffi e titubanti, un fiero camoscio ci fa vedere come si fa: in barba alla nostra pirlaggine di bipedi, ci mostra la sua eleganza correndo prima da una parte e poi invertendo direzione nel bel mezzo del ripido pendio... un altro spettacolo imperdibile.
Finalmente riprendiamo il nostro sentiero che, anch'esso piuttosto ripido e soprattutto scivoloso per via delle foglie di faggio, ci riporta sul fondo del vallone e poi di nuovo a Grange e a Pradleves
Giornata semplice da incorniciare.
dolcissimi incontri (finchè non possiedi alberi di noci e noccioli
)
salendo è già un incanto..
ma al colle si spalancano occhi e cuore..
posso essere la persona più infelice ma quassù c'è solo l'essenza di me, tutto tace, in ascolto della bellezza pura intorno a me...
ho tutto
puoi spiare in ogni direzione, dal canalùn alle borgate di Colletto e Campomolino là in basso... e mentre sei steso sull'erbetta morbida, un ruscello molto lontano ti urla da un altro vallone... nel vento, il rumore dell'acqua che ti raggiunge sulla vetta è un inno alla vita...
laggiù c'è quella che Alec pensava fosse rocca Caire, che abbiamo raggiunto, ma ahimè, da un probabile errore sulla cartina c'è il rischio che la VERA rocca Caire sia ancora più in basso... ahi ahi tocca tornare
peccato! 
un verde potente... nutrimento dell'anima..
hai fatto bene a incorniciarle ! 
, forse perchè alla domenica non lavorano, mentre i camoscini indecisi erano di turno alla forcella della Rocca Caire, e li abbiamo visti che scendevano. 
