Gita del 29/10 con Stefania e soundofsilence , interessante anello da Viviere con raggiungimento di ben due vette , Il Bric e Rocca Peroni
Qui la descrizione della gita con foto e traccua GPS : http://www.finoincima.altervista.org/Ro ... Peroni.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Qui l'album con tutte le foto: https://photos.google.com/share/AF1QipN ... 5UQ2VtOGZR" onclick="window.open(this.href);return false;
Rocca Peroni mt. 2772
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Rocca Peroni mt. 2772
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Re: Rocca Peroni mt. 2772
Bravi e complimenti Giretto "tosto", con quel canalino poi... immagino ogni due passi avanti, uno indietro
Però vi è capitata una bella giornata!
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"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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Re: Rocca Peroni mt. 2772
teo-85 wrote:Bravi e complimenti Giretto "tosto", con quel canalino poi... immagino ogni due passi avanti, uno indietro
Però vi è capitata una bella giornata!
A dire il vero la giornata e' stata così così ,bello al mattino ,poi velato ed infine un meraviglioso tramonto
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Re: Rocca Peroni mt. 2772
Domenica 29 Ottobre 2017: Parcheggio Prato Ciorliero (1830) – Colletto Vittorio (2525) – Passo la Croce Orientale (2650) – Passo la Croce Occidentale (2625) – Passo Peroni (2680) – Rocca Peroni (2770) – Colletto senza nome (2635) -
Parcheggio Prato Ciorliero (1830)
Partecipanti: Stefania, Maury76 (http://www.finoincima.altervista.org/" onclick="window.open(this.href);return false;), Kay e soundofsilence.
Lunghezza: 13,5 Km., ma ci vuole molto tempo a risalire il canalone per la Rocca Peroni data la ripidità e instabilità dello stesso.
Dislivello: 1170 circa.
Difficoltà: EE il canalino attrezzato dal Colletto Vittorio verso il Passo la Croce est, ripido e instabile, F direi sia il canalone che le rocce terminali per salire alla Rocca Peroni, con l’avvertenza che chi non si trova a proprio agio sui ghiaioni si tenga ben alla larga, trattandosi di ghiaione assai ripido ed instabile, per cui occorre molta prudenza nel percorrerelo (casco e stare molto vicini se in gruppo). Le roccette terminali non sono difficili, ma non vi è alcuna indicazione ed occorre un minimo di esperienza per trovare la via migliore, oltrechè molta attenzione per il fondo comunque sempre cosparso di detriti instabili. F dunque ma non per tutti, che più che difficoltà ai ghiaioni occorre dimestichezza su certi tipi di terreni. EE anche la discesa dal Colletto senza nome, su sentiero ripido e con detriti instabili e, soprattutto, con tratti con sentiero rovinato o assente. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova a Savona coll’autostrada dei fiori e quindi fino a Mondovì con la Savona-Torino. Da Mondovì si segue per Cuneo e, da Cuneo, per Caraglio, Dronero e Val Maira. Si Risale la Val Maira quindi fino ad Acceglio dove, all’ingresso del paese, si svolta a sinistra per Chialvetta e Viviere (indicazioni scarse/assenti). Si prosegue dritti per la strada asfaltata ignorando tutte le deviazioni a sinistra che portano ai suddetti paesi, fino ad arrivare ad un bivio a quota 1813 dove entrambe le direzioni diventano sterrate. Qui si può lasciare la macchina o anche proseguire sulla sterrata che, pur non avendola fatta,ci è sembrata percorribile, per poco più di un km fino al parcheggio di Prato Ciorliero, guadagnando così 100 metri di dislivello.
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo sulla sterrata a sinistra e, dopo 200 metri circa, incontriamo un bivio segnalato sulla destra (sentiero S9 verso il Colletto, Colle Enchiausa, Bivacco Valmaggia), ma noi continuiamo dritti sulla sterrata. Dopo altri 500 metri di sterrata prendiamo invece il sentiero segnalato sulla destra (indicazioni per Passo Escalon e Colletto Vittorio, tra le altre) ed iniziamo a salire verso Prato Ciorliero, al quale passiamo a destra e poco sopra dopo circa 450 metri di sentiero. Altri 600 metri e, a quota 2070 circa, troviamo un bivio a sinistra segnalato per il Colle Oserot (sentiero S11), che imbocchiamo, lasciando a destra l’S10. Saliamo quindi sull’S11, fino a quota 2390 circa, dove, al primo bivio che incontriamo, prendiamo a destra l’S27 per il Colletto Vittorio, lasciando a sinistra il sentiero che stavamo percorrendo, diretto al Colle Oserot.(cartelli indicatori). Dopo un centinaio di metri dritti in direzione sud, il nuovo sentiero svolta a destra e sale verso ill Colletto Vittorio. 400 Metri circa prima di raggiungere il colletto (a quota 2425 circa) troviamo un bivio a sinistra che salta il predetto colletto e sale direttamente al Passo La Croce Orientale, evitando anche il breve tratto attrezzato; noi abbiamo proseguito invece dritti (ma andrebbe bene anche imboccare il predetto bivio), giungendo così al Colletto. Dal Colletto prendiamo la traccia in ripida salita a sinistra (segnavia SRC rossoblu del sentiero Roberto Cavallero), che, attraverso un canalino attrezzato, ci porta al Passo La Croce Orientale (superato prima un bivio a sinistra per il Colle Oserot). Dal primo passo la Croce giungiamo in breve al Bivacco 2 Valli e quindi al successivo e vicinissimo, ma non segnalato Passo la Croce Occidentale. Continuiamo quindi, senza grossi dislivelli, sul sentiero Cavallero fino al Passo Peroni (da dove può valer la pena fare una breve deviazione alla vicina cima del Bric, come descritto nella gita effettuata la settimana scorsa: link). Dal Passo Peroni scendiamo subito ripidamente sempre sul Sentiero Cavallero, lasciando a sinistra una prima deviazione per i Laghi di Roburent. Dopo poco più di 300 metri di falsopiano in discesa (dal predetto bivio, prima del quale il sentiero ha percorso poche decine di metri assai ripide), il sentiero Cavallero inizia a salire, lasciando a sinistra una nuova deviazione per i Laghi di Roburent. 50 Metri dopo tale deviazione lasciamo il sentiero Cavallero e iniziamo a rimontare il ghiaione sulla destra, già visibile fino in cima, dove trovasi forcella caratterizzata da due torrioni di roccia a sinistra. Si sale senza percorso obbligato (né traccia, né ometti) ma abbastanza facilmente nella prima parte, poi, man mano, il ghiaione si fa sempre più ripido ed instabile, ed occorre scegliere dove passare più agevolmente; noi, in salita, nella parte superiore, ci siamo tenuti più sul bordo di sinistra, vicino alle rocce, ma direi che si può passare anche da altre parti, tutte disagevoli comunque. Giunti alla forcella, si prende a destra passando in un intaglio tra due roccioni, quindi si sale cercandosi di tenere il più possibile verso la cresta.ed evitando i ghiaioni più instabili, fino al breve canalino della piccola cupola sommitale. Qui può essere meglio evitarne l’instabile parte finale uscendoprima a destra, da dove in pochissimi facili passi, si è in vetta. Il ritorno avviene per la stessa via, anche se il canalone in discesa è meglio percorrerlo verso il centro e cercando i punti in cui gli sfasciumi sono più radi. Ritornati sul sentiero Cavallero prendiamo quindi a destra e saliamo al Colletto senza nome, caratterizzato da belle guglie di roccia, dal colletto prendiamo a destra in discesa, abbandonando il Cavallero, ma sempre su sentiero segnato. Destreggiandoci alla meglio sul sentiero in parte franato, a quota 2485 circa arriviamo ad incrociare il sentiero S28 che imbocchiamo verso sinistra (a destra torna al Colletto Vittorio). Scendendo sul nuovo sentiero fino a quota 2400 incrociamo ivi l’S10, che imbocchiamo verso destra (a sinistra si va al Passo Escalon). Scendiamo quindi sull’S10 fino ad un nuovo bivio a quota 2180, dove lasciamo a destra il sentiero che sale verso i ruderi della Caserma Escalon, per proseguire invece in discesa sull’S10. Ancora 500 metri e, a quota 2070 circa, ci troviamo al bivio sulla destra imboccato all’andata e qui proseguiamo invece dritti tornando sui nostri passi fino al parcheggio.
Conclusioni: giro complementare a quello effettuato la settimana scorsa e in cui ero salito al Bric, i due giri pur toccando quasi tutti gli stessi punti sono in buona parte diversi, ciò non toglie che possano, pur entrambe meritevoli, essere accorpati in uno solo che comprenda la salita ai due monti e percorra il tratto tra il colletto senza nome e il Colletto Vittorio sul versante Laghi Roburent, tutto il resto può essere scelto abbastanza a piacimento che non cambia di molto la bellezza del giro. Detto questo si tratta di un magnifico giro in ambiente dolomitico e con la salita a due vette, di cui una molto selvaggia e severa e l’altra, più amichevole, ma non banale, oltrechè panoramicamente interessante.
Prato Ciorliero da sopra
Rocca la Marchisa Chersogno e Cima delle Lobbie salendo al Colletto Vittorio
Vanclava e Bric Content salendo al Colletto Vittorio
Guglia di roccia salendo al colletto Vittorio
Torrioni in cresta del Cobre salendo al Colletto Vittorio
Primo piano cresta del Cobre con due guglie
Doppio torrione in cresta del Cobre
Doppio torrione in cresta del Cobre più da vicino
Colletto Vittorio con il Cobre a destra
Rocca Brancia andando al Colletto Vittorio
Rocca Brancia andando al Colletto Vittorio
Colle Oserot
Rocca Brancia vista completa
Chersogno e Monviso andando al Colletto Vittorio
Rocca Brancia vista completa più da lontano
Rocca Brancia e Oserot salendo al Colletto Vittorio
Torrioni sopra sentiero salendo al Colletto Vittorio
Monte Cassorso salendo al Colletto Vittorio
Rocca Peroni Scaletta e Oronaye dal Colletto Vittorio
Rocca Brancia e Oserot andando verso Passo La Croce
Chersogno Monviso e Cobre
Bric e Rocca Peroni andando al Passo La Croce ovest
Bivacco due Valli
Bric e caserma sottostante andando al Passo Peroni
Lago Superiore di Roburent sotto Bec de Lievre Sautron e Meyna
Torrioni alla forcella sotto Rocca Peroni
Torrione alla forcella sotto Rocca Peroni più da vicino
Torrioni alla forcella sotto Rocca Peroni più da vicino e Maury sulla destra
Crinale verso Rocca Peroni
Crinale verso Rocca Peroni più da vicino
Torrioni da sotto alla forcella sotto Rocca Peroni
Grosso Torrione Rocca Peroni salendo da forcella e Oronaye sullo sfondo
Maury in salita verso Rocca Peroni
Rocca la Meja e Brancia salendo a Rocca Peroni
Torrioni a sinistra salendo cresta Rocca Peroni
Rocca la Meja Brancia e Oserot salendo a Rocca Peroni
Cupola sommitale Rocca Peroni
Cassorso e Rocca la Meja salendo a Rocca Peroni
Oronaye da Rocca Peroni
Lago Inferiore e Mediano di Roburent dalla Rocca Peroni
Vetta Rocca Peroni
Monviso da Rocca Peroni
Rocca la Meja Brancia e Oserot da Rocca Peroni
Rocca la Meja e Brancia da Rocca Peroni
Lago Mediano di Roburent da Rocca Peroni
Oronaye da Rocca Peroni più da vicino
Guglia di roccia e Oronaye scendendo da Rocca Peroni
Forcella sottostante Rocca Peroni e Oronaye scendendovi
Maury scendendo dalla Rocca Peroni
Forcella sottostante Rocca Peroni e Oronaye scendendovi più da vicino
Passaggio tra le rocce ad inizio cresta per Rocca Peroni
2 Torrioni alla forcella sotto Rocca Peroni
2 Torrioni alla forcella sotto Rocca Peroni più da lontano
Ghiaione e forcella sotto Rocca Peroni con Maury che fotografa
Torrioni cresta Rocca Peroni andando verso Colletto senza nome più da vicino
Torrioni cresta Rocca Peroni andando verso Colletto senza nome
Torrione bifido e altri dietro andando verso Colletto senza nome
3 Torrioni sopra sentiero andando a Colletto senza nome
Torrione bifido da sotto in controluce
Torrione bifido da dietro
Torrione bifido da dietro più da lontano
Torrione bifido Rocca Peroni e Bric
Torrioni davanti a Laghi Roburent Inferiore e Mediano
Torrione al Colletto senza nome
Torrioni al Colletto senza nome
Torrione con testone sotto Colletto senza nome più da vicino
SRC e Colletto senza nome
Guglie Rocca Peroni scendendo da Colletto senza nome
Cassorso Gardetta e Rocca la Meja scendendo verso Prato Ciorliero
Parcheggio Prato Ciorliero (1830)
Partecipanti: Stefania, Maury76 (http://www.finoincima.altervista.org/" onclick="window.open(this.href);return false;), Kay e soundofsilence.
Lunghezza: 13,5 Km., ma ci vuole molto tempo a risalire il canalone per la Rocca Peroni data la ripidità e instabilità dello stesso.
Dislivello: 1170 circa.
Difficoltà: EE il canalino attrezzato dal Colletto Vittorio verso il Passo la Croce est, ripido e instabile, F direi sia il canalone che le rocce terminali per salire alla Rocca Peroni, con l’avvertenza che chi non si trova a proprio agio sui ghiaioni si tenga ben alla larga, trattandosi di ghiaione assai ripido ed instabile, per cui occorre molta prudenza nel percorrerelo (casco e stare molto vicini se in gruppo). Le roccette terminali non sono difficili, ma non vi è alcuna indicazione ed occorre un minimo di esperienza per trovare la via migliore, oltrechè molta attenzione per il fondo comunque sempre cosparso di detriti instabili. F dunque ma non per tutti, che più che difficoltà ai ghiaioni occorre dimestichezza su certi tipi di terreni. EE anche la discesa dal Colletto senza nome, su sentiero ripido e con detriti instabili e, soprattutto, con tratti con sentiero rovinato o assente. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova a Savona coll’autostrada dei fiori e quindi fino a Mondovì con la Savona-Torino. Da Mondovì si segue per Cuneo e, da Cuneo, per Caraglio, Dronero e Val Maira. Si Risale la Val Maira quindi fino ad Acceglio dove, all’ingresso del paese, si svolta a sinistra per Chialvetta e Viviere (indicazioni scarse/assenti). Si prosegue dritti per la strada asfaltata ignorando tutte le deviazioni a sinistra che portano ai suddetti paesi, fino ad arrivare ad un bivio a quota 1813 dove entrambe le direzioni diventano sterrate. Qui si può lasciare la macchina o anche proseguire sulla sterrata che, pur non avendola fatta,ci è sembrata percorribile, per poco più di un km fino al parcheggio di Prato Ciorliero, guadagnando così 100 metri di dislivello.
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo sulla sterrata a sinistra e, dopo 200 metri circa, incontriamo un bivio segnalato sulla destra (sentiero S9 verso il Colletto, Colle Enchiausa, Bivacco Valmaggia), ma noi continuiamo dritti sulla sterrata. Dopo altri 500 metri di sterrata prendiamo invece il sentiero segnalato sulla destra (indicazioni per Passo Escalon e Colletto Vittorio, tra le altre) ed iniziamo a salire verso Prato Ciorliero, al quale passiamo a destra e poco sopra dopo circa 450 metri di sentiero. Altri 600 metri e, a quota 2070 circa, troviamo un bivio a sinistra segnalato per il Colle Oserot (sentiero S11), che imbocchiamo, lasciando a destra l’S10. Saliamo quindi sull’S11, fino a quota 2390 circa, dove, al primo bivio che incontriamo, prendiamo a destra l’S27 per il Colletto Vittorio, lasciando a sinistra il sentiero che stavamo percorrendo, diretto al Colle Oserot.(cartelli indicatori). Dopo un centinaio di metri dritti in direzione sud, il nuovo sentiero svolta a destra e sale verso ill Colletto Vittorio. 400 Metri circa prima di raggiungere il colletto (a quota 2425 circa) troviamo un bivio a sinistra che salta il predetto colletto e sale direttamente al Passo La Croce Orientale, evitando anche il breve tratto attrezzato; noi abbiamo proseguito invece dritti (ma andrebbe bene anche imboccare il predetto bivio), giungendo così al Colletto. Dal Colletto prendiamo la traccia in ripida salita a sinistra (segnavia SRC rossoblu del sentiero Roberto Cavallero), che, attraverso un canalino attrezzato, ci porta al Passo La Croce Orientale (superato prima un bivio a sinistra per il Colle Oserot). Dal primo passo la Croce giungiamo in breve al Bivacco 2 Valli e quindi al successivo e vicinissimo, ma non segnalato Passo la Croce Occidentale. Continuiamo quindi, senza grossi dislivelli, sul sentiero Cavallero fino al Passo Peroni (da dove può valer la pena fare una breve deviazione alla vicina cima del Bric, come descritto nella gita effettuata la settimana scorsa: link). Dal Passo Peroni scendiamo subito ripidamente sempre sul Sentiero Cavallero, lasciando a sinistra una prima deviazione per i Laghi di Roburent. Dopo poco più di 300 metri di falsopiano in discesa (dal predetto bivio, prima del quale il sentiero ha percorso poche decine di metri assai ripide), il sentiero Cavallero inizia a salire, lasciando a sinistra una nuova deviazione per i Laghi di Roburent. 50 Metri dopo tale deviazione lasciamo il sentiero Cavallero e iniziamo a rimontare il ghiaione sulla destra, già visibile fino in cima, dove trovasi forcella caratterizzata da due torrioni di roccia a sinistra. Si sale senza percorso obbligato (né traccia, né ometti) ma abbastanza facilmente nella prima parte, poi, man mano, il ghiaione si fa sempre più ripido ed instabile, ed occorre scegliere dove passare più agevolmente; noi, in salita, nella parte superiore, ci siamo tenuti più sul bordo di sinistra, vicino alle rocce, ma direi che si può passare anche da altre parti, tutte disagevoli comunque. Giunti alla forcella, si prende a destra passando in un intaglio tra due roccioni, quindi si sale cercandosi di tenere il più possibile verso la cresta.ed evitando i ghiaioni più instabili, fino al breve canalino della piccola cupola sommitale. Qui può essere meglio evitarne l’instabile parte finale uscendoprima a destra, da dove in pochissimi facili passi, si è in vetta. Il ritorno avviene per la stessa via, anche se il canalone in discesa è meglio percorrerlo verso il centro e cercando i punti in cui gli sfasciumi sono più radi. Ritornati sul sentiero Cavallero prendiamo quindi a destra e saliamo al Colletto senza nome, caratterizzato da belle guglie di roccia, dal colletto prendiamo a destra in discesa, abbandonando il Cavallero, ma sempre su sentiero segnato. Destreggiandoci alla meglio sul sentiero in parte franato, a quota 2485 circa arriviamo ad incrociare il sentiero S28 che imbocchiamo verso sinistra (a destra torna al Colletto Vittorio). Scendendo sul nuovo sentiero fino a quota 2400 incrociamo ivi l’S10, che imbocchiamo verso destra (a sinistra si va al Passo Escalon). Scendiamo quindi sull’S10 fino ad un nuovo bivio a quota 2180, dove lasciamo a destra il sentiero che sale verso i ruderi della Caserma Escalon, per proseguire invece in discesa sull’S10. Ancora 500 metri e, a quota 2070 circa, ci troviamo al bivio sulla destra imboccato all’andata e qui proseguiamo invece dritti tornando sui nostri passi fino al parcheggio.
Conclusioni: giro complementare a quello effettuato la settimana scorsa e in cui ero salito al Bric, i due giri pur toccando quasi tutti gli stessi punti sono in buona parte diversi, ciò non toglie che possano, pur entrambe meritevoli, essere accorpati in uno solo che comprenda la salita ai due monti e percorra il tratto tra il colletto senza nome e il Colletto Vittorio sul versante Laghi Roburent, tutto il resto può essere scelto abbastanza a piacimento che non cambia di molto la bellezza del giro. Detto questo si tratta di un magnifico giro in ambiente dolomitico e con la salita a due vette, di cui una molto selvaggia e severa e l’altra, più amichevole, ma non banale, oltrechè panoramicamente interessante.
Prato Ciorliero da sopra
Rocca la Marchisa Chersogno e Cima delle Lobbie salendo al Colletto Vittorio
Vanclava e Bric Content salendo al Colletto Vittorio
Guglia di roccia salendo al colletto Vittorio
Torrioni in cresta del Cobre salendo al Colletto Vittorio
Primo piano cresta del Cobre con due guglie
Doppio torrione in cresta del Cobre
Doppio torrione in cresta del Cobre più da vicino
Colletto Vittorio con il Cobre a destra
Rocca Brancia andando al Colletto Vittorio
Rocca Brancia andando al Colletto Vittorio
Colle Oserot
Rocca Brancia vista completa
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Rocca Brancia vista completa più da lontano
Rocca Brancia e Oserot salendo al Colletto Vittorio
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Monte Cassorso salendo al Colletto Vittorio
Rocca Peroni Scaletta e Oronaye dal Colletto Vittorio
Rocca Brancia e Oserot andando verso Passo La Croce
Chersogno Monviso e Cobre
Bric e Rocca Peroni andando al Passo La Croce ovest
Bivacco due Valli
Bric e caserma sottostante andando al Passo Peroni
Lago Superiore di Roburent sotto Bec de Lievre Sautron e Meyna
Torrioni alla forcella sotto Rocca Peroni
Torrione alla forcella sotto Rocca Peroni più da vicino
Torrioni alla forcella sotto Rocca Peroni più da vicino e Maury sulla destra
Crinale verso Rocca Peroni
Crinale verso Rocca Peroni più da vicino
Torrioni da sotto alla forcella sotto Rocca Peroni
Grosso Torrione Rocca Peroni salendo da forcella e Oronaye sullo sfondo
Maury in salita verso Rocca Peroni
Rocca la Meja e Brancia salendo a Rocca Peroni
Torrioni a sinistra salendo cresta Rocca Peroni
Rocca la Meja Brancia e Oserot salendo a Rocca Peroni
Cupola sommitale Rocca Peroni
Cassorso e Rocca la Meja salendo a Rocca Peroni
Oronaye da Rocca Peroni
Lago Inferiore e Mediano di Roburent dalla Rocca Peroni
Vetta Rocca Peroni
Monviso da Rocca Peroni
Rocca la Meja Brancia e Oserot da Rocca Peroni
Rocca la Meja e Brancia da Rocca Peroni
Lago Mediano di Roburent da Rocca Peroni
Oronaye da Rocca Peroni più da vicino
Guglia di roccia e Oronaye scendendo da Rocca Peroni
Forcella sottostante Rocca Peroni e Oronaye scendendovi
Maury scendendo dalla Rocca Peroni
Forcella sottostante Rocca Peroni e Oronaye scendendovi più da vicino
Passaggio tra le rocce ad inizio cresta per Rocca Peroni
2 Torrioni alla forcella sotto Rocca Peroni
2 Torrioni alla forcella sotto Rocca Peroni più da lontano
Ghiaione e forcella sotto Rocca Peroni con Maury che fotografa
Torrioni cresta Rocca Peroni andando verso Colletto senza nome più da vicino
Torrioni cresta Rocca Peroni andando verso Colletto senza nome
Torrione bifido e altri dietro andando verso Colletto senza nome
3 Torrioni sopra sentiero andando a Colletto senza nome
Torrione bifido da sotto in controluce
Torrione bifido da dietro
Torrione bifido da dietro più da lontano
Torrione bifido Rocca Peroni e Bric
Torrioni davanti a Laghi Roburent Inferiore e Mediano
Torrione al Colletto senza nome
Torrioni al Colletto senza nome
Torrione con testone sotto Colletto senza nome più da vicino
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Guglie Rocca Peroni scendendo da Colletto senza nome
Cassorso Gardetta e Rocca la Meja scendendo verso Prato Ciorliero
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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