Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... e/Savi.htm
Sabato 26-10-2019: Colle Valcavera (2415) – Monte Ruissas (2505) – Colle Serour (2440) – Monte Savi (2620) – Colle Serour (2440) - Monte Salè (2630) – Colle Serour (2440) – Gias Salè (2115) – Colle Valcavera (2415).
Partecipanti: Em, Ornella, Daniela, Stefania, Maury76 (http://finoincima.altervista.org/" onclick="window.open(this.href);return false;) e soundofsilence.
Lunghezza: 17,3 Km. circa.
Dislivello: 1200 m. circa.
Difficoltà: EE la salita e la cresta del Monte Ruissas, per ripida prati senza traccia la prima, stretta ed un poco esposta la seconda; EE anche la salita al Monte Salè, su traccia ripida e non sempre evidentissima. Tutto il resto E.
Percorso in macchina: Da Genova a Savona con l’A10, quindi con la Savona-Torino fino a Mondovì. Da Mondovì si segue per Cuneo e, poco prima di entrarvi, si svolta a sinistra per Borgo San Dalmazzo. A Borgo San Dalmazzo si prende a destra per Demonte, dove si arriva dopo una quindicina di Km. Poche centinaia di metri dopo il centro di Demonte si trova la deviazione a destra per la Val d’Arma (segnalata) e la si imbocca, proseguendo dritti fino al Colle Valcavera, dove parcheggiamo nel poco spazio presente sulla destra.
Percorso a piedi: dal parcheggio prendiamo la strada ancora per poco asfaltata, che scende davanti a noi, e sulla sinistra rispetto a quella che stavamo percorrrendo, verso i ruderi delle Caserme Bandia, e dopo neanche 100 metri, la lasciamo, per prendere a sinistra il sentiero segnato per il Gias Serour, compiendo subito un tornante che ci fa tornare indietro paralleli e sopra alla strada appena percorsa. Percorriamo quindi il sentiero sotto le pendici del Monte Ruissas e, dopo poco meno di 600 metri, lo abbandoniamo per risalire per ripidi prati verso un colletto erboso posto una cinquantina di metri sopra di noi. Raggiungo il colletto, percorriamo la cresta verso destra, fino alla vetta del Monte. Torniamo quindi sui nostri passi riscendendo fino al sentiero segnato (in alternativa sembrerebbe possibile continuare in cresta fino a che questa non si congiunge col sentiero) e riprendiamo a percorrerlo verso destra. Il sentiero procede quindi lungamente a mezzacosta e pressochè in piano tagliando il versante nord del Monte Omo, per poi curvare a destra ed iniziare a perdere quota con alcuni tornanti. Arriviamo quindi ad incrociare il sentiero che dal Gias Serour va al Monte Omo, lasciando prima a destra il bivio in salita per il monte e, quindi, dopo pochi metri, quello a sinistra in discesa per il Gias Serour, continuando invece dritti sul sentiero P12 per il Colle Serour. Poche centinaia di metri dopo i bivi testè nominati il sentiero smette di scendere ed inizia a salire invece verso il predetto Colle, che raggiungiamo a quota 2440 circa. Dal Colle prendiamo quindi a sinistra e saliamo l’evidente crinale verso la cima del Monte Savi. Giunti in vetta torniamo al Colle e prendiamo il sentierino in direzione opposta che sale verso il Monte Salè. Il sentiero aggira il roccioso versante sud, per poi salire più facilmente da ovest, risalendo alla fine un ripido ma facile canalino. Salita anche questa seconda vetta torniamo al Colle e prendiamo a destra il sentiero in discesa nel Vallone degli Spagnoli, che seguiamo fino a raggiungere una sterrata a quota 1950 circa. Iniziamo quindi a seguire la sterrata verso destra in salita, passando prima a destra di una malga con fonte e quindi di un laghetto. Lasciamo quindi la sterrata a sinistra, per seguire i segnavia che la scorciano. Dopo oltre 400 metri ci ritroviamo quindi sulla sterrata, per lasciarla definitivamente a sinistra dopo altri 200, dove prendiamo invece a destra per il Colle Valcavera. Il sentiero sale quindi fino ad un’altra sterrata che imbocchiamo brevemente verso destra, per poi tagliare via subito il vicino tornante col sentiero segnato e giungere quindi in un centinaio di metri al Colle Valcavera, ove è posto il bivio per il Gias Serour imboccato all’andata; ignoriamo tale bivio a destra ed in meno di 100 metri di strada percorsi sui passi dell’andata, ci ritroviamo al parcheggio.
Conclusioni: bello soprattutto il roccioso Monte Salè, tutto il resto un poco al di sotto delle aspettative che una zona stupenda come quella intorno alla Meja indubbiamente sono alte. Non voglio dire quindi che non sia una bella gita, ma ho preferito indubbiamente le recenti fatte in zona al Bodoira e alla Cima Piconiera.
Becco Grande spruzzato di neve dal Colle Valcavera
Doline al Colle Valcavera
Doline e strada salendo dal Colle Valcavera
Cupola sommitale Monte Ruissas
Laroussa Corborant Ischiator Tenibres e Cima Piconiera salendo al Monte Ruissas
Cima Piconiera davanti a Corborant Ischiator e Tenibres salendo al Monte Ruissas
Becco Grande salendo alla Cima Piconiera
Testa di Bandia e Bodoira dal Monte Ruissas
Becco Grande dal Monte Ruissas
Doline dal Monte Ruissas
Doline dal Monte Ruissas più da vicino
Pareti Monte Ruissas e vista con Becco Alto d'Ischiator
Bodoira e Testa di Bandia scendendo dal Monte Ruissas
Monte Ruissas e Becco Grande scendendo
Marittime con Argentera e Matto andando al Passo Serour
Monte e Rocca Salè andando al Passo Serour
Rocca Salè andando al Passo Serour
Rocca Salè andando al Passo Serour primo piano
Torrioni salendo al Passo Serour più da vicino
Torrioni salendo al Passo Serour più da lontano
Passo Serour salendovi
Monte Salè dal Passo Serour
Monte Savì dal Passo Serour
Monte Nebius dal Passo Serour
Rocca la Meja e Chambeyron dal Passo Serour
Monte Salè dal Passo Serour più da lontano
Monte Salè dal Passo Serour più da lontano
Monte Salè salendo al Savi
Oriol Matto e Rocca Valmiana salendo al Savi
Salè Meja e Becco Grande salendo al Savi
Becco Alto d'Ischiator salendo al Savi
Oriol Matto e Rocca Valmiana salendo al Savi
Arrivando in vetta al Savi
Monviso dal Savi
Monviso e Punta Tempesta dal Savi
Monte Salè con sullo sfondo Oronaye Meja e Becco Grande dal Savi
Monte Nebius con sullo sfondo Ischiator e Tenibres dal Savi
Oriol Matto Rocca Valmiana e Paur dal Savi
Croce vetta Monte Savi e vista da Meja a Monviso
Croce vetta Monte Savi con sullo sfondo Monte Salè
Monte Nebius salendo al Salè
Corborant Ischiator e Tenibres salendo al Salè
Rocca la Meja e Becco Grande salendo al Salè
Vista da Oronaye a Rocca Salè salendo al Monte
Rocca Salè e Monviso salendo al Monte
Monte Salè salendovi più da vicino
Torrioni salendo al Salè più da vicino
Doppia vetta Monte Salè
Torrioni Monte Salè visti di profilo con Oronaye Chambeyron e Meja sullo sfondo
Croce vetta Salè con Monviso sullo sfondo più da vicino
Croce vetta Salè con Monviso sullo sfondo più da lontano
Rocca la Meja e Becco Grande dal Salè
Monte Savi dal Salè
Rocca Salè con sullo sfondo Meja e Becco Grande dal Monte
Oronaye dal Salè
Vista da Oronaye a Monviso da Monte Salè
Croce vetta Monte Salè
Chambeyron Meja e Becco Grande dal Salè
Cime rocciose dal Vallone degli Spagnoli
Alberi multicolori scendendo Vallone degli Spagnoli più da vicino
Alberi multicolori con Cima Piconiera e Becco Grande sullo sfondo
Alberi multicolori con Cima Piconiera e Becco Grande sullo sfondo più da vicino
Alberi multicolori e Becco Grande
Alberi multicolori e Becco Grande più da lontano
Larice giallo e Cima Piconiera
Alberi multicolori verso il fondovalle scendendo Vallone degli Spagnoli
Alberi multicolori verso il fondovalle scendendo Vallone degli Spagnoli più da vicino
Rocca Salè risalendo verso Colle Valcavera ancora più da lontano
Laghetto risalendo verso Colle Valcavera
Rocca Salè riflessa in laghetto
Rocca Salè riflessa in laghetto
Rocca Salè riflessa in laghetto
Doline risalendo verso Colle Valcavera
Sterrata e Becco Grande risalendo verso Colle Valcavera
Monti Ruissas Savi e Salè
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Monti Ruissas Savi e Salè
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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