Sabato 26 giugno, con Gianfranco e Pierpaolo, siamo stati in Valle Stura, meta il Monte Nebius. Probabilmente la via di salita più conosciuta e frequentata di questa montagna e’ quella che parte da Sambuco per il Vallone della Madonna ; purtroppo ha, almeno per noi, un grosso difetto: 1416 metri di dislivello, decisamente troppi. La salita dalla loc.Tetti (m. 1586) poco sopra Neraissa superiore rende l’escursione molto meno impegnativa (disl. 1040 m. A/R) e ci lascia il sentiero da Sambuco ancora “vergine” per un’eventuale futura salita al Monte Bersaio.
Avendo pernottato a Vinadio riusciamo a partire piuttosto presto. Lasciata l’auto nei pressi del Rif. Nebius del Gruppo Alpini di Fossano, abbiamo qualche iniziale difficoltà a reperire il sentiero, invaso da folta vegetazione (nessuna indicazione in loco), che si inoltra nel ripido vallone con stretti tornanti, mantenendosi sul lato sinistro idrografico.
Il sentiero, in questa prima parte, si snoda al margine di una scarpata provocata dalle acque del rio Neraissa. All’interno di questo canalone si possono notare i “Ciciu” (pupazzi), piramidi di erosione costituite da materiale detritico sormontate da un blocco di roccia.
Continuando a salire il vallone si allarga per dare spazio ad ampi e ricchi pascoli. Raggiunta una baita di recente costruzione facciamo una sosta (fontana).
Dalla baita visuali verso sud - sud/ovest
Riprendiamo a salire per raggiungere il piccolo anfiteatro alla testata del vallone. I pochi nevai ancora presenti intersecano la lunga serie di tornanti che, faticosamente, ci portano al Colle Moura delle Vinche (m. 2434). Dal colle la visuale, sino ad allora molto ristretta, si apre a 360°. Tra le vette spicca in modo particolare Rocca la Meja ma anche il Monviso fa capolino a sinistra del Monte Salè.
Dopo una breve sosta, svoltando a sinistra, risaliano la cresta nord-est del Nebius. Raggiunta la cima del costone non ci resta che percorrere il largo spallone che porta alla vetta.
Il Monte Barsaio dal Nebius
Dislivello in salita 1030 m, tempo di percorrenza 3h 15’ comprese le soste.
Per il ritorno avevamo pensato ad una variante: discesa per ripidi pendii, fuori sentiero, al Colle Cialdoletta (m. 1761) per rintracciare il sentiero per il Colle Neraissa (2018 m.) e infine scendere a Neraissa Sup., completando così l’anello.
Poi, il caldo, l’umidità e la prevista evoluzione negativa delle condizioni meteo nel pomeriggio, ci hanno fatto desistere.
Seguendo la stessa via di salita, in poco più di due ore, siamo ritornati alla macchina.
Saluti.
FRANKIE@
Valle Stura ovviamente 
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), sono solo contento di essere in compagnia….Lusciandro poi fa ancora meglio: la sua dedizione all’amicizia è tale che rinuncia persino a mangiare (a parte un fagottino ripieno di cioccolato, un pacco di wafer e una mozzarella, in pratica una goccia nell’oceano…), e, chi lo conosce, sa cosa vuol dire….Cosa aggiungere a questo punto, se non sperare che questi momenti di comunione e intimità (solo spirituale, per fortuna…) possano ripetersi presto e non rimangano solo una fortunata coincidenza da ricordare con nostalgia…Non per fare il menagramo, naturalmente, ma per sottolineare la bellezza di certe cose semplici, o almeno che sembrano tali sul momento, ma che, a volte, ci lasciamo sfuggire dalle mani, così, senza accorgerci del loro valore….
(la cosa ovviamente ti indignera' 
Ho sbagliato inserendo il nome Neirassa, quello corretto è Neraissa!
. La mia sveglia pero',quella vigliacca, avrebbe dovuto suonare alle 3:20.... avrebbe ,perché non l'ha fatto 
ed io ho continuato placidamente a dormire fino a quando mi alzo di soprassalto e guardando l'ora constato essere le 4:28 
.I compari di gita mi stanno già aspettando ,e sconvolto come non mai chiamo subito Sound spiegandogli il disguido.....mi preparo velocemente e dopo circa 15/20 mi unisco agli altri chiedendo umilmente perdono 
di Sound non gli restituira' i 17,05 € ,e dovra' ritornarci in settimana 
c'erano le solite chiaviche-brioches e ho visto un pacco di biscotti da 250g a 6,40€ 
(però erano integrali eh). Al che mi aspettavo di trovare opere di Basquiat, Haring o qualche litografia di Pierre Soulages, ma il gusto di un cattivo caffè mi ha convinto che fossimo proprio in un autogrill. Una bella croce sopra ce l'ho messa 
