Monte Mongioia mt. 3340
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Monte Mongioia mt. 3340
Il titolo e' serio, ma si sarebbe potuto chiamare anche in altri modi ,tipo "Il Mongioia ed il sound bollito" o "Paturnie di una notte di mezza estate" e ora vi racconto il perchè....
Preambolo:
Martedì ,dopo alcuni mp io ,soundofsilence e Lusciandro decidiamo di andrare Mercoledì al Mongioia.Previsioni previste buone , ma con forte perturbazione in transito Martedì con temporali e neve prevista fino a 2000/2200 metri. Con questa premessa pensare di andare a 3340 sembra una follia...ma le mie titubanze non trovano molto riscontro negli altri due compari di gita.
Così passerò quasi tutto il pomeriggio di Martedì a consultare le webcam in Cozie per controllare la situazione....in effetti come previsto verrà una spruzzata di neve che già nel pomeriggio era andata via....bene...mi tranquillizzo.
Appuntamento alle 5:00 in C.so De Stefanis.....
Alle 22:00 mi addormento e alle 00:20 vengo svegliato da un fragore ....un tuono, e dopo un'attimo un altro , diluvio improvviso e lampi continui Che succede era previsto che in serata rasserenava in tutto il Nord-Ovest? E invece continua e non sembra voler smettere....col pensiero che se la stessa quantità di acqua a 3000 mt. e' neve perdo il sonno e continuo ad andare alla finestra a controllare la situazione....
Finalmente alle 03:30 si esaurisce tutto...mentre io e' già da un bel pò che lo sono
La sveglia impostata per le 4:00 diventa inutile ed inizio quindi a prepararmi per essere puntuale all'appuntamento ma il morale non e' proprio altissimo...
Alle 5:00 io e sound siamo puntuali mentre di Lusciandro non si hanno notizie....dopo un pò lo raccattiamo per strada.
Io sono parecchio titubante e scoraggiato al tempo stesso ,anche sound non e' molto convinto di puntare ad una meta a quota , per noi semplici escursionisti,discretamente alta....mentre a Lusciandro sembra che non gliene importi nulla ,l'unico suo pensiero e' procacciare cibo per la giornata visto che non ha portato nulla.
Dopo la sosta all'autogrill di Altare ,dove Lusciandro spazzola via di tutto, la proposta di sound di dirottare sul Thabor non trova molti consensi, pertanto decidiamo di procedere e di valutare in loco il da farsi.
Quindi arriviamo a S.Anna di Bellino punto di partenza della gita .
La gita:
La giornata e' bella con qualche nuvoletta passeggera ed un forte vento piuttosto gelido.
Ci copriamo e alle 8:40 partiamo.
Trascuriamo subito la deviazione per il Colle di Vers e la Rocca La Marchisa in quanto si vede parecchia neve e con la orribile kriptonite bianca questa meta c'e' stata sconsigliata.Procediamo quindi sul sentiero U26 dapprima su sterrata poi ad un bivio svoltiamo a destra su mulattiera puntando verso la Rocca Senghi. Giunti al Grange Cruset trascuriamo la deviazione a destra per la ferrata e procediamo a sinistra ora su sentierino.
Nel frattempo sound si attarda ma stenta a recuperarci.....strano.....
Superata una passerella in legno risaliamo con frequenti tornantini fino a Grange Rui e qui ci appare il Monte Salza ,dirimpettaio e quasi di egual quota del Mongioia, ricoperto di una discreta quantità di neve....incocciamo due escursionisti che ritornano indietro ,arrivati al Boerio hanno rinunciato a causa del vento,del freddo e della neve....il mio dubbio notturno si materializza ed il morale lo ritrovo sotto i tacchi.
Lusciandro continua imperterrito e sbattersene di tutto ed anche le possibilità di cambiare meta tipo il Monte Fiutrusa ,non viene assolutamente preso in considerazione.
Attraversiamo il lungo ( e un pò monotono) Vallone Varaita di Rui e qui sound inizia a preoccuparci perchè resta indietro ma non recupera.Giunti al bivio fra Passo Fiutrusa (a destra) ed il Bivacco Boerio (a sinistra) decidiamo per quest'ultimo seguendo l'U67 ....tentiamo poi decideremo lì.
Risaliamo costeggiando una cascata ,superiamo un paio di ripiani erbosi ed infine con parecchi zig-zag su detriti ricoperti di neve giungiamo al Passo Mongioia col vicino Bivacco Boerio che sovrasta il bel Lago Mongioia. La vetta e' ancora ben ben ricoperta di neve ,ma vista dal Bivacco non sembra impossibile da raggiungere.
Ci fermiamo al Bivacco per riscaldarci e rifocillarci .Sono le 12:00 circa e sound arrivato con calma e' distrutto, non l'ho mai visto conciato così....cosa gli han fatto in Sardegna
Mangiamo e decidiamo di provare a salire insieme ad un ragazzo di Bra conosciuto al Bivacco ed al suo Labrador. Seguiamo le tacche rosse su comoda traccia ,c'e' neve ma non da fastidio.Giunti in prossimità della vetta superiamo anche il passaggino un pò delicato dato di II°grado , quindi in cresta ed in breve sulla vetta alle 13:40.
Non vi dico la mia soddisfazione , non sono mai stato ad una quota così elevata.
Panorama fenomenale a 360° Monviso ,le Marittime,Oronaye,Sautron,Brec e Aiguille de Chambeyron,Pic de Rochebrune,etc...
Lusciandro e sound arrivano dopo una decina di minuti e quest'ultimo e' decisamente uno straccio.Il tempo di fare qualche foto e a causa del freddo e del vento ,pensiamo che sia meglio ridiscendere ma dalla cresta sud ,decisamente più facile seguendo ometti e tracce.
Al Boerio ci fermiamo nuovamente per riposarci un pò e ci separiamo dai nostri nuovi compari di gita...del resto questo ragazzo andava abbastanza veloce mentre sound oggi proprio non và.Evitiamo di fare un salto al Monte Giuep e ridiscendiamo con calma fino a Sant'Anna.
Conclusione:
Tanti dubbi che fortunatamente si sono disciolti come la neve.
Gran bella gita, un pò faticosa ma ne valeva la pena.Peccato che sound non era in forma e quindi credo che non se la sia goduta un granchè.
Qui la mia descrizione dettagliata con foto:
http://www.finoincima.altervista.org/Mo ... ngioia.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Ne allego qualcuna:
Preambolo:
Martedì ,dopo alcuni mp io ,soundofsilence e Lusciandro decidiamo di andrare Mercoledì al Mongioia.Previsioni previste buone , ma con forte perturbazione in transito Martedì con temporali e neve prevista fino a 2000/2200 metri. Con questa premessa pensare di andare a 3340 sembra una follia...ma le mie titubanze non trovano molto riscontro negli altri due compari di gita.
Così passerò quasi tutto il pomeriggio di Martedì a consultare le webcam in Cozie per controllare la situazione....in effetti come previsto verrà una spruzzata di neve che già nel pomeriggio era andata via....bene...mi tranquillizzo.
Appuntamento alle 5:00 in C.so De Stefanis.....
Alle 22:00 mi addormento e alle 00:20 vengo svegliato da un fragore ....un tuono, e dopo un'attimo un altro , diluvio improvviso e lampi continui Che succede era previsto che in serata rasserenava in tutto il Nord-Ovest? E invece continua e non sembra voler smettere....col pensiero che se la stessa quantità di acqua a 3000 mt. e' neve perdo il sonno e continuo ad andare alla finestra a controllare la situazione....
Finalmente alle 03:30 si esaurisce tutto...mentre io e' già da un bel pò che lo sono
La sveglia impostata per le 4:00 diventa inutile ed inizio quindi a prepararmi per essere puntuale all'appuntamento ma il morale non e' proprio altissimo...
Alle 5:00 io e sound siamo puntuali mentre di Lusciandro non si hanno notizie....dopo un pò lo raccattiamo per strada.
Io sono parecchio titubante e scoraggiato al tempo stesso ,anche sound non e' molto convinto di puntare ad una meta a quota , per noi semplici escursionisti,discretamente alta....mentre a Lusciandro sembra che non gliene importi nulla ,l'unico suo pensiero e' procacciare cibo per la giornata visto che non ha portato nulla.
Dopo la sosta all'autogrill di Altare ,dove Lusciandro spazzola via di tutto, la proposta di sound di dirottare sul Thabor non trova molti consensi, pertanto decidiamo di procedere e di valutare in loco il da farsi.
Quindi arriviamo a S.Anna di Bellino punto di partenza della gita .
La gita:
La giornata e' bella con qualche nuvoletta passeggera ed un forte vento piuttosto gelido.
Ci copriamo e alle 8:40 partiamo.
Trascuriamo subito la deviazione per il Colle di Vers e la Rocca La Marchisa in quanto si vede parecchia neve e con la orribile kriptonite bianca questa meta c'e' stata sconsigliata.Procediamo quindi sul sentiero U26 dapprima su sterrata poi ad un bivio svoltiamo a destra su mulattiera puntando verso la Rocca Senghi. Giunti al Grange Cruset trascuriamo la deviazione a destra per la ferrata e procediamo a sinistra ora su sentierino.
Nel frattempo sound si attarda ma stenta a recuperarci.....strano.....
Superata una passerella in legno risaliamo con frequenti tornantini fino a Grange Rui e qui ci appare il Monte Salza ,dirimpettaio e quasi di egual quota del Mongioia, ricoperto di una discreta quantità di neve....incocciamo due escursionisti che ritornano indietro ,arrivati al Boerio hanno rinunciato a causa del vento,del freddo e della neve....il mio dubbio notturno si materializza ed il morale lo ritrovo sotto i tacchi.
Lusciandro continua imperterrito e sbattersene di tutto ed anche le possibilità di cambiare meta tipo il Monte Fiutrusa ,non viene assolutamente preso in considerazione.
Attraversiamo il lungo ( e un pò monotono) Vallone Varaita di Rui e qui sound inizia a preoccuparci perchè resta indietro ma non recupera.Giunti al bivio fra Passo Fiutrusa (a destra) ed il Bivacco Boerio (a sinistra) decidiamo per quest'ultimo seguendo l'U67 ....tentiamo poi decideremo lì.
Risaliamo costeggiando una cascata ,superiamo un paio di ripiani erbosi ed infine con parecchi zig-zag su detriti ricoperti di neve giungiamo al Passo Mongioia col vicino Bivacco Boerio che sovrasta il bel Lago Mongioia. La vetta e' ancora ben ben ricoperta di neve ,ma vista dal Bivacco non sembra impossibile da raggiungere.
Ci fermiamo al Bivacco per riscaldarci e rifocillarci .Sono le 12:00 circa e sound arrivato con calma e' distrutto, non l'ho mai visto conciato così....cosa gli han fatto in Sardegna
Mangiamo e decidiamo di provare a salire insieme ad un ragazzo di Bra conosciuto al Bivacco ed al suo Labrador. Seguiamo le tacche rosse su comoda traccia ,c'e' neve ma non da fastidio.Giunti in prossimità della vetta superiamo anche il passaggino un pò delicato dato di II°grado , quindi in cresta ed in breve sulla vetta alle 13:40.
Non vi dico la mia soddisfazione , non sono mai stato ad una quota così elevata.
Panorama fenomenale a 360° Monviso ,le Marittime,Oronaye,Sautron,Brec e Aiguille de Chambeyron,Pic de Rochebrune,etc...
Lusciandro e sound arrivano dopo una decina di minuti e quest'ultimo e' decisamente uno straccio.Il tempo di fare qualche foto e a causa del freddo e del vento ,pensiamo che sia meglio ridiscendere ma dalla cresta sud ,decisamente più facile seguendo ometti e tracce.
Al Boerio ci fermiamo nuovamente per riposarci un pò e ci separiamo dai nostri nuovi compari di gita...del resto questo ragazzo andava abbastanza veloce mentre sound oggi proprio non và.Evitiamo di fare un salto al Monte Giuep e ridiscendiamo con calma fino a Sant'Anna.
Conclusione:
Tanti dubbi che fortunatamente si sono disciolti come la neve.
Gran bella gita, un pò faticosa ma ne valeva la pena.Peccato che sound non era in forma e quindi credo che non se la sia goduta un granchè.
Qui la mia descrizione dettagliata con foto:
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Eccone altre:
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
E le ultime :
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Grandi!! povero sound gli ha fatto proprio male il mare...
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Sub-Comandante wrote:Grandi!! povero sound gli ha fatto proprio male il mare...
Eh si ,l'orrida Kriptonite blu ha colpito
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Complimenti per non aver rinunciato!
Ottima gita
Ottima gita
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Alec wrote:Complimenti per non aver rinunciato!
Ottima gita
sound invece non ne era molto soddisfatto , niente guglie,fori di ogni tipo ,niente di niente...pure il panorama non gli e' piaciuto...insomma il solito schifo riarso
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Salire al Mongioia in giornata con le condizioni che avete trovato non è banale: siete stati bravi.
Non fosse altro per il morale, come hai ben descritto nel racconto.
A me il Mongioia era piaciuto molto, l'avevo salito in una limpida giornata di autunno, ma anche mercoledì scorso la visibilità era ottima.
Vedo che tutti, come me, salgono dal sentiero segnato in rosso che obbliga al passaggio finale esposto, per poi scoprire giunti in vetta che si può percorrere comodamente il crestone sud: "quello da dove salgono i francesi".
Almeno così, dopo tanta fatica a salire, la discesa la si fa in relax...
Molto bello anche il bivacco Boerio.
Non fosse altro per il morale, come hai ben descritto nel racconto.
A me il Mongioia era piaciuto molto, l'avevo salito in una limpida giornata di autunno, ma anche mercoledì scorso la visibilità era ottima.
Vedo che tutti, come me, salgono dal sentiero segnato in rosso che obbliga al passaggio finale esposto, per poi scoprire giunti in vetta che si può percorrere comodamente il crestone sud: "quello da dove salgono i francesi".
Almeno così, dopo tanta fatica a salire, la discesa la si fa in relax...
Molto bello anche il bivacco Boerio.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Littletino wrote:Salire al Mongioia in giornata con le condizioni che avete trovato non è banale: siete stati bravi.
Non fosse altro per il morale, come hai ben descritto nel racconto.
Pure a meLittletino wrote:A me il Mongioia era piaciuto molto
Ne conoscevamo tutti l'esistenza o perlomeno sapevamo che esistono parecchie altre tracce che portano in vetta ,ma quella che abbiamo fatto al ritorno non sapevamo di preciso dove attaccasse....salendo non l'avevamo notata.Littletino wrote: Vedo che tutti, come me, salgono dal sentiero segnato in rosso che obbliga al passaggio finale esposto, per poi scoprire giunti in vetta che si può percorrere comodamente il crestone sud: "quello da dove salgono i francesi".
Almeno così, dopo tanta fatica a salire, la discesa la si fa in relax...
Comunque il passaggio finale esposto personalmente non mi ha creato alcun problema....anzi ha reso un pò più avventurosa la salita
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Che forte! bellissimo l'ambiente innevato in luglio
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
Re: Monte Mongioia mt. 3340
..io ci sono stata anni fa...
vorrei tornarci per concatenare il Mongioia e il Salza
vorrei tornarci per concatenare il Mongioia e il Salza
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
- amadablam
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
bravo Maury, ora andate sull'Avic!!
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
Re: Monte Mongioia mt. 3340
Bella gita, bella giornata, peccato per i dubbi che in queste occasioni fanno avanzare un po titubanti, e non permettono di godersi a pieno la gita.
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
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- Lusciandro
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Bella bella!
La giornata non era iniziata benissimo, dovevo recuperare due notti ma ho riposato solo poche ore: non sentire la sveglia è stato un attimo; mi alzo con 25' di ritardo tanto che alle 5,05 'mi raccattano per strada'.
Appena salito iniziano a esprimere 'folate di dubbi', io mi esprimo a monosillabi in attesa della seconda colazione all'area di servizio. Inizio finalmente a ragionare (vabbè, non esageriamo … ci provo) ed esprimo il mio punto di vista:
a) in qualche modo una gita con partenza da S. Anna la riusciremo a fare
b) secondo me, visto che dovrebbe esserci il sole, riusciremo ad arrivare alla nostra meta senza particolari problemi
c) prima di sprecare energie nervose è meglio vedere la situazione di persona
Partiamo con un bel venticello fresco, poco prima di noi un ragazzo (Davide, che salirà in vetta assieme a noi) ed una coppia che raggiungerà anch'essa la vetta; poco prima delle 10 incrociamo i due che avevano rinunciato: e ci credo, saranno arrivati su alle 8, chissà che vento e che gelo avranno trovato a quell'ora. Il Maury diventa nervoso (Sound nel frattempo non pervenuto), io tento di calmarlo dicendo che per capire meglio dovevamo avvicinarci ancora e che comunque avremmo deciso prima dell'ultimo bivio utile per una meta alternativa quale il Monte Salza. Intorno ai 2600 iniziamo a calpestare un dito di neve, io sono ottimista; giunti al Passo Mongioia risulta chiaro che l'ascesa è possibile. Sosta nel bel rifugio Boerio per la pausa pranzo e per far recuperare energie a Soundofsilence (ribattezzato da me Soundofmourn visto che apriva bocca solo per lamentarsi). Dopo un'esagerata sosta di circa 45' saliamo verso la cima mancando la deviazione per il lato francese che evitava il passaggio in cui si devono usare le mani (circa 10m ma non esposti e molto semplici) e dopo quasi 5 ore dalla partenza eccoci sulla cima del Mongioia, la vista è quasi ottima, se voglio trovarci una pecca il Monviso non è dal suo profilo migliore ma ci si accontenta. Rimaniamo quasi mezz'ora in vetta, il vento si stava calmando e la temperatura era decisamente salita, vicino alla vetta c'erano addirittura le pietre quasi tiepide. Lento rientro all'auto con sosta al Rifugio Melezè e presso uno spaccio di latte e formaggi (toma e capra) per un minimo di provviste.
Infine un augurio a Sound che si rimetta presto in condizione, Utreia!
E per la gioia di Littletino a cui piacciono le immagini colorate inserisco percorso e profilo altimetrico della gita. Lusciandro
La giornata non era iniziata benissimo, dovevo recuperare due notti ma ho riposato solo poche ore: non sentire la sveglia è stato un attimo; mi alzo con 25' di ritardo tanto che alle 5,05 'mi raccattano per strada'.
Appena salito iniziano a esprimere 'folate di dubbi', io mi esprimo a monosillabi in attesa della seconda colazione all'area di servizio. Inizio finalmente a ragionare (vabbè, non esageriamo … ci provo) ed esprimo il mio punto di vista:
a) in qualche modo una gita con partenza da S. Anna la riusciremo a fare
b) secondo me, visto che dovrebbe esserci il sole, riusciremo ad arrivare alla nostra meta senza particolari problemi
c) prima di sprecare energie nervose è meglio vedere la situazione di persona
Partiamo con un bel venticello fresco, poco prima di noi un ragazzo (Davide, che salirà in vetta assieme a noi) ed una coppia che raggiungerà anch'essa la vetta; poco prima delle 10 incrociamo i due che avevano rinunciato: e ci credo, saranno arrivati su alle 8, chissà che vento e che gelo avranno trovato a quell'ora. Il Maury diventa nervoso (Sound nel frattempo non pervenuto), io tento di calmarlo dicendo che per capire meglio dovevamo avvicinarci ancora e che comunque avremmo deciso prima dell'ultimo bivio utile per una meta alternativa quale il Monte Salza. Intorno ai 2600 iniziamo a calpestare un dito di neve, io sono ottimista; giunti al Passo Mongioia risulta chiaro che l'ascesa è possibile. Sosta nel bel rifugio Boerio per la pausa pranzo e per far recuperare energie a Soundofsilence (ribattezzato da me Soundofmourn visto che apriva bocca solo per lamentarsi). Dopo un'esagerata sosta di circa 45' saliamo verso la cima mancando la deviazione per il lato francese che evitava il passaggio in cui si devono usare le mani (circa 10m ma non esposti e molto semplici) e dopo quasi 5 ore dalla partenza eccoci sulla cima del Mongioia, la vista è quasi ottima, se voglio trovarci una pecca il Monviso non è dal suo profilo migliore ma ci si accontenta. Rimaniamo quasi mezz'ora in vetta, il vento si stava calmando e la temperatura era decisamente salita, vicino alla vetta c'erano addirittura le pietre quasi tiepide. Lento rientro all'auto con sosta al Rifugio Melezè e presso uno spaccio di latte e formaggi (toma e capra) per un minimo di provviste.
Infine un augurio a Sound che si rimetta presto in condizione, Utreia!
E per la gioia di Littletino a cui piacciono le immagini colorate inserisco percorso e profilo altimetrico della gita. Lusciandro
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Ed ecco il profilo altimetrico, 17,3 km e 1620m di dislivello
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Grazie Lusciandro, tu sai come rendermi felice.Lusciandro wrote:
E per la gioia di Littletino a cui piaccio le immagini colorate inserisco percorso e profilo altimetrico della gita. Lusciandro
Maaah.... il tratto in blu vicino alla vetta vuol dire che c'era ghiaccio?
Bellissimo il Salza "prima" e "dopo" il colpo di phon!
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Monte Mongioia mt. 3340
Che meraviglia!!!! Grandissimi, complimenti per la salita in semiinvernale
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
L'intenzione iniziale era proprio quella ,ma con un sound in quelle condizioni ......serena wrote:..io ci sono stata anni fa...
vorrei tornarci per concatenare il Mongioia e il Salza
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Che fai sfotti?Pazzaura wrote:Che forte! bellissimo l'ambiente innevato in luglio
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Imagine there's no countries.
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
E tu quando ci rendi felici e ti unisci all'armata (Brancaleone, naturalmente....)?Littletino wrote:Grazie Lusciandro, tu sai come rendermi felice.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Il mare fa sempre male....Sub-Comandante wrote:Grandi!! povero sound gli ha fatto proprio male il mare...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Eh, non è mica così semplice con Maury, per lui, per ogni monte, c'è un solo giorno all'anno che va bene ....amadablam wrote:bravo Maury, ora andate sull'Avic!!
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Infine, un'ultima notazione, io preferisco la E, ma qui pare che tutti siano affascinati dalla quota...
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
soundofsilence wrote:Infine, un'ultima notazione, io preferisco la E, ma qui pare che tutti siano affascinati dalla quota...
sì...anche noi ...... cerchiamo di andare il più in alto possibile ....... chiaro, per quelle che sono le nostre modeste capacità...
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Complimenti.
Di tutte le cose sicure la più certa è il dubbio.
(Bertolt Brecht)
(Bertolt Brecht)
Re: Monte Mongioia mt. 3340
Bellissimo davvero, complimenti ragazzi!!!
Bellissime foto, affascinanti luoghi ricoperti di orrida kriptonite bianca! Dai sound non puoi non trovarci un qualcosa in più, le foto parlano chiaro!
Capisco la sensazione di Maury alla sua quota più alta (anche io facevo questi pensieri, ma diciamo che sopra i 3500 non sono poi molto interessata a salire.. ad eccezione del Monviso e poco altro)!
Bello il geo montano nelle due versioni di Lusciandro!
Bellissime foto, affascinanti luoghi ricoperti di orrida kriptonite bianca! Dai sound non puoi non trovarci un qualcosa in più, le foto parlano chiaro!
Capisco la sensazione di Maury alla sua quota più alta (anche io facevo questi pensieri, ma diciamo che sopra i 3500 non sono poi molto interessata a salire.. ad eccezione del Monviso e poco altro)!
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solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- soundofsilence
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Ti dirò, preferisco persino la Val Maira!scinty wrote:Dai sound non puoi non trovarci un qualcosa in più, le foto parlano chiaro!
E confermo che lo preferisco assai con la E finale, o al plurale che dir si voglia....
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
soundofsilence wrote:Ti dirò, preferisco persino la Val Maira!scinty wrote:Dai sound non puoi non trovarci un qualcosa in più, le foto parlano chiaro!
E confermo che lo preferisco assai con la E finale, o al plurale che dir si voglia....
nemmeno io amo la neve perchè è una gran rottura e una grossa limitazione per noi....
però dai ....la neve intorno al bivacco....ha un suo perchè...
è veramente affascinante......
mi avete fatto venire voglia di tornarci.....per salire anche sul Salza.....
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F. NIETZSCHE
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
La neve attorno al lago blu ci stava bene, a me pare pure mi siano venute delle belle foto, ma non è la quella spruzzata che condiziona il mio giudizio: la neve può essere un pericolo o un fastidio per la salita, ma, panoramicamente, a volte può rendere i paesaggi anche più belli, ma un pò tutti uguali, più riconoscibili per le condizioni del manto nevoso che per la peculiarità del posto in sè stesso che perde individualità, colori e forme....serena wrote:soundofsilence wrote:Ti dirò, preferisco persino la Val Maira!scinty wrote:Dai sound non puoi non trovarci un qualcosa in più, le foto parlano chiaro!
E confermo che lo preferisco assai con la E finale, o al plurale che dir si voglia....
nemmeno io amo la neve perchè è una gran rottura e una grossa limitazione per noi....
però dai ....la neve intorno al bivacco....ha un suo perchè...
è veramente affascinante......
mi avete fatto venire voglia di tornarci.....per salire anche sul Salza.....
In conclusione mi piacciono i panorami con la neve (con moderazione...), ma non considero di conoscere un posto finchè non l'ho visto senza, ed è così alla fine che preferisco vederlo, pur gradendo, ogni tanto, bianche e immacolate distese di neve...
Riguardo al Mongioia-Mongioie non è però questione di neve, ma del posto: io amo molto di più le forme calcaree di quest'ultimo che quelle poco caratteristiche e che si confondono con mille altri monti del primo....
Il tutto però non significa che non mi piaccia anche il Mongioia.
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- Littletino
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Spero presto Davide, le ultime gite che ho fatto mi stanno fortunatamente confermando che, mese dopo mese, la mia povera caviglia migliora.soundofsilence wrote:E tu quando ci rendi felici e ti unisci all'armata (Brancaleone, naturalmente....)?Littletino wrote:Grazie Lusciandro, tu sai come rendermi felice.
Dopo l'Alpe di Succiso, tra alti e bassi, sono sempre andato e quindi posso dire di sentirmi "quasi" pronto per un debutto integrale.
Certo magari non sul Mongioia o al Sautron (che cmq ho già fatto), però quando farete qualcosa di più abbordabile sarò anch'io felicissimo di unirmi a voi.
Nel frattempo vi seguo sempre nelle vostre avventure, sia con i resoconti che con le multicolori tracce di Lusciandro.
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
..soundofsilence wrote:Eh, non è mica così semplice con Maury, per lui, per ogni monte, c'è un solo giorno all'anno che va bene ....amadablam wrote:bravo Maury, ora andate sull'Avic!!
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
BeneLittletino wrote: Dopo l'Alpe di Succiso, tra alti e bassi, sono sempre andato e quindi posso dire di sentirmi "quasi" pronto per un debutto integrale.
quando farete qualcosa di più abbordabile sarò anch'io felicissimo di unirmi a voi.
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Leggo solo ora con colpevole ritardo , "colpevole" in quanto il Mongioia è tra le vette (troppe ) che ho nel mirino, magari non quest'anno ma il prossimo sicuramente.
Complimenti a tutti per la bella escursione e anche per la determinazione .
Belle e particolari (la neve a luglio ) le foto.
Complimenti a tutti per la bella escursione e anche per la determinazione .
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"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Merita ,appena puoi vaiFRANKIE@ wrote:il Mongioia è tra le vette (troppe ) che ho nel mirino, magari non quest'anno ma il prossimo sicuramente.
FRANKIE@ wrote:Complimenti a tutti per la bella escursione e anche per la determinazione .
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Prima di tutto complimenti per la salita
Io ci sono stato proprio questa domenica.
In realtà l’idea era quella di una due giorni al Pagarì per poi tentare, qualora fosse stato in condizioni, il canalino e la cima della Maledia, ma visto che il mio vicino di casa e compagno di gita non aveva a disposizione due giorni, abbiamo optato per la valle Varaita, valle che tra l’altro, Monviso a parte, non ho mai “girato” .
Allora perché non sfruttare l’occasione e la meta è presto decisa: il Mongioia 3340m.
Dopo aver “lavato” la macchina a Villafalletto sotto un acquazzone biblico ci accorgiamo che il tempo verso i monti non sembra essere dei migliori , se non per un piccolo spiraglio azzurro proprio in prossimità del Colle dell’Agnello .
Decidiamo di andare comunque sul posto e, in caso di tempo avverso, sfogheremo la nostra delusione in qualche trattoria….
Quest’ultima alternativa è però sfatata: quel piccolo spiraglio azzurro si è ora fatto spazio tra i nuvoloni che prima ci preoccupavano .
Partenza quindi alle 8.30 da S.Anna di Bellino sotto l’imponente Rocca Seghi; lasciato sulla sinistra il bivio per l’Autaret, cominciamo a salire nel verdissimo Vallone Varaita di Rui, tra splendide cascatine e malghe davvero ben tenute.
Superato un primo pendio ecco che il vallone si apre e con percorso pianeggiante lo attraversiamo per intero costeggiando il torrente e, arrivati al fondo della vallata, riprendiamo a salire sempre “accompagnati” dal corso d’acqua che ci regala un paesaggio davvero splendido.
La salita si fa più ripida, ma d’altronde i 1400 m di dislivello menzionati dalle relazioni da qualche parte devono pure esserci e, su sentiero sempre battuto e ben segnato, giungiamo al Passo Mongioia ed una conca detritica sede del Lago omonimo, sulle cui sponde sorge il Bivacco Boerio.
A questo punto la cima è ben visibile e, come si dice, abbiamo fatto 30, facciam 31, in mezzora siamo in punta , circondati però dalle nuvole che sino a quel momento ci avevano seguito ma non infastidito .
Foto di rito, pranzo al bivacco e giù a passo spedito per evitare il secondo acquazzone della giornata che fortunatamente non c’è stato.
In conclusione un giro molto interessante, del tutto escursionistico (volendo negli ultimi metri prima della cima si può passare sul versante che da sul lago Mongioia affrontando brevissimi tratti di facile arrampicata (credo sul II) ma non esposti).
Adatta a chi ha già qualche camminata nelle gambe perché sono comunque 1400m di dislivello circa.
Il panorama “dev’essere” spettacolare, noi purtroppo, causa nuvole, abbiamo visto ben poco, il paesaggio nel quale si svolge l’intero itinerario è però da cartolina.
Presto metterò alcune foto.
Grazie a Marco, Kevin e Silvione (che con il raggiungimento del bivacco ha per la prima volta sfondato il “muro” dei 3000m, onore a lui!!!! )
Buone gite a tutti!!!
Io ci sono stato proprio questa domenica.
In realtà l’idea era quella di una due giorni al Pagarì per poi tentare, qualora fosse stato in condizioni, il canalino e la cima della Maledia, ma visto che il mio vicino di casa e compagno di gita non aveva a disposizione due giorni, abbiamo optato per la valle Varaita, valle che tra l’altro, Monviso a parte, non ho mai “girato” .
Allora perché non sfruttare l’occasione e la meta è presto decisa: il Mongioia 3340m.
Dopo aver “lavato” la macchina a Villafalletto sotto un acquazzone biblico ci accorgiamo che il tempo verso i monti non sembra essere dei migliori , se non per un piccolo spiraglio azzurro proprio in prossimità del Colle dell’Agnello .
Decidiamo di andare comunque sul posto e, in caso di tempo avverso, sfogheremo la nostra delusione in qualche trattoria….
Quest’ultima alternativa è però sfatata: quel piccolo spiraglio azzurro si è ora fatto spazio tra i nuvoloni che prima ci preoccupavano .
Partenza quindi alle 8.30 da S.Anna di Bellino sotto l’imponente Rocca Seghi; lasciato sulla sinistra il bivio per l’Autaret, cominciamo a salire nel verdissimo Vallone Varaita di Rui, tra splendide cascatine e malghe davvero ben tenute.
Superato un primo pendio ecco che il vallone si apre e con percorso pianeggiante lo attraversiamo per intero costeggiando il torrente e, arrivati al fondo della vallata, riprendiamo a salire sempre “accompagnati” dal corso d’acqua che ci regala un paesaggio davvero splendido.
La salita si fa più ripida, ma d’altronde i 1400 m di dislivello menzionati dalle relazioni da qualche parte devono pure esserci e, su sentiero sempre battuto e ben segnato, giungiamo al Passo Mongioia ed una conca detritica sede del Lago omonimo, sulle cui sponde sorge il Bivacco Boerio.
A questo punto la cima è ben visibile e, come si dice, abbiamo fatto 30, facciam 31, in mezzora siamo in punta , circondati però dalle nuvole che sino a quel momento ci avevano seguito ma non infastidito .
Foto di rito, pranzo al bivacco e giù a passo spedito per evitare il secondo acquazzone della giornata che fortunatamente non c’è stato.
In conclusione un giro molto interessante, del tutto escursionistico (volendo negli ultimi metri prima della cima si può passare sul versante che da sul lago Mongioia affrontando brevissimi tratti di facile arrampicata (credo sul II) ma non esposti).
Adatta a chi ha già qualche camminata nelle gambe perché sono comunque 1400m di dislivello circa.
Il panorama “dev’essere” spettacolare, noi purtroppo, causa nuvole, abbiamo visto ben poco, il paesaggio nel quale si svolge l’intero itinerario è però da cartolina.
Presto metterò alcune foto.
Grazie a Marco, Kevin e Silvione (che con il raggiungimento del bivacco ha per la prima volta sfondato il “muro” dei 3000m, onore a lui!!!! )
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Magari Rocca Senghi va
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
, contraccambio i complimentiacdie81 wrote:Prima di tutto complimenti per la salita
Io ci sono stato proprio questa domenica.
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Mercoledì 20 luglio 2011: Borgata Sant’Anna – Bivacco – Boerio – Mongioie e ritorno.
Partecipanti: Lusciandro Maury76 e Soundofsilence.
Lunghezza: 18 Km circa.
Dislivello: 1550 circa.
Difficoltà: E fino al bivacco Boerio, per la vetta esistono poi 2 sentieri, in comune fino a quota 3180 circa. Il sentiero ovest è un tranquillo EE, con unico punto in cui usare le mani proprio quello in cui si lascia la traccia comune per superare un saltino a sinistra (facile e non esposto) e la cui maggior difficoltà sta proprio nell’individuare tale punto, difficilissimo da notare salendo. Il sentiero est è invece sicuramente un F, un poco esposto ma tranquillo fino alle ultime rocce che sostengono la vetta: qui, con percorso un po’ esposto si deve superare prima un saltino (1° grado) e poi, o continuare in parete per un secondo saltino sovrapposto al precedente (2° grado) o dirigersi (più facilmente, ma anche più scomodamente) su una stretta cengetta a sinistra che costringe al cosidetto ‘passo del gatto’: occorre infatti passare quasi sdraiati spingendo lo zaino avanti; superato il passo del gatto si deve affrontare ancora un salto di roccia di poco più di un metro (almeno 2° grado, per me qualcosa in più), meno esposto, ma probabilmente più difficile, del secondo saltino in parete prima descritto e da superare in alternativa. Si arriva quindi in vetta con pochi metri di esile cresta da percorrere con attenzione.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Savona e quindi con l’A6 fino all’uscita di Fossano; da Fossano ci si dirige verso ovest seguendo le indicazioni per la Val Varaita; si passa prima per Villafaletto, poi per Costigliole Saluzzo, Piasco, Melle, Sampeyre e Casteldelfino; si arriva quindi a Bellino dove si gira a sinistra per Borgata Sant’Anna, fino al termine della strada asfaltata, dove si parcheggia.
Percorso a piedi: Dal parcheggio si continua sulla sterrata verso ovest e si prosegue lasciando a sinistra le deviazioni per il Col dell’Autaret e a destra quella per la Rocca Senghi, ma seguendo invece quelle per il Bivacco Boerio e il Lago Mongioia. Si giunge quindi senza problemi al bivacco Boerio e da qui ci si dirige, in leggera discesa, a sinistra passando sulla sponda ovest del Lago, quindi si piega verso nord iniziando a salire il crinale del Mongioia su sentiero segnato con ometti e segni rossi. Dopo circa 450 metri dal rifugio e a quota 3180 circa, ci sarebbe la possibilità di prendere a sinistra il sentiero più facile ma è assai difficile vederlo se non si conosce il punto esatto, anche perché nel primo tratto non vi è sentiero ma occorre invece superare un saltino di roccia di poco più di un metro e girare subito a sinistra (invisibile da sotto), dove cominciano gli ometti di pietra. Nel punto, sul masso spaccato che costituisce il saltino, è stata appoggiata una pietra a mò di freccia verso l’alto ma non risulta affatto evidente e l’unica soluzione sarebbe segnare tale punto con una freccia di vernice. In ogni caso se si prosegue a destra si continua sul ciglio del crinale (qualche punto leggermente esposto) seguendo ometti e tacche rosse fino a dove il crinale finisce in un salto; qui si gira a sinistra per risalire la parete, come descritto nella sezione difficoltà.
Se si prende invece a sinistra la traccia è sempre evidente e porta in vetta senza difficoltà. Per chi sia salito dalla traccia difficile è comunque consigliabile non ripercorrerla in discesa (specie in presenza di neve o terreno umido) e, per fortuna, in questo senso, è facile scorgere dalla vetta la traccia e gli ometti che dirigono verso sud su ampio crestone. Ritornati quindi al Boerio si continua sulla stesso sentiero dell’andata per tornare al parcheggio.
Conclusioni: Salendo bella vista, guardando indietro, sulla Marchisa e i monti vicini (Rocca Gialeo per esempio), ma non molto di più, tanto che il percorso risulta un po’ noioso. Bello il Lago Mongioia, specie con il contrasto di tinte creato dalla spolverata di neve che abbiamo trovato. Molto ampio il panorama di vetta (anche se troppo ‘distante’ per i miei gusti) con protagonisti Monviso e i 2 Chambeyron. In conclusione una gita che non è sicuramente tra le mie preferite, non offrendo niente di speciale rispetto a tante altre fatte, a parte la bellezza di stare in alta montagna, che, comunque è sicuramente già molto…
Link alle foto:
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Partecipanti: Lusciandro Maury76 e Soundofsilence.
Lunghezza: 18 Km circa.
Dislivello: 1550 circa.
Difficoltà: E fino al bivacco Boerio, per la vetta esistono poi 2 sentieri, in comune fino a quota 3180 circa. Il sentiero ovest è un tranquillo EE, con unico punto in cui usare le mani proprio quello in cui si lascia la traccia comune per superare un saltino a sinistra (facile e non esposto) e la cui maggior difficoltà sta proprio nell’individuare tale punto, difficilissimo da notare salendo. Il sentiero est è invece sicuramente un F, un poco esposto ma tranquillo fino alle ultime rocce che sostengono la vetta: qui, con percorso un po’ esposto si deve superare prima un saltino (1° grado) e poi, o continuare in parete per un secondo saltino sovrapposto al precedente (2° grado) o dirigersi (più facilmente, ma anche più scomodamente) su una stretta cengetta a sinistra che costringe al cosidetto ‘passo del gatto’: occorre infatti passare quasi sdraiati spingendo lo zaino avanti; superato il passo del gatto si deve affrontare ancora un salto di roccia di poco più di un metro (almeno 2° grado, per me qualcosa in più), meno esposto, ma probabilmente più difficile, del secondo saltino in parete prima descritto e da superare in alternativa. Si arriva quindi in vetta con pochi metri di esile cresta da percorrere con attenzione.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Savona e quindi con l’A6 fino all’uscita di Fossano; da Fossano ci si dirige verso ovest seguendo le indicazioni per la Val Varaita; si passa prima per Villafaletto, poi per Costigliole Saluzzo, Piasco, Melle, Sampeyre e Casteldelfino; si arriva quindi a Bellino dove si gira a sinistra per Borgata Sant’Anna, fino al termine della strada asfaltata, dove si parcheggia.
Percorso a piedi: Dal parcheggio si continua sulla sterrata verso ovest e si prosegue lasciando a sinistra le deviazioni per il Col dell’Autaret e a destra quella per la Rocca Senghi, ma seguendo invece quelle per il Bivacco Boerio e il Lago Mongioia. Si giunge quindi senza problemi al bivacco Boerio e da qui ci si dirige, in leggera discesa, a sinistra passando sulla sponda ovest del Lago, quindi si piega verso nord iniziando a salire il crinale del Mongioia su sentiero segnato con ometti e segni rossi. Dopo circa 450 metri dal rifugio e a quota 3180 circa, ci sarebbe la possibilità di prendere a sinistra il sentiero più facile ma è assai difficile vederlo se non si conosce il punto esatto, anche perché nel primo tratto non vi è sentiero ma occorre invece superare un saltino di roccia di poco più di un metro e girare subito a sinistra (invisibile da sotto), dove cominciano gli ometti di pietra. Nel punto, sul masso spaccato che costituisce il saltino, è stata appoggiata una pietra a mò di freccia verso l’alto ma non risulta affatto evidente e l’unica soluzione sarebbe segnare tale punto con una freccia di vernice. In ogni caso se si prosegue a destra si continua sul ciglio del crinale (qualche punto leggermente esposto) seguendo ometti e tacche rosse fino a dove il crinale finisce in un salto; qui si gira a sinistra per risalire la parete, come descritto nella sezione difficoltà.
Se si prende invece a sinistra la traccia è sempre evidente e porta in vetta senza difficoltà. Per chi sia salito dalla traccia difficile è comunque consigliabile non ripercorrerla in discesa (specie in presenza di neve o terreno umido) e, per fortuna, in questo senso, è facile scorgere dalla vetta la traccia e gli ometti che dirigono verso sud su ampio crestone. Ritornati quindi al Boerio si continua sulla stesso sentiero dell’andata per tornare al parcheggio.
Conclusioni: Salendo bella vista, guardando indietro, sulla Marchisa e i monti vicini (Rocca Gialeo per esempio), ma non molto di più, tanto che il percorso risulta un po’ noioso. Bello il Lago Mongioia, specie con il contrasto di tinte creato dalla spolverata di neve che abbiamo trovato. Molto ampio il panorama di vetta (anche se troppo ‘distante’ per i miei gusti) con protagonisti Monviso e i 2 Chambeyron. In conclusione una gita che non è sicuramente tra le mie preferite, non offrendo niente di speciale rispetto a tante altre fatte, a parte la bellezza di stare in alta montagna, che, comunque è sicuramente già molto…
Link alle foto:
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Bravo Diego...Sound, Maury76 (gran anno!!!!), Lusciandro...
gran cavalcata...
Potrebbe essere la meta ideale a fine stagione, nessuna difficoltà alpinistica, ma grande soddisfazione per l'arrivare in vetta...e godersi magari un cielo terso settembrino...
Complimenti a tutti...
La farfalla non conta gli anni, ma gli istanti. Per questo il suo breve tempo le basta..
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Re: Monte Mongioia mt. 3340
Venerdì e Sabato scorsi con il mio amico Maurizio decidiamo di farci due giorni di montagna e optiamo per il Bivacco Boerio per passare una notte in quota e poter salire con calma il monte Salza e il Mongioia. Come sempre ce la prendiamo abbastanza comoda e partiamo da Genova per le sette del mattino, alle dieci siamo zaini in spalla, pronti per cominciare la salita verso il Bivacco a Sant'Anna di Bellino.
Il campanile e le case di Sant'Anna
Lungo la prima parte della salita si attraversano dei bellimi alpeggi:
Un po' per il caldo che si fa sentire, un po' perchè siamo più ciarlieri del solito, prendiamo la salita con calma e senza quasi accorgercene per le 13.30 siamo al bivacco. Qui mangiamo e facciamo conoscenza e amicizia con le altre persone che piano piano salgono al bivacco per passarci alla notte. Alla fine risulteremo 14 più un cane! Il clima però rimane sempre amichevole e cordiale (miracoli della montagna!).
Il bivacco che ci ha ospitato in 14
Il Lago Mongioia e il Monta Salza (per bere l'acqua del lago bollitela!)
C'è vita nella pietraia!
Verso sera saliamo in sette sul Monte Salza per goderci il tramonto dalla vetta. All'andata passiamo per il Colle di Salza da dove si raggiunge la vetta seguendo la bellissima cresta, per il ritorno invece scegliamo il sentiero che scende diretto per gli sfasciumi sino alla conca dove sorge il bivacco Boerio (difficoltà EE).
Foto di vetta (autoscatto)
Panorama verso la Val Maira
Controluce verso il Mongioa
Monviso
Val Varraita e Monviso
La mattina invece dopo aver visto l'alba dal bivacco (troppo dormiglioni per vederla dal Mongioia) saliamo sul Mongioia.
Salendo un po' a naso finiamo per perdere i bolli rossi (la via del lato Italiano) e ricongiungerci quasi subito con la normale Francese (che in realtà sale seguendo quasi integralmente la larga a facile cresta). Facendo così la salita al Mongioia risulta banalissima (difficoltà E). La giornata è stupenda e così stiamo a lungo in vetta a goderci il sole e il panorama. Incominciamo la lunga discesa verso la calda valle intorno alle dieci e mezza.
Panorama verso la Val Maira
Monviso e Monte Salza
Verso il Colle dell'Agnello
Autoscatto in vetta
Più scendiamo più siamo attratti dai bellissimi ruscelli che scorrono lungo i pascoli ai piedi del Mongioia e così concludiamo in bellezza la due giorni di montagna con un bel bagno rigenerante.
Il campanile e le case di Sant'Anna
Lungo la prima parte della salita si attraversano dei bellimi alpeggi:
Un po' per il caldo che si fa sentire, un po' perchè siamo più ciarlieri del solito, prendiamo la salita con calma e senza quasi accorgercene per le 13.30 siamo al bivacco. Qui mangiamo e facciamo conoscenza e amicizia con le altre persone che piano piano salgono al bivacco per passarci alla notte. Alla fine risulteremo 14 più un cane! Il clima però rimane sempre amichevole e cordiale (miracoli della montagna!).
Il bivacco che ci ha ospitato in 14
Il Lago Mongioia e il Monta Salza (per bere l'acqua del lago bollitela!)
C'è vita nella pietraia!
Verso sera saliamo in sette sul Monte Salza per goderci il tramonto dalla vetta. All'andata passiamo per il Colle di Salza da dove si raggiunge la vetta seguendo la bellissima cresta, per il ritorno invece scegliamo il sentiero che scende diretto per gli sfasciumi sino alla conca dove sorge il bivacco Boerio (difficoltà EE).
Foto di vetta (autoscatto)
Panorama verso la Val Maira
Controluce verso il Mongioa
Monviso
Val Varraita e Monviso
La mattina invece dopo aver visto l'alba dal bivacco (troppo dormiglioni per vederla dal Mongioia) saliamo sul Mongioia.
Salendo un po' a naso finiamo per perdere i bolli rossi (la via del lato Italiano) e ricongiungerci quasi subito con la normale Francese (che in realtà sale seguendo quasi integralmente la larga a facile cresta). Facendo così la salita al Mongioia risulta banalissima (difficoltà E). La giornata è stupenda e così stiamo a lungo in vetta a goderci il sole e il panorama. Incominciamo la lunga discesa verso la calda valle intorno alle dieci e mezza.
Panorama verso la Val Maira
Monviso e Monte Salza
Verso il Colle dell'Agnello
Autoscatto in vetta
Più scendiamo più siamo attratti dai bellissimi ruscelli che scorrono lungo i pascoli ai piedi del Mongioia e così concludiamo in bellezza la due giorni di montagna con un bel bagno rigenerante.
Cosi' va la vita