Appuntamento alle 6:00 in C.so De Stefanis e subito iniziamo con un bell'inghippo.....mancano le chiavi della macchina
suo padre ha spostato la macchina ma le chiavi non ci sono dove le lascia normalmente....alchè Davide prende la bici e va a casa a prendere il doppione.....e si parte alle 6:20.....Entriamo in autostrada e preso il biglietto fa per metterlo nel parasole come fa abitualmente e.....voilà cascano giù le chiavi,magistralmente nascoste da suo padre
...malgrado questo "attentato" partiamo e giungiamo al Colle del Preit.E' una bella giornata di sole ,non e' freddo come pensavamo (il termometro segna 3°) e non c'e' nemmeno tutto il gran vento previsto...bene....Allora alle 9:45 ci mettiamo in cammino seguendo il segnavia giallo dei Percorsi Occitani che si alterna fra sterrata e distese prative fino al Rifugio Gardetta,voltandoci di tanto in tanto ad ammirare la mervigliosa Rocca la Meja che da qui e' sottile ed affilata. Qui abbandoniamo la sterrata e svoltiamo a sinistra seguendo una traccia fra i prati con tacca rossa che ci conduce ad una casermetta ,evitando così di raggiungere inutilmente il Passo della Gardetta. Qui procediamo dritti su traccia che sovrasta la Fonda Brancia ,conca erbosa alla base della Rocca Brancia, per poi sbucare sulla ex strada militare con segnavia biancorosso del Gta.Svoltiamo a sinistra e la percorriamo raggiungendo poi il Passo Rocca Brancia, spartiacque fra le Valli Maira e Stura. Qui perdiamo leggermente quota e trascuriamo le varie deviazioni (a sinistra per Bersezio e a destra per il Colle Oserot) proseguendo dritti in moderata discesa fino ad un grosso ometto che sbarra il sentiero. Qui seguiamo la traccia sulla destra con tacca rossa ed ometti che risale il pendio inizialmente poco inclinato e poi piuttosto ripido puntando ad un tozzo torrione rossastro in cresta.Raggiunta la cresta si piega poi a sinistra su facili roccette ,con un unico punto leggermente ostico (per sound ) ossia un "passo del gatto" ,superato il quale arriviamo in vetta intorno alle 12:00. Facciamo le varie foto di rito al panorama e mangiamo in un punto riparato dalle folate di vento ,che comunque per ora non danno alcun fastidio. Dopo una mezzoretta decidiamo di scendere e raggiungiamo il Passo della Gardetta. Qui veniamo investiti da un vento esagerato che proviene dal Vallone di Unerzio 
Procediamo dritti seguendo una traccia con tacca rossa per raggiungere la seconda vetta di giornata ossia il Monte Cassorso. Dopo pochi metri abbandoniamo la traccia compiendo una breve deviazione a sinistra per andare a vedere delle particolari doline bianche, davvero singolari.Ritornati sul percorso in breve raggiungiamo la cresta ,che anche qui ci donerà una saccata di vento forte e gelido che in alcuni momenti riesce a spostarci 
La cresta in alcuni punti non e' proprio banale ma in assenza di neve o ghiaccio non crea problemi e l'unico punto un pò più complicato e' stato attrezzato con catena....Terminata la cresta risaliamo l'ultima ripida rampa e raggiungiamo quindi anche la vetta del Cassorso,facciamo qualche foto e scendiamo velocemente. Nei pressi del Passo della Gardetta abbandoniamo la traccia puntando ad un paio di laghetti. Da questi procediamo su traccia che si riallaccia alla tacca gialla di inizio percorso e da qui al Colle del Preit. In conclusione e' stata davvero una bella gita
,dove la protagonista indiscussa della giornata e' stata Rocca la Meja ,una vera meraviglia che non vedo l'ora di salire 
Qui la mia descrizione dettagliata con parecchie foto:
http://www.finoincima.altervista.org/Os ... Oserot.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Appena riesco ne allego qualcuna
). Non sapevo che sul Cassorso ci fosse una catena, del resto non ci sono mai stata... 
e' un paio d'anni che rimando.....
A me invece sembra la faccia di un uomo col nasone che sorride.....oppure una tartaruga
solo per il Cassorso non saprei.....al limite potresti fare una doppietta salendo anche su Punta Eco, che se non sbaglio la traccia parte proprio dal Passo della Gardetta 
..no, caro, di solito mi piace accompagnare la gente in bei posti....(al manicomio porterei qualche mio collega)