Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
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Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Domenica io,ALDO51,Dani80,Dirty Harry,FEDE78 e soundofsilence abbiamo fatto questa bella gita
Incuriosito da una foto vista su una rivista di montagna propongo questo percorso che viene accolto favorevolmente da buona parte del gruppo....
Appuntamento quindi alle 6:00 in C.so De Stefanis ,poi a Genova Est a raccattare Harry ,dopodichè a Genova Ovest per prendere Aldo e Federica , mentre con Dani l'appuntamento e' al Colle San Giovanni (o Colle Cavallina).
Essendo questa una gita da fare con neve ,la paura e il rischio di non trovarne c'e' eccome ma ,giunti al Colle, nei pressi del Rifugio Sousto dal Col ,verifichiamo che tutto il percorso e' ben innevato.....bene
Seguiamo la strada con indicazione per Sampeyre ,innevata ,ma le ciaspole al momento non servono.
Si sale in ambiente ovattato con panorama davvero meraviglioso sui vicini Chersogno,Rocca La Marchisa,Rocca Gialeo , Camoscere e Pelvo d'Elva.
Dopo aver superato un casottino/cabina elettrica ed aver percorso un breve e rado boschetto di larici ,abbandoniamo la strada per seguire la Costa Cavallina ,che in breve conduce ad una bella baita.
Risaliamo l'erto pendio e qui un vento pazzesco ci raggiunge ,talmente forte che alcuni scialpinisti fanno retrofront e ci esortano a non proseguire ...ma noi proseguiamo.
In breve raggiungiamo la vetta del Cugn di Goria.
Panorama davvero strepitoso.
Scendiamo verso Est ,calzando ora le ciaspole, raggiungendo velocemente la Bassa dell'Ajet ,per poi continuare dritti e procedere su ripida cresta ,che ci condurrà faticosamente in vetta al Monte Nebin . Qualche foto e poi ridiscendiamo per trovare un punto riparato dove mangiare.
Dopo un veloce pasto riprendiamo la discesa facendo una variante ,ossia tagliando fuori la vetta del Cugn seguendo una sterrata che alla Bassa dell'Ajet piega a sinistra ,riportandoci dopo poco sulla Costa Cavallina e da qui in tranquilla discesa come per l'andata.
Ci congediamo con Dani ,che decide di restare a fare qualche foto alle vicine borgate, mentre noi intraprendiamo il viaggio di ritorno che, come al solito , si tramuta in un'inutile girovagare per la pianura piemontese alla ricerca dell'ingresso autostradale di Cuneo...che non troveremo entrando poi a Mondovi' ma non prima di assistere (cosa che non accadeva da tanto tempo) alle raccapriccianti problematiche di sound con una pompa di benzina ,che lo costringerà a ritornare prossimamente in zona per farsi restituire i soldi
In conclusione e' stata una gran bella gita ,con panorami per me spettacolari
Qui la mia descrizione con foto:
http://www.finoincima.altervista.org/Nebin/Nebin.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Incuriosito da una foto vista su una rivista di montagna propongo questo percorso che viene accolto favorevolmente da buona parte del gruppo....
Appuntamento quindi alle 6:00 in C.so De Stefanis ,poi a Genova Est a raccattare Harry ,dopodichè a Genova Ovest per prendere Aldo e Federica , mentre con Dani l'appuntamento e' al Colle San Giovanni (o Colle Cavallina).
Essendo questa una gita da fare con neve ,la paura e il rischio di non trovarne c'e' eccome ma ,giunti al Colle, nei pressi del Rifugio Sousto dal Col ,verifichiamo che tutto il percorso e' ben innevato.....bene
Seguiamo la strada con indicazione per Sampeyre ,innevata ,ma le ciaspole al momento non servono.
Si sale in ambiente ovattato con panorama davvero meraviglioso sui vicini Chersogno,Rocca La Marchisa,Rocca Gialeo , Camoscere e Pelvo d'Elva.
Dopo aver superato un casottino/cabina elettrica ed aver percorso un breve e rado boschetto di larici ,abbandoniamo la strada per seguire la Costa Cavallina ,che in breve conduce ad una bella baita.
Risaliamo l'erto pendio e qui un vento pazzesco ci raggiunge ,talmente forte che alcuni scialpinisti fanno retrofront e ci esortano a non proseguire ...ma noi proseguiamo.
In breve raggiungiamo la vetta del Cugn di Goria.
Panorama davvero strepitoso.
Scendiamo verso Est ,calzando ora le ciaspole, raggiungendo velocemente la Bassa dell'Ajet ,per poi continuare dritti e procedere su ripida cresta ,che ci condurrà faticosamente in vetta al Monte Nebin . Qualche foto e poi ridiscendiamo per trovare un punto riparato dove mangiare.
Dopo un veloce pasto riprendiamo la discesa facendo una variante ,ossia tagliando fuori la vetta del Cugn seguendo una sterrata che alla Bassa dell'Ajet piega a sinistra ,riportandoci dopo poco sulla Costa Cavallina e da qui in tranquilla discesa come per l'andata.
Ci congediamo con Dani ,che decide di restare a fare qualche foto alle vicine borgate, mentre noi intraprendiamo il viaggio di ritorno che, come al solito , si tramuta in un'inutile girovagare per la pianura piemontese alla ricerca dell'ingresso autostradale di Cuneo...che non troveremo entrando poi a Mondovi' ma non prima di assistere (cosa che non accadeva da tanto tempo) alle raccapriccianti problematiche di sound con una pompa di benzina ,che lo costringerà a ritornare prossimamente in zona per farsi restituire i soldi
In conclusione e' stata una gran bella gita ,con panorami per me spettacolari
Qui la mia descrizione con foto:
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Bel giro e splendide foto. C'è veramente ancora parecchia neve
Complimenti a tutti
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"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Allego qualche foto:
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
ancora....
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...altre.....
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
...e le ultime.....
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Quante belle gite mi perdo...
Gran belle foto!!
Gran belle foto!!
- Maury76
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
a tutti
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Anche io ho trovato molto piacevole la salita al Nebin, una bella escursione su neve con splendida vista sul Chersogno e Pelvo. Partendo dal Passo della Cavallina si cammina sempre in cresta e cio' rende molto panoramico tutto il percorso. Per me era la prima volta che facevo un'escursione nel territorio di Elva, era una parte della Val Maira che mi mancava e devo dire che non a niente da inviadiare alla zona di Acceglio.
Metto ora qualche mia foto della gita
Dirty Harry sale verso il Cugn di Goria
La banda di SoundOfSilence in ordine sparso
Le borgate di Elva dominate dal Chersogno e dal Pelvo
Salendo lungo i dolci e ventosi pendii del Cugn di Goria
Nonostante le basse temperature e il vento teso il sole primaverile picchia spietato sulle nostre teste
Maury sale mentre comincia a spuntare il Monviso
La baita dell'Enel
I pendii del Cugn di Goria e il Monviso
Aldo con il Monviso alle spalle
Saliamo sferzati dal vento
Aldo e SoS balla la giga sul Cugn di Goria
Alcune nubi movimentano la cresta del Monviso
Dirty Harry ci raggiunge sul Cugn di Goria
Salendo la cresta del Nebin
La croce del Nebin
Maury sulla cresta del Nebin
Panoramica del panorama dal Nebin
La discesa dal Nebin
Pausa pranzo alle pendici del Nebin
Metto ora qualche mia foto della gita
Dirty Harry sale verso il Cugn di Goria
La banda di SoundOfSilence in ordine sparso
Le borgate di Elva dominate dal Chersogno e dal Pelvo
Salendo lungo i dolci e ventosi pendii del Cugn di Goria
Nonostante le basse temperature e il vento teso il sole primaverile picchia spietato sulle nostre teste
Maury sale mentre comincia a spuntare il Monviso
La baita dell'Enel
I pendii del Cugn di Goria e il Monviso
Aldo con il Monviso alle spalle
Saliamo sferzati dal vento
Aldo e SoS balla la giga sul Cugn di Goria
Alcune nubi movimentano la cresta del Monviso
Dirty Harry ci raggiunge sul Cugn di Goria
Salendo la cresta del Nebin
La croce del Nebin
Maury sulla cresta del Nebin
Panoramica del panorama dal Nebin
La discesa dal Nebin
Pausa pranzo alle pendici del Nebin
Cosi' va la vita
Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
In onore a Dirty Harry che senza volere ha fatto tutte le foto della gita in B&W ecco alcune mie interpretazione del paesaggio di cui abbiamo goduto durante la gita in bianco e nero.
Il Monviso domina il panorama verso la Val Varaita
La vetta del Monviso lotta per non farsi nascondere dalle nubi
La vetta del Nebin
Sempre il Chersogno ed il Pelvo che ci hanno accompagnato per tutto il percorso
La prima parte della cresta del Nebin
Il Monviso domina il panorama verso la Val Varaita
La vetta del Monviso lotta per non farsi nascondere dalle nubi
La vetta del Nebin
Sempre il Chersogno ed il Pelvo che ci hanno accompagnato per tutto il percorso
La prima parte della cresta del Nebin
Cosi' va la vita
Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Se non siete ancora stufi altre foto della gita (ne ho prese troppe!!) sono qui
Cosi' va la vita
- arietina
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Hai sempre un tocco particolare nelle foto, molto molto belle...sarà anche merito del paesaggio???
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Mi era sfuggita questa gita, davvero bella! Ottime foto!
"Se non fosse unta, non fosse focaccia." Ignota
- Maury76
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Maury76 wrote:e' stata una gran bella gita
arietina wrote:Quante belle gite mi perdo...
Dani80 wrote:Anche io ho trovato molto piacevole la salita al Nebin, una bella escursione su neve con splendida vista sul Chersogno e Pelvo.....devo dire che non a niente da inviadiare alla zona di Acceglio.
In buona sostanza e' stata gradita da tutti tranne che a sound, che ritiene essere stata la più brutta fatta su nevePazzaura wrote:questa gita, davvero bella!
Invece ,secondo me, e' una semplice ma gradevole gita con meravigliosi panorami ,da fare rigorosamente con neve, ideale quando da altre parti ne viene troppa con rischio valanghe marcato
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
..come dice giustamente Maury....certe montagne sono belle solo con la neve , come il Bodoira anche se poco considerato da voi ....., senza neve alcuni posti non dicono molto, basta scegliere mete sicure e una bella gita è assicurata!!!
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
E perchè? eravamo partiti per andare sul Bodoira anche noi, poi qualcuno ha avuto paura delle valanghe e abbiamo virato sul Nebin.amadablam wrote:come il Bodoira anche se poco considerato da voi .....
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
..scusa Davide, non ho letto vs discorsi precedenti .. ......soundofsilence wrote:E perchè? eravamo partiti per andare sul Bodoira anche noi, poi qualcuno ha avuto paura delle valanghe e abbiamo virato sul Nebin.amadablam wrote:come il Bodoira anche se poco considerato da voi .....
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Questo è imperdonabile...amadablam wrote:..scusa Davide, non ho letto vs discorsi precedenti .. ......soundofsilence wrote:E perchè? eravamo partiti per andare sul Bodoira anche noi, poi qualcuno ha avuto paura delle valanghe e abbiamo virato sul Nebin.amadablam wrote:come il Bodoira anche se poco considerato da voi .....
Per penitenza credo che ti obbligheremo a fare un'altra gita con noi e rigorosamente senza neve.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
..vi propongo una cosa: vi farò da sherpani .....non preoccupatevi cammallo proprio di tutto e scelgo la meta (in quota)soundofsilence wrote:Questo è imperdonabile...amadablam wrote:..scusa Davide, non ho letto vs discorsi precedenti .. ......soundofsilence wrote:E perchè? eravamo partiti per andare sul Bodoira anche noi, poi qualcuno ha avuto paura delle valanghe e abbiamo virato sul Nebin.amadablam wrote:come il Bodoira anche se poco considerato da voi .....
Per penitenza credo che ti obbligheremo a fare un'altra gita con noi e rigorosamente senza neve.
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Ti proporrei allora di prenderti Harry sulle spalle così, magari, per una volta arriva a destinazione, e Gromit dove più ti aggrada, o forse dove più aggrada a lui....amadablam wrote:..vi propongo una cosa: vi farò da sherpani .....non preoccupatevi cammallo proprio di tutto e scelgo la meta (in quota)soundofsilence wrote:Questo è imperdonabile...amadablam wrote:..scusa Davide, non ho letto vs discorsi precedenti .. ......soundofsilence wrote:E perchè? eravamo partiti per andare sul Bodoira anche noi, poi qualcuno ha avuto paura delle valanghe e abbiamo virato sul Nebin.amadablam wrote:come il Bodoira anche se poco considerato da voi .....
Per penitenza credo che ti obbligheremo a fare un'altra gita con noi e rigorosamente senza neve.
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sei di tiabelin!!!soundofsilence wrote: Ti proporrei allora di prenderti Harry sulle spalle così, magari, per una volta arriva a destinazione, e Gromit dove più ti aggrada, o forse dove più aggrada a lui....
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Domenica 22 aprile 2012: Colle San Giovanni (1950) – Cugn di Goria (2384) – Monte Nebin (2510) e ritorno
Partecipanti: Aldo51 – Dani80 – Dirty Harry – Fede78 – Maury76 – Soundofsilence.
Lunghezza: 10 Km circa.
Dislivello: 650 circa.
Difficoltà: E, senza neve probabilmente quasi T. La cresta finale per il Nebin, innevata e resa affilata dal vento presentava uno o due punti un po’ stretti ed esposti; con ghiaccio può necessitare l’uso dei ramponi. Noi siamo saliti con le Ciaspole, inutili fino al Cugn di Goria, dopo quasi indispensabili. Il punto più problematico però, specie con le Ciaspole e, in cui, con presenza di neve dura sono indispensabili i ramponi è un ripido ed esposto traverso che interrompe la strada per evitare la salita al Cugn di Goria.
Percorso in macchina: in autostrada da Genova fino a Savona e quindi da Savona sull’A6 fin oltre l’uscita di Carrù, dopo la quale si prende la variante per Cuneo che si segue fino al termine della stessa. Si prende quindi per Caraglio percorrendo la statale 22 che si segue anche oltre questa località, fino a Dronero. Da Dronero si imbocca la Val Maira e se ne segue la strada principale fino a Stroppo. Qui si imbocca il bivio sulla destra per Elva; si lascia sulla destra il bivio per Morinesio e si continua fino al passo a quota 1950, dove la strada inizia a scendere, 3 Km prima di Elva. Qui si parcheggia nel poco spazio a disposizione, reso ancora più esiguo con la neve ai bordi della strada.
Percorso a piedi: Dal passo si prende la strada sterrata (nel nostro caso innevata) sulla destra, di cui, dopo pochi metri, si può tagliare il primo tornante. Ritornati sulla strada si continua sulla stessa per circa 800 metri, finche questa procede dritta: in corrispondeza di una curva a sinistra della strada la si abbandona infatti per proseguire sul crinale; in breve giungiamo a un cippo di pietra e successivamente ad una baita dello stesso materiale. Dalla baita si prosegue nella stessa direzione per circa 1,1 Km: qui, sulla destra, si può imboccare una strada che evita la sommità del Cugn di Goria, ma è sicuramente meglio anche perché meno problematico (anche per eventuale rischio valanghe) seguire la linea di cresta fino in vetta. Dalla vetta si scende un centinaio di metri puntando alla successiva cresta del Nebin e seguendo alcuni paletti che aiutano nell’orientamento. Si giunge quindi alla cresta del Nebin che inizia con una piccola montagnetta rocciosa che con le ciaspole può essere problematica da attraversare e quindi si continua sulla cresta in cui non è possibile sbagliare direzione fino alla croce di vetta. Ritorno per la stessa strada.
Conclusioni: Grande panorama fin dalla partenza su Chersogno e Pelvo d’Elva e, salendo anche sul Monviso. Il panorama vicino, invece, è sicuramente nettamente inferiore a quello delle mie precedenti gite invernali, soprattutto alla Piovosa e alla Gardiola, ma anche a quella del Gorfi,, ed è un po’ rovinato da vari pali della luce.Siccome io preferisco il panorama vicino a quello lontano ritengo questa gita nettamente inferiore alle 3 testè citate, ma non tutti sarenno d’accordo. In ogni caso per l’inverno per chi non abbia voglia di fare gite a quote più basse (e io non sono tra quelli, ma mi tocca adeguarmi alla volontà della maggioranza) è una buona soluzione, sempre che la strada sia percorribile, essendo la quota di partenza decisamente elevata.
Link a tutte le foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... /Nebin.htm
Partecipanti: Aldo51 – Dani80 – Dirty Harry – Fede78 – Maury76 – Soundofsilence.
Lunghezza: 10 Km circa.
Dislivello: 650 circa.
Difficoltà: E, senza neve probabilmente quasi T. La cresta finale per il Nebin, innevata e resa affilata dal vento presentava uno o due punti un po’ stretti ed esposti; con ghiaccio può necessitare l’uso dei ramponi. Noi siamo saliti con le Ciaspole, inutili fino al Cugn di Goria, dopo quasi indispensabili. Il punto più problematico però, specie con le Ciaspole e, in cui, con presenza di neve dura sono indispensabili i ramponi è un ripido ed esposto traverso che interrompe la strada per evitare la salita al Cugn di Goria.
Percorso in macchina: in autostrada da Genova fino a Savona e quindi da Savona sull’A6 fin oltre l’uscita di Carrù, dopo la quale si prende la variante per Cuneo che si segue fino al termine della stessa. Si prende quindi per Caraglio percorrendo la statale 22 che si segue anche oltre questa località, fino a Dronero. Da Dronero si imbocca la Val Maira e se ne segue la strada principale fino a Stroppo. Qui si imbocca il bivio sulla destra per Elva; si lascia sulla destra il bivio per Morinesio e si continua fino al passo a quota 1950, dove la strada inizia a scendere, 3 Km prima di Elva. Qui si parcheggia nel poco spazio a disposizione, reso ancora più esiguo con la neve ai bordi della strada.
Percorso a piedi: Dal passo si prende la strada sterrata (nel nostro caso innevata) sulla destra, di cui, dopo pochi metri, si può tagliare il primo tornante. Ritornati sulla strada si continua sulla stessa per circa 800 metri, finche questa procede dritta: in corrispondeza di una curva a sinistra della strada la si abbandona infatti per proseguire sul crinale; in breve giungiamo a un cippo di pietra e successivamente ad una baita dello stesso materiale. Dalla baita si prosegue nella stessa direzione per circa 1,1 Km: qui, sulla destra, si può imboccare una strada che evita la sommità del Cugn di Goria, ma è sicuramente meglio anche perché meno problematico (anche per eventuale rischio valanghe) seguire la linea di cresta fino in vetta. Dalla vetta si scende un centinaio di metri puntando alla successiva cresta del Nebin e seguendo alcuni paletti che aiutano nell’orientamento. Si giunge quindi alla cresta del Nebin che inizia con una piccola montagnetta rocciosa che con le ciaspole può essere problematica da attraversare e quindi si continua sulla cresta in cui non è possibile sbagliare direzione fino alla croce di vetta. Ritorno per la stessa strada.
Conclusioni: Grande panorama fin dalla partenza su Chersogno e Pelvo d’Elva e, salendo anche sul Monviso. Il panorama vicino, invece, è sicuramente nettamente inferiore a quello delle mie precedenti gite invernali, soprattutto alla Piovosa e alla Gardiola, ma anche a quella del Gorfi,, ed è un po’ rovinato da vari pali della luce.Siccome io preferisco il panorama vicino a quello lontano ritengo questa gita nettamente inferiore alle 3 testè citate, ma non tutti sarenno d’accordo. In ogni caso per l’inverno per chi non abbia voglia di fare gite a quote più basse (e io non sono tra quelli, ma mi tocca adeguarmi alla volontà della maggioranza) è una buona soluzione, sempre che la strada sia percorribile, essendo la quota di partenza decisamente elevata.
Link a tutte le foto:
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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- soundofsilence
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
E ancora:
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
A rischio di andare OT vorrei segnalare quello che secondo me oltre al panorama è un altro gran pregio di questa gita, cioè il fatto di trovarsi proprio a dominare le bellissime borgate di Prazzo ed Elva. Ora essendo la salita al Nebin non troppo impegnativa e lunga può lasciare il tempo a chi è interessato di unire l'escursione ad un interessante giro turistico per le borgate di questo versate bellissimo della Val Maira. Borgate che oltre oltre ad essere ben conservate e quindi essere un interessante esempio di architettura montana racchiudono anche dei veri tesori artistici come i bellissimi affreschi della parrocchiale di Elva di Hans Clemer.
Così, finita la gita, sono andato verso la borgata capoluogo di Elva ed ho abbandonato le vesti dell'escursionista per vestire quelle del turista. Ecco alcune foto della borgata di Serre:
Una vecchia casa lungo la via principale che scende alla parrocchiale
La parrocchiale vista dalle case alte della borgata con il Chersogno sullo sfondo
Il portale di ingresso della parrocchiale
L'interno con gli splendidi affreschi di Hans Clemer
L'altare e l'ala con gli affreschi narranti la vita della Madonna
Perticolare della Crocefissione che decora l'abside
Donne piangenti ai piedi della croce
Un altro particolare della Crocefissione
Un particolare della volta
Un curioso capitello di chiara matrice medievale
Un curioso bassorilievo tra il grottesco e l'inquietante
Vorrei sottolineare come la visita di questo autentico capolavoro è assolutamente libera, compresa l'illuminazione. Sinceramente avevo letto di questi affreschi ma non mi aspettavo fossero così notevoli, una sala degli uffizi trasferita ad Elva! Non sono uno studioso di arte ma mi è sembrato molto di più che un esempio di arte montana. Assolutamente un gioiello nascosto (e perciò forse ancora più bello) della nostra sorprendente Italia.
Ma nella borgata di Serre non è l'unico punto di interesse. Infatti nella casa più vecchia della Borgata è stato aperto da pochi anni un interessante museo su quella che è stata l'attività più reditizia di Elva nel secolo scorso: la raccolta di capelli umani e il successivo confezionamento di parrucche per l'alta borghesia e nobiltà italiana, tedesca, francese, inglese e persino americana. La visita del museo l'ho trovata molto interessante, bello anche un documentario di una ventina di minuti che viene proiettato a completamento di quest'ulltima (sono sicura che Scinty ne sarebbe entusiasta).
Alcune foto del museo:
Ricostruzione della stanza dove venivano lavorati i capelli
Francobolli provenienti da ogni parte del mondo che testimoniano come questi commercianti-fabbricanti di parrucche si facessero spedire i capelli da ogni parte del mondo
Lasciato (a malinquore) il territorio di Elva, scendendo tra le borgate di Stroppo ho trovato anche il tempo per fermarmi a fare una visita veloce al Santuario di Morinesio, storicamente sicuramente meno importante (costruzione del millesette) ma in posizione iperscenografica
raggiungibile con una bella sterrata dalla borgata di Morinesio
e dalla facciata armoniosa
Ed infine giunto quasi a fondovalle ho trovato anche il tempo per fermarmi a vedere la chiesa romanica di San Peyre (la più antica di Stroppo)
quest'ultima purtroppo era chiusa. Ho letto infatti che anch'essa all'interno ha degli interessanti affreschi del 1400.
Insomma si potrebbe girare per delle giornate. Penso che ci sia anche l'opportunità di fare un giro turistico-escursionistico unendo la salita per le vecchie mulattiere che uniscono le varie borgate alla visita turistica delle borgate stesse. Secondo me potrebbe essere un'ottima idea per un'escursione di mezza stagione.
Così, finita la gita, sono andato verso la borgata capoluogo di Elva ed ho abbandonato le vesti dell'escursionista per vestire quelle del turista. Ecco alcune foto della borgata di Serre:
Una vecchia casa lungo la via principale che scende alla parrocchiale
La parrocchiale vista dalle case alte della borgata con il Chersogno sullo sfondo
Il portale di ingresso della parrocchiale
L'interno con gli splendidi affreschi di Hans Clemer
L'altare e l'ala con gli affreschi narranti la vita della Madonna
Perticolare della Crocefissione che decora l'abside
Donne piangenti ai piedi della croce
Un altro particolare della Crocefissione
Un particolare della volta
Un curioso capitello di chiara matrice medievale
Un curioso bassorilievo tra il grottesco e l'inquietante
Vorrei sottolineare come la visita di questo autentico capolavoro è assolutamente libera, compresa l'illuminazione. Sinceramente avevo letto di questi affreschi ma non mi aspettavo fossero così notevoli, una sala degli uffizi trasferita ad Elva! Non sono uno studioso di arte ma mi è sembrato molto di più che un esempio di arte montana. Assolutamente un gioiello nascosto (e perciò forse ancora più bello) della nostra sorprendente Italia.
Ma nella borgata di Serre non è l'unico punto di interesse. Infatti nella casa più vecchia della Borgata è stato aperto da pochi anni un interessante museo su quella che è stata l'attività più reditizia di Elva nel secolo scorso: la raccolta di capelli umani e il successivo confezionamento di parrucche per l'alta borghesia e nobiltà italiana, tedesca, francese, inglese e persino americana. La visita del museo l'ho trovata molto interessante, bello anche un documentario di una ventina di minuti che viene proiettato a completamento di quest'ulltima (sono sicura che Scinty ne sarebbe entusiasta).
Alcune foto del museo:
Ricostruzione della stanza dove venivano lavorati i capelli
Francobolli provenienti da ogni parte del mondo che testimoniano come questi commercianti-fabbricanti di parrucche si facessero spedire i capelli da ogni parte del mondo
Lasciato (a malinquore) il territorio di Elva, scendendo tra le borgate di Stroppo ho trovato anche il tempo per fermarmi a fare una visita veloce al Santuario di Morinesio, storicamente sicuramente meno importante (costruzione del millesette) ma in posizione iperscenografica
raggiungibile con una bella sterrata dalla borgata di Morinesio
e dalla facciata armoniosa
Ed infine giunto quasi a fondovalle ho trovato anche il tempo per fermarmi a vedere la chiesa romanica di San Peyre (la più antica di Stroppo)
quest'ultima purtroppo era chiusa. Ho letto infatti che anch'essa all'interno ha degli interessanti affreschi del 1400.
Insomma si potrebbe girare per delle giornate. Penso che ci sia anche l'opportunità di fare un giro turistico-escursionistico unendo la salita per le vecchie mulattiere che uniscono le varie borgate alla visita turistica delle borgate stesse. Secondo me potrebbe essere un'ottima idea per un'escursione di mezza stagione.
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Devo dire che qui intorno ci sono degli angoli davvero belli...Bravo Dani, hai arricchito sicuramente questo topic...
Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Direi che la gita in questione offre panorami eccezionali sia con neve che senza, soprattutto se il Monviso permette di essere visto.amadablam wrote:..come dice giustamente Maury....certe montagne sono belle solo con la neve , come il Bodoira anche se poco considerato da voi ....., senza neve alcuni posti non dicono molto, basta scegliere mete sicure e una bella gita è assicurata!!!
Direi inoltre che le foto di Dani sono un gran bel documento che su Quotazero mancava
Comunque in valle ci si può perdere tra borgate, baite, chiese, angoli incantevoli e storia di un mondo ormai scomparso.
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Si , il panorama sempre quello e' ,con neve o senza.......ed e' ,seconde me, bellissimo e vario.giobibo wrote:Direi che la gita in questione offre panorami eccezionali sia con neve che senza, soprattutto se il Monviso permette di essere visto.
Ciò che mi porta a ritenere essere prettamente una gita da fare con neve non e' di certo per il panorama ma bensì per il percorso ,che e' piuttosto breve e parte di esso e' su strada , quella che conduce al Colle Sampeyre.....
Concondo, bravo Dani , proprio belle le foto fatte alle borgategiobibo wrote:Direi inoltre che le foto di Dani sono un gran bel documento che su Quotazero mancava
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Si, concordo con te, con la neve è una bella gita; in mancanza di neve le mete possono essere altre, sempre rimanendo nei dintorni
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Complimentissimi per resoconto e foto... certe case, chiesette e borgate di montagna (nonchè i panorami della Val Maira ) sono di una bellezza straziante!!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Zitelle e abbagli
Panorama verso il gruppo del Chersogno
La settimana inizia (mea culpa, mea grandissima culpa) con schermaglie dialettiche che rischiano di degenerare in un guaio.
Alla fine, la cosa in qualche modo rientra. Rimane aperto il problema di dove andare; il che dipende, oltre che dal meteo, anche dalle condizioni della neve.
Quando la meta è decisa –Monte Bodoira – nascono dubbi sulla sicurezza delle condizioni.
Consultazioni frenetiche ci fanno concludere per l’opportunità di chieder lumi a chi la sa più lunga; interpelliamo così B., deus ex machina della Val Maira, il quale ci dà per fattibile la montagna purché non si passi dal Passo del Preit, Caradhras della zona.
Le previsioni del bollettino neve segnalano pericolo di valanghe marcato, e anche la sicurezza del percorso per le grotte di Moria non ci convince del tutto. Intervisto così l’ottimo P., il quale, serafico mi domanda che cavolo ci andiamo a fare sul Bodoira. Incoraggiato dalla risposta, suggerisco agli altri di lasciar perdere. Dirottiamo, saggiamente, sul Nebin.
Si parte alle 6 da Ge-Est, sotto la pioviggine. Per fortuna, le previsioni sono esatte e andando a ovest il cielo diventa azzurro. La Soundmobile si trascina su per la A6. La Toyota di D., partito mezz’ora dopo da Busalla, ci irride raggiungendoci già all’uscita per l’aeroporto. S. cerca di tener botta, e dopo un inseguimento da poliziesco di serie B anni ’70 riusciamo a riprendere l’amico appena in tempo per farci piantare in asso proprio all’altezza dell’agognato autogrill di Altare. Intimato telefonicamente, Kankkunen si ferma all’altezza dell’area di servizio successiva.
Dopo la colazione, vado ad occupare il posto della suocera sulla Toyota. Senza difficoltà imbrocchiamo l’uscita giusta dell’autostrada, attraversiamo sino a Dronero e percorriamo l’infinitissima, infame, stradella che ci porta alla Costa cavallina, dove comincia la gita.
Incredibilmente, la neve comincia dalla macchina. E’ compatta, ma non scivolosa, ciò che quasi ci convince a lasciar tutta l’attrezzatura nel bagagliaio. Alla fine, prudenza vince: fissiamo agli zaini le racchette. Nel frattempo mi accorgo di aver lasciato sulla Zafira, a Genova, gli occhiali da sole – ma non è mai stato un problema… chissenefrega!
Si sale su neve portante per un bel pezzo. Ogni tanto qualche folata di vento spazza lo spallone, ma siamo ampiamente nei limiti della sopportabilità.
All’improvviso, dal nulla spunta una spettrale pattuglia di ectoplasmatici sci alpinisti, che con stile decisamente improprio scendono l’innocuo pendio. L’ultima della truppa, una zitella alquanto prugnesca, mi intima di non proseguire a causa del forte vento che renderebbe impraticabile la cresta. La mia faccia allibita deve fare il suo effetto, in quanto si sente in dovere di precisarmi che quest’anno ha fatto ben 38 ascensioni. Un rapido calcolo mi fa concludere che, vista la velocità di discesa, la poverina deve esser fuori casa dal novembre del 1974, il che spiegherebbe tecnica sciistica, attrezzatura e aviopenìa. Le prometto che staremo attentissimi e mi esimo da ogni ulteriore commento. Sconfitta, la raminga scompare così com’era apparsa. Mi convinco che si è trattato di un’allucinazione dovuta alla fame, e, posto che comunque non posso avvisare nessuno, decido di lasciar cadere la cosa.
Arriviamo così sulla prima, ambitissima, vetta di giornata, tale Cugn di Goria del quale siamo presumibilmente i primi salitori, in quanto non c’è nessunissima ragione al mondo per non evitare questo insulso panettone, tagliando alla base.
I miei cattivi pensieri vengono puniti dal repentino cambiamento delle condizioni della neve: la crosta gelata, spessa 7-8 cm. , non regge e ci fa sprofondare nel sottostante strato di farinosa che non c’è modo di compattare neppure schiacciandola con le racchette che, a quel punto, tutti, con l’eccezione di A., calziamo.
Scendiamo alla Bassa dell’ Ajet, dove attacchiamo gli ultimi 200 metri di salita, che si riveleranno alquanto improbi.
L'ambita vetta del Nebin
Anche i più atletici faticano e le condizioni estreme provocano conseguenze psicosomatiche preoccupanti.
M. si convince di essere una modella e chiede di essere fotografata in topless sulla vetta; S. vuole scendere dalla parte opposta con il parapendio che è convinto di indossare; io, saggiamente, comincio a cercare nella neve le bottiglie di Gewurztraminer che sono sicuro Messner abbia nascosto in loco in vista di una futura spedizione. Poco sotto la vetta, mentre sto cercando di estrarre col tirebouchon l’incolpevole tappo del catetere, incontro D, che già in discesa, mi spiega di essere la reincarnazione di Bonatti e di voler vendicare lo sgarro del K2. Cinicamente, lo convinco che, raggiunta la vetta, gli conviene divallare in fretta e lasciare le bombole (trattasi in realtà delle racchette) al sempre più perplesso A., che è accasciato su un roccione un centinaio di metri più in basso. Presentatosi come Lacedelli, rischia di brutto, ma alla fine prevale il senso di responsabilità di Walter: superati i problemi ad un erogatore, anche A. arriva in punta.
La discesa da un 8000, come tutti sanno, è sempre infida. Questa non fa eccezione, offrendo qualche sia pur modesta possibilità di scivolare in modo poco raccomandabile. Con le ginocchia che protestano, arrivo comunque al campo base avanzato, dove tutti se la sono filata, tranne D., che sta dando fondo alle provviste.Il resto del percorso è senza storia. Arrivati in macchina partiamo in cerca delle delizie di uno spaccio di prodotti locali che dovrebbe esser provvisto anche di idonea Moretti. Ci arriviamo solo dopo un bel po’, e constatiamo con delusione che l’assortimento di formaggi è ridotto a nulla. Io mi consolo con 0.66 di Beck’s; altri rivolgono le loro attenzioni al bel paesaggio della zona.
I presunti malori di F. inducono S. a procedere a passo da funerale, complicato dalla pervicace ricerca di un distributore low-cost. Troviamo alfine il nostro Eldorado, nelle vesti dell’agognato distributore da 0,0001 euro in meno al barile. S. accosta, inserisce 20 € e fa per infilare la pistola nel bocchettone. L’auto, però, presenta al distributore il fianco sinistro, mentre il serbatoio è a destra. Poco male. S. fa scendere dall’auto manu militari l’esterrefatto A., cui intima di reggere in mano la pompa mentre lui, consultati GPS, girobussola ed effemeridi, dopo una veloce spiega telefonica di Brun Rusan, sfodera un’ abile quanto precisa manovra: fa una rapida inversione ad U e si va a piazzare dall’altro lato del distributore.
Il comandante Kirk scende dall’Enterprise con un ghigno compiaciuto, intimando all’improvvisato benzinaio di mettersi all’opera. Peccato che la Soundmobile continua a presentare all’erogatore il lato sinistro.
La manovra "Sound"
A. cade letteralmente a terra dal ridere, mentre l’automatico decide di punire la nostra insipienza tenendosi i 20 €. Acquistati, quindi, i necessari 20 euro di gasolio al modico prezzo di 40, arriviamo – non si sa perché – al casello di Mondovì nel tempo record di 2 ore da Stroppo. Il viaggio è poi allietato da una serie di comiche telefonate con le rispettive mogli, sui cui contenuti sorvolo.
Arrivato a casa, scolo tutto lo scolabile e mi infilo sotto la doccia. Scoppia l’inferno, qualcuno mi ha messo della sabbia negli occhi. Cerco di tener botta, ma alla fine una visita di cortesia al pronto soccorso oculistico, si impone. Probabilmente la macumba della zitella dev’esser arrivata a segno.
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il mio blog: http://stellainaltomare.blogspot.com
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
L'hai fatto attendere il tuo resoconto ma ne e' valsa la pena
La descrizione poi dell'accaduto al distributore low cost e' a dir poco esilarante.......peccato che e' tutto vero....
Sei un mito
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Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Anch'io stavo aspettando il resoconto con trepidazione!
Cosi' va la vita
Re: Cugn di Goria e Monte Nebin mt. 2385-2514
Valle Maira day 3. Le previsioni del tempo per oggi prevedono pioggia e già dal mattino presto il cielo è piuttosto tempestoso.
Tra le varie opzioni a disposizione, scegliamo questa breve gita con partenza dal Colle di Sampeyre (mt 2284).
Come già osservato da molti, questa gita andrebbe fatta con la neve, altrimenti è piuttosto insignificante.
Subito imbocchiamo il ramo della strada sterrata che si dirige verso il Monte Nebin che abbandoneremo una volta oltrepassato il Cugn di Goria.
Seguiamo una traccia che sale seguendo interamente il crinale della montagna (i segnavia non sono molto frequenti ma la traccia è assai battuta e non ci si può sbagliare....).
Raggiungiamo quindi la vetta del Monte Nebin (mt 2514).
Scendiamo sempre seguendo una traccia ora meglio segnalata con tacche rosse e raggiungiamo il vicino Monte Cugulet (mt 2492).
Scendiamo al colle che separa il Monte Cugulet dalla Cima Lubin e saliamo anche ai 2431 metri della Cima Lubin.
A questo punto decidiamo di tornare indietro e scendiamo per ripidi prati fino allo sottostante strada sterrata che avevamo precedentemente abbandonato.
A questo punto non resta che tornare all’auto. Io mi concedo anche una breve deviazione sul Cugn di Goria (mt 2385).
Appena raggiungiamo l’auto inizia a piovere......
Tra le varie opzioni a disposizione, scegliamo questa breve gita con partenza dal Colle di Sampeyre (mt 2284).
Come già osservato da molti, questa gita andrebbe fatta con la neve, altrimenti è piuttosto insignificante.
Subito imbocchiamo il ramo della strada sterrata che si dirige verso il Monte Nebin che abbandoneremo una volta oltrepassato il Cugn di Goria.
Seguiamo una traccia che sale seguendo interamente il crinale della montagna (i segnavia non sono molto frequenti ma la traccia è assai battuta e non ci si può sbagliare....).
Raggiungiamo quindi la vetta del Monte Nebin (mt 2514).
Scendiamo sempre seguendo una traccia ora meglio segnalata con tacche rosse e raggiungiamo il vicino Monte Cugulet (mt 2492).
Scendiamo al colle che separa il Monte Cugulet dalla Cima Lubin e saliamo anche ai 2431 metri della Cima Lubin.
A questo punto decidiamo di tornare indietro e scendiamo per ripidi prati fino allo sottostante strada sterrata che avevamo precedentemente abbandonato.
A questo punto non resta che tornare all’auto. Io mi concedo anche una breve deviazione sul Cugn di Goria (mt 2385).
Appena raggiungiamo l’auto inizia a piovere......
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
F. NIETZSCHE
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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