Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
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Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Oggi ho condotto una gita del CAI Pisa sul monte Corchia, cima di 1677 metri nella parte centrale delle Alpi Apuane.
Siamo saliti partendo dal panoramico Passo Croce (m1160). Dapprima abbiamo seguito la via marmifera per la cava dei Tavolini, lasciandola quando passa sotto ai Torrioni del Corchia, per prendere un sentierino che va all'attacco dei Torrioni stessi e a risalire il pittoresco, ripido, ma non difficile, canale del Pirosetto.
Il canale sbuca a breve distanza dall'antecima Ovest (m 1630), dalla quale si scende (salvo una piccola contropendenza in corrspondenza di un risalto della cresta) alla sella tra le due vette, ormai ridotta ai minimi termini dall'invadenza della grande cava dei Tavolini. Dalla sella un'ultima salita di un centinaio di metri porta alla cima.
In discesa, dopo una piccola digressione fino ai resti del Bivacco Lusa-Lanzoni, incendiato dai leviglianesi per "ripicca" contro gli speleologi quando fu temporaneamente chiusa dalla magistratura la cava dei Tavolini, siamo tornati alla sella per poi scendere direttamente a Passo Croce dalla marmifera.
In salita cielo nuvoloso (nubi alte), caldo (19°C a Passo Croce) e ottima visibilità. In vetta il cielo ha iniziato ad aprirsi, mentre le bassure erano invase dalla maccaja, ma soprattutto si è levato un bel vento nordoccidentale, non freddo (15,5°C). In discesa, trovandosi sottovento, gran caldo e sole pieno che scottava, soprattutto riflettendosi sul bianco delle rocce e della strada.
Splendidi colori autunnali.
Reportage fotografico su:
http://forum.meteogiornale.it/showthrea ... post554974
Un paio di "assaggi" (la Pania dal Corchia e una tavolozza di colori d'autunno verso le Apuane Settentrionali):
Siamo saliti partendo dal panoramico Passo Croce (m1160). Dapprima abbiamo seguito la via marmifera per la cava dei Tavolini, lasciandola quando passa sotto ai Torrioni del Corchia, per prendere un sentierino che va all'attacco dei Torrioni stessi e a risalire il pittoresco, ripido, ma non difficile, canale del Pirosetto.
Il canale sbuca a breve distanza dall'antecima Ovest (m 1630), dalla quale si scende (salvo una piccola contropendenza in corrspondenza di un risalto della cresta) alla sella tra le due vette, ormai ridotta ai minimi termini dall'invadenza della grande cava dei Tavolini. Dalla sella un'ultima salita di un centinaio di metri porta alla cima.
In discesa, dopo una piccola digressione fino ai resti del Bivacco Lusa-Lanzoni, incendiato dai leviglianesi per "ripicca" contro gli speleologi quando fu temporaneamente chiusa dalla magistratura la cava dei Tavolini, siamo tornati alla sella per poi scendere direttamente a Passo Croce dalla marmifera.
In salita cielo nuvoloso (nubi alte), caldo (19°C a Passo Croce) e ottima visibilità. In vetta il cielo ha iniziato ad aprirsi, mentre le bassure erano invase dalla maccaja, ma soprattutto si è levato un bel vento nordoccidentale, non freddo (15,5°C). In discesa, trovandosi sottovento, gran caldo e sole pieno che scottava, soprattutto riflettendosi sul bianco delle rocce e della strada.
Splendidi colori autunnali.
Reportage fotografico su:
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Un paio di "assaggi" (la Pania dal Corchia e una tavolozza di colori d'autunno verso le Apuane Settentrionali):
Giovanni
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In invernale il Pirosetto è Bellissimo
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Se l'è fassile m'angusciu, se l'è diffisile tribullu!
"Ogni civetta ha la sua casa l'albero, ma il barbagianni invece no" Punkreas Paranoia e potere
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Sabato 30-10-2010: Passo Croce – Canale Pirosetto – Corchia – Rigufio del Freo – Fociomboli – Passo Croce.
Partecipanti: Em e Soundofsilence.
Lunghezza: 11 Km circa.
Dislivello: 800 metri puliti, noi ne abbiamo fatto 870 per risalire, al ritorno, a vedere l’arco naturale.
Difficoltà: EE praticamente tutto il percorso dal Passo Croce al Rifugio del Freo, E, quasi T, il Resto dal Del Freo a Fociomboli e al Passo Croce. La prima metà EE è costituita quasi integralmente dalla traversata della cresta del Corchia, dove il punto più difficile è costituita dalla risalita dal Canale Pirosetto, molto breve (meno di cinquanta metri di dislivello), ma con 3 passi di primo grado, forse anche qualcosina in più, dove occorre usare le mani, non particolarmente esposto comunque, indubbiamente più spaventoso a vedersi (specie da lontano), che a farsi. Per il resto un passaggio insidioso, perché bagnato, appena si lascia la marmifera per il sentiero che sale al Canale Pirosetto e qualche passaggio poco più che E sulla lunga cresta, in alcuni punti leggermente esposta, che porta alla vetta del Corchia.
Percorso in macchina: Da Genova sulla Genova-Livorno (A12) fino all’uscita Versilia. Da qui si prende per Seravezza (anche segnalazioni Parco Apuane) e si prosegue sulla SP10 verso la galleria del Cipollaio, superato i bivi per l’Antro del Corchia, Levigliani (questi due a destra) e per Terrinca (sinistra), si trova il bivio per il Passo Croce (a destra, segnalato), che porta al predetto passo su comoda e larga strada asfaltata. Si parcheggia al termine dell’asfalto, o poco prima, quando si incrocia la marmifera sterrata.
Percorso a piedi: Dal parcheggio si imbocca la marmifera verso destra e la si lascia subito per una traccia nell’erba alta subito a destra della sbarra che chiude l’accesso alla cava; si potrebbe, in effetti, proseguire anche sulla marmifera, ma così facendo, si salterebbe la visita a un magnifico triplo arco naturale che si trova 5 metri sopra il sentiero. La traccia prosegue, via via più ripida, fino a raggiungere, dopo circa 600 metri, nuovamente la marmifera, in corrispondenza di un grande ripetitore. Si segue quindi la marmifera verso destra per poco più di 100 metri e subito prima di una galleria si prende a sinistra il ripido sentierino, segnato da tacche blu (fino in vetta, ogni tanto anche qualche tacca gialla). Si segue quindi il sentiero a tacche blu che porta prima a risalire il canale Pirosetto e poi segue abbastanza fedelmente la lunga cresta, toccando prima 2 anticime vicine e poi arrivando alla più lontana vetta del Corchia, dopo essere passato sullo stretto fronte di cava. Dalla cima i segni diventano quelli classici bianco-rossi e continuano a percorrere il filo di cresta, seppur in discesa, fino a quando si giunge a circa 400 metri dal Rifugio del Freo ed a una quota intorno ai 1230 metri; qui il sentiero lascia il filo di cresta e piega decisamente a sinistra, un ometto non molto evidente segnala la svolta, ma una traccia che, dopo qualche decina di metri tende a perdersi, continua invece dritta e, magari, anche più evidente, quindi occorre un minimo di attenzione in questo punto, anche perché i segni biancorossi riprendono solo un po’ più avanti. Dal Rifugio del Freo si prende il sentiero 129, che sale verso Fociomboli. Giunti a Fociomboli si ritrova la marmifera che in breve, seguendola verso destra, riporta al Passo Croce e alla macchina.
Racconto: Il brutto tempo previsto ci condiziona nella scelta della gita e scegliamo quindi di andare sulle Apuane, per anticipare il maltempo in arrivo da ovest, decidendo altresì per una gita breve ed a bassa quota. La partenza alle 6 da genova ci consentirà, infatti, di anticipare il brutto tempo quel tanto che basta per goderci una splendida e rossa alba sulle apuane da Massa; lasciata però la macchina al Passo Croce ci accorgeremo subito che se è facile anticipare il maltempo andando a 100 all’ora (quasi…), più difficile è farlo a piedi: dopo pochi passi di sentiero, infatti, già la nebbia inizierà a giocare a nascondino con i torrioni del Corchia…Iniziamo così la ripida risalita su erba umida e scivolosa assai preoccupati dalla vista (ogni tanto…) del ripidissimo Canale Pirosetto… Le condizioni non sono le migliori: incomincio quindi a immaginare la nebbia incombente su un percorso che dovrebbe passare con labili tracce sull’orlo di immani precipizi, nonché le rocce e l’erba scivolosa per l’umidità nel terribile canale Pirosetto, tanto che perfino la mia indomita e tenace tempra di ardito escursionista-esploratore per un attimo vacilla… Dietro di noi un gruppo di altri 4 altrettanto arditi escursionisti si ferma a osservarci trepidante e quasi invidioso del nostro osare, ma non va più avanti, sopraffatto dall’estrema pericolosità del percorso… A questo punto non possiamo deluderli, dobbiamo farlo anche per loro, che così potranno almeno vivere l’impresa che non hanno osato, attraverso le nostre gesta, e gioire con noi della nostra vittoria sull’alpe, se mai ritorneremo…Massima concentrazione, quindi e sguardo fiero e dritto… sui piedi, onde guardare dove li metto… La concentrazione e lo sguardo dritto daranno ben presto ottimi risultati, tanto che passeremo a 5 metri da uno splendido triplo arco naturale senza vederlo… Siamo ormai nel canale, in effetti la roccia e l’erba non è che siano poi proprio tanto bagnate, anzi sembrerebbero asciutte e neanche tanto ripide, ma, sicuramente, sarà l’esaltazione dell’impresa in fieri che non ci fa percepire le difficoltà… Superato quindi con ardito slancio alpinistico il tremendo canale, iniziamo a percorrere l’affilata e esile cresta che ci separa dalla vetta dei nostri desideri. Sarà per la nebbia che ci nasconde l’abisso, ma anche qui procediamo con spavalda sicurezza, un solo sguardo indietro e mi pare di vedere dietro di noi altre persone, nonostante la fittissima nebbia, ma, è sicuramente una proiezione dei miei desideri che vorrebbero un pubblico per cotanta impresa, certo non possono essere i 4 di prima, impossibile che abbiano potuto osare tanto…Ma non è tempo per guardarsi indietro, davanti a noi la vetta si staglia in tutta la sua terribile imponenza, saremo noi degni di cotanto premio? Per pura modestia non vado avanti nella descrizione di ciò che abbiamo dovuto affrontare nell’immane lotta con l’alpe: basti dire che una volta in vetta l’empireo si aprirà sopra di noi e un raggio di sole verrà a contornarci di luce come una degna aureola di eccellenza alpinistica… Potremo così, tra l’altro, giusto premio alla nostra impresa, ammirare il panorama dalla vetta…
Scendiamo quindi rapidamente al Rifugio del Freo, dove, stranamente, nessun comitato di festeggiamento è ancora pronto ad accoglierci, siamo forse scesi troppo velocemente? Ma non ce ne curiamo: la nostra innata modestia e la schiva natura di rudi uomini di montagna, non avvezza, ai pur meritati onori mondani, si accontenta della pura soddisfazione interiore…Non ci fermiamo quindi neppure al rifugio e torniamo velocemente alla macchina, ma forse per un malcelato orgoglio dell’impresa, che invano la nostra umiltà tenta di soffocare, il nostro sguardo non sarà più così rivolto in basso come all’andata e non potremo fare a meno di scorgere, scendendo da Fociomboli sulla marmifera, il magnifico triplo arco naturale che corona la cresta che conduce dal Passo Croce al Canale Pirosetto. Non ancora sazi di grandi imprese risaliamo quindi alla predetta meraviglia quale degna conclusione di un’epica impresa…
Conclusioni: Tra le apuane minori sicuramente il Corchia, offre però una panoramica (quando non c’è nebbia) e abbastanza affilata cresta che merita sicuramente una visita, apprezzabili anche i torrioni del Corchia, sia salendo il Canale Pirosetto, che al ritorno sulla marmifera da Fociomboli. Poco interessante invece il percorso nel bosco tra il Del Freo e Fociomboli, magari sostituibile con un più ampio giro sul sentiero 128, passando dal Rifugio Puntato. La cosa più bella della giornata è però stato il magnifico e inaspettato arco naturale che si incontra sul filo di cresta dal Passo Croce al Canale Pirosetto 5 metri sopra al sentiero: si tratta di un arco con 3 buchi, anche se uno molto piccolo, di grande eleganza e di non piccole dimensioni, pur non essendo certo paragonabile a quello del Monte forato, imperdibile comunque la visita, tra l’altro più semplice di quel che poteva sembrare da lontano, trovandosi il predetto arco nel punto meno ripido e più vicino al sentiero della cresta…
Link alle foto:
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Partecipanti: Em e Soundofsilence.
Lunghezza: 11 Km circa.
Dislivello: 800 metri puliti, noi ne abbiamo fatto 870 per risalire, al ritorno, a vedere l’arco naturale.
Difficoltà: EE praticamente tutto il percorso dal Passo Croce al Rifugio del Freo, E, quasi T, il Resto dal Del Freo a Fociomboli e al Passo Croce. La prima metà EE è costituita quasi integralmente dalla traversata della cresta del Corchia, dove il punto più difficile è costituita dalla risalita dal Canale Pirosetto, molto breve (meno di cinquanta metri di dislivello), ma con 3 passi di primo grado, forse anche qualcosina in più, dove occorre usare le mani, non particolarmente esposto comunque, indubbiamente più spaventoso a vedersi (specie da lontano), che a farsi. Per il resto un passaggio insidioso, perché bagnato, appena si lascia la marmifera per il sentiero che sale al Canale Pirosetto e qualche passaggio poco più che E sulla lunga cresta, in alcuni punti leggermente esposta, che porta alla vetta del Corchia.
Percorso in macchina: Da Genova sulla Genova-Livorno (A12) fino all’uscita Versilia. Da qui si prende per Seravezza (anche segnalazioni Parco Apuane) e si prosegue sulla SP10 verso la galleria del Cipollaio, superato i bivi per l’Antro del Corchia, Levigliani (questi due a destra) e per Terrinca (sinistra), si trova il bivio per il Passo Croce (a destra, segnalato), che porta al predetto passo su comoda e larga strada asfaltata. Si parcheggia al termine dell’asfalto, o poco prima, quando si incrocia la marmifera sterrata.
Percorso a piedi: Dal parcheggio si imbocca la marmifera verso destra e la si lascia subito per una traccia nell’erba alta subito a destra della sbarra che chiude l’accesso alla cava; si potrebbe, in effetti, proseguire anche sulla marmifera, ma così facendo, si salterebbe la visita a un magnifico triplo arco naturale che si trova 5 metri sopra il sentiero. La traccia prosegue, via via più ripida, fino a raggiungere, dopo circa 600 metri, nuovamente la marmifera, in corrispondenza di un grande ripetitore. Si segue quindi la marmifera verso destra per poco più di 100 metri e subito prima di una galleria si prende a sinistra il ripido sentierino, segnato da tacche blu (fino in vetta, ogni tanto anche qualche tacca gialla). Si segue quindi il sentiero a tacche blu che porta prima a risalire il canale Pirosetto e poi segue abbastanza fedelmente la lunga cresta, toccando prima 2 anticime vicine e poi arrivando alla più lontana vetta del Corchia, dopo essere passato sullo stretto fronte di cava. Dalla cima i segni diventano quelli classici bianco-rossi e continuano a percorrere il filo di cresta, seppur in discesa, fino a quando si giunge a circa 400 metri dal Rifugio del Freo ed a una quota intorno ai 1230 metri; qui il sentiero lascia il filo di cresta e piega decisamente a sinistra, un ometto non molto evidente segnala la svolta, ma una traccia che, dopo qualche decina di metri tende a perdersi, continua invece dritta e, magari, anche più evidente, quindi occorre un minimo di attenzione in questo punto, anche perché i segni biancorossi riprendono solo un po’ più avanti. Dal Rifugio del Freo si prende il sentiero 129, che sale verso Fociomboli. Giunti a Fociomboli si ritrova la marmifera che in breve, seguendola verso destra, riporta al Passo Croce e alla macchina.
Racconto: Il brutto tempo previsto ci condiziona nella scelta della gita e scegliamo quindi di andare sulle Apuane, per anticipare il maltempo in arrivo da ovest, decidendo altresì per una gita breve ed a bassa quota. La partenza alle 6 da genova ci consentirà, infatti, di anticipare il brutto tempo quel tanto che basta per goderci una splendida e rossa alba sulle apuane da Massa; lasciata però la macchina al Passo Croce ci accorgeremo subito che se è facile anticipare il maltempo andando a 100 all’ora (quasi…), più difficile è farlo a piedi: dopo pochi passi di sentiero, infatti, già la nebbia inizierà a giocare a nascondino con i torrioni del Corchia…Iniziamo così la ripida risalita su erba umida e scivolosa assai preoccupati dalla vista (ogni tanto…) del ripidissimo Canale Pirosetto… Le condizioni non sono le migliori: incomincio quindi a immaginare la nebbia incombente su un percorso che dovrebbe passare con labili tracce sull’orlo di immani precipizi, nonché le rocce e l’erba scivolosa per l’umidità nel terribile canale Pirosetto, tanto che perfino la mia indomita e tenace tempra di ardito escursionista-esploratore per un attimo vacilla… Dietro di noi un gruppo di altri 4 altrettanto arditi escursionisti si ferma a osservarci trepidante e quasi invidioso del nostro osare, ma non va più avanti, sopraffatto dall’estrema pericolosità del percorso… A questo punto non possiamo deluderli, dobbiamo farlo anche per loro, che così potranno almeno vivere l’impresa che non hanno osato, attraverso le nostre gesta, e gioire con noi della nostra vittoria sull’alpe, se mai ritorneremo…Massima concentrazione, quindi e sguardo fiero e dritto… sui piedi, onde guardare dove li metto… La concentrazione e lo sguardo dritto daranno ben presto ottimi risultati, tanto che passeremo a 5 metri da uno splendido triplo arco naturale senza vederlo… Siamo ormai nel canale, in effetti la roccia e l’erba non è che siano poi proprio tanto bagnate, anzi sembrerebbero asciutte e neanche tanto ripide, ma, sicuramente, sarà l’esaltazione dell’impresa in fieri che non ci fa percepire le difficoltà… Superato quindi con ardito slancio alpinistico il tremendo canale, iniziamo a percorrere l’affilata e esile cresta che ci separa dalla vetta dei nostri desideri. Sarà per la nebbia che ci nasconde l’abisso, ma anche qui procediamo con spavalda sicurezza, un solo sguardo indietro e mi pare di vedere dietro di noi altre persone, nonostante la fittissima nebbia, ma, è sicuramente una proiezione dei miei desideri che vorrebbero un pubblico per cotanta impresa, certo non possono essere i 4 di prima, impossibile che abbiano potuto osare tanto…Ma non è tempo per guardarsi indietro, davanti a noi la vetta si staglia in tutta la sua terribile imponenza, saremo noi degni di cotanto premio? Per pura modestia non vado avanti nella descrizione di ciò che abbiamo dovuto affrontare nell’immane lotta con l’alpe: basti dire che una volta in vetta l’empireo si aprirà sopra di noi e un raggio di sole verrà a contornarci di luce come una degna aureola di eccellenza alpinistica… Potremo così, tra l’altro, giusto premio alla nostra impresa, ammirare il panorama dalla vetta…
Scendiamo quindi rapidamente al Rifugio del Freo, dove, stranamente, nessun comitato di festeggiamento è ancora pronto ad accoglierci, siamo forse scesi troppo velocemente? Ma non ce ne curiamo: la nostra innata modestia e la schiva natura di rudi uomini di montagna, non avvezza, ai pur meritati onori mondani, si accontenta della pura soddisfazione interiore…Non ci fermiamo quindi neppure al rifugio e torniamo velocemente alla macchina, ma forse per un malcelato orgoglio dell’impresa, che invano la nostra umiltà tenta di soffocare, il nostro sguardo non sarà più così rivolto in basso come all’andata e non potremo fare a meno di scorgere, scendendo da Fociomboli sulla marmifera, il magnifico triplo arco naturale che corona la cresta che conduce dal Passo Croce al Canale Pirosetto. Non ancora sazi di grandi imprese risaliamo quindi alla predetta meraviglia quale degna conclusione di un’epica impresa…
Conclusioni: Tra le apuane minori sicuramente il Corchia, offre però una panoramica (quando non c’è nebbia) e abbastanza affilata cresta che merita sicuramente una visita, apprezzabili anche i torrioni del Corchia, sia salendo il Canale Pirosetto, che al ritorno sulla marmifera da Fociomboli. Poco interessante invece il percorso nel bosco tra il Del Freo e Fociomboli, magari sostituibile con un più ampio giro sul sentiero 128, passando dal Rifugio Puntato. La cosa più bella della giornata è però stato il magnifico e inaspettato arco naturale che si incontra sul filo di cresta dal Passo Croce al Canale Pirosetto 5 metri sopra al sentiero: si tratta di un arco con 3 buchi, anche se uno molto piccolo, di grande eleganza e di non piccole dimensioni, pur non essendo certo paragonabile a quello del Monte forato, imperdibile comunque la visita, tra l’altro più semplice di quel che poteva sembrare da lontano, trovandosi il predetto arco nel punto meno ripido e più vicino al sentiero della cresta…
Link alle foto:
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Last edited by soundofsilence on Tue Nov 02, 2010 19:22, edited 1 time in total.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
E ancora lo splendido arco...
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Bello! Avevo fatto lo stesso giro un paio di anni fa con le Gritte a fine febbraio però avevamo anche fatto la Pania della Croce ed è stato un discreto mazzo, sul corchia la neve era assente ma sulla Pania no e mi sono camallato per tutto il giorno ramponi, picozza e corda...
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Belin non e' da te osare........ chissa' se Enrico si pronuncera' almeno per dire se effettivamente era cosi' proibitiva o se ,come al solito , esageri.......
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
esagera esagera....Maury76 wrote:Belin non e' da te osare........ chissa' se Enrico si pronuncera' almeno per dire se effettivamente era cosi' proibitiva o se ,come al solito , esageri.......
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Sub-Comandante wrote:esagera esagera....Maury76 wrote:Belin non e' da te osare........ chissa' se Enrico si pronuncera' almeno per dire se effettivamente era cosi' proibitiva o se ,come al solito , esageri.......
Immaginavo
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
posso confermare i brevi passaggi di I nel canale, però bisogna dire che non sono per nulla esposti e che con un po' di attenzione si passano in tranquillità
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Che meraviglia! Quell'arco sembra una scultura... sembra un angelo, ma oscuro, vista la luce... qualcosa di misterioso...
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- soundofsilence
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
E' veramente bellissimo, non capisco come abbiamo fatto a non vederlo all'andata e, soprattutto, come mai nessuno di quelli che sono stati al Pirosetto pare non l'abbia mai notato...scinty wrote:Che meraviglia! Quell'arco sembra una scultura... sembra un angelo, ma oscuro, vista la luce... qualcosa di misterioso...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Sempre una bella gita il canale del Pirosetto...Tra le apuane minori sicuramente il Corchia, offre però una panoramica (quando non c’è nebbia) e abbastanza affilata cresta che merita sicuramente una visita, apprezzabili anche i torrioni del Corchia, sia salendo il Canale Pirosetto, che al ritorno sulla marmifera da Fociomboli.
Il Corchia non è fra le "apuane minori"...! Per me è una delle montagne che preferisco...
E' una vetta imponente e panoramica (anche perché abbastanza isolata), e offre moltissimi itinerari di interesse: di escursionismo, di arrampicata su roccia (questi numerosi) e anche di alpinismo invernale. Per non parlare ovviamente della speleologia!
Nella seconda e terza foto il caratteristico torrioncino che si vede bene tornando da Fociomboli verso Passo Croce l'ho sempre soprannominato "lo Scoiattolo"... la somiglianza mi sembra ci sia no?
- soundofsilence
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
A Enrico sembrava una lucertola, secondo me assomiglia a una rana....davec77 wrote:Nella seconda e terza foto il caratteristico torrioncino che si vede bene tornando da Fociomboli verso Passo Croce l'ho sempre soprannominato "lo Scoiattolo"... la somiglianza mi sembra ci sia no?
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
in invernale cos'altro consiglieresti oltre al canale del Pirosetto?davec77 wrote:Sempre una bella gita il canale del Pirosetto...Tra le apuane minori sicuramente il Corchia, offre però una panoramica (quando non c’è nebbia) e abbastanza affilata cresta che merita sicuramente una visita, apprezzabili anche i torrioni del Corchia, sia salendo il Canale Pirosetto, che al ritorno sulla marmifera da Fociomboli.
Il Corchia non è fra le "apuane minori"...! Per me è una delle montagne che preferisco...
E' una vetta imponente e panoramica (anche perché abbastanza isolata), e offre moltissimi itinerari di interesse: di escursionismo, di arrampicata su roccia (questi numerosi) e anche di alpinismo invernale. Per non parlare ovviamente della speleologia!
Nella seconda e terza foto il caratteristico torrioncino che si vede bene tornando da Fociomboli verso Passo Croce l'ho sempre soprannominato "lo Scoiattolo"... la somiglianza mi sembra ci sia no?
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
soundofsilence wrote:A Enrico sembrava una lucertola, secondo me assomiglia a una rana....davec77 wrote:Nella seconda e terza foto il caratteristico torrioncino che si vede bene tornando da Fociomboli verso Passo Croce l'ho sempre soprannominato "lo Scoiattolo"... la somiglianza mi sembra ci sia no?
Anche secondo me sembra una rana
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Premetto che andremo un po' OT visto che qui siamo nella sottosezione escursionistica...Sub-Comandante wrote:in invernale cos'altro consiglieresti oltre al canale del Pirosetto?
comunque, considerando solo gli itinerari classici di bassa (o media) difficoltà - ce ne sono anche di molto difficili su misto e/o ghiaccio effimero, un paio aperti l'inverno scorso - il Corchia offre varie possibilità tutte interessanti, e molto comode vista la possibilità di arrivare a Passo Croce in auto (la strada è quasi sempre pulita anche d'inverno, visto che è a sud).
Oltre al Canale del Pirosetto che è breve e facile (F+/PD-) ma spesso non in condizioni vista la quota e l'esposizione sud, sul versante Ovest abbiamo, da destra a sinistra:
- il canale Ovest di destra, fra il 1° Torrione e una paretina triangolare alla sua sinistra: 250 m, PD+
- il canale Ovest di sinistra, dritto sotto l'antecima: oltre 300 m, AD (gradazione molto stretta secondo me, c'è un difficile salto di roccia sul III/III+ credo quasi sempre scoperto, è chiodato ma duro, l'anno scorso ci siamo "rimbalzati")
- i canali a Y, più a sinistra, escono sulla cresta nordovest: 300 m, PD+/AD- fino all'antecima
- la cresta nordovest stessa, percorribile dal basso fin da Fociomboli, molto bella se in condizioni: 400 m, PD+/AD-
Inoltre dal versante nord (il "Retrocorchia") si può risalire il pendio nord sotto la vetta principale, breve ma ripido: 100 m, PD
Se vuoi altre info chiedi pure
Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
E' vero sembra uno scoiattolo! Anche se uno può vederci una rana.
Adoro le forme degli animali da scoprire dentro agli elementi naturali
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solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Sarà uno scoiattolo che s'è mangiato una rana...scinty wrote:E' vero sembra uno scoiattolo! Anche se uno può vederci una rana.
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
ecco!soundofsilence wrote:Sarà uno scoiattolo che s'è mangiato una rana...scinty wrote:E' vero sembra uno scoiattolo! Anche se uno può vederci una rana.
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Ma si tratta di escursionismo?
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
si senza neve direi di siPazzaura wrote:Ma si tratta di escursionismo?
se dai a sound dell'alpinista si offende
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Potrebbero offendersi anche gli alpinisti però...Alec wrote:se dai a sound dell'alpinista si offende
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Re: Salita al Corchia dal canale del Pirosetto
Il canale del Pirosetto non lo definirei 'terribile' né 'estremamente pericoloso! Che dobbiamo dire allora della parte finale del Pizzo d'uccello ?!?
Passato il Pirosetto, c'è qualche passo sulla cresta che è peggio, data l'esposizione.
Passato il Pirosetto, c'è qualche passo sulla cresta che è peggio, data l'esposizione.
per aspera ad astra