M. Pisanino, via normale
Moderator: Moderatori
M. Pisanino, via normale
Ciao,
posto qualche foto dell'escursione del 26 dicembre scorso sul Pisanino dalla normale degli Zucchi di Cardeto-Canale delle Rose.
Se la Pania della Croce è la Regina delle Apuane, il Pisanino - il cui nome deriva da una delicata leggenda - non può che esserne il Re incontrastato. E’ infatti, con i suoi 1947 metri, la vetta più alta della catena, e con la maestà degna solo di un sovrano, il Pisanino non si “mischia” con le altre vette, standosene in disparte rispetto allo spartiacque principale, infine l’ascesa non è semplice da nessun versante, presentando tratti parecchio esposti che richiedono molta attenzione. Tra le vette affrontate il Pisanino è senz’altro quello che fino ad ora mi ha fatto capire, fin dai primi passi, che il padrone era lui…ma chiariamo subito Re Pisanino non è un orco cattivo! Va solo affrontato con attenzione, prudenza e ottime condizioni meteo.
Ecco qualche foto, qualcuna è del mio "socio d'escursioni" Paolo.
p.s.: già che ci sono ne approfitto per segnalarvi queste bellissime foto scattate da Campocecina (m. 1300, sopra Carrara)...si vede il Monviso! http://forum.meteogiornale.it/showthread.php?t=29613
Uno sguardo indietro verso la Val Serenaia/Orto di Donna ancora in ombra
Il Pizzo d'Uccello alle prime luci del giorno
Abbraccio
Verso l'intaglio della Foce di Cardeto
Traverso sotto gli Zucchi
Risalita del Canale delle Rose
Cresta sommitale del Pisanino
Zommata sul M.Prado (m.2054), il "tetto" della Toscana. Situazione neve sconcertante come si può vedere...
Mi presento...io in vetta
Dietro la dentellata cresta del Cavallo spunta l'Isola d'Elba
Capraia, Gorgona e Corsica
Alpi Marittime...Argentera?
Golfo di La Spezia
Il Lago di Gramolazzo dalla vetta
Il paese di Gorfigliano, 1300 metri sotto di noi
Un aereo...sopra il Cavallo
Il Contrario e la luna
Gli Zucchi di Cardeto "incendiati" dagli ultimi raggi di sole
posto qualche foto dell'escursione del 26 dicembre scorso sul Pisanino dalla normale degli Zucchi di Cardeto-Canale delle Rose.
Se la Pania della Croce è la Regina delle Apuane, il Pisanino - il cui nome deriva da una delicata leggenda - non può che esserne il Re incontrastato. E’ infatti, con i suoi 1947 metri, la vetta più alta della catena, e con la maestà degna solo di un sovrano, il Pisanino non si “mischia” con le altre vette, standosene in disparte rispetto allo spartiacque principale, infine l’ascesa non è semplice da nessun versante, presentando tratti parecchio esposti che richiedono molta attenzione. Tra le vette affrontate il Pisanino è senz’altro quello che fino ad ora mi ha fatto capire, fin dai primi passi, che il padrone era lui…ma chiariamo subito Re Pisanino non è un orco cattivo! Va solo affrontato con attenzione, prudenza e ottime condizioni meteo.
Ecco qualche foto, qualcuna è del mio "socio d'escursioni" Paolo.
p.s.: già che ci sono ne approfitto per segnalarvi queste bellissime foto scattate da Campocecina (m. 1300, sopra Carrara)...si vede il Monviso! http://forum.meteogiornale.it/showthread.php?t=29613
Uno sguardo indietro verso la Val Serenaia/Orto di Donna ancora in ombra
Il Pizzo d'Uccello alle prime luci del giorno
Abbraccio
Verso l'intaglio della Foce di Cardeto
Traverso sotto gli Zucchi
Risalita del Canale delle Rose
Cresta sommitale del Pisanino
Zommata sul M.Prado (m.2054), il "tetto" della Toscana. Situazione neve sconcertante come si può vedere...
Mi presento...io in vetta
Dietro la dentellata cresta del Cavallo spunta l'Isola d'Elba
Capraia, Gorgona e Corsica
Alpi Marittime...Argentera?
Golfo di La Spezia
Il Lago di Gramolazzo dalla vetta
Il paese di Gorfigliano, 1300 metri sotto di noi
Un aereo...sopra il Cavallo
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Gli Zucchi di Cardeto "incendiati" dagli ultimi raggi di sole
Last edited by nicolazza on Thu Jan 11, 2007 14:33, edited 1 time in total.
Viva le Apuane e tutte le montagne!
- Maggiorasca
- Utente Molto Attivo
- Posts: 247
- Joined: Fri Jun 02, 2006 23:40
- Location: Molassana alta - Ge
Foto stupende!!
Webcam attiva dal 19/03/2012
http://www.meteosystem.com/webcam/molas ... assana.jpg
Paginetta web
http://molassanaalta.altervista.org/index.html
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Ciao, e grazie per i complimenti per le foto...la luce e la limpidezza particolare di quel 26 dicembre (nonchè ovviamente la bellezza delle Apuane) hanno favorito non poco la qualità delle foto...girerò comunque i complimenti a Re Pisanino
Un saluto particolare a Sky! Un vero "apuanista solitario".
ciao
nicola
Un saluto particolare a Sky! Un vero "apuanista solitario".
ciao
nicola
Viva le Apuane e tutte le montagne!
oggi sono stato con michele (qui sul forum adessoschianta) sul pisanino..
Il tempo non è stato proprio eccezionale, abbiamo beccato anche pioggia, per fortuna mentre eravamo già di ritorno, nel bosco.
Ma andiamo con ordine:
Partenza da orto di donna non proprio prestissimo.. le 9:20.
Il primo tratto è piano, poi appena il sentiero entra nel bosco inizia la salita verso Foce di Cardeto,
tra faggi secolari e strane forse rocciose..
Appena fuori dal bosco iniziamo a farci un'idea della destinazione.. manca ancora parecchio dislivello..
Michele reagisce con disperazione
comunque continuiamo a salire verso foce di cardeto. Incontriamo qui tre ragazzi che spaventati dalla nebbia hanno preferito
rinunciare al pisanino e si stanno consultando sulle possibilità rimanenti.
Noi siamo decisi e proseguiamo. In realtà la nebbia va e viene, non crea problemi di orientamento e poi le segnalazioni, i segnavia e quant'altro sono più che chiari. L'unico problema è che dopo foce cardeto il segnavia da bianco e rosso diventa blu.
Dalla foce di cardeto si scende per circa 100m di quota e si inizia un lungo traverso sotto il pizzo altare e il pizzo maggiore.
In alcuni tratti il sentiero è esposto e occorre passo fermo e sicuro.
Seguendo la pittura blu si arriva quindi all'attacco del canale delle rose, che con una salita quasi verticale fa guadagnare i 200m di dislivello necessari per arrivare ad una breve cresta e quindi in cima. Qui incontriamo altri escursionisti che tra una nube e un banco di nebbia sono riusciti comunque a godersi il panorama, facendoci ben sperare, quando sarà il nostro turno..
Salito il canale, manca ancora una breve crestina e si è a destinazione.. il tutto in 3 ore e mezza con pause varie
P.S. notevole la fioritura di quest'anno..
Il tempo non è stato proprio eccezionale, abbiamo beccato anche pioggia, per fortuna mentre eravamo già di ritorno, nel bosco.
Ma andiamo con ordine:
Partenza da orto di donna non proprio prestissimo.. le 9:20.
Il primo tratto è piano, poi appena il sentiero entra nel bosco inizia la salita verso Foce di Cardeto,
tra faggi secolari e strane forse rocciose..
Appena fuori dal bosco iniziamo a farci un'idea della destinazione.. manca ancora parecchio dislivello..
Michele reagisce con disperazione
comunque continuiamo a salire verso foce di cardeto. Incontriamo qui tre ragazzi che spaventati dalla nebbia hanno preferito
rinunciare al pisanino e si stanno consultando sulle possibilità rimanenti.
Noi siamo decisi e proseguiamo. In realtà la nebbia va e viene, non crea problemi di orientamento e poi le segnalazioni, i segnavia e quant'altro sono più che chiari. L'unico problema è che dopo foce cardeto il segnavia da bianco e rosso diventa blu.
Dalla foce di cardeto si scende per circa 100m di quota e si inizia un lungo traverso sotto il pizzo altare e il pizzo maggiore.
In alcuni tratti il sentiero è esposto e occorre passo fermo e sicuro.
Seguendo la pittura blu si arriva quindi all'attacco del canale delle rose, che con una salita quasi verticale fa guadagnare i 200m di dislivello necessari per arrivare ad una breve cresta e quindi in cima. Qui incontriamo altri escursionisti che tra una nube e un banco di nebbia sono riusciti comunque a godersi il panorama, facendoci ben sperare, quando sarà il nostro turno..
Salito il canale, manca ancora una breve crestina e si è a destinazione.. il tutto in 3 ore e mezza con pause varie
P.S. notevole la fioritura di quest'anno..
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono...
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Escursione effettuata l’11 Luglio 2009 con meta la vetta del Monte Pisanino
Questo monte è il re delle Alpi Apuane, la montagna più alta di questo gruppo,
rispetto a tutta la catena, non presenta versanti banali e, anche la via normale
da noi intrapresa, richiede attenzione, assenza di vertigini e piede fermo per
l'esposizione. E’ un monte che va affrontato con ottime condizioni meteomontane.
Partiti come di consueto da Valdottavo (LU) in mtb pedalando tramite le strade
della Garfagnana abbiamo raggiunto il bivio per la salita dell’Acqua Bianca sopra
Gorfigliano in direzione del passo della Focolaccia. Da qui lasciate le mountain
Bike sulla marmifera ci siamo diretti in trekking nel sentiero che porta alla vetta.
Tre ore di cammino e molti i passaggi, nella zona degli Zucchi di Cardato, su
roccia fortemente esposti, sconsigliati in caso di pioggia, Una volta arrivati ai
piedi del canale del Rose la salita diventarà impegnativa comunque sempre
agibile senza attrezzatura. La vetta di pochi metri quadrati dona una visuale
a 360 gradi su tutto il comprensorio apuano…
Tutte le foto si possono visionare su http://www.apuanextreme.it o http://www.cicloalpinismo.it
Alcune foto :
Questo monte è il re delle Alpi Apuane, la montagna più alta di questo gruppo,
rispetto a tutta la catena, non presenta versanti banali e, anche la via normale
da noi intrapresa, richiede attenzione, assenza di vertigini e piede fermo per
l'esposizione. E’ un monte che va affrontato con ottime condizioni meteomontane.
Partiti come di consueto da Valdottavo (LU) in mtb pedalando tramite le strade
della Garfagnana abbiamo raggiunto il bivio per la salita dell’Acqua Bianca sopra
Gorfigliano in direzione del passo della Focolaccia. Da qui lasciate le mountain
Bike sulla marmifera ci siamo diretti in trekking nel sentiero che porta alla vetta.
Tre ore di cammino e molti i passaggi, nella zona degli Zucchi di Cardato, su
roccia fortemente esposti, sconsigliati in caso di pioggia, Una volta arrivati ai
piedi del canale del Rose la salita diventarà impegnativa comunque sempre
agibile senza attrezzatura. La vetta di pochi metri quadrati dona una visuale
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Sempre puntuale !!!!scinty wrote:
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Quoto! complimenti a tutti da giumork e michele alias adessoschianta a Bury e compagni dei quali apprezzo sempre molto foto e racconti! La foto della vite mi piace moltissimo!!!gecko wrote:Mitici come sempre
“La Primavera sembra portare dentro di sé un ricordo che poi, in estate, racconterà al mondo intero fin quando non sarà divenuta più saggia nel grande autunnale silenzio con cui si confida soltanto ai solitari.”
- adessoschianta
- Matricola
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mmm...devo riadattare il mio cancello a fare dello sterrato e provare il passo della Focolaccia. Ma si arriva fino al rifurgio / bivacco Aronte? Immagino che ci si possa andare solo la domenica se non si vuole finire sotto un camion.Bury wrote:Escursione effettuata l’11 Luglio 2009 con meta la vetta del Monte Pisanino
Questo monte è il re delle Alpi Apuane, la montagna più alta di questo gruppo,
rispetto a tutta la catena, non presenta versanti banali e, anche la via normale
da noi intrapresa, richiede attenzione, assenza di vertigini e piede fermo per
l'esposizione. E’ un monte che va affrontato con ottime condizioni meteomontane.
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della Garfagnana abbiamo raggiunto il bivio per la salita dell’Acqua Bianca sopra
Gorfigliano in direzione del passo della Focolaccia. Da qui lasciate le mountain
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Tre ore di cammino e molti i passaggi, nella zona degli Zucchi di Cardato, su
roccia fortemente esposti, sconsigliati in caso di pioggia, Una volta arrivati ai
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agibile senza attrezzatura. La vetta di pochi metri quadrati dona una visuale
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Adesso Schiantaaaaaa!!!
http://www.adessospiana.it
http://www.pioero.it
dieci borghi attorno ad una pieve e una grande festa della birra artigianale, tra Lunigiana e Alpi Apuane
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dieci borghi attorno ad una pieve e una grande festa della birra artigianale, tra Lunigiana e Alpi Apuane
Certo che ci si arriva, ci macherebbe.
Poi i camion non scendono cosi' copiosi quindi...
Oddio un pò spingendo a volte, sia per il fondo è molto smosso
sia per ripidi strappi proibitivi..... ( almeno per le mie gambe )
Poi i camion non scendono cosi' copiosi quindi...
Oddio un pò spingendo a volte, sia per il fondo è molto smosso
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- soundofsilence
- Riesploratore
- Posts: 6792
- Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
- Location: genova - marassi
- Contact:
Re: M. Pisanino, via normale
Martedì 25 Maggio 2010: Pisanino per il Canale delle Rose
Partecipanti: EM, Soundofsilence
Lunghezza: 12 Km.
Dislivello: 1000 metri circa.
Difficoltà: Non è facile valutare la via normale del Pisanino, tecnicamente sarebbe un E: non vi sono mai passaggi difficili, ma l’esposizione e, soprattutto, la delicatezza del terreno, su cui è estremamente facile e estremamente pericoloso scivolare non può prescindere da una valutazione EE: è un’escursione che non va presa assolutamente sottogamba, né percorsa con terreno non asciutto, il pericolo sarebbe elevatissimo. Nel dettaglio: fino alla Foce Cardeto E, pur con qualche elementare passaggio su roccia. Il traverso che porta dalla Foce di Cardeto alla Foce Altare non presenta quasi nessuna difficoltà, ma è il tratto più delicato e pericoloso per l’esposizione e l’instabilità del terreno: occorre soprattutto guardare sempre bene dove si mettono i piedi e nei punti più esposti (che non sono pochi) andare lentamente per avere sempre 3 punti di appoggio stabili, muovendo quindi un arto alla volta: l’uso delle mani serve, in effetti, solo per sicurezza, teoricamente si potrebbe fare tutto il percorso senza usarle mai, ma è una sicurezza indispensabile, visto che una scivolata nel punto sbagliato sarebbe fatale. Il pericolo maggiore è costituito dall’erba, su cui bisogna evitare assolutamente di mettere piedi (scegliere sempre la roccia) perché estremamente scivolosa, mentre può servire come buon appiglio di sicurezza; qualche pericolo poi anche per i numerosi sassi smossi sul percorso che possono tradire l’appoggio o la presa. Il punto più delicato del traverso si trova poco prima di giungere alla Foce Altare quando da una stretta e esposta cengia rocciosa si deve scendere, per nemmeno un metro, su quella sottostante, anche questo passo non è per niente difficile ma l’esposizione in discesa lo rende estremamente pericoloso, mentre è decisamente più agevole al ritorno. L’ultimo tratto, il canale delle Rose, dalla Foce Altare alla vetta, è molto più ripido, ma decisamente meno pericoloso: può fare impressione per la pendenza, salendolo, ma in condizioni di asciutto non ci sono problemi: l’esposizione è decisamente minore e anche l’instabilità del terreno non è così critica come in precedenza, rimane comunque una valutazione EE anche per questo tratto, trovandocisi sempre in un severo ambiente da alta montagna.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada prima sulla A12 e quindi sulla A15 (La Spezia – Parma) fino ad Aulla. Si prende quindi la strada per il Cerreto (ss63) in direzione Fivizzano fino al bivio con la sr445 (strada regionale della garfagnana) in località Gassano. Si segue la sr445 in direzione di Piazza al Serchio e Castelnuovo Garfagnana fino a Casola in lunigiana dove si svolta a destra passando a fianco di una caratteristica torre sulla sede stradale imboccando così la SP59 per Minucciano. Poco dopo Minucciano (1 Km circa) si svolta a destra sulla strada segnalata per Orto di Donna e Val Serenaia che si percorre per 5 Km, fino a giungere al Rifugio Val Serenaia, dove esistono amplissime possibilità di parcheggio.
Percorso a piedi: Dal Rifugio si segue il sentiero 178 per la Foce di Cardeto, che attraverso vari zig-zag nel bosco ci ha portato al valico in poco più di un’ora. Dalla Foce si scende sull’altro versante sempre sul sentiero segnato biancorosso; dopo 150 metri circa si incontra un bivio, dove si prende a sinistra seguendo i segnavia blu per il Pisanino, mentre a destra si andrebbe verso il Passo della Focolaccia. Si seguono quindi, meglio scrupolosamente data la natura del terreno, i segnavia blu, comunque abbondanti e ben visibili, fino alla vetta e si ritorna per lo stesso percorso.
Racconto: Gli spaventi in montagna dovrebbero servire per tornare coi piedi per terra e stare più attenti a non superare i propri limiti… Con me però questa cosa, pur nei miei evidenti limiti di escursionista e non certo alpinista, non ha mai funzionato molto e, tornato nel comodo di casa mia, tendo infatti a dimenticarmi presto dei problemi avuti e delle promesse di non mettermi più in simili situazioni, per ricordarmi solo dei panorami e delle soddisfazioni… Al massimo ci faccio qualche veloce ragionamento con cui mi autoconvinco che la prossima volta non succederà più, perché ho capito perfettamente gli sbagli fatti… D’altronde sarebbe questa l’esperienza: imparare dai propri errori, così si diventa escursionisti esperti. E escursionista esperto lo sono sicuramente, di esperienza ne ho fatta a bizzeffe, il problema è che c’è una confusione sui termini: la scritta blu per il Pisanino riporta, anch’essa, in effetti: “solo per esperti”, ma forse dovrebbe dire per “non imbranati”, io, per quanto esperienza faccia imbranato, almeno in montagna (per fortuna parliamo solo di quella…), lo sono e mi sa che lo rimarrò per sempre…
Succede così che, già adesso, torno a pensare alla Bagola Bianca, alla Rocca Provenzale, all’Argentera, alla Rocca della Paur e magari anche al Gelas, d’altronde da casa sembra tutto così facile…
Invece, quando si è in montagna, basta veramente poco per farsi male, senza neanche avere il tempo per rendersene conto. Così sul Pisanino sono scivolato due volte, niente di grave, ma viene naturalmente da pensare se fosse successo qualche centinaia di metri più in là… Sì che la prima volta non mi ero reso conto di quanto fosse scivolosa l’erba e, dopo, ci sono stato attento, però potrebbe succedere che, in altre occasioni, non si abbia l’opportunità di rendersene conto prima che diventi vitale… Sì che la seconda volta sapevo che correvo il rischio di scivolare perché l’erba era bagnata dalla neve e non ci ho dato peso perché il punto non era pericoloso, però, proprio qui, dove sembrava non esserci nessun pericolo, sono riuscito a farmi male… Niente di grave, una leggera distorsione alla spalla perché ho poggiato male il braccio, ma poteva diventare un grave problema se il tratto difficile non l’avessimo già superato…
Va beh, ma che parlo a fare, tanto so che tornerò in montagna come se niente fosse, d’altronde non si può sfuggire al proprio destino e, del mio, sicuramente, la montagna è una parte importante…
Poi, diciamolo, potrei essere anche un po’ più positivo e ottimista: male mi son fatto anche sciando o scendendo le scale e immagino che avere qualche problema in montagna possa anche essere cosa normale, dopotutto non ne ho avuti certo molti, però un po’ di sano pessimismo potrebbe anche aiutare a non commettere ulteriori errori…
Conclusioni: Ambiente severo di grande montagna, spettacolare cresta di vetta e magnifica vista sul Cavallo (più dal Canale delleRose che dalla cima). Certo l’anello con la Bagola Bianca sarebbe un’altra cosa, ma ci rifletterò ancora un po’ su prima di affrontarlo… Già così, comunque, vale la pena, anche se non tutti sembrano essere d’accordo, data la scarsa frequentazione testimoniata dal libro di vetta…Ma, forse, se c’è sempre vento come abbiamo trovato noi, si vede che il libro di vetta vola via spesso...
Link alle foto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... sanino.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Partecipanti: EM, Soundofsilence
Lunghezza: 12 Km.
Dislivello: 1000 metri circa.
Difficoltà: Non è facile valutare la via normale del Pisanino, tecnicamente sarebbe un E: non vi sono mai passaggi difficili, ma l’esposizione e, soprattutto, la delicatezza del terreno, su cui è estremamente facile e estremamente pericoloso scivolare non può prescindere da una valutazione EE: è un’escursione che non va presa assolutamente sottogamba, né percorsa con terreno non asciutto, il pericolo sarebbe elevatissimo. Nel dettaglio: fino alla Foce Cardeto E, pur con qualche elementare passaggio su roccia. Il traverso che porta dalla Foce di Cardeto alla Foce Altare non presenta quasi nessuna difficoltà, ma è il tratto più delicato e pericoloso per l’esposizione e l’instabilità del terreno: occorre soprattutto guardare sempre bene dove si mettono i piedi e nei punti più esposti (che non sono pochi) andare lentamente per avere sempre 3 punti di appoggio stabili, muovendo quindi un arto alla volta: l’uso delle mani serve, in effetti, solo per sicurezza, teoricamente si potrebbe fare tutto il percorso senza usarle mai, ma è una sicurezza indispensabile, visto che una scivolata nel punto sbagliato sarebbe fatale. Il pericolo maggiore è costituito dall’erba, su cui bisogna evitare assolutamente di mettere piedi (scegliere sempre la roccia) perché estremamente scivolosa, mentre può servire come buon appiglio di sicurezza; qualche pericolo poi anche per i numerosi sassi smossi sul percorso che possono tradire l’appoggio o la presa. Il punto più delicato del traverso si trova poco prima di giungere alla Foce Altare quando da una stretta e esposta cengia rocciosa si deve scendere, per nemmeno un metro, su quella sottostante, anche questo passo non è per niente difficile ma l’esposizione in discesa lo rende estremamente pericoloso, mentre è decisamente più agevole al ritorno. L’ultimo tratto, il canale delle Rose, dalla Foce Altare alla vetta, è molto più ripido, ma decisamente meno pericoloso: può fare impressione per la pendenza, salendolo, ma in condizioni di asciutto non ci sono problemi: l’esposizione è decisamente minore e anche l’instabilità del terreno non è così critica come in precedenza, rimane comunque una valutazione EE anche per questo tratto, trovandocisi sempre in un severo ambiente da alta montagna.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada prima sulla A12 e quindi sulla A15 (La Spezia – Parma) fino ad Aulla. Si prende quindi la strada per il Cerreto (ss63) in direzione Fivizzano fino al bivio con la sr445 (strada regionale della garfagnana) in località Gassano. Si segue la sr445 in direzione di Piazza al Serchio e Castelnuovo Garfagnana fino a Casola in lunigiana dove si svolta a destra passando a fianco di una caratteristica torre sulla sede stradale imboccando così la SP59 per Minucciano. Poco dopo Minucciano (1 Km circa) si svolta a destra sulla strada segnalata per Orto di Donna e Val Serenaia che si percorre per 5 Km, fino a giungere al Rifugio Val Serenaia, dove esistono amplissime possibilità di parcheggio.
Percorso a piedi: Dal Rifugio si segue il sentiero 178 per la Foce di Cardeto, che attraverso vari zig-zag nel bosco ci ha portato al valico in poco più di un’ora. Dalla Foce si scende sull’altro versante sempre sul sentiero segnato biancorosso; dopo 150 metri circa si incontra un bivio, dove si prende a sinistra seguendo i segnavia blu per il Pisanino, mentre a destra si andrebbe verso il Passo della Focolaccia. Si seguono quindi, meglio scrupolosamente data la natura del terreno, i segnavia blu, comunque abbondanti e ben visibili, fino alla vetta e si ritorna per lo stesso percorso.
Racconto: Gli spaventi in montagna dovrebbero servire per tornare coi piedi per terra e stare più attenti a non superare i propri limiti… Con me però questa cosa, pur nei miei evidenti limiti di escursionista e non certo alpinista, non ha mai funzionato molto e, tornato nel comodo di casa mia, tendo infatti a dimenticarmi presto dei problemi avuti e delle promesse di non mettermi più in simili situazioni, per ricordarmi solo dei panorami e delle soddisfazioni… Al massimo ci faccio qualche veloce ragionamento con cui mi autoconvinco che la prossima volta non succederà più, perché ho capito perfettamente gli sbagli fatti… D’altronde sarebbe questa l’esperienza: imparare dai propri errori, così si diventa escursionisti esperti. E escursionista esperto lo sono sicuramente, di esperienza ne ho fatta a bizzeffe, il problema è che c’è una confusione sui termini: la scritta blu per il Pisanino riporta, anch’essa, in effetti: “solo per esperti”, ma forse dovrebbe dire per “non imbranati”, io, per quanto esperienza faccia imbranato, almeno in montagna (per fortuna parliamo solo di quella…), lo sono e mi sa che lo rimarrò per sempre…
Succede così che, già adesso, torno a pensare alla Bagola Bianca, alla Rocca Provenzale, all’Argentera, alla Rocca della Paur e magari anche al Gelas, d’altronde da casa sembra tutto così facile…
Invece, quando si è in montagna, basta veramente poco per farsi male, senza neanche avere il tempo per rendersene conto. Così sul Pisanino sono scivolato due volte, niente di grave, ma viene naturalmente da pensare se fosse successo qualche centinaia di metri più in là… Sì che la prima volta non mi ero reso conto di quanto fosse scivolosa l’erba e, dopo, ci sono stato attento, però potrebbe succedere che, in altre occasioni, non si abbia l’opportunità di rendersene conto prima che diventi vitale… Sì che la seconda volta sapevo che correvo il rischio di scivolare perché l’erba era bagnata dalla neve e non ci ho dato peso perché il punto non era pericoloso, però, proprio qui, dove sembrava non esserci nessun pericolo, sono riuscito a farmi male… Niente di grave, una leggera distorsione alla spalla perché ho poggiato male il braccio, ma poteva diventare un grave problema se il tratto difficile non l’avessimo già superato…
Va beh, ma che parlo a fare, tanto so che tornerò in montagna come se niente fosse, d’altronde non si può sfuggire al proprio destino e, del mio, sicuramente, la montagna è una parte importante…
Poi, diciamolo, potrei essere anche un po’ più positivo e ottimista: male mi son fatto anche sciando o scendendo le scale e immagino che avere qualche problema in montagna possa anche essere cosa normale, dopotutto non ne ho avuti certo molti, però un po’ di sano pessimismo potrebbe anche aiutare a non commettere ulteriori errori…
Conclusioni: Ambiente severo di grande montagna, spettacolare cresta di vetta e magnifica vista sul Cavallo (più dal Canale delleRose che dalla cima). Certo l’anello con la Bagola Bianca sarebbe un’altra cosa, ma ci rifletterò ancora un po’ su prima di affrontarlo… Già così, comunque, vale la pena, anche se non tutti sembrano essere d’accordo, data la scarsa frequentazione testimoniata dal libro di vetta…Ma, forse, se c’è sempre vento come abbiamo trovato noi, si vede che il libro di vetta vola via spesso...
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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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- Sub-Comandante
- Sub-Titano Valdostano
- Posts: 5346
- Joined: Sun Mar 09, 2008 0:05
- Location: Alta Valle Scrivia / bassa val di Vara
Re: M. Pisanino, via normale
Salita impegnativa, bravo!
Il Pisanino mi attira, soprattutto però in veste invernale
Parli di salire per la Bagola Bianca, ma non è un percorso alpinistico?
Il Pisanino mi attira, soprattutto però in veste invernale
Parli di salire per la Bagola Bianca, ma non è un percorso alpinistico?
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
- davec77
- Quotazerino doc
- Posts: 1064
- Joined: Tue Oct 07, 2008 13:24
- Location: Bologna / Riviera apuana
Re: M. Pisanino, via normale
E' una traccia di sentiero con qualche passaggino di I. Si va su dalla Val Serenaia dritti per il crestone della Bagola, e dalla cima di questa per cresta un po' aerea ma facile. E' la via escursionistica (EE) più veloce alla vetta del Pisanino, 2h30/3h e si arriva. Passare da foce di Cardeto è un giro molto più lungo.Sub-Comandante wrote:Salita impegnativa, bravo!
Il Pisanino mi attira, soprattutto però in veste invernale
Parli di salire per la Bagola Bianca, ma non è un percorso alpinistico?
Un po' più alpinistica è la cresta della Forbice (NNO) che però non ho mai fatto, né d'estate né d'inverno. So che dovrebbe esserci una calata all'intaglio dopo la Forbice.
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Re: M. Pisanino, via normale
Per me era già troppa la neve che c'era l'altro giorno....Sub-Comandante wrote:Il Pisanino mi attira, soprattutto però in veste invernale
Direi che ti hanno già risposto...Sub-Comandante wrote:Parli di salire per la Bagola Bianca, ma non è un percorso alpinistico?
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Re: M. Pisanino, via normale
Beh, a dir la verità, è il tempo che ci abbiamo messo noi passando dal Canale delle Rose, soste comprese...davec77 wrote:E' la via escursionistica (EE) più veloce alla vetta del Pisanino, 2h30/3h e si arriva. Passare da foce di Cardeto è un giro molto più lungo.
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Re: M. Pisanino, via normale
Sicuramente avete tenuto un buon passo.soundofsilence wrote:Beh, a dir la verità, è il tempo che ci abbiamo messo noi passando dal Canale delle Rose, soste comprese...davec77 wrote:E' la via escursionistica (EE) più veloce alla vetta del Pisanino, 2h30/3h e si arriva. Passare da foce di Cardeto è un giro molto più lungo.
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Re: M. Pisanino, via normale
Solo fino alla Foce di Cardeto, quello che abbiamo guadagnato sui tempi, l'abbiamo guadagnato tutto fin lì, poi siamo andati pi(s)anino pi(s)anino...davec77 wrote:Sicuramente avete tenuto un buon passo.
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Re: M. Pisanino, via normale
Grazie per la precisazione. Ieri sera ho dato un'occhiata molto veloce alla guida CAI/TCI e ho fatto un po' di confusione tra appunto il crestone ovest della Bagola Bianca e la cresta NNO della forbice, in pratica avevo capito che le maggiori difficoltà della cresta della forbice fossero concentrate tra la Bagola e il Pisanino e visto che l'ultimo tratto è in comune con la via che passa dal costolone ovest credevo che anche questo fosse alpinistico.davec77 wrote:E' una traccia di sentiero con qualche passaggino di I. Si va su dalla Val Serenaia dritti per il crestone della Bagola, e dalla cima di questa per cresta un po' aerea ma facile. E' la via escursionistica (EE) più veloce alla vetta del Pisanino, 2h30/3h e si arriva. Passare da foce di Cardeto è un giro molto più lungo.Sub-Comandante wrote:Salita impegnativa, bravo!
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Un po' più alpinistica è la cresta della Forbice (NNO) che però non ho mai fatto, né d'estate né d'inverno. So che dovrebbe esserci una calata all'intaglio dopo la Forbice.
Quasi quasi il costolone ovest me lo segno come prossima ascensione invernale
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: M. Pisanino, via normale
se andiamo a vedere è molto più pericolosa la neve che si incontra ora che quella che affronti in inverno con le temperature giuste e l'attrezzatura adeguatasoundofsilence wrote:Per me era già troppa la neve che c'era l'altro giorno...Sub-Comandante wrote:Il Pisanino mi attira, soprattutto però in veste invernale
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
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Re: M. Pisanino, via normale
Beh, i ramponi ce li avevo, nello zaino ma ce li avevo...Sub-Comandante wrote:se andiamo a vedere è molto più pericolosa la neve che si incontra ora che quella che affronti in inverno con le temperature giuste e l'attrezzatura adeguata
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Re: M. Pisanino, via normale
Beh, i ramponi ce li avevo, nello zaino, ma ce li avevo...Sub-Comandante wrote:se andiamo a vedere è molto più pericolosa la neve che si incontra ora che quella che affronti in inverno con le temperature giuste e l'attrezzatura adeguata
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Re: M. Pisanino, via normale
si però con la neve marcia non è che siano di grandissimo aiuto...soundofsilence wrote:Beh, i ramponi ce li avevo, nello zaino, ma ce li avevo...Sub-Comandante wrote:se andiamo a vedere è molto più pericolosa la neve che si incontra ora che quella che affronti in inverno con le temperature giuste e l'attrezzatura adeguata
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Re: M. Pisanino, via normale
Non è che era proprio marcia, lo era molto più oggi...Sub-Comandante wrote:si però con la neve marcia non è che siano di grandissimo aiuto...
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Re: M. Pisanino, via normale
In inverno non credo sia proprio banale, e inoltre la cresta sommitale può diventare una vera e propria lama di coltello... su gulliver trovi qualche foto eloquente del 2009!Sub-Comandante wrote: Quasi quasi il costolone ovest me lo segno come prossima ascensione invernale
Un'altra gran bella via invernale, già che ci siamo (un po' OT scusate) è la risalita diretta del versante ovest-nord-ovest della Bagola, il versante a sinistra del costone di cui si parlava, che se in condizioni diventa un lenzuolo di 600 m di dislivello con pendenze abbastanza sostenute (credo almeno sui 50-55° in uscita). E' una classica che mi manca. Però non tutti gli anni va in condizioni (è stata fatta nel 2009).
Dipende... in primavera perlomeno è ben trasformata. D'inverno le cose sono molto mutevoli, soprattutto in Apuane...se andiamo a vedere è molto più pericolosa la neve che si incontra ora che quella che affronti in inverno con le temperature giuste e l'attrezzatura adeguata
Devo dire anche che nella zona di Orto di Donna mi è capitato di trovare chiazze di neve durissima anche ai primi di giugno, dopo una notte fredda.
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Re: M. Pisanino, via normale
Ho visto la foto su gulliver, ora ho più voglia di andarcidavec77 wrote:In inverno non credo sia proprio banale, e inoltre la cresta sommitale può diventare una vera e propria lama di coltello... su gulliver trovi qualche foto eloquente del 2009!Sub-Comandante wrote: Quasi quasi il costolone ovest me lo segno come prossima ascensione invernale
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Re: M. Pisanino, via normale
Bravi bellissima escursione
Effettivamente quel traverso visto in foto sembra quasi impercorribile..... ...credo che scivolare li non sia per niente bello.
Bellissime foto
Effettivamente quel traverso visto in foto sembra quasi impercorribile..... ...credo che scivolare li non sia per niente bello.
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Re: M. Pisanino, via normale
E' decisamente meno difficile di quello che sembra, però bisogna stare molto attenti alle zolle d'erba, dove non bisogna assolutamente menttere i piedi, e alle rocce smosse che sono parecchie... Riguardo allo scivolare, lì non bisogna assolutamente e non è il solo tratto: in altri punti il traverso è un poco più largo (non di molto comunque) e meno 'orrido' a vedersi però il pericolo di scivolare è tale e quale, anzi, forse di più, perchè uno, magari, va più tranquillo....MAURY76 wrote:Effettivamente quel traverso visto in foto sembra quasi impercorribile..... ...credo che scivolare li non sia per niente bello.
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Re: M. Pisanino, via normale
Fantastico sto Pisanino e bellissime le cime delle Apuane, non ci sono ancora stato ma le ho viste passando in inverno per Aulla, d'inverno devono essere tipo le Ande! invito chi frequenta le vie normali delle cime apuane ad inserire le relazioni dettagliate su VieNormali.it, così da far conoscere queste montagne ad altri appassionati! Complimenti per le salite e le foto!
Rob - VieNormali.it
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Re: M. Pisanino, via normale
La vista da Aulla è una delle più belle...RobVN wrote:le ho viste passando in inverno per Aulla
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