Monte Castagnolo e Cima della Croce

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nicolazza
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Monte Castagnolo e Cima della Croce

Post by nicolazza »

Ciao Bade e ciao Sky :D ...affascinato ormai dalle Apuane massesi oggi sono andato a far visita ad altre due sorelline minori: M.Castagnolo (m. 1015) e sulla Cima della Croce (m. 1064) da Resceto.

Praticamente sono le due montagne che separano la vallata di Forno da quella di Resceto.

Itinerario: Resceto (m.485) - M.Castagnolo (m. 1015) - Cima della Croce (m. 1064) - La Mandriola (m. 730) - Foce Vettolina (m. 1029) - Resceto.
Sentieri malridotti, malsegnati; presenti anche alcuni tratti di neve e "vetrato" sotto Foce Vettolina (versante Forno) che hanno un po' complicato il già lento procedere, il tratto di sentiero (CAI 170) Foce Vettolina-Resceto è quasi scomparso, completamente invaso da erba e ginepri...che ci hanno punto non poco!

Ma ecco qualche foto di questo inedito angolo di Apuane che però merita sicuramente una visita (consigliato, raggiunte le due vette, percorrere l'itinerario dell'andata a differenza di quello che abbiamo fatto noi).

Sky, dalla Cima del Croce c'è una vista spettacolare anch sui Pradacetti, mi è venuta parecchia voglia di andarci appena la neve se ne sarà andata...mi son venute in mente le foto della tua stupenda escursione solitaria sui Pradacetti :wink:


Estasi apuana
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Verso la rocciosa Cima della Croce
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Contrario e Cavallo
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Il buon vecchio Sagro dalla Cima della Croce
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Albero e Tambura
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Solitudine apuana
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Ancora in ammirazione delle vallate massesi, le più selvagge delle Apuane
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Lo zig-zag della Vandelli
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Capre apuane, l'animale in cui nella prossima vita mi vorrei reincarnare
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Sulla Cima del Croce
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Classica foto apuana
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Casa Castagnolo
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Foce Vettolina
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L'enorme mole della Tambura
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Finalmente Resceto!
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ciao ;)

nicola
Last edited by nicolazza on Mon Apr 02, 2007 19:36, edited 1 time in total.
Viva le Apuane e tutte le montagne!
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bade
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Post by bade »

Ciao, mi sono permesso di creare un nuovo topic così tanto la sezione cresce un pò! :wink:

Davvero belle foto, sono contento che parli delle gite che fai! :wink:
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Skywalker
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Post by Skywalker »

E vai, Nick!
Le terre più selvagge della zona...che foto hai fatto! :shock:
Ma come ci arrivano lì le capre?

In pochi purtroppo hanno voglia di faticare in questi luoghi e le tracce scompaiono nel tempo, anche andando verso Case Carpano le cose non cambiano, ci si infrasca.

Sono posti per appassionati e percorsi in solitaria anche meditativi, vedi Pradacetti; a proposito, quando vai se vuoi fammi un fischio, magari proviamo a raggiungere anche il Pizzone, montagna che dagli Alberghi è qualcosa di impressionante!

Complimenti ancora a te e a tuo cognato.

Bade, qualche volta vieni a trovarci in Apuane :wink:
Toglietemi tutto, ma non le Apuane!
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bade
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Post by bade »

già, mi piacerebbe. A dire il vero ci ho pensato diverse volte ma poi non ho agito... :oops:

A questo punto preferisco non dirlo e poi la volta che sono davvero deciso farlo sapere.. :wink:
david73
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Post by david73 »

Ciao Sky e Nicola, non mi avevate detto niente di questo forum!!!!
Vedo che le foto rendono anche di più del nostro.
bene bene....
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Skywalker
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Post by Skywalker »

Bentrovato David, in effetti non è molto che mi sono registrato!
Vediamo se portiamo giu un pò di liguri :wink:
Toglietemi tutto, ma non le Apuane!
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soundofsilence
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Re: Monte Castagnolo e Cima della Croce

Post by soundofsilence »

Sul mio sito la traccia GPS:http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... agnolo.htm

Domenica 9-5-2021: Filanda di Forno (220) – Pizzo della Bandiera (470) – Monte Cipolla (700) – Grotta dell’Onice (590) – Monte Castagnolo (1011) – Monte Croce (1057) – Anticima Monte Mandriola (1105) – Filanda di Forno (220).

Partecipanti: soundofsilence.

Lunghezza: 14,5 K, circa.

Dislivello: 1200 m. circa.

Difficoltà: tendelzialmente tutto EE, solo in rari tratti il sentiero è largo è comodo, per il resto non ci sono in genere grandi difficoltà, ma il sentiero è spesso ripido, stretto e qualche volta esposto, anche se mai difficile. Le difficoltà vi sono invece per raggiungere la vetta del Pizzo della Bandiera, che presenta un breve saltino di III, non esposto, per giungere in vetta, oltre un sentiero non più esistente per raggiungerlo. La visita alla Grotta dell’Onice non presenta particolari difficoltà, ma si tratta comunque di un percorso EE per discesa su ghiaione e necessita naturalmente di lampada frontale. Difficile anche l’accesso alla vera vetta del Monte Castagnolo, che presenta due passaggi, il primo di II, ed il secondo di III (che però può essere evitato con sentierino a sinistra), non esposti, ma non semplicissimi. La salita al Croce, se si segue fedelmente il filo di cresta come ho fatto io, è da valutare F, per vari passaggi di I ed un paio di II, ma credo ci sia possibilità di aggirarli e restare nell’EE.

Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Massa. All’uscita di Massa si prende a sinistra via degli Oliveti; si arriva quindi sull’Aurelia e la si imbocca verso destra, seguendola poi per circa 1,5 Km. Si svolta quindi a sinistra nella Sp5 per Resceto e la si segue fino al bivio a sinistra per Forno, che imbocchiamo. Raggiungiamo quindi l’abitato di Forno e lo superiamo, per parcheggiare quindi nei vari parcheggi presso i ruderi del cotonificio di Forno (Filanda).

Percorso a piedi: alla partenza entriamo subito sulla destra della strada nell’ex cotonificio (Filanda), per godere di una migliore vista del Pizzo e delle cascate del Frigido. Qui volendo è possibile anche entrare nella costruzione ed esplorare i vecchi macchinari, cosa che però non ho avuto il tempo di fare. Visitata la Filanda, dove si può anche parcheggiare, riprendiamo l’asfalto per pochi metri e svoltiamo a destra su un ponte metallico, ed iniziamo quindi a salire su una suggestiva scalinata a fianco di rocce incombenti. La scalinata sbuca poi in un viottolo piano, delimitato a destra da un alto muro, viottolo che seguiamo per circa 200 metri, per poi prendere a sinistra il sentiero segnato in biancorosso. Dopo 140 metri circa notiamo una finestra nella roccia appoggiata ad una recinzione, qui troviamo un bivio, dove a sinistra continua il sentiero segnato, in questo tratto decisamente un po’ infrascato, mentre andando a dritti si arriva a delle case, dalle quali occorre poi risalire per fasce e quindi senza traccia per qualche decina di metri nel bosco, per ritornare al sentiero segnato; direi che consiglio di prendere comunque a sinistra il sentiero segnato. Il sentiero segnato passa quindi vicino ad una piccola e stretta grotta, quindi, poco meno di 300 metri dopo la grotticella, una breve deviazione a destra permette di vedere meglio un torrione. Ancora qualche metro dopo questa deviazione e ci troviamo ad un incrocio, dove andando dritti si torna giù a forno, mentre a sinistra in salita è la continuazione del nostro percorso. Qui è possibile anche fare una deviazione a destra dove un sentierino porta in cima ad un’elevazione segnata da un bastone, da qui scorgiamo in basso a sinistra il Pizzo Bandiera, riconoscibile facilmente anche per le 2 bandiere sulla sommità. Per raggiungere il Pizzo Bandiera occorre tornare comunque all’incrocio e prendere a sinistra del sentiero testè seguito per giungere in cima alla predetta elevazione. La traccia non è chiara per niente, ma si intuisce dove è meglio passare seguendo la conformazione del terreno e tenendo presente la nostra meta. Con qualche scomodità quindi, dovuta alla traccia inesistente e qualche albero caduto, giungiamo in breve alla base del Pizzo della Bandiera, dove un saltino di III grado (forse la salita risulterebbe più semplice attaccandosi agli alberi, ma non ho avuto occasione di verificare perché non volevo disturbare una grossa biscia lì presente…), non esposto, consente di giungere in pochi passi alla vetta. Si torna quindi sui propri passi all’incrocio e si prende il sentiero 154 come specificato prima. Dopo 500 metri circa notiamo un chiaro bivio non segnalato sulla sinistra. Imbocchiamo quindi tale sentiero, che subito sale tornando indietro, per poi continuare la salita a tornanti (occorre ignorare ad un bivio un sentiero che procede in piano), fino ad arrivare sul crinale del Monte Cipolla. Seguiamo quindi il lungo crinale, superando varie anticime, anche se probabilmente i pochi escursionisti che giungono qua si fermano alla prima, tanto che anche sulle mappe è citata, direi erroneamente, come la vetta, e ammirando anche alcuni torrioni nel percorso, fino a giungere alla vera cima, dove poi il crinale scende fino all’insellatura che la separa dal successivo Monte Girello. Visitato il Monte Cipolla torniamo sui nostri passi e riprendiamo a seguire il sentiero 154, giungendo in breve in vista di un gruppo di case, alcune solo ruderi. Scendiamo quindi attraverso le case e, giunti all’ultima in basso, prendiamo a sinistra seguendo anche le indicazioni di un cartello per la Cava di Onice, Subito dopo il bivio un macchinario di cava con annesso cartello esplicativo è posto in bella vista sul sentiero e, proseguendo più o meno in piano, giungiamo quindi alla deviazione segnalata per la Grotta dell’Onice (trattasi di cava in realtà). Sempre in realtà le deviazioni sono due, a sinistra la prima è indicata come pericolosa, ma direi che non lo è, si tratta solo di una discesa un poco ripida su roccia bagnata (ma c’è corrimano), e ghiaione, cosa alla portata di qualsiasi escursionista con un minimo di esperienza, sulla destra invece la seconda deviazione affronta la discesa su sentiero e porta ad una galleria laterale che consente un’ingresso più facile alla Grotta\Cava. Prendendo la prima deviazione a sinistra scendiamo prima su rocce bagnate su cui occorre fare attenzione e poi sui pietraia dentro la Grotta per giungere brevemente ad un salone dove a destra notiamo la galleria in piano che consente un accesso più facile. Qui sarebbe anche possibile proseguire, grazie ad una scala in legno (attenzione ai gradini che sembrano non in buone condizioni, ma c’è comunque corda per assicurarsi) che permette di salire ad un livello superiore e quindi imboccare una galleria più stretta, ma purtroppo non ho avuto il tempo di farlo e sono quindi uscito dalla galleria sulla destra. All’uscita troviamo subito un sentiero segnato, che imbocchiamo in ripida salita, che in breve ci riporta pochi passi oltre l’entrata della Grotta. Riprendiamo quindi a seguire il sentiero che riporta ora indicazioni per il Monte Castagnolo (1 e 30 ore dalla cava viene segnalato) e procediamo quindi lungamente in piano (circa 600 metri), su sentiero comunque panoramico e suggestivo, per poi salire un centinaio di metri su sentierino ripido e stretto a fianco di una parete rocciosa. Affrontata la ripida salita il sentiero riprende a traversare lungamente in piano, per arrivare quindi ad un paio di bivi con segnalazioni a sinistra per Resceto, a destra per Casania, dove noi prendiamo sempre a sinistra per Resceto. A quota 780 circa, incrociamo quindi il sentiero 161, che imbocchiamo verso sinistra in salita in direzione Monte Castagnolo, lasciando a destra invece la direzione per Resceto. Raggiungiamo quindi una panchina panoramica e poi continuiamo a salire nel bosco, fino a passare a destra di una grotta (che forse meriterebbe una visita che, nell’occasione, non ho avuto tempo di fare); passata la grotta si sale più ripidamente, attenzione alle rocce bagnate e scivolose, fino a sbucare invista dell’anticima erbosa del Monte Castagnolo, che raggiungiamo prendendo a destra. Dall’anticima si può seguire quindi il crinale fino alla vera vetta, crinale che presenta un paio di salti di roccia, di cui il primo va superato direttamente, mentre il secondo, più difficile, si può superare con un sentierino a sinistra, per giungere quindi poi brevemente alla vetta, dove un ulteriore e più difficile salto, separa ancora da un’ulteriore, ma più bassa, cima erbosa. Torniamo quindi sui nostri passi all’anticima erbosa e prendiamo a destra il sentiero che scende leggermente dirigendosi verso la rocciosa cresta del Monte Croce. Puntiamo quindi direttamente alla cresta e la risaliamo seguendola fedelmente, o passando, se preferiamo, più facilmente sulla destra. Giunti in vetta seguiamo quindi il crinale verso destra che ci porta senza grosse difficoltà fino all’anticima del Monte Mandriola, da cui ci separa una assai esposta e difficile cresta friabile, che è meglio evitare. Dall’anticima quindi invertiamo marcia e, invece di seguire a ritroso il crinale, prendiamo a sinistra, scendendo alla meglio, ma senza grosse difficoltà alcuni gradoni di roccia ed erbe, dirigendoci poi in diagonale verso un grosso cilindro arrugginito presso la cava sottostante. Raggiunto il cilindro pieghiamo a sinistra ed indietro, scendendo in diagonale per una cinquantina di metri, per invertire quindi nuovamente marcia, imboccando il passaggio che permette di scendere al ripiano sottostante di cava.
Raggiunto il piazzale principale della cava, imbocchiamo una traccia che taglia in piano e parallela al crinale percorso all’andata, fino a raggiungere una casa in pietra con sulla sinistra un macchinario, dalla quale scendiamo a vista ad un’altra costruzione posta più in basso su una bella sella erbosa (Casa Castagnolo). Da Casa Castagnolo imbocchiamo la cengia sulla destra che risale ad un’evidente sella (forse il sentiero passa leggermente più in basso e più facile), la cengia si mantiene facile e comoda, ma richiede poi un minimo di prudenza nello scendere un paio di metri al sottostante sentiero segnato, quando appunto mi accorgo di essere un poco troppo sopra. Alla sella troviamo quindi un sentiero che si diparte sulla destra (seguendolo si potrebbe compiere un anello), ma noi proseguiamo, ora sui passi dell’andata, per circa 100 metri, per giungere quindi ad un bivio, dove lasciamo a sinistra il percorso dell’andata verso la vetta del Castagnolo, e seguiamo il percorso più pianeggiante sulla destra, che, in circa 170 metri, si ricongiunge al percorso dell’andata, che quindi seguiamo a ritroso fino al posteggio.

Conclusioni: Peccato che la gita sia nata all’ultimo momento, se no mi sarei accorto che si poteva fare facilmente un anello che avrebbe permesso di visitare altri punti di interesse, tipo il Bucone di Forno. A parte questo la gita è sicuramente interessante, anche se è direi che sarebbe meglio effettuarla nel periodo invernale o al massimo di inizio primavera, per evitare di prendere troppo caldo. Veramente bello il Pizzo del Cotonificio e le cascate del Frigido all’inizio, un po’ meno interessante la Grotta dell’Onice, forse anche perché non l’ho visitata tutta, avendo paura di far tardi per le code, belle invece le creste del Monte Cipolla e quelle del Castagnolo e del Croce.

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Cascata Frigido dalla Filanda

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Pizzo del Cotonificio

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Pizzo del Cotonificio più da lontano

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Pizzo del Cotonificio ancora più da lontano

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Cascata Frigido dalla Filanda vista verticale

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Parte superiore Pizzo del Cotonificio dalla Filanda

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Picco di Navola dalla Filanda

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Parte superiore Pizzo del Cotonificio dalla Filanda

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Pizzo del Cotonificio più da lontano

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Cascata Frigido dalla Filanda ancora più da vicino

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Cascata Frigido dalla Filanda vista verticale più da vicino

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Scalinata salendo dalla Filanda

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Scalinata salendo dalla Filanda più da vicino

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Scalinata salendo dalla Filanda passa tra le rocce

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Finestra nella roccia salendo dalla Filanda

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Monte Sagro e Picco di Navola salendo verso Pizzo Bandiera

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Pizzo Bandiera dalla vetta soprastante

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Contrario e Cavallo da vetta Pizzo Bandiera

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Picco di Navola e Grondilice da vetta Pizzo Bandiera

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Pizzo Bandiera andandovi

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Forno dal Pizzo Bandiera

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Bandiera in vetta al Pizzo

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Denti di roccia salendo al Monte Cipolla

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Denti di roccia salendo al Monte Cipolla più da lontano

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Denti di roccia salendo al Monte Cipolla ancora più da lontano

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Contrario e Cavallo dal Monte Cipolla

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Monte Girello dal Monte Cipolla

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Picco di Falcovaia e Altissimo dal Monte Cipolla

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Mare da Monte Cipolla

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Denti di roccia scendendo dal Monte Cipolla

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Rudere andando alla Cava di Onice

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Case andando alla Cava di Onice

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Bivio per Grotta dell'Onice

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Ingresso Grotta dell'Onice dall'interno

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Interno Grotta dell'Onice

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Ingresso Grotta dell'Onice dall'interno più da lontano

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Prosecuzione grotta dell'Onice

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Galleria di uscita Grotta dell'Onice

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Uscita Galleria Grotta dell'Onice col flash

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Uscita Galleria Grotta dell'Onice più da vicino

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Sentiero panoramico verso Monte Castagnolo

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Picco roccioso sopra sentiero andando al Monte Castagnolo più da vicino

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Sentiero panoramico per Monte Castagnolo

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Grotta salendo al Monte Castagnolo

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Rocce a strapiombo salendo al Monte Castagnolo

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Monte Mandriola sotto Contrario e Cavallo dal Monte Castagnolo

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Cresta sommitale Monte Castagnolo

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Passaggio roccioso in cresta Monte Castagnolo

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Cresta sommitale Monte Castagnolo percorrendola

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Cresta Castagnolo e Monte Sagro

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Monte Madriola sotto Contrario e Cavallo dal Monte Castagnolo

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Monte Sagro dal Castagnolo

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Monte Grondilice dal Castagnolo

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Isole Portovenere dal Monte Castagnolo

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Cresta Castagnolo Picco Falcovaia e Monte Sagro

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Tetto roccioso e Altissimo da cresta Castagnolo

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Cresta sommitale Monte Castagnolo ancora più da lontano

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Grande rupe andando al Monte Croce

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Casa Castagnolo dalla cresta del Monte Croce

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Cresta Monte Croce salendola più da vicino

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Cresta Monte Croce salendola con Contrario sullo sfondo

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Monte Sagro salendo al Croce

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Cresta Monte Croce salendola

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Casa Castagnolo dalla cresta del Monte Croce più da vicino

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Cresta Monte Croce salendola con Contrario sullo sfondo più da vicino

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Vetta Monte Croce dalla cresta

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Cresta verso Monte Mandriola dal Croce

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Monte Sagro dal Croce

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Isole Portovenere e Picco Falcovaia dal Monte Croce

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Altissimo dal Monte Croce

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Anticima Mandriola dalla cresta

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Vetta Mandriola dalla cresta

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Monti Castagnolo e Croce scendendo da anticima Mandriola

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Cilindro arrugginito e Monte Croce

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Via di Lizza dalla cava del Monte Mandriola

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Teleferica Cava Mandriola

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Casa con macchinario di cava andando a Casa Castagnolo

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Casa Castagnolo scendendovi

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Monte Castagnolo tornando da Casa Castagnolo

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Grande rupe tornando da Casa Castagnolo più da vicino

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Guglia di roccia e mare tornando alla Filanda

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Scalinata in discesa verso la Filanda

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Casa sopra cascata Frigido vista verticale

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Cascata Frigido dalla Filanda vista verticale

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Parte bassa Cascata Frigido dalla Filanda

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Pizzo del Cotonificio in controluce dalla Filanda

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Pizzo del Cotonificio in controluce dalla Filanda più da vicino
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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