Penna di Sumbra - traversata da Arni a Capanne di Careggine
Moderator: Moderatori
Penna di Sumbra - traversata da Arni a Capanne di Careggine
Oggi ho fatto la mia prima gita in Apuane e non posso che dichiararmi entusiasta!!! La giornata era splendida, la stagione ideale, la gita organizzata dal CAI di Bolzaneto molto bella e varia, una delle più belle gite fatte quest'anno.
ll nostro punto di partenza è Arni (916 m), raggiungibile da Castelnuovo Garfagnana o da Massa (lungo la strada che attraverso San Carlo Po, Pariana, Antona e Altagnana giunge a Pian della Fioba e attraversa in galleria il Monte Pelato. E' una strada davvero molto panoramica, merita farla. Noi l'abbiamo fatta al ritorno). Arni si può inoltre raggiungere da Querceta, Sevarezza e girando a Ruosina per risalire i fianchi del Monte Altissimo che si attraversa con la galleria del Cipollato.
Il sentiero n. 144 parte nei pressi della chiesa (poco più sopra). Seguendo la tacca bianca e rossa il sentiero attraversa anche delle rocce e lastroni dove sono stati scavati dei gradini (niente di preoccupante). La prima parte della salita avviene praticamente su un crinale, ben distinguibile proprio mentre si cammina sui lastroni con gradini.
I fianchi del monte vengono completamente aggirati, questo permette anche una salita abbastanza dolce. Un sentiero a mezzacosta ci porta poi al bosco del Fatonero, meravigliosa faggeta che con l'autunno assume sfumature da favola... una leggenda vuole che sia abitato dal Linchetto, un folletto bizzarro e dispettoso che disturba uomini e animali.
Proprio prima dell’impatto visivo con la macchia colorata del Fatonero, il sentiero si snoda su un versante che porta a un colletto (oggi ventosissimo) dove, appena girato l’angolo si vedono il bosco e la Penna di Sumbra in tutta la sua maestosa imponenza. Non credevo fosse così bella, si alza staccandosi da tutto il resto, emerge dai prati e dalle placche di marmo…
Lasciato il Fatonero, si risale verso il Passo Fiocca (m. 1560), un ampio valico ricoperto da spettacolari lastroni di marmo. Dal passo, parte una corta via attrezzata (un sentiero molto ripido dotato di cavo. Non servono abilità fisiche particolari, solamente, come su tutto il sentiero, stare attenti a non scivolare vista la natura della pietra), la quale ci porta fin sulla vetta della Penna di Sumbra (m. 1764). Il monte presenta a nord un crinale lungo e dolce punteggiato di boschi, a sud una parete verticale di 500 metri!
Da lì si vedono molte vette delle Apuane, tra le quali ricordo Pisanino, Tambura, Contrario…
Dorilys e Scinty in vetta
A questo punto normalmente si ritornerebbe sul sentiero percorso per l’andata. Ma grazie al pullman che ci aspetta dall’altra parte, continuiamo la nostra bellissima traversata fino all’abitato di Capanne di Careggine (m. 840). Si prende quindi il sentiero n. 145 che ci permette una visione della immensa parete sud e ci addentriamo in un altro magnifico bosco di faggi.
Più in basso il sentiero attraversa antichi pascoli (si possono vedere qua e là i resti dei ricoveri dei pastori) nell’erba alta e ci porta a un altro affascinante posto che rende, insieme alla vetta, al panorama e ai boschi, questo itinerario davvero particolare. Si tratta di un intaglio roccioso naturale molto stretto. Si sale per un canalino gradonato e si passa uno in fila all’altro nella fenditura. E’ davvero suggestivo.
Poco dopo si arriva a uno spazio aperto da dove si vede, in fondo alla valle, il lago di Isola Santa. Terminiamo la gita camminando nei boschi di castagni dai colori caldi e dorati. Il tempo impiegato, prendendola con un passo tranquillo, è di circa 6 ore.
Si può fare con più macchine o col pullman, altrimenti scegliendo uno dei due paesini come luogo di partenza per una delle due salite (sentiero 144 dalla chiesa di Arni – sentiero 145 dalla chiesa di Capanne di Careggine).
Davvero una bella gita vissuta in una splendida giornata autunnale. L’ambiente delle Alpi Apuane è stata una bella novità, è una catena davvero particolare e spero di fare ancora molte gite da quelle parti…anzi l’inverno mi aspetta…
Per tutte le altre foto...
http://www.quotazero.com/gallery/catego ... 652&page=1
ll nostro punto di partenza è Arni (916 m), raggiungibile da Castelnuovo Garfagnana o da Massa (lungo la strada che attraverso San Carlo Po, Pariana, Antona e Altagnana giunge a Pian della Fioba e attraversa in galleria il Monte Pelato. E' una strada davvero molto panoramica, merita farla. Noi l'abbiamo fatta al ritorno). Arni si può inoltre raggiungere da Querceta, Sevarezza e girando a Ruosina per risalire i fianchi del Monte Altissimo che si attraversa con la galleria del Cipollato.
Il sentiero n. 144 parte nei pressi della chiesa (poco più sopra). Seguendo la tacca bianca e rossa il sentiero attraversa anche delle rocce e lastroni dove sono stati scavati dei gradini (niente di preoccupante). La prima parte della salita avviene praticamente su un crinale, ben distinguibile proprio mentre si cammina sui lastroni con gradini.
I fianchi del monte vengono completamente aggirati, questo permette anche una salita abbastanza dolce. Un sentiero a mezzacosta ci porta poi al bosco del Fatonero, meravigliosa faggeta che con l'autunno assume sfumature da favola... una leggenda vuole che sia abitato dal Linchetto, un folletto bizzarro e dispettoso che disturba uomini e animali.
Proprio prima dell’impatto visivo con la macchia colorata del Fatonero, il sentiero si snoda su un versante che porta a un colletto (oggi ventosissimo) dove, appena girato l’angolo si vedono il bosco e la Penna di Sumbra in tutta la sua maestosa imponenza. Non credevo fosse così bella, si alza staccandosi da tutto il resto, emerge dai prati e dalle placche di marmo…
Lasciato il Fatonero, si risale verso il Passo Fiocca (m. 1560), un ampio valico ricoperto da spettacolari lastroni di marmo. Dal passo, parte una corta via attrezzata (un sentiero molto ripido dotato di cavo. Non servono abilità fisiche particolari, solamente, come su tutto il sentiero, stare attenti a non scivolare vista la natura della pietra), la quale ci porta fin sulla vetta della Penna di Sumbra (m. 1764). Il monte presenta a nord un crinale lungo e dolce punteggiato di boschi, a sud una parete verticale di 500 metri!
Da lì si vedono molte vette delle Apuane, tra le quali ricordo Pisanino, Tambura, Contrario…
Dorilys e Scinty in vetta
A questo punto normalmente si ritornerebbe sul sentiero percorso per l’andata. Ma grazie al pullman che ci aspetta dall’altra parte, continuiamo la nostra bellissima traversata fino all’abitato di Capanne di Careggine (m. 840). Si prende quindi il sentiero n. 145 che ci permette una visione della immensa parete sud e ci addentriamo in un altro magnifico bosco di faggi.
Più in basso il sentiero attraversa antichi pascoli (si possono vedere qua e là i resti dei ricoveri dei pastori) nell’erba alta e ci porta a un altro affascinante posto che rende, insieme alla vetta, al panorama e ai boschi, questo itinerario davvero particolare. Si tratta di un intaglio roccioso naturale molto stretto. Si sale per un canalino gradonato e si passa uno in fila all’altro nella fenditura. E’ davvero suggestivo.
Poco dopo si arriva a uno spazio aperto da dove si vede, in fondo alla valle, il lago di Isola Santa. Terminiamo la gita camminando nei boschi di castagni dai colori caldi e dorati. Il tempo impiegato, prendendola con un passo tranquillo, è di circa 6 ore.
Si può fare con più macchine o col pullman, altrimenti scegliendo uno dei due paesini come luogo di partenza per una delle due salite (sentiero 144 dalla chiesa di Arni – sentiero 145 dalla chiesa di Capanne di Careggine).
Davvero una bella gita vissuta in una splendida giornata autunnale. L’ambiente delle Alpi Apuane è stata una bella novità, è una catena davvero particolare e spero di fare ancora molte gite da quelle parti…anzi l’inverno mi aspetta…
Per tutte le altre foto...
http://www.quotazero.com/gallery/catego ... 652&page=1
Last edited by scinty on Mon Oct 08, 2007 9:58, edited 1 time in total.
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
E' un percorso segnato, la bellezza della gita è stata quella di poter fare il sentiero del ritorno diverso dall'andata. Entrambi stupendi. Io ho un po' dormicchiato sul pullman comunque se non ricordo male siamo partiti per le 7 e siamo arrivati ad Arni verso le 9:30, dopo una sosta in autogrill. Siamo usciti a Versilia. Probabile che in macchina ci si metta un po' meno. Paolo potrà dare più precisi dettagli.
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Avevo letto delle marmitte, avrei voluto vederle...
Ho trovato questo
http://www.arcetri.astro.it/~baglioni/t ... e2/f4.html
Ho trovato questo
http://www.arcetri.astro.it/~baglioni/t ... e2/f4.html
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
Devi chiedere a Mauro. Lui la bene dove si parte per il Fosso dell'Anguillaia.scinty wrote:Avevo letto delle marmitte, avrei voluto vederle...
Ho trovato questo
http://www.arcetri.astro.it/~baglioni/t ... e2/f4.html
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
- rikkytikkytavi
- Quotazerino doc
- Posts: 1662
- Joined: Thu Mar 01, 2007 18:42
- Location: Arenzano
Finalmente ho un attimo di tempo per collegarmi con i miei tragici 56kb
Gita stupenda, personalmente erano anni che volevo farla,ma per la traversata ci voleva il pulman e Con il CAI di Bolzaneto questo era il terzo tentativo,dopodue volte di acqua schietta con conseguenti mangiate a Lucca
Questa volta la giornata è stata splendida,sia per la gita che per le situazioni meteorologiche.
Io amo molto le Apuane che, a conti fatti, conosco più d'inverno che d'autunno (d'estate niente: troppo caldo!) ma devo dire che ogni volta mi regalano delle intense emozioni.
Sono felice anche per Scinty che ha avuto un bellissimo battesimo sui "Monti di Michelangelo"
Gita stupenda, personalmente erano anni che volevo farla,ma per la traversata ci voleva il pulman e Con il CAI di Bolzaneto questo era il terzo tentativo,dopodue volte di acqua schietta con conseguenti mangiate a Lucca
Questa volta la giornata è stata splendida,sia per la gita che per le situazioni meteorologiche.
Io amo molto le Apuane che, a conti fatti, conosco più d'inverno che d'autunno (d'estate niente: troppo caldo!) ma devo dire che ogni volta mi regalano delle intense emozioni.
Sono felice anche per Scinty che ha avuto un bellissimo battesimo sui "Monti di Michelangelo"
Paola
"La democrazia sono due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. La libertà è un agnello ben armato che contesta il voto." Benjamin Franklin
"La democrazia sono due lupi e un agnello che votano su cosa mangiare a pranzo. La libertà è un agnello ben armato che contesta il voto." Benjamin Franklin
-
- Matricola
- Posts: 28
- Joined: Wed Oct 17, 2007 9:59
- Location: Toscana
La scorsa settimana sono stato sul Sumbra anch'io.
Noi purtroppo non avevamo l'autobus, quindi niente traversata per noi
In compenso all'andata invece della ferratina ci siamo goduti in arrampicata la cresta Sud-Ovest
Posti spettacolari, giornata eccezionale, quasi un'appendice dell'estate, ma con i colori fantastici dell'autunno.
Il boschetto del fatonero era una chicca, peccato aver dimenticato la macchina fotografica.
Noi purtroppo non avevamo l'autobus, quindi niente traversata per noi
In compenso all'andata invece della ferratina ci siamo goduti in arrampicata la cresta Sud-Ovest
Posti spettacolari, giornata eccezionale, quasi un'appendice dell'estate, ma con i colori fantastici dell'autunno.
Il boschetto del fatonero era una chicca, peccato aver dimenticato la macchina fotografica.
Wow chissà com'è la cresta! Com'è, com'è? E' difficile?naturalmente wrote: In compenso all'andata invece della ferratina ci siamo goduti in arrampicata la cresta Sud-Ovest
Noi andando verso la ferratina, dopo le placche di marmo, abbiamo visto uno spigolo, non è la stessa cosa che dici tu vero?
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
-
- Matricola
- Posts: 28
- Joined: Wed Oct 17, 2007 9:59
- Location: Toscana
Abbiamo fatto la Ceragioli con la variante iniziale di Funck. Attacca sullo spigolo principale prima delle placche che dici e arriva una trentina di metri sotto la croce.
La via non è dura anche se l'ho trovata più difficile del previsto. In un tiro, oltre agli spit, c'erano anche i chiodi dei fratelli Ceragioli a distanza ravvicinata, segno che a quei tempi di lì passavano in artificiale. Ovviamente è sconsigliabile appendersi oggi su quella roba, inoltre sconsigliabile anche attaccarsi a tutta la roccia che si vede, non è infatti tra le migliori che ho visto... Tanto di cappello ai Ceragioli che sono passati di lì decine di anni fà con gli scarponi..
I panorami sono comunque valsi l'arrampicata. Sulla parete tra l'altro ho notato diversi uccellini con le ali rosse durante il volo che non avevo mai visto prima. Hanno il becco sottile e ricurvo e camminavano sulla roccia come alla ricerca di vermi o roba simile. Simpatici, ci hanno fatto compagnia, oltre ai soliti gracchi neri.
La via non è dura anche se l'ho trovata più difficile del previsto. In un tiro, oltre agli spit, c'erano anche i chiodi dei fratelli Ceragioli a distanza ravvicinata, segno che a quei tempi di lì passavano in artificiale. Ovviamente è sconsigliabile appendersi oggi su quella roba, inoltre sconsigliabile anche attaccarsi a tutta la roccia che si vede, non è infatti tra le migliori che ho visto... Tanto di cappello ai Ceragioli che sono passati di lì decine di anni fà con gli scarponi..
I panorami sono comunque valsi l'arrampicata. Sulla parete tra l'altro ho notato diversi uccellini con le ali rosse durante il volo che non avevo mai visto prima. Hanno il becco sottile e ricurvo e camminavano sulla roccia come alla ricerca di vermi o roba simile. Simpatici, ci hanno fatto compagnia, oltre ai soliti gracchi neri.
Negli anni "60/70 su dallo spigolo ovest quel passaggio lo facevano con le staffe! Me lo ha confermato Giorgio Noli che con Nico Campora erano a fare la traversata con noi....(loro che in quegli anni hanno aperto molte vie nuove sulle Alpi Apuane )naturalmente wrote:Abbiamo fatto la Ceragioli con la variante iniziale di Funck. Attacca sullo spigolo principale prima delle placche che dici e arriva una trentina di metri sotto la croce.
La via non è dura anche se l'ho trovata più difficile del previsto. In un tiro, oltre agli spit, c'erano anche i chiodi dei fratelli Ceragioli a distanza ravvicinata, segno che a quei tempi di lì passavano in artificiale. Ovviamente è sconsigliabile appendersi oggi su quella roba, inoltre sconsigliabile anche attaccarsi a tutta la roccia che si vede, non è infatti tra le migliori che ho visto... Tanto di cappello ai Ceragioli che sono passati di lì decine di anni fà con gli scarponi..
I panorami sono comunque valsi l'arrampicata. Sulla parete tra l'altro ho notato diversi uccellini con le ali rosse durante il volo che non avevo mai visto prima. Hanno il becco sottile e ricurvo e camminavano sulla roccia come alla ricerca di vermi o roba simile. Simpatici, ci hanno fatto compagnia, oltre ai soliti gracchi neri.
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
-
- Utente Molto Attivo
- Posts: 335
- Joined: Wed Jul 05, 2006 9:37
- Location: TOSCANA
I fratelli Ceragioli erano molto prima degli anni sessanta, non vorrei sbagliare ma si parla di 1935. Veramente una coppia eccezionale per quei tempi e i luoghi se non fosse arrivato oppio scuramente avrebbero fatto la prima anche alla nord del Pizzo d'uccello, erano arrivati a metà parete.
Dello spigolo ovest è interessante anche la prima parte che attacca bassa dietro lo spigolo su difficoltà di IV+ ma un pò rottina
Dello spigolo ovest è interessante anche la prima parte che attacca bassa dietro lo spigolo su difficoltà di IV+ ma un pò rottina
-
- Matricola
- Posts: 28
- Joined: Wed Oct 17, 2007 9:59
- Location: Toscana
Non ho la guida sottomano, ma le vie dei ceragioli mi sembra che siano degli anni 30/40. T'immagini? salire con i canaponi legati in vita mi vengono i brividi solo a pensarci..paolo59 wrote:Negli anni "60/70 su dallo spigolo ovest quel passaggio lo facevano con le staffe! Me lo ha confermato Giorgio Noli che con Nico Campora erano a fare la traversata con noi....(loro che in quegli anni hanno aperto molte vie nuove sulle Alpi Apuane )
-
- Utente Molto Attivo
- Posts: 335
- Joined: Wed Jul 05, 2006 9:37
- Location: TOSCANA
-
- Matricola
- Posts: 28
- Joined: Wed Oct 17, 2007 9:59
- Location: Toscana
Scinty, hai letto bene! Le marmitte sono molto belle.scinty wrote:Avevo letto delle marmitte, avrei voluto vederle...
Ho trovato questo
http://www.arcetri.astro.it/~baglioni/t ... e2/f4.html
Il link che hai trovato (tra l'altro Roberto è un mio amico.. ) descrive bene l'attacco e la risalita del fosso del Fatonero, che si fa senza corda. Le marmitte più belle sono però nel fosso dell'Anguillaia che è ad est e si scendono in corda doppia. Io ci sono stato qualche anno fa, ricordo che in qualche doppia c'era da stare attenti a non atterrare nell'acqua. Il giro è molto consigliabile
Ciao
Grazie anche per la risposta di prima!naturalmente wrote:Scinty, hai letto bene! Le marmitte sono molto belle.scinty wrote:Avevo letto delle marmitte, avrei voluto vederle...
Ho trovato questo
http://www.arcetri.astro.it/~baglioni/t ... e2/f4.html
Il link che hai trovato (tra l'altro Roberto è un mio amico.. ) descrive bene l'attacco e la risalita del fosso del Fatonero, che si fa senza corda. Le marmitte più belle sono però nel fosso dell'Anguillaia che è ad est e si scendono in corda doppia. Io ci sono stato qualche anno fa, ricordo che in qualche doppia c'era da stare attenti a non atterrare nell'acqua. Il giro è molto consigliabile
Ciao
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
-
- Matricola
- Posts: 28
- Joined: Wed Oct 17, 2007 9:59
- Location: Toscana
Lì per lì ho pensato alla Ceragioli al Sumbra fatta al contrario cioè partendo quindi dall'alto.. qualcosa però non tornava..giusefinto wrote:Vi consiglio la Ceragioli al Contrario partendo dal basso per capire a che livello erano
La sud del Contrario! Un altro ambiente esagerato delle Apuane. l'Ho vista da tutte le angolazioni ma non ci sono mai salito, sarebbe un bel giro.
Si, si lo so! La via l'hanno aperta nel 1935....io parlavo di due ripetitori della via che quel passaggio lo hanno fatto con le staffe negli anni 60/70 (non ricordo l'anno precisamente)....giusefinto wrote:I fratelli Ceragioli erano molto prima degli anni sessanta, non vorrei sbagliare ma si parla di 1935. Veramente una coppia eccezionale per quei tempi e i luoghi se non fosse arrivato oppio scuramente avrebbero fatto la prima anche alla nord del Pizzo d'uccello, erano arrivati a metà parete.
Dello spigolo ovest è interessante anche la prima parte che attacca bassa dietro lo spigolo su difficoltà di IV+ ma un pò rottina
Paolo
Il silenzio è il grido più forte.
Il silenzio è il grido più forte.
-
- Matricola
- Posts: 28
- Joined: Wed Oct 17, 2007 9:59
- Location: Toscana
E' il picchio muraiolo. Un gradito frequentatore delle pareti, più colorato dei materiali degli alpinisti, ed arrampica veramente bene. E poi sempre in free solo.naturalmente wrote:... Sulla parete tra l'altro ho notato diversi uccellini con le ali rosse durante il volo che non avevo mai visto prima. Hanno il becco sottile e ricurvo e camminavano sulla roccia come alla ricerca di vermi o roba simile. Simpatici, ci hanno fatto compagnia, oltre ai soliti gracchi neri.
http://www.ebnitalia.it/qb/qb016/muraiolo.htm
http://www.in-valgrande.it/fauna/picchio-muraiolo.htm
da http://www.uoei.it/ripadiversilia/apuan ... celli5.htm:
"..Farfalla delle rocce, così gli alpinisti chiamano il picchio muraiolo, derivazione che gli deriva dalla vivace colorazione, dal suo volo irregolare e ritmato, da un veloce batter d’ali e dalla sua abilità d’arrampicatore...
Per questo coloro che possono osservare il picchio muraiolo sono i rocciatori che in estate s’ arrampicano sulle grandi pareti."
Insomma un motivo in più, qualora ce ne fosse bisogno, per arrampicare
Last edited by naturalmente on Fri Oct 19, 2007 13:31, edited 1 time in total.
- Maury76
- Fotomodello delle vette
- Posts: 4778
- Joined: Tue Sep 16, 2008 17:51
- Location: genova marassi
- Contact:
Re: Penna di Sumbra - traversata da Arni a Capanne di Careggine
Sabato in compagnia di soundofsilence e Coren ho effettuato questo bel percorso.
Dopo quasi un mese di inattivita' il primo tratto un po' ripido mi ha fatto soffrire anche perche' sound ,sicuramente piu' allenato di me ,andava come un treno. La restante parte del percorso e' andata bene ,i paesaggi sono veramente belli,anche se l'unico rammarico e' di non aver visto il bosco di fatonero con i colori autunnali .In attesa dell' immancabile descrizione di sound e delle sue foto(sicuramente piu' belle delle mie) inserisco la mia:
http://www.finoincima.altervista.org/pe ... sumbra.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Dopo quasi un mese di inattivita' il primo tratto un po' ripido mi ha fatto soffrire anche perche' sound ,sicuramente piu' allenato di me ,andava come un treno. La restante parte del percorso e' andata bene ,i paesaggi sono veramente belli,anche se l'unico rammarico e' di non aver visto il bosco di fatonero con i colori autunnali .In attesa dell' immancabile descrizione di sound e delle sue foto(sicuramente piu' belle delle mie) inserisco la mia:
http://www.finoincima.altervista.org/pe ... sumbra.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.finoincima.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
https://www.facebook.com/finoincima" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Penna di Sumbra - traversata da Arni a Capanne di Careggine
Io alle marmitte ci sono stato quest'estate, ho fatto il giro completo, ossi salita del Fatonero e discesa dell'Anguillara. E' un giro veramente interminabile e non banalissimo, però stupendo!!!!....fai conto che eravamo solo in 2, siamo partiti alle 8.30 e siamo tornati alle auto alle 20.40 e ci siamo fermati solamente un'ora x mangiare.....se hai bisogno di informazioni chiedi pure!!!!....Ciao Matteo!!
- soundofsilence
- Riesploratore
- Posts: 6786
- Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
- Location: genova - marassi
- Contact:
Re: Penna di Sumbra - traversata da Arni a Capanne di Careggine
Traversata Penna di Sumbra – Apuane estreme “style”
Sabato 21/11/09: Arni – Passo Fiocca – Penna di Sumbra – Colle di Capanne – Capanne di Carregine e ritorno ad Arni in bicicletta.
Partecipanti: Coren, Maury76, Soundofsilence
Lunghezza: 12,5 Km a piedi + 8 in bici.
Dislivello: 900 m a piedi + 300 in bici
Difficoltà: EE, ma in assenza di neve o erba bagnata un EE decisamente facile, in caso invece di terreno scivoloso, magari resta facile, ma decisamente pericoloso da affrontare senza ramponi, per buona parte della salita da Arni e nella cupola sommitale attrezzata con cavo (praticamente inutile con terreno asciutto).
Difficoltà invece ci sono a non perdere la traccia sia salendo da Arni, dove comunque l’orientamento resta semplice per il terreno spoglio, sia scendendo a Carregine dove perdere la traccia nel bosco è abbastanza facile (almeno per noi) e più complicato ritrovarla…
Come tutte le imitazioni alla fine il risultato finale sarà un po’ “tarocco” ma , in effetti, trattandosi di una imitazione non voluta speriamo di meritarci le attenuanti del caso…
Il progetto di chiudere l’anello in bicicletta, in effetti, nasce dall’esigenza di ridurre i tempi di percorrenza previsti dalle guide (6 ore per il solo tratto Arni – Capanne) che sommati agli 8 Km con 300 metri di dislivello di asfalto renderebbero la gita un po’ troppo lunga per le ore di luce di questi giorni…
Partenza alle 5,30 da Corso de Stefanis, deposito della bicicletta a Capanne di Carregine, alla partenza del sentiero 145 intorno alle 8 (si sarebbe potuto proseguire e lasciare la bici dal cimitero, sovrastante tra i 50-100 metri di dislivello), ritorno ad Arni e partenza effettiva verso le 8,30.
Il sentiero parte sopra la chiesa, dicono le guide, e noi eseguiamo alla lettera, ma, in realtà, si trattava invece di proseguire su asfalto qualche centinaio di metri per imboccare il vero inizio del sentiero. Nessun problema comunque perchè salendo dalla chiesa si ritorna in breve su asfalto e all’inizio del sentiero, perdiamo comunque anche qui qualche decina di metri di dislivello…
Il tempo sembra reggere nitido e queste piccole perdite di tempo, che caratterizzeranno tutta la giornata, non ci preoccupano più di tanto. Nel primo tratto del sentiero bella vista a sinistra (nord-ovest) su cime rocciose che mi sembrano proprio la Pania Secca e l’Uomo Morto, la posizione e l’altezza non mi convincono molto (dovrebbero essere dalla parte opposta e sembrano un po’ troppo vicini…) ma, sul momento, mi fido di più della somiglianza perfetta che del mio scarso senso dell’orientamento…
A posteriori risulterà chiaro che la ‘Pania Secca’ era in realtà il Monte Macina (sicuramente un mia prossima meta dal Passo del Vestito), mentre sull’’Uomo Morto’ non saprei ancora pronunciarmi, d’alronde, di morti, purtroppo, le Apuane ne fanno sempre molti…
Saliamo in fretta almeno la prima parte e in 40 minuti siamo già 400 metri sopra Arni, grazie anche al sentiero ripido. Dopo affrontiamo un lungo tratto in cui si sale poco, ma ci si perde parecchio, compresa una digressione in discesa nel bosco del Fatonero, comunque brillantemente rimediata grazie al GPS… Dopo il bosco sempre più belle diventano le viste sulla cupola sommitale della Penna, che grazie alla bella luce novembrina, appare particolarmente plastica, un po’ di nebbia invece verso la costa, che ci impedirà per tutto il giorno di vedere le Isole di Portovenere, ma bellissime viste invece sul Sagro emergente dalla nebbia e dall’altra parte sulla Pania della Croce, il Procinto che emerge come un fantasma e il vero ‘Uomo morto’ che, sul momento, ci meravigliamo di quanto si sia spostato, per essere trapassato si sposta molto più velocemente di noi che siamo abbastanza vivi!
In breve raggiungiamo la bellissima sella di marmo del Passo Fiocca da cui il Sumbra si mostra con la sua bella Penna a nord, purtroppo in ombra per fare belle foto…
Da qui ripida, ma breve la salita in vetta lungo il canalino erboso attrezzato: dalla vetta ci si spalanca il classico fantastico panorama delle Apuane sul gruppo Sagro, Grondilice, Tambura, Pisanino e Roccandagia, anch’essi molto belli nella nitida luce novembrina; da dietro spuntano Contrario e soprattutto le bellissime gobbe del Cavallo. A nord il Lago di Vagli e l’Appenino che occupa anche tutta la vista a est. A sud il bellissimo, come già detto, gruppo delle Panie e l’Isola d’Elba che emerge dalla nebbia.
Il vento in vetta ci fa passare dalla canottiera alla giacca a vento, ma la sosta pranzo è comunque gradevole. Bella la prima parte della discesa in cresta con viste sulla precipite parete sud del Sumbra e l’attraversamento di interessanti zone carsiche, di cui, una nel bosco, poco sotto il sentiero; lasciata la cresta il sentiero si mantiene abbastanza in quota nel bosco a nord, ma è facile perdere i segnavia, in alcuni punti assenti o sbiaditi. Il sentiero prosegue comunque parallelamente alla cresta senza apprezzabili dislivelli per scavalcarla e portarsi sul versante sud al Colle delle Capanne, intorno ai 1400 metri di quota. La discesa sul versante sud è meno interessante ed anche parecchio lunga, dati i lunghi, appunto, tratti in piano, caratteristico comunque l’attraversamento di una profonda stretta e lunga fenditura nella roccia (30 metri) qualche decina di minuti prima di giungere a Capanne, dove giungiamo alle 14,20, dopo 5,50 ore soste comprese.
Qui inizia la vera avventura: già consapevoli di dover sostituire una camera d’aria, bucatasi non si sa come restando la bicicletta appesa a 2 ganci per 4 anni nel box, suscitiamo l’entusiamo del pubblico locale, radunatosi intorno a noi per lo spettacolo offerto, quando anche la camera d’aria, pur nuova, si rivela anch’essa bucata… Per non deludere il pubblico, che già incominciava a sfollare, ormai sicuro del risultato finale, tiro fuori allora una vecchia confezione di pezze da attaccare col mastice…. L’operazione ci prende parecchio tempo, per lasciar asciugare il mastice due volte, dopo la prima stesura incompleta, ma riesce perfettamente tra la meraviglia del pubblico incredulo, e dopo oltre un’ora di sosta ai box posso ripartire in bicicletta per Arni…
Il percorso si rivela più duro del previsto, o forse sono io meno forte di quanto credevo, fatto sta che ci metto 25 minuti invece dei 20 previsti, sicuramente per colpa delle scarpe da escursionismo che non fanno presa sugli attacchi look…
In ogni caso, per chi volesse ritentare ‘l’impresa’, il percorso è costituito da circa 2-3 Km discesa da Capanne in cui si perdono tra i 200 e i 250 metri, poi si sale di 150 metri circa per 3-4 Km fino al bivio per Arni con una media del 3-4% di pendenza; dopo il bivio si scende lievemente per un 500 metri per poi risalire duramente, per circa 2 Km, di 150-200 metri con pendenze quindi che si avvicinano al 10% di media.
Foto vecchie (poche) e nuove (tante):
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... Sumbra.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Sabato 21/11/09: Arni – Passo Fiocca – Penna di Sumbra – Colle di Capanne – Capanne di Carregine e ritorno ad Arni in bicicletta.
Partecipanti: Coren, Maury76, Soundofsilence
Lunghezza: 12,5 Km a piedi + 8 in bici.
Dislivello: 900 m a piedi + 300 in bici
Difficoltà: EE, ma in assenza di neve o erba bagnata un EE decisamente facile, in caso invece di terreno scivoloso, magari resta facile, ma decisamente pericoloso da affrontare senza ramponi, per buona parte della salita da Arni e nella cupola sommitale attrezzata con cavo (praticamente inutile con terreno asciutto).
Difficoltà invece ci sono a non perdere la traccia sia salendo da Arni, dove comunque l’orientamento resta semplice per il terreno spoglio, sia scendendo a Carregine dove perdere la traccia nel bosco è abbastanza facile (almeno per noi) e più complicato ritrovarla…
Come tutte le imitazioni alla fine il risultato finale sarà un po’ “tarocco” ma , in effetti, trattandosi di una imitazione non voluta speriamo di meritarci le attenuanti del caso…
Il progetto di chiudere l’anello in bicicletta, in effetti, nasce dall’esigenza di ridurre i tempi di percorrenza previsti dalle guide (6 ore per il solo tratto Arni – Capanne) che sommati agli 8 Km con 300 metri di dislivello di asfalto renderebbero la gita un po’ troppo lunga per le ore di luce di questi giorni…
Partenza alle 5,30 da Corso de Stefanis, deposito della bicicletta a Capanne di Carregine, alla partenza del sentiero 145 intorno alle 8 (si sarebbe potuto proseguire e lasciare la bici dal cimitero, sovrastante tra i 50-100 metri di dislivello), ritorno ad Arni e partenza effettiva verso le 8,30.
Il sentiero parte sopra la chiesa, dicono le guide, e noi eseguiamo alla lettera, ma, in realtà, si trattava invece di proseguire su asfalto qualche centinaio di metri per imboccare il vero inizio del sentiero. Nessun problema comunque perchè salendo dalla chiesa si ritorna in breve su asfalto e all’inizio del sentiero, perdiamo comunque anche qui qualche decina di metri di dislivello…
Il tempo sembra reggere nitido e queste piccole perdite di tempo, che caratterizzeranno tutta la giornata, non ci preoccupano più di tanto. Nel primo tratto del sentiero bella vista a sinistra (nord-ovest) su cime rocciose che mi sembrano proprio la Pania Secca e l’Uomo Morto, la posizione e l’altezza non mi convincono molto (dovrebbero essere dalla parte opposta e sembrano un po’ troppo vicini…) ma, sul momento, mi fido di più della somiglianza perfetta che del mio scarso senso dell’orientamento…
A posteriori risulterà chiaro che la ‘Pania Secca’ era in realtà il Monte Macina (sicuramente un mia prossima meta dal Passo del Vestito), mentre sull’’Uomo Morto’ non saprei ancora pronunciarmi, d’alronde, di morti, purtroppo, le Apuane ne fanno sempre molti…
Saliamo in fretta almeno la prima parte e in 40 minuti siamo già 400 metri sopra Arni, grazie anche al sentiero ripido. Dopo affrontiamo un lungo tratto in cui si sale poco, ma ci si perde parecchio, compresa una digressione in discesa nel bosco del Fatonero, comunque brillantemente rimediata grazie al GPS… Dopo il bosco sempre più belle diventano le viste sulla cupola sommitale della Penna, che grazie alla bella luce novembrina, appare particolarmente plastica, un po’ di nebbia invece verso la costa, che ci impedirà per tutto il giorno di vedere le Isole di Portovenere, ma bellissime viste invece sul Sagro emergente dalla nebbia e dall’altra parte sulla Pania della Croce, il Procinto che emerge come un fantasma e il vero ‘Uomo morto’ che, sul momento, ci meravigliamo di quanto si sia spostato, per essere trapassato si sposta molto più velocemente di noi che siamo abbastanza vivi!
In breve raggiungiamo la bellissima sella di marmo del Passo Fiocca da cui il Sumbra si mostra con la sua bella Penna a nord, purtroppo in ombra per fare belle foto…
Da qui ripida, ma breve la salita in vetta lungo il canalino erboso attrezzato: dalla vetta ci si spalanca il classico fantastico panorama delle Apuane sul gruppo Sagro, Grondilice, Tambura, Pisanino e Roccandagia, anch’essi molto belli nella nitida luce novembrina; da dietro spuntano Contrario e soprattutto le bellissime gobbe del Cavallo. A nord il Lago di Vagli e l’Appenino che occupa anche tutta la vista a est. A sud il bellissimo, come già detto, gruppo delle Panie e l’Isola d’Elba che emerge dalla nebbia.
Il vento in vetta ci fa passare dalla canottiera alla giacca a vento, ma la sosta pranzo è comunque gradevole. Bella la prima parte della discesa in cresta con viste sulla precipite parete sud del Sumbra e l’attraversamento di interessanti zone carsiche, di cui, una nel bosco, poco sotto il sentiero; lasciata la cresta il sentiero si mantiene abbastanza in quota nel bosco a nord, ma è facile perdere i segnavia, in alcuni punti assenti o sbiaditi. Il sentiero prosegue comunque parallelamente alla cresta senza apprezzabili dislivelli per scavalcarla e portarsi sul versante sud al Colle delle Capanne, intorno ai 1400 metri di quota. La discesa sul versante sud è meno interessante ed anche parecchio lunga, dati i lunghi, appunto, tratti in piano, caratteristico comunque l’attraversamento di una profonda stretta e lunga fenditura nella roccia (30 metri) qualche decina di minuti prima di giungere a Capanne, dove giungiamo alle 14,20, dopo 5,50 ore soste comprese.
Qui inizia la vera avventura: già consapevoli di dover sostituire una camera d’aria, bucatasi non si sa come restando la bicicletta appesa a 2 ganci per 4 anni nel box, suscitiamo l’entusiamo del pubblico locale, radunatosi intorno a noi per lo spettacolo offerto, quando anche la camera d’aria, pur nuova, si rivela anch’essa bucata… Per non deludere il pubblico, che già incominciava a sfollare, ormai sicuro del risultato finale, tiro fuori allora una vecchia confezione di pezze da attaccare col mastice…. L’operazione ci prende parecchio tempo, per lasciar asciugare il mastice due volte, dopo la prima stesura incompleta, ma riesce perfettamente tra la meraviglia del pubblico incredulo, e dopo oltre un’ora di sosta ai box posso ripartire in bicicletta per Arni…
Il percorso si rivela più duro del previsto, o forse sono io meno forte di quanto credevo, fatto sta che ci metto 25 minuti invece dei 20 previsti, sicuramente per colpa delle scarpe da escursionismo che non fanno presa sugli attacchi look…
In ogni caso, per chi volesse ritentare ‘l’impresa’, il percorso è costituito da circa 2-3 Km discesa da Capanne in cui si perdono tra i 200 e i 250 metri, poi si sale di 150 metri circa per 3-4 Km fino al bivio per Arni con una media del 3-4% di pendenza; dopo il bivio si scende lievemente per un 500 metri per poi risalire duramente, per circa 2 Km, di 150-200 metri con pendenze quindi che si avvicinano al 10% di media.
Foto vecchie (poche) e nuove (tante):
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... Sumbra.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Penna di Sumbra - traversata da Arni a Capanne di Careggine
Ma grandi!!! Magnifica gita vero? Rimane sempre una delle gite a me più care, anche per la fantastica giornata che avevamo beccato! Che bella la penultima foto dentro la spaccatura che guarda verso l'alto, a me non era proprio venuto in mente!!!
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa
- soundofsilence
- Riesploratore
- Posts: 6786
- Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
- Location: genova - marassi
- Contact:
Re: Penna di Sumbra - traversata da Arni a Capanne di Careggine
Sì, molto bella, anche noi abbiamo beccato una giornata nitida e, poi, la nebbia da cui emergevano le cime più basse rendeva il paesaggio ancora più affascinante, peccato solo che non spuntassero anche le isole di Portovenere...scinty wrote:Ma grandi!!! Magnifica gita vero? Rimane sempre una delle gite a me più care, anche per la fantastica giornata che avevamo beccato! !
Non credere che io ci abbia pensato, è che faccio una serie di foto random a tutto e in tutte le posizioni (ieri 177...) e poi tengo solo le meno peggio....scinty wrote:Che bella la penultima foto dentro la spaccatura che guarda verso l'alto, a me non era proprio venuto in mente!!
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
- soundofsilence
- Riesploratore
- Posts: 6786
- Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
- Location: genova - marassi
- Contact:
Re: Penna di Sumbra - traversata da Arni a Capanne di Careggine
Però a mettere le foto sei stato più veloce tu...MAURY76 wrote:il primo tratto un po' ripido mi ha fatto soffrire anche perche' sound ,sicuramente piu' allenato di me ,andava come un treno.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
- soundofsilence
- Riesploratore
- Posts: 6786
- Joined: Wed Aug 29, 2007 12:42
- Location: genova - marassi
- Contact:
Re: Penna di Sumbra - traversata da Arni a Capanne di Careggine
Dovrebbe trattarsi sicuramente dell'Alto di Sella, se non proprio la cima sicuramente un anticima...soundofsilence wrote:A posteriori risulterà chiaro che la ‘Pania Secca’ era in realtà il Monte Macina (sicuramente un mia prossima meta dal Passo del Vestito), mentre sull’’Uomo Morto’ non saprei ancora pronunciarmi, d’alronde, di morti, purtroppo, le Apuane ne fanno sempre molti…
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Imagine there's no countries.
http://luoghidasogno.altervista.org" onclick="window.open(this.href);return false;
http://digilander.libero.it/davidepitto ... ml#gallery" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Penna di Sumbra - traversata da Arni a Capanne di Careggine
Già fra l'altro mi pare che in basso nella foschia si profili come un fantasma la sagoma del Procinto...soundofsilence wrote:Sì, molto bella, anche noi abbiamo beccato una giornata nitida e, poi, la nebbia da cui emergevano le cime più basse rendeva il paesaggio ancora più affascinante, peccato solo che non spuntassero anche le isole di Portovenere...scinty wrote:Ma grandi!!! Magnifica gita vero? Rimane sempre una delle gite a me più care, anche per la fantastica giornata che avevamo beccato! !
solo perdendomi nella natura ritrovo me stessa