Trekking della Grand Sassiere
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Trekking della Grand Sassiere
L'anno scorso in occasione di una mia escursione solitaria alla Becca della Traversière avevo visto che la zona ben si prestava a un trekking di più giorni sia per la quantità e la quantità di valichi che uniscono le varie valli sia per la presenza di ottimi punti di appoggio.
Così quest'anno con il mio amico Guido siamo partiti con l'idea di completare un anello intorno alla Gran Sassiere toccando la Valgrisenche, Val di Rheme, Valsavarenche, Val Orco e Val d'Isere.
I Tappa (Usellières-Rifugio Benevolo)
Partiamo da Usellières, frazione di Valgrisenche, dove comincia il sentiero per il rifugio Bezzi. Raggiunto il rifugio Bezzi proseguiamo per il Colle Bassac Deré (3083 m). Dal rifugio in poi la salita si svolge in un ambiente molto selvaggio ma non presenta particolari difficoltà. Poco sotto il colle troviamo ancora qualche lingua di neve che rende un poco più problematico un breve traverso, per fortuna però avevamo con noi due picche che ci hanno tolto da ogni problema. Arrivati al colle decidiamo di fare una breve deviazione per salire la vicina Becca di Traversière (3337). Tornati al colle scendiamo verso il Rifugio Benevolo dove ci fermiamo a passare la notte.
Alcune foto della prima tappa:
Ancora in basso, a valle del Rifugio Bezzi, nonostante sia agosto inoltrato rimane ancora il segno di una valanga
Il bel sentiero che sale al Bezzi
Il rifugio Bezzi
Salendo al Col Bassac Deré
Bella fioritura di Cariofillata delle pietraie con alle spalle il massiccio della Grand Sassiere
Tra le pietraie di alta quota spuntano bellissime fioriture di Linaria Alpina con lo sfondo della Grand Sassiere
Salendo lungo l'ampia cresta della Becca di Traversière
Panorama verso la Grand Motte dalla Becca di Traversière
Bellissima vista sulla Tsanteleina
Foto di vetta
La Grand Sassiere con dietro le nubi che da lì a pochissimo si sarebbero scaricate sulla nostra testa
Dopoiul temporale il bel Lago Goletta con alle spalle la Tsanteleina
Un curioso fenomeno metereologico, le rare nubi mammatus
Scendendo al Rifugio Benevolo
La sera sui prati dietro il Benevolo
Così quest'anno con il mio amico Guido siamo partiti con l'idea di completare un anello intorno alla Gran Sassiere toccando la Valgrisenche, Val di Rheme, Valsavarenche, Val Orco e Val d'Isere.
I Tappa (Usellières-Rifugio Benevolo)
Partiamo da Usellières, frazione di Valgrisenche, dove comincia il sentiero per il rifugio Bezzi. Raggiunto il rifugio Bezzi proseguiamo per il Colle Bassac Deré (3083 m). Dal rifugio in poi la salita si svolge in un ambiente molto selvaggio ma non presenta particolari difficoltà. Poco sotto il colle troviamo ancora qualche lingua di neve che rende un poco più problematico un breve traverso, per fortuna però avevamo con noi due picche che ci hanno tolto da ogni problema. Arrivati al colle decidiamo di fare una breve deviazione per salire la vicina Becca di Traversière (3337). Tornati al colle scendiamo verso il Rifugio Benevolo dove ci fermiamo a passare la notte.
Alcune foto della prima tappa:
Ancora in basso, a valle del Rifugio Bezzi, nonostante sia agosto inoltrato rimane ancora il segno di una valanga
Il bel sentiero che sale al Bezzi
Il rifugio Bezzi
Salendo al Col Bassac Deré
Bella fioritura di Cariofillata delle pietraie con alle spalle il massiccio della Grand Sassiere
Tra le pietraie di alta quota spuntano bellissime fioriture di Linaria Alpina con lo sfondo della Grand Sassiere
Salendo lungo l'ampia cresta della Becca di Traversière
Panorama verso la Grand Motte dalla Becca di Traversière
Bellissima vista sulla Tsanteleina
Foto di vetta
La Grand Sassiere con dietro le nubi che da lì a pochissimo si sarebbero scaricate sulla nostra testa
Dopoiul temporale il bel Lago Goletta con alle spalle la Tsanteleina
Un curioso fenomeno metereologico, le rare nubi mammatus
Scendendo al Rifugio Benevolo
La sera sui prati dietro il Benevolo
Last edited by Dani80 on Thu Aug 29, 2013 23:12, edited 1 time in total.
Cosi' va la vita
Re: Trekking della Grand Sassiere
II Tappa - Dal Rifugio Benevolo al Rifugio Savioia.
Per svallicare in Val Savarenche e scendere ai Laghi del Nivolet eravamo indecisi se passare dal Col Basei e provare la salita di punta Basei o svalicare per il Col Rosset e scendere costeggiando i laghi omonimi. Chiediamo lumi al rifugista, che ci dice che la cresta di Punta Basei è ancora coperta da neve e senza ramponi non è prudente salire. Svanita così la possibilità di salire un altra vetta significativa optiamo per i laghi e il Col Rosset.
Dal Rifugio si ridiscende brevemente verso valle per imboccare quasi subito un sentiero che mantenendosi in quota porta verso il Col Rosset (percorso sempre ottimamente segnato). Dopo un bel traverso in quota si ridiscende un poco verso un bel vallone laterale che si risale sino a giungere in cima al Colle Rosset (3023m). Dal colle vediamo che si può seguire agevolmente una bella cresta segnata con ometti. Arriviamo così alla prima cima di Leynir contraddistinta da un enorme ometto. Sulla cresta però tirava un vento molto forte e ancora un po' scossi dal forte temporale del giorno prima decidiamo di non perdere ulteriore tempo e ridiscendiamo prima al colle e poi ai laghi del Rosset. La piana dei laghi è molto bella e suggestiva. Confidenti ormai della tenuta del tempo ci fermiamo per una bella sosta pranzo sulle sponde del più grande dei laghi del Rosset. Nel primo pomeriggio arriviamo al Savioia. Avremo poi anche tutto il tempo per prepararci la gita del giorno dopo e capire come scendere verso la conca del Lago del Serrù senza percorrere la strada asfaltata che da Cerisole sale ai Laghi del Nivolet.
Alcune foto del secondo giorno
Il rifugio Benevolo ai piedi della Granta Parei
Vista sulla Val di Rheme
Fioritura di astri
Mucche al pascolo nel vallone che si risale per giungere al Col Rosset
Sul Col Rosset
Lungo la cresta del Leynir
La vista sui laghi del Rosset e il Gran Carro
Un bel tappeto di Silene acaulis con sullo sfondo Punta Basei e il ghiacciaio di Lavassey
Ancora fioriture di alta quota
Vista su Punta Basei, ghiacciaio di Lavassey e Gran Sassiere
Ancora un'immagine delle belle fioriture di Silene Acualis
Il primo lago che si incontra scendendo dal colle
Fioriture di genziane (Gentiana bavarica)
un altro scatto
I laghi inferiori
giocando con il fisheye
stelle alpine
Dalle sponde del Lago di Rosset il Ciarforon e Trensenta
un'altra immagine con anche il Gran Paradiso
Non ti scordar di me
La cascata che scende dai laghi
un particolare
Marmotta sui pascoli sopra il rifugio Savoia
Al tramonto la Grivola si riflette sul lago del Nivolet
Per svallicare in Val Savarenche e scendere ai Laghi del Nivolet eravamo indecisi se passare dal Col Basei e provare la salita di punta Basei o svalicare per il Col Rosset e scendere costeggiando i laghi omonimi. Chiediamo lumi al rifugista, che ci dice che la cresta di Punta Basei è ancora coperta da neve e senza ramponi non è prudente salire. Svanita così la possibilità di salire un altra vetta significativa optiamo per i laghi e il Col Rosset.
Dal Rifugio si ridiscende brevemente verso valle per imboccare quasi subito un sentiero che mantenendosi in quota porta verso il Col Rosset (percorso sempre ottimamente segnato). Dopo un bel traverso in quota si ridiscende un poco verso un bel vallone laterale che si risale sino a giungere in cima al Colle Rosset (3023m). Dal colle vediamo che si può seguire agevolmente una bella cresta segnata con ometti. Arriviamo così alla prima cima di Leynir contraddistinta da un enorme ometto. Sulla cresta però tirava un vento molto forte e ancora un po' scossi dal forte temporale del giorno prima decidiamo di non perdere ulteriore tempo e ridiscendiamo prima al colle e poi ai laghi del Rosset. La piana dei laghi è molto bella e suggestiva. Confidenti ormai della tenuta del tempo ci fermiamo per una bella sosta pranzo sulle sponde del più grande dei laghi del Rosset. Nel primo pomeriggio arriviamo al Savioia. Avremo poi anche tutto il tempo per prepararci la gita del giorno dopo e capire come scendere verso la conca del Lago del Serrù senza percorrere la strada asfaltata che da Cerisole sale ai Laghi del Nivolet.
Alcune foto del secondo giorno
Il rifugio Benevolo ai piedi della Granta Parei
Vista sulla Val di Rheme
Fioritura di astri
Mucche al pascolo nel vallone che si risale per giungere al Col Rosset
Sul Col Rosset
Lungo la cresta del Leynir
La vista sui laghi del Rosset e il Gran Carro
Un bel tappeto di Silene acaulis con sullo sfondo Punta Basei e il ghiacciaio di Lavassey
Ancora fioriture di alta quota
Vista su Punta Basei, ghiacciaio di Lavassey e Gran Sassiere
Ancora un'immagine delle belle fioriture di Silene Acualis
Il primo lago che si incontra scendendo dal colle
Fioriture di genziane (Gentiana bavarica)
un altro scatto
I laghi inferiori
giocando con il fisheye
stelle alpine
Dalle sponde del Lago di Rosset il Ciarforon e Trensenta
un'altra immagine con anche il Gran Paradiso
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La cascata che scende dai laghi
un particolare
Marmotta sui pascoli sopra il rifugio Savoia
Al tramonto la Grivola si riflette sul lago del Nivolet
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Re: Trekking della Grand Sassiere
Che meraviglia ,bravo Dani
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Re: Trekking della Grand Sassiere
un po' per tutto e un po' ai bei monti!
Re: Trekking della Grand Sassiere
Grazie, ora continuo con la terza tappa.
III Tappa (Rifugio Savoia - Refuge Prariond)
Per evitare di percorrere la strada dal Rifugio Savoia al Lago del Serrù, grazie anche alle indicazioni raccolte il giorno prima dal simpatico e disponibile gestore del Rifugio Chivasso, risaliamo brevemente sino all'Alpe Riva da dove per prati ridiscendiamo verso una vasto pianoro dove scorre il torrente che scende dai laghi del Rosset. Qui è bene guadare il corso d'acqua il prima possibile e percorrere il vasto pianoro tenendosi alla destra orografica del torrente. Percorso il pianoro, vicino a dei ruderi di costruzioni parte un sentiero che ridiscende il ripido balzo che divide il pianoro dalla conca del Lago del Serrù. Il sentiero si tiene alla destra orografica di una bella cascata. Il sentiero porta ad una carrabile che si segue in salita sino a giungere a degli alpeggi diroccati dove si trasforma in sentiero. Bisogna fare attenzione, in corrispondenza degli alpeggi a trovare il sentiero che è un po' nascosto dalla classica vegetazione da alpeggio in disuso. Il sentiero, tenendosi in quota, percorre la sponda sinistra del Lago del Serrù per poi salire al rifugio non custodito del Pian della Ballotta. Questo è un rifugio non custodito che può essere usato benissimo come punto di appoggio. Se si sta facendo un'attraversata le chiavi si possono prendere e restituire al Rifugio Chivasso e al Refuge Prariond.
Dal Rifugio di Pian della Ballotta si risale un breve tratto attrezzato con cavo e scalini metallici che porta all'ampio anfiteatro dominato della pareti rocciose di Punta della Galisia e Punta della Vacca. Con percorso sempre ben segnato siamo risaliti verso il Passo della Losa. Il percorso risale senza difficoltà sino alla base di un salto roccioso che si supera con l'aiuto di una cavo metallico e qualche piolo sino ad arrivare ad una serie di cengette (sempre protette da cavo metallico) che portano in cima al Passo della Losa. Dal passo della Losa abbiamo prima risalito una piccola elevazione sulla sinistra (bel punto panoramico sul ghiacciao delle sorgenti dell'Isère), poi ridiscesi al Passo della Losa, per percorso di cresta, siamo risaliti sul Grand Cocor. Il percorso non presenta particolari difficoltà però è su roccia parecchio instabile e a volte un po' esposto e quindi occorre un minimo di piede fermo. Su gulliver è classificato come alpinistico F, io direi più un EE da fare con attenzione.
Dalla cima del Cocor senza ritornare al Passo della Losa abbiamo cominciato a ridiscendere il versante francese su percorso evidente e ben tracciato. Dopo una breve pausa pranzo ancora in quota ridicendiamo abbastanza velocemente alla bellissima piana prativa dove sorge il Rifugio di Prariond (bellissimo rifugio tranquillo e accogliente)
Punta Basei dai prati vicino all'Alpe Riva
Il gran Carro e in primo piano in basso il pianoro che abbiamo attraversato per scendere verso il Lago Serrù
Il bel pianoro
Sulle sponde del Lago Serrù
nigritelle
Il Lago Serrù dal Rifugio di Pian della Ballotta
L'anfiteatro roccioso da valicare
Guido sul punto panoramico sopra il Colle della Losa
Saxifraga oppositifolia con sullo sfondo la Pointe de Bazel.
Un'altro cuscino di saxifraga oppositifolia
IN vetta al Gran Cocor
Panorama sulla Gran Motte
Le belle bastionate rocciose della Pointe de Bazel
Ridiscendiamo per bei nevaietti
Panorama sulla Grande Aiguille Rousse
Linaria alpina e Pointe du Bazel
Silene Acualis e Pointe du Bazel
Sassifraga Caesia (credo) Con sullo sfondo la Pointe du Bazel e la Val d'Isere
Ancora una foto della spledida fioritura di Linaria Alpina
Scendendo sotto la mole imponente della parete della Pointe du Bazel
Non ci si stanca mai di ammirarla
tanto che il sentiero ridiscende le diverse balze
La silene acualis forma sempre dei cuscini rosa che danno un tocco di colore al terreno detritico
Anche la vista sulla Grande Auille Rousse è notevole
Ultima macro a negritelle prima di arrivare al rifugio
Alla sera al rifugio il sole si cela dietro le nubi
III Tappa (Rifugio Savoia - Refuge Prariond)
Per evitare di percorrere la strada dal Rifugio Savoia al Lago del Serrù, grazie anche alle indicazioni raccolte il giorno prima dal simpatico e disponibile gestore del Rifugio Chivasso, risaliamo brevemente sino all'Alpe Riva da dove per prati ridiscendiamo verso una vasto pianoro dove scorre il torrente che scende dai laghi del Rosset. Qui è bene guadare il corso d'acqua il prima possibile e percorrere il vasto pianoro tenendosi alla destra orografica del torrente. Percorso il pianoro, vicino a dei ruderi di costruzioni parte un sentiero che ridiscende il ripido balzo che divide il pianoro dalla conca del Lago del Serrù. Il sentiero si tiene alla destra orografica di una bella cascata. Il sentiero porta ad una carrabile che si segue in salita sino a giungere a degli alpeggi diroccati dove si trasforma in sentiero. Bisogna fare attenzione, in corrispondenza degli alpeggi a trovare il sentiero che è un po' nascosto dalla classica vegetazione da alpeggio in disuso. Il sentiero, tenendosi in quota, percorre la sponda sinistra del Lago del Serrù per poi salire al rifugio non custodito del Pian della Ballotta. Questo è un rifugio non custodito che può essere usato benissimo come punto di appoggio. Se si sta facendo un'attraversata le chiavi si possono prendere e restituire al Rifugio Chivasso e al Refuge Prariond.
Dal Rifugio di Pian della Ballotta si risale un breve tratto attrezzato con cavo e scalini metallici che porta all'ampio anfiteatro dominato della pareti rocciose di Punta della Galisia e Punta della Vacca. Con percorso sempre ben segnato siamo risaliti verso il Passo della Losa. Il percorso risale senza difficoltà sino alla base di un salto roccioso che si supera con l'aiuto di una cavo metallico e qualche piolo sino ad arrivare ad una serie di cengette (sempre protette da cavo metallico) che portano in cima al Passo della Losa. Dal passo della Losa abbiamo prima risalito una piccola elevazione sulla sinistra (bel punto panoramico sul ghiacciao delle sorgenti dell'Isère), poi ridiscesi al Passo della Losa, per percorso di cresta, siamo risaliti sul Grand Cocor. Il percorso non presenta particolari difficoltà però è su roccia parecchio instabile e a volte un po' esposto e quindi occorre un minimo di piede fermo. Su gulliver è classificato come alpinistico F, io direi più un EE da fare con attenzione.
Dalla cima del Cocor senza ritornare al Passo della Losa abbiamo cominciato a ridiscendere il versante francese su percorso evidente e ben tracciato. Dopo una breve pausa pranzo ancora in quota ridicendiamo abbastanza velocemente alla bellissima piana prativa dove sorge il Rifugio di Prariond (bellissimo rifugio tranquillo e accogliente)
Punta Basei dai prati vicino all'Alpe Riva
Il gran Carro e in primo piano in basso il pianoro che abbiamo attraversato per scendere verso il Lago Serrù
Il bel pianoro
Sulle sponde del Lago Serrù
nigritelle
Il Lago Serrù dal Rifugio di Pian della Ballotta
L'anfiteatro roccioso da valicare
Guido sul punto panoramico sopra il Colle della Losa
Saxifraga oppositifolia con sullo sfondo la Pointe de Bazel.
Un'altro cuscino di saxifraga oppositifolia
IN vetta al Gran Cocor
Panorama sulla Gran Motte
Le belle bastionate rocciose della Pointe de Bazel
Ridiscendiamo per bei nevaietti
Panorama sulla Grande Aiguille Rousse
Linaria alpina e Pointe du Bazel
Silene Acualis e Pointe du Bazel
Sassifraga Caesia (credo) Con sullo sfondo la Pointe du Bazel e la Val d'Isere
Ancora una foto della spledida fioritura di Linaria Alpina
Scendendo sotto la mole imponente della parete della Pointe du Bazel
Non ci si stanca mai di ammirarla
tanto che il sentiero ridiscende le diverse balze
La silene acualis forma sempre dei cuscini rosa che danno un tocco di colore al terreno detritico
Anche la vista sulla Grande Auille Rousse è notevole
Ultima macro a negritelle prima di arrivare al rifugio
Alla sera al rifugio il sole si cela dietro le nubi
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- giorgio.mazzarello
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Re: Trekking della Grand Sassiere
Notevole!!!
Splendido percorso documentato da bellissime foto, bravo!!
Giorgio
Splendido percorso documentato da bellissime foto, bravo!!
Giorgio
Re: Trekking della Grand Sassiere
IV Tappa (Prariond-Val d'Isere - Les Boisses)
Questa quarta tappa è a tutti gli effetti una tappa di trasferimento. Scendiamo per comodo sentiero dal rifugio di Prariond sino ad incontrare la strada asfaltata che scende dal Passo dell'Iseran. Una volta sull'asfalto ci rendiamo conto che risalendo un tornante verso il Passo dell'Iseran c'è la possibilità di imboccare un sentiero che sembra dirigersi verso Val d'Isere tenendosi sopraelevato rispetto alla strada asfaltata. Ed infatti così è, seguiamo questo bel sentiero che tenendosi un po' in quota e passando per bei boschi arriva sopra ad una pista di sci che scende verso il paese. Qui la zona è letteralmente devastata degli impianti ed il paesaggio estivo è abbastanza desolante. Scesi in paese con la speranza di trovare una cartina della parte francese del nostro percorso troviamo tutto chiuso causa pausa pranzo. Rinunciamo così alla cartina e causa brutto tempo prendiamo una corriere che ci porta sino a Les Boisses dove abbiamo prenotato un alberghetto.
La tappa da Prariond verso Les Boisses può essere sicuramnete resa molto più interessante risalendo verso il lago della Grande Sassiere e ridiscendendo verso la diga di Saut.
Una bella cascata che si incontra nel sentiero che percorre i boschi sopra Val d'Isère
Il sentiero ne bosco
Val d'Isère sacrificata al turismo invernale
Questa quarta tappa è a tutti gli effetti una tappa di trasferimento. Scendiamo per comodo sentiero dal rifugio di Prariond sino ad incontrare la strada asfaltata che scende dal Passo dell'Iseran. Una volta sull'asfalto ci rendiamo conto che risalendo un tornante verso il Passo dell'Iseran c'è la possibilità di imboccare un sentiero che sembra dirigersi verso Val d'Isere tenendosi sopraelevato rispetto alla strada asfaltata. Ed infatti così è, seguiamo questo bel sentiero che tenendosi un po' in quota e passando per bei boschi arriva sopra ad una pista di sci che scende verso il paese. Qui la zona è letteralmente devastata degli impianti ed il paesaggio estivo è abbastanza desolante. Scesi in paese con la speranza di trovare una cartina della parte francese del nostro percorso troviamo tutto chiuso causa pausa pranzo. Rinunciamo così alla cartina e causa brutto tempo prendiamo una corriere che ci porta sino a Les Boisses dove abbiamo prenotato un alberghetto.
La tappa da Prariond verso Les Boisses può essere sicuramnete resa molto più interessante risalendo verso il lago della Grande Sassiere e ridiscendendo verso la diga di Saut.
Una bella cascata che si incontra nel sentiero che percorre i boschi sopra Val d'Isère
Il sentiero ne bosco
Val d'Isère sacrificata al turismo invernale
Cosi' va la vita
Re: Trekking della Grand Sassiere
V Tappa (Les Boisses- Refuge dell'Archeboc)
Questa è una lunghissima tappa che si tiene sempre a mezzacosta passando per numerosissimi alpeggi ed attraversando purtroppo anche zone rovinate dalle piste da sci. Molto bella la parte tra gli alpeggi da Les Boisses al bellissimo alpeggio di Le Monal, dopo diventa molto più noiosa, complici molti attraversamenti di piste da sci, per poi ridiventare bella durante l'ultima risalita per il selvaggio vallone dove sorge il Refuge dell'Archeboc (ex La Motte). Noi abbiamo percorso gran parte di questo tragitto sotto la pioggia, fortunatamente mai troppo insistente a parte l'ultimissimo tratto.
Ridisegnando in modo diverso il giro poteva essere anche molto interessante fermarsi a dormire a Le monal e per poi tornare in Italia per il passo del Lac Noir. Possibile anche come tempi chiudere il giro in giornata salendo per il Passo del Lac Noir e scendendo poi al Bezzi.
Il paese di Les Boisses, purtroppo un cantiere a cielo aperto
Vista sul lago artificiale del Chevril
Ultimi sprazzi di luce
Questa è una lunghissima tappa che si tiene sempre a mezzacosta passando per numerosissimi alpeggi ed attraversando purtroppo anche zone rovinate dalle piste da sci. Molto bella la parte tra gli alpeggi da Les Boisses al bellissimo alpeggio di Le Monal, dopo diventa molto più noiosa, complici molti attraversamenti di piste da sci, per poi ridiventare bella durante l'ultima risalita per il selvaggio vallone dove sorge il Refuge dell'Archeboc (ex La Motte). Noi abbiamo percorso gran parte di questo tragitto sotto la pioggia, fortunatamente mai troppo insistente a parte l'ultimissimo tratto.
Ridisegnando in modo diverso il giro poteva essere anche molto interessante fermarsi a dormire a Le monal e per poi tornare in Italia per il passo del Lac Noir. Possibile anche come tempi chiudere il giro in giornata salendo per il Passo del Lac Noir e scendendo poi al Bezzi.
Il paese di Les Boisses, purtroppo un cantiere a cielo aperto
Vista sul lago artificiale del Chevril
Ultimi sprazzi di luce
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Re: Trekking della Grand Sassiere
VI Tappa (Refuge de l'Archeboc-Usellières)
Ultima e breve tappa (per fortuna viste le condizioni atmosferiche avverse) che risale il col du Mont per poi ridiscendere verso Usellières. Anche se fatta con il brutto tempo la tappa si è rivelata paesaggisticamente molto bella.
Il refuge dell'Archeboc salendo al Col Du Mont
Cime tempestose verso la Francia
Ormai siamo quasi al Col Du Mont e ci godiamo anche qualche miracoloso raggio di luce
Il Col du Mont
Dal Col du Mont verso Italia
Un'altra vista del versante Italiano
In discesa
I resti di una casermetta o di un alpeggio
con il brutto tempo è un soggetto molto suggestivo
Ultimi scorci di questo bellissimo trekking
Ultima e breve tappa (per fortuna viste le condizioni atmosferiche avverse) che risale il col du Mont per poi ridiscendere verso Usellières. Anche se fatta con il brutto tempo la tappa si è rivelata paesaggisticamente molto bella.
Il refuge dell'Archeboc salendo al Col Du Mont
Cime tempestose verso la Francia
Ormai siamo quasi al Col Du Mont e ci godiamo anche qualche miracoloso raggio di luce
Il Col du Mont
Dal Col du Mont verso Italia
Un'altra vista del versante Italiano
In discesa
I resti di una casermetta o di un alpeggio
con il brutto tempo è un soggetto molto suggestivo
Ultimi scorci di questo bellissimo trekking
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- Sub-Comandante
- Sub-Titano Valdostano
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Re: Trekking della Grand Sassiere
Fantastico!!!!!!
Una parte del vostro giro l'avevamo fatto io e Martu l'anno scorso
Una parte del vostro giro l'avevamo fatto io e Martu l'anno scorso
"narratemi la regione dalla quale il figlio della montagna è sempre attratto, dove la forza dell'uomo convive con la mente aperta, dove riposano le ceneri dei padri liberi fedelmente vegliate dai figli liberi" Homines Dicti Walser
- lupo della steppa
- Quotazerino doc
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- Joined: Wed Jan 27, 2010 20:38
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Re: Trekking della Grand Sassiere
bellissimo giro su montagne poco note,ma a me questa zona delle Alpi piace molto
foto sempre affascinanti
peccato solo vedere la nord della Tsanteleina ridotta cosi
foto sempre affascinanti
peccato solo vedere la nord della Tsanteleina ridotta cosi
Dani80 wrote: Bellissima vista sulla Tsanteleina
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
Re: Trekking della Grand Sassiere
E pensa che tanta neve come quest'anno, per essere la prima settimana di Agosto, nella mia vita da escursionista non l'avevo mai vista, mi sembrava di essere ai primi di luglio.
Sub-Comandante che parte del giro avevi fatto? La zona mi è piaciuta molto e sono incuriosito da possibili varianti di questo giro. Secondo me si può migliorare la parte francese del giro. Per noi è stato perfetto così visto che gli ultimi due giorni abbiamo avuto mal tempo e quindi rimanere un po' più bassi è stato provvidenziale però credo che tenendosi più alti sia possibile evitare completamente gli impianti da sci... (Io odio gli impianti )
Sub-Comandante che parte del giro avevi fatto? La zona mi è piaciuta molto e sono incuriosito da possibili varianti di questo giro. Secondo me si può migliorare la parte francese del giro. Per noi è stato perfetto così visto che gli ultimi due giorni abbiamo avuto mal tempo e quindi rimanere un po' più bassi è stato provvidenziale però credo che tenendosi più alti sia possibile evitare completamente gli impianti da sci... (Io odio gli impianti )
Cosi' va la vita
Re: Trekking della Grand Sassiere
Gran bel giro!
E` un po' che stavo pensando a qualcosa del genere ma volevo cercare di evitare le stazioni sciistiche. Mi sembra pero` che tra il Prariond e l'Archeboc, anche passando dal Col de la Bailletta ed evitando cosi` Val d'Isere, per pernottare sia comunque necessario scendere in fondovalle (Le Monal credo sia un po' troppo lontano).
L'idea che avevo, in realta` era quella di un giro del Ruitor allungando dall'Archeboc verso il Refuge du Ruitor e il Deffeyes.
E` un po' che stavo pensando a qualcosa del genere ma volevo cercare di evitare le stazioni sciistiche. Mi sembra pero` che tra il Prariond e l'Archeboc, anche passando dal Col de la Bailletta ed evitando cosi` Val d'Isere, per pernottare sia comunque necessario scendere in fondovalle (Le Monal credo sia un po' troppo lontano).
L'idea che avevo, in realta` era quella di un giro del Ruitor allungando dall'Archeboc verso il Refuge du Ruitor e il Deffeyes.
Re: Trekking della Grand Sassiere
Le Monal è lontano ma la tappa, partendo presto da Prariond, secondo me non è infattibile. Perchè dalla diga di Sauts credo ci sia la possibilità di tenersi in quota. Per quello che ho visto direi che da Sauts a le Monal potrebbero esserci un tre ore di cammino. Non so invece da Prariond quanto sia lungo fare il Col de la Bailletta e dal colle scendere sino alla diga. Tu l'hai già fatto? A vedere la cartina sembrano distanze percorribili... In tutto una tappa da 8 ore di cammino? Non so, mi piacerebbe farla per rendermi conto se è una cosa proponibile o no.
Cosi' va la vita
Re: Trekking della Grand Sassiere
In zona ho fatto solo la salita alla Gran Sassiere da Le Saut e in quell'occasione avevo notato l'esistenza del sentiero in quota in direzione di le Monal.
Tra Prariond e le Monal forse sono qualcosa di piu` di 8 ore in totale. Il tratto dalla D902 a Le Saut per il Col de La Bailletta e il Lac de la Sassiere anche se non lunghissimo ha un dislivello di circa 900 metri in salita e 700 in discesa quindi lo conterei per 5 ore (3 di salita e 2 di discesa).
Tra Prariond e le Monal forse sono qualcosa di piu` di 8 ore in totale. Il tratto dalla D902 a Le Saut per il Col de La Bailletta e il Lac de la Sassiere anche se non lunghissimo ha un dislivello di circa 900 metri in salita e 700 in discesa quindi lo conterei per 5 ore (3 di salita e 2 di discesa).
Re: Trekking della Grand Sassiere
Come ti avevo accennato e` possibile visualizzare (e stampare) le cartine IGN a questo indirizzo http://www.geoportail.gouv.fr/accueil" onclick="window.open(this.href);return false;Dani80 wrote:...Scesi in paese con la speranza di trovare una cartina della parte francese del nostro percorso ...
Ho anche trovato interessante, come spunto per eventuali trek in zona (stavo pensando anche a un giro in Vanoise), la brochure "ITINÉRANCE PÉDESTRE EN SAVOIE MONT BLANC" che mi sono fatto inviare per posta dal sito http://www.savoie-mont-blanc.com/Prepar ... /Brochures" onclick="window.open(this.href);return false;
Re: Trekking della Grand Sassiere
Bellissimo giro e fantastico reportage!!!
Il silenzio non si trova sulla cima delle montagne e il rumore non sta nei mercati delle città: ambedue sono nel cuore dell'uomo.
Lao Tse (VI sec a.C.)
Lao Tse (VI sec a.C.)