Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

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Gheroppa
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Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by Gheroppa »

Prima cosa mi sentirei di consiglire a chi vuole intraprendere questa escursione di fare il biglietto per la seggiovia Pila=Chamolé solo andata (7euro-9euro andata ritorno) perchè gli impianti partono dalle 8:45 fino alle 17:30 poi ti attacchi e scendi a piedi (1h circa la discesa a Pila su una comodissima stradina sterrata a lato degli impianti fra i larici) percui si resta troppo tirati per godersi la discesa, che non è affatto lunga e a tratti neppure banale dalla vetta dell'Emilius fino a risalire a Chamolé!!
Seconda cosa se pensate di spezzare (Come abbiamof atto noi) in 2gg valutate bene 2 cose; il Biv Zullo- Federighi FA SCHIFO muffa sulle pareti e sul soffitto, materassi e cuscini puntinati di muffa, 9 posti letto ed eravamo in 10 dopo aver mandato via 2 ragazzi che si erano presentati li alle 17:10 speranzosi di trovare ancora posto e stravolti dalla salita :(.
La salita dal Rif. Arbolle è impegnativa, anche partendo prima dell'alba con le frontali bisogna poi tirare per arrive al Col Carrel dovè situato lo Zullo intraprendere la via ferrata e scendere giu.

Nota di demerito (inviata anche un paio di mail al comune di Charvensood quello di AO e all'accoglienza turistica d'Aosta) perchè mentre quei due ragazzi che son rimasti senza posto si sono feriti per delle cadute al buio per riuscire a tornare all'Arbolle (Il gg dopo lo abbiamo saputo da alcune persone che abbiamo trovato in vetta salite dalla normale, pare siano arrivati al rif che mancava poco alle 22 senza frontali senza torce stravolti dalla fatica dopo essere inciampati e caduti alcune volte) e dopo che noi poveri tapini avevamo "dormito" in mezzo a una muffa da provocare gravi malattie (non so per certo se sia per questo o altri motivi una ragazza con suo fratello e suo padre si è sentita male e ha passato ore a cercare di emhh liberarsi.. ecco che li a circa 50mt sulle sponde del laghetto di fusione del nevaio del colle sorge un accidenti di stramaledetto CHALET d'alta montagna che potrebbe far invidia alla residenza invernale di un re, letti a castello su strutture di legno intagliato, zona giorno con tavolone decorato con tovaglia ricamata col centrino e mobili in stile provenzale, zona giorno con cucina da 5 stelle michelin, chalet riservato SOLO ai cacciatori e ai residenti di Charvensood però!! Gli altri possono anche morire, neppure un vano per il ricovero d'emergenza invernale!
Avevo gia avuto modo di scambiare opinioni su questo chalet su un forum "zonale" con persone che si erano prese una querela dal sindaco per aver protestato contro questa assurdita, ma se non sali lassu e tocchi con mani non ti rendi conto dell'assurdita.
Poi dicono di noi liguri sull'accoglienza turistica!!

Si parte poco dopo le 9 di mattina (Si perchè la seggiovia Pila Chamolé in teoria dovrebbe partire alle 8:45 ma in verita l'operatore arriva alle 9 come nulal fosse), l'addetta alla biglietteria gentilmente intanto ci prepara un delizioso caffè in una bella lavazza sul fornelletto :)
Dalla discesa al Biv Zullo si sale prima al sovrastante e vicino (20minuti) lago Chamolé da li scavalcando una sconosciuta cresta prima risalita in parte per trovare il sentiero di discesa, si ci butta giu perdendo i famosi quasi 400mt di dislivello fino all'incantevole pianoro di Comboè, non prima però, si essere risaliti per errore (Il bivio che porta giu è quasi invisibile non segnalato sull'esternod di un gomito) fino a un bellissimo punto panoramico, dove si entra fisicamente in un cerchio di 4mt circa dove sono poste le piastrelle di ceramica raffiguranti tutti i monti visibili per indicarne la direzione, SPETTACOLARE, il rosa il bianco il Combin Castore Polluce Cervino ovviamente Emilius e Becca di Nona e tanti altri che la mia ignoranza montana non mi permette di conoscere.
Scesi per il sentiero che porta all'incantevole Comboè (Con gia in testa però il pensiero di star perdendo la preziosa quota gia faticosamente raggiunta per portarci al Plan delle Fenetres all abase sommitale dell'Emilius) si ci trova immersi fra grange stupende vacche da latte e una curiosa piccola chisetta col tetto in rame, qui facciamo la conoscenza con un pastore/camionista che ci spiega le possibili varianti di salita, NOTA: qui c'è una fontana in legno con acqua potabilissima, lo scrivo perchè in molte relazioni si segnala l'acqua solo dalla seggiovia di Chamolé appena scesi, oppure dal Rif Arbolle e magari si parte con 4litri d'acqua per nulla, si prosegue sul basso del pianoro costeggiando un canale artificiale d'acqua e il torrente dovè viene presa fino a un bivio dove un ponticello di porta alla salita verso Plan delle fenetre
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Salutiamo il lago Chamolé invaso da strani personaggi saliti in massa dietro di noi appena aperti gli impianti, capiremo il gg dopo al ritorno chi fossero.
Salutiamo il lago Chamolé invaso da strani personaggi saliti in massa dietro di noi appena aperti gli impianti, capiremo il gg dopo al ritorno chi fossero.
Casomai non lo sapessimo eccola li la nostra meta
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Bel vedere ceramicato
Bel vedere ceramicato
Biv Zullo, di cui non oso mostrare foto fatte all'interno (Sono stato il fortunato primo visitatore del giorno ad aprirne la porta, investito da un odore terrificante di muffa marcio stantio putrido.
Biv Zullo, di cui non oso mostrare foto fatte all'interno (Sono stato il fortunato primo visitatore del giorno ad aprirne la porta, investito da un odore terrificante di muffa marcio stantio putrido.
Chalet di lusso d'alta montagne a pirla che prende il sole :)
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"Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto...l’ultimo pesce pescato....l'ultimo frutto raccolto e mangiato...solo allora ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro, ma sarà troppo tardi"
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Gheroppa
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Re: Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by Gheroppa »

Passato il ponticello troviamo il sentiero che fra piacevolmente ombrosi larici ci porta al Plan delle Fenetres in poco tempo, da Plan delle fenetre si ha chiarrismo il Col Carrel e poco piu avanti svoltato sotto le pendici della Becca di Nona si vede chiaro lo Zullo colpito dai raggi del sole di striscio la salita non smette mai, senza pendenza eccessive, ben visibile, ma non da tregua, si scorge anche quasi tutta la cresta dell'Emilius che pare non finire mai, intravediamo anche il famoso ponte tibetano fra 2 becche (mi scuso della foto ma era un controluce impossibile per la "digitalina" da gite.
Ancora un po di fatica e saliamo dritti verso il colle, il sentiero è meno battuto ma sempre molto chiaro e pulito, evitiamo il bivio verso N a 1/3 della salita che sappiamo portare alla Becca di Nona e in 3:50 minuti dalla seggiovia siamo allo Zullo.
Dal colle verso W S/W si vedeva la Grivola Becco nero e altre meraviglie con una nitidezza unica, verso S S/E non si sapeva cosa guardare per primo, portarsi un telescopio terrestre con una macchian fotografia potrebbe regalare foto da rivista.
Con noi un'amico che di montagna ne sa davvero tanto, ci insegna, o cerca di farlo data la nostra ignoranza, i nomi delle vette che lui, praticamente se fatto gia in passato, coi suoi racconti e gli occhi che non sanno piu dove posarsi si sogna di essere su quei ghiacciai su quelle affilate cresta, il blu il bianco di un ghiaccio diventanto il blu e il bianco del cielo e della neve.
Purrtoppo gli occhi vedono anche chiaro lo chalet di lusso di alta montagna di cui ho parlato a inizio del primo post, cosi come il bellissimo laghetto omonimo del colle di cui nessuno pare abbia chiaro se si possa bere l'acqua o no, qui si dovrebbe fare un lungo ragionamento; Il laghetto non è sorgivo ne parenne, è un laghetto di fusione dei sovrastanti piccoli nevai dell'Emilius, ridotti ormai a strisce di neve, percui se l'acqua non è passata sotto la terra e fra le rocce non avra sali disciolti, ergo sarebbe come bere neve disciolta, cosa non saggia da fare, inoltre il laghetto è frequentato....chissa, nel dubbio ne prendiamo solo mezzo litro per il the mattutino e ci beviamo parte dei 3lt portati da casa in borracce e bottiglie.
Ci godiamo il sole che ci riscalda dai 13/16° della giornata assolata sulle tavole e le panche dello chalet di alta montagna.
Il nostro compagno di avventura decide che deve salire la Becca di Nona e va, io sono dubbioso perchè soffiava un vento gelido e si stava coprendo, inoltre non vorrei trovarmi il gg dopo a dover rimpiangere di aver fatto quei 230mt di dislivello in piu, ma non esserci salito è stato l'unico pentimento che ho a fine gita...
A fine mattinata arrivano nell'ordina fantozziano:
Improbabile cordata di alpinisti "de milan" padre figlia e fratello, jeans i maschi tutina da ginnastica lei, come pasto perfetto 2kg di prugne, bibite gassate di varia natura e un contenitore da 15Kg di carote zucchine e non che altre verdure precotte.
Il fratello saltella e corricchia su e giu buttandosi sui micro nevai sottostanti a "testare" i ramponcini quasi indetici a
La figlia starà male entro 30 minuti e passera la notte a cercare di emhh liberarsi.... da cui il nome di battesimo "vomitina" papa "chi comundi mi" e il fratello che passa il pomeriggio a saltellare correre e testare (Qui ha avuto tutta la mia attenzione) i ramponici comprati il gg prima, ramponcini di cui avevo aperto un post nelal sez tecniche e materiali, i suoi Camp i mie CT, ma ponendoli vicini e soppsate sono quasi identici, identici senza dubbio nella parte di catenelle e ramponi! Da qui battezzato "testeur".
Poi strana coppia di maschio/donna donna tedeschi che si sforzano di farci girare i meloni indicando il letto che avevamo gia atrezzato per la notte noi e chiedendo "isse freee?" 14 volte, a pomeriggio inoltrato li raggiungera un'amico che pareva Messner dimagrito.
Il tipico figo da montagna solitario con zaino da 600Lt picche ramponi 3 tipi di corda 9 borracce e immancabile camicia rossa a righe incrociate nere, che prende possesso del lato S del bivacco disponendo dal fornellino alla collezzione di scarponi e ciabatte uomo donna 2014, ci guarda sdegnato e schifato e dopo aver preso l'ultimo posto letto libero si fionda nel lago si spoglia quasi completamente e si lava buttandosi l'acqua addosso (13° in quel momento) poi sparisce oltre il basso del colle dopo il lago in direzione AO per ore, quando torna dice solo: domattina alle 5 io mi sveglio!
Solitario arriva il tedesco amico della strana coppia tedesca e con l'utilizzo di un computer in dotazione del NSA in collaborazione col CNR si capisce che lui deve dormire sul pavimento, fuori, coricato su uno dei loro amici in un materasso largo 75cm, dichiara che optera per l'ultima opzione, io feliccisimo perchè ero quello sotto di lui e i letti sono su una struttura che balndisce il limite umano della carpenteria metallica.
Gia pregustando la meravigliosa notte che ci attende fra 10 paia di pedule scureggioni odore vari du umanita vomitina che doveva liberarsi e qualcuno che gia ci annuncia che lui russa sempre, mangiamo cena beviamo e ci mettiamo a cuccia, come di regola per i bivacchi "mode ironia on" fino alle 22 i tedeschi stanno fuori a smuovere le pietre attorno al bivacco a intonare cori tedeschi e facendo un meraviglioso su e giu dentro fuori dal bivacco, di buono c'è stato solo che verso le 21 ho potuto catturare l'attimo del tramonto, che da lassu davvero toglie il fiato...
Finalmente dopo le 22 tutti a nanna, fra una tedesca/o sopra di me che aveva mangiato ceci, folletti della muffa grossi come un puffo adulto, vomitina che era al 1Kg di prugne "liberate" il russatore che avendo doti presenti solo nel regno di OZ aveva dormito senza sosta dalle 19:40, cosi come senza sosta russava come un trombone, il tutto completato dalla struttura metallica UNICA di tutti i letti che al solo muoversi di un alluce del letto lato S faceva gigolare quella lato N, io ho stimato di aver dormiti quasi 3h la mia comgna 1h scarsa, in verita conoscnedo il suo particolare russare intermittente qualche ora l'aveva dormita.
Immancabili poi le uscite notturne di TUTTI, come se un attacco di pisciarella avesse colpito il mondo, a dire il vero in una di queste uscite mi son unito pure io ma per ammirare le costellazioni del firmamento, purtroppo un po velate da nuvole basse e poi scalzi sui pietroni a 0° non si sta poi cosi bene :)
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L'infito guardando verso S al tramonto
L'infito guardando verso S al tramonto
Grivola al tramonto
Grivola al tramonto
Zullo dallo chalet
Zullo dallo chalet
Ponte tibetano in fotografia da manuale...
Ponte tibetano in fotografia da manuale...
Noi scendiamo giu ma poi dobbiamo arrivare lassu
Noi scendiamo giu ma poi dobbiamo arrivare lassu
Ecco li dove dobbiamo scendere, avessimo un paracadute si farebbe prima, un diamante di natura meraviglioso.
Ecco li dove dobbiamo scendere, avessimo un paracadute si farebbe prima, un diamante di natura meraviglioso.
Ecco li dove dobbiamo scendere, avessimo un paracadute si farebbe prima, un diamante di natura meraviglioso.
Ecco li dove dobbiamo scendere, avessimo un paracadute si farebbe prima, un diamante di natura meraviglioso.
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Gheroppa
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Re: Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by Gheroppa »

Ore 5 si ci sveglia, subito si capisce che nello spazio fra i letti di circa 80cm è impossibile scendere tutti assieme, farsi colazione e prepararsi, neppure un gruppo di contorsionisti Koreani potrebbe farcela, percui chi prima si sveglia, meglio alloggia, noi scattiamo come molle, scarponi ai piedi, da colazione croissant e the caldo, fornello messo a serio rischio da movimenti tellurici generati dagli elefanti nel bivacco, ma che importa quando fuori come prima cosa che vedi appena esci hai il cervino immerso nelle tonalita del rosso e del rosa dell'ante tramonto?
Colazione di fretta ma qui sorge un problema tecnico biologico, la mia compagna dopo aver passato una bellissima nottata in bianco non se la sente di proseguire, prima che il dramma insorga e perdendo non poco tempo la minaccio di ritorsioni quali abbandonarla in autostrada al rientro legata a un guard rail e venderla a un campo nomadi, si raggiunge un accordo, nei tratti senza cavo la terremmo in conserve di sicurezza, percui mi accingo a mettere in opera la conserva, preparo al corda ne lascio 4mt e gli porgo il bulino da ripassare, con maestria inaspetta mi sistemo un bel nodo delle guide fisso il capo mi arrotolo al collo la restante corda, sistemo un Marchand moschettone, zaino da 20kg (Decido di portare cosa posso del suo peso) cordino della macchina fotografica imbrago casco guanti di 3 tipi diversi, maschera antigas e si parte, il gg prima zitto zitto avevo avevo esplorato il tratto Zullo attacco della ferrata, 10 minuti di ravanamento fra mini nevai cementificati sfasciume ripidissimo e bolli gialli messi ad cazzum qui e la, ma mai nei posti giusti per salire.
In breve salutiamo lo Zullo ma ecco che un urlo "giacchheennnnn" squarcia il colle carrel, un tedesco ci urlava avvertendoci di aver lasciato la giacca :( l'avevo lasciata sula pila dei 109 zaini nel bivacco e probabilmente nei movimenti notturni l'avevano fatta cadere a lato dei letti...boh, fatto sta che io sono legato in conserva portandomi la compagna e il sacrifico di tornare giu se lo prende il nostro compagno, altri 10 minuti persi :( ripresa la giacca e sistema come si poteva sugli elastici dello zaino di fantozzi si riparte, prima cresta col sole che fa capolino timido, qualche punto ghiacciato sulla roccia c'è ma si schiva e non desta preoccupazioni, ghiacciata era anche la panca davanti a bivacco, si arriva ben presto al famoso tibetano, difficolta 0 ma evita di perdere quota per scendere e risalire due picchi, bello cmq stare li sopra con quella vista a 390° (360 sarebbe riduttivo) attorno.
Qui purtroppo scopriamo di aver raggiunto un gruppetto di persone (forse partit dall'Arbelle?) percui ci tocca metterci in coda tenere el distanze dovute per evitare scariche pressoche immancabili in quell'ambiente marcio e sfasciumoso dove il cavo spesso funge da scopa visto che ravana a livello del terreno.
La via è ben atrezzata, il cavo è guinato di plastica per quasi tutto il tratto, fissaggi resinati, solo alcuni un po ballerini in cresta ma mai nelle zone verticali, gli innumerevoli scalini piegati e segnati fanno capire che è un ambiente severo e che sui diedri e nei tratti verticali non c'è da fermarsi a prendere il caffè.
Percorrendo la cresta N W dell'Emilius presto lo Zullo diventa un miraggio lontano e il ponte tibetano si scorge appena laggiu laggiu....dai 3009 si arriva presto ai 3200
Si arriva poi Mont Ross de Comboé a 3285 qui la vista viene colta di nuovo da un eccesso di bellezze da ammirare, Grivola di qua, bianco rosa combin castore polluce cervino di la.
Da qui inizia uno pseudo piacevole saliscendi fra i vari picchi della cresta dell'Emilius, saliscendi che pareva fin troppo chiari guardando la cresta nel sentiero di avvicinamento, 100mt su 100mt giu e cosi via, purtroppo da qui in poi abbiamo dovuto buttare l'occhio all'orologio, partiti alle 6:15 dal Biv, poi 10 persi per la giacca, ci facevano gia ragionare se saremmo arrivati a prendere la dannata seggiovia per le 17:30, visto che la vf è data fra le 3 e 5 ore la discesa dalla normael S e tutto il tratto fino agl'impianti altre 4 ore, percui non abbiamo potuto godere al 100% del panorama, fare tutte le foto che avremmo voluto fare esopratutto...prendere fiato ogni tanto, per questo ho messo come cappello alla gita l'opzione di discesa infischiandose degli impianti, in fondo che sono 550mt di discesa dopo 2gg cosi?
va beh la prossima volta sapremo come fare, proseguiamo....in un certo punto prima di raggiungere la via di fuga il cavo scompare, la traccia GPS consultata per la stranezza ci fa capire che non c'è mai stato, la traccia è un zigzagare su e giu su quell'infido pendio detritico, le relazioni stampate indicano di perdere quota stando sotto cresta (molto utile ...) ci dividiamo e esploriamo, per fortuna individuiamo un casco rosso di una delle persona che davanti a noi che aveva gia ravanato su e giu in cerca del cavo perduto e lo aveva cosi trovato, lo dico qui chiaro per chi volesse andarci, NON si deve perdere quota, ma stare 10mt sotto la cresta e tirare dritto, si trova il cavo dopo 100mt circa, si prosegue....
Putroppo alla base di uno dei tratti che portano al piccolo Emilius facciamo un'amara scoperta, poco dopo l'unica via di fuga della vf, che porta giu in basso in prossimita del lago Gelato 2540mt, un nevaio con pendenza fra i 40 45° di neve cementificata copriva un tratto della via per 20mt sotto cresta in un canalone che scarica nel nulla piu assoluto, superfice ghiacciata lisccia come il vetro, il gruppo davanti a noi senza ramponi impiega 15 minuti a passare fra urletti di paura insulti al creatore a preghiere al santo di turno, una scivolata li non potrebbe avere nessuna speranza di salvezza questo è chiaro a tutti, noi indossiamo i ramponcini, il nostro collega di avventura ramponi extraprofessionali con punta in cobalto forgiate dal mago Merlino in persona, prendo anche la corda riposta nello zaino dopo il tratto in conserva precedente, poi lascio stare, avremmo impiegato mezz'ora a mettere in sicurezza e passare tutti, con tutta la calma l'attenzione del mondo passiamo, apro il corteo io e scavo un po di scalini per la compagna, le mani attacate alal roccia come si poteva, mani che poi han rischiato l'ipotermia :( non credo di aver mai visto neve piu dura, non si riusciva a scavarci gli scalini se non dopo 6 7 colpi di rampone, ripreso il cavo e messi in sicurezza li ci siamo tolti i ramponcini in 5 secondi, agganciati allo zaino e di corsa percorso un bel muretto verticale lievemente strapiombante per portarci ...SOLEEEEEEE che ci ha permesso di scongelarci le mani (Colpa nostra che per avere piu sensibilita sulla roccia laterale la nevaio avevamo messo dei mezze dita :(

Qui, permettemelo, va un sentito ringraziamento all'ufficio guide di Aosta, alle quali avevo telefonato prima per chiedere condizioni della VF, queste alla domanda: la via ferrata ha qualche problema? è percorribile, io mi porto i ramponi ma troveremo neve? Ha risposto seccamente NO, non servono i ramponi stia trq non c'è piu neve da nessuna parte, salvo giu in basso sotto il colle dei 3 capuccini ma è marcia e senza pendenze di rilievo, stia trq!!

Persso cosi 15 minuti per aspettare che passassero quelli davanti a noi e persi noi 5 minuti per mettere i ramponcini passare il tratto con molta cautela si riparte, il tratto per salir ela piccolo Emilius è tutto un insieme di terrazzette e tratti verticali di III ben attrezzati con gradini e cavo.
Sul fondo valle sul pianoro di Arbolle (anche se forse ha un suo nome diverso che non conosco) il lago gelato e altri laghetti credo non perenni qua e la di un turchese intenso meraviglioso, i disegni delle morene di antichi ghiacciai, dall'altro lato quasi 3000mt laggiu sotto Ao, curioso osservare ogni tanto i piccoli aerei e elicotteri che decollavano e atterravano dall'aereoporto che parevano formcihe volanti :)
di nuovo un po di discesa (Che ci mancava ovviamente...) poi qualche tratto bello verticale con 30 40 scalini a tratto e si arriva sul finale della cresta, qui il cavo finisce, si ravana un po su facile quanto esposta (Spece dal lato N dove vi sono le vie storiche di salita alpinistica aperte da Carrel) e si arriva in vetta 3559mt non fa neppure freddo, il sole scalda e non c'è quasi vento, un po di gente c'è, chi sale dalla normale, chi era davanti a noi nel gruppetto che ci ha fatto rallentare, poi arrivano dei runner che tirato il freno a mano attorno alla madonnina si rifiondano giu dalla normale come fosse una strada asfaltata...mah....mah..va beh :) e altre persone, stravolte dalla salita e non.
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Dal piccolo Emilius la vista della cresta appena percorso fino al col Carrel e le pendici della Becca di Nona
Dal piccolo Emilius la vista della cresta appena percorso fino al col Carrel e le pendici della Becca di Nona
Lago gelato e pian d'Arbolle
Lago gelato e pian d'Arbolle
Fetuso nevaio
Fetuso nevaio
Unica via di fuga della vf, che porta per una traccetta che a noi pareva davvero pericolosa e ripida al lago Gelato laggiu in fondo alla valle
Unica via di fuga della vf, che porta per una traccetta che a noi pareva davvero pericolosa e ripida al lago Gelato laggiu in fondo alla valle
E di qua (W WN)
E di qua (W WN)
Di la (N NE)
Di la (N NE)
Lo Zullo è orami lontano 300mt sotto di noi e la cresta NW dell'Emilius appena percorsa ci appare molto chiara
Lo Zullo è orami lontano 300mt sotto di noi e la cresta NW dell'Emilius appena percorsa ci appare molto chiara
Via ben atrezzata, a mio dire anche troppi scalini e cavi
Via ben atrezzata, a mio dire anche troppi scalini e cavi
Ponte tibetano e spiacevole scoperta
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Cervino immerso....
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Re: Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by Gheroppa »

Dalla vettam gustata a dir il vero poco per il dannato orario della funivia, 15 minuti di sosta, mangiatina, via gli imbraghi etctc e giua scendere per la normale S, sentiero che le orami "famose" guide di Aosta mi avevano descritto come sentiero da fare con scarpette e se si segue gli ometti non si tocca una roccia con le mani....beh il sentiero è un E ma non direi proprio un T come descritto, le mani le usi eccome, anche perchè di ometti ve ne sono un po troppi, difatti c'è una variante che prendendo la cresta tira dritta fino al sottostante e ben vesibile colle dei 3 Capuccini, segnalatissimo con ometti, ma è tutto meno che T ; ) poi c'è il vero sentiero della normale che inizia gomitando per perdere quota agevolemente poi vira deciso al colle puntando a SW verso il colle, ma qui si perde fra rigoli d'acqua nevaietti ravanamenti vari e ometti di ogni forma e fattura (Credo siano stati tirati su per aiutare a seguire la via migliore quando i nevai bloccavano quello principale) cmq la discesa è abbastanza agevole, anche se abbiamo incontrato una coppia che stava salendo con uno dei due sanguinante in modo vistoso da una gamba, ma zoppicando voleva arrivare su a tutti i costi su, ci hanno spiegato che sotto il colle poi c'erano nevai che bloccavano il sentiero, persone disperse che non sapevano dove passare, tracce infinite, allegria e gaudio insomma :) ci spiace per loro, ma a dire il vero il nevaietto di aggirava allegramente ravanando passando su un tratto di grossi blocchi detritici e il percorso provvisorio era ben segnalato da ometti, mentre andava ignorato in toto il sentiero di base segnalato con grosse frecce giallo arancioni, stranemente però la traccia GPS che avevamo risalnte a 3 anni prima, passava proprio dove siamo passati noi.
Superato il suggestivo colle dei Capuccini e scesi sul pianoro (Pianoro di Arbelle?) abbiamo costeggiato il grande lago gelato e con bellissimi saliscendi fra nevai di neve marcia e collinette infinite che davano un tocco al fondo valle quasi magico, scivolando fra i lago dell'Elme e dell'Echo, siamo ridiscesi fino all'ultimo tratto di pianoro dove sulle sponde del bel lago Arbolle sorge il rifugio omonimo, qui non parlerei di sentiero ma di autostrada per merenderos :) ma sempre molto piacevole alla visione, neppure il tempo per una "ricostituente" Panache al rifugio perchè l'occhio era sempre, troppo, sull'orologio, non sapevamo con certezze quando avremmo impiegato a risalire il colle da Arbolle a Chamolé e scendere fino agl'impianti, le relazioni parlavano di 4 ore in totale dalla vetta dell'Emilius, cosi via a salire e farci ancora circa 160mt di salita, io qui lo ammetto ho avuto un crollo, forse lo "****" di questa corsa a cronometro con quella meraviglie che spuntavano da ogni parte, forse la notet insonne sommata alla stanchezza, forse lo scarpone che ha deciso di aprirsi da un lato e lasciare il piede troppo libero di muoversi e massacrarsi dentro, cmq sia temevo che per fare quella salita col mio fedele Deuteur Guide 35 pieno a tappo e anche oltre mi ci volesse uno Sherpa, invece salendo ci siamo sorpassati allegramente svariati merenderos, consiglio a chi dovesse passare li di fermarsi arrivati al colle per guardare ...TUTTO... l'immancabile e orami familiare, ma mai noiso ne ripetivo, su tutte le cime li attorno, ma anche la valle appena lasciata dell'Arbolle coi suoi laghi il suo torrente e le centinai di micro affluenti che scivolano dai fianchi dei monti li attorno come fili azzurri fra verde rossastro e bianco, fermarsi a guardare quasi tutto il percorso fatto il gg prima, da li si vede infatti parte del vallone sottostante del Comboè la salita al Plan delle Fenetre e su fino allo Zullo, che ora colpito dal sole in pieno sembrava una grossa lampadina rettangolare lassu un cima, guardare la Becca di Nona ed ovviamente sorridere soddisfatto ammirando il percorso che pare davvero infinito della cresta fino alla vetta che si è fatto poche poche ore prima, ammirare e imparare, non correre facendo due schifide foto per paura degli orari imposti :( oltretutto qui il gatto e la volpe (Stefy e nostro compagno d'avventura) mi avevano staccato di una cinquantina di mt ma li sentivo confabulare per trarmi in inganno dicendomi che il tempo era poco la strada tanta e si doveva correre, quindi con un po di birra in corpo rimasta li ho raggiunti scendendo dal colle al lago Chamolé e mi son fatto confessare la verita, dal colle si vedeva l'impianto di risalita e se ne sentiva anche los ferragliare, in pratica era a 10 minuti di strade e mancava un'ora alla chiusura, eh ma come si dice, la vendetta è un piatto da consumare freddo e io so aspettare, hihih, riprese forse ci siamo anche messi a fare running giu dal sentiero che piomba sul laghetto di Chamolé, tagliare i gomiti saltellando come pirla fra la processione di merenderos, giunti al lago e chiuso l'anello incrociando la via da dove si era passati la mattina prima ci siamo dati il rituale 5 due foto e via, sulle sponde del lago c'era un prete che svolgeva qualche genere di predica, benedizione, non so cosa, ecco che ci viene alla mente gli strani personaggi saliti in massa sulla funivia dierto di noi la mattina prima, io passo e saluto con un cordiale Nameste proseguendo silenziosamente, in 10 minuti passati a fermarci sulle panchine del bel vedere piu che altro :) raggiungiamo gli impianti, qui riempiamo le borracce alla fontana più che altro per il viaggio di ritorno AO SV, usiamo il bel bagno degli impianti per farci una doccia un bide 3 pediluvi e infine una strepitosa Panache al bar tipico la Baraka, che però quasi ci sbatte fuori alludendo a impegni personali che gli fan chiudere il bar prima del tempo, difatto il loro bagno alle 16:50 era chiuso perchè lo aveva pulito che devono chiudere!...(poi dicono di noi liguri).
Riprendendo lo zaino in spalla per andare via ho avuto il sospetto che qualcuno mi ci avesse messo dentro un incudine o due :) infine impianti discesa in 14 minuti di passaggio panoramico di atleti di down hill che si preparavano per una gara a livello mondiale che ha il percorso che si snoda in parte proprio sotto la salita della seggiovia, che spettacolo, davvero crazy scendere cosi veloci fra radici degl'alberi salti artificiali e tronchi di larici e pini dappertutto, però belli comodi salivano con al funivia che era atrezzata per portare le bici nella parte posteriore.

Nota di demerito al ristorante locale qui vicino dove abbiamo portato il nostro compagno d'avventura preparandolo a meravigliosa farinata, che invece (causa la mancanza del solito oste di fiducia per motivi a noi sconosciuti) ci ha servito degli ottimi ravioli al plin, patate al forno rinfrescate da un arrostino delizioso ma una farinata da tirare contro un muro, quelal di grano spessa molal e poco cotta, quella di ceci con un gusto strano e anche lei poco cotta, e va beh! Ma direi proprio che è stata l'unica cosa negativa della gita, per il resto soddisfazzione a 1000, anche perchè mi aspettavo di essere distrutto il gg dopo (oggi) invece risco a camminare, deambulare correttamente, riesco perfino a fare le scale senza bastone hihih ;)

P.S. Le foto 1 2 3 4 Sono scatti fatti dal colle di Chamolè sopra l'Arbolle e partono dal colle Carrel tagliando mezza Becca di Nona :( e coprono la cresta completa fino alla vetta dell'Emilius e dei monti del Laures (3200mt), purtroppo l'autore degli scatti ha cannato miseramente la selzione da autofocus a fuoco infinito e le foto sono schifezze, ma va beh appena ho tempo un panoramino lo tiro fuori, a ricordo della gita :)

Dati tecnici sommari (presto arriveranno quelli da GPS)
4h da Chamolé al col Carrel (facendo foto abbondanti il fuoripercorso fino al punto panoramico, 4 parole col pastore camionista e senza assolutamente correre)
4h la vf fino alla vetta (in verita qualcosa in meno pur con gli intoppi di altri avanti a noi e il fetuso nevaio)
3 1/2 dalla vetta agli impianti di Chamolé per il ritorno a Pila (qui ahime andando di buon passo senza soste)
Consiglio indubbiamente di andare su con i ramponi/ramponcini al seguito buona scorta d'acqua presa dalla fontana al pianoro di Comboè, se volete usare l'acqua del laghetto di fusione sotto il col Carrel bollitela o magari portatevi 4 gocce di amuchina e sali minerali, io una corda 20 30mt me la porterei, spece se portate figli amici poco esperti compagne ecttc.
Se avete problemi con sporco e muffa evitate lo Zullo (Quantemo alla data odierna che vedo lo Zullo cosi mal concio per qualche idiota che aveva lasciato la porta spalancata e nel bivacco c'era 1,50mt di neve) ma se decide di bivaccare li, non saliteci tardi...perchè tornare giu all'Arbolle se lo trovate pieno sommata alla salita è gia una gita quel percorso.
La roccia è marcia, se avete qualcuno davanti qualche scarica arrivera di sicuro, Stefy se presa una botta sul casco di una pietra di circa 5cm che abbiamo sentito noi che la precedevamo di un fittone, senza conseguenze alcune.
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Colle dei 3 Capuccini, ma visto scesi dal colle, in verita scendendo dalla normale dell'Emilius si vede solo una cresta e non distingue la profondita dei Cpauccini.
Colle dei 3 Capuccini, ma visto scesi dal colle, in verita scendendo dalla normale dell'Emilius si vede solo una cresta e non distingue la profondita dei Cpauccini.
Questi dovrebbero essere il lago lungo e inferiore, li accanto quello superiore e quello ghiacciato, ma che era sparito sotto la neve
Questi dovrebbero essere il lago lungo e inferiore, li accanto quello superiore e quello ghiacciato, ma che era sparito sotto la neve
E vetta fu, dallo Zullo pur con tutti i ritardi accumulati 4h
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"Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto...l’ultimo pesce pescato....l'ultimo frutto raccolto e mangiato...solo allora ci accorgeremo che non si potrà mangiare il denaro, ma sarà troppo tardi"
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serena
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Re: Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by serena »

Bravi : Thumbup :
Domani cerco di leggere anche se qua ci vuole un giorno di ferie x leggere tutto. ....
Che bella giornata avete avuto. ......
Io da lassù. ...visto niente : WallBash :
Sono un viandante, un valicatore di monti.
Non amo le pianure e sembra che non possa stare a lungo in un luogo.
Qualunque cosa mi riservi il fato o l'esperienza,sempre dovrò camminare ed ascendere monti.
Non si può vivere che da come si è.
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Gheroppa
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Re: Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by Gheroppa »

Hihi, Serena sono prolisso lo so :) ma la relazione mi serve anche a uso memoria storica, beh sul meteo nulla da dire, ma propio nulla, inquadrata una finestra perfetta, anche parlando con persone di quelle zone, dal pastore camionista al rifugista fino al personale della seggiovia, non avevano 2gg di buono cosi da tempo e 4gg prima era nevicato sopra i 2000, peccato solo non avere una macchina fotografica degna di questo nome, perchè di materiale per scatti da copertina c'era abbondanza.
Serena dopo l'Emilius mi avevi suggerito il Rocciamelone giusto? Prossimo target gia preso di mira :)
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Alec
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Re: Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by Alec »

Complimenti per il bellissimo racconto e per il lungo giro =D>

Avevo fatto l'Emilius con gli sci e me lo ricordo infinito...
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.

Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
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Gheroppa
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Re: Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by Gheroppa »

Alec con gli sci si sale sempre dal colle dei 3 capuccini a S?
Cmq è una di quelle gite che restera nel cuore e che spero di ripetere, magari fra qualche tempo :)
La cosa bella è quando arrivi in cima allo strappo di salita dal Rif Arbolle verso gli impianti di Chamolè e vedi TUTTO praticamente puoi seguire con lo sguardo la salita il bivacco quasi tutta la crestina fatta fin sulla vetta e buona parte del ritorno sulla valle, pochi posti mi ricordo siano cosi godibili :)
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Post by dags1972 »

Peccato che sia entrata umidità nel bivacco quando ci siamo stati noi era in buone condizioni, noi eravamo nove e ci siamo stretti per far stare dentro al bivacco gli extra nove. Il tratto con la neve più o meno tanta e citato in tutte le relazioni bene avete fatto a portare i ramponi... noi avevamo due cordiali da 30 mt per sicure volanti o corde fisse...la farinata ad agosto non si può mangiare fa le farfallina....
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Gheroppa
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Re: Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by Gheroppa »

ciao Dags, avevamo letto, ahime, che qualche pirlus montagnatis aveva lasciato la porta letteralmente spalancata del bivacco in pieno inverno, cosi alcuni membri del CAI che erano saliti su l'avevano trovato con a neve geleta all'altezza dei letti del secondo livello......lo avevano ovviamente ripulito con fatica e sudure, ma ovviamente l'umidata rimatavi ha fatto il resto....si trova in rete la storia e le foto che ben chiariscono la situazione, magari un domani sostituiranno materassi e cuscini, chi lo sa...
Per il tratto innevato credo si possa dire sia quasi paerenne, il sole li non ci arriva mai, percui poca o tanta in quel tratto si trovera sempre, basterebbe spostare il cavo che ora inutilmente taglia di netto il canalone e posarlo sul tratto che dall'alto discende costeggiandone il bordo, noi avevamo un pezzo di corda da 25mt fettucce cordini etctc, oltre ai ramponi, ma avrebbe richiesto un po di tempo allestire tutto, coi ramponi in pochi minuti siamo ridiscesi dall'altro lato in sicurezza.
Per la farinta, so che un tempo vi era questo problema, ma sorpassato dalle farine moderne, da circa 6 7 anni, difatti orami la trovi tutto l'anno quella gialla (ceci) o quella bianca (grano) che queste farine moderne siano salutari ecologiche etctct, magari non andrei a indagare troppo :)
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max1971
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Re: Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by max1971 »

Ripetuta ieri 1 Agosto 2016 in folle gita INTEGRALE in giornata da Pila : WallBash :

Arrivo nel parcheggio alto di Pila il 31 luglio ore 22.30. Nanna ( :dormendo: +o-) in macchina e sveglia alle 4.

Partenza alle 4.30 con frontale da Pila con cielo tutto coperto (ma il meteo dice che sarà un giornata di splendido sole ...). Direzione lago Chamolè ... lungo la salita inizia a piovigginare (ma il meteo dice che uscirà il sole ...) Raggiungo il lago Chamolè che inizia a fare luce e poco dopo spengo la frontale. Con sentiero in leggera salita arrivo sul bordo della vallata di Comboè che purtroppo fa perdere molta quota. Discesa ripidissima e si riparte alla volta del Col Carrel... Inizia a piovere ... :angry1: (ma il meteo dice che uscirà il sole ... :cupo: ) . Aspetto un po' sotto un albero e quando diminuisce riprendo a salire. A breve incontro 2 francesi che arrivano dal rifugio Arbollè e mi confermano che uscirà il sole ... Risaliamo il lunghissimo pendio che porta al Col Carrel finchè entiramo nella nuvola e fa freddo ... :angry1: :angry1: :angry1:

Alle 8.20 sono al bivacco e pioviggina. Entro per cambiarmi e dentro è pieno di gente che dorme con un "odorino" d'altri tempi. Mi brontolano anche perché faccio rumore a cambiarmi. Esco fuori e decido di aspettare vestito tipo nord dell'Eiger ... : Blink : Non si può attaccare una ferrata di 4 ore in quota mentre pioviggina ... I francesi partono lo stesso. Alle 9 sull'orlo della depressione da meteo instabile inizio a pensare di scendere e andare mangiare la polenta al rifugio ... :smt013 Quando sopra di me il cielo diventa di colpo azzurro. Per un istante, poi si richiude, poi si apre ... MMMM forse ci siamo. Faccio i 10 minuti che separano il bivacco dall'attacco della ferrata e la nuvola si dissolve e inizia una giornata che via via diventerà meravigliosa.

Confortato dal meteo finalmente buono, attacco la ferrata poco dopo le 9. I francesi non si vedono. Dietro non mi seguirà nessuno (almeno a mia vista) e mi ritrovo a cavalcare la ferrata in totale solitudine di emozioni e divertimento. La ferrata non è mai difficile. Molto attrezzata nei muri più verticali e ben protetta. Unico neo il cavo passa molto basso e la cosa più faticosa spesso è spostare i moschettoni che raschiano terra. La gran cavalcata prosegue senza intoppi e i ramponi restano nello zaino perché l'unico nevaietto sotto la vetta ha neve in cui si sprofonda bene. Alle 13 sono in vetta!! : Groupwave :

Un quarto d'ora per rifocillarsi e fare qualche foto e il pensiero corre all'interminabile discesa e alla seggiovia che chiude alle 17.30. Tempo praticamente contato! Almeno gli ultimi 500m di prati in discesa vorrei evitarli! E giù alla veloce (ma con cautela) fino al passo dei 3 cappuccini e poi per sentiero sempre migliore fino al rifugio Arbollè dove arrivo alle 15.45 (la seggiovia è praticamente una certezza ora ...). Lì mentre mi cambio scambio 2 chiacchiere con dei ragazzi olandesi che mi chiedono info sulla ferrata per l'indomani e restano di sasso quando capiscono che l'ho fatta in giornata da Pila. :risata: Odiosissima risalita per ritornare al lago Chamolè e alle 17 mi siedo felice sulla seggiovia. Unica nota negativa: la base della seggiovia è nella parte bassa di Pila, mentre la macchina è in cima :angry1: ... ancora 100 metri circa di risalita e finalmente ... FINE!!!!!!

Giornata incredibile. 2300m di dislivello positivo. 4 ore da Pila al Col Carrel. 4 ore la ferrata fino alla vetta dell'Emilius. 3 ore e mezza dalla vetta alla seggiovia.

Di seguito la registrazione del tracciato GPS.
Registrazione GPS del percorso
Registrazione GPS del percorso
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serena
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Re: Emilius dalla via ferrata e discesa sulla normale S

Post by serena »

max1971 wrote:Ripetuta ieri 1 Agosto 2016 in folle gita INTEGRALE in giornata da Pila : WallBash :

Arrivo nel parcheggio alto di Pila il 31 luglio ore 22.30. Nanna ( :dormendo: +o-) in macchina e sveglia alle 4.
Grande Max =D> =D>

Sicuro che ....ti lascio una volta da solo e mi finisci a dormire in un parcheggio .............. :ahah: :ahah:
Meglio comunque nel parcheggio che all'addiaccio fuori dal bivacco al Col Carrel .......
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