Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle Rane
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Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle Rane
Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle Rane (St. Nicolas - Ao)
Finalmente una Giornata super! Tale da giustificare la lunga, ma poco faticosa (autostrada quasi vuota), trasferta in Valleè. Usciamo a Aosta Est in 2h15 (mentre per Aosta Ovest St. Pierre si spendono, And. e Rit., ben 14,40 E. in più!!). Con strada normale sono 15’ in più (info http://cralgalliera.altervista.org/MappabnAosta.jpg" onclick="window.open(this.href);return false; ) e si risparmia, almeno un po' (comunque sempre ben 26,60 E. da Genova Nervi!). Ci si dirigere verso Polein, Pila, Gressan, Jovencan e Aymavilles (ovviamente in senso opposto al ritorno), poi da Aymavilles si scende a St. Pierre e, dal castello, si va a destra per St. Nicolas. La strada rimonta con diversi tornanti e si continua per Vetan superiore (circa 21 km da Aymavilles + altri 14 km per l’A5).
Entrando in vallata, spicca subito il Ghiacciaio Rutor (3.486 m, uno dei più vasti della Valle d'Aosta) e la chiesa di St. Nicolas, alla luce del sole del mattino... che dire, la presente proposta è un tracciato con un panorama spettacolare, nell'assolato pianoro sopra Saint Nicolas e Vetan fino al rifugio Mont Fallere.
Il punto d'inizio della gita a piedi è presso i parcheggi della zona pic nic accanto all'Hotel Ristorante Notre Maison a Vetan sup. 1780 m. Si parte, seguendo i simboli e superando un boschetto, e, poi, si prende a dx, calando per guadare un torrente. Si fiancheggiano altri due rii (c'è molta acqua che fa un piacevole… assordante... rumore...) e, sotto l’Alpe di Tholes, si tiene la destra (20'). Ci si inoltra così in piano, nel vallone del torrente Méod. Da un bivio (20'), si piega a sin. lasciando la traccia a dx per l'Alpe Mont Loe. Ci si inerpica, ora, un po’ faticosamente per 30', in un bel bosco di larici. Dietro, svetta la punta innevata della Grivola, 3969 m, mentre si continua a rimontare la cresta, fino a trovare una poderale... dove si svolta a dx (20'). Una bella sterrata accompagna fino al rifugio e di fronte si nota il monte Fallere 3090 m. Lungo il cammino, ci sono diversi esempi di sculture dell'artista Siro Vierin e di altri autori. Le opere rendono il percorso vario, una specie di museo a cielo aperto, ed è un incentivo per i più piccoli che avranno la curiosità di scoprire... le successive... Alcune sono proprio simpatiche... come quella che si potrebbe chiamare: “Quando scappa... scappa...”. Infine, si è dal rifugio... a 2.385 m - 45' per un tot. 2h15 per l'andata. Altre sculture, anche in fase di lavorazione, sono presso la struttura che è gestita proprio dall'autore di queste opere... Il panorama dal rifugio è stupendo e si possono creare foto uniche, con tutte le cime che si stagliano di fronte... (link http://cralgalliera.altervista.org/Rmf0 ... allere.pdf" onclick="window.open(this.href);return false; ). La cucina è curata, con prezzi ragionevoli, ed il servizio è ottimo (cortese e veloce).
Dopo pranzo (Gnam!), si volge lo sguardo verso l'alta valle... poi, in 10', si arriva al lago delle Rane (2367 m). Lo specchio d'acqua è un crocevia di sentieri... e si sceglie quello in discesa… Diversamente in salita, si procede verso i due laghi Mort e Fallere (i tracciati, più avanti, si dividono...). Le frecce gialle sono presenti... però in modo molto parsimonioso... Si sfiora l'Alpe Tsa della Comba (fonte - 30' - 2260 m) e si svolta bruscamente a destra (sempre pochi simboli). Più avanti si ha un bello scorcio su Vetan. Si continua a perdere metri e quando gli alberi incominciano ad essere più numerosi, su un masso (30') c'è un simbolo e si va, improvvisamente, a dx... (nessun riferimento o freccia!). Si scende ancora... fino a lambire l'Alpe Mont Loe (1985 m). Altro bivio (20'), difficile, perché non segnalato: si abbandona lo sterrato e si supera il torrente, in corrispondenza della captazione idrica e si prosegue in piano... con bella retrospettiva sulla zona dell'Alpe Mont Loe … fino a ritrovare il bivio del mattino (10'), dove si chiude l'anello! In 30' si è all'arrivo... tot. 2h/2h15 per il ritorno (data la difficoltà di reperimento del percorso si procede lentamente – per i meno esperti si consiglia di rifare la via dell'andata...).
In definitiva: diff. E (il ritorno è quasi EE, un paio di bivi NON sono marcati!), disl. 600 mt tot. A e R 4h30 - meteo splendido! Al ritorno in auto, fotografata pure la superba mole della Grand Combin (4314m) e, prima di rientrare, si fa benzina al distributore dell'iper Carrefour, nei pressi dell'ingresso di Aosta est, a 1,705 E!!
Ecco alcune anteprime...
1 Particolare Luna Su Saint Pierre:
http://cralgalliera.altervista.org/Rmf0 ... Pierre.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
2 La Luna Corre Su Ghiacciaio Rutor:
http://cralgalliera.altervista.org/Rmf0 ... oRutor.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
3 Luna Su Alpe Chatalanez:
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4 Arrivando Al Rif Mont Fallere:
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5 Lago Rane:
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6 Particolare Grivola
http://cralgalliera.altervista.org/Rmf06Grivola.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
7 Panoramica Vista sulle montagne in una splendida giornata Da Rif Mont Fallere...
Fantastica composizione foto!!!!!!!
http://cralgalliera.altervista.org/Rmf0 ... allere.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
8 Polenta presso il rifugio:
http://cralgalliera.altervista.org/Rmf0 ... allere.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
Inoltre, i file pdf sono disponibili ai collegamenti:
Parte UNO http://cralgalliera.altervista.org/Rifu ... re014A.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Parte DUE http://cralgalliera.altervista.org/Rifu ... re014B.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Altre info:
http://www.cralgalliera.altervista.org/esc.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.cralgalliera.altervista.org/gite014.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
Il nuovo notiziario un'Idea per il fine Settimana:
http://www.cralgalliera.altervista.org/ ... na_24f.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Foto :
http://www.cralgalliera.altervista.org/anno2014.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
http://www.cralgalliera.altervista.org/altre2014.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Buona visione!
ciao a tutti
NB: in caso di gita, verificare, sempre, con FIE, Cai, eventuale Ente parco o altre Istituzioni, pro loco, ecc., che non ci siano state variazioni che abbiano aumentato le difficoltà! Si declina ogni responsabilità. Il presente testo ha solo carattere puramente indicativo e non esaustivo.
Finalmente una Giornata super! Tale da giustificare la lunga, ma poco faticosa (autostrada quasi vuota), trasferta in Valleè. Usciamo a Aosta Est in 2h15 (mentre per Aosta Ovest St. Pierre si spendono, And. e Rit., ben 14,40 E. in più!!). Con strada normale sono 15’ in più (info http://cralgalliera.altervista.org/MappabnAosta.jpg" onclick="window.open(this.href);return false; ) e si risparmia, almeno un po' (comunque sempre ben 26,60 E. da Genova Nervi!). Ci si dirigere verso Polein, Pila, Gressan, Jovencan e Aymavilles (ovviamente in senso opposto al ritorno), poi da Aymavilles si scende a St. Pierre e, dal castello, si va a destra per St. Nicolas. La strada rimonta con diversi tornanti e si continua per Vetan superiore (circa 21 km da Aymavilles + altri 14 km per l’A5).
Entrando in vallata, spicca subito il Ghiacciaio Rutor (3.486 m, uno dei più vasti della Valle d'Aosta) e la chiesa di St. Nicolas, alla luce del sole del mattino... che dire, la presente proposta è un tracciato con un panorama spettacolare, nell'assolato pianoro sopra Saint Nicolas e Vetan fino al rifugio Mont Fallere.
Il punto d'inizio della gita a piedi è presso i parcheggi della zona pic nic accanto all'Hotel Ristorante Notre Maison a Vetan sup. 1780 m. Si parte, seguendo i simboli e superando un boschetto, e, poi, si prende a dx, calando per guadare un torrente. Si fiancheggiano altri due rii (c'è molta acqua che fa un piacevole… assordante... rumore...) e, sotto l’Alpe di Tholes, si tiene la destra (20'). Ci si inoltra così in piano, nel vallone del torrente Méod. Da un bivio (20'), si piega a sin. lasciando la traccia a dx per l'Alpe Mont Loe. Ci si inerpica, ora, un po’ faticosamente per 30', in un bel bosco di larici. Dietro, svetta la punta innevata della Grivola, 3969 m, mentre si continua a rimontare la cresta, fino a trovare una poderale... dove si svolta a dx (20'). Una bella sterrata accompagna fino al rifugio e di fronte si nota il monte Fallere 3090 m. Lungo il cammino, ci sono diversi esempi di sculture dell'artista Siro Vierin e di altri autori. Le opere rendono il percorso vario, una specie di museo a cielo aperto, ed è un incentivo per i più piccoli che avranno la curiosità di scoprire... le successive... Alcune sono proprio simpatiche... come quella che si potrebbe chiamare: “Quando scappa... scappa...”. Infine, si è dal rifugio... a 2.385 m - 45' per un tot. 2h15 per l'andata. Altre sculture, anche in fase di lavorazione, sono presso la struttura che è gestita proprio dall'autore di queste opere... Il panorama dal rifugio è stupendo e si possono creare foto uniche, con tutte le cime che si stagliano di fronte... (link http://cralgalliera.altervista.org/Rmf0 ... allere.pdf" onclick="window.open(this.href);return false; ). La cucina è curata, con prezzi ragionevoli, ed il servizio è ottimo (cortese e veloce).
Dopo pranzo (Gnam!), si volge lo sguardo verso l'alta valle... poi, in 10', si arriva al lago delle Rane (2367 m). Lo specchio d'acqua è un crocevia di sentieri... e si sceglie quello in discesa… Diversamente in salita, si procede verso i due laghi Mort e Fallere (i tracciati, più avanti, si dividono...). Le frecce gialle sono presenti... però in modo molto parsimonioso... Si sfiora l'Alpe Tsa della Comba (fonte - 30' - 2260 m) e si svolta bruscamente a destra (sempre pochi simboli). Più avanti si ha un bello scorcio su Vetan. Si continua a perdere metri e quando gli alberi incominciano ad essere più numerosi, su un masso (30') c'è un simbolo e si va, improvvisamente, a dx... (nessun riferimento o freccia!). Si scende ancora... fino a lambire l'Alpe Mont Loe (1985 m). Altro bivio (20'), difficile, perché non segnalato: si abbandona lo sterrato e si supera il torrente, in corrispondenza della captazione idrica e si prosegue in piano... con bella retrospettiva sulla zona dell'Alpe Mont Loe … fino a ritrovare il bivio del mattino (10'), dove si chiude l'anello! In 30' si è all'arrivo... tot. 2h/2h15 per il ritorno (data la difficoltà di reperimento del percorso si procede lentamente – per i meno esperti si consiglia di rifare la via dell'andata...).
In definitiva: diff. E (il ritorno è quasi EE, un paio di bivi NON sono marcati!), disl. 600 mt tot. A e R 4h30 - meteo splendido! Al ritorno in auto, fotografata pure la superba mole della Grand Combin (4314m) e, prima di rientrare, si fa benzina al distributore dell'iper Carrefour, nei pressi dell'ingresso di Aosta est, a 1,705 E!!
Ecco alcune anteprime...
1 Particolare Luna Su Saint Pierre:
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2 La Luna Corre Su Ghiacciaio Rutor:
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3 Luna Su Alpe Chatalanez:
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4 Arrivando Al Rif Mont Fallere:
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5 Lago Rane:
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6 Particolare Grivola
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7 Panoramica Vista sulle montagne in una splendida giornata Da Rif Mont Fallere...
Fantastica composizione foto!!!!!!!
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8 Polenta presso il rifugio:
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Inoltre, i file pdf sono disponibili ai collegamenti:
Parte UNO http://cralgalliera.altervista.org/Rifu ... re014A.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Parte DUE http://cralgalliera.altervista.org/Rifu ... re014B.pdf" onclick="window.open(this.href);return false;
Altre info:
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Il nuovo notiziario un'Idea per il fine Settimana:
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Foto :
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http://www.cralgalliera.altervista.org/altre2014.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Buona visione!
ciao a tutti
NB: in caso di gita, verificare, sempre, con FIE, Cai, eventuale Ente parco o altre Istituzioni, pro loco, ecc., che non ci siano state variazioni che abbiano aumentato le difficoltà! Si declina ogni responsabilità. Il presente testo ha solo carattere puramente indicativo e non esaustivo.
- Furs
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Re: Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle R
Un paio di precisazioni, se posso, dato che la zona è per me praticamente dietro casa.
Prima di tutto, sarò pignolo, ma la zona è in comune di Saint Pierre, non di Saint Nicolas.
Secondo, se hai il telepass il pedaggio fino ad Aosta Ovest/Saint Pierre è sensibilmente più basso, giacchè il tratto non fruito (Saint Pierre/Tunnel M. Bianco) viene scalato in uscita. Oppure, sempre se hai il telepass, il tratto Aosta Est/Ovest è gratis. Tuttavia non si può uscire e rientrare subito dopo, ci deve essere almeno mezz'ora tra l'uscita e il rientro. Quello che faccio io -- se ho tempo -- è uscire a Verrès, stare sulla statale fino ad Aosta Est (ci va giusto mezz'ora), rientrare a AO Est e udcire a AOsta Ovest.
In effetti il ritorno dal lago delle Rane attraverso Loè è molto più bello, e non è così difficile nemmeno come orientamento (a patto che non ci sia la nebbia); ci sono anche altre varianti, ma segnalate ancora peggio (o per niente).
Una possibilità molto bella per allungare ulteriormente (e senza difficoltà) e la salita dal rifugio al Col Fenetre e Mont Vertosan (circa 1 ora in salita, 45' in discesa). Dalla vetta si vede uno dei panorami più spettacolari di tutta la regione (e, a differenza del M. Fallere, non vi è alcuna difficoiltaà tecnica).
Prima di tutto, sarò pignolo, ma la zona è in comune di Saint Pierre, non di Saint Nicolas.
Secondo, se hai il telepass il pedaggio fino ad Aosta Ovest/Saint Pierre è sensibilmente più basso, giacchè il tratto non fruito (Saint Pierre/Tunnel M. Bianco) viene scalato in uscita. Oppure, sempre se hai il telepass, il tratto Aosta Est/Ovest è gratis. Tuttavia non si può uscire e rientrare subito dopo, ci deve essere almeno mezz'ora tra l'uscita e il rientro. Quello che faccio io -- se ho tempo -- è uscire a Verrès, stare sulla statale fino ad Aosta Est (ci va giusto mezz'ora), rientrare a AO Est e udcire a AOsta Ovest.
In effetti il ritorno dal lago delle Rane attraverso Loè è molto più bello, e non è così difficile nemmeno come orientamento (a patto che non ci sia la nebbia); ci sono anche altre varianti, ma segnalate ancora peggio (o per niente).
Una possibilità molto bella per allungare ulteriormente (e senza difficoltà) e la salita dal rifugio al Col Fenetre e Mont Vertosan (circa 1 ora in salita, 45' in discesa). Dalla vetta si vede uno dei panorami più spettacolari di tutta la regione (e, a differenza del M. Fallere, non vi è alcuna difficoiltaà tecnica).
Andare per montagne selvagge -- e' una via alla liberazione. (Milarepa)
http://www.trekitalia.it/ - http://www.trekitalia.wordpress.com - https://www.facebook.com/Trekitalia
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Re: Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle R
boh
St. Nicolas è il paese più vicino, amministrativamente sarà anche diverso, ma in questa sede credo che conti poco o nulla...
Se uno non ha il telepass il tuo discorso non vale...
ne tanto meno il fatto di uscire a Verres...
Noi arrivavamo da Genova, il viaggio è già lungo... non si puo' allungare di più...
francamente mi sembra più semplice fare come suggerisco io...
quindi se uno ha fretta esce ad Aosta Ovest, se invece si vuol risparmiare quasi 15 euro, allora si esce ad Aosta Est
per quanto riguarda l'orientamento, l'assoluta mancanza di indicazioni in ben due bivi la considero non banale…
Se uno conosce bene la zona è diverso...
diversamente... Se uno non è esperto della zona finisce per ritrovarsi molto più in basso di quota o peggio...
meglio sempre essere prudenti e soprattutto evidenziare le problematiche che si incontrano in modo che le persone che leggono, soprattutto quelle che NON sono della zona, capiscano il più possibile...
St. Nicolas è il paese più vicino, amministrativamente sarà anche diverso, ma in questa sede credo che conti poco o nulla...
Se uno non ha il telepass il tuo discorso non vale...
ne tanto meno il fatto di uscire a Verres...
Noi arrivavamo da Genova, il viaggio è già lungo... non si puo' allungare di più...
francamente mi sembra più semplice fare come suggerisco io...
quindi se uno ha fretta esce ad Aosta Ovest, se invece si vuol risparmiare quasi 15 euro, allora si esce ad Aosta Est
per quanto riguarda l'orientamento, l'assoluta mancanza di indicazioni in ben due bivi la considero non banale…
Se uno conosce bene la zona è diverso...
diversamente... Se uno non è esperto della zona finisce per ritrovarsi molto più in basso di quota o peggio...
meglio sempre essere prudenti e soprattutto evidenziare le problematiche che si incontrano in modo che le persone che leggono, soprattutto quelle che NON sono della zona, capiscano il più possibile...
- Furs
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Re: Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle R
Mi pare di percepire del fastidio nella tua risposta, e se è così mi dispiace perché le mie note erano state fatte con spirito costruttivo.
Dopo tutto moltissimi usano il telepass, e quindi un complemento di informazione su alcuni fatti non molto noti fuori regione ci poteva stare...
Sulle difficoltà dei sentieri ovviamente tutto è soggettivo, comunque nel dubbio si puo' sempre consultare una carta... le migliori della zona riportano quasi tutti i sentieri, e in particolare quelli in questione.
Dopo tutto moltissimi usano il telepass, e quindi un complemento di informazione su alcuni fatti non molto noti fuori regione ci poteva stare...
Sulle difficoltà dei sentieri ovviamente tutto è soggettivo, comunque nel dubbio si puo' sempre consultare una carta... le migliori della zona riportano quasi tutti i sentieri, e in particolare quelli in questione.
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- amadablam
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Re: Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle R
..posti do ve ho un pò di
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
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Re: Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle R
rispondendo a Furs
No
solo che l'idea di uscire a Verres per poi rientrare a Aosta est non mi convince molto e l'ho garbatamente fatto notare...
tutto qui;
sono oltre trenta km di statale contro una dozzina fino ad Aymavilles e quindi rimango in dubbio...
certo, hai anche ragione tu, se uno ha il telepass il problema si pone... boh...
spegnerlo, prendere il biglietto come un utente normale e uscire ad Aosta est con il pagamento con carte, andare a fare colazione, riaccenderlo e rientrare? No?
Boh
forse se uno ha il telepass se ne esce ad Aosta ovest e via...
visto che paga in proporzione...
Comunque il telepass, credo che sulle auto sia frequente ma penso che circa il 50-60% degli utenti non lo abbia...
quindi per circa metà utenti credo che forse uscire ad Aosta est sia la soluzione migliore...
Per quanto riguarda il sentiero del ritorno, non lo avevo specificato, ma io ho parlato con il gestore del rifugio e lui mi
ha praticamente fatto capire che quel tracciato ormai è quasi in disuso...
infatti, oltre ai due bivi, lungo tutto il percorso ci sono pochissimi segnavia e noi abbiamo proceduto lentissimi per non sbagliare. Immagino che la prox estate sarà ancora peggio (per chi non lo ha mai percorso), quindi conviene essere prudenti... carte o non carte (bisogna che poi siano precise, anche questa una cosa non banale se si pensa che ad esempio in
molte il nuovo tracciato del 13 che passa nel lariceto per sbucare sulla poderale non si trova mica...) se i bivi non sono segnati è sempre un problema...
il primo sopra Mont Loe all'inizio del bosco probabilmente me lo sarei proprio perso se non fosse stato per delle persone che correndo ci hanno superato proprio in quel punto...
Sul secondo ci sono andato ad intuito (e mappa alla mano, è vero...), ma avevo pur sempre dei dubbi perchè non c'era nessuna palina indicatrice o segno per terra...
Quindi o uno è conoscitore della zona, o è abituato a viaggiare con segnalazioni scadenti, oppure, in caso contrario, forse la via di rientro ricalcando l'andata è la scelta più semplice e veloce
E' strano, di solito la scarsità delle segnalazioni è tipica della Liguria o del basso Piemonte, ma in Valle d'Aosta è la prima volta che mi capita...
In effetti questa estate mi è capitato pure in Trentino, altro posto normalmente sempre ben sistemato...
Boh
Rispondendo a amadablam
Thanks!
No
solo che l'idea di uscire a Verres per poi rientrare a Aosta est non mi convince molto e l'ho garbatamente fatto notare...
tutto qui;
sono oltre trenta km di statale contro una dozzina fino ad Aymavilles e quindi rimango in dubbio...
certo, hai anche ragione tu, se uno ha il telepass il problema si pone... boh...
spegnerlo, prendere il biglietto come un utente normale e uscire ad Aosta est con il pagamento con carte, andare a fare colazione, riaccenderlo e rientrare? No?
Boh
forse se uno ha il telepass se ne esce ad Aosta ovest e via...
visto che paga in proporzione...
Comunque il telepass, credo che sulle auto sia frequente ma penso che circa il 50-60% degli utenti non lo abbia...
quindi per circa metà utenti credo che forse uscire ad Aosta est sia la soluzione migliore...
Per quanto riguarda il sentiero del ritorno, non lo avevo specificato, ma io ho parlato con il gestore del rifugio e lui mi
ha praticamente fatto capire che quel tracciato ormai è quasi in disuso...
infatti, oltre ai due bivi, lungo tutto il percorso ci sono pochissimi segnavia e noi abbiamo proceduto lentissimi per non sbagliare. Immagino che la prox estate sarà ancora peggio (per chi non lo ha mai percorso), quindi conviene essere prudenti... carte o non carte (bisogna che poi siano precise, anche questa una cosa non banale se si pensa che ad esempio in
molte il nuovo tracciato del 13 che passa nel lariceto per sbucare sulla poderale non si trova mica...) se i bivi non sono segnati è sempre un problema...
il primo sopra Mont Loe all'inizio del bosco probabilmente me lo sarei proprio perso se non fosse stato per delle persone che correndo ci hanno superato proprio in quel punto...
Sul secondo ci sono andato ad intuito (e mappa alla mano, è vero...), ma avevo pur sempre dei dubbi perchè non c'era nessuna palina indicatrice o segno per terra...
Quindi o uno è conoscitore della zona, o è abituato a viaggiare con segnalazioni scadenti, oppure, in caso contrario, forse la via di rientro ricalcando l'andata è la scelta più semplice e veloce
E' strano, di solito la scarsità delle segnalazioni è tipica della Liguria o del basso Piemonte, ma in Valle d'Aosta è la prima volta che mi capita...
In effetti questa estate mi è capitato pure in Trentino, altro posto normalmente sempre ben sistemato...
Boh
Rispondendo a amadablam
Thanks!
- amadablam
- Sherpani di Quotazero
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Re: Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle R
ns foto su Fallere con Roby49locontim wrote:
Rispondendo a amadablam
Thanks!
altre foto su ns sito
http://www.robyrobiglio.it/gite/019%20fallere/index.htm
VdA
Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle R
Guarda locontim - mi fa specie che il rifugista del Fallere ti abbia detto delle *parolaccia*, questo conferma quello che ho sempre saputo, cioè che quel rifugio è una mera operazione commerciale gestita da uno che di montagna ne sa poco o niente.
Ci vado anch'io ogni tanto, intendiamoci, anche se si mangia meglio in altri rifugi (ad es. al Benevolo o al Bonatti), e ci porto pure dei clienti, spesso a fare proprio il giro che hai fatto tu, e che non è per niente in disuso, anzi - lo fanno pure i mountain bikers. Sul fatto che non sia segnalato benissimo te l'ho detto, sono d'accordo, ma d'altra parte è davvero impossibile perdersi, anche senza conoscere i posti come il palmo della mano (salvo al limite in caso di nebbia).
Comunque se capiti in zona, fammelo sapere in anticipo che ti faccio fare dei bei giri!
Ci vado anch'io ogni tanto, intendiamoci, anche se si mangia meglio in altri rifugi (ad es. al Benevolo o al Bonatti), e ci porto pure dei clienti, spesso a fare proprio il giro che hai fatto tu, e che non è per niente in disuso, anzi - lo fanno pure i mountain bikers. Sul fatto che non sia segnalato benissimo te l'ho detto, sono d'accordo, ma d'altra parte è davvero impossibile perdersi, anche senza conoscere i posti come il palmo della mano (salvo al limite in caso di nebbia).
Comunque se capiti in zona, fammelo sapere in anticipo che ti faccio fare dei bei giri!
Andare per montagne selvagge -- e' una via alla liberazione. (Milarepa)
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Re: Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle R
Per Furs
probabilmente è colpa mia che non so spiegarmi...
secondo il mio modesto parere, il gestore del rifugio mi ha detto semplicemente come stavano le cose...
e cioè ... mi ha evidenziato che il sentiero è in disuso nel senso che i simboli sono pochi...
come in effetti è stato... !
ora, quando mi ricapiterà di rifarlo per me sarà una T
ma se uno non lo ha ma fai fatto prima.... qualche problema c'è la:
pochi simboli...
due bivi importanti NON marcati...
!
Ripeto non è banale...
Ritengo giusto in un forum
dove leggono sia coloro che fanno 1000 mt di disl l'ora sia coloro che ne fanno 200... dire esattamente come stanno le cose...
poi ognuno, in base alle proprie capacità, tirerà le somme...
e si comporterà di conseguenza....
BOh
NOn mi sembra sbagliato....
credo...
per amadablam
guardo e poi domani ti dico...
Re: Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle R
per amadablam
Belle, anzi molto belle...
ho dato anche una rapida occhiata alle altre foto...
Inoltre, per maggior precisione, segnalo che i due bivi di cui si parla sopra, oltre a non essere segnalati, non sono evidenti, soprattutto il primo...
Belle, anzi molto belle...
ho dato anche una rapida occhiata alle altre foto...
Inoltre, per maggior precisione, segnalo che i due bivi di cui si parla sopra, oltre a non essere segnalati, non sono evidenti, soprattutto il primo...
- soundofsilence
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Re: Panorami Doc dal rifugio Mont Fallere e dal lago delle R
Sul mio sito la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... allere.htm
Sabato 16-1-2021: Vetan Dessus (1770) – Grand Arpilles (2125) – Rifugio Fallere (2385) – Lago Morto (2640) – Mont Fallere (3061) – Ruderi Capanna Margherita (2995) – Lago Fallere (2425) – Lago delle Rane (2370) – Vetan Dessus (1770):
Partecipanti: Maury76 e soundofsilence.
Lunghezza: 18,4 Km. circa.
Dislivello: 1450 m. circa.
Difficoltà: E (per escursionisti medi) fino al Lago Morto, quindi EE (per escursionisti esperti) fino in vetta, per sentiero a tratti ripido, un breve facile tratto attrezzato con catena e staffe (un poco esposto però) e per alcuni passaggi di I grado non esposti poco prima di arrivare in vetta, comunque evitabili per traccia di sentiero a destra direi. EE la cresta attrezzata, facile ma un po’ esposta, specie in uno stretto passaggio a picco, a parte quello vi è anche un saltino di 2-3 metri di secondo da affrontare in discesa con attenzione, per il resto la cresta non presenta difficoltà, ma è comunque tutta attrezzata con catene. E (per escursionisti medi) la successiva discesa fino al Lago Fallere. EE la successiva discesa fuori sentiero ai laghetti e la risalita al sentiero segnato, in particolare il canalino erboso disceso per arrivare al primo laghetto è parecchio ripido ed insidioso dato il ghiaietto scivoloso, il resto del percorso è decisamente più facile, ma presenta qualche tratto ripido nella risalita e sempre senza sentiero. E (per escursionisti medi) tutto il resto.
Percorso in macchina: Da Genova a Voltri sull’autostrada dei Fiori, quindi si prende l’A26 Alessandria-Torino e la si segue fino a poco dopo Casale Monferrato, dove si prende l’A4 per Santhià. A Santhià si prende l’A5 per la Valdaosta che si segue fino all’uscita di Aosta Ovest, dove imbocchiamo la SS26 (strada statale della Valdaosta) in direzione ovest (Courmayeur), e la seguiamo quindi per poco meno di 3 Km, fino al bivio per Saint Nicolas, che imbocchiamo verso destra. Giunti a Saint-Nicolas proseguiamo quindi per la frazione Vetan Dessous e quindi per Vetan Dessus, dove la srada finisce e parcheggiamo sulla destra.
Percorso a piedi: dal parcheggio imbocchiamo il ripido sentiero sulla sinistra (cartelli con indicazioni per il Rifugio Fallere – sentiero 13), giungendo subito ad un primo bivio, dove continuiamo dritti sul sentiero 3 per La Salle, lasciando a destra il sentiero per il Rifugio che percorreremo al ritorno. Dopo 460 metri circa lasciamo il sentiero per risalire i pendii erbosi a sinistra per raggiungere, intercettando due volte una sterrata, un primo lago, che purtroppo abbiamo trovato asciutto. Dal lago ci dirigiamo quindi paralleli alla sottostante sterrata per poi scendervi cercando di perdere meno quota possibile, quindi, in corrispondenza della prima curva a sinistra, lasciamo la sterrata per guadare un rio sulla destra e seguiamo un sentierino che ci porta su un’altra vicina sterrata. Raggiunta la nuova sterrata, invece di seguirla (cosa comunque possibile, ma decisamente più lunga), ci dirigiamo a destra verso il ciglio del pendio erboso e saliamo mantenendoci paralleli a quest’ultimo. Più in alto deviamo leggermente a sinistra per visitare un piccolo laghetto, quindi riprendiamo a salire paralleli al ciglio fino a raggiungere un alpeggio in località Grand Arpilles. Dall’Alpeggio saliamo ancora nella stessa direzione e raggiungiamo in breve nuovamente la sterrata, che imbocchiamo verso destra e che seguiamo fino a giungere in vista del Rifugio, che raggiungiamo tagliando a destra per prati. Dal Rifugio continuiamo nella stessa direzione attraversando, se possibile, la bella palude antistante, quindi tagliamo a sinistra per riprendere il sentiero segnato, qui, poco prima di raggiungere il grosso alpeggio di Les Crottes, troviamo dei cartelli e seguiamo a destra le indicazioni per il Mont Fallere – sentiero EE (noi in realtà abbiamo proseguito dritto e poi ci siamo ricollegati a questo sentiero traversando a destra per prati).
Più avanti, prima che il sentiero inizi a salire ripidamente a tornanti, troviamo a sinistra un bivio segnalato per il Col Fenetre, ma noi proseguiamo dritti verso il Mont Fallere. Iniziamo quindi a salire i tornanti giunti quindi a scollinare su una zona pianeggiante, tagliamo a destra fuori sentiero per raggiungere in breve il Lago Morto, che costeggiamo sulla sinistra. Saliamo quindi qualche metro sopra la sponda nord per avere miglior visuale del lago, quindi pieghiamo a sinistra, in traverso su ripido ma non difficile pendio erboso e pietroso, fino a raggiungere nuovamente il sentiero segnato, che imbocchiamo verso destra in salita. Saliamo quindi i segnavia giungendo ad un breve tratto attrezzato, che superiamo senza difficoltà, per poi incontrare, poco prima della cima, una zona di grossi massi, dove una traccia più semplice passa a destra, mentre noi proseguiamo dritti tra i massi affrontando qualche facile passo di arrampicata, per giungere poi in vetta senza ulteriori difficoltà. Dalla vetta si continua sulla cresta est, piuttosto pianeggiante, ma rocciosa ed esposta, ma un cavo di acciaio permette di passare in sicurezza. Il tratto attrezzato dura circa 150 metri e presenta solo due punti un poco più difficili, come descritto nelle difficoltà. Esaurito quindi il tratto attrezzato si inizia a scendere giungendo quasi subito ad un rudere (Ex Capanna Margherita), per poi continuare a tornanti fino ad un trivio, dove imbocchiamo il sentiero di sinistra per il Lago Fallere (ma se abbiamo fretta prendere a destra fa invece risparmiare un po’ di strada). Giunti a 200 metri circa dal lago Fallere incrociamo quindi il sentiero che vi scende, sentiero che dovremmo imboccare verso destra per chiudere l’anello, ma prima scendiamo a sinistra al Lago. Visitato il lago si inverte marcia e si può rimboccare il sentiero da cui proveniamo e seguirlo fino al rifugio, oppure procedere senza traccia, come abbiamo fatto noi, in direzione di due laghetti scorti dall’alto, deviazione che però fa perdere circa un ora di tempo in quanto allontana parecchio dal sentiero da seguire e fa anche perdere un 150 metri di quota da risalire. Per visitare i laghetti occorre quindi traversare i dossi erbosi di fronte a noi per poi trovarsi sul ciglio di un salto che noi abbiamo sceso tramite un ripido canalino erboso e ghiaioso che in effetti non consiglio, meglio invece piegare più a destra fino a dove il pendio scende più dolcemente. Sceso comunque il pendio siamo ormai in vista del primo laghetto, dal quale, continuando nella stessa direzione, raggiungiamo in circa 300 metri anche il secondo più piccolo. Da qui pieghiamo a destra ed in diagonale risalendo i ripidi pendii erbosi soprastanti, cercando i punti migliori di passaggio fino ad intercettare, dopo lunga risalita (noi abbiamo percorso 800 metri) il sentiero segnato che avevamo abbandonato per visitare il lago Fallere. Imbocchiamo quindi il sentiero segnato verso sinistra e proseguiamo in falsopiano per poi scendere al bel Lago delle Rane, dal quale giungiamo in breve al Rifugio per traccia o a piacimento. Dal Rifugio imbocchiamo quindi la sterrata dell’andata e la ripercorriamo sui nostri passi per circa 1,9 Km. fino ad un punto dove il pendio sottostante sembra più facilmente scendibile in quanto meno ripido e più erboso rispetto ai cespugli che caratterizzano il tratto precedente. Tale punto si trova anche 400 metri dopo un primo bivio segnalato da cartelli che, in alternativa, si può anche seguire per fare un percorso più comodo, ma più lungo e con una risalita. Volendo invece fare il percorso più breve si scende il ripido pendio erboso, tenendo presente che dobbiamo puntare a delle vasche in lontananza e quindi ad un successivo laghetto artificiale posti sulla destra del punto in cui abbiamo iniziato a scendere e che costituiscono il punto di più facile attraversamente del solco vallivo che dobbiamo superare. Scesa la prima ripida parte, piegando a destra scendiamo ad una sterrata che seguiamo per pochi metri, finche non gira verso sinistra, mentre noi dobbiamo continuare a scendere traveresando verso destra. Così facendo intercettiamo una traccia di sentiero, che imboccata verso destra ci porta sul fondo del solco vallivo, dove raggiungiamo il sentiero 13, che seguiamo in discesa. Dopo poco raggiungiamo quindi le vasche viste dall’alto, per poi giungere in vista della pozza artificiale che possiamo raggiungere con una breve digressione a destra. Superata la pozza e le sottostanti case, continuiamo dritti su sterrata (sentiero 13) fino ad intercettare il primo bivio dell’andata, dal quale torniamo in pochi passi al parcheggio.
Conclusioni: vetta con panorama a 360° su tutte le principali cime della Valdaosta, nonché alcuni bei laghi durante il percorso e alcune pittoresche guglie di roccia sul pendio sommitale. Percorso a tratti fuori sentiero, in parte per colpa nostra, che abbiamo divagato alla ricerca di laghetti che forse non valevano la pena dell’allungamento del percorso notevole che ne è risultato. Infine non si possono non citare la miriade di statue di legno che infestano la sterrata per il Rifugio ed i dintorni dello stesso, non tutte appropriate all’ambiente montano, ad alcuni probabilmente piaceranno, ad altri sembreranno deturpare il panorama, specie quelle poste nei laghetti palustri presso il Rifugio. In definitiva direi una gita decisamente consigliabile, magari evitando la deviazione per i laghetti al ritorno.
Casa e Grivola alla partenza
Recinto e Ruitor salendo verso Grand Arpilles
Grivola Grand Nomenon e Punta Bioula salendo verso Grand Arpilles
Laghetto con Ruitor sullo sfondo salendo verso Grand Arpilles più da vicino
Ruitor e Malga a Grand Arpilles
Grand Arpilles dall'alto con sullo sfondo Grivola Grand Nomenon e Punta Bioula
Sedie e statua seduta con sullo sfondo Grivola e Punta Bioula su strada per Rifugio Fallere
Mont Fallere salendo al Rifugio
Statua a luci rosse salendo a Rifugio Fallere
Lago palude con sullo sfondo Monte Vertosan
Lago palude con sullo sfondo Grivola e Rifugio Fallere
Lago palude con Emilius sullo sfondo più da vicino
Lago palude con Emilius sullo sfondo più da vicino
Rifugio Fallere dall'alto con Grivola sullo sfondo
Palude dall'alto salendo verso Lago Morto
Lago Morto con Ruitor sullo sfondo da sponda est
Lago Morto con Ruitor sullo sfondo da sponda est più da lontano
Lago Morto con Ruitor sullo sfondo salendo da sponda est
Lago Morto dal sentiero con Grivola che spunta più da vicino
Lago Morto dal sentiero
Lago Morto con sullo sfondo Grivola Punta Bioula e Becca di Tos
Lago Morto dal sentiero ancora più da lontano
Lago Morto dal sentiero con sullo sfondo Ruitor
Lago Morto dal sentiero ancora più da lontano
Monte Bianco e Grandes Jorasses salendo al Mont Fallere
Pendio di salita al Mont Fallere
Monte Bianco e Grandes Jorasses salendo al Mont Fallere
Maury in punto attrezzato per il Mont Fallere
Monte Bianco e guglia rocciosa salendo al Mont Fallere
Guglia di roccia fra Monte Bianco e Grandes Jorasses salendo al Mont Fallere
Guglia rocciosa e Monte Bianco salendo al Mont Fallere
Pendio sommitale Mont Fallere salendolo
Guglie di roccia contro il sole salendo al Mont Fallere
Guglie di roccia salendo al Mont Fallere
Guglie di roccia salendo al Mont Fallere ancora più da lontano
Guglie di roccia salendo al Mont Fallere con Grivola sullo sfondo
Madonna di vetta Mont Fallere con Monte Bianco e Grandes Jorasses
Monte Bianco e Grandes Jorasses dal Mont Fallere
Mont Dolent al centro dal Fallere
Monte Bianco dal Fallere
Mont Velan e Combin dal Fallere
Cervino e Rosa dal Mont Fallere più da vicino
Grivola dal Mont Fallere
Madonna di vetta Mont Fallere con Monte Bianco sullo sfondo
Cresta attezzata Mont Fallere con sullo sfondo Cervino e Monterosa
Madonnina vetta Mont Fallere e Monte Bianco primo piano
Cresta attrezzata dal Mont Fallere
Monte Bianco e Grandes Jorasses dal Mont Fallere
Mont Dolent dal Fallere più da lontano
Cresta Mont Fallere con Cervino e Monterosa sullo sfondo scendendo
Tratto esposto in cresta Mont Fallere con Emilius sullo sfondo
Cresta attrezzata Mont Fallere percorrendola
Punto chiave scendendo cresta Mont Fallere
Passaggio tra le rocce in cresta Mont Fallere
Cresta attrezzata Mont Fallere con Monte Bianco a destra guardando indietro
Ruderi Capanna Margherita e Mont Emilius
Lago Fallere dietro sperone roccioso scendendovi
Primo piano Lago Fallere scendendovi
Lago Fallere scendendovi con Mont Emilius sullo sfondo ancora più da vicino
Lago Fallere scendendovi con Mont Emilius sullo sfondo più da vicino
Grivola dal Lago Fallere
Grivola e Punta Bioula scendendo a laghetti senza nome
Primo laghetto senza nome con Emilius sullo sfondo primo piano
Primo laghetto senza nome con Emilius sullo sfondo ancora più da lontano
Primo laghetto senza nome con Emilius sullo sfondo primo piano più da lontano
Secondo laghetto senza nome con Grivola e Punta Bioula sullo sfondo più da vicino
Secondo laghetto senza nome con Grivola e Punta Bioula sullo sfondo più da vicino
Secondo laghetto senza nome con Grivola e Punta Bioula sullo sfondo primo piano
Rio a fianco sentiero tornando a Rifugio Fallere
Lago delle Rane dall'alto
Lago delle Rane dall'alto più da vicino
Lago delle Rane e Punta Leysser ancora più da vicino
Lago delle Rane e Punta Leysser primo piano
Zolla in Lago delle Rane più da vicino
Finto Airone si specchia in laghetto palude presso Rifugio Fallere
Finti Aironi si specchiano in laghetto palude presso Rifugio Fallere
Laghetti palude presso Rifugio Fallere con Emilius sullo sfondo più da vicino
Grivola nella luce del tramonto scendendo a Vetan
Statue di soldati e Grivola al tramonto
Grivola scendendo a Vetan
Grivola e Punta Bioula scendendo a Vetan
Punta Bioula e Cima del Tos scendendo a Vetan
Punta Bioula e Cima del Tos scendendo a Vetan
Punta Bioula e Cima del Tos scendendo a Vetan
Pendio da scendere verso sentiero per Vetan
Pozza artificiale con Grivola e Punta Bioula sullo sfondo
Casa con Grivola sullo sfondo scendendo a Vetan
Mont Emilius e luna scendendo a Vetan
Primo piano Grivola dopo il tramonto scendendo a Vetan
Mont Emilius e luna scendendo a Vetan più da lontano
Primo piano Grivola dopo il tramonto scendendo a Vetan più da vicino
Sabato 16-1-2021: Vetan Dessus (1770) – Grand Arpilles (2125) – Rifugio Fallere (2385) – Lago Morto (2640) – Mont Fallere (3061) – Ruderi Capanna Margherita (2995) – Lago Fallere (2425) – Lago delle Rane (2370) – Vetan Dessus (1770):
Partecipanti: Maury76 e soundofsilence.
Lunghezza: 18,4 Km. circa.
Dislivello: 1450 m. circa.
Difficoltà: E (per escursionisti medi) fino al Lago Morto, quindi EE (per escursionisti esperti) fino in vetta, per sentiero a tratti ripido, un breve facile tratto attrezzato con catena e staffe (un poco esposto però) e per alcuni passaggi di I grado non esposti poco prima di arrivare in vetta, comunque evitabili per traccia di sentiero a destra direi. EE la cresta attrezzata, facile ma un po’ esposta, specie in uno stretto passaggio a picco, a parte quello vi è anche un saltino di 2-3 metri di secondo da affrontare in discesa con attenzione, per il resto la cresta non presenta difficoltà, ma è comunque tutta attrezzata con catene. E (per escursionisti medi) la successiva discesa fino al Lago Fallere. EE la successiva discesa fuori sentiero ai laghetti e la risalita al sentiero segnato, in particolare il canalino erboso disceso per arrivare al primo laghetto è parecchio ripido ed insidioso dato il ghiaietto scivoloso, il resto del percorso è decisamente più facile, ma presenta qualche tratto ripido nella risalita e sempre senza sentiero. E (per escursionisti medi) tutto il resto.
Percorso in macchina: Da Genova a Voltri sull’autostrada dei Fiori, quindi si prende l’A26 Alessandria-Torino e la si segue fino a poco dopo Casale Monferrato, dove si prende l’A4 per Santhià. A Santhià si prende l’A5 per la Valdaosta che si segue fino all’uscita di Aosta Ovest, dove imbocchiamo la SS26 (strada statale della Valdaosta) in direzione ovest (Courmayeur), e la seguiamo quindi per poco meno di 3 Km, fino al bivio per Saint Nicolas, che imbocchiamo verso destra. Giunti a Saint-Nicolas proseguiamo quindi per la frazione Vetan Dessous e quindi per Vetan Dessus, dove la srada finisce e parcheggiamo sulla destra.
Percorso a piedi: dal parcheggio imbocchiamo il ripido sentiero sulla sinistra (cartelli con indicazioni per il Rifugio Fallere – sentiero 13), giungendo subito ad un primo bivio, dove continuiamo dritti sul sentiero 3 per La Salle, lasciando a destra il sentiero per il Rifugio che percorreremo al ritorno. Dopo 460 metri circa lasciamo il sentiero per risalire i pendii erbosi a sinistra per raggiungere, intercettando due volte una sterrata, un primo lago, che purtroppo abbiamo trovato asciutto. Dal lago ci dirigiamo quindi paralleli alla sottostante sterrata per poi scendervi cercando di perdere meno quota possibile, quindi, in corrispondenza della prima curva a sinistra, lasciamo la sterrata per guadare un rio sulla destra e seguiamo un sentierino che ci porta su un’altra vicina sterrata. Raggiunta la nuova sterrata, invece di seguirla (cosa comunque possibile, ma decisamente più lunga), ci dirigiamo a destra verso il ciglio del pendio erboso e saliamo mantenendoci paralleli a quest’ultimo. Più in alto deviamo leggermente a sinistra per visitare un piccolo laghetto, quindi riprendiamo a salire paralleli al ciglio fino a raggiungere un alpeggio in località Grand Arpilles. Dall’Alpeggio saliamo ancora nella stessa direzione e raggiungiamo in breve nuovamente la sterrata, che imbocchiamo verso destra e che seguiamo fino a giungere in vista del Rifugio, che raggiungiamo tagliando a destra per prati. Dal Rifugio continuiamo nella stessa direzione attraversando, se possibile, la bella palude antistante, quindi tagliamo a sinistra per riprendere il sentiero segnato, qui, poco prima di raggiungere il grosso alpeggio di Les Crottes, troviamo dei cartelli e seguiamo a destra le indicazioni per il Mont Fallere – sentiero EE (noi in realtà abbiamo proseguito dritto e poi ci siamo ricollegati a questo sentiero traversando a destra per prati).
Più avanti, prima che il sentiero inizi a salire ripidamente a tornanti, troviamo a sinistra un bivio segnalato per il Col Fenetre, ma noi proseguiamo dritti verso il Mont Fallere. Iniziamo quindi a salire i tornanti giunti quindi a scollinare su una zona pianeggiante, tagliamo a destra fuori sentiero per raggiungere in breve il Lago Morto, che costeggiamo sulla sinistra. Saliamo quindi qualche metro sopra la sponda nord per avere miglior visuale del lago, quindi pieghiamo a sinistra, in traverso su ripido ma non difficile pendio erboso e pietroso, fino a raggiungere nuovamente il sentiero segnato, che imbocchiamo verso destra in salita. Saliamo quindi i segnavia giungendo ad un breve tratto attrezzato, che superiamo senza difficoltà, per poi incontrare, poco prima della cima, una zona di grossi massi, dove una traccia più semplice passa a destra, mentre noi proseguiamo dritti tra i massi affrontando qualche facile passo di arrampicata, per giungere poi in vetta senza ulteriori difficoltà. Dalla vetta si continua sulla cresta est, piuttosto pianeggiante, ma rocciosa ed esposta, ma un cavo di acciaio permette di passare in sicurezza. Il tratto attrezzato dura circa 150 metri e presenta solo due punti un poco più difficili, come descritto nelle difficoltà. Esaurito quindi il tratto attrezzato si inizia a scendere giungendo quasi subito ad un rudere (Ex Capanna Margherita), per poi continuare a tornanti fino ad un trivio, dove imbocchiamo il sentiero di sinistra per il Lago Fallere (ma se abbiamo fretta prendere a destra fa invece risparmiare un po’ di strada). Giunti a 200 metri circa dal lago Fallere incrociamo quindi il sentiero che vi scende, sentiero che dovremmo imboccare verso destra per chiudere l’anello, ma prima scendiamo a sinistra al Lago. Visitato il lago si inverte marcia e si può rimboccare il sentiero da cui proveniamo e seguirlo fino al rifugio, oppure procedere senza traccia, come abbiamo fatto noi, in direzione di due laghetti scorti dall’alto, deviazione che però fa perdere circa un ora di tempo in quanto allontana parecchio dal sentiero da seguire e fa anche perdere un 150 metri di quota da risalire. Per visitare i laghetti occorre quindi traversare i dossi erbosi di fronte a noi per poi trovarsi sul ciglio di un salto che noi abbiamo sceso tramite un ripido canalino erboso e ghiaioso che in effetti non consiglio, meglio invece piegare più a destra fino a dove il pendio scende più dolcemente. Sceso comunque il pendio siamo ormai in vista del primo laghetto, dal quale, continuando nella stessa direzione, raggiungiamo in circa 300 metri anche il secondo più piccolo. Da qui pieghiamo a destra ed in diagonale risalendo i ripidi pendii erbosi soprastanti, cercando i punti migliori di passaggio fino ad intercettare, dopo lunga risalita (noi abbiamo percorso 800 metri) il sentiero segnato che avevamo abbandonato per visitare il lago Fallere. Imbocchiamo quindi il sentiero segnato verso sinistra e proseguiamo in falsopiano per poi scendere al bel Lago delle Rane, dal quale giungiamo in breve al Rifugio per traccia o a piacimento. Dal Rifugio imbocchiamo quindi la sterrata dell’andata e la ripercorriamo sui nostri passi per circa 1,9 Km. fino ad un punto dove il pendio sottostante sembra più facilmente scendibile in quanto meno ripido e più erboso rispetto ai cespugli che caratterizzano il tratto precedente. Tale punto si trova anche 400 metri dopo un primo bivio segnalato da cartelli che, in alternativa, si può anche seguire per fare un percorso più comodo, ma più lungo e con una risalita. Volendo invece fare il percorso più breve si scende il ripido pendio erboso, tenendo presente che dobbiamo puntare a delle vasche in lontananza e quindi ad un successivo laghetto artificiale posti sulla destra del punto in cui abbiamo iniziato a scendere e che costituiscono il punto di più facile attraversamente del solco vallivo che dobbiamo superare. Scesa la prima ripida parte, piegando a destra scendiamo ad una sterrata che seguiamo per pochi metri, finche non gira verso sinistra, mentre noi dobbiamo continuare a scendere traveresando verso destra. Così facendo intercettiamo una traccia di sentiero, che imboccata verso destra ci porta sul fondo del solco vallivo, dove raggiungiamo il sentiero 13, che seguiamo in discesa. Dopo poco raggiungiamo quindi le vasche viste dall’alto, per poi giungere in vista della pozza artificiale che possiamo raggiungere con una breve digressione a destra. Superata la pozza e le sottostanti case, continuiamo dritti su sterrata (sentiero 13) fino ad intercettare il primo bivio dell’andata, dal quale torniamo in pochi passi al parcheggio.
Conclusioni: vetta con panorama a 360° su tutte le principali cime della Valdaosta, nonché alcuni bei laghi durante il percorso e alcune pittoresche guglie di roccia sul pendio sommitale. Percorso a tratti fuori sentiero, in parte per colpa nostra, che abbiamo divagato alla ricerca di laghetti che forse non valevano la pena dell’allungamento del percorso notevole che ne è risultato. Infine non si possono non citare la miriade di statue di legno che infestano la sterrata per il Rifugio ed i dintorni dello stesso, non tutte appropriate all’ambiente montano, ad alcuni probabilmente piaceranno, ad altri sembreranno deturpare il panorama, specie quelle poste nei laghetti palustri presso il Rifugio. In definitiva direi una gita decisamente consigliabile, magari evitando la deviazione per i laghetti al ritorno.
Casa e Grivola alla partenza
Recinto e Ruitor salendo verso Grand Arpilles
Grivola Grand Nomenon e Punta Bioula salendo verso Grand Arpilles
Laghetto con Ruitor sullo sfondo salendo verso Grand Arpilles più da vicino
Ruitor e Malga a Grand Arpilles
Grand Arpilles dall'alto con sullo sfondo Grivola Grand Nomenon e Punta Bioula
Sedie e statua seduta con sullo sfondo Grivola e Punta Bioula su strada per Rifugio Fallere
Mont Fallere salendo al Rifugio
Statua a luci rosse salendo a Rifugio Fallere
Lago palude con sullo sfondo Monte Vertosan
Lago palude con sullo sfondo Grivola e Rifugio Fallere
Lago palude con Emilius sullo sfondo più da vicino
Lago palude con Emilius sullo sfondo più da vicino
Rifugio Fallere dall'alto con Grivola sullo sfondo
Palude dall'alto salendo verso Lago Morto
Lago Morto con Ruitor sullo sfondo da sponda est
Lago Morto con Ruitor sullo sfondo da sponda est più da lontano
Lago Morto con Ruitor sullo sfondo salendo da sponda est
Lago Morto dal sentiero con Grivola che spunta più da vicino
Lago Morto dal sentiero
Lago Morto con sullo sfondo Grivola Punta Bioula e Becca di Tos
Lago Morto dal sentiero ancora più da lontano
Lago Morto dal sentiero con sullo sfondo Ruitor
Lago Morto dal sentiero ancora più da lontano
Monte Bianco e Grandes Jorasses salendo al Mont Fallere
Pendio di salita al Mont Fallere
Monte Bianco e Grandes Jorasses salendo al Mont Fallere
Maury in punto attrezzato per il Mont Fallere
Monte Bianco e guglia rocciosa salendo al Mont Fallere
Guglia di roccia fra Monte Bianco e Grandes Jorasses salendo al Mont Fallere
Guglia rocciosa e Monte Bianco salendo al Mont Fallere
Pendio sommitale Mont Fallere salendolo
Guglie di roccia contro il sole salendo al Mont Fallere
Guglie di roccia salendo al Mont Fallere
Guglie di roccia salendo al Mont Fallere ancora più da lontano
Guglie di roccia salendo al Mont Fallere con Grivola sullo sfondo
Madonna di vetta Mont Fallere con Monte Bianco e Grandes Jorasses
Monte Bianco e Grandes Jorasses dal Mont Fallere
Mont Dolent al centro dal Fallere
Monte Bianco dal Fallere
Mont Velan e Combin dal Fallere
Cervino e Rosa dal Mont Fallere più da vicino
Grivola dal Mont Fallere
Madonna di vetta Mont Fallere con Monte Bianco sullo sfondo
Cresta attezzata Mont Fallere con sullo sfondo Cervino e Monterosa
Madonnina vetta Mont Fallere e Monte Bianco primo piano
Cresta attrezzata dal Mont Fallere
Monte Bianco e Grandes Jorasses dal Mont Fallere
Mont Dolent dal Fallere più da lontano
Cresta Mont Fallere con Cervino e Monterosa sullo sfondo scendendo
Tratto esposto in cresta Mont Fallere con Emilius sullo sfondo
Cresta attrezzata Mont Fallere percorrendola
Punto chiave scendendo cresta Mont Fallere
Passaggio tra le rocce in cresta Mont Fallere
Cresta attrezzata Mont Fallere con Monte Bianco a destra guardando indietro
Ruderi Capanna Margherita e Mont Emilius
Lago Fallere dietro sperone roccioso scendendovi
Primo piano Lago Fallere scendendovi
Lago Fallere scendendovi con Mont Emilius sullo sfondo ancora più da vicino
Lago Fallere scendendovi con Mont Emilius sullo sfondo più da vicino
Grivola dal Lago Fallere
Grivola e Punta Bioula scendendo a laghetti senza nome
Primo laghetto senza nome con Emilius sullo sfondo primo piano
Primo laghetto senza nome con Emilius sullo sfondo ancora più da lontano
Primo laghetto senza nome con Emilius sullo sfondo primo piano più da lontano
Secondo laghetto senza nome con Grivola e Punta Bioula sullo sfondo più da vicino
Secondo laghetto senza nome con Grivola e Punta Bioula sullo sfondo più da vicino
Secondo laghetto senza nome con Grivola e Punta Bioula sullo sfondo primo piano
Rio a fianco sentiero tornando a Rifugio Fallere
Lago delle Rane dall'alto
Lago delle Rane dall'alto più da vicino
Lago delle Rane e Punta Leysser ancora più da vicino
Lago delle Rane e Punta Leysser primo piano
Zolla in Lago delle Rane più da vicino
Finto Airone si specchia in laghetto palude presso Rifugio Fallere
Finti Aironi si specchiano in laghetto palude presso Rifugio Fallere
Laghetti palude presso Rifugio Fallere con Emilius sullo sfondo più da vicino
Grivola nella luce del tramonto scendendo a Vetan
Statue di soldati e Grivola al tramonto
Grivola scendendo a Vetan
Grivola e Punta Bioula scendendo a Vetan
Punta Bioula e Cima del Tos scendendo a Vetan
Punta Bioula e Cima del Tos scendendo a Vetan
Punta Bioula e Cima del Tos scendendo a Vetan
Pendio da scendere verso sentiero per Vetan
Pozza artificiale con Grivola e Punta Bioula sullo sfondo
Casa con Grivola sullo sfondo scendendo a Vetan
Mont Emilius e luna scendendo a Vetan
Primo piano Grivola dopo il tramonto scendendo a Vetan
Mont Emilius e luna scendendo a Vetan più da lontano
Primo piano Grivola dopo il tramonto scendendo a Vetan più da vicino
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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