Pioda di Crana - Val Vigezzo
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Pioda di Crana - Val Vigezzo
Gita fatta in occasione di una vacanza di tre giorni nella splendida, meravigliosa Val Vigezzo, una vacanzina a cinque stelle con tre giornate da urlo: sole, caldo, cielo blu e colori autunnali!!! E ottimo cibo e paesaggi fiabeschi... cosa chiedere di più!
La Pioda di Crana è una cima di 2430 metri che sovrasta il paese di Santa Maria Maggiore, insieme a un'altra bella ed imponente cima, il Pizzo La Scheggia.
La salita è molto diretta, si sale attraverso alcuni alpeggi per poi passare in una faggeta e sbucare all'aperto sulla cresta che si percorre fino alla vetta.
La Pioda è caratterizzata da una serie di placche (gran piodata) che precipitano sul versante est e sulle quali sono state anche aperte alcune vie alpinistiche.
La località di partenza è Arvogno 1247 m (dopo la frazione Crana di Santa Maria Maggiore, si trova il bivio per Arvogno in direzione di Toceno), si può lasciare l'auto su uno spiazzo da dove sono ben visibili le cime citate, prima di scendere lungo la strada asfaltata che, facendo perdere un centinaio di metri di dislivello, attraversa un ponte da dove parte una mulattiera molto ben tenuta.
Seguendo la mulattiera che poco sopra si ricongiunge a una strada sterrata, si raggiunge un secondo ponte, e si sale in breve all´Alpe Verzasco (1300 m).
La salita è sempre segnata. Presso questo primo alpeggio, anche se non si scorgono tracce si sale a sinistra tra due baite, ritrovando poco dopo il segnavia. Si arriva così all'Alpe Borca (1601 m), e si prosegue verso il bosco. A destra un sentiero porta all´Alpe Villasco, mentre per la Pioda si prosegue dritti, entrando nella faggeta.
Usciti dal bosco, la salita prosegue sempre per cresta senza sosta (per lo più si passa a sinistra del filo) con un ultimo tratto più ripido che conduce a una spalla, da dove, spostandosi verso destra, si traversa per qualche metro su placche molto esposte (con un dirupo dalla parte opposta), ma dove il passaggio è assicurato da un cavo. Da li in breve si raggiunge l'ometto di vetta.
Gita faticosa ma in ambiente splendido dall'inizio alla fine! Tempo di salita 3 ore - 3 ore e mezza.
la bella Pioda
il ponte in fondo alla strada asfaltata
la Pioda di Crana appena prima del passaggio esposto
eccolo qui (un po' di adrenalina ammetto)
la montagna è magia, calore, sogno...
e l'autunno è poesia...
Dimenticavo un piccolissimo dettaglio di questa nostra gita... è stato battuto un record...
Record di tempo di salita? noooo
Record di dislivello? ma nnnoooo
Record di animali visti? per niente
Recordi di colori autunnali osservati? non ci siamo!
E' stato stabilito il record imbattibile di spesa per i panini per una gita in due! Siamo riusciti a spendere 23 euro di panini!!! Allego lo scontrino perchè magari non ci credete
io non dico altro... lascio a voi ogni commento
La Pioda di Crana è una cima di 2430 metri che sovrasta il paese di Santa Maria Maggiore, insieme a un'altra bella ed imponente cima, il Pizzo La Scheggia.
La salita è molto diretta, si sale attraverso alcuni alpeggi per poi passare in una faggeta e sbucare all'aperto sulla cresta che si percorre fino alla vetta.
La Pioda è caratterizzata da una serie di placche (gran piodata) che precipitano sul versante est e sulle quali sono state anche aperte alcune vie alpinistiche.
La località di partenza è Arvogno 1247 m (dopo la frazione Crana di Santa Maria Maggiore, si trova il bivio per Arvogno in direzione di Toceno), si può lasciare l'auto su uno spiazzo da dove sono ben visibili le cime citate, prima di scendere lungo la strada asfaltata che, facendo perdere un centinaio di metri di dislivello, attraversa un ponte da dove parte una mulattiera molto ben tenuta.
Seguendo la mulattiera che poco sopra si ricongiunge a una strada sterrata, si raggiunge un secondo ponte, e si sale in breve all´Alpe Verzasco (1300 m).
La salita è sempre segnata. Presso questo primo alpeggio, anche se non si scorgono tracce si sale a sinistra tra due baite, ritrovando poco dopo il segnavia. Si arriva così all'Alpe Borca (1601 m), e si prosegue verso il bosco. A destra un sentiero porta all´Alpe Villasco, mentre per la Pioda si prosegue dritti, entrando nella faggeta.
Usciti dal bosco, la salita prosegue sempre per cresta senza sosta (per lo più si passa a sinistra del filo) con un ultimo tratto più ripido che conduce a una spalla, da dove, spostandosi verso destra, si traversa per qualche metro su placche molto esposte (con un dirupo dalla parte opposta), ma dove il passaggio è assicurato da un cavo. Da li in breve si raggiunge l'ometto di vetta.
Gita faticosa ma in ambiente splendido dall'inizio alla fine! Tempo di salita 3 ore - 3 ore e mezza.
la bella Pioda
il ponte in fondo alla strada asfaltata
la Pioda di Crana appena prima del passaggio esposto
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Dimenticavo un piccolissimo dettaglio di questa nostra gita... è stato battuto un record...
Record di tempo di salita? noooo
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- paolocerreta
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Che colori splendidi..e che foto! Complimenti
Ma anche lo scontrino...mamma mia che roba buona,ottime e deliziose scelte
Ma anche lo scontrino...mamma mia che roba buona,ottime e deliziose scelte
"Dagli gli alberi ho capito il significato della pazienza. Dall'erba ho imparato ad apprezzare la persistenza."
[Hal Borland]
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Complimentoni ! Bella salita nella lontana Val Vigezzo . Bella anche la crestina esposta ... Straordinario il record ( imbattibile , credo ) dei panini . Certo che lo speck di cinghiale costa un occhio della testa !
Con tutto quello che mangiate , come fate a restare così magri ??
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Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
- Littletino
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Solo complimenti vi posso fare.
Le valli ossolane sono una meraviglia per chi ama andare in montagna è una delizia per chi adora mangiare.
E voi, che fondete mirabilmente le due passioni, avete approfittato alla grandissima di entrambe le gioie. Con quelle giornate poi ....
Bella la Pioda di Crana, con la vostra relazione in tasca sará sicuramente oggetto di salita alla prima occasione da quelle parti.
Ma per arrivare in vetta occorre davvero mangiare 0,22 kg di speck di cinghiale, 0,15 kg di Gran biscotto e altrettanti di Ossolano d'Alpe?
Vabbè che L'alpinista va sostenuto, ma avete sicuramente battuto ogni record.
E comunque: È TUTTA INVIDIA!!!
Le valli ossolane sono una meraviglia per chi ama andare in montagna è una delizia per chi adora mangiare.
E voi, che fondete mirabilmente le due passioni, avete approfittato alla grandissima di entrambe le gioie. Con quelle giornate poi ....
Bella la Pioda di Crana, con la vostra relazione in tasca sará sicuramente oggetto di salita alla prima occasione da quelle parti.
Ma per arrivare in vetta occorre davvero mangiare 0,22 kg di speck di cinghiale, 0,15 kg di Gran biscotto e altrettanti di Ossolano d'Alpe?
Vabbè che L'alpinista va sostenuto, ma avete sicuramente battuto ogni record.
E comunque: È TUTTA INVIDIA!!!
"Non importa quanto vai piano ... l'importante è che non ti fermi".
Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Bei posti (anche per i prodotti locali )
Bravi !!!
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"Perché con uno (occhio) tu guardi il mondo, con l'altro guardi in te stesso".
Amedeo Modigliani
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- lupo della steppa
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
fantastico,che posti,sono bellissimi .... e vi va anche bene che i prezzi sono bassi in val d'Ossola!
...montagna vissuta,tempo per respirare... (Reinhard Karl)
"Quando le luci si spegneranno per sempre il mio popolo sarà ancora qui.Noi abbiamo le nostre antiche usanze.Sopravviveremo."
(Nuvola Rossa,capo Sioux)
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- Maury76
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Grandi
Che bei colori.....bel posto che ho già sentito ampiamente nominare da sound.....prima o poi mi sa che ci si va
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
..è una zona bellissima, ora hanno messo i cavi....la ns gita risale al 02.06.2009..non c'era un tubo....c'era ancora neve...(io dietro al gagliardetto del Genoa e vicino a me Roby49) il ns gruppo era quasi al completo (foto del mio amico Luigi "Luigher")
..noi eravamo andati in pizzeria "limitrofa"
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Namaste
"Non esiste una via per la pace, la Pace è la Via"
Tenzin Gyatso (Dalai Lama)
Tibet libero!!!
"...ognuno di noi, da qualche parte ha il suo Everest da scalare, qualunque nome esso porti (Wanda Rutkiewicz)
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Gran bella cima nel "profondo nord" del Piemonte Davvero bravi anche nella scelta delle cibarie oltre al record mi sa che avete battuto pure il tasso di acquolina in bocca Davvero molto belle le foto dell'ambiente, e mi sembra anche abbastanza "wild" la zona, ne avevo sentito parlare come un luogo un po' fuori dal grande turismo...
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Gita davvero stupenda in un ambiente diverso da quello delle "nostre" Alpi.
Merita tantissimo con questi colori autunnali.
Sfido chiunque a battere il nostro record
Merita tantissimo con questi colori autunnali.
Sfido chiunque a battere il nostro record
Io credetti e credo la lotta con l'Alpe utile come il lavoro, nobile come un'arte, bella come una fede.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Meglio un fesso felice che un granitico scontento.
Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Beh insomma... falsi magridaniele64 wrote:Con tutto quello che mangiate , come fate a restare così magri ??
se non si è capito... ce piace magnà
si devono essere recenti perchè ho visto diverse foto senzaamadablam wrote:..è una zona bellissima, ora hanno messo i cavi....la ns gita risale al 02.06.2009..non c'era un tubo....
Guarda sarà per via del richiamo del trenino ma in questa stagione bazzica parecchia gente in zona.. ma nei limiti, anzi fa piacere vedere un po' di vita. Santa Maria Maggiore raccoglie molta di questa vita essendo un punto piuttosto strategico, sarà per via di certi negoziettiteo-85 wrote:Gran bella cima nel "profondo nord" del Piemonte Davvero bravi anche nella scelta delle cibarie oltre al record mi sa che avete battuto pure il tasso di acquolina in bocca Davvero molto belle le foto dell'ambiente, e mi sembra anche abbastanza "wild" la zona, ne avevo sentito parlare come un luogo un po' fuori dal grande turismo...
C'è una pasticceria incredibilmente buona e poi i localini per merenda fanno gli stinchet, semplicissime sfoglie di farina cotte sulla piastra e condite con burro e sale
Merita davvero!!! Tutto quanto!!!!!!!!!!!!
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
..sun anni che ve diggu che ste parti sun belle....(biellese, val Fomazza (Val formaggia ) e zone limitrofe) ti tei sà stetu in sciù Basodino, Cervandone etc....(dè a mente anche anche ai /alle vegi/vege du forum) nu ghe sun sulu e Alpi du mà..Alec wrote:Gita davvero stupenda in un ambiente diverso da quello delle "nostre" Alpi.
Merita tantissimo con questi colori autunnali.
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Cervandone Alec, io avevo rinunciato . Appena posso vado in Formazza, Antrona, Anzasca. .
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Ma chi è questa bella "Gnocca".....scinty wrote: eccolo qui (un po' di adrenalina ammetto)
Una razza, una faccia...
Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Una gnocca...rigorosamente al pesto
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
E un bel po che ho in progetto di andarci, ora poi che hanno messo i cavi....
Peccato che non siate passati dai laghetti, sono molto belli con la pioda che ci si specchia, viene un giro un po piu lungo pero...
Peccato che non siate passati dai laghetti, sono molto belli con la pioda che ci si specchia, viene un giro un po piu lungo pero...
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Il Cervandone mi piacerebbe, ma più che per la via normale per la cresta sud-ovest, ma mi sa anche dovrò accontentarmi della prima date le mie scarse capacità alpinistiche....amadablam wrote:Cervandone etc....(dè a mente anche anche ai /alle vegi/vege du forum) nu ghe sun sulu e Alpi du mà..
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Che laghetti? Eh la gita da già una bella soddisfazione così, ma magari ci sono possibilità di giro intorno al monte con laghetti?soundofsilence wrote:E un bel po che ho in progetto di andarci, ora poi che hanno messo i cavi....
Peccato che non siate passati dai laghetti, sono molto belli con la pioda che ci si specchia, viene un giro un po piu lungo pero...
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
I laghetti si trovano vicino al Pizzo Ruggia, si poteva fare una specie di anello passando di lì.scinty wrote:Che laghetti? Eh la gita da già una bella soddisfazione così, ma magari ci sono possibilità di giro intorno al monte con laghetti?soundofsilence wrote:E un bel po che ho in progetto di andarci, ora poi che hanno messo i cavi....
Peccato che non siate passati dai laghetti, sono molto belli con la pioda che ci si specchia, viene un giro un po piu lungo pero...
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Sarebbe bello... spero di tornarci magari il prossimo autunno, sai con la scusa di tornare all'ottima pasticceria di Santa Maria Maggiore
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Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... /Pioda.htm
Sabato 30 settembre 2018: Arvogno (1185) – Alpe Borca (1360) – Pioda di Crana (2420) – Alpe I Motti (1825) - Laghetto Ruggia (2030) – Bocchetta di Ruggia (1985) – Bocchetta di Muino (1975) – Alpe Raunel (1540) - Arvogno (1185).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km. circa.
Dislivello: 1700 m. circa.
Difficoltà: E fino a quando non si arriva in cresta alla Pioda di Crana, la cresta invece è EE, ed alterna tratti esposti su prati assai ripidi ad altri che possono risultare scivolosi o scomodi, specie in discesa, in ogni caso bisogna sempre prestare attenzione. Il punto clou, costituito da lastre rocciose assai esposte e con poco spazio per passare, è stato attrezzato con cavi e non pone più problemi, ma può fare impressione a chi non è abituato. La discesafuori sentiero verso l’Alpe I Motti è anche EE, non è mai difficile, ma ad una prima parte su prati molto ripidi, ne seguono altre scomode e insidiose soprattutto nella discesa, non ripida, da un bosco caratterizzato da alti cespugli che non consentono di vedere il terreno, ma costringono a camminare sugli stessi senza toccare terra. L’assenza totale di tracce e indicazioni costringe inoltre ad orientarsi a vista. La deviazione poi per il Laghetto di Ruggia, pur su terreno semplice, è anch’essa EE perché la traccia è assai difficile da scorgere e occorre sapere orientarsi. Tutto il resto E. Consiglio poi di non effettuare questa escursione in condizioni di non buona visibilità e, possibilmente, muniti di GPS e relativa traccia.
Percorso in macchina: da Genova a Voltri sulla A10, quindi si prende la A26 per Gravellona Toce e la si segue, appunto, fino a dove termina nella località sunnominata. Si prosegue dritti praticamente senza accorgersi che l’autostrada è finita perché la superstrada continua uguale per svariati Km e, appena passata Domodossola, si esce a Masera, seguendo anche le indicazioni per la Val Vigezzo, e ci immettiamo quindi nella SS337 diretta al confine di Ponte Ribellasca. Seguiamo la statale fino a Santa Maria Maggiore, dove, alla prima rotonda, lasciamo la SS337, per prendere, immediatamente a sinistra di questa, la terza uscita, proseguiamo quindi fino a Toceno, dove prendiamo a sinistra per Arvogno (indicazioni su cartelli non stradali, tra le altre, per Promezzo, Seggiovia Arvogno e Rifugio Arvogno). Giungiamo quindi ad Arvogno, dove continuiamo sulla strada fino al divieto di circolazione subito dopo un ponte. Qui parcheggiamo nel poco spazio a disposizione, o sul ponte accostandoci bene. Evitare di parcheggiare nello slargo riservato alla manovra dei mezzi di soccorso.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo sulla strada asfaltata e, dopo pochi metri, sulla destra, troviamo l’inizio dei sentieri segnalato da vari cartelli. Qui occorre girare appunto a destra, ma si può anche, come ho fatto io, andare dritti su asfalto fino al punto in cui si trasforma in cemento (80 m. circa) e, quindi, prendere a destra un sentierino che riporta su quello principale. Il sentiero principale sale su larghi gradini e giunge in breve a ricongiungersi con la strada, qui diventata sterrata, che imbocchiamo in salita, lasciando a destra il bivio da cui torneremo al ritorno, e recante indicazioni per Alpe Cortina e Bocchetta di Muino. Dopo poco più di 150 metri attraversiamo quindi un ponte, e, subito dopo, troviamo un nuovo bivio, dove prendiamo a destra per l’Alpe Colla, lasciando a sinistra il sentiero per l’Alpe Manga. Un centinaio di metri circa e arriviamo all’Alpe Verzasco, costituita da un gruppo di belle case in pietra in stile Walser e, prima del termine del paese, imbocchiamo un bivio a sinistra, seguendo le segnalazioni per Alpe Borca e Pioda di Crana, lasciando a destra il sentiero per l’Alpe Villasco.
Saliamo quindi per ripidi prati e a quota 1360 circa passiamo a fianco di una prima casa e quindi continuiamo a salire in mezzo ai prati incontrando le successive case dell’Alpe Borca, di cui le ultime si trovano molto più in alto, a 1480 m. circa. Presso queste ultime case si trova, a destra, un nuovo bivio per l’Alpe Villasco, mentre noi continuiamo a sinistra, seguendo il cartello che indica per la Pioda di Crana (cartello che in realtà si trova un poco dopo il bivio). Qui entriamo nel bosco, continuando a salire ripidamente, e, a quota 1575 circa, troviamo un nuovo bivio, con segnavia biancorossi da entrambe le parti, e qui prendiamo a sinistra, trovando subito dopo un nuovo bivio, stavolta con cartelli: a destra prendiamo per la Pioda di Crana, lasciando a sinistra il sentiero per la Colla Campeia. Usciamo poi dal bosco e passiamo a fianco ad un grosso albero secco e, da qui in avanti, incominciamo a vedere la nostra meta, la Pioda di Crana; in questo punto inoltre i segnavia biancorossi latitano, ma si trovano numerosi ometti. Giungiamo quindi alla base di un ripido risalto erboso con affioramenti rocciosi, che il sentiero aggira verso destra, mentre noi, con ripido percorso EE, saliamo direttamente per cresta, riimmettendoci comunque nel sentiero segnato poco prima della cima del risalto in questione. Qui passiamo per un tratto a mezzacosta sotto il crinale con esposizione su ripidissimi prati e occorre prestare attenzione. Riprendiamo quindi il crinale per un tratto, per poi procedere nuovamente poco sotto a sinistra. A quota 2000 circa, subito prima di alcune aguzze sporgenze rocciose sulla cresta, il sentiero passa poco sotto una selletta, dove una traccia sembra girare a destra e raggiungerla in pochi passi. Qui occorre assolutamente invece continuare a sinistra sotto la cresta, perché il crinale è assai esposto e pericoloso, ma teniamo comunque a mente questo punto perché è dalla selletta che al ritorno scenderemo verso l’Alpe I Motti. Passiamo quindi sotto le lastre sporgenti dal crinale e, finite le quali, torniamo in cresta. Da qui in poi il sentiero alterna tratti in cui passiamo sul crinale ad altri in cui passiamo poco sotto, alcuni anche con notevoli salti sotto di noi, anche se non abbiamo mai una vera e propria sensazione di esposizione. Giungiamo quindi al punto chiave, dove le attrezzature sistemate di recente consentono di passare senza difficoltà, per poi giungere brevemente e facilmente in vetta. Facendo qualche passo oltre la vetta possiamo poi avere una vista sul lago artificiale di Panelatte. Torniamo quindi sui nostri passi fino alla selletta descritta in precedenza a quota 2000 circa. Dalla selletta abbiamo a sinistra una grande zona di lastroni di pietra, mentre noi scendiamo a destra, su prati, ripidi nella prima parte, passando dove ci sembra più agevole, ma tenendoci comunque paralleli alle lastre rocciose sulla sinistra. Giunti alla fine delle lastre rocciose, iniziamo a tagliare a sinistra, in direzione delle malghe dell’Alpe I Motti, sempre visibili dalla selletta in poi. Qui, se siamo fortunati, troviamo anche una traccetta che ci aiuta nel traversare più velocemente. Giungiamo quindi ad una zona di lastroni che si spinge un po’ più in basso, costringendoci a perdere ancora un poco di quota, per poi riprendere a traversare ed iniziare a risalire una breve ripa che ci porta in un bosco, il cui attraversamento si rivelerà parecchio scomodo, a causa dei grandi cespugli che costringono a procedere sugli stessi e quindi sollevati da terra. Passato il bosco traversiamo una semplice pietraia, e, poi, un secondo boschetto, più facile e più piccolo, per poi giungere davanti ad una ripa erbosa che rimontiamo per arrivare in vista dell’Alpe I Motti. Qui incrociamo subito il sentiero segnato per il Passo di Fontanalba, che imbocchiamo verso sinistra. Dopo pochi metri lasciamo però il sentiero segnato, per piegare a destra in mezzo alle malghe e continuare fino all’ultima più piccola casa sulla destra. Giunti all’ultima casa pieghiamo verso sinistra (direzione nord-est) raggiungendo un rio, dove cerchiamo di scorgere un guado da cui parte una traccia. Scorta e imboccata la traccia in questione, dobbiamo però lasciarla dopo un centinaio di metri, per deviare a sinistra in salita sempre in direzione nord-est, purtroppo in assenza di traccia. Se abbiamo seguito la giusta direzione dopo circa 300 metri ci troveremo presso alcuni ruderi di cui resta solo il basamento, qui, proseguendo ancora una cinquantina di metri in direzione nord-est, troveremo un primo ometto di pietra, seguito a breve distanza da un secondo e la traccia comincerà a diventare un poco più visibile e ci condurrà, in poco meno di 200 metri in direzione est, ad innestarci su un sentiero segnato in biancorosso, che imbocchiamo verso destra, mentre a sinistra si va verso il Lago Panelatte, come da cartello indicatore. Il nuovo sentiero attraversa quindi una pietraia con tracciato largo e ben assestato, e, quindi giunge ad attraversare un rio in secca, a quota 1945 circa. Qui occorre abbandonare il sentiero segnato, che, comunque, riprenderemo più tardi per tornare, per prendere a sinistra in salita, in direzione est, dirigendoci per orientarci, verso la cima di fronte a noi (Pizzo Ruggia). Se siamo fortunati inizieremo poi a scorgere una vaga traccia ed alcuni segni rossi, seguendo i quali, a quota 2030 circa, giungiamo nei pressi di un pittoresco laghetto, che raggiungiamo con breve deviazione a sinistra. Visitato il laghetto vi sono due possibilità: tornare al sentiero segnato come ho fatto io, o proseguire seguendo i segni rossi fino alla cima del Pizzo Ruggia e, quindi, scendere sull’altro versante alla Bocchetta di Ruggia, dove le due possibilità si riuniscono. Tornato al sentiero segnato in corrispondenza del rio asciutto, lo si imbocca verso sinistra e si procede in falsopiano o leggera discesa fin sotto alla Bocchetta di Ruggia, dove risaliamo fino al valico. Dalla bocchetta scendiamo sull’altro versante in direzione sud-est e del già visibile lago di Muino. Poco prima di giungere al lago possiamo approfittare del crinale erboso a sinistra per godere di migliori viste panoramiche sul lago e sulle malghe dell’Alpe di Ruggia. Dal lago prendiamo a destra verso una selletta erbosa (ma possiamo anche proseguire dritti sul sentiero segnato) e, quindi, una volta svalicati, ci dirigiamo, su crinale erboso, verso il secondo laghetto di Muino (direzione sud-est), da qui chiaramente visibile. Raggiunto il laghetto troviamo anche cartelli indicatori, di cui seguiamo quello indicante la Bocchetta di Muino e Toceno, prendendo quindi il sentiero a destra in salita in direzione sud. Giunti alla Bocchetta, dove troviamo un’edicola votiva ed una statua di legno, lasciamo a sinistra la sterrata che va verso la Piana di Vigezzo, per prendere a destra un sentierino nell’erba, dove scorgiamo anche un cartello indicatore. Imbocchiamo quindi il sentierino e raggiungiamo il cartello che segnala correttamente la nostra meta (Arvogno), oltre l’Alpe Sdun e Cortina. Il sentiero scende abbastanza ripidamente fino alle case dell’Alpe Raunel, dove scendiamo in mezzo alle case, sempre seguendo i segnavia biancorossi, giungendo così in breve ad una staccionata, che scavalchiamo seguendo una traccia nei prati. Poco dopo superiamo un guado e, dopo poco, giungiamo ad uno successivo, ostacolato da uno sbarramento per animali, del quale passiamo a sinistra. Dopo 300 metri troviamo a sinistra un portale da cui si diparte il sentiero per l’Alpe Caulin, come da scritta, mentre noi continuiamo dritti e, dopo poco più di 100 metri, il sentiero si biforca in due tracce parallele: noi prendiamo a sinistra in basso, come da indicazioni biancorosse. Passiamo quindi accanto ad alcune malghe e, quindi, giungiamo ai cartelli segnalatori posti in località Alpe Cortina, 1355 m. di quota. Qui continuiamo a seguire le indicazioni per Arvogno e, in breve, scendiamo al bivio iniziale, da dove torniamo, in poco meno di 250 metri, sui nostri passi al parcheggio.
Conclusioni: giro molto lungo che richiede inoltre assai più tempo di quanto la lunghezza potrebbe suggerire per via dei lunghi tratti senza traccia, ma è quasi l’unico modo di unire la salita della Pioda di Crana alla visita dei suggestivi Laghetti di Ruggia e Muino. In realtà si può effettuare la cosa anche su sentieri segnati, ma occorre allungare il percorso di 2,5 Km e 350 metri di dislivello circa, il che potrebbe risultare difficile, anche se non impossibile, ne risulterebbe però anche un giro piuttosto illogico dovendo, per effettuarlo, tornare quasi al punto di partenza. In definitiva ne esce un giro molto vario e suggestivo, mentre la salita e discesa dalla sola via normale risulta, secondo me, un po’ riduttiva, visto che non offre vedute panoramiche sulla montagna che stiamo salendo e che possano permettere di apprezzarne la particolarissima fisionomia. In definitiva è un giro che consiglio vivamente, ma solo a persone allenate ed esperte e, possibilmente, dotate di GPS e relativa traccia, date le notevoli difficoltà di orientamento.
4 Case all'Alpe Verzasco
Case Alpe Verzasco da sopra più da lontano
Bufalo nero e 3 case all'Alpe Borca
Bufalo beige all'Alpe Borca
Bufalo beige sopra case Alpe Borca
Bufalo beige sopra case Alpe Borca
Casa con nicchia votiva all'Alpe Borca
Ultime case Alpe Borca da sopra
Pizzo la Scheggia salendo alla Pioda di Crana
Pioda di Crana salendola più da vicino
Pioda di Crana salendola più da vicino
Lastre di pietra e sullo sfondo l'Alpe I Motti sotto Pizzo Fontanalba e Ruggia
Affilato tratto di crinale sopra sentiero alla Pioda di Crana
Lastre stratificate in sentiero sotto crinale per Pioda di Crana
Pendio concavo Pioda di Crana salendo il crinale
Sentiero in crinale Pioda di Crana salendola
Grossi blocchi in crinale Pioda di Crana guardando indietro
Crinale e sentiero leggermente sottostante in Pioda di Crana più da vicino
Lastre di pietra precipitano fino a fondovalle da crinale Pioda di Crana più da lontano
Tratto di sentiero sotto il crinale salendo alla Pioda di Crana
Pizzo Ruggia e Schegge di Muino da crinale Pioda di Crana
Pizzo la Scheggia da crinale Pioda di Crana
Lastroni Pioda di Crana e sullo sfondo Pizzo Fontanalba e Ruggia
Spallone calcareo Pioda di Crana davanti a Pizzo la Scheggia
Persona lontana verso vetta Pioda di Crana
Crinale Pioda di Crana con rocce accatastate e stratificate guardando indietro
Rocce stratificate a strapiombo su crinale Pioda di Crana
Sentiero a sinistra grossa lastronata calcarea salendo alla Pioda di Crana
Rocce stratificate a strapiombo su lastronata calcarea in crinale Pioda di Crana
Rocce stratificate a strapiombo su crinale Pioda di Crana più da lontano
Pizzo la Scheggia e Cima dei Casaleti salendo alla Pioda di Crana
Parete verticale Pioda di Crana sopra Alpe I Motti
Lastronata calcarea in crinale Pioda di Crana più da vicino
Tratto di crinale esposto salendo alla Pioda di Crana più da vicino
Lastroni Pioda di Crana e sullo sfondo Pizzo Fontanalba e Ruggia
Tratto attrezzato e vetta Pioda di Crana
Tratto attrezzato e vetta Pioda di Crana più da vicino
Tratto attrezzato salendo alla Pioda di Crana
Lastroni calcarei strapiombanti su Alpe I Motti da tratto attrezzato per Pioda di Crana
Tratto attrezzato per Pioda di Crana e Pizzo la Scheggia
Tratto attrezzato e vetta Pioda di Crana più da vicino
Tratto attrezzato per Pioda di Crana e Pizzo la Scheggia più da vicino
Lastroni calcarei strapiombanti su Alpe I Motti da tratto attrezzato per Pioda di Crana
Tratto di cresta esposta da tratto attrezzato per Pioda di Crana
Madonnina e vetta Pioda di Crana
Pareti verticali tra le 'piodate' avvicinandosi a vetta Pioda di Crana
Vista verso Madonnina da vetta Pioda di Crana
Pizzo la Scheggia e Cima dei Casaleti da Pioda di Crana
Vista parziale Lago Boccalatte e zona paludosa dalla Pioda di Crana
Persone in vetta alla Pioda di Crana più da vicino
Sentiero prima del tratto attrezzato scendendo da Pioda di Crana
Sentiero esposto a destra tratto attrezzato Pioda di Crana
Strapiombi e Pizzo la Scheggia a destra tratto attrezzato Pioda di Crana
Tratto attrezzato e Pizzo la Scheggia in Pioda di Crana
Tratto attrezzato e Pizzo la Scheggia in Pioda di Crana
Lastroni calcarei strapiombanti su Alpe I Motti da tratto attrezzato Pioda di Crana
Tratto attrezzato e vetta Pioda di Crana con persone in arrivo
Tratto attrezzato e vetta Pioda di Crana con persone in arrivo più da lontano
Lastroni calcarei e Pizzo Ruggia da cresta Pioda di Crana
Tratto esposto di cresta scendendo da Pioda di Crana più da lontano
Persone in arrivo su tratto di cresta a lastroni in Pioda di Crana
Tratto di sentiero su prato scendendo Pioda di Crana
Persone su risalto esposto in cresta Pioda di Crana
Parapendio sopra lastroni calcarei pioda di Crana
Tratto di cresta stratificata e strapiombante in Pioda di Crana
Pizzo la Scheggia sopra lastronate calcaree Pioda di Crana
Lastronata calcarea in spallone cresta Pioda di Crana
Grosso blocco roccioso in cresta Pioda di Crana e spallone calcareo a sinistra
Pizzo Fontanalba e Ruggia da bivio per Alpe I Motti
Lastronate calcaree e crinale Pioda di Crana scendendo ad Alpe I Motti più da lontano
Lastronate calcaree da sotto scendendo ad Alpe I Motti
Pioda di Crana entrando in bosco per Alpe I Motti
Pioda di Crana dietro ad alberi andando ad Alpe I Motti
Alpe I Motti e Pizzo Ruggia da pietraia precedente
Pioda di Crana avvicinandosi all'Alpe I Motti
Prima casa Alpe I Motti e Pioda di Crana
Casa con scalinata e Schegge di Muino sullo sfondo all'Alpe I Motti
Casa lunga e Pioda di Crana all'Alpe I Motti
Casa con scalinata e camino su poggio erboso all'Alpe I Motti
Casa lunga e Pioda di Crana all'Alpe I Motti più da vicino
Pioda di Crana dall'Alpe I Motti
Pioda di Crana dall'Alpe I Motti più da lontano
Case Alpe I Motti con sullo sfondo Pizzo Ruggia e Schegge di Muino
Alpe I Motti andando verso Laghetto Ruggia
Ruderi e Schegge di Muino andando verso Laghetto Ruggia
Pioda di Crana andando verso Laghetto Ruggia più da vicino
Alpe I Motti andando verso Laghetto Ruggia più da lontano
Pioda di Crana andando verso Laghetto Ruggia più da vicino
Sentiero Pioda di Crana e Pizzo del Corno andando verso Laghetto Ruggia
Pietraia e Pioda di Crana andando verso Laghetto Ruggia
Pioda di Crana e Pizzo di Fontanalba andando al Laghetto Ruggia
Laghetto Ruggia e Pizzo Fontanalba
Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba che si riflette in Laghetto Ruggia
Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba che si riflettono in Laghetto Ruggia
Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo
Parte destra Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo
Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana sullo sfondo
Laghetto Ruggia da sopra più da vicino
Laghetto Ruggia da sponda nord
Pizzo Fontanalba da Laghetto Ruggia
Parte sinistra Laghetto Ruggia con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo
Parte destra Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo
Parte destra Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo
Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo più da lontano
Rocce soprastanti Laghetto Ruggia con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo più da lontano
Sentiero per Bocchetta Ruggia con Schegge di Muino sullo sfondo
Pioda di Crana e Pizzo Scheggia andando a Bocchetta Ruggia
Bocchetta Ruggia con pendici Schegge Muino
Parte sinistra primo Lago Muino da sopra
Primo Lago Muino da sopra
Alpe Ruggia da sopra
Alpe Ruggia da sopra
Primo Lago Muino da sponda nord
Nuvole che si riflettono in primo Lago Muino da sponda nord
Nuvole che si riflettono in primo Lago Muino da sponda nord più da lontano
Nuvole che si riflettono in primo Lago Muino da sponda nord
Primo Lago di Muino da sponda est
Primo Lago di Muino salendo verso secondo
Secondo Lago di Muino da sopra
Primo piano secondo Lago di Muino dala sponda
Scultura alla Bocchetta di Muino
Edicola con Pizzo Scheggia sullo sfondo alla Bocchetta di Muino
Pizzo Scheggia e Pioda di Crana da Bocchetta Muino
3 Cavalli all'Alpe Raunei
Cartelli e Alpe Cortina
Sabato 30 settembre 2018: Arvogno (1185) – Alpe Borca (1360) – Pioda di Crana (2420) – Alpe I Motti (1825) - Laghetto Ruggia (2030) – Bocchetta di Ruggia (1985) – Bocchetta di Muino (1975) – Alpe Raunel (1540) - Arvogno (1185).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 16 Km. circa.
Dislivello: 1700 m. circa.
Difficoltà: E fino a quando non si arriva in cresta alla Pioda di Crana, la cresta invece è EE, ed alterna tratti esposti su prati assai ripidi ad altri che possono risultare scivolosi o scomodi, specie in discesa, in ogni caso bisogna sempre prestare attenzione. Il punto clou, costituito da lastre rocciose assai esposte e con poco spazio per passare, è stato attrezzato con cavi e non pone più problemi, ma può fare impressione a chi non è abituato. La discesafuori sentiero verso l’Alpe I Motti è anche EE, non è mai difficile, ma ad una prima parte su prati molto ripidi, ne seguono altre scomode e insidiose soprattutto nella discesa, non ripida, da un bosco caratterizzato da alti cespugli che non consentono di vedere il terreno, ma costringono a camminare sugli stessi senza toccare terra. L’assenza totale di tracce e indicazioni costringe inoltre ad orientarsi a vista. La deviazione poi per il Laghetto di Ruggia, pur su terreno semplice, è anch’essa EE perché la traccia è assai difficile da scorgere e occorre sapere orientarsi. Tutto il resto E. Consiglio poi di non effettuare questa escursione in condizioni di non buona visibilità e, possibilmente, muniti di GPS e relativa traccia.
Percorso in macchina: da Genova a Voltri sulla A10, quindi si prende la A26 per Gravellona Toce e la si segue, appunto, fino a dove termina nella località sunnominata. Si prosegue dritti praticamente senza accorgersi che l’autostrada è finita perché la superstrada continua uguale per svariati Km e, appena passata Domodossola, si esce a Masera, seguendo anche le indicazioni per la Val Vigezzo, e ci immettiamo quindi nella SS337 diretta al confine di Ponte Ribellasca. Seguiamo la statale fino a Santa Maria Maggiore, dove, alla prima rotonda, lasciamo la SS337, per prendere, immediatamente a sinistra di questa, la terza uscita, proseguiamo quindi fino a Toceno, dove prendiamo a sinistra per Arvogno (indicazioni su cartelli non stradali, tra le altre, per Promezzo, Seggiovia Arvogno e Rifugio Arvogno). Giungiamo quindi ad Arvogno, dove continuiamo sulla strada fino al divieto di circolazione subito dopo un ponte. Qui parcheggiamo nel poco spazio a disposizione, o sul ponte accostandoci bene. Evitare di parcheggiare nello slargo riservato alla manovra dei mezzi di soccorso.
Percorso a piedi: dal parcheggio proseguiamo sulla strada asfaltata e, dopo pochi metri, sulla destra, troviamo l’inizio dei sentieri segnalato da vari cartelli. Qui occorre girare appunto a destra, ma si può anche, come ho fatto io, andare dritti su asfalto fino al punto in cui si trasforma in cemento (80 m. circa) e, quindi, prendere a destra un sentierino che riporta su quello principale. Il sentiero principale sale su larghi gradini e giunge in breve a ricongiungersi con la strada, qui diventata sterrata, che imbocchiamo in salita, lasciando a destra il bivio da cui torneremo al ritorno, e recante indicazioni per Alpe Cortina e Bocchetta di Muino. Dopo poco più di 150 metri attraversiamo quindi un ponte, e, subito dopo, troviamo un nuovo bivio, dove prendiamo a destra per l’Alpe Colla, lasciando a sinistra il sentiero per l’Alpe Manga. Un centinaio di metri circa e arriviamo all’Alpe Verzasco, costituita da un gruppo di belle case in pietra in stile Walser e, prima del termine del paese, imbocchiamo un bivio a sinistra, seguendo le segnalazioni per Alpe Borca e Pioda di Crana, lasciando a destra il sentiero per l’Alpe Villasco.
Saliamo quindi per ripidi prati e a quota 1360 circa passiamo a fianco di una prima casa e quindi continuiamo a salire in mezzo ai prati incontrando le successive case dell’Alpe Borca, di cui le ultime si trovano molto più in alto, a 1480 m. circa. Presso queste ultime case si trova, a destra, un nuovo bivio per l’Alpe Villasco, mentre noi continuiamo a sinistra, seguendo il cartello che indica per la Pioda di Crana (cartello che in realtà si trova un poco dopo il bivio). Qui entriamo nel bosco, continuando a salire ripidamente, e, a quota 1575 circa, troviamo un nuovo bivio, con segnavia biancorossi da entrambe le parti, e qui prendiamo a sinistra, trovando subito dopo un nuovo bivio, stavolta con cartelli: a destra prendiamo per la Pioda di Crana, lasciando a sinistra il sentiero per la Colla Campeia. Usciamo poi dal bosco e passiamo a fianco ad un grosso albero secco e, da qui in avanti, incominciamo a vedere la nostra meta, la Pioda di Crana; in questo punto inoltre i segnavia biancorossi latitano, ma si trovano numerosi ometti. Giungiamo quindi alla base di un ripido risalto erboso con affioramenti rocciosi, che il sentiero aggira verso destra, mentre noi, con ripido percorso EE, saliamo direttamente per cresta, riimmettendoci comunque nel sentiero segnato poco prima della cima del risalto in questione. Qui passiamo per un tratto a mezzacosta sotto il crinale con esposizione su ripidissimi prati e occorre prestare attenzione. Riprendiamo quindi il crinale per un tratto, per poi procedere nuovamente poco sotto a sinistra. A quota 2000 circa, subito prima di alcune aguzze sporgenze rocciose sulla cresta, il sentiero passa poco sotto una selletta, dove una traccia sembra girare a destra e raggiungerla in pochi passi. Qui occorre assolutamente invece continuare a sinistra sotto la cresta, perché il crinale è assai esposto e pericoloso, ma teniamo comunque a mente questo punto perché è dalla selletta che al ritorno scenderemo verso l’Alpe I Motti. Passiamo quindi sotto le lastre sporgenti dal crinale e, finite le quali, torniamo in cresta. Da qui in poi il sentiero alterna tratti in cui passiamo sul crinale ad altri in cui passiamo poco sotto, alcuni anche con notevoli salti sotto di noi, anche se non abbiamo mai una vera e propria sensazione di esposizione. Giungiamo quindi al punto chiave, dove le attrezzature sistemate di recente consentono di passare senza difficoltà, per poi giungere brevemente e facilmente in vetta. Facendo qualche passo oltre la vetta possiamo poi avere una vista sul lago artificiale di Panelatte. Torniamo quindi sui nostri passi fino alla selletta descritta in precedenza a quota 2000 circa. Dalla selletta abbiamo a sinistra una grande zona di lastroni di pietra, mentre noi scendiamo a destra, su prati, ripidi nella prima parte, passando dove ci sembra più agevole, ma tenendoci comunque paralleli alle lastre rocciose sulla sinistra. Giunti alla fine delle lastre rocciose, iniziamo a tagliare a sinistra, in direzione delle malghe dell’Alpe I Motti, sempre visibili dalla selletta in poi. Qui, se siamo fortunati, troviamo anche una traccetta che ci aiuta nel traversare più velocemente. Giungiamo quindi ad una zona di lastroni che si spinge un po’ più in basso, costringendoci a perdere ancora un poco di quota, per poi riprendere a traversare ed iniziare a risalire una breve ripa che ci porta in un bosco, il cui attraversamento si rivelerà parecchio scomodo, a causa dei grandi cespugli che costringono a procedere sugli stessi e quindi sollevati da terra. Passato il bosco traversiamo una semplice pietraia, e, poi, un secondo boschetto, più facile e più piccolo, per poi giungere davanti ad una ripa erbosa che rimontiamo per arrivare in vista dell’Alpe I Motti. Qui incrociamo subito il sentiero segnato per il Passo di Fontanalba, che imbocchiamo verso sinistra. Dopo pochi metri lasciamo però il sentiero segnato, per piegare a destra in mezzo alle malghe e continuare fino all’ultima più piccola casa sulla destra. Giunti all’ultima casa pieghiamo verso sinistra (direzione nord-est) raggiungendo un rio, dove cerchiamo di scorgere un guado da cui parte una traccia. Scorta e imboccata la traccia in questione, dobbiamo però lasciarla dopo un centinaio di metri, per deviare a sinistra in salita sempre in direzione nord-est, purtroppo in assenza di traccia. Se abbiamo seguito la giusta direzione dopo circa 300 metri ci troveremo presso alcuni ruderi di cui resta solo il basamento, qui, proseguendo ancora una cinquantina di metri in direzione nord-est, troveremo un primo ometto di pietra, seguito a breve distanza da un secondo e la traccia comincerà a diventare un poco più visibile e ci condurrà, in poco meno di 200 metri in direzione est, ad innestarci su un sentiero segnato in biancorosso, che imbocchiamo verso destra, mentre a sinistra si va verso il Lago Panelatte, come da cartello indicatore. Il nuovo sentiero attraversa quindi una pietraia con tracciato largo e ben assestato, e, quindi giunge ad attraversare un rio in secca, a quota 1945 circa. Qui occorre abbandonare il sentiero segnato, che, comunque, riprenderemo più tardi per tornare, per prendere a sinistra in salita, in direzione est, dirigendoci per orientarci, verso la cima di fronte a noi (Pizzo Ruggia). Se siamo fortunati inizieremo poi a scorgere una vaga traccia ed alcuni segni rossi, seguendo i quali, a quota 2030 circa, giungiamo nei pressi di un pittoresco laghetto, che raggiungiamo con breve deviazione a sinistra. Visitato il laghetto vi sono due possibilità: tornare al sentiero segnato come ho fatto io, o proseguire seguendo i segni rossi fino alla cima del Pizzo Ruggia e, quindi, scendere sull’altro versante alla Bocchetta di Ruggia, dove le due possibilità si riuniscono. Tornato al sentiero segnato in corrispondenza del rio asciutto, lo si imbocca verso sinistra e si procede in falsopiano o leggera discesa fin sotto alla Bocchetta di Ruggia, dove risaliamo fino al valico. Dalla bocchetta scendiamo sull’altro versante in direzione sud-est e del già visibile lago di Muino. Poco prima di giungere al lago possiamo approfittare del crinale erboso a sinistra per godere di migliori viste panoramiche sul lago e sulle malghe dell’Alpe di Ruggia. Dal lago prendiamo a destra verso una selletta erbosa (ma possiamo anche proseguire dritti sul sentiero segnato) e, quindi, una volta svalicati, ci dirigiamo, su crinale erboso, verso il secondo laghetto di Muino (direzione sud-est), da qui chiaramente visibile. Raggiunto il laghetto troviamo anche cartelli indicatori, di cui seguiamo quello indicante la Bocchetta di Muino e Toceno, prendendo quindi il sentiero a destra in salita in direzione sud. Giunti alla Bocchetta, dove troviamo un’edicola votiva ed una statua di legno, lasciamo a sinistra la sterrata che va verso la Piana di Vigezzo, per prendere a destra un sentierino nell’erba, dove scorgiamo anche un cartello indicatore. Imbocchiamo quindi il sentierino e raggiungiamo il cartello che segnala correttamente la nostra meta (Arvogno), oltre l’Alpe Sdun e Cortina. Il sentiero scende abbastanza ripidamente fino alle case dell’Alpe Raunel, dove scendiamo in mezzo alle case, sempre seguendo i segnavia biancorossi, giungendo così in breve ad una staccionata, che scavalchiamo seguendo una traccia nei prati. Poco dopo superiamo un guado e, dopo poco, giungiamo ad uno successivo, ostacolato da uno sbarramento per animali, del quale passiamo a sinistra. Dopo 300 metri troviamo a sinistra un portale da cui si diparte il sentiero per l’Alpe Caulin, come da scritta, mentre noi continuiamo dritti e, dopo poco più di 100 metri, il sentiero si biforca in due tracce parallele: noi prendiamo a sinistra in basso, come da indicazioni biancorosse. Passiamo quindi accanto ad alcune malghe e, quindi, giungiamo ai cartelli segnalatori posti in località Alpe Cortina, 1355 m. di quota. Qui continuiamo a seguire le indicazioni per Arvogno e, in breve, scendiamo al bivio iniziale, da dove torniamo, in poco meno di 250 metri, sui nostri passi al parcheggio.
Conclusioni: giro molto lungo che richiede inoltre assai più tempo di quanto la lunghezza potrebbe suggerire per via dei lunghi tratti senza traccia, ma è quasi l’unico modo di unire la salita della Pioda di Crana alla visita dei suggestivi Laghetti di Ruggia e Muino. In realtà si può effettuare la cosa anche su sentieri segnati, ma occorre allungare il percorso di 2,5 Km e 350 metri di dislivello circa, il che potrebbe risultare difficile, anche se non impossibile, ne risulterebbe però anche un giro piuttosto illogico dovendo, per effettuarlo, tornare quasi al punto di partenza. In definitiva ne esce un giro molto vario e suggestivo, mentre la salita e discesa dalla sola via normale risulta, secondo me, un po’ riduttiva, visto che non offre vedute panoramiche sulla montagna che stiamo salendo e che possano permettere di apprezzarne la particolarissima fisionomia. In definitiva è un giro che consiglio vivamente, ma solo a persone allenate ed esperte e, possibilmente, dotate di GPS e relativa traccia, date le notevoli difficoltà di orientamento.
4 Case all'Alpe Verzasco
Case Alpe Verzasco da sopra più da lontano
Bufalo nero e 3 case all'Alpe Borca
Bufalo beige all'Alpe Borca
Bufalo beige sopra case Alpe Borca
Bufalo beige sopra case Alpe Borca
Casa con nicchia votiva all'Alpe Borca
Ultime case Alpe Borca da sopra
Pizzo la Scheggia salendo alla Pioda di Crana
Pioda di Crana salendola più da vicino
Pioda di Crana salendola più da vicino
Lastre di pietra e sullo sfondo l'Alpe I Motti sotto Pizzo Fontanalba e Ruggia
Affilato tratto di crinale sopra sentiero alla Pioda di Crana
Lastre stratificate in sentiero sotto crinale per Pioda di Crana
Pendio concavo Pioda di Crana salendo il crinale
Sentiero in crinale Pioda di Crana salendola
Grossi blocchi in crinale Pioda di Crana guardando indietro
Crinale e sentiero leggermente sottostante in Pioda di Crana più da vicino
Lastre di pietra precipitano fino a fondovalle da crinale Pioda di Crana più da lontano
Tratto di sentiero sotto il crinale salendo alla Pioda di Crana
Pizzo Ruggia e Schegge di Muino da crinale Pioda di Crana
Pizzo la Scheggia da crinale Pioda di Crana
Lastroni Pioda di Crana e sullo sfondo Pizzo Fontanalba e Ruggia
Spallone calcareo Pioda di Crana davanti a Pizzo la Scheggia
Persona lontana verso vetta Pioda di Crana
Crinale Pioda di Crana con rocce accatastate e stratificate guardando indietro
Rocce stratificate a strapiombo su crinale Pioda di Crana
Sentiero a sinistra grossa lastronata calcarea salendo alla Pioda di Crana
Rocce stratificate a strapiombo su lastronata calcarea in crinale Pioda di Crana
Rocce stratificate a strapiombo su crinale Pioda di Crana più da lontano
Pizzo la Scheggia e Cima dei Casaleti salendo alla Pioda di Crana
Parete verticale Pioda di Crana sopra Alpe I Motti
Lastronata calcarea in crinale Pioda di Crana più da vicino
Tratto di crinale esposto salendo alla Pioda di Crana più da vicino
Lastroni Pioda di Crana e sullo sfondo Pizzo Fontanalba e Ruggia
Tratto attrezzato e vetta Pioda di Crana
Tratto attrezzato e vetta Pioda di Crana più da vicino
Tratto attrezzato salendo alla Pioda di Crana
Lastroni calcarei strapiombanti su Alpe I Motti da tratto attrezzato per Pioda di Crana
Tratto attrezzato per Pioda di Crana e Pizzo la Scheggia
Tratto attrezzato e vetta Pioda di Crana più da vicino
Tratto attrezzato per Pioda di Crana e Pizzo la Scheggia più da vicino
Lastroni calcarei strapiombanti su Alpe I Motti da tratto attrezzato per Pioda di Crana
Tratto di cresta esposta da tratto attrezzato per Pioda di Crana
Madonnina e vetta Pioda di Crana
Pareti verticali tra le 'piodate' avvicinandosi a vetta Pioda di Crana
Vista verso Madonnina da vetta Pioda di Crana
Pizzo la Scheggia e Cima dei Casaleti da Pioda di Crana
Vista parziale Lago Boccalatte e zona paludosa dalla Pioda di Crana
Persone in vetta alla Pioda di Crana più da vicino
Sentiero prima del tratto attrezzato scendendo da Pioda di Crana
Sentiero esposto a destra tratto attrezzato Pioda di Crana
Strapiombi e Pizzo la Scheggia a destra tratto attrezzato Pioda di Crana
Tratto attrezzato e Pizzo la Scheggia in Pioda di Crana
Tratto attrezzato e Pizzo la Scheggia in Pioda di Crana
Lastroni calcarei strapiombanti su Alpe I Motti da tratto attrezzato Pioda di Crana
Tratto attrezzato e vetta Pioda di Crana con persone in arrivo
Tratto attrezzato e vetta Pioda di Crana con persone in arrivo più da lontano
Lastroni calcarei e Pizzo Ruggia da cresta Pioda di Crana
Tratto esposto di cresta scendendo da Pioda di Crana più da lontano
Persone in arrivo su tratto di cresta a lastroni in Pioda di Crana
Tratto di sentiero su prato scendendo Pioda di Crana
Persone su risalto esposto in cresta Pioda di Crana
Parapendio sopra lastroni calcarei pioda di Crana
Tratto di cresta stratificata e strapiombante in Pioda di Crana
Pizzo la Scheggia sopra lastronate calcaree Pioda di Crana
Lastronata calcarea in spallone cresta Pioda di Crana
Grosso blocco roccioso in cresta Pioda di Crana e spallone calcareo a sinistra
Pizzo Fontanalba e Ruggia da bivio per Alpe I Motti
Lastronate calcaree e crinale Pioda di Crana scendendo ad Alpe I Motti più da lontano
Lastronate calcaree da sotto scendendo ad Alpe I Motti
Pioda di Crana entrando in bosco per Alpe I Motti
Pioda di Crana dietro ad alberi andando ad Alpe I Motti
Alpe I Motti e Pizzo Ruggia da pietraia precedente
Pioda di Crana avvicinandosi all'Alpe I Motti
Prima casa Alpe I Motti e Pioda di Crana
Casa con scalinata e Schegge di Muino sullo sfondo all'Alpe I Motti
Casa lunga e Pioda di Crana all'Alpe I Motti
Casa con scalinata e camino su poggio erboso all'Alpe I Motti
Casa lunga e Pioda di Crana all'Alpe I Motti più da vicino
Pioda di Crana dall'Alpe I Motti
Pioda di Crana dall'Alpe I Motti più da lontano
Case Alpe I Motti con sullo sfondo Pizzo Ruggia e Schegge di Muino
Alpe I Motti andando verso Laghetto Ruggia
Ruderi e Schegge di Muino andando verso Laghetto Ruggia
Pioda di Crana andando verso Laghetto Ruggia più da vicino
Alpe I Motti andando verso Laghetto Ruggia più da lontano
Pioda di Crana andando verso Laghetto Ruggia più da vicino
Sentiero Pioda di Crana e Pizzo del Corno andando verso Laghetto Ruggia
Pietraia e Pioda di Crana andando verso Laghetto Ruggia
Pioda di Crana e Pizzo di Fontanalba andando al Laghetto Ruggia
Laghetto Ruggia e Pizzo Fontanalba
Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba che si riflette in Laghetto Ruggia
Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba che si riflettono in Laghetto Ruggia
Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo
Parte destra Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo
Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana sullo sfondo
Laghetto Ruggia da sopra più da vicino
Laghetto Ruggia da sponda nord
Pizzo Fontanalba da Laghetto Ruggia
Parte sinistra Laghetto Ruggia con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo
Parte destra Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo
Parte destra Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo
Laghetto Ruggia da sopra con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo più da lontano
Rocce soprastanti Laghetto Ruggia con Pioda di Crana e Pizzo Fontanalba sullo sfondo più da lontano
Sentiero per Bocchetta Ruggia con Schegge di Muino sullo sfondo
Pioda di Crana e Pizzo Scheggia andando a Bocchetta Ruggia
Bocchetta Ruggia con pendici Schegge Muino
Parte sinistra primo Lago Muino da sopra
Primo Lago Muino da sopra
Alpe Ruggia da sopra
Alpe Ruggia da sopra
Primo Lago Muino da sponda nord
Nuvole che si riflettono in primo Lago Muino da sponda nord
Nuvole che si riflettono in primo Lago Muino da sponda nord più da lontano
Nuvole che si riflettono in primo Lago Muino da sponda nord
Primo Lago di Muino da sponda est
Primo Lago di Muino salendo verso secondo
Secondo Lago di Muino da sopra
Primo piano secondo Lago di Muino dala sponda
Scultura alla Bocchetta di Muino
Edicola con Pizzo Scheggia sullo sfondo alla Bocchetta di Muino
Pizzo Scheggia e Pioda di Crana da Bocchetta Muino
3 Cavalli all'Alpe Raunei
Cartelli e Alpe Cortina
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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- psiconauta
- Quotazerino doc
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- Joined: Tue Mar 31, 2015 20:27
- Location: Lemuria
Re: Pioda di Crana - Val Vigezzo
molto bello, che colori !
il crinale effettivamente fa un po' impressione, mi ricorda le Apuane
il crinale effettivamente fa un po' impressione, mi ricorda le Apuane
...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !