E' un' escursione molto semplice (anche se il dislivello è di circa 700 m in poco più di 4 km, quindi un poco di pendenza c'è) e senza vette, la posto solo perchè finalmente sono riuscito a fare una passeggiata in compagnia delle mie donne (la mia compagna e mia figlia
), cosa che non so esattamente quando e se si ripeterà...più o meno con la stessa frequenza di un rimborso da parte di Equitalia, credo.... 
Si parte proprio dall'ingresso del paese, all'altezza della caserma dei Carabinieri si prende a sinistra (indicazioni per Otro) e in breve si raggiunge un sentiero a gradoni di pietra che si arrampica decisamente nel bosco; dopo un paio di baite volendo c'è una breve deviazione per la "Caldaia di Otro", suggestivo angolo con cascata e laghetto azzurro,
altrimenti il sentiero prosegue in salita sino ad un bivio con panchine e bella fontana in pietra; qui si può continuare per la massima pendenza oppure, come abbiamo fatto noi (gliel'ho venduta così
), si può prendere a sinistra in falso piano il sentiero che porterebbe ai Laghi Tailly (di cui ho parlato in altro topic viewtopic.php?f=44&t=13202&hilit=tailly" onclick="window.open(this.href);return false;) : qui, giunti all'altezza dell'Alpe Zender o dell'Alpe Farinetti, si attraversa l'Otro 
e si segue un sentiero in salita nel bosco su terreno soffice sino ad arrivare a Weng, uno dei villaggi Walser
di Otro (se non sapete nulla dei Walser : https://it.wikipedia.org/wiki/Walser" onclick="window.open(this.href);return false;); proseguendo si incontrano gli altri agglomerati, tra cui Dorf e Follu (con piccola chiesetta del 1600), dove, ormai parecchio affamati, ci fermiamo al Rifugio Zar Senni, in quella che una volta era la latteria del villaggio, a mangiare, oltre ad affettati e formaggi ottimi, carriolate di polenta con una "cuffa" di salsicce.
Qui abbandono brevemente le donne su di un plaid al sole, per effettuare una breve digressione (volta anche a digerire almeno parzialmente la quantità spropositata di cibo ingerito
) sino in località Belvedere, dove ho scoperto esisteva, dal 1950 al 1970, un'ovovia che collegava Alagna alla Valle di Otro.L'ovovia, dopo una nascita piuttosto travagliata, funzionò per 20 anni esatti, sino al 1971, quando un incidente dove persero la vita 4 persone, di cui due ragazzi, ne decretò in pratica la fine.
Maggiori info qui :
https://www.alagna.it/la-storia/la-stor ... belvedere/" onclick="window.open(this.href);return false;
e infatti, seguendo una traccia in salita verso il Belvedere, in una ventina di minuti giungo a quello che resta della struttura, che mi fa una strana impressione.......ci sono ancora un paio di ovetti sulla rampa di lancio,
e mi dicono che pure le cabine oggetto dell'incidente sono ancora là, da qualche parte nel ripidissimo bosco che scende ad Alagna.....si respira un'aria strana, di nostalgia e di illusoria grandezza, di fallimento umano, dove la natura si sta piano piano riprendendo il suo spazio.
Faccio qualche foto e poi raggiungo il resto della truppa, con la quale ci dirigiamo sulla via del ritorno.
Poco dopo l'inizio della discesa, però, insisto per un'altra deviazione che in effetti non comporta nessun ravanamento nè estensione particolare, per vedere le "Miniere di Otro", dove la FIAT, tra il 1938 e il 1949, effettuò diversi scavi per l'estrazione di manganese.
Maggiori info qui :
https://www.alagna.it/estate/trekking-e ... manganese/" onclick="window.open(this.href);return false;
qui la mano dell'uomo è stata forse meno invasiva, ma resta comunque una sensazione di impermanenza, emozioni che mi fanno riflettere un po' in generale sul senso dell'esistenza, sulla caducità delle cose.
Archeologia industriale.
Si vocifera pure di una festa locale che si terrebbe (non ho capito se con regolarità o meno) alle Miniere, forse per ricordare il fatto che molti Alagnesi scamparono la chiamata alle armi lavorando in miniera...
Il percorso proseguendo incontra alcuni ruderi di fabbricati al servizio delle estrazioni, un'altra galleria che sembra proseguire decisa dentro la montagna,
quella che era la partenza della teleferica per il trasporto del materiale a valle,
e poi ci riporta entro breve sul sentiero principale, che scendendo abbastanza ripidamente ci conduce in circa un'oretta ad Alagna, al punto di partenza.
C'è un po' di dibattito (da una vita, in realtà) se rendere raggiungibili queste località con una "strada" (o pista che dir si voglia...), il che mi riporta ad altri pensieri alieni, indietro nel tempo, in altre realtà che già ora non esistono più, e in avanti (ho una figlia) verso chissà quale futuro per l'umanità (restiamo umani, diceva quel tizio...); in ogni caso a tutt'ora la strada non c'è e si scarpina, le mie donne (specie la più vecchia
) si dicono distrutte, e anch'io sono un po' stanco (con la salsiccia che va su e giù), però contento per aver fatto, almeno una volta tanto, un'"impresa" insieme, che chissà quando ricapiterà, tipo alla prossima eclisse, immagino.
Aloha
E' vero , anche per me questi momenti sono cose ( molto ) rare e per questo si apprezzano ancora di più ... 
....eh, ma ogni medaglia ha il suo rovescio...ora mancherebbe pure una strada, per qualcuno.....la faccenda si complica.... 
...ma mi fido, ovviamente 
....io posso solo dirti di torte paura 
e del figlio della gestrice che fa una birra, in varie varianti, per me straottima...... 
.......toh, pausa (ma che pausa, fine!) pubblicitaria :