Antagnod-tracciato Ru Courthod-Col de Joux

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teo-85
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Antagnod-tracciato Ru Courthod-Col de Joux

Post by teo-85 »

Durante le vacanze estive in val d'Aosta (a Champoluc) e due giorni dopo Ferragosto, cioè il 17, decidiamo con i miei di percorrere un nuovo sentiero, sempre in val d'Ayas ma in zona Antagnod, ripristinato di recente con grandi opere per la messa in sicurezza di alcuni punti: è il sentiero/sterrata che corre lungo l'antico tratto del Ru Courthod, un antico canale irriguo costruito a cavallo tra 1400 e 1500, per "dissetare" la collina assolata di Saint Vincent e le sue colture :esclamativo: ; un'opera idraulica ardita che con lievissima pendenza permetteva alle acque del Vallone delle Cime Bianche di raggiungere il primo scollinamento utile al Col de Joux, sopra Brusson :o , grazie anche a passaggi quasi sospesi nel vuoto, sopratutto sul versante a ridosso del monte Zerbion e monte Jetire.

Raggiungiamo Antagnod (sede municipale del comune di Ayas) grazie alla navetta (gratuita!!ma presente solo nel periodo estivo...) che parte da Champoluc, con un orario decisamente comodo (circa le 10 e mezza :imbarazzo: ) ; arrivati all'altezza dell'incrocio con la strada comunale che porta alla frazione di Barmasc, prendiamo il viottolo del vecchio abitato per passare davanti alla maestosa parrochiale...
Continuiamo lungo un' antica mulattiera segnata con il bollino n°2 che supera la casa comunale,e si inerpica leggermente all'interno del bosco, per raggiungere dapprima i casolari di Goil, e successivamente la località di Barmasc, popolata da un numero immprecisato di famiglie e parenti che si dividono tra i prati e i ristorantini della zona...
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Superato quindi il posteggio (praticamente zeppo di auto, non ci poteva stare uno spillo!) imbocchiamo la comoda sterrata che attraversa il bel bosco di abeti che ospita la zona pic-nic e raggiungiamo il largo pratone ove dipartono i sentieri per il colle Portola, il monte Zerbion e quello che prenderemo, il n°5, ovvero il percorso lungo il Ru Courthod, che in questo tratto mantiene l'aspetto originario di canale all'aperto.
Svoltiamo quindi a sinistra e procedendo praticamente in piano seguiamo il Ru
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Il sentiero si mantiene accanto al ruscello come un piccolo argine, e ci addentriamo nel bosco che ricopre il versante nord dello Zerbion...
Di tanto in tanto fanno capolino qualche panchina, e piccoli ponticelli permettono di attraversare il ruscello per andar "a cercar funghi" nel bosco sull'altra riva...
Il tragitto continua fino ad un punto in cui il declivio inizia a farsi più accentuato e il ruscello è costretto tra il sentiero e la parete, finchè si raggiunge una passerella pedonale ben tenuta che fa portare il tracciato sull'altra sponda a risalire un breve pendio;
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qui l'acqua del Ru si butta verso valle tramite una spaccatura della stessa opera, che risulta crollata più avanti; il sentiero invece dopo il pendio ritrova una carrozzabile ormai quasi inerbita che sbuca nei pressi di una notevole costruzione, un pozzo piezometrico per la condotta del Ru, che d'ora in avanti sarà intubato...
Il punto è che ora occorre scendere di un centinaio di metri di dislivello :diavoletto: , poichè la condotta si porta all'esterno e piega verso valle sorretta da alcuni pilastrini in cememnto su un pendio decisamente ripido; il sentiero invece permette di raggiungere la base di questa tubazione con una serie di tornanti stretti e un poco scivolosi, comunque sempre ben segnalati;
Dopo la discesa si arriva ad uno spiazzo ove incomincia una sterrata anch'essa un po' inerbita, che procede in falso piano, e sotto la quale scorre la tubazione; in questo tratto l'antico Ru non è visibile, ma appariranno brevi pezzi (ormai prosciugati) più avanti...
Seguendo ora questa vecchia carrozzabile, si incontra poco dopo la prima delle 14 gallerie costruite per la posa della tubazione idraulica, con un percorso che ci porterà verso il Col de Joux; il tracciato è da poco segnalato, e l'opera di bonfica per alcuni versanti scoscesi è stata notevole, con l'installazione di reti di trattenuta...
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Inoltre, le volte delle gallerie sono state ricoperte da uno strato penso di calcestruzzo, mantenendo però il rilievo della roccia nuda, mentre alcune entrate sono state rinforzate con muretti...
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Nessuna delle gallerie è illuminata, occorre quindi tirar fuori le torce frontali, ma direi che vale sopratutto per alcune gallerie molto lunghe (altre sono molto corte, neanche 100 metri di lunghezza); continuando lungo il percorso si alternano zone decisamente chiuse ad altre invece molto panoramiche.
In un punto un poco più largo, dove c'è anche una panchina, decidiamo per una veloce sosta-pranzo con alcuni tramezzini a base di fontina e verdure grigliate; notiamo nel mentre che il percorso è abbastanza frequentato, soprattutto nel tratto proprio verso il Col de Joux.
Dopo la galleria 9 ci sarà la possibilità (per chi lo desidera)di effettuare i tratti aperti dell'antica canalizzazione, oramai asciutta e divenuta un passaggio pedonale, osservando come era stata predisposto l'attraversamento con passerelle di questi versanti scoscesi...
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I panorami intanto si allargano anche alla conca di Brusson, e dopo l'ultima galleria la stradina punta decisa verso il Col de Joux;
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arriviamo così al bivio con una mulattiera che ci servirà di ritorno per scendere alla borgata di Extrepieraz, e ci spingiamo fino al colle, osservando la ricca micoflora...;
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Ritornati al bivio precedente, scendiamo quindi verso Extrepieraz con l'itinerario n°1, che sarà raggiunta non così velocemente come pensavamo;
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difatti la mulattiera ha una pendenza modesta, a parte qualche tratto, e quindi ci toccherà effettuare il successivo breve tracciato su un'altra mulattiera, che passerà dall'antica cappella di Praz-Charbon all'interno del bosco, abbastanza velocemente; giusto per arrivare in tempo nei pressi della colonia Salesiana e del camping Sole e Neve, ove c'è la fermata della navetta di ritorno da Antagnod, che ci ricondurrà a Champoluc...

In conclusione, giro molto interessante su una zona che non conoscevo, con un pizzico di avventura per le gallerie; c'è da ricordare che il tratto delle gallerie viene segnato con apossiti cartelli nei due sensi, in cui si fa nota di effetuarlo muniti di torcia ed eventualmente di caschetto, non tanto per l'altezza, quanto per il distacco di eventuali sassi dalla volta (ma a me parevano rifatte abbastanza bene...)
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
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