Terre d'Aleramo

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awretus
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Terre d'Aleramo

Post by awretus »

Ma dov’è ’sto posto? Le colline del Monferrato casalese sono una Terra Australis Incognita per l’alpinista medio: magari è venuto da queste parti per abbuffarsi di agnolotti al sugo d’arrosto e ubriacarsi di Ruchè insieme agli Alpini, ma non sa che qui si può anche camminare. Non ci sono cime svettanti da conquistare: si cammina quasi sempre in piano e solo ogni tanto si valica qualche collinetta. Ciononostante il CAI ha segnato una rete di percorsi, che consente di orientarsi tra questi morbidi dossi plasmati dall’uomo e fare escursioni. Partiamo da Montemagno, un paese in cima a un colle, sovrastato da un castello con mura merlate, da cui si dipartono vicoli di impianto medievale; c’è anche una chiesa con una bellissima scalinata barocca. Il parcheggio è in uno slargo di fortuna, perché l’unica piazza oggi è devoluta al tamburello, che qui è sport nazionale. Dal paese scendiamo nella valle e ci avviamo lungo la capezzagna che la segue fedelmente. Camminiamo tra prati fioriti, richiami di cuculi, coltivazioni, sulla cui natura dibattiamo da cittadini ignoranti fino a giungere a conclusioni inoppugnabili, e monumentali alberi, esotici per i montagnin, come i pioppi bianchi e i gelsi. Tralasciamo Grana per contenere la lunghezza del percorso sotto i trenta chilometri e, con un’eroica salita di quasi cento metri, conquistiamo una dorsale di recinti per cavalli e casette con i roseti fioriti. Oltrepassato un avvallamento erboso, dove qualcuno vorrebbe già stravaccarsi al sole, con una breve salita siamo a Grazzano Badoglio, patria del noto maresciallo. Qui mille anni fa Aleramo, primo marchese del Monferrato, fece costruire un monastero benedettino, dove trascorse i suoi ultimi anni. La storia della sua vita è talmente colma di elementi leggendari e topos letterari, che persino la guida ufficiale la racconta con il beneficio del dubbio. Purtroppo oggi i resti del monastero, restaurati negli ultimi anni, sono chiusi. Magnifico il chiostro con archi in cotto. Pranziamo sulle panchine di fronte alla chiesa. Dalle finestre della canonica, oltre al tricolore, che tappezza tutto il paese, preannunciando il prossimo arrivo degli Alpini per l’adunata di Asti, sventola anche la bandiera del Togo, patria del parroco. Me lo ricorderò sempre con una parrucca bionda con treccine e una tunica bianca con le alucce da angioletto, in occasione di una sfilata di carnevale. Divorati i panini, non possiamo privarci di gelato e caffè. Usciti dal paese, attraversiamo una zona di vigneti. Senza dire nulla ai gitanti, i capigita improvvisano un percorso alternativo verso Casorzo, per mostrare loro la chiesa con l’ippocastano monumentale. Ci dirigiamo poi verso un’altra chiesa, di origine medievale, ma rimaneggiata varie volte nel corso dei secoli. Alla fine è diventata forse persino più brutta di quella di Longarone, edificata dopo il Vajont a mo’ di parcheggio multipiano, ma riserva una sorpresa. Su un muro di mattoni di arenaria, infatti, le generazioni passate hanno inciso il ricordo degli eventi e dei personaggi memorabili. L’interesse del gruppo pare però parzialmente scemare come il livello di zuccheri nel sangue. Costeggiata la cantina sociale, tragicamente chiusa, una dorsale panoramica ci porta a cascina Gara, un toponimo che indica un posto con gran vista. In effetti da qui riusciamo ad abbracciare quasi tutti i punti notevoli del percorso. Scendiamo quindi in una valle di terra arata, nessuna costruzione e pochi alberi, senz’altro il tratto più fascinoso dell’intero tragitto. Riprendiamo poi a salire accanto a un prato, dove una volta incontrai dei tizi armati di metal detector, i quali mi raccontarono che un po’ di fortuna si può trovare una moneta romana. Di fronte a me rinvennero il coperchio di una scatoletta. Non vi dico cosa pensano gli archeologi di questa gente, alienatrice di reperti dal contesto, che ci permette di estrarne una storia: con loro viene irrimediabilmente perduto, rendendo i cimeli per sempre muti. La salita attraverso Viarigi ci conduce al prato dove sorge la torre, unica vestigia di un castello oggi scomparso. Prima di arrampicarsi su per le scalette, abbiamo però bisogno di fare merenda per rifocillarci, perché sono ormai le 17. Quindi, in fila indiana, risaliamo le strette scale e sulla cima ci scattiamo la foto di vetta. Rispetto al mattino, il cielo si è coperto, ma l’aria più tersa offre un’ottima visuale sui dintorni. L’ultimo tratto di strada verso Montemagno è dedicato alla prenotazione del ristorante: concludiamo infatti la gita verso ora di cena, giusto in tempo per incunearci tutti insieme in un locale tipico. Ci concediamo così una cena piemontese innaffiata dalla barbera locale. Dire quanto ne abbiamo bevuta in media a testa, sarebbe una statistica da polli di Trilussa.

Traccia GPS, con waypoint delle cose principali da vedere

Montemagno
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Vignale Monferrato
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Borgo Santa Maria
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Borgo Santa Maria
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Il chiostro di Aleramo
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Madonna delle Grazie a Casorzo
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Cascina Gara
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La torre di Viarigi
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Viarigi dalla torre
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Grana dalla torre di Viarigi
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Viarigi
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Casorzo
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Montemagno
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topo
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Re: Terre d'Aleramo

Post by topo »

una foto più bella dell'altra!

è vero che in certi posti sono più i miei giri in macchina con strafogata (o bevuta) che di cammino a piedi ... :mrgreen:
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lupo della steppa
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Re: Terre d'Aleramo

Post by lupo della steppa »

Moolto bello :o grazie :!:
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Littletino
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Re: Terre d'Aleramo

Post by Littletino »

La meraviglia del Paesaggio Italiano.
Un percorso affascinante, immagini che trasmettono le emozioni dei luoghi e del momento. =D>

Mi associo a Lupo per ringraziarti. : Thanks :
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psiconauta
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Re: Terre d'Aleramo

Post by psiconauta »

Grazziemila per aver messo queste foto fantastiche! =D>

Ma anche il racconto è sempre un piacere : Thumbup :

Di Montemagno ricordo solo una cena superlativa ! :lol:
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...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
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giobibo
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Re: Terre d'Aleramo

Post by giobibo »

A due passi da casa:
le foto rendono giustizia ad un territorio che sta cominciando ad essere apprezzato solo negli ultimi anni dal turismo e a volte anche da chi ci vive.
Direi che il taglio che hai dato alle foto, grazie anche al racconto, fa si che il territorio non sfigura in un ipotetico confronto con una più blasonata Toscana.
Sempre bravo : Thumbup :
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Re: Terre d'Aleramo

Post by teo-85 »

Complimenti per la "scoperta" di questa zona sul lato delle escursioni : Thumbup : di solito tali colline sono in effetti legate più all'immagine eno-gastronomica 8)
Foto a dir poco stupende =D> =D> Davvero complimenti!
Direi che il taglio che hai dato alle foto, grazie anche al racconto, fa si che il territorio non sfigura in un ipotetico confronto con una più blasonata Toscana.
All'inizio pensavo proprio ad un paesaggio senese, con quelle morbide colline e i casolari... il confronto è giocato veramente alla pari, e mi pare che non sia secondo a nessuno...
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daniele64
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Re: Terre d'Aleramo

Post by daniele64 »

Bello bello , davvero !! =D> =D> =D>
Awretus , sono convinto che con le tue foto e le tue narrazioni , riusciresti a rendere affascinante anche un giro nella discarica di Scarpino ... :risataGrassa: : Thumbup :
:smt006
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psiconauta
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Re: Terre d'Aleramo

Post by psiconauta »

daniele64 wrote:un giro nella discarica di Scarpino ... :risataGrassa: : Thumbup :
:smt006
:shock:

andiamo ! Image



8)
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...........non seguitemi, mi sono perso anch'io !
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awretus
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Re: Terre d'Aleramo

Post by awretus »

Spero che qualcuno sia motivato a farci un giro, anche se per voi liguri è lontano. I paesaggi sono molto belli e mi dispiace non vedere mai nessuno che cammina.
Se avete bisogno di una cartina, la trovate negli uffici del turismo della provincia di Asti, ad esempio a Monastero Bormida, dove parte il giro delle Cinque Torri, oltre che nel capoluogo. Purtroppo negli anni sono scomparsi un po' di cartelli, ma le cartine, basate sulla carta tecnica regionale, sono molto precise e dettagliate.

Se invece volete consigli su dove prendere il caffè o mangiare a metà o fine gita, chiedete pure, qualche posto l'ho sperimentato. Aggiungo che il chiostro di Aleramo a Grazzano è di solito aperto la prima domenica del mese, per chi volesse visitarlo. La torre di Viarigi era aperta la domenica pomeriggio, ma l'ultima volta un cartello comunicava che adesso è aperta solo su appuntamento, contattando il sindaco. Entrambe sono gestite da guide volontarie e a offerta libera.

Lungo il sentiero da Varazze al Beigua si passa da una discarica, ma non mi sembra mi fossero venute immagini poetiche alla mente. : WallBash :
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daniele64
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Re: Terre d'Aleramo

Post by daniele64 »

awretus wrote: Lungo il sentiero da Varazze al Beigua si passa da una discarica, ma non mi sembra mi fossero venute immagini poetiche alla mente. : WallBash :
E pensa che la discarica di Varazze non è brutta come quella di Scarpino .... :risata:
:smt006
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