Monte Coltignone

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soundofsilence
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Monte Coltignone

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Qui la traccia GPS:http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... ignone.htm

Domenica 12 maggio 2019: Laorca (405) – Corno di Medale (1080) – Sentiero GER (1010-1465) – Monte Coltignone (1465) – Belvedere (1370) – Cima Calolden (1445) – Piani Resinelli (1260) – Val Calolden (1255-450) – Laorca (405).

Partecipanti: soundofsilence.

Lunghezza: 12 Km. circa.

Dislivello: 1200 m. circa.

Difficoltà: EE la salita verso il Corno di Medale, ripida e con un facile tratto attrezzato, EE, ma più difficile anche la parte superiore del Sentiero GER, molto ripida e scivolosa (attenzione alle pietre che si possono far cadere) e direi almeno F il passaggio attrezzato iniziale presso la grotta, reso assai insidioso dal terreno bagnato e fangoso. In caso di asciutto il passaggio dovrebbe essere decisamente più facile (ma lo stillicidio dalla volta della grotta rende forse difficile quest’evenienza), ma consiglierei comunque qui l’uso di imbrago e set da ferrata, che rendono molto più sicuro il passaggio di questo esposto traverso in caso di scivolata. Dopo questo passaggio chiave i cavi continuano ancora per un tratto, ma il percorso è decisamente più semplice. Infine, dimenticavo, qualche passaggio EE anche per attraversare l’anticima del Corno di Medale, tutto il resto E.

Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Milano, superato il casello si prende la tangenziale ovest (quella più a destra) fino ad incrociare la A4 (Milano – Venezia), che si imbocca e si segue fino a Cinisello Balsamo, dove si prende la Superstrada (SS36) che si segue fino a Lecco, dove si superano le uscite per la Valsassina e quella per Lecco Centro, per uscire invece a Lecco Caleotto, seguire Corso Promessi Sposi e, quindi, prendere a destra Viale Montegrappa e quindi via Tonale fino all’incrocio con Corso Matteotti che imbocchiamo verso destra. Prendiamo poi sulla destra Corso Monte Santo, quindi via Pietro Micca sulla sinistra e ancora Corso San Michele del Carso sulla destra, che diventa quindi Corso Monte San Gabriele e poi Corso Monte Ortigara, dove parcheggiamo appena troviamo spazio, presumibilmente in uno slargo a sinistra di fronte ad un’officina Iveco.

Percorso a piedi: dal parcheggio ritorniamo sulla strada principale, imboccandola verso sinistra in salita e, dopo 200 metri, al primo tornante, la lasciamo per imboccare a sinistra via Paolo VI, sulla quale compiamo subito un tornante e proseguiamo quindi per 150 metri, per prendere quindi a destra una carrareccia indicata anche da un cartello dei sentieri. Dopo 800 metri di carrareccia dal fondo cementato, troviamo a destra una deviazione segnalata per il Pizzo Boga, che ignoriamo, per ignorare anche un successivo bivio sempre a destra, 90 metri dopo. Ancora 400 metri e lasciamo quindi il cemento che scende a sinistra, per continuare a destra sul sentiero soprastante. Dopo 90 metri troviamo a sinistra il bivio per la ferrata, mentre noi proseguiamo a destra. Il sentiero inizia quindi a salire ripidamente nel bosco ed a quota 730 circa, troviamo un bivio a sinistra (non segnalato), che ignoriamo. Continuiamo quindi a salire (ogni tanto qualche scritta Medale sulle rocce) fino a giungere ad un tratto attrezzato, dopo il quale riprende la ripida salita che ci porta ad una selletta. Dalla selletta, andando a sinistra, si raggiunge in breve il Corno di Medale, ma, nell’occasione, essendoci appena stato, ho preferito continuare a destra. Subito incontriamo così alcune roccette che ci portano in vetta ad un’anticima del Corno di Medale, per scendere ripidamente e brevemente ad un bivio, dove prendiamo a destra seguendo le indicazioni per il Sentiero GER (Gruppo escursioniti Rancesi) ed il Coltignone. Il nuovo sentiero traversa lungamente in falsopiano, per poi iniziare a salire più ripidamente e giungere ad un canalino assai ripido e scivoloso, che porta ad un anfratto (presente una Madonnina) che va superato tramite una scivolosa cengia attrezzata con corde fisse. Passato il punto chiave i cavi continuano, meno impegnativi, fino ai prati sommitali, dai quali in breve si giunge alla panoramica vetta. Dalla vetta, una breve discesa a destra, porta ad una piazzola cementata dalla quale si può ammirare la Grignetta. Tornati in vetta prendiamo il sentiero segnato sulla destra che dopo 130 metri di discesa giunge ad un bivio: a sinistra una breve deviazione porta ad un punto panoramico, mentre a destra il sentiero segnato presenta una breve risalita. Visitato il punto panoramico riprendiamo in salita il sentiero segnato e, quindi, giungiamo in breve ad un ulteriore bivio: a destra si va verso i Piani Resinelli passando per la Cima Calolden (cartello che indica Cima Calolden, altrimenti detta Paradiso), mentre a sinistra si va ad un Belvedere che merita sicuramente una visita (possibile continuare poi dal Belvedere e ridiscendere a Laorca attraverso la Val Verde, cosa che mi riprometto di fare in altra occasione). Decido quindi di scendere al Belvedere e dopo 100 metri mi trovo ad un trivio: a destra si ritorna verso i Piani Resinelli, dritti si va al Belvedere per un sentiero poco tracciato, mentre a sinistra si va al Belvedere per la via ufficiale, larga e munita di staccionate; scendo quindi al Belvedere per la via ufficiale e lo raggiungo dopo 360 metri dal bivio. Al Belvedere si può poi scavalcare la staccionata e giungere ad un poggio erboso panoramico che dista 50 metri. Torniamo quindi al Belvedere e saliamo sul crinale soprastante dove è presente un cippo, e continuiamo sulla traccia che riporta in breve al predetto trivio, dal quale torniamo sui nostri passi fino al bivio per la Cima Calolden\Paradiso, che imbocchiamo verso sinistra. Dopo 300 metri circa di sentiero, una breve deviazione fuori sentiero sulla destra, ci consente di raggiungere la vera vetta di Cima Calolden, ma non ne vale granchè la pena, dato che non si vede niente. Riprendiamo quindi a seguire il sentiero segnato che giunge in breve a dei bei prati con vista Grignetta e, poi, inizia a scendere verso i Piani Resinelli. Scesi i prati iniziali, ci immettiamo su una sterrata ricoperta di ghiaietto che ci porta ad attraversare il portale del Parco Valentino e quindi continuare sulla sterrata fino a giungere sull’asfalto dei Piani Resinelli, che imbocchiamo verso destra. Passiamo quindi a sinistra del Piazzale delle Miniere e, quindi, subito dopo, scendiamo a destra con una scaletta e ci dirigiamo a sinistra verso un campetto di calcio, del quale passiamo sulla sinistra (cartello Val Calolden). Continuiamo quindi sul sentiero segnato, mantenendo quasi la stessa quota, fino ad una grotta sulla sinistra (invasa di rifiuti), dove troviamo le indicazioni per il sentiero 71, mentre noi prendiamo a destra in discesa il sentiero nr. 2, che seguiremo fino a Laorca.
Dopo 170 metri incontriamo alcune case ed una segnalazione per Laorca, qui con una brevissima deviazione a destra nel torrente, possiamo ammirare una bella cascata, nonche i salti soprastanti. Dalla prima cascata si può poi risalire per ripido crinale erboso al salto soprastante, nonché ad un ponticello ancora sopra, per poi prendere a destra (guardando a monte) e riimmettersi sul sentiero 2, che ripercorriamo verso destra in discesa fino a ritrovarci alle predette case, dalle quali continuiamo in discesa, seguendo le indicazioni per Laorca. Seguiamo quindi il sentiero nr. 2, che guada più volte il Torrente Calolden, fino a che, a quota 530 circa, si trasforma in sterrata, che continuiamo a seguire in discesa fino ad immetterci nell’asfalto di Via Pacinotti, che imbocchiamo verso sinistra, passando subito un ponte, e, quindi, prendendo subito a destra un sentiero che corre parallelo al torrente per circa 70 metri, per finire poi sulla strada principale, che imbocchiamo verso destra in discesa. Ripercorriamo quindi l’asfalto per circa 200 metri, giungendo così al parcheggio.

Conclusioni: giro che offre nella parte superiore panorami superbi sui laghi, le torri del Coltignone e la Grignetta soprattutto, ma che può essere reso ancora migliore combinandolo coll’escursione realizzata la settimana precedente al Monte di San Martino ed al Corno di Medale, come qui descritto:
http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... Medale.htm" onclick="window.open(this.href);return false;
Il giro così combinato, con iniziale visita alle stupende grotte di Laorca e quindi la salita al Monte San Martino ed al Medale, diventa veramente imperdibile, anche se piuttosto lungo ed impegnativo, soprattutto se si fanno tutte le deviazioni, come la salita al Corno Regismondo; è consigliabile comunque, se non combinare completamente i due giri, quantomeno passare all’inizio dalle Grotte, cosa che non comporta un allungamento del percorso (dei tempi sì, se le si visitano…), cosa che nell’occasione non ho fatto avendo già visitato parecchie volte le grotte.

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Corno di Medale visto di profilo

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tratto attrezzato salendo verso Corno di Medale

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Coltignone salendo verso Corno di Medale

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Corno di Medale e Resegone

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Monte Barro tra Laghi di Garlate e Como andando ad anticima Corno di Medale

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Coltignone da anticima Corno di Medale

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Monte Barro tra Laghi di Garlate e Como andando al sentiero GER più da lontano

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Cresta calcarea dal Sentiero GER

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Torrioni calcarei da Sentiero GER

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Parete calcarea sopra Sentiero GER

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Torrioni calcarei da Sentiero GER più da vicino

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Grotta in Sentiero GER vista da lontano

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Gradini di legno in Sentiero GER

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Cengia attrezzata in Sentiero GER

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Grotta in sentiero GER vista da sopra

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Tratto attrezzato salendo al Coltignone

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Torrioni Coltignone davanti a Lago Garlate

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Lago di Garlate e Torrione Diaz

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Torrione Diaz tra Lago di Garlate e di Como

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Torrione Diaz tra Lago di Garlate Como e Annone

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Torrione Diaz tra Lago di Garlate Como e Annone più da lontano

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Torrione Diaz tra Lago di Garlate Como e Annone

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Lago di Como e vista dal Rai al San Primo

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Cornizzolo Corni di Canzo e Moregallo tra Laghi di Annone e Como

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Monte Barro tra Laghi di Garlate Annone e Como dal Coltignone

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Lago di Como e vista da Cornizzolo al San Primo

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Grignetta dal Coltignone

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Grignetta dal Coltignone ancora più da lontano

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Monte Barro tra laghi di Garlate e Annone dal Coltignone

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Pizzo 3 Signori dal Coltignone

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Grignetta dal Coltignone

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Torrioni Coltignone e Lago Garlate da punto panoramico

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Laghi di Como e Annone sotto Rai cornizzolo Prasanto e Corni di Canzo

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Torrioni Coltignone Laghi Garlate Como e Annone da punto panoramico

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Torrioni Coltignone e Lago Garlate da punto panoramico

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Torrioni Coltignone e Lago Garlate andando al Belvedere

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Torrioni Coltignone andando al Belvedere

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Torrione Coltignone dal Belvedere

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Torrioni Coltignone e poggio del Belvedere

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Coltignone e torrioni da poggio del Belvedere

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Torrioni Coltignone da poggio del Belvedere

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Lago di Como Corni di Canzo e San Primo da poggio del Belvedere

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Monte Barro tra Laghi Garlate Como e Annone da poggio del Belvedere

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Grignetta scendendo da Cima Calolden

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Prati e Grignetta scendendo da Cima Calolden

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Resegone scendendo ai Piani Resinelli

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Portale Parco Valentino

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Torrente Calolden

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Grotta in Val Calolden

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Indicazione per Laorca in Sentiero nr. 2

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Laghetto e cascate in torrente Calolden

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Laghetto e cascate in torrente Calolden vista verticale

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Cascatella e due laghetti in torrente Calolden

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Torrente Calolden e sentiero scendendone la valle

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Doppia cascatella in torrente Calolden
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Re: Monte Coltignone

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Sul mio sito le foto con didascalia e la traccia GPS: https://www.luoghidasogno.altervista.or ... +di+Laorca

Monte Coltignone anello per la Valverde e il Sentiero GER dal Cimitero di Laorca

Sabato 3 Febbraio 2024:Cimitero Laorca (465) – Grotta di Laorca (500) – Grotta San Giovanni Battista (490) – Variante Vergella (585) – Cappella San Martino (745) – Rifugio Piazza (770) – Bocchetta del Portantino (820) – Bocchetta Valverde (1280) – Belvedere (1385) – Monte Coltignone (1480) – Sentiero GER – (1480 – 1020) – Croce Medale (1010) – Corno Medale (1030) - Cimitero Laorca (465).
Partecipanti: Stefs e soundofsilence.
Lunghezza: 11,5 Km. circa.
Dislivello: 1200 m. circa.
Difficoltà: Innanzitutto consiglierei di effettuare il giro al contrario, in quanto il sentiero GER in discesa, anche a causa dello stato di abbandono nella parte alta, risulta parecchio ostico e scomodo. Detto questo i punti più difficili sono la parete di una ventina di metri che si affronta nella variante Vergella, attrezzata, ma comunque assai esposta ed impegnativa, che potrei valutare con difficoltà analoga ad un F+ (alpinistico facile superiore), e poi la parte iniziale del Sentiero GER, anche questa attrezzata, ma che presenta un passaggio finale assai ostico, perlomeno in discesa, dove non sarebbe male avere imbrago e set da ferrata e, anche qui, paragonerei la difficoltà incontrata ad un F+, se non ad un PD (alpinistico poco difficile), perlomeno in discesa; il resto della discesa dal sentiero GER non è attrezzata ma assai ripida ed instabile, tanto che sembra una pietraia più che un sentiero e si fa fatica a rimanere in piedi. La risalita della Val Verde è senz’altro EE (per escursioisti esperti), con numerosi tratti attrezzati, comunque facili anche per la sovrabbondante attrezzatura, di cui uno soltanto esposto. EE, se non F (alpinistico facile) anche la discesa dal Corno Medale se se ne effettua la traversata, come abbiamo fatto noi, invece che tornare indietro, in quanto presenta un saltino di I grado non banalissimo in discesa. A parte questo la visita alle grotte necessita di casco e lampada per quella di San Giovanni Battista, mentre salire alla Grotta di Laorca è assai delicato ed, in effetti, mi sono fermato un paio di metri prima, riproverò magari portandomi una picozza (e una corda per la discesa) che potrebbe essere l’unico modo di non scivolare sulla ripidissima rampa terrosa che dà accesso alla grotta. Tutto il resto E, per escursionisti medi, escluso magari un breve tratto attrezzato EE scendendo dal Medale.
Percorso in macchina: Da Genova in autostrada fino a Milano, superato il casello si prende la tangenziale ovest (quella più a destra) fino ad incrociare la A4 (Milano – Venezia), che si imbocca e si segue fino a Cinisello Balsamo, dove si prende la Superstrada (SS36) che si segue fino a Lecco, dove si superano le uscite per la Valsassina e quella per Lecco Centro, per uscire invece a Lecco Caleotto, seguire Corso Promessi Sposi e, quindi, prendere a destra Viale Montegrappa e quindi via Tonale fino all’incrocio con Corso Matteotti che imbocchiamo verso destra. Prendiamo poi sulla destra Corso Monte Santo, quindi via Pietro Micca sulla sinistra e ancora Corso San Michele del Carso sulla destra, che diventa quindi Corso Monte San Gabriele e poi Corso Monte Ortigara e, raggiunto un tornante verso destra, prendiamo la strada sulla sinistra (Via Paolo VI), che seguiamo per oltre 500 metri fino al suo termine, dove parcheggiamo in uno dei numerosi posti a disposizione.
Percorso a piedi: dal parcheggio imbocchiamo il vicolo a destra (Via Gianola), con la quale arriviamo subito sotto le scale del Cimitero, che imbocchiamo in salita sulla destra. Giunti in cima alle scale prendiamo a destra verso la parte vecchia del cimitero, qui un cancelletto di una cappella consente l’accesso alla retrostante grotta, a cui sale un ripido pendio di terra e spine. Io sono riuscito a salirne un pezzo, ma non me la sono sentita di fare l’ultimo paio di metri, troppo ripidi e senza possibilità di tenersi, mi ripropongo di tornarci con picozza e corda per assicurare la discesa. Visitata la Grotta del cimitero (Grotta di Laorca), riscendiamo alla stradina che stavamo percorrendo e continuiamo verso destra. In poco più di 50 metri raggiungiamo un cancelletto sulla destra, che da accesso alle soprastanti grotte. Apriamo quindi il cancelletto, soprastato anche da un cartello che avvisa della presenza di telecamere, e saliamo la scalinata fino in cima. Andando a destra possiamo visitare la Grotta di Lourdes, una nicchia con statua della Madonna, mentre a sinistra troviamo un sentierino che porta alla Grotta San Giovanni, che è interessante visitare con lampada e casco. Visitata la grotta noi abbiamo tentato di proseguire verso le successive grotte (Grotta dietro la Colonna e Grotta a sinistra di San Giovanni), ma ci siamo fermati alla prima, ed è stato già abbastanza difficile così, per la vegetazione e il terreno franato. Visitate le grotte torniamo sul sentiero principale e lo imbocchiamo verso destra. Centocinquanta metri circa dopo il cancelletto troviamo a destra un’altra breve deviazione, facoltativa, che consente di raggiungere, stando attenti alle spine, una casa-grotta, che tutto sommato non vale molto la pena. Visitata o no la Casa-grotta, riprendiamo il sentiero segnato in biancorosso. Giunti presso una casa seguiamo le indicazioni che ci fanno passare su uno stretto sentierino delimitato da paletti a sinistra, quindi giungiamo ad incrociare una stradina cementata, che imbocchiamo in discesa verso sinistra. Finita la breve discesa passiamo su sentiero, seguendo le indicazioni per San Martino, raggiungendo quindi il bivio per la Ferrata del Medale sulla destra, che ignoriamo, per continuare dritti e quindi iniziare a salire a tornanti. Al quarto tornante, lasciamo la “via normale” per San Martino e continuiamo dritti a sinistra seguendo le indicazioni per la “variante Vergella”. Dopo un primo tratto in piano e leggera discesa, arriviamo al cospetto del punto chiave della variante, una parete di una ventina di metri, attrezzata con catene. Superata la non facile ed esposta parete (in alternativa si può salire a San Martino per la meno interessante “via normale”) continuiamo su sentiero più facile, ma molto panoramico fino a raggiungere la Cappella di San Martino, dove imbocchiamo il sentiero a sinistra per il Rifugio Piazza, che raggiungiamo facilmente con un sentiero prevalentemente pianeggiante. Giunti al Rifugio proseguiamo dritti in piano, seguendo le indicazioni per la Val Verde, che è segnata con bolli rossi e blu, oltre che la solita segnalazione biancorossa e pure delle targhette indicanti l’Altavia delle Grigne. La prima parte del sentiero della Valverde tende a perdere quota e affronteremo un primo tratto attrezzato semplice in discesa, perdendo alla fine circa 100 metri di quota, dopodichè il sentiero torna pianeggiante e quindi inizia a salire. I tratti attrezzati si susseguono ed il terzo è forse il più impegnativo, in quanto un po’ esposto, ma è attrezzato più che bene, come tutti gli altri e la progressione è decisamente facile, anche se il terreno è molto ripido. Superato il terzo tratto attrezzato arriviamo subito ad una croce posta in un punto panoramico, quindi continuiamo la salita per giungere alla Bocchetta del Portantino dove a sinistra, in salita verso un piccola elevazione, si diparte il sentiero attrezzato dei Tecett, mentre noi continuiamo dritti a destra. Dopo la Bocchetta del Portantino ricominciano i tratti attrezzati, sempre comunque facili, alternati a tratti di ripida salita nel bosco, per giungere infine alla Bocchetta di Valverde, poco prima della quale troviamo un cassetta di legno dove è possibile rimettere le cesoie che eventualmente si sono prese, in un’analoga postazione, all’inizio della Valverde (cesoie che servono ad invitare gli escursionisti a collaborare alla pulizia del sentiero dalla vegetazione). Alla Bocchetta si prende una traccia non tanto evidente che sale nel bosco sulla destra, lasciando il sentiero segnato che compie un giro molto più largo. La traccia tende un po’ a perdersi, ma non è difficile mantenere l’orientamento ed intercettare più in alto il sentiero segnato, con il quale, in breve, continuando la salita nella stessa direzione, raggiungiamo il belvedere, adesso attrezzato con una discutibile piattaforma metallica a sbalzo nel vuoto. Dal Belvedere si continua quindi sulla panoramica “autostrada” che conduce alla vetta del Coltignone, che si trova subito a sinistra del sentiero, mentre scendendo a destra si imbocca il Sentiero GER, dove un cartello ci indica che trattasi di sentiero impegnativo. La prima parte scende ripidi prati su traccia non evidentissima, per poi precipitare in un tratto attrezzato verticale, che, in discesa, non è semplicissimo. Superato questo primo tratto le difficoltà aumentano perché si deve superare una specie di grotta/anfratto attrezzato, ma abbastanza esposto e scomodo, in cui lo zaino può essere di impaccio, specie se grande. Superato questo tratto, dove vi è anche una statua della Madonna a proteggere gli escursionisti che osano affrontarlo, il sentiero scende molto ripido e scivoloso, ma non più attrezzato, per un tratto abbastanza lungo, per poi addolcirsi e diventare più amichevole. Scendiamo quindi ancora lungamente passando sotto le pareti a destra del Crono Regismondo, per poi giungere finalmente al sentiero che collega San Marino al Medale; qui a destra in salita si va verso il Monte San Martino, che può comunque essere una più interessante, ma più lunga, opzione per il ritorno, noi invece prendiamo a destra verso il Medale. Il sentiero sale quindi ripidamente a superare un paio di elevazioni precedenti il Medale (tratto EE), quindi giungiamo ad una selletta da dove si diparte a sinistra il sentiero che scende verso Laorca, mentre noi possiamo fare ancora una breve deviazione per raggiungere la Croce e la vetta del Corno Medale. Imbocchiamo quindi il sentiero segnato che passa a destra della vetta ed, in breve, ci porta alla panoramica croce. Dalla croce invertiamo marcia e, dopo pochi passi, lasciamo il sentiero percorso all’andata e seguiamo il crinale fino alla piatta vetta, adibita a piazzola di atterraggio. Dalla vetta si continua su traccetta in cresta, giungendo ad un saltino di roccia da scendere con attenzione. Superato il saltino ci ricolleghiamo in breve al sentiero dell’andata e raggiungiamo la selletta dove imbocchiamo a destra il sentiero verso Laorca. Dopo un primo tratto ripido il sentiero scende un poco più dolcemente fino ad un tratto attrezzato, ma facile, che prima supera un tratto stretto ed un poco esposto e quindi finisce con due semplici saltini. Superato il tratto attrezzato la discesa continua facile e più dolce fino a giungere ad un bivio, dove prendiamo a sinistra (a destra si va alla ferrata del Medale) ed in breve incrociamo la stradina cementata dell’andata in un tratto però non ancora percorso e la imbocchiamo verso destra in discesa. Dopo poco più di 200 metri giungiamo al punto in cui, all’andata, avevamo imboccato la stradina cementata, che invece adesso lasciamo prendendo a sinistra e quindi tornando sui nostri passi fino al parcheggio.
Conclusioni: stupende le Grotte di Laorca e bellissimi i panorami sui laghi e vette circostanti, sia dal Coltignone che dal Corno Medale, non più selvaggia come una volta la Valverde, anzi direi piuttosto addomesticata, tanto che consiglierei di effettuare il giro all’incontrario, dato che il Sentiero GER, anche per le condizioni di abbandono in cui versa, ci è risultato assai più ostico della valverde.

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Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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