Monte Bragalata, da Prato Spilla,via lago Ballano-lago Verde

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teo-85
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Monte Bragalata, da Prato Spilla,via lago Ballano-lago Verde

Post by teo-85 »

Venerdì sorso, complice il giorno libero per mio fratello e i miei genitori, organizziamo quello che mi "frulla" per la mia testa (ma non solo la mia...) un giretto nel Parco dei Cento Laghi tra le province di Parma e R.Emilia, un itinerario che si rivelerà proficuo nel scoprire zone piacevoli (dalla nostra anche un meteo che ci ha veramente dato una grossa mano! Senza annuvolamenti pericolosi...)
Accesso stradale: si deve arrivare a Prato Spilla, località turistico-invernale-estiva, raggiungibile da Genova in autostrada fino ad Aulla, poi occorre prendere la provinciale per Licciana Nardi e da qui salire al passo del Lagastrello, ove superato il largo invaso artificiale Paduli, si risale un poco fino a Rigoso, e da qui seguendo le indicazioni per una strada immersa nella faggeta fino a Prato Spilla.
Lasciata l'auto nel vasto parcheggio, si imbocca il largo sentiero-mulattiera in direzione del Lago Ballano, un invaso artificiale sempre nell'alta val di Cedra, che però rimane poco sfruttato (a causa forse della vetustità delle strutture idrauliche...), attraversando una faggeta ad alto fusto, dove non passa quasi un filo di luce... sembra a tutti gli effetti quelle foreste scure dei racconti fiabeschi! Non mi stupirei se uscisse qualche gnomo o elfo da dietro un albero...
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Camminando per mezz'ora si arriva quindi al predetto lago Ballano, e si passa ai piedi della modesta diga che chiude verso valle l'invaso: nei dintorni è stato allestita una zona pic-nic molto attrezzata, facilmente raggiungibile anche da una stretta strada che sale direttamente da Monchio delle Corti...
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Da questo punto, si prosegue ora su una carrareccia che man mano diventa sempre più disagevole (sopratutto per mezzi anche fuoristrada), chiusa da una sbarra, probabilmente era una pista forestale di servizio. Tale carrareccia risale con alcune rampe anche notevoli il fianco della montagna, sul versante ovest della conca, fino a raggiungere, dopo aver passato 4/5 tornanti, alla sella della Nonna, un valico immerso sempre nella faggeta, che dà accesso alla successiva conca, ove giace il lago Verde...
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Si ridiscende di pochi metri nell'ultimo tratto della carrabile, fino ad arrivare ad un primo bivio sulla sinistra, ma andiamo oltre per costeggiare le sponde del lago Verde: oltrepassiamo un antico edificio chiuso da cancellate e sbuchiamo davanti al vecchio manufatto della diga (ormai non più utilizzata) dell'Enel, per affacciarci quindi sull'originale lago Verde, che occupa una ampia conca ai piedi di roccioni anche notevoli. (circa h 1,30 dalla partenza)
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Passiamo quindi lungo le sponde (che dovevano essere sommerse quando era in funzione lo sbarramento artificiale) per raggiungere il fondo del lago, e iniziare a risalire, tra prati e gli ultimi lembi di faggeta, lungo un sentiero a tratti un po' dilavato, fino a sbucare su un ripiano prativo, al di sopra dei bastioni visti precedentemente; qui sorge la capanna Cagnin, un modesto e spartano bivacco, dedicato ad un giovane escursionista...
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La visuale si allarga sui monti circostanti, dal monte Torricella, al monte Bragalata, alla foce di Giovarello, ma anche ai monti retrostanti come monte Acuto e cima Pitturina... il vento è ancora presente, fin dal primo lago, a tratti con raffiche, e ci allevia un po' dal caldo...
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Dopo breve sosta, riprendiamo la salita, tra gli ultimi faggi e i cespugli di mirtillo che si fanno più presenti , fino a sbucare ai piedi di nuove bastionate, e qui il sentiero le aggira compiendo un lungo "tornante" quasi in falsopiano, spostandoci prima verso est, poi verso ovest, fino a raggiungere il bivio che permette da una parte di tornare a Prato Spilla, e dall'altra di proseguire per la foce di Giovarello e il lago Martini: prendiamo questo ultimo, per risalire l'ultima balza e accedere al piccolo ripiano del lago Martini (trovandolo con pochissima acqua!); da qui riprendiamo a salire fino alla foce di Giovarello, dove giriamo a destra lungo il crinale per rimontare l'ultima salita fino alla cima del monte Bragalata. (circa h2,30 dalla partenza)
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Dalla vetta il panorama si apre ancora di più (nei limiti della foschia...) permettendo di scorgere le isole spezzine, una buona fetta delle Apuane, la mole dell'Alpe di Succiso, ma anche verso ovest la vetta del Sillara...e ovviamente l'alta val di Tacca.
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Dalla cima si scende abbastanza rapidamente sul sentiero verso il passo di Compione e ai successivi laghi, lungo un pendio sempre caratterizzato da piante di mirtilli (perdipiù alcuni carichi all'inverosimile); si raggiungono così i laghi di Compione, di cui il maggiore è quello basso, ancora con una discreta quantità di acqua rispetto a quello alto... (h 0,30 dalla vetta)
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Le rive del laghetto sono increspate dal vento continuo, il silenzio dell'ambiente è favoloso... solo qualche piccolo volatile passa ogni tanto... una vera magia, non sembra di esssere in Appennino! (le quote tra vetta e laghi oscillano tra i 1600 e i 1800..). Ci fermiamo per una veloce pausa pranzo, immmersi in questo ambiente incredibile... in tutta la gita incontreremo una decina di persone lungo i sentieri trai laghi e il crinale...
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Riprendiamo il sentiero, verso l'intaglio della Rocca Frasconi, aggirando qualche piccola emergenza rocciosa, ma il sentiero è sempre ben individuabile, e sbuchiamo nuovamente sul versante sopra il lago Verde, raggiungendo velocemente il lago Martini;
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da qui proseguiamo questa volta dritti verso est, per pochi metri in realtà, e occorre fare attenzione ad imbroccare il sentiero giusto, che permette di scendere un poco verso una selletta bassa tra la conca dove siamo (quella del lago Verde) e la conca di prato Spilla, permettendo di arrivare con una discesa tra i faggi alla metà degli impianti di risalita della località: se si continuasse sul sentiero "alto" si arriverebbe invece alla cima degli impianti, con conseguente discesa lungo le ripide piste...
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Invece, con la variante bassa, si riesce a eliminare una fastidiosa discesa, e , dopo aver passato una torbiera, sfruttando le stradine di servizio meno pendenti si arriva velocemente a Prato Spilla. In totale abbiamo impiegato 5 ore e mezza, escluso soste e pranzo...
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In conclusione, gita sorprendente, con panorami e ambienti davvero notevoli per essere Appennino!
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daniele64
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Re: Monte Bragalata, da Prato Spilla,via lago Ballano-lago V

Post by daniele64 »

=D> =D>
Bei posti , che non conosco per nulla , purtroppo ... :imbarazzo: Belle foto , bei colori ed ambiente quasi alpestre in alto . : Thumbup :
:smt006
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steop
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Re: Monte Bragalata, da Prato Spilla,via lago Ballano-lago V

Post by steop »

bello! : Thumbup :
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teo-85
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Re: Monte Bragalata, da Prato Spilla,via lago Ballano-lago V

Post by teo-85 »

: Thanks : daniele e steop!

@daniele: da Genova, alla fine, si sta dentro sulle due ore di auto... e di norma non c'è grosso traffico... ma anche la zona del Cerreto grossomodo è su quei tempi, quindi ancora fattibile; per di più hai da fare "scorpacciate" di vette e anticime sul crinale principale : Thumbup :
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daniele64
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Re: Monte Bragalata, da Prato Spilla,via lago Ballano-lago V

Post by daniele64 »

teo-85 wrote:: Thanks : daniele e steop!

@daniele: da Genova, alla fine, si sta dentro sulle due ore di auto... e di norma non c'è grosso traffico... ma anche la zona del Cerreto grossomodo è su quei tempi, quindi ancora fattibile; per di più hai da fare "scorpacciate" di vette e anticime sul crinale principale : Thumbup :
Sai com'è teo ... Oltre alla distanza , ho qualche remora a frequentare zone totalmente sconosciute da solo ... :imbarazzo: Lo so che non è l' Amazzonia ma ...
Comunque grazie dei consigli . : Thumbup :
:smt006
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teo-85
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Re: Monte Bragalata, da Prato Spilla,via lago Ballano-lago V

Post by teo-85 »

Figurati daniele... giusta la tua osservazione e la tua prudenza, se hai occasione con qualcuno comunque "buttaci un occhio" .., merita!
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