Rocche di Pocapaglia
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Rocche di Pocapaglia
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... Creusa.htm
Domenica 23-2-2020: Chiesa Santi Giorgio e Donato (370) – Sentiero Rocca Creusa (245-380) – Sentiero Rocca Eremita (380-410) – Chiesa Santi Giorgio e Donato (370).
Partecipanti:soundofsilence.
Lunghezza: 8 Km. circa.
Dislivello: 300 m. circa.
Difficoltà: T il sentiero della Rocca Creusa, senza alcuna difficoltà trattandosi di strade sterrate o asfaltate se non quella di seguirlo correttamente, che non sempre ci sono le segnalazioni necessarie. Il Sentiero della Rocca dell’Eremita è invece EE e comporta passaggi esposti sul ciglio delle Rocche e a volte un poco infrascati, ma senza alcuna difficoltà tecnica.
Percorso in macchina: da Genova fino a Tortona sull’A7 per Milano, quindi prendiamo la A21 verso Torino ed usciamo a ad Asti Est. Al bivio dopo il casello prendiamo quindi a destra per Cuneo, Alba, Nizza, Canelli, Acqui Terme e Casale, quindi, al successivo svincolo, prendiamo a sinistra seguendo per Alba; troviamo quindi un ulteriore bivio dove prendiamo a destra, seguendo sempre i cartelli blu per Alba e quelli verdi dell’A33 per Cuneo. Seguiamo quindi la SS231 fino ad immetterci sulla A33 in direzione Cuneo, che seguiamo fino all’uscita con indicazioni per Cuneo e Bra e al successivo bivio prendiamo ancora per Cuneo e Bra, arrivando quindi a Biglini, che attraversiamo e, quindi, alla successiva rotonda, prendiamo a destra per Monticello d’Alba.
Giunti a Monticello alla prima rotonda prendiamo a sinistra per Valle Rossi, Sommariva e Bra sulla SP199 e, giunti a Rossi, continuiamo ancora fino al successivo bivio\rotonda, dove prendiamo a sinistra per Pocapaglia e, 500 metri dopo, notiamo il bivio per località Cravotti (Strada San Giacomo), ma proseguiamo dritti per ancora 100 metri fino al successivo bivio a destra, non segnalato, che imbocchiamo, girando subito a sinistra in Strada San Giusto, che seguiamo fino ad arrivare alla Chiesa, presso la quale parcheggiamo.
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo nella stessa direzione con cui siamo arrivati in macchina, percorrendo via Cavour e passando quindi a sinistra prima della Chiesa di Sant’Agostino, poi del Castello, per arrivare ad un crocevia dove prendiamo brevemente a destra l’asfalto, per imboccare subito sulla sinistra un sentiero segnalato, che risale pochi metri sopra la strada e quindi torna all’asfalto su una breve stradina che si immette subito in via Umberto I, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi la strada, che continua asfaltata giungendo subito ad una cappelletta presso la quale troviamo un bivio dove prendiamo dritti a destra ed in discesa, per incontrare poi altri due bivi, il primo presso una rupe gialla, nei quali manteniamo invece la sinistra, procedendo comunque sempre dritti, sulla strada che, nel frattempo, si è trasformata in carrareccia sterrata. Giungiamo quindi ad un bivio più evidente, presso il quale troviamo un’edicola votiva, dove prendiamo a destra, curvando in tale direzione e scendiamo quindi fino ad un gruppo di case sulla destra (Borgata Moreis), presso le quali ci immettiamo su una strada asfaltata, che imbocchiamo verso destra. Troviamo quindi subito un bivio dove proseguiamo sull’asfalto di destra, ed un secondo bivio dove ancora ci teniamo dritti a destra, per arrivare quindi in breve ad un secondo nucleo di case, dove la strada continua sterrata e presenta subito un bivio, dove noi curviamo a destra, lasciando a sinistra una carrareccia secondaria, passiamo quindi a fianco e sulla destra di un laghetto cintato, imboccando così una carrareccia che prosegue lungo e sulla destra di un torrente, mentre ancora più a destra la strada principale sale ad altre case. Dopo pochi metri lasciamo però anche il torrente e prendiamo a destra una carrareccia in salita a tornanti.
La carrareccia, dopo pochi tornanti, continua a salire dritta per recuperare la quota fin qui persa, per raggiungere quindi l’asfalto che imbocchiamo verso sinistra. Proseguiamo quindi su asfalto per circa 450 metri, ignorando prima a sinistra un sentiero chiuso per frane (che però mi riprometto di visitare prossimamente) e quindi visitando brevemente un punto panoramico cintato sempre a sinistra, per imboccare quindi una carrareccia sulla sinistra, indicata da cartello dei sentieri biancorosso. In poco più di 200 metri di carrareccia arriviamo quindi nei pressi di un campo cintato con nastro a sinistra, ed una fattoria a destra, qui lasciamo la carrareccia, dove continua il sentiero segnato, per percorrere il campo sul suo bordo sinistro (il padrone della fattoria non fa obiezioni a passare nel campo). Alla fine del campo continua una traccia evidente, ma esile, ma comunque segnata con tacche rosse che in breve ci porta sul ciglio delle Rocche dell’Eremita, che da qui in poi dobbiamo seguire il più fedelmente possibile.
Arriviamo quindi subito in vista di una bella cresta colorata sotto di noi, alla quale il sentiero scende e percorriamo l’aerea cresta, ignorando, all’andata, possibili discese verso destra. Percorsa la cresta un sentierino nel bosco risale alla sommità della successiva cresta, dove il sentiero, segnalato qui da paletti dipinti di rosso, compie un tornante verso destra, per tornare quindi sul ciglio della Rocche. Da qui in poi l’unica nostra guida sarà il ciglio, che di segnavia non se ne vedono più; è possibile seguire poi il ciglio più o meno a lungo, fino a quando si ritiene che non offra più panorami sulle Rocche, io, in realtà mi sono spinto anche un po’ oltre, continuando nel bosco fino a raggiungere un filo spinato, comunque facilmente superabile in almeno un punto, che sbarra la strada. Da lì sono tornato sui miei passi fino alla cresta colorata, dove sono sceso subito a sinistra e mi sono diretto ad una piccola grotta raggiungibile con una breve, ma un po’ ripida salita. Visitata la grotta mi sono diretto nuovamente verso la cresta, ma nella sua parte centrale, dove si trova una breve galleria, che immette su una corta cengetta sulla sinistra. Percorse galleria e cengetta, si torna sulla cresta e quindi a ritroso fino all’asfalto, che seguiamo per 600 metri verso destra, dove troviamo il bivio con via Cavour, che imbocchiamo a sinistra, tornando in breve al parcheggio.
Conclusioni: il sentiero della Rocca Creusa non presenta quasi alcun interesse dal mio punto di vista, a parte i pannelli esplicativi riguardanti leggende del posto, ma serve per allungare un po’ una gita altrimenti troppo corta, mi riprometto però di ampliare prossimamente invece il giro della Rocca dell’Eremita, che è splendido, con altri sentieri più interessanti. Le Rocche dell’Eremita infatti sono veramente belle e particolari e il sentiero, camminandone sul ciglio, a volte quasi fin troppo, permette di godere appieno di questo paesaggio precipite e colorato che, in piccolo, mi ha ricordato il fantastico Colorado Provenzale.
Chiesa Sant'Agostino e Castello Pocapaglia
Chiesa Sant'Agostino a Pocapaglia
Portale Castello Pocapaglia
Pocapaglia da via Umberto I
Castello e Pocapaglia da via Umberto I
Cappella in Sentiero Rocca Creusa
Rocche nascoste dalla vegetazione da Sentiero Rocca Creusa
Rocche da Sentiero Rocca Creusa
Parete gialla in Sentiero Rocca Creusa
Edicola votiva in Sentiero Rocca Creusa
Rocche dell'Eremita da Sentiero Rocca Creusa tra la vegetazione
Rocca isolata da strada asfaltata
Rocca isolata e Castello Pocapaglia
Sentiero chiuso per frane
Rocche dell'Eremita da punto panoramico
Rocche dell'Eremita andandovi più da vicino
Rocche dell'Eremita tra la vegetazione più da vicino
Rocche dell'Eremita percorrendole
Cresta colorata in Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita percorrendola
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita percorrendola più da vicino
Primo piano pietra piatta in cresta colorata in Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita percorrendola più da vicino
Pietra piatta e Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita guardando indietro
Rocche dell'Eremita da cresta colorata
Cresta colorata in Rocche dell'Eremita guardando indietro
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita guardando indietro più da vicino
Rocche dell'Eremita da cresta colorata
Guglie sottostanti da cresta colorata
Parete bianca in Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita guardando indietro più da lontano
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita guardando indietro più da lontano
Rocche dell'Eremita percorrendole
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita guardando indietro ancora più da lontano
Guglie sottostanti da Rocche dell'Eremita
Guglie sottostanti da Rocche dell'Eremita
Parete gialla in Rocche dell'Eremita
Parete bianca e macchie rosse sullo sfondo in Rocche dell'Eremita
Guglie sottostanti da Rocche dell'Eremita
Parete con macchie rosse in Rocche dell'Eremita
Parete gialla in Rocche dell'Eremita
Parete gialla e parete con macchie rosse sullo sfondo in Rocche dell'Eremita
Rocche dell'Eremita e guglie sottostanti
Sperone bianco e giallo in Rocche dell'Eremita
Ciglio e sperone bianco e giallo in Rocche dell'Eremita
Parete gialla e parete con macchie rosse sullo sfondo in Rocche dell'Eremita più da vicino
Guglie sottostanti da Rocche dell'Eremita
Ciglio parete gialla e parete con macchie rosse in Rocche dell'Eremita più da lontano
Sperone bianco e giallo in Rocche dell'Eremita più da vicino
Rocche dell'Eremita vista globale
Sperone bianco e giallo da sopra e guglie sottostanti in Rocche dell'Eremita
Sperone bianco e giallo da sopra e guglie sottostanti in Rocche dell'Eremita più da vicino
Primo piano pareti gialle Rocche dell'Eremita
Rocche dell'Eremita guardando indietro
Rocche dell'Eremita guardando indietro più da lontano
Rocche dell'Eremita guardando indietro
Sperone bianco e giallo da sotto in Rocche dell'Eremita
Tripla guglia sottostante da Rocche dell'Eremita
Albero in ciglio Rocche dell'Eremita
Ciglio Rocche dell'Eremita con albero pendente
Sperone bianco e giallo e vista globale Rocche dell'Eremita e guglie sottostanti
Sperone bianco e giallo da sopra e guglie sottostanti in Rocche dell'Eremita più da vicino
Parete con macchie rosse in Rocche dell'Eremita
Rocche dell'Eremita tornando a Pocapaglia
Ciglio rialzato e Rocche dell'Eremita
Parete gialla e parete con macchie rosse sullo sfondo in Rocche dell'Eremita più da lontano
Sperone bianco e giallo in Rocche dell'Eremita
Ciglio giallo e guglie sottostanti in Rocche dell'Eremita
Ciglio Rocche dell'Eremita e sperone bianco e giallo
Parete gialla e parete con macchie rosse sullo sfondo in Rocche dell'Eremita più da lontano
Parete con macchie rosse in Rocche dell'Eremita
Grotta dell'Eremita
Grotta dell'Eremita più da vicino
Uscita Grotta dell'Eremita
Nicchie in Grotta dell'Eremita
Uscita Grotta dell'Eremita
Galleria sotto cresta colorata in Rocche dell'Eremita
Galleria sotto cresta colorata in Rocche dell'Eremita più da vicino
Galleria sotto cresta colorata in Rocche dell'Eremita ancora più da vicino
Cengia sottostante cresta colorata in Rocche dell'Eremita
Galleria sottostante cresta colorata da cengia
Cresta colorata da cengia sottostante
Parete con macchie rosse da cengia colorata in Rocche dell'Eremita
Galleria sottostante cresta colorata da cengia più da lontano
Galleria sottostante cresta colorata da cengia
Galleria sotto cresta colorata in Rocche dell'Eremita più da vicino
Galleria sotto cresta colorata in Rocche dell'Eremita ancora più da vicino
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita più da vicino
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita ancora più da vicino
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita più da vicino
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita più da vicino
Cresta colorata da sopra e Rocche dell'Eremita
Sperone bianco in Rocche dell'Eremita
Cavallo tornando da Rocche dell'Eremita
Domenica 23-2-2020: Chiesa Santi Giorgio e Donato (370) – Sentiero Rocca Creusa (245-380) – Sentiero Rocca Eremita (380-410) – Chiesa Santi Giorgio e Donato (370).
Partecipanti:soundofsilence.
Lunghezza: 8 Km. circa.
Dislivello: 300 m. circa.
Difficoltà: T il sentiero della Rocca Creusa, senza alcuna difficoltà trattandosi di strade sterrate o asfaltate se non quella di seguirlo correttamente, che non sempre ci sono le segnalazioni necessarie. Il Sentiero della Rocca dell’Eremita è invece EE e comporta passaggi esposti sul ciglio delle Rocche e a volte un poco infrascati, ma senza alcuna difficoltà tecnica.
Percorso in macchina: da Genova fino a Tortona sull’A7 per Milano, quindi prendiamo la A21 verso Torino ed usciamo a ad Asti Est. Al bivio dopo il casello prendiamo quindi a destra per Cuneo, Alba, Nizza, Canelli, Acqui Terme e Casale, quindi, al successivo svincolo, prendiamo a sinistra seguendo per Alba; troviamo quindi un ulteriore bivio dove prendiamo a destra, seguendo sempre i cartelli blu per Alba e quelli verdi dell’A33 per Cuneo. Seguiamo quindi la SS231 fino ad immetterci sulla A33 in direzione Cuneo, che seguiamo fino all’uscita con indicazioni per Cuneo e Bra e al successivo bivio prendiamo ancora per Cuneo e Bra, arrivando quindi a Biglini, che attraversiamo e, quindi, alla successiva rotonda, prendiamo a destra per Monticello d’Alba.
Giunti a Monticello alla prima rotonda prendiamo a sinistra per Valle Rossi, Sommariva e Bra sulla SP199 e, giunti a Rossi, continuiamo ancora fino al successivo bivio\rotonda, dove prendiamo a sinistra per Pocapaglia e, 500 metri dopo, notiamo il bivio per località Cravotti (Strada San Giacomo), ma proseguiamo dritti per ancora 100 metri fino al successivo bivio a destra, non segnalato, che imbocchiamo, girando subito a sinistra in Strada San Giusto, che seguiamo fino ad arrivare alla Chiesa, presso la quale parcheggiamo.
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo nella stessa direzione con cui siamo arrivati in macchina, percorrendo via Cavour e passando quindi a sinistra prima della Chiesa di Sant’Agostino, poi del Castello, per arrivare ad un crocevia dove prendiamo brevemente a destra l’asfalto, per imboccare subito sulla sinistra un sentiero segnalato, che risale pochi metri sopra la strada e quindi torna all’asfalto su una breve stradina che si immette subito in via Umberto I, che imbocchiamo verso destra. Seguiamo quindi la strada, che continua asfaltata giungendo subito ad una cappelletta presso la quale troviamo un bivio dove prendiamo dritti a destra ed in discesa, per incontrare poi altri due bivi, il primo presso una rupe gialla, nei quali manteniamo invece la sinistra, procedendo comunque sempre dritti, sulla strada che, nel frattempo, si è trasformata in carrareccia sterrata. Giungiamo quindi ad un bivio più evidente, presso il quale troviamo un’edicola votiva, dove prendiamo a destra, curvando in tale direzione e scendiamo quindi fino ad un gruppo di case sulla destra (Borgata Moreis), presso le quali ci immettiamo su una strada asfaltata, che imbocchiamo verso destra. Troviamo quindi subito un bivio dove proseguiamo sull’asfalto di destra, ed un secondo bivio dove ancora ci teniamo dritti a destra, per arrivare quindi in breve ad un secondo nucleo di case, dove la strada continua sterrata e presenta subito un bivio, dove noi curviamo a destra, lasciando a sinistra una carrareccia secondaria, passiamo quindi a fianco e sulla destra di un laghetto cintato, imboccando così una carrareccia che prosegue lungo e sulla destra di un torrente, mentre ancora più a destra la strada principale sale ad altre case. Dopo pochi metri lasciamo però anche il torrente e prendiamo a destra una carrareccia in salita a tornanti.
La carrareccia, dopo pochi tornanti, continua a salire dritta per recuperare la quota fin qui persa, per raggiungere quindi l’asfalto che imbocchiamo verso sinistra. Proseguiamo quindi su asfalto per circa 450 metri, ignorando prima a sinistra un sentiero chiuso per frane (che però mi riprometto di visitare prossimamente) e quindi visitando brevemente un punto panoramico cintato sempre a sinistra, per imboccare quindi una carrareccia sulla sinistra, indicata da cartello dei sentieri biancorosso. In poco più di 200 metri di carrareccia arriviamo quindi nei pressi di un campo cintato con nastro a sinistra, ed una fattoria a destra, qui lasciamo la carrareccia, dove continua il sentiero segnato, per percorrere il campo sul suo bordo sinistro (il padrone della fattoria non fa obiezioni a passare nel campo). Alla fine del campo continua una traccia evidente, ma esile, ma comunque segnata con tacche rosse che in breve ci porta sul ciglio delle Rocche dell’Eremita, che da qui in poi dobbiamo seguire il più fedelmente possibile.
Arriviamo quindi subito in vista di una bella cresta colorata sotto di noi, alla quale il sentiero scende e percorriamo l’aerea cresta, ignorando, all’andata, possibili discese verso destra. Percorsa la cresta un sentierino nel bosco risale alla sommità della successiva cresta, dove il sentiero, segnalato qui da paletti dipinti di rosso, compie un tornante verso destra, per tornare quindi sul ciglio della Rocche. Da qui in poi l’unica nostra guida sarà il ciglio, che di segnavia non se ne vedono più; è possibile seguire poi il ciglio più o meno a lungo, fino a quando si ritiene che non offra più panorami sulle Rocche, io, in realtà mi sono spinto anche un po’ oltre, continuando nel bosco fino a raggiungere un filo spinato, comunque facilmente superabile in almeno un punto, che sbarra la strada. Da lì sono tornato sui miei passi fino alla cresta colorata, dove sono sceso subito a sinistra e mi sono diretto ad una piccola grotta raggiungibile con una breve, ma un po’ ripida salita. Visitata la grotta mi sono diretto nuovamente verso la cresta, ma nella sua parte centrale, dove si trova una breve galleria, che immette su una corta cengetta sulla sinistra. Percorse galleria e cengetta, si torna sulla cresta e quindi a ritroso fino all’asfalto, che seguiamo per 600 metri verso destra, dove troviamo il bivio con via Cavour, che imbocchiamo a sinistra, tornando in breve al parcheggio.
Conclusioni: il sentiero della Rocca Creusa non presenta quasi alcun interesse dal mio punto di vista, a parte i pannelli esplicativi riguardanti leggende del posto, ma serve per allungare un po’ una gita altrimenti troppo corta, mi riprometto però di ampliare prossimamente invece il giro della Rocca dell’Eremita, che è splendido, con altri sentieri più interessanti. Le Rocche dell’Eremita infatti sono veramente belle e particolari e il sentiero, camminandone sul ciglio, a volte quasi fin troppo, permette di godere appieno di questo paesaggio precipite e colorato che, in piccolo, mi ha ricordato il fantastico Colorado Provenzale.
Chiesa Sant'Agostino e Castello Pocapaglia
Chiesa Sant'Agostino a Pocapaglia
Portale Castello Pocapaglia
Pocapaglia da via Umberto I
Castello e Pocapaglia da via Umberto I
Cappella in Sentiero Rocca Creusa
Rocche nascoste dalla vegetazione da Sentiero Rocca Creusa
Rocche da Sentiero Rocca Creusa
Parete gialla in Sentiero Rocca Creusa
Edicola votiva in Sentiero Rocca Creusa
Rocche dell'Eremita da Sentiero Rocca Creusa tra la vegetazione
Rocca isolata da strada asfaltata
Rocca isolata e Castello Pocapaglia
Sentiero chiuso per frane
Rocche dell'Eremita da punto panoramico
Rocche dell'Eremita andandovi più da vicino
Rocche dell'Eremita tra la vegetazione più da vicino
Rocche dell'Eremita percorrendole
Cresta colorata in Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita percorrendola
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita percorrendola più da vicino
Primo piano pietra piatta in cresta colorata in Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita percorrendola più da vicino
Pietra piatta e Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita guardando indietro
Rocche dell'Eremita da cresta colorata
Cresta colorata in Rocche dell'Eremita guardando indietro
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita guardando indietro più da vicino
Rocche dell'Eremita da cresta colorata
Guglie sottostanti da cresta colorata
Parete bianca in Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita guardando indietro più da lontano
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita guardando indietro più da lontano
Rocche dell'Eremita percorrendole
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita guardando indietro ancora più da lontano
Guglie sottostanti da Rocche dell'Eremita
Guglie sottostanti da Rocche dell'Eremita
Parete gialla in Rocche dell'Eremita
Parete bianca e macchie rosse sullo sfondo in Rocche dell'Eremita
Guglie sottostanti da Rocche dell'Eremita
Parete con macchie rosse in Rocche dell'Eremita
Parete gialla in Rocche dell'Eremita
Parete gialla e parete con macchie rosse sullo sfondo in Rocche dell'Eremita
Rocche dell'Eremita e guglie sottostanti
Sperone bianco e giallo in Rocche dell'Eremita
Ciglio e sperone bianco e giallo in Rocche dell'Eremita
Parete gialla e parete con macchie rosse sullo sfondo in Rocche dell'Eremita più da vicino
Guglie sottostanti da Rocche dell'Eremita
Ciglio parete gialla e parete con macchie rosse in Rocche dell'Eremita più da lontano
Sperone bianco e giallo in Rocche dell'Eremita più da vicino
Rocche dell'Eremita vista globale
Sperone bianco e giallo da sopra e guglie sottostanti in Rocche dell'Eremita
Sperone bianco e giallo da sopra e guglie sottostanti in Rocche dell'Eremita più da vicino
Primo piano pareti gialle Rocche dell'Eremita
Rocche dell'Eremita guardando indietro
Rocche dell'Eremita guardando indietro più da lontano
Rocche dell'Eremita guardando indietro
Sperone bianco e giallo da sotto in Rocche dell'Eremita
Tripla guglia sottostante da Rocche dell'Eremita
Albero in ciglio Rocche dell'Eremita
Ciglio Rocche dell'Eremita con albero pendente
Sperone bianco e giallo e vista globale Rocche dell'Eremita e guglie sottostanti
Sperone bianco e giallo da sopra e guglie sottostanti in Rocche dell'Eremita più da vicino
Parete con macchie rosse in Rocche dell'Eremita
Rocche dell'Eremita tornando a Pocapaglia
Ciglio rialzato e Rocche dell'Eremita
Parete gialla e parete con macchie rosse sullo sfondo in Rocche dell'Eremita più da lontano
Sperone bianco e giallo in Rocche dell'Eremita
Ciglio giallo e guglie sottostanti in Rocche dell'Eremita
Ciglio Rocche dell'Eremita e sperone bianco e giallo
Parete gialla e parete con macchie rosse sullo sfondo in Rocche dell'Eremita più da lontano
Parete con macchie rosse in Rocche dell'Eremita
Grotta dell'Eremita
Grotta dell'Eremita più da vicino
Uscita Grotta dell'Eremita
Nicchie in Grotta dell'Eremita
Uscita Grotta dell'Eremita
Galleria sotto cresta colorata in Rocche dell'Eremita
Galleria sotto cresta colorata in Rocche dell'Eremita più da vicino
Galleria sotto cresta colorata in Rocche dell'Eremita ancora più da vicino
Cengia sottostante cresta colorata in Rocche dell'Eremita
Galleria sottostante cresta colorata da cengia
Cresta colorata da cengia sottostante
Parete con macchie rosse da cengia colorata in Rocche dell'Eremita
Galleria sottostante cresta colorata da cengia più da lontano
Galleria sottostante cresta colorata da cengia
Galleria sotto cresta colorata in Rocche dell'Eremita più da vicino
Galleria sotto cresta colorata in Rocche dell'Eremita ancora più da vicino
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita più da vicino
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita ancora più da vicino
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita più da vicino
Cresta colorata e Rocche dell'Eremita più da vicino
Cresta colorata da sopra e Rocche dell'Eremita
Sperone bianco in Rocche dell'Eremita
Cavallo tornando da Rocche dell'Eremita
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Imagine there's no countries.
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Re: Rocche di Pocapaglia
Certo che li trovi tutti tu , i posti interessanti ....
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
- soundofsilence
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Re: Rocche di Pocapaglia
Non ho altro da fare nella vita, nessuno di cui occuparmi o che si occupi di me.daniele64 wrote:
Certo che li trovi tutti tu , i posti interessanti ....
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
Imagine there's no countries.
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Imagine there's no countries.
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- Korba
- Quotazerino
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Re: Rocche di Pocapaglia
Accidenti quanta roba gialla !!!!
Bel posto !!!
Bel posto !!!
Chi combatte rischia di perdere, chi non combatte ha già perso!!
Re: Rocche di Pocapaglia
Spunto interessante
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Proverbio Tuareg
Re: Rocche di Pocapaglia
Veramente molto particolare il posto! Complimenti Sound
"Un uomo va al di là di ciò che può afferrare" (N. Tesla)
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
"De gustibus non disputandum est"
La montagna non uccide... è l'uomo che sottovaluta i pericoli...
-
- Quotazerino doc
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- Joined: Wed Feb 12, 2020 9:38
Re: Rocche di Pocapaglia
La zona peraltro si presenta interessante da un pdv eno-gastronomico, per recuperare le energie una volta ultimato il giro
- soundofsilence
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Re: Rocche di Pocapaglia
Qui la traccia GPS: http://luoghidasogno.altervista.org/Mon ... cilina.htm
Sabato 29-2-2020: Strada dei Boschi (380) – Rio della Crosa (285-245) – Borgata Moreis (245) – Strada San Secondo (330) – Strada America dei Boschi (330) – Strada dell’Eremita (330-350) – Strada dei Boschi (400) – Sentiero Masca Micilina (390-270) – Strada dei Boschi (380).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 12,9 i Km percorsi da me, che però comprendono anche varie esplorazioni che non credo sia il caso di ripetere, un giro pulito verrebbe invece circa 11Km.
Dislivello: 500 circa il dislivello effettuato da me, riducibile però a 400 senza le predette esplorazioni.
Difficoltà: A parte la zona della Rocca dell’Eremita e il superamento di due cancelli per accedere alla Strada San Secondo, il percorso sarebbe T, con poco dislivello e tutto su strade asfaltate o sterrate. La zona della Rocca dell’Eremita la classificherei invece EEA, dove l’attrezzatura consiste in un paio di stivali e un paio di cesoie per tagliare i rovi, mentre le difficoltà consistono in alcuni passaggi esposti soprattutto nella parte alta, mentre nella parte basse vi è un passaggio un po’ scomodo in corrispondenza di una frana.
Percorso in macchina: da Genova fino a Tortona sull’A7 per Milano, quindi prendiamo la A21 verso Torino ed usciamo a ad Asti Est. Al bivio dopo il casello prendiamo quindi a destra per Cuneo, Alba, Nizza, Canelli, Acqui Terme e Casale, quindi, al successivo svincolo, prendiamo a sinistra seguendo per Alba; troviamo quindi un ulteriore bivio dove prendiamo a destra, seguendo sempre i cartelli blu per Alba e quelli verdi dell’A33 per Cuneo. Seguiamo quindi la SS231 fino ad immetterci sulla A33 in direzione Cuneo, che seguiamo fino all’uscita con indicazioni per Cuneo e Bra e al successivo bivio prendiamo ancora per Cuneo e Bra, arrivando quindi a Biglini, che attraversiamo e, quindi, alla successiva rotonda, prendiamo a destra per Monticello d’Alba.
Giunti a Monticello alla prima rotonda prendiamo a sinistra per Valle Rossi, Sommariva e Bra sulla SP199 e, giunti a Rossi, continuiamo ancora fino al successivo bivio\rotonda, dove prendiamo a sinistra per Pocapaglia e, 500 metri dopo, notiamo il bivio per località Cravotti (Strada San Giacomo), ma proseguiamo dritti per ancora 100 metri fino al successivo bivio a destra, non segnalato, che imbocchiamo, girando subito a sinistra in Strada San Giusto, che seguiamo fino ad arrivare alla Chiesa, dalla quale continuiamo in via Cavour in discesa e, giunti sulla strada principale, prendiamo a destra, parcheggiando dopo pochissimi metri a fianco di un recinto sulla destra (possibile in ogni caso parcheggiare anche dalla Chiesa, come fatto in altra occasione, che il giro comunque ci passa).
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo nella stessa direzione sulla strada asfaltata per circa 130 metri, per poi notare a sinistra, un sentiero con staccionata recante un foglio che ne indica la chiusura per frane, che imbocchiamo. Il sentiero scende sempre con staccionata e alcuni gradini in legno per circa 100 metri, fino ad un punto in cui può venire il dubbio in che direzione proseguire, essendo che una traccia risale il versante dirimpetto, ma occorre invece continuare a scendere sulla sinistra, su un traccia effettivamente larga ed evidente, ma decisamente più abbandonata a stessa rispetto a quella percorsa finora. Il primo pezzo è semplice, poi la discesa diventa più ripida e la traccia più stretta ed in parte distrutta da una piccola frana e quindi occorre aiutarsi con gli alberi per arrivare al fondovalle. Giunti al fondovalle proviamo prima ad esplorare verso destra (cosa non necessaria, ma che offre alcune belle visuali). Dopo circa 150 metri risalendo il fondovalle, sono possibili due direzioni, continuare dritti nel solco principale per 100 metri ed oltre, o prendere a sinistra un ramo laterale nel quale sono riuscito ad addentrarmi per una settantina di metri. Effettuate le due esplorazioni si ritorna al punto in cui abbiamo raggiunto il fondovale e si procede in direzione opposta seguendo il corso del Rio della Crosa. La traccia risulta abbastanza agevole per circa 400 metri, in cui si mantiene sulla sinistra del torrente, per poi giungere ad un infrascamento insuperabile, dove occorre attraversare il corso d’acqua e procedere sull’altro lato, cosa che però si può fare solo per pochi metri e l’unica via di prosecuzione rimane il camminare nel rio. Il rio in effetti non è certo molto profondo, ma sicuramente molto fangoso ed avere avuto indosso un paio di stivali sarebbe stato molto utile e avrebbe facilitato di molto il percorso. Anche seguendo il rio ho trovato comunque un grosso infrascamento che mi ha costretto ad un’opera di taglio non indifferente, dopo il quale comunque si procede più agevolmente, fino a quando non riappare una traccia sulla sinistra del rio, che quindi si trasforma in sterrata e porta in pochi metri alle prime case di Borgata Moreis. Qui ho fatto un po’ di esplorazioni infruttuose cercando di ricongiungermi al percorso effettuato la settimana precedente nel punto in cui mi sono fermato al filo spinato, ma direi che la prosecuzione da quel punto converrebbe farla non verso sud, ma verso nord-ovest, verso sud magari non è impossibile, ma dal punto in cui sono arrivato ci sono ancora oltre 250 metri da pulire per arrivare a congiungere le due tracce. In ogni caso, lasciando perdere le esplorazioni, occorre continuare dritti verso sud sulla strada asfaltata principale, seguendo anche i segnavia biancorossi e i cartelli relativi al Sentiero della Rocca Creusa. Giungiamo quindi dopo 350 metri circa, ad un crocevia, dove lasciamo il Sentiero della Rocca Creusa, per prendere a destra una strada carrabile sterrata con limite dei 20 all’ora, mentre il sentiero della Rocca Creusa lascia anch’esso, dopo pochi metri, la strada principale, per prendere a sinistra una sterrata a fianco di una fattoria cintata. Seguiamo quindi la sterrata per oltre 500 metri, fino a giungere ad un bivio: a sinistra l’asfalto di Strada Marie, mentre noi prendiamo la strada privata sulla destra che sale verso alcune case. La nuova strada termina quindi di fronte ad un cancello, che scavalchiamo su rete metallica a sinistra per poter proseguire, per giungere quindi ad un nuovo cancello, che preferisco evitare, per uscire dalla recinzione a sinistra, strisciandovi sotto. Usciti quindi dalla zona cintata seguiamo l’asfalto di Strada San Secondo verso sinistra per circa 800 metri piani e dritti, per prendere quindi a destra Strada America dei Boschi, che seguiamo per neanche 300 metri, per prendere quindi a destra la Strada dell’Eremita. Seguiamo quindi la strada dell’Eremita, evitando alcune deviazioni a destra, fino ad un ponticello, dove imbocchiamo la sterrata che piega a destra subito prima di attraversare il predetto ponte. Troviamo quindi un bivio dove proseguiamo a sinistra, lasciando a destra un’altra sterrata in ripida salita, ed, in breve giungiamo nella zona della Grotta dell’Eremita, dove saliamo alla cresta di fronte a noi, con ripida ma breve traccia (possibile anche la visita alla galleria che attraversa la cresta predetta) e la imbocchiamo verso sinistra. Seguiamo quindi il sentiero che ci porta subito ad attraversare un campo e a raggiungere quindi una sterrata, che imbocchiamo verso destra. Dopo 60 metri di tale sterrata, facendo molta attenzione, possiamo notare a destra una traccia appena percettibile nella vegetazione e la imbocchiamo quindi, trovando, dopo una trentina di metri, un bivio, dove prendiamo prima a destra, tenendoci sul ciglio della falesia fino ad arrivare all’estremità della stessa (con prudenza data l’esposizione), da dove godiamo di un bel panorama sulla zona della Rocca dell’Eremita precendentemente percorsa. Torniamo quindi al bivio e prendiamo a destra giungendo quindi ad un nuovo ciglio delle falesie, anche questo panoramico e che presenta anche una possibilità di discesa, magari da esplorare meglio in futuro. Continuiamo poi lungo il ciglio verso sinistra e, nei pressi di una pozza fangosa, una traccia non facilmente identificabile ci riporta alla strada (se continuiamo invece verso il ciglio arriviamo fino ad un filo spinato difficilmente superabile) che imbocchiamo verso destra, per arrivare quindi in breve all’asfalto, che imbocchiamo invece verso sinistra. Dopo poco più di 250 metri troviamo a destra in una sterrata, chiusa parzialmente da una sbarra verde, l’inizio del sentiero della Masca Micilina, che imbocchiamo, giungendo subito in un’ampia radura prativa attrezzata. Esplorata la radura che presenta qualche punto panoramico, scendiamo per il sentiero alla testata della stessa, seguendo comunque le chiare segnalazioni. Il sentiero prende in questa parte il nome di Sentiero dell’Anfiteatro della Ghia, riferendosi alle maestose Rocche sullo sfondo, che sarebbero anche belle da vedere, se, appunto, si potessero vedere e la vista non fosse ostacolata invece dalla vegetazione. Il sentiero\sterrata continua quindi in direzione sud-est fino a raggiungere un ponte subito prima della Cappella di San Giacomo, dove imbocchiamo la strada asfaltata sulla destra, seguendo sempre le indicazioni del sentiero della Masca Micilina. La stradina asfaltata, dopo un tratto in piano, affronta una ripida salita al 16% per giungere quindi prima al Cimitero di Pocapaglia, poi alla Chiesa principale e, quindi, imboccando Via Cavour, alla Chiesa di Sant’Agostino e al Castello, dal quale scendiamo brevemente alla strada dei boschi, che imbocchiamo verso destra, raggiungendo in breve il parcheggio della macchina.
Conclusioni: giro che completa quello effettuato la settimana precedente e qui descritto:
La cosa migliore sarebbe secondo me riunire i due giri in uno che contenga tutte le cose più interessanti e cioè seguire il percorso qui descritto, ma arrivati a Borgata Moreis, tornare indietro attraverso il Sentiero della Rocca Creusa, evitando così il lungo rigo per le Strade san Secondo ed America dei Boschi che non aggiungono niente e quindi effettuare visitare la Rocca dell’Eremita come descritto nel link qui sopra, per poi tornare indietro fino alla macchina, effettuando però la breve digressione qui descritta ai punti panoramici sulla Rocca dell’Eremita.
In definitiva, come già detto nella gita precedente, le Rocche dell’Eremita sono splendide, ed è un peccato che parte dei percorsi possibili siano infrascati e, quindi, impercorribili o resi meno panoramici dai tantissimi rovi.
Rocca solitaria presso il parcheggio
Guglia appuntita sommersa dalla vegetazione
Guglia appuntita vista da sotto
Guglia appuntita e falesia gialla in lontananza
Guglia appuntita e falesia gialla in lontananza più da vicino
Primo piano guglia appuntita
Guglia triplice dal Rio della Crosa
Guglia triplice dal Rio della Crosa più da vicino
Primo piano guglia appuntita dal Rio della Crosa
Torrione isolato dal Rio della Crosa più da vicino
Torrione triplice visto da dietro
Torrione isolato dal Rio della Crosa primo piano
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa più da vicino
Torrione isolato dal Rio della Crosa visto da dietro
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa primo piano
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato più da lontano
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato più da vicino
Guglia risalendo Rio della Crosa
Parete bianca risalendo Rio della Crosa
Tunnel in Rocca dell'Eremita risalendo Rio della Crosa
Falesia rossa risalendo Rio della Crosa più da vicino
Parete franata risalendo il Rio della Crosa
Parete franata risalendo il Rio della Crosa più da lontano
Grotta in parete risalendo Rio della Crosa più da vicino
Guglia ricoperta di rampicanti risalendo Rio della Crosa
Guglia risalendo Rio della Crosa più da vicino
Grotta in parete risalendo Rio della Crosa più da lontano
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato più da vicino
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa primo piano
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato più da lontano
Torrione triplice visto da dietro
Torrione isolato dal Rio della Crosa più da vicino
Torrione isolato dal Rio della Crosa più da vicino
Rocca che divide in due fondovalle e torrione isolato
Primo piano guglia appuntita
Triplice guglia dal Rio della Crosa più da vicino
Guglia appuntita vista da dietro
Gugli appuntita vista da dietro e infrascamenti
Guglia appuntita vista da dietro
Falesie scendendo il Rio della Crosa
Falesie scendendo il Rio della Crosa più da vicino
Sentiero e Rio della Crosa
Falesie scendendo il Rio della Crosa
Falesie formano canyon scendendo Rio della Crosa
Stagno cintato a Borgata Moreis
Tunnel in cresta colorata
Tunnel in cresta colorata più da vicino
Tunnel in cresta colorata ancora più da vicino
Tunnel in cresta colorata visto da dietro e falesia bianca
Guglie sottostanti da cresta colorata
Falesie macchiate di rosso da cresta colorata
Tunnel in cresta colorata visto da dietro e falesia bianca più da lontano
Guglie attraverso tunnel in cresta colorata
Cresta colorata e falesie retrostanti
Primo piano cresta colorata alle Rocche dell'Eremita più da vicino
Cresta colorata e falesia bianca sullo sfondo
Cresta colorata e falesia bianca sullo sfondo
Cresta colorata e falesia bianca sullo sfondo viste da sopra
Sabato 29-2-2020: Strada dei Boschi (380) – Rio della Crosa (285-245) – Borgata Moreis (245) – Strada San Secondo (330) – Strada America dei Boschi (330) – Strada dell’Eremita (330-350) – Strada dei Boschi (400) – Sentiero Masca Micilina (390-270) – Strada dei Boschi (380).
Partecipanti: soundofsilence.
Lunghezza: 12,9 i Km percorsi da me, che però comprendono anche varie esplorazioni che non credo sia il caso di ripetere, un giro pulito verrebbe invece circa 11Km.
Dislivello: 500 circa il dislivello effettuato da me, riducibile però a 400 senza le predette esplorazioni.
Difficoltà: A parte la zona della Rocca dell’Eremita e il superamento di due cancelli per accedere alla Strada San Secondo, il percorso sarebbe T, con poco dislivello e tutto su strade asfaltate o sterrate. La zona della Rocca dell’Eremita la classificherei invece EEA, dove l’attrezzatura consiste in un paio di stivali e un paio di cesoie per tagliare i rovi, mentre le difficoltà consistono in alcuni passaggi esposti soprattutto nella parte alta, mentre nella parte basse vi è un passaggio un po’ scomodo in corrispondenza di una frana.
Percorso in macchina: da Genova fino a Tortona sull’A7 per Milano, quindi prendiamo la A21 verso Torino ed usciamo a ad Asti Est. Al bivio dopo il casello prendiamo quindi a destra per Cuneo, Alba, Nizza, Canelli, Acqui Terme e Casale, quindi, al successivo svincolo, prendiamo a sinistra seguendo per Alba; troviamo quindi un ulteriore bivio dove prendiamo a destra, seguendo sempre i cartelli blu per Alba e quelli verdi dell’A33 per Cuneo. Seguiamo quindi la SS231 fino ad immetterci sulla A33 in direzione Cuneo, che seguiamo fino all’uscita con indicazioni per Cuneo e Bra e al successivo bivio prendiamo ancora per Cuneo e Bra, arrivando quindi a Biglini, che attraversiamo e, quindi, alla successiva rotonda, prendiamo a destra per Monticello d’Alba.
Giunti a Monticello alla prima rotonda prendiamo a sinistra per Valle Rossi, Sommariva e Bra sulla SP199 e, giunti a Rossi, continuiamo ancora fino al successivo bivio\rotonda, dove prendiamo a sinistra per Pocapaglia e, 500 metri dopo, notiamo il bivio per località Cravotti (Strada San Giacomo), ma proseguiamo dritti per ancora 100 metri fino al successivo bivio a destra, non segnalato, che imbocchiamo, girando subito a sinistra in Strada San Giusto, che seguiamo fino ad arrivare alla Chiesa, dalla quale continuiamo in via Cavour in discesa e, giunti sulla strada principale, prendiamo a destra, parcheggiando dopo pochissimi metri a fianco di un recinto sulla destra (possibile in ogni caso parcheggiare anche dalla Chiesa, come fatto in altra occasione, che il giro comunque ci passa).
Percorso a piedi: dal parcheggio continuiamo nella stessa direzione sulla strada asfaltata per circa 130 metri, per poi notare a sinistra, un sentiero con staccionata recante un foglio che ne indica la chiusura per frane, che imbocchiamo. Il sentiero scende sempre con staccionata e alcuni gradini in legno per circa 100 metri, fino ad un punto in cui può venire il dubbio in che direzione proseguire, essendo che una traccia risale il versante dirimpetto, ma occorre invece continuare a scendere sulla sinistra, su un traccia effettivamente larga ed evidente, ma decisamente più abbandonata a stessa rispetto a quella percorsa finora. Il primo pezzo è semplice, poi la discesa diventa più ripida e la traccia più stretta ed in parte distrutta da una piccola frana e quindi occorre aiutarsi con gli alberi per arrivare al fondovalle. Giunti al fondovalle proviamo prima ad esplorare verso destra (cosa non necessaria, ma che offre alcune belle visuali). Dopo circa 150 metri risalendo il fondovalle, sono possibili due direzioni, continuare dritti nel solco principale per 100 metri ed oltre, o prendere a sinistra un ramo laterale nel quale sono riuscito ad addentrarmi per una settantina di metri. Effettuate le due esplorazioni si ritorna al punto in cui abbiamo raggiunto il fondovale e si procede in direzione opposta seguendo il corso del Rio della Crosa. La traccia risulta abbastanza agevole per circa 400 metri, in cui si mantiene sulla sinistra del torrente, per poi giungere ad un infrascamento insuperabile, dove occorre attraversare il corso d’acqua e procedere sull’altro lato, cosa che però si può fare solo per pochi metri e l’unica via di prosecuzione rimane il camminare nel rio. Il rio in effetti non è certo molto profondo, ma sicuramente molto fangoso ed avere avuto indosso un paio di stivali sarebbe stato molto utile e avrebbe facilitato di molto il percorso. Anche seguendo il rio ho trovato comunque un grosso infrascamento che mi ha costretto ad un’opera di taglio non indifferente, dopo il quale comunque si procede più agevolmente, fino a quando non riappare una traccia sulla sinistra del rio, che quindi si trasforma in sterrata e porta in pochi metri alle prime case di Borgata Moreis. Qui ho fatto un po’ di esplorazioni infruttuose cercando di ricongiungermi al percorso effettuato la settimana precedente nel punto in cui mi sono fermato al filo spinato, ma direi che la prosecuzione da quel punto converrebbe farla non verso sud, ma verso nord-ovest, verso sud magari non è impossibile, ma dal punto in cui sono arrivato ci sono ancora oltre 250 metri da pulire per arrivare a congiungere le due tracce. In ogni caso, lasciando perdere le esplorazioni, occorre continuare dritti verso sud sulla strada asfaltata principale, seguendo anche i segnavia biancorossi e i cartelli relativi al Sentiero della Rocca Creusa. Giungiamo quindi dopo 350 metri circa, ad un crocevia, dove lasciamo il Sentiero della Rocca Creusa, per prendere a destra una strada carrabile sterrata con limite dei 20 all’ora, mentre il sentiero della Rocca Creusa lascia anch’esso, dopo pochi metri, la strada principale, per prendere a sinistra una sterrata a fianco di una fattoria cintata. Seguiamo quindi la sterrata per oltre 500 metri, fino a giungere ad un bivio: a sinistra l’asfalto di Strada Marie, mentre noi prendiamo la strada privata sulla destra che sale verso alcune case. La nuova strada termina quindi di fronte ad un cancello, che scavalchiamo su rete metallica a sinistra per poter proseguire, per giungere quindi ad un nuovo cancello, che preferisco evitare, per uscire dalla recinzione a sinistra, strisciandovi sotto. Usciti quindi dalla zona cintata seguiamo l’asfalto di Strada San Secondo verso sinistra per circa 800 metri piani e dritti, per prendere quindi a destra Strada America dei Boschi, che seguiamo per neanche 300 metri, per prendere quindi a destra la Strada dell’Eremita. Seguiamo quindi la strada dell’Eremita, evitando alcune deviazioni a destra, fino ad un ponticello, dove imbocchiamo la sterrata che piega a destra subito prima di attraversare il predetto ponte. Troviamo quindi un bivio dove proseguiamo a sinistra, lasciando a destra un’altra sterrata in ripida salita, ed, in breve giungiamo nella zona della Grotta dell’Eremita, dove saliamo alla cresta di fronte a noi, con ripida ma breve traccia (possibile anche la visita alla galleria che attraversa la cresta predetta) e la imbocchiamo verso sinistra. Seguiamo quindi il sentiero che ci porta subito ad attraversare un campo e a raggiungere quindi una sterrata, che imbocchiamo verso destra. Dopo 60 metri di tale sterrata, facendo molta attenzione, possiamo notare a destra una traccia appena percettibile nella vegetazione e la imbocchiamo quindi, trovando, dopo una trentina di metri, un bivio, dove prendiamo prima a destra, tenendoci sul ciglio della falesia fino ad arrivare all’estremità della stessa (con prudenza data l’esposizione), da dove godiamo di un bel panorama sulla zona della Rocca dell’Eremita precendentemente percorsa. Torniamo quindi al bivio e prendiamo a destra giungendo quindi ad un nuovo ciglio delle falesie, anche questo panoramico e che presenta anche una possibilità di discesa, magari da esplorare meglio in futuro. Continuiamo poi lungo il ciglio verso sinistra e, nei pressi di una pozza fangosa, una traccia non facilmente identificabile ci riporta alla strada (se continuiamo invece verso il ciglio arriviamo fino ad un filo spinato difficilmente superabile) che imbocchiamo verso destra, per arrivare quindi in breve all’asfalto, che imbocchiamo invece verso sinistra. Dopo poco più di 250 metri troviamo a destra in una sterrata, chiusa parzialmente da una sbarra verde, l’inizio del sentiero della Masca Micilina, che imbocchiamo, giungendo subito in un’ampia radura prativa attrezzata. Esplorata la radura che presenta qualche punto panoramico, scendiamo per il sentiero alla testata della stessa, seguendo comunque le chiare segnalazioni. Il sentiero prende in questa parte il nome di Sentiero dell’Anfiteatro della Ghia, riferendosi alle maestose Rocche sullo sfondo, che sarebbero anche belle da vedere, se, appunto, si potessero vedere e la vista non fosse ostacolata invece dalla vegetazione. Il sentiero\sterrata continua quindi in direzione sud-est fino a raggiungere un ponte subito prima della Cappella di San Giacomo, dove imbocchiamo la strada asfaltata sulla destra, seguendo sempre le indicazioni del sentiero della Masca Micilina. La stradina asfaltata, dopo un tratto in piano, affronta una ripida salita al 16% per giungere quindi prima al Cimitero di Pocapaglia, poi alla Chiesa principale e, quindi, imboccando Via Cavour, alla Chiesa di Sant’Agostino e al Castello, dal quale scendiamo brevemente alla strada dei boschi, che imbocchiamo verso destra, raggiungendo in breve il parcheggio della macchina.
Conclusioni: giro che completa quello effettuato la settimana precedente e qui descritto:
La cosa migliore sarebbe secondo me riunire i due giri in uno che contenga tutte le cose più interessanti e cioè seguire il percorso qui descritto, ma arrivati a Borgata Moreis, tornare indietro attraverso il Sentiero della Rocca Creusa, evitando così il lungo rigo per le Strade san Secondo ed America dei Boschi che non aggiungono niente e quindi effettuare visitare la Rocca dell’Eremita come descritto nel link qui sopra, per poi tornare indietro fino alla macchina, effettuando però la breve digressione qui descritta ai punti panoramici sulla Rocca dell’Eremita.
In definitiva, come già detto nella gita precedente, le Rocche dell’Eremita sono splendide, ed è un peccato che parte dei percorsi possibili siano infrascati e, quindi, impercorribili o resi meno panoramici dai tantissimi rovi.
Rocca solitaria presso il parcheggio
Guglia appuntita sommersa dalla vegetazione
Guglia appuntita vista da sotto
Guglia appuntita e falesia gialla in lontananza
Guglia appuntita e falesia gialla in lontananza più da vicino
Primo piano guglia appuntita
Guglia triplice dal Rio della Crosa
Guglia triplice dal Rio della Crosa più da vicino
Primo piano guglia appuntita dal Rio della Crosa
Torrione isolato dal Rio della Crosa più da vicino
Torrione triplice visto da dietro
Torrione isolato dal Rio della Crosa primo piano
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa più da vicino
Torrione isolato dal Rio della Crosa visto da dietro
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa primo piano
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato più da lontano
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato più da vicino
Guglia risalendo Rio della Crosa
Parete bianca risalendo Rio della Crosa
Tunnel in Rocca dell'Eremita risalendo Rio della Crosa
Falesia rossa risalendo Rio della Crosa più da vicino
Parete franata risalendo il Rio della Crosa
Parete franata risalendo il Rio della Crosa più da lontano
Grotta in parete risalendo Rio della Crosa più da vicino
Guglia ricoperta di rampicanti risalendo Rio della Crosa
Guglia risalendo Rio della Crosa più da vicino
Grotta in parete risalendo Rio della Crosa più da lontano
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato più da vicino
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa primo piano
Rocca divide in due fondovalle risalendo Rio della Crosa vista di lato più da lontano
Torrione triplice visto da dietro
Torrione isolato dal Rio della Crosa più da vicino
Torrione isolato dal Rio della Crosa più da vicino
Rocca che divide in due fondovalle e torrione isolato
Primo piano guglia appuntita
Triplice guglia dal Rio della Crosa più da vicino
Guglia appuntita vista da dietro
Gugli appuntita vista da dietro e infrascamenti
Guglia appuntita vista da dietro
Falesie scendendo il Rio della Crosa
Falesie scendendo il Rio della Crosa più da vicino
Sentiero e Rio della Crosa
Falesie scendendo il Rio della Crosa
Falesie formano canyon scendendo Rio della Crosa
Stagno cintato a Borgata Moreis
Tunnel in cresta colorata
Tunnel in cresta colorata più da vicino
Tunnel in cresta colorata ancora più da vicino
Tunnel in cresta colorata visto da dietro e falesia bianca
Guglie sottostanti da cresta colorata
Falesie macchiate di rosso da cresta colorata
Tunnel in cresta colorata visto da dietro e falesia bianca più da lontano
Guglie attraverso tunnel in cresta colorata
Cresta colorata e falesie retrostanti
Primo piano cresta colorata alle Rocche dell'Eremita più da vicino
Cresta colorata e falesia bianca sullo sfondo
Cresta colorata e falesia bianca sullo sfondo
Cresta colorata e falesia bianca sullo sfondo viste da sopra
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Rocche di Pocapaglia
Falesie bianche e gialle Rocche dell'Eremita
Falesie Rocche dell'Eremita
Falesia rossastra da punto panoramico
Falesia rossastra da punto panoramico più da vicino
Falesia rossastra da punto panoramico
Cresta colorata da punto panoramico
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Re: Rocche di Pocapaglia
Falesie a sud-est da punto panoramico
Falesie a sud-est da punto panoramico
Area attrezzata Asfodelo
Anfiteatro della Ghia da Area attrezzata Asfodelo
Sentiero e anfiteatro della Ghia sullo sfondo
Pareti gialle in Sentiero Masca Micilina
Intaglio in falesie in Sentiero Masca Micilina
Falesie da Sentiero Masca Micilina
Falesie spuntano da vegetazione in Sentiero Masca Micilina
Cappella San Giacomo in Sentiero Masca Micilina
Via Cavour a Pocapaglia
Rocca solitaria presso il parcheggio vista di profilo
Falesie sottostanti dal parcheggio
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Rocche di Pocapaglia
Falesie Rocche dell'Eremita da punto panoramico
Falesie a sud-est da punto panoramico
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Rocche di Pocapaglia
Cresta colorata da punto panoramico
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Rocche di Pocapaglia
Due foto che non riuscivo ad aggiungere col solito metodo.
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori.
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Re: Rocche di Pocapaglia
Sabato ci siamo fatti un bel giretto a Pocapaglia.
Praticamente abbiamo fatto il primo anello descritto da Sound scendendo per via Umberto e risalendo dal sentiero della rocca Creusa.
Dopo il punto panoramico abbiamo sempre seguito le indicazioni "del maestro" andando nella zona della grotta dell'eremita; che non abbiamo cercato perché mi sono infrascato, seguendo probabilmente un sentiero da cinghiali, per poi uscire su una strada forestale che a questo punto abbiamo seguito arrivando ad america dei boschi.
Da li siamo risaliti in totale relax sul dolce sentiero S1 per tornare nuovamente all'asfalto.
Abbiamo approfittato dell'area asfodelo per il nostro frugale pranzo per poi scendere dal sentiero della Masca Micelina e concludere il terzo anello risalendo su asfalto dalla chiesetta di san Giacomo.
Direi un bel giretto rilassante alla portata di tutti
Alcune foto versione primaverile
Un grosso ringraziamento a Sound per i suoi scouting. Senza di lui come farei
Praticamente abbiamo fatto il primo anello descritto da Sound scendendo per via Umberto e risalendo dal sentiero della rocca Creusa.
Dopo il punto panoramico abbiamo sempre seguito le indicazioni "del maestro" andando nella zona della grotta dell'eremita; che non abbiamo cercato perché mi sono infrascato, seguendo probabilmente un sentiero da cinghiali, per poi uscire su una strada forestale che a questo punto abbiamo seguito arrivando ad america dei boschi.
Da li siamo risaliti in totale relax sul dolce sentiero S1 per tornare nuovamente all'asfalto.
Abbiamo approfittato dell'area asfodelo per il nostro frugale pranzo per poi scendere dal sentiero della Masca Micelina e concludere il terzo anello risalendo su asfalto dalla chiesetta di san Giacomo.
Direi un bel giretto rilassante alla portata di tutti
Alcune foto versione primaverile
Un grosso ringraziamento a Sound per i suoi scouting. Senza di lui come farei
“L’acqua esiste per la sopravvivenza del corpo. Il deserto esiste per la sopravvivenza dell’anima”
Proverbio Tuareg
Proverbio Tuareg