Escursione di Paquetta 2020

Moderator: Moderatori

Post Reply
User avatar
awretus
Utente Molto Attivo
Posts: 469
Joined: Wed Jan 04, 2017 21:35
Location: Regno del Prete Gianni
Contact:

Escursione di Paquetta 2020

Post by awretus »

Cronaca di 10 giri del mio tristo isolato, condensati in uno solo.

Lunghezza: 6,8 km
Dislivello: 140 m (se il GPS del cellulare è affidabile, il grafico mi lascia qualche dubbio)
Quota massima: 290 m
Quota minima: 250 m
Tempo: 1.15 h
Difficoltà: T
Partenza: casa mia
Esposizione: 25% NE, 25% NO, 25% SO, 25% SE
Ad anello: sì
Acqua sul percorso: fontanella irraggiungibile per coronavirus
Punti di appoggio: bar, ristoranti, pizzeria, birreria, kebab, sushi, area camper, bancomat, panetteria, macelleria, immobiliare, fioraio, parrucchiere uomo e donna, pompa di benzina, gas auto, tintoria, veterinario, dispenser latte crudo, centralina PM10, tappezziere, colonie feline, convento femminile, arredamenti, tabaccaio, meccanico, gommista, carrozziere, farmacia, Croce Rossa, ASL, chiesa, pompe funebri

Chiudo la porta di casa, attivo la traccia GPS e comincio a scendere le scale. Al piano di sotto, nonostante le due ciminiere non escano di casa da un po’ e si facciano portare la spesa dai figli, si sente sempre l’odore di fumo di sigaretta. Vista l’ora meridiana, nel cortile condominiale non c’è anima viva; a metà pomeriggio si popolerà di alcuni bambini, rigorosamente segregati e sorvegliati dai genitori. Nel palazzo di fronte al mio, detto “dei dirigenti” in quanto inizialmente costruito dalla FIAT per i suoi quadri direttivi, una famiglia sta pranzando a un tavolo, che occupa quasi tutto il balcone. Il papà ama correre e ha anche fanno il tedoforo alle Olimpiadi; non sono in questi giorni come si regoli. Costeggio un parcheggio. Quando era piccolo era sempre vuoto e ci giocavamo a calcio; ora è mezzo pieno, ma nei giorni feriali è sovrasaturo, da quando la facoltà di infermieristica si è insediata in un edificio, precedentemente industriale, all’inizio della via. La brezza sta strappando i petali da un albero del cortile della scuola elementare, che non so identificare: a malapena conosco i principali alberi di montagna, ma quelli di pianura mi sono quasi del tutto ignoti. I petali svolazzano e risaltano contro il grigio scuro della palestra; sono rigidi e crocchiano rotolando sull’asfalto, addensati in ondate caotiche, per i numerosi edifici che rendono la brezza turbolenta e vorticosa (da bambino provai a far volare un aquilone in un giorno di vento, ma mi accorsi che era impossibile a causa dei vortici e delle raffiche). Costeggio i giardini, chiusi da un nastro bianco e rosso, per l’ordinanza comunale che ne vieta l’accesso, come anche alle vie pedonali e ciclabili. Nonostante sia rispettata, l’erba non è cresciuta a causa della perdurante siccità: infatti negli ultimi cinque mesi non sono cadute che poche gocce.
Arrivo al primo angolo dell’isolato, in corrispondenza del campo di bocce del Centro Anziani, e odoro distintamente gli effluvi di una grigliata, nonostante il filtro della mascherina chirurgica. Questa lascia passare abbastanza aria e non impedisce di camminare a buon passo o salire le scale, a differenza di quella filtrante che devo usare ogni tanto al lavoro. La sorgente degli olezzi (non sono un grande amante di questa specialità) deve essere nelle villette della via adiacente, in quanto non la vedrò in questa che mi accingo a percorrere. Passo tra l’asilo, con i suoi giochi colorati sparsi tra l’’erba stavolta un po’ più alta, almeno a chiazze, e alcune casette basse con poco cortile, dove vedo delle famiglie gironzolare (un bambino tiene in mano un innaffiatoio). In un giro successivo vedrò delle persone parlarsi dalla finestra. Dall’ultima casa della via esce una signora con in bocca una sigaretta e al guinzaglio due cani bianchi così piccoli che insieme eguagliano a malapena il mio gatto. Non sembra avere intenzioni di fare lunghi giri, perché ha lasciato il portoncino spalancato.
Giungo al secondo angolo e svolto nella via che corre a fianco della tangenziale, che chiude lo sguardo in quanto sopraelevata. Accanto al terrapieno c’è un grosso piazzale con area camper e parcheggio TIR, che in passato era stata proposta come sede dell’ecocentro comunale, poi costruito in una zona meno residenziale, a fianco dell’atelier del creatore di Neve e Glitz, per l’opposizione degli abitanti. Da un lato della via ci sono delle piccole villette a un piano, con pratini e orti. Invece tra la via e la tangenziale ci sono dei campi di calcetto, dove una volta c’era il campo della squadra del quartiere, intitolata a uno dei giocatori del Grande Torino, morto nell’incidente aereo di Superga. Le numerose lucertole sui muretti fuggono al mio passaggio. Solo all’ultimo giro farò caso a un gattone tigrato, che sta dormendo sull’uscio di una casa. Su una facciata c’è un disegno a pennarello di un arcobaleno, firmato da scritture infantili. Sulla rete che delimita i campetti vedo due scoiattoli grigi che si inseguono correndo sull’apice. Negli anni scorsi si sono espansi dal vicino bosco di una residenza sabauda e oggi scorrazzano per i cortili e le strade, beneficiando dello scarso traffico delle vie secondarie. Intanto un vecchio corpulento in ciabatte occupa il marciapiede e sta chiacchierando attraverso il cancello con i vicini della casa all’angolo. Lo troverò per un paio di giri ancora. Loro invece sono seduti nel giardino a un tavolino. Il figlio in età scolare indossa una maglia della Juve e palleggia con un pallone. All’ultimo giro vedrò invece partire un ambulanza dalla sede della Croce Rossa e la udrò attivare le sirene una volta sul corso. Il mio meccanico mi ha detto che hanno sospeso ogni manutenzione e tagliando.
Aggiro il vecchio e faccio caso ai piccioni, che adoperano una cabina di trasformazione elettrica in disuso come nido, sfruttando un paio di vetri rotti. Giro l’angolo e passo accanto a un piccolo capannone dismesso, dove una volta c’era una ditta che lavorava la lamiera. Oltre gli edifici tra cui passo sono molto più alti, anche più di venti metri. Sono quasi tutti rivestiti di mattoni rossi, forse in omaggio all’originaria destinazione della zona, dove sorgevano appunto delle fornaci di mattoni, che hanno dato il nome alla frazione. Ai balconi sono appese bandiere italiane in ordine sparso. Non vedo né odo gente ai balconi: saranno tutti a tavola. Procedo sullo stretto marciapiede, sperando di non dover incrociare nessuno; per fortuna solo durante gli ultimi due giri le vie cominciano a popolarsi di qualche persona in tenuta sportiva e padroni di cani.
Arrivo all’ultima svolta, che mi porta nella via di casa. Qui c’era un piccolo supermercato ora chiuso, che nel corso degli anni ha visto cambiare spesso i conduttori, per la difficoltà di opporsi alla concorrenza degli ipermercati e dei discount, sempre più numerosi. Gli ultimi gestori provarono a cambiare più volte la catena di riferimento, salvo poi mollare quando il tuttofare morì, cozzando in moto contro una vacca. Adesso sono rimasti il nome di una catena altrimenti sconosciuta e bandiere italiane sulle insegne. All’ultimo giro mi precede di poco una persona che sta andando a prendere il figlio dai nonni, proprio nella mia scala. Rallento per non incrociarlo, e così arrivo alle scale mentre lui sta per entrare in casa. Non mi resta che salirle e sono di nuovo alla base. Il gatto mi stava aspettando per fare una puntata al vaso dell’erba gatta sul balcone; è talmente ansioso di raggiungerlo, che, quando gli apro la porta, si limita ad accennare il suo solito gesto di ringraziamento (una strusciatina inarcando la schiena), senza nemmeno sfiorarmi.

Chiudo con qualche foto di montagne viste da casa mia, quasi tutte fotografate nei girni scorsi, con annotato quello che significano per me
casa-0001.jpg
La Bisalta (2231 m) è il Musiné dei cuneesi. Qui serve premettere ai forestieri cosa è il Musiné per i torinesi. Si trova all’imbocco della valle di Susa ed è perciò la montagna più vicina alla città. per questo a sua via di accesso più diretta è molto frequentata da chi si allena; fra questi anche personaggi illustri, come l’ex sindaco di Torino e ex Presidente di Regione Sergio Chiamparino. Inoltre intorno ad essa, negli anni d’oro dell’ufologia, sono fiorite leggende di basi aliene all’interno. La Bisalta è lo stesso per i cuneesi: ci vanno su e giù a tutta birra per allenarsi e ci sono leggende di ufi. Tuttavia, mentre per il Musiné sono totalmente inventate (non è un luogo in cui ci sono più avvistamenti della media né ci sono mai stati casi famosi, ma è tutto nato dagli scherzi di un gruppo di goliardi), nel caso della Bisalta sono legate a un episodio della mia infanzia: la caduta di un meteorite, inizialmente scambiato per un aereo precipitato.
Argentera e Matto
Argentera e Matto
L’Argentera (3297 m) - la cima sulla sinistra, sulla destra c’è il Monte Matto (3097 m) - è la montagna più alta delle Alpi Marittime e si trova in una valle molto rocciosa e poco verde che mi piace molto, anche se in genere prediligo proprio il contrario. Qualche anno fa sono salito su una cima vicina, credo quella che spunta sopra il pilone con i fari, da cui si vedevano il mare della Costa Azzurra e la Corsica.
casa-0004.jpg
Per il Monviso (3841 m) non c’è bisogno di presentazioni: è famoso anche tra chi bazzica i centri commerciali e le spiagge, come Totti per me, che ho visto l’ultima partita quando Platini era magro. Il mio primo trek itinerante è stato il giro intorno ad esso. Nelle giornate più limpide, è visibile anche da Bergamo e dalle Cinque Terre.
casa-0006.jpg
Il Rocciamelone (3538 m) è la montagna più alta delle Alpi, se si considera il dislivello tra la sua base e la vetta, oltre 3000 m. Fu salito la prima volta nel lontano Medioevo, secondo la leggenda per un voto contratto nelle Crociate (che però al tempo erano finite da un pezzo). È tradizione salirlo mettendosi in cammino alle prime luci dell’alba, perché le nuvole di calore lo avvolgono già a metà mattina. In vetta c’è un frequentato bivacco. La Sacra di San Michele (la chiazza luminosa in basso a sinistra) è un’abbazia medievale, posta su un cocuzzolo così impervio che ha una sua colonia di camosci nonostante sia alto appena 900 m. Si dice abbia ispirato l’ambientazione del “Nome delle rosa”. Ci sono andato a piedi per sentieri partendo dalla periferia di Torino.
casa-0003.jpg
Le Levanne (3619 m), la montagna piatta in cima sulla destra, sono tre e di qui è visibile quella orientale. Compaiono nella foto sulla tomba di mio padre, che gli scattai da ragazzo durante una gita.
casa-0005.jpg
Il Gran Paradiso (4061 m) è la montagna più alta visibile da casa mia (il Rosa è nascosto da un palazzo) ed è l’unica salita alpinistca che mi piacerebbe fare, se praticassi questa attività. Questo perché lo si può raggiungere partendo da quota 1000, senza incontrare strade o strutture turistiche, ma pernottando in un bivacco edificato nel 1947 dove ho dormito l’estate scorsa, come raccontato su questi lidi.
Last edited by awretus on Tue Apr 14, 2020 14:52, edited 1 time in total.
«Vai finché sei giovane, perché da vecchio puoi solo andare al ricovero» (Saggezza occitana)
User avatar
steop
Rianimatrice del forum
Posts: 5132
Joined: Wed Apr 22, 2009 16:16
Location: sanremo
Contact:

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by steop »

le fornaciiiii

ehm scusa se in tutto cio' noto solo un centro commerciale, ma ci sono andata un paio di volte e ovviamente le associo ai miei, ormai ahime' remoti, giri a torino
Andrea Bezimen
Quotazerino doc
Posts: 1258
Joined: Wed Feb 12, 2020 9:38

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by Andrea Bezimen »

Hai scordato di indicare i segnavia del percorso !! :risata:
User avatar
awretus
Utente Molto Attivo
Posts: 469
Joined: Wed Jan 04, 2017 21:35
Location: Regno del Prete Gianni
Contact:

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by awretus »

steop, ma sei venuta a Torino per un tour dei centri commerciali? Ce n'erano di più emblematici: Le Gru, se ami i nonluoghi postmoderni, costruiti nel nulla e senza accesso pedonale; oppure il Lingotto, se sei antiquata e ti piace l'archeologia industriale modernista
Andrea Bezimen wrote:Hai scordato di indicare i segnavia del percorso !! :risata:
Nessun segnavia, richieste buone doti di orientamento
«Vai finché sei giovane, perché da vecchio puoi solo andare al ricovero» (Saggezza occitana)
User avatar
topo
mus musculus januensis mont.
Posts: 3799
Joined: Tue Apr 10, 2007 14:46
Location: qui

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by topo »

la sognante immagine che inquadra il Gramparadiso mi rilassa, tanto quanto mi angoscia lo svincolo sotto il tuo nickname :shock:
User avatar
steop
Rianimatrice del forum
Posts: 5132
Joined: Wed Apr 22, 2009 16:16
Location: sanremo
Contact:

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by steop »

a le gru ci sono andata un sacco di volte
e poi sono andata in uno...aspetta che lo cerco...8 gallery
poi mi pare basta (a parte le fornaci, ovviamente)..a vabe anche al palatino un paio di volte :risata: :risata: :risata:

ma nei centri commerciali ci vado quando piove e coi mezzi pubblici, quindi scelgo quelli che mi vengono piu' comodi
User avatar
topo
mus musculus januensis mont.
Posts: 3799
Joined: Tue Apr 10, 2007 14:46
Location: qui

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by topo »

steop wrote:a le gru ci sono andata un sacco di volte
e poi sono andata in uno...aspetta che lo cerco...8 gallery
poi mi pare basta (a parte le fornaci, ovviamente)..a vabe anche al palatino un paio di volte :risata: :risata: :risata:

ma nei centri commerciali ci vado quando piove e coi mezzi pubblici, quindi scelgo quelli che mi vengono piu' comodi
ora sono più angosciato dalle gite ai centri commerciali che non dallo svincolo :mrgreen:
User avatar
awretus
Utente Molto Attivo
Posts: 469
Joined: Wed Jan 04, 2017 21:35
Location: Regno del Prete Gianni
Contact:

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by awretus »

topo wrote:tanto quanto mi angoscia lo svincolo sotto il tuo nickname :shock:
È lo svincolo che ho davanti a casa, da cui parte la maggior parte delle mie gite. Non vedo l'ora di tornare a percorrerlo.
steop wrote:ma nei centri commerciali ci vado quando piove
Cioè... Torino ha 20 km di portici, la biblioteca nazionale del CAI e la relativa fototeca (per limitarmi alla montagna), e tu, quando piove, vai nei centri commerciali. È come andare alle Cinque Terre a bere il Tavernello.
«Vai finché sei giovane, perché da vecchio puoi solo andare al ricovero» (Saggezza occitana)
User avatar
daniele64
Titano di Quotazero
Posts: 6443
Joined: Sat Jun 08, 2013 18:44
Location: Genova / Imperia

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by daniele64 »

Bel giro ... :wink: Non credevo che da Torino si vedesse così bene la Bisalta ... :shock:
:smt006
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
User avatar
steop
Rianimatrice del forum
Posts: 5132
Joined: Wed Apr 22, 2009 16:16
Location: sanremo
Contact:

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by steop »

awretus wrote: Cioè... Torino ha 20 km di portici, la biblioteca nazionale del CAI e la relativa fototeca (per limitarmi alla montagna), e tu, quando piove, vai nei centri commerciali. È come andare alle Cinque Terre a bere il Tavernello.

:risata: :risata: unisco la passione per le gite a quella per lo shopping 8) 8)

comunque i portici me li sono ampiamente girati
la biblioteca del cai ignoravo che esistesse :risata: :risata:
User avatar
awretus
Utente Molto Attivo
Posts: 469
Joined: Wed Jan 04, 2017 21:35
Location: Regno del Prete Gianni
Contact:

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by awretus »

daniele64 wrote:Non credevo che da Torino si vedesse così bene la Bisalta ... :shock:
Beh, se consideri che dal Beigua e Punta Martin si distinge facilmente il Cervino...

Le caratteristiche calotte di Cima delle Saline e Pian Ballaur sono ancora riconoscibili a occhio nudo dall'imbocco della Valle d'Aosta.
«Vai finché sei giovane, perché da vecchio puoi solo andare al ricovero» (Saggezza occitana)
User avatar
daniele64
Titano di Quotazero
Posts: 6443
Joined: Sat Jun 08, 2013 18:44
Location: Genova / Imperia

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by daniele64 »

Sì ma credevo che a Torino la visibilità fosse rovinata da caligini o smog ... :pensoso:
Il silenzio è un dono universale che pochi sanno apprezzare. Forse perché non può essere comprato.[Charlie Chaplin]
User avatar
awretus
Utente Molto Attivo
Posts: 469
Joined: Wed Jan 04, 2017 21:35
Location: Regno del Prete Gianni
Contact:

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by awretus »

daniele64 wrote:Sì ma credevo che a Torino la visibilità fosse rovinata da caligini o smog ... :pensoso:
Lo smog è un problema invernale, di quando c'è l'inversione termica. Per il resto la visibilità è molto variabile, per esempio quel pomeriggio non si vedeva la Bisalta, ma a sera è divenuto un po' più limpido. Dipende da molti fattori: dalla stagione, dai venti dominanti, dai fronti...
«Vai finché sei giovane, perché da vecchio puoi solo andare al ricovero» (Saggezza occitana)
User avatar
topo
mus musculus januensis mont.
Posts: 3799
Joined: Tue Apr 10, 2007 14:46
Location: qui

Re: Escursione di Paquetta 2020

Post by topo »

awretus wrote:
daniele64 wrote:Sì ma credevo che a Torino la visibilità fosse rovinata da caligini o smog ... :pensoso:
Lo smog è un problema invernale, di quando c'è l'inversione termica. Per il resto la visibilità è molto variabile, per esempio quel pomeriggio non si vedeva la Bisalta, ma a sera è divenuto un po' più limpido. Dipende da molti fattori: dalla stagione, dai venti dominanti, dai fronti...
mi ricordo una bellissima foto delle alpi da Bologna
con torri Garesenda e Asinelli in primo piano
Post Reply

Return to “Escursionismo”